Usini, necropoli di S Elighe Entosu Relazione di scavo 2011

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The Journal of Fasti Online (ISSN 1828-3179) Published by the Associazione Internazionale di Archeologia Classica Piazza San Marco, 49 I-00186 Roma Tel. / Fax: ++39.06.67.98.798 http://www.aiac.org; http://www.fastionline.org Usini, necropoli di S Elighe Entosu Relazione di scavo 2011 Maria Grazia Melis Introduzione Le prime ricerche dell Università di Sassari nel territorio di Usini, finanziate dal Comune, si sono sviluppate tra il 2006 e il 2009 1. Il progetto pluriennale è stato orientato al raggiungimento di obiettivi scientifici, didattici e di valorizzazione del patrimonio archeologico del territorio. Sul piano scientifico è maturato intorno a due tematiche: lo studio dell organizzazione della necropoli a grotticelle artificiali (domus de janas) di S Elighe Entosu e il suo rapporto con il territorio e le aree d abitato. A tale scopo è stata creata un équipe internazionale, coordinata da chi scrive; il gruppo italiano, del quale hanno fatto parte sul campo Ramona Cappai, Luca Doro, Laura Manca e Stefania Piras, ha coordinato lo scavo archeologico nella necropoli; il gruppo del CNRS - UMR 6636 LAMPEA, di Aix-en-Provence, coordinato da André D Anna e costituito da Jean Louis Guendon, Florian Soula e - limitatamente al primo anno - Pascal Tramoni, ha diretto l indagine territoriale intorno alla necropoli e nelle aree limitrofe, allo scopo di confrontare il tipo insediativo individuato a S Elighe Entosu su scala comunale. I due gruppi hanno lavorato in stretta relazione e partecipato a entrambi gli aspetti della ricerca sul campo. Sul piano della didattica la vicinanza della sede universitaria della città di Sassari ha favorito lo svolgimento di attività sul campo, ricognizione, scavo archeologico e laboratorio di archeologia sperimentale. Una particolare attenzione è stata riservata all alta formazione in campo internazionale, incoraggiata da un programma di spostamento di dottorandi e specializzandi nelle due sedi universitarie coinvolte e nel territorio di Usini, nel quale il Comune ha messo a disposizione di studenti e dottorandi stranieri una foresteria. Nel 2011, grazie a un finanziamento della Regione Autonoma della Sardegna, è stato avviato un secondo progetto, Strategie insediative, aspetti funerari e socioeconomici, dinamiche dei rapporti uomo ambiente naturale nella Sardegna preistorica, finalizzato alla prosecuzione della ricerca nell ambito di una tematica più ampia, su scala regionale. Per quanto riguarda l approccio metodologico, rimandando alle pubblicazioni più importanti per la descrizione dettagliata 2, si sottolinea che nell ambito della ricerca interdisciplinare una particolare attenzione è stata prestata all analisi della produzione artigianale, affrontata con approccio integrato morfologico, tecnologico e funzionale dalla scrivente e da Stefania Piras (ceramica), Ramona Cappai (industria litica), Laura Manca (materia dura animale). La necropoli di S Elighe Entosu e le campagne di scavo 2006-2009 Il territorio di Usini si inserisce in una regione nella quale l ipogeismo preistorico si manifesta con particolare intensità e la cui tradizione si riflette nelle fasi protostoriche nell importante sviluppo di una categoria monumentale peculiare delle prime fasi nuragiche del Bronzo medio, quella degli ipogei a prospetto architettonico, che costituiscono la riproduzione in roccia delle più antiche tombe di giganti nuragiche. 1 MELIS 2010, MELIS ET AL. 2011. 2 MELIS 2010, MELIS ET AL. 2011.

Fig. 1. Usini, necropoli di S Elighe Entosu. Fig. 2. Usini, tomba III di S Elighe Entosu. Frammento di stautina in marmo del Neolitico finale. A Usini le necropoli sono prevalentemente ubicate ai bordi dell altipiano che occupa la parte centro-occidentale del territorio, delimitato a sud e sud-ovest dalla valle del Riu Mannu e nord da quella del Riu Mascari, suo affluente. Le tombe di S Elighe Entosu si localizzano in prossimità del confine meridionale del territorio comunale (fig. 1). La necropoli è costituita da 7 ipogei tardo neolitici, ai quali si aggiungono una grotticella mal conservata, che potrebbe essere un anfratto naturale (I) ed una tomba che si inquadra nell ambito degli ipogei a prospetto architettonico, quindi più tarda (VII). Entrambe distano circa 400 metri dal gruppo antico. Le indagini stratigrafiche si sono concentrate intorno alle tombe III e IV, che presentano caratteri di maggior monumentalità rispetto alle altre, anche a causa della presenza di un lungo corridoio di ingresso. La tomba III ha restituito lembi del deposito archeologico nel corridoio, ma la maggior parte dei materiali fu rinvenuta nelle aree esterne, nelle quali furono accumulati i resti delle deposizioni e dei corredi, nel corso dei ripetuti riutilizzi. Sono rarissimi infatti i materiali relativi al primo utilizzo, di facies Ozieri del Neolitico finale; tra questi è presente un frammento di statuina in marmo (fig. 2). La tomba fu utilizzata nelle fasi del Campaniforme, nuragica, punica e romana. 2

Fig. 4. Usini, tomba IV di S Elighe Entosu. Risultati delle analisi al 14 C eseguite presso il laboratorio CEDAD di Lecce su un frammento osseo proveniente dall US 7 del dromos. Fig. 3. Usini, tomba IV di S Elighe Entosu. Planimetria e sezioni iniziali. Fig. 5. Usini, tomba V di S Elighe Entosu (disegni di G. Robin). La tomba IV si contraddistingue per il lunghissimo corridoio d ingresso, di evidente funzione cerimoniale, confermata dai dati di scavo (fig. 3). La struttura architettonica e il deposito culturale furono fortemente danneggiati a causa dei ripetuti utilizzi, in particolar modo quelli di epoca contemporanea. Ciononostante la porzione residua del deposito archeologico ha consentito di ricostruire parte della sequenza d uso dell ipogeo, in particolare in relazione alla frequentazione del Bronzo medio. Rari frammenti ceramici, provenienti dagli strati sconvolti superficiali, si riferiscono alle prime fasi d uso del Neolitico finale ed Eneolitico antico (Ozieri e Sub-Ozieri). Segue un importante fase d uso nel Bronzo medio I e II, testimoniata, nel dromos, da un focolare e una successione di acciottolati. La cronologia è confermata da una datazione radiocarbonica realizzata presso il CEDAD di Lecce (fig. 4). Meno intensa la frequentazione nelle fasi recente e finale del Bronzo e nell età del Ferro. Le unità stratigrafiche superiori testimoniano l uso dell ipogeo anche in epoca romana, per scopi non chiaramente definiti a causa del loro cattivo stato di conservazione. L uso funerario, infatti, non è sicuro, considerata la presenza circa 80 m a ovest-nord-ovest di una necropoli romana (fig. 1) 3. Tra le tombe non oggetto di scavo stratigrafico, perché svuotate ab antiquo, va citata la tomba V, nella quale un vano mostra la riproduzione di elementi architettonici lignei, quali il tetto a doppio spiovente, lesene ed un motivo scalariforme peculiare del territorio di Usini e di quelli limitrofi (fig. 5). Nella tomba II, l applicazione di un nuovo 3 FAEDDA 2010. 3

Fig. 7. Usini, tomba IV di S Elighe Entosu. Il vano b con in evidenza il lastricato ed un battuto. metodo di rilevamento con luce radente, eseguita da Guillaume Robin 4, ha permesso di meglio distinguere un inedito motivo inciso, appena visibile ad occhio nudo, anch esso relativo alla rappresentazione del tetto ligneo. La campagna di scavo 2011 Nell ambito del nuovo progetto, obiettivo prioritario è stato la prosecuzione dello scavo della tomba IV, in particolare nel dromos e nel vano b. L indagine stratigrafica è Fig. 6. Usini, tomba IV di S Elighe Entosu. Il dromos. stata rallentata dalla difficoltà di scavo delle unità stratigrafiche (in neretto nel seguito del testo) a contatto con le pareti e il fondo del monumento. La natura calcarea della roccia ha infatti provocato una profonda alterazione che ha portato alla croncrezione parziale o totale delle terre. Nel corridoio (fig. 6) sono stati individuati vari livelli di acciotolato, che, in attesa dei risultati delle varie analisi, sembrano anch essi riferibili al Bronzo medio. In alcuni casi (43) sono delimitati inferiormente da uno strato di terra omogeneo, contenente piccole pietre (55), che potrebbe essere interpretato come un livello di preparazione su cui si imposta il piano di ciottoli. Importanti concentrazioni di concotto e carbone nel primo tratto del dromos (53), in assenza di strutture di combustione, si riferiscono ad episodi di accensioni di fuochi a scopi forse rituali. Nel vano b è stato asportato - con rilievo 1:1, a causa della forte concentrazione di materiali - l accumulo di frammenti ceramici collocato in corrispondenza della parete che separa il vano b dal dromos, crollata verosimilmente dopo il Bronzo medio. L approfondimento dello scavo in tutta la superficie mette in evidenza i resti di un lastricato (57), realizzato con grandi lastre poligonali, ben conservato solo in alcuni tratti (fig. 7). A ridosso della parete nord-est è emersa inoltre una struttura in lastre di dimensioni inferiori che delimita un area rettangolare (64). Tracce di altre due strutture sembrano emergere una in prossimità della parete nord-ovest, l altra verso la parete sud-ovest, quest ultima realizzata con lo smantellamento di una parte del lastricato. L approfondimento dello scavo potrà fornirne una lettura più chiara. Nella parte restante del vano si evidenzia una successione di piani pavimentali di terra battuta. Di particolare interesse il battuto 63, che in una superficie non estesa è ben conservato e permette una prima analisi macroscopica, in attesa del prelievo per l analisi micromorfologica: è costituito superiormente da uno strato di pasta calcarea fine che termina con un regolarissimo piano superficiale di calpestio; la parte sottostante dell impasto contiene grumi di calcare di piccole dimensioni che costituiscono lo scheletro dello strato. Il battuto si appoggia alla struttura 64 ed in prossimità di essa è tagliato da una fossetta (66) contenente un accumulo di materiali ceramici (65). 4 ROBIN 2010. 4

Conclusioni e prospettive della ricerca L indagine interdisciplinare, seppur ancora non completata, ha fornito interessanti risultati. L attenzione verso il confronto metodologico e lo spostamento di studiosi e dottorandi in ambito internazionale ha favorito l integrazione delle unità di ricerca e la crescita di giovani studiosi. Nonostante la qualità spesso non ottima dei dati primari è stato possibile individuare un modello di insediamento all interno dell altopiano, al quale si riferisce la necropoli, ubicata ai suoi bordi. Se sono scarsi i dati cronologici delle aree abitative, provenienti dalle ricognizioni di superficie, più precisi sono quelli scaturiti dallo scavo degli ipogei, soprattutto quello della domus de janas IV. Di particolare interesse sono gli strati di frequentazione relativi al Bronzo medio, che si rapportano all intensa frequentazione del territorio in età nuragica; nel territorio di Usini all esigua presenza di nuraghi e alla totale assenza di tombe di giganti, fanno riscontro una notevole quantità di aree con reperti ed un sorprendente numero di ipogei a prospetto architettonico, del Bronzo medio, che riportano scolpiti in roccia i caratteri architettonici delle tombe di giganti. Nella programmazione delle attività future sono emerse varie necessità, legate agli aspetti scientifici, alla valorizzazione e alla fruizione dei beni monumentali, che hanno portato all individuazione di alcune priorità. Sono previste indagini di superficie, con prelievo dei reperti, documentazione e scavo archeologico. La ricognizione di superficie interesserà tutto il territorio comunale, mentre l intervento di scavo interesserà la necropoli preistorica di S Elighe Entosu e la necropoli romana, individuata nel 2008 presso le domus de janas III e IV. Nella necropoli tardo neolitica deve essere portato avanti lo scavo della tomba IV, dell area esterna alle tombe III e IV e della tomba VIII; Gli altri ipogei, svuotati ab antiquo, richiederanno una ripulitura e un sondaggio delle aree esterne. Sono inoltre previsti la prosecuzione dello scavo nella necropoli romana e sondaggi nella cava attigua, attiva in epoca successiva all uso della necropoli romana, al fine di recuperare dati cronologici relativi alle fasi di uso. Maria Grazia Melis E-mail: mgmelis@uniss.it BIBLIOGRAFIA D ANNA A., MELIS M.G., TRAMONI P., 2007, Notiziario. S Elighe Entosu (Usini, prov. di Sassari), in Rivista di Scienze Preistoriche LVII: 468. FAEDDA S. 2010, I monumenti e i materiali di età romana, in MELIS 2010: 265-285. MELIS M.G. (a cura di), 2010, Usini. Ricostruire il passato. Una ricerca internazionale a S Elighe Entosu, Sassari. MELIS M.G., D ANNA A., 2009, Notiziario. S Elighe Entosu (Usini, prov. di Sassari), in Rivista di Scienze Preistoriche LIX: 400. MELIS M.G., D ANNA A., CAPPAI R., GUENDON J.L., MANCA L., PIRAS S., SOULA F., 2011, Una ricerca internazionale e interdisciplinare nel territorio di Usini (Sassari): la necropoli a domus de janas di S Elighe Entosu, in Rivista di Scienze Preistoriche LXI: 61-96. ROBIN G. 2010, L arte parietale dell ipogeo di Chercos, in MELIS 2010: 95-105. 5