Milano S. Eustorgio Alle spalle di S. Lorenzo Maggiore si apre il Parco delle Basiliche, in fondo al quale si erge la basilica di S. Eustorgio, documentata a partire dal VII secolo. Nota per aver conservato le presunte spoglie dei Re magi fino al 1.164, ha sulla facciata una loggetta del 1.597; sul lato destro della chiesa, subito dopo le cappelle quattrocentesche, svetta il campanile del XIII secolo. All'interno si trova la cappella Portinari, bellissimo esempio di architettura del primo Rinascimento milanese con marcate influenze toscane, decorata da affreschi tra cui spiccano le Storie di S. Pietro martire (1468) di Vincenzo Foppa. Poco lontano c è la Darsena, antico porto cittadino e unico bacino sopravvissuto del sistema di canali milanese, cui oggi fanno capo il Naviglio Grande, proveniente da Abbiategrasso e il Naviglio di Pavia. S. Maria presso S. Celso L'elegante chiesa cinquecentesca, progettata nel 1.493 da Gian Giacomo Dolcebuono, è preceduta da un sobrio quadriportico, capolavoro del Cesariano. Il corredo artistico all'interno comprende un coro a tarsi del 1.570, la Sacra Famiglia e S. Girolamo di Paris Bordone, la Caduta di S. Paolo del Moretto e una pala del Bergognone. S. Nazaro Maggiore La chiesa, una delle più antiche di Milano, venne fondata dal vescovo Ambrogio nel 386. Sull'originale struttura cruciforme, fu ricostruita nell'xi secolo e in seguito rimaneggiata. È preceduta dalla cappella Trivulzio (1.512-50), cappella funeraria della storica famiglia, opera del Bramantino. Milano: Una porta aperta sul futuro 1
Cà Granda È l'ex Ospedale Maggiore, oggi sede dell'università Statale. Fondata nel 1.456, la Ca'Granda conserva di quell'epoca (l'ala a destra della facciata; la parte centrale e il cortile interno a portico e loggia, sono aggiunte seicentesche. San Babila Punto nevralgico del traffico cittadino, la centralissima piazza, è delimitata da grandi edifici a portici, prende nome dalla basilica di S. Babila, fondata nell'xi secolo e restaurata in stile neoromanico tra il 1.853 e il 1.906. Da qui partono l'elegante passeggiata a portici di corso Vittorio Emanuele II e via Monte Napoleone. Via Monte Napoleone E una delle strade più lussuose di Milano; insieme a via della Spiga, via S. Andrea e via Borgospesso forma il cosiddetto «quadrilatero della moda», nel cuore di un aristocratico quartiere del primo Ottocento. Agli atelier e alle vetrine dei più famosi stilisti italiani e internazionali si affiancano eleganti negozi di antiquariato e oreficerie esclusive. Villa Reale Notevole esempio di architettura neoclassica, fu eretta nel 1.790 da Leopold Pollack con la facciata che guarda su un bel giardino all'inglese. L'edificio,in cui risiedettero il vicere d'italia Eugenio Beauharnais (da cui il nome Villa Reale) e il maresciallo Radetzky, è oggi sede della Galleria d Arte Moderna, che ospita una selezionata rassegna di pittura e scultura, specialmente lombarda, del periodo neoclassico (Canova, Appiani), romantico (Piccio, Hayez) e tardo ottocentesco (Ranzoni, Segantini, Rosso). Di particolare interesse sono la Raccolta Grassi, con tessuti, tappeti orientali e dipinti di scuola francese e italiana dell'otto-novecento (Corot, Sisley, Manet, Cezanne, Gauguin, Van Gogh, Toulouse-Lautrec, Boccioni, Morandi, Segantini, Balla), e la Collezione Milano: Una porta aperta sul futuro 2
Vismara, che raccoglie opere di Tosi, Modigliani, Morandi. Il pezzo più celebre della galleria resta tuttavia il Quarto Stato (1.901) di Pellizza da Volpedo, acquistato nel 1.920 con sottoscrizione pubblica. Annesso alla Villa Reale c è il Padiglione d Arte Contemporanea (PAC), eretto nel 1.954 da Ignazio Gardella è adibito a spazio espositivo. Distrutto nel 1.993 da un attentato terroristico, è stato ricostruito rispettando la struttura originaria e riaperto al pubblico. Di fronte alla Villa Reale sono i Giardini pubblici progettati dal Piermarini alla fine del Settecento e in seguito ampliati, in cui si trovano il Planetario e il Museo Etnico di Storia Naturale. Piazza della Scala Vi sorgono il celebre teatro, tempio mondiale della lirica, e il cinquecentesco Palazzo Marino, oggi sede dell'amministrazione comunale. La piazza, aperta nel 1.858, con al centro il monumento a Leonardo da Vinci (1.872). Il Teatro alla Scala fu eretto dal Piermarini tra il 1.776 e il 1.778 per volere degli Asburgo, sull'area dell'antica chiesa di S. Maria della Scala da cui ne derivò il nome. La facciata neoclassica, poco appariscente, non lascia presagire nulla del grandioso interno, che dispone di una sala fastosamente arredata in grado di accogliere 3.000 spettatori. Dal portico a sinistra della facciata si accede al Museo Teatrale alla Scala, che ripercorre le tappe più importanti della storia del teatro e della lirica. Via Manzoni Fra il Settecento e l'ottocento era chiamata "Corsia del Giardino" per gli spazi verdi che ancor oggi si scorgono nei cortili degli eleganti palazzi nobiliari, ormai quasi tutti trasformati in uffici. Al n 12 si trova un'importante istituzione culturale della città: il Museo Poldi Pezzoli. Aperto al pubblico nel 1.881 per volontà testamentaria del fondatore, rappresenta un tipico esempio di casa-museo milanese, fatta adattare dal collezionista per esporre al meglio le proprie raccolte. Le opere, Milano: Una porta aperta sul futuro 3
distribuite in 23 sale, comprendono armi, tappeti (tra cui un tappeto persiano, firmato e datato 1.542-43), tessuti, oreficerie, ceramiche, mobili, orologi e alcuni dipinti di grandissimo valore artistico quali il Ritratto di giovane donna attribuito al Pollaiolo, divenuto emblema del museo, la Madonna del Libro e la Deposizione del Botticelli, il S. Nicola da Tolentino di Piero della Francesca, la Madonna col Bambino del Mantegna e la Laguna grigia del Guardi; inoltre opere di pittori lombardi dei secoli XV-XVI e del Settecento veneto. Pinacoteca di Brera Sistemata nel Palazzo Brera, sede dei gesuiti dal 1.572 al 1.772, vi si accede attraversando un magnifico cortile dominato dalla statua di Napoleone, opera del Canova. È una delle maggiori raccolte d'arte a livello nazionale e internazionale e ha sede nel seicentesco Palazzo di Brera, che ospita anche l'accademia di Belle Arti e la Biblioteca Braidense. Distribuita in una quarantina di sale, espone soprattutto opere delle scuole lombarda e veneta dal XV al XVIII secolo. Tra i capolavori di maggior spicco si annoverano la Pala di Federico da Montefeltro di Piero della Francesca, il Cristo Morto e il Polittico di S. Luca del Mantegna, lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, la Pietà e due Madonne col Bambino di Giovanni Bellini, la Predica di S. Marco in Alessandria d'egitto di Gentile e Giovanni Bellini, il Ritrovamento del corpo di S. Marco del Tintoretto, il Cristo alla colonna del Bramante e la Cena in Emmaus del Caravaggio. La raccolta comprende anche dipinti di pittori europei come Van Dyck, ritratto di Amelia di Solms, Rubens, Rembrandt e, della Donazione Jesi, opere del XX secolo fra cui tele di Modigliani, Boccioni, Carra, Picasso, Morandi. Museo Civico di Storia Naturale - Il Museo delle meraviglie Minerali, fossili, collezioni di invertebrati e insetti, rettili, anfibi, mammiferi e poi le gigantesche forme di vita scomparsa: lo scheletro Milano: Una porta aperta sul futuro 4
dell'alca Impenne, il Triceratopo lungo otto metri, il cranio di un tirannosauro. Tutte le stranezze, le meraviglie, le curiosità del regno animale e vegetale si possono vedere al Museo Civico di Storia Naturale. Istituito il 7 maggio del 1.838, il museo si avvalse della passione scientifica di molti studiosi e collezionisti che lo elevarono al rango delle più importanti istituzioni scientifiche europee. Nel 1863 venne trasferito a Palazzo Dugnani e nel 1.893 nella sede attuale, appositamente costruita. Nell'agosto del 1.943 un incendio distrusse tutte le raccolte esposte al pubblico e parte delle collezioni di studio e della biblioteca. Riallestito a partire dal 1.952, questo spazio museale è sempre pronto a cambiare per adeguarsi alle nuove esigenze, tanto scientifiche e culturali, quanto di comunicazione e di servizio; il fornitissimo bookshop è diventato una vera e propria libreria specializzata. San Marco Costruita nel 1.254, la chiesa conserva dell'impianto originario il portale in pietra con tre statuette di santi e il campanile. All'interno si ammirano il trecentesco sarcofago del beato Settala, attribuito a Giovanni di Balduccio e, nel presbiterio, un Battesimo di S. Agostino (1.618) del Cerano. Costruzione romanica, eretta nel IV secolo e in parte rimaneggiata nell'ottocento, la basilica custodisce un grande affresco del Bergognone raffigurante l'incoronazione della Vergine (1.515) e un coro intagliato del Cinquecento. Particolarmente belli sono i due chiostri quattro-cinquecenteschi dell'ex convento di S. Simpliciano, che sorge alle spalle della chiesa. Fondazione Antonio Mazzotta In uno degli isolati umbertini che fanno da corona al Castello Sforzesco ha sede la nota Fondazione «Antonio Mazzotta», riconosciuta come museo dalla Regione Lombardia nel marzo 1.994. La collezione, estremamente originale, presenta opere di artisti italiani e stranieri dell'ottocento e del Novecento quali Goya, Daumier, Burne-Jones, Gemito, Redon, Milano: Una porta aperta sul futuro 5
Beardsley, Rodin, Balla, Boccioni, Carra, De Pisis, Morandi, Sironi, Klee, Kandinskij, Klimt, Mirò e molti altri. L'attività principale della Fondazione è la realizzazione di mostre con l'apporto e la collaborazione delle più prestigiose istituzioni museali e culturali, come il Musee National d'art Moderne-Centre Georges Pompidou di Parigi, la Klee-Stiftung di Berna, il Museu de Arte di San Paolo del Brasile. Il Castello Sforzesco Fu fortezza di Milano, residenza dei suoi signori e caserma della città. Il vasto complesso, cinto da un largo fossato, si articola in molti cortili e saloni ed è sede dei Musei Civici e di importanti istituzioni. Il grande complesso fortificato fu costruito nel Cinquecento per volere di Francesco Sforza su un precedente nucleo trecentesco. In seguito, divenne residenza dei signori di Milano fino al XVI secolo, quando, sotto la dominazione Spagnola, torna ad essere una munitissima cittadella militare. Fu utilizzata come caserma dagli austriaci, a partire dal 1.893 fu radicalmente ristrutturato da Luca Beltrami cui si deve la torre centrale detta del Filarete ispirata a un ipotetico progetto quattrocentesco. Nell'ala a sinistra della torre si trova la Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli. Nella corte Ducale, a destra, vi è l'ingresso ai Musei. Dal cortile della Rocchetta si accede all'archivio Storico, Civico e alla Biblioteca Trivulziana. Musei del Castello Il complesso museale si articola in tre sezioni (Civiche Raccolte) allestite in senso cronologico o per periodi storici che documentano, in particolare, il gusto del collezionismo lombardo. Le Civiche Raccolte di arte antica custodiscono sculture, tra cui spicca la Pieta Rondanini di Michelangelo, armi e mobili; segue la Pinacoteca con opere di pittori come il Mantegna Madonna e Santi, il Tintoretto e il Tiepolo. Nelle Civiche Raccolte di Arte Milano: Una porta aperta sul futuro 6
applicata si trovano ceramiche e strumenti musicali, mentre le Civiche Raccolte Archeologiche e Munismatiche comprendono una sezione preistorica e una egizia. Parco Sempione Alle spalle del Castello, il Parco si estende nell'area che era stata del Barco (Barco è una stalla per l'estate nelle cascine lombarde) e si sviluppa su 47 ettari di giardini sistemati all'inglese da Emilio Alemagna, nel 1.893. Sul lato sinistro, uscendo dal Castello, si trova il Palazzo dell'arte, realizzato nel 1.932-33 per dare una sede alla Triennale di Milano. Gli alberi del Parco inquadrano in prospettiva l'arco della Pace, monumento neoclassico eretto nel 1.807 da Luigi Cagnola in onore di Napoleone. Dietro la facciata Dal cortile-patio dei palazzi della nobiltà replicato in mille varianti fino alla fine dell'ottocento, alla corte della popolare cà di ringhera, la casa di ringhiera, i cortili sono forse lo spazio più milanese che si possa immaginare. Nel passato hanno assolto a molte funzioni: hanno sostituito le piazze, che a Milano scarseggiano, hanno incarnato l ideale di buon gusto e misura della mai stravagante aristocrazia locale; sono stati il centro comunardo della vita sociale della città proletaria, dove "mutuo soccorso" era un'espressione concreta e quotidiana; sono stati, e in qualche caso ancora sono, la serra nella quale far sopravvivere il poco, improvviso verde cittadino. Oggi i cortili di Milano, anche quelli un tempo appartenenti alle case dei poveri, sono oasi silenziose, trasformate in piccoli musei e spesso impenetrabili. Ragione di più per dedicare loro qualche attenzione. Milano: Una porta aperta sul futuro 7