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CAMERA DEI DEPUTATI 1/9 SENATO DELLA REPUBBLICA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI E SU ILLECITI AMBIENTALI AD ESSE CORRELATI RESOCONTO STENOGRAFICO MISSIONE A VENEZIA GIOVEDÌ 27 NOVEMBRE 2014 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE STEFANO VIGNAROLI Audizione del subcommissario straordinario del comune di Venezia, Natalino Manno. La seduta comincia alle 19.57. PRESIDENTE. L ordine del giorno reca l audizione del subcommissario straordinario del comune di Venezia, Natalino Manno. Avverto i nostri ospiti che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico che sarà pubblicato sul sito internet della Commissione e che, se lo riterrete opportuno, i lavori della Commissione proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta. Do la parola al subcommissario, il dottor Natalino Manno, per illustrarci la situazione. Noi ci stiamo occupando di rifiuti, ma anche di bonifiche.

2/9 NATALINO MANNO, Subcommissario straordinario del comune di Venezia. Buonasera. Vi porto i saluti del commissario straordinario, che purtroppo non può essere presente all audizione, in quanto è stato convocato d urgenza a Roma dal Ministro Madia. Noi, come comune di Venezia, abbiamo già predisposto una relazione, che è stata mandata alla Commissione e che si compone, oltre che degli allegati tecnici, di due schede: una riferita all attività di bonifica dei siti contaminati e un altra riferita alla gestione dei rifiuti urbani e speciali, il cui servizio è affidato alla società Veritas, che è un azienda a partecipazione pubblica, di cui il comune di Venezia detiene il 50,73 per cento delle quote. Per quanto riguarda l attività di bonifica, è stato espressamente evidenziato nella relazione che il comune ha sempre svolto un importante attività di impulso e un ruolo molto attivo nell ambito del processo di bonifica e riqualificazione dei siti contaminati che sono presenti nel territorio comunale, sia attraverso l introduzione, già a partire dagli anni 1990, di specifiche disposizioni nei piani urbanistici sia attraverso la sottoscrizione di appositi accordi di programma tra soggetti pubblici e privati. Tra questi, ricordiamo l accordo di programma per la bonifica e la riqualificazione ambientale del sito di interesse nazionale di Porto Marghera e delle aree limitrofe del 2012, che ha previsto una velocizzazione delle procedure amministrative di valutazione e approvazione di progetti di bonifica, sia a livello centrale presso il Ministero dell ambiente sia a livello locale attraverso la semplificazione delle procedure tecniche per l esecuzione degli interventi di risanamento. Questo protocollo ha avuto sicuramente delle ricadute positive sulla prospettiva di riutilizzare queste aree, che una volta bonificate potrebbero essere ampiamente impiegate nell ambito del processo di reindustrializzazione di Porto Marghera. Un altro accordo importante è stato siglato nel 2012 tra il comune di Venezia, la regione ed ENI. Questo accordo prevede la cessione di circa cento ettari di aree industriali di proprietà di Syndial, una società dell ENI, al comune di Venezia. Questo sicuramente darà un impulso ulteriore al processo di reindustrializzazione del polo chimico di Porto Marghera. Da ultimo, proprio nel mese di novembre è stato siglato un altro importante accordo presso il Ministero dello sviluppo economico con ENI, con il comune di Venezia e la regione, che prevede un investimento di 200 milioni di euro per la cosiddetta «chimica verde». Anche lì è previsto un notevole intervento di bonifica di alcune aree che sono anche limitrofe a quelle concesse dall ENI al comune di Venezia. Risalendo nel tempo, un altro accordo importante è stato siglato nel 2008 e riguarda l attuazione dell accordo Moranzani, che aveva come finalità il superamento delle situazioni di

3/9 criticità sotto il profilo ambientale ed economico, a seguito del progressivo interramento dei canali industriali. Un altro importante strumento è il masterplan per le bonifiche del 2004, che vede il comune di Venezia particolarmente attivo nella predisposizione ed esecuzione dei piani di caratterizzazione di tutte le aree urbane non produttive e riconosciute come soggetto di inquinamento passivo, ricomprese nella perimetrazione del SIN di cui al decreto ministeriale del 23 febbraio 2000. Riguardo al SIN di Porto Marghera, vogliamo rappresentare una situazione abbastanza delicata, legata proprio al fatto che, a seguito della fuoriuscita dal SIN di alcune aree residenziali, per effetto del decreto del Ministero dell Ambiente del 24 aprile 2013, i canali di finanziamento che sono stati già concessi per alcune attività di bonifica purtroppo si sono interrotti. I finanziamenti già assegnati non possono essere utilizzati per attivare una serie di bonifiche di queste aree fortemente inurbate, dove vivono migliaia di persone. La bonifica di queste aree assume carattere di assoluta priorità, per ragioni sanitarie, ambientali e anche sociali. La problematica è stata evidenziata dal commissario Zappalorto con una nota dell ottobre del 2014 al Presidente Renzi e al Ministero dell ambiente, dove è stato espressamente chiesto di individuare a livello normativo una soluzione che consenta l utilizzo di questi finanziamenti che sono già stati assegnati. Sentendo il dirigente dell ambiente della regione, pare siano addirittura 7 milioni di euro, che potrebbero essere utilizzatati, se a livello normativo fosse prevista una norma che consentisse la progettazione e l esecuzione di questi interventi di bonifica anche per le aree residenziali che ormai sono fuoriuscite dal SIN. Come comune di Venezia, abbiamo proposto una modifica normativa per poter superare questa problematica, che è particolarmente sentita nel territorio, visto che diverse aree, purtroppo, sono inquinate. Il comune di Venezia, con la direzione ambiente, svolge anche un attività di monitoraggio, sulla base della quale è emerso che quasi il 95 per cento del SIN di Venezia allo stato attuale è soggetto a procedimenti ambientali, il 65 per cento è almeno in fase di progettazione e di bonifica, mentre l 8 per cento ha la bonifica già conclusa e certificata ai sensi dell articolo 248 del decreto legislativo n. 152 del 2006. Nel territorio comunale ci sono altri siti che sono inquinati e che presentano delle situazioni di criticità per quanto riguarda l inquinamento sia del suolo che delle acque di falda. Sono quasi 240 siti, che sono stati specificati in maniera dettagliata nella relazione che abbiamo trasmesso.

4/9 Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, come è stato detto, il servizio dei rifiuti urbani e speciali, assimilati e non, viene gestito attraverso la Veritas S.p.A., che è una società soggetta a controllo analogo e svolge questo servizio, che è stato affidato direttamente in house dal comune di Venezia, con un contratto che scadrà nel 2016. Il comune di Venezia detiene il 50,37 per cento del capitale sociale. Le altre quote societarie sono detenute dai comuni che ricadono nel territorio della provincia e sono in tutto 26. La società Veritas nel 2013 ha trattato per il comune di Venezia 165.000 tonnellate su un totale di 403.000 tonnellate, che rappresentano la produzione totale dei 26 comuni della provincia di Venezia. Di queste 403.000 tonnellate, 223.000 vengono raccolte in modo differenziato. Nel corso dell anno alcuni comuni hanno raggiunto il 62 per cento dei rifiuti raccolti in modo differenziato e in molti comuni addirittura è stata superata la soglia dell 80 per cento. La gestione del rifiuto raccolto in modo differenziato è affidata a una società controllata da Veritas, la Eco-ricicli Veritas S.r.l. Tale società seleziona e valorizza direttamente il rifiuto raccolto in modo differenziato attraverso dei propri impianti. Per quanto riguarda il rifiuto raccolto in modo indifferenziato, si tratta di circa 160.000 tonnellate. Questo rifiuto viene raccolto o attraverso il sistema del porta a porta oppure attraverso il sistema dei cassonetti a calotta. Su ogni cassonetto è previsto un sistema di chiusura che può essere aperto attraverso delle chiavette personalizzate, che sono state consegnate a tutte le famiglie del territorio. La raccolta del rifiuto indifferenziato è gestita attraverso una società controllata che si chiama Eco-progetto Venezia S.r.l. Questa società possedeva un impianto di termovalorizzazione, che è stato chiuso in maniera anticipata nel marzo 2014. Possiede un altro impianto di trattamento dei rifiuti, che è dotato di due linee di produzione, in maniera particolare per la produzione del CDR. Ciò che viene conferito in discarica è una percentuale minimale che si aggira tra il 4 e il 5 per cento. Una parte di questo materiale viene utilizzato, mediante la produzione di CDR e la combustione, per il recupero di energia presso la centrale termoelettrica di Fusina, mentre la rimanente parte del materiale viene inviata per la valorizzazione e la combustione presso termovalorizzatori o cementifici in Italia o nell Unione europea, secondo la disponibilità degli impianti di ricezione e naturalmente la convenienza economica. La società Veritas è soggetta, come abbiamo detto, a controllo analogo. Il comune di Venezia svolge anche un attività di controllo per quanto riguarda la gestione del servizio, la

5/9 compagine societaria e il piano economico-finanziario. Recentemente è stata chiesta al collegio sindacale di Veritas anche una verifica particolare per quanto riguarda l assegnazione degli appalti e degli affidamenti diretti, nel rispetto delle normative comunitarie e delle normative generali. Su questa questione il commissario, anche a seguito della nota vicenda della RAMM, che per conto di Veritas gestiva alcuni affidamenti che erano sotto soglia, ha richiamato la società a prestare una maggiore attenzione al settore degli affidamenti. Veritas, comunque, ha fatto presente che a monte degli affidamenti c è sempre il rispetto delle disposizioni normative per quanto riguarda le soglie economiche, ma soprattutto l accertamento dei requisiti soggettivi delle società a cui viene affidato direttamente il servizio, anche sotto il profilo della certificazione antimafia, che può essere assicurata attraverso il rilascio della documentazione antimafia oppure direttamente attraverso l iscrizione delle imprese alle liste delle prefetture. Nel momento in cui il comune di Venezia e, quindi, Veritas hanno ricevuto il provvedimento di interdittiva antimafia che è stato adottato dal prefetto di Venezia, i rapporti con la società RAMM sono cessati automaticamente con effetto immediato e con la revoca degli affidamenti. Recentemente, in base a una legge regionale del 2012, il comune di Venezia è ente coordinatore dei 45 comuni del bacino di Venezia per la costituzione del nuovo consiglio di bacino Venezia ambiente. Il 24 novembre c è stata la prima riunione dell assemblea dei comuni, che hanno approvato in sede di consiglio comunale la convenzione predisposta dalla regione Veneto. Entro il mese di dicembre dovremmo procedere anche alla costituzione degli organi societari del nuovo ente di bacino, che poi dovrà scegliere la formula organizzativa. Sicuramente ci sarà un unico gestore per tutto il territorio del bacino. Si può operare attraverso la procedura di gara o attraverso l affidamento del servizio in house, nel momento in cui sono rispettati i requisiti e i presupposti previsti dalla normativa comunitaria. Sempre nell ambito della gestione dei rifiuti, una problematica particolarmente complessa, che ha destato una forte preoccupazione sia sotto il profilo della legalità che sotto il profilo sociale, riguarda il commercio ambulante dei rifiuti metallici. L amministrazione comunale di Venezia, d intesa con la provincia, aveva cercato di intraprendere un percorso di legalità con questi soggetti. A seguito di alcuni accertamenti che sono stati effettuati dagli organi di vigilanza, gli impianti presenti in provincia hanno rifiutato il conferimento di questi materiali ferrosi presso i propri impianti.

6/9 Nel comune di Venezia ci sono 56 venditori ambulanti che sono dotati di questa licenza e che, sulla base di un interpretazione restrittiva della norma, non possono più conferire questi materiali ferrosi. È stata attivata una procedura con l albo dei gestori ambientali, affinché venissero inserite nell ambito dell albo stesso delle procedure semplificate di iscrizione per la raccolta e il trasporto di questi rifiuti, proprio per avviare un percorso di legalità. L albo nazionale ha ribadito la propria posizione, affermando che, se non interviene prima una modifica dell articolo 266 del decreto legislativo del 3 aprile 2006, la previsione all interno dell albo di queste procedure semplificate non può essere realizzata. La problematica è stata sollevata a livello nazionale anche dalla regione Piemonte. So che è stata presentata alla Camera dei deputati una proposta di legge il 14 gennaio 2014. Naturalmente è una problematica di carattere sociale. Noi abbiamo avuto anche dei problemi di ordine pubblico, a seguito delle forti manifestazioni di protesta da parte di questi soggetti che svolgono attività al limite della legalità e che purtroppo si sono macchiati di numerosi delitti. Questo è il quadro generale delle due attività che il comune di Venezia è chiamato a svolgere. PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti e formulare osservazioni. FRANCESCO SCALIA. Vorrei conoscere il motivo della chiusura anticipata del termovalorizzatore. NATALINO MANNO, Subcommissario straordinario del comune di Venezia. C è stata una chiusura anticipata, in primo luogo, perché c era stato un calo dei rifiuti e, in secondo luogo, perché erano state valutate una serie di situazioni che hanno indotto l amministrazione comunale a chiudere in maniera anticipata questo termovalorizzatore. Questa chiusura è, più che altro, legata alla notevole riduzione dei rifiuti. Su questa questione noi abbiamo scritto alla regione, perché quest ultima ci aveva chiesto espressamente delle notizie su questa chiusura anticipata. Già nel luglio 2014 erano state rappresentate le motivazioni che avevano portato l amministrazione precedente a questa interruzione anticipata dell attività dell impianto.

7/9 Noi, a seguito dell interruzione, abbiamo adottato un ordinanza contingibile e urgente. È stato utilizzato un capannone, che è stato autorizzato dalla provincia, per la gestione dei rifiuti, soprattutto nel periodo estivo, che è caratterizzato da un notevole aumento dei rifiuti. Recentemente, nel momento in cui sono venute meno le situazioni che hanno portato all adozione di questa ordinanza contingibile e urgente, perché dopo il periodo estivo la quantità dei rifiuti si è notevolmente ridimensionata, è stata adottata la revoca dell ordinanza ed è stata inviata alla regione una relazione dettagliata anche su questo aspetto. FRANCESCO SCALIA. Il termovalorizzatore NATALINO MANNO, Subcommissario straordinario del comune di Venezia. La chiusura del termovalorizzatore sarebbe dovuta avvenire entro il 2012, così come era stato previsto a livello normativo anche dalla regione. PRESIDENTE. Io vorrei ulteriori chiarimenti per quanto riguarda il rifiuto indifferenziato. Se ho capito bene, l inceneritore è stato chiuso. Non ce ne sono altri nel territorio? NATALINO MANNO, Subcommissario straordinario del comune di Venezia. No. PRESIDENTE. Dunque, presumo che ci siano delle linee di trattamento a freddo che producono CDR. NATALINO MANNO, Subcommissario straordinario del comune di Venezia. Sì. PRESIDENTE. Dove va a finire questo CDR? Gli scarti di questo CDR, se ho capito bene, vanno in discarica. In quale discarica? NATALINO MANNO, Subcommissario straordinario del comune di Venezia. Sinceramente, non so in quale discarica vadano a finire, ma ve lo possiamo dire. Ci è stato detto che la percentuale del rifiuto che finisce in discarica è abbastanza contenuta (pari al 4-5 per cento). PRESIDENTE. È pari al 4-5 per cento dell indifferenziato o della produzione?

8/9 NATALINO MANNO, Subcommissario straordinario del comune di Venezia. Dell indifferenziato. Invece, una parte del materiale viene utilizzata per CDR, quindi per la produzione di energia elettrica. Nella relazione è stata specificata la percentuale. Sono portate alla centrale ENEL 62.617 tonnellate. La rimanenza (30.978 tonnellate) viene inviata per la valorizzazione in co-combustione presso termovalorizzatori o cementifici in Italia o nell Unione europea, secondo le disponibilità degli impianti di ricezione e la convenienza economica. PRESIDENTE. Parliamo del rifiuto che esce da questo pretrattamento e non dell indifferenziato tal quale? NATALINO MANNO, Subcommissario straordinario del comune di Venezia. Parliamo del rifiuto che esce dal pretrattamento. FRANCESCO SCALIA. Il tema è proprio questo. Il presidente Zaia ci diceva che, a suo avviso, tre termovalorizzatori in regione sarebbero più che sufficienti. Il comune ne ha chiuso uno anticipatamente. In realtà, se era prevista la chiusura nel 2012, non l ha chiuso anticipatamente. Tuttavia, il CDR che producete in parte va all impianto ENEL, ma in parte va a termovalorizzatori in Italia e in Europa. Vorrei capire la ragione per cui, anche se non c è un autosufficienza in regione, è stato chiuso questo termovalorizzatore e il motivo della valutazione del presidente della regione, che è contrario rispetto a un dato che, invece, è empirico. NATALINO MANNO, Subcommissario straordinario del comune di Venezia. In quel caso, c è stata una volontà politica sia dell ex sindaco che dell assessore, che hanno espresso le motivazioni per le quali si è arrivati alla chiusura anticipata del termovalorizzatore. Se vuole, le faccio avere la nota che abbiamo mandato alla regione, nella quale vengono specificate nel dettaglio queste motivazioni. È stata una questione molto dibattuta, soprattutto sul piano politico. ALBERTO ZOLEZZI. C è una domanda che pongo a voi, ma che poi invieremo anche a chi ha seguito l audizione precedente. Per quanto riguarda il SIN, oltre alle marginature, prevedete anche altre pratiche, come l aspirazione o la rimozione di materiali?

9/9 Inoltre, vorrei conoscere il quantitativo approssimativo delle diossine presente nel sito, visto che risulta il sito più inquinato da diossine in tutta Italia. PRESIDENTE. Chiedo solo un ulteriore specifica. Questa discarica si trova comunque nel territorio veneziano? NATALINO MANNO, Subcommissario straordinario del comune di Venezia. Sì. ENRICO DE POLIGNOL, Responsabile servizio bonifiche del comune di Venezia. La questione del marginamento, che credo abbiate affrontato in maniera approfondita, rientra nella strategia di messa in sicurezza delle acque di falda contaminate e di bonifica, che è stata individuata dagli enti pubblici nel masterplan approvato nel 2004. È la strategia condivisa e prioritaria per mettere in sicurezza il sito di interesse nazionale, che è un sito di grandi dimensioni. Ricordo che, secondo la perimetrazione del 23 febbraio 2000, questo sito si estende per circa 5.000 ettari. Per quanto riguarda la presenza di diossine nei suoli, noi abbiamo notizie che questa presenza esiste. Tuttavia, non abbiamo notizie in base alle quali possiamo dire che c è un estrema diffusione di queste diossine. C è una presenza, ma non è il contaminante unico e caratteristico del sito di interesse nazionale. A questa presenza si accompagnano spesso contaminazioni di metalli, legate alla formazione della zona industriale, che ricordo essere per la maggior parte frutto di un movimento storico. Ci sono scorie di lavorazione d industrie che lavoravano i metalli oppure, per esempio, di idrocarburi policiclici aromatici, che sono certamente più diffuse rispetto alla diossina. PRESIDENTE. Ringrazio i nostri ospiti e dichiaro conclusa l audizione. La seduta termina alle 20.23.