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AZIONE CATTOLICA ITALIANA DIOCESI DI LAMEZIA TERME Atto Normativo Diocesano Approvato con delibera del Consiglio Nazionale del 14 ottobre 2006 1

I laici nella Chiesa locale: Partecipazione e responsabilità. PREMESSA Il presente Atto Normativo, previsto dallo Statuto Nazionale e dal Regolamento aggiornato, è un documento che si colloca nel quadro del rinnovamento dell esperienza associativa. Esso risponde al desiderio ed alla scelta di offrire, attraverso i tratti distintivi di ogni associazione diocesana, un contributo originale e significativo alla crescita della propria comunità. Con questo documento infatti, la nostra Associazione, come le altre presenti nelle diocesi del nostro Paese, si caratterizza e contemporaneamente si diversifica dalle altre associazioni diocesane proprio perché vive in un certo spazio umano, nella sua cultura, nella sua storia, nelle sue tradizioni. In questo nostro atto diocesano si è cercato di concretizzare la soggettività della nostra associazione, rispettando ed evidenziando le sue particolarità sia sotto l aspetto formativo che normativo, precisando le modalità concrete con cui l AC di Lamezia intende strutturarsi nella nostra diocesi e nelle nostre parrocchie. Sono caratteri non puramente organizzativi, nei quali possiamo ritrovare la fedeltà ad una storia più che centenaria, la fedeltà alla scelta ecclesiale di servizio e comunione alla Chiesa locale, la centralità dell esperienza formativa, l impegno all annuncio del Vangelo nella mutevole realtà del quotidiano. Non sembrino quindi mere formule organizzative, quanto piuttosto il modo per esercitare di continuo la democraticità di un Associazione dove ciascuno, dal più piccolo al più grande, è realmente protagonista e corresponsabile di una storia che viene tracciata unitariamente da ogni singolo associato. Un documento importantissimo dunque che, sarà la carta d identità, l anima, lo strumento propulsore, l aiuto per rispondere alle esigenze di una vita associativa che valorizzi la partecipazione e la responsabilità di ciascun aderente. Con questo passo che si sta per compiere si vuole lasciare un segno particolare nel cammino dell AC della diocesi di Lamezia, perché vuol dire che l AC è una realtà su cui la Chiesa lametina può e deve ancora scommettere. Lamezia Terme 27 giugno 2006 2

INTRODUZIONE Un A.C. in cammino L Azione Cattolica di Lamezia Terme affonda le sue radici in più di cento anni di storia, durante i quali la sua tradizione associativa si è arricchita lungo un itinerario non privo di difficoltà, sempre in continuità con il mandato ricevuto, quello di annunciare e testimoniare il Vangelo, giovandosi, per la sua crescita, dell Esortazione Apostolica post-sinodale Christifideles Laici, che ne ha ribadito sinteticamente l identità e descritto il servizio. In una terra di luci e di ombre, di risorse ma anche di povertà, che l hanno segnata nel corso degli anni, l Azione Cattolica Lametina si è sempre posta con coscienza critica di fronte a queste realtà, in una continua fedeltà a Dio e all uomo, impegnandosi a contribuire nella costruzione della civiltà dell amore. Bisogna ricordare, diceva Paolo VI nella Prima Assemblea Nazionale dell AC, la storia, la tradizione e la lunga esperienza che hanno toccato questa associazione dalla quale, personalità di altissimo valore intellettuale, morale, sociale si offrono all ammirazione, alla memoria e alla comunione spirituale delle nostre generazioni. E nella sua storia che è in Lamezia, la tradizione associativa si è arricchita della presenza di limpide figure di laici e di sacerdoti, che si sono alimentati alla scuola di santità dell Azione Cattolica e tanti sono stati e sono i testimoni laici, religiosi e sacerdoti, in questo impegno quotidiano, tra i quali vogliamo ricordare. Il richiamo a queste figure, ci suggerisce il legame profondo con la Chiesa locale e le vicende del territorio in cui l Associazione è inserita. I mutamenti e il rinnovamento che ci sono stati nel corso di questi ultimi anni sia a livello locale, che a livello nazionale, ci pone sempre più verso quella considerazione fatta dai Vescovi italiani nel 2002, quando affermavano come l Azione Cattolica sia una preziosa esperienza di cui la Chiesa e ogni Chiesa particolare non possono fare a meno. Nei suoi lustri di storia diocesana, l Azione Cattolica di Lamezia, ha saputo offrire un fecondo servizio alla formazione e alla missione dei laici, contribuendo così alla continua costruzione e alla crescita della comunità cristiana, collaborando con il Vescovo, con i sacerdoti, con i religiosi e religiose e con tutte le altre realtà ecclesiali alla progettazione e all attuazione degli itinerari pastorali Ma la responsabilità e l urgenza di una nuova evangelizzazione che deve coinvolgere tutti, richiede, soprattutto ai laici cristiani, la testimonianza di far incontrare il Vangelo con la vita, tenendo insieme dimensioni in apparenza inconciliabili. Ciò, è una evidente sintonia sul bisogno della formazione, sull esigenza di collegare una vita cristiana con tutte le esperienze che costituiscono il tessuto naturale del quotidiano, perché si è fermamente convinti che la nuova evangelizzazione passa oggi attraverso la forte saldatura tra la propria personale convinzione e la vita quotidiana, il connubio fede e vita non può essere diviso perché il cristiano fedele laico deve saper impregnare gli ambienti in cui vive e opera di quell humus necessario per aiutare le comunità a crescere forti nella fede. Compito dell AC, diceva Bachelet, è quello di suscitare nei suoi aderenti la consapevolezza della propria vocazione all apostolato, che non è il fare un certo numero di pratiche o di attività o discorsi, ma essenzialmente partecipare come membra attive alla edificazione e alla crescita del corpo di Cristo che è la Chiesa, partecipando perciò allo stesso modo che è proprio dei laici alla sua missione della salvezza. E in questa missione le scelte del credente, a volte molto dure e nello stesso tempo molto forti, maturate alla Parola di Dio e alla sequela di Cristo possono essere una risposta alle domande dell uomo pur sapendo che il confronto richiederà forza, pazienza, attesa, accettazioni di contraddizioni e fraintendimenti. 3

Il servizio all Ac nella Chiesa viene così ad essere fortemente caratterizzato dall esercizio quotidiano di laicità che ciascun aderente all associazione compie in modo diverso a seconda della sua età e condizione di vita, però cercando sempre di vivere dentro alla storia con una totale fedeltà al Vangelo. Nella vita dell associazione ai suoi vari livelli si può infatti vedere come essa sia formata da persone che cercano di dare un senso cristiano alla vita, di motivare cristianamente le scelte personali, quelle delle comunità ecclesiali in cui sono inserite e nella misura in cui ciò è possibile senza contraddizioni e incoerenze, anche quelle degli ambienti in cui operano quotidianamente. E con il presente atto normativo, aperto a perfezionamenti e completamenti che possono essere necessari o utili per rispondere efficacemente alle concrete esigenze della comunione e della missione ecclesiale, si intende presentare in una forma aggiornata l identità, la struttura e l organizzazione dell Azione Cattolica diocesana di Lamezia Terme, seguendo le indicazioni che vengono dettate dallo Statuto e dal Regolamento nazionale aggiornati e quella che è stata l esperienza in diocesi nel post-concilio. L approvazione del presente atto normativo diocesano ci interpella e ci pone una questione di stile per essere sempre più consapevoli che la vita del laico cristiano richiede un radicamento forte e permanente in Cristo Signore, guardando al Santo Padre, guida e pastore, e ampliando con lui l orizzonte della testimonianza di fede, seguendone l esempio nell esprimere, in tutti i campi, in tutti i settori del nostro quotidiano, sempre e dovunque, la cattolicità della Chiesa e per far sì che l AC possa sempre più diventare un dono da accogliere, un dono dello Spirito, da trafficare e far crescere. 4

PARTE 1^ L Azione Cattolica nella Diocesi di Lamezia Terme L identità conciliare dell AC diocesana Art. 1 - Il presente atto normativo Diocesano, contiene le norme che disciplinano la vita, l ordinamento e le funzioni dell Associazione di Azione Cattolica della Diocesi di Lamezia Terme e delle sue articolazioni, nel pieno rispetto dei principi stabiliti dallo Statuto dell Azione Cattolica Italiana e dal Regolamento Nazionale di attuazione. Art. 2 - L A.C. diocesana è un Associazione ecclesiale di fedeli laici che si impegnano liberamente, in forma comunitaria e organica ed in diretta collaborazione con la Gerarchia, per la realizzazione del fine generale apostolico della Chiesa. L AC diocesana trae la sua specifica identità dal Magistero del Concilio Ecumenico Vaticano II, dai Pontefici e dai Vescovi diocesani, è retta dallo Statuto nazionale dell Azione Cattolica Italiana e dal presente Atto Normativo. L adesione all AC Art. 3 - I laici che aderiscono all Azione Cattolica diocesana si impegnano a vivere quotidianamente alla sequela di Cristo, la loro personale adesione al Vangelo nella famiglia, nello studio, nel lavoro, nei luoghi di sofferenza, nelle istituzioni e nel tempo non lavorativo. Essi partecipano attivamente alla vita della Chiesa, di cui sono corresponsabili in piena e permanente comunione con il Vescovo e il presbiterio diocesano, favorendo il dialogo e la collaborazione con le altre aggregazioni e gruppi ecclesiali di fedeli laici. I laici di Ac operano nel mondo per l animazione cristiana della realtà culturale, sociale e politica valorizzando quella tensione al bene comune, alla pace, alla giustizia e alla solidarietà, che è propria dell impegno dei cristiani nella storia. Art. 4 - L adesione all AC è un atto personale, normalmente maturato attraverso l esperienza di gruppo e la partecipazione alla vita ecclesiale; ciò vale per ogni età, secondo le caratteristiche proprie di ciascuna. L adesione è pubblica e si esprime nelle forme previste dal Regolamento dell AC nazionale, secondo le modalità precisate dal consiglio diocesano. L adesione all AC in diocesi significa la scelta consapevole del laico di aderire all Azione Cattolica Italiana, la condivisione e la partecipazione al programma formativo e missionario dell Associazione, la collaborazione e la corresponsabilità al servizio associativo ed ecclesiale, come la preghiera, l impegno attivo, il sacrificio, lo studio, tutto ciò confermatoci da Giovanni Paolo II nella splendida piana di Montorso nel 2004 nella triplice consegna della Contemplazione- Comunione-Missione. L adesione all AC comporta il contributo anche economico, la partecipazione ai momenti di elaborazione dei programmi e alla elezione dei responsabili, la disponibilità ad assumere responsabilità nella vita associativa. E inoltre prevista, nella nostra diocesi, l Adesione all AC per i bambini da 4 a 5 anni, con il nome di piccolissimi, espressione dell attenzione educativa associativa ai bambini di questa tenera età e del sostegno alle loro famiglie nel processo d iniziazione cristiana e di educazione alla fede. Per i dettagli tecnici si rimanda integralmente a quanto previsto dallo Statuto Nazionale agli artt. 1.4 2.1 2.3 2.4 4.1 e 4.2. Adesione per i piccolissimi Per la loro tenera età, l'adesione dei piccolissimi non può essere esclusivamente individuale. 5

La scelta di un cammino di fede per questi piccoli avviene per scelta dei genitori, che affidano agli educatori Acr e dunque alla comunità i propri figli, non trascurando che, avendo considerato l'opzione del gruppo determinante per i bambini di 4-5 anni, si può affermare che anche questi piccoli possono sperimentare il senso di appartenenza al gruppo e dunque all'associazione e alla comunità. La formula dell'adesione prevede il "Sì" di entrambi: primo fra tutti quello dei genitori i quali, conosciuta precedentemente la proposta, decidono di accoglierla per i propri figli. Ma non lo fanno da soli, bensì insieme a loro. L'adesione resta in ogni caso anche una scelta di appartenenza di ciascun bambino al proprio gruppo ACR e dunque all'azione Cattolica. I genitori sono coloro che, in quanto primi responsabili della fede dei figli, affidano e accompagnano il proprio bimbo a fare esperienza di Cristo e della Chiesa mediante l'acr, ma proprio perché ciascuno, pur così piccolo, risponde ad una chiamata personale, aderisce individualmente fidandosi della scelta fatta dai genitori, i quali avranno il compito di motivarla continuamente al proprio figlio. La famiglia in modo unitario, è chiamata ad essere Chiesa domestica, ma nella chiamata al servizio e alla santità ogni membro risponde singolarmente secondo i doni ricevuti. La costituzione e la struttura associativa dell AC in diocesi Art. 5 - La costituzione dell Azione Cattolica in diocesi è stata confermata nei vari anni dai Vescovi diocesani attraverso la nomina dei Presidenti diocesani e degli assistenti, secondo quelle che sono state le norme degli Statuti dell A.C.I. L Azione Cattolica diocesana si organizza in una struttura unitaria e articolata per territorio, che può avere carattere parrocchiale o interparrocchiale, per fasce di età e ambiente in cui opera. L Azione Cattolica diocesana e le singole associazioni parrocchiali, si articolano per fasce di età: ragazzi, giovani e adulti che fanno riferimento all ACR, al settore giovani e al settore adulti. Per particolari esigenze pastorali possono costituirsi gruppi di AC che sviluppano una specifica attenzione ad un ambiente, età o condizione di vita come: Il MSAC (Movimento Studenti), il MLAC (Movimento lavoratori), il MIEAC (Movimento di Impegno Educativo), la FUCI (Federazione Universitaria) e il MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) che fanno riferimento al rispettivo Statuto Nazionale. Art. 6 - L AC diocesana e le sue articolazioni si organizzano e operano in forma democratica sia riguardo all elezione dei responsabili e all individuazione dei programmi di attività e sia all assunzione delle scelte che orientano il cammino associativo. L Azione Cattolica, sia diocesana che parrocchiale, si impegna oltre alla collaborazione prevista dallo Statuto, ad un rapporto fraterno di piena comunione e di sostegno con il Vescovo, i sacerdoti, le religiose e i religiosi, i diaconi, nel pieno rispetto del loro ministero e in un discorso di piena corresponsabilità dei laici alla vita della chiesa e con lo stile del dialogo. 6

PARTE II^ L ordinamento dell AC nella Diocesi di Lamezia Terme Gli Organismi dell Associazione Art. 7 - Organi dell Associazione Parrocchiale sono: l Assemblea Unitaria, il Consiglio e il Presidente Parrocchiale. L Assemblea Unitaria è costituita da tutte le persone che aderiscono all AC nella parrocchia o nel territorio se trattasi di associazione interparrocchiale. I ragazzi sono coinvolti nelle modalità che possono al meglio favorirne la loro partecipazione e sono in genere rappresentati dai loro educatori. Hanno diritto di voto tutti i soci giovani e adulti che hanno regolarmente aderito all AC. All assemblea partecipano con diritto di parola i simpatizzanti all AC. L Assemblea parrocchiale si riunisce almeno una volta l anno per discutere sulla situazione associativa ed ecclesiale, decidere i programmi e verificare le iniziative svolte. All assemblea partecipa il parroco/assistente. - In base a quelle che sono le scadenze fissate dallo Statuto e dal regolamento nazionale (triennio), l assemblea unitaria provvede ad eleggere i responsabili dell AC: 2 vicepresidenti Adulti, 2 vice-presidenti Giovani, un Responsabile e un Vice-responsabile ACR, (preferibilmente di entrambi i sessi) e a designare il nominativo a mezzo di elezione (art. 10.2.a dello Statuto Nazionale) - del Presidente (mentre la indicazione del nominativo al Vescovo, per la nomina, è di competenza del Consiglio - art. 19.5 dello Statuto Nazionale). Il Consiglio dell AC parrocchiale è costituito dal Presidente e dagli altri responsabili eletti legitimamente dall assemblea in rappresentanza dei giovani, degli adulti e dell ACR, secondo quanto specificato dalla relativa norma del regolamento. Prima dell assemblea elettiva il consiglio uscente cura la composizione di una lista delle persone disponibili ad assumersi la responsabilità associativa. Eventuale disponibilità ad assumere incarichi associativi potrà essere espressa anche nel corso dell Assemblea parrocchiale elettiva. I componenti del Consiglio Parrocchiale vengono poi ufficialmente comunicati all AC diocesana tramite apposito verbale contenente il verbale dell Assemblea Parrocchiale elettiva entro 15 giorni dall Assemblea. La Presidenza diocesana, a sua volta, conferma tale designazione e provvede a registrarla e a comunicarla al Vescovo e al centro nazionale dell AC. Il Consiglio parrocchiale dell AC all inizio di ciascun anno associativo, discute ed elabora un programma di attività. Si riunisce poi periodicamente per una verifica del programma svolto e per tracciare eventuali percorsi per rispondere ad esigenze contingenti. Cura anche la gestione economica dell associazione, redigendo (l amministratore) e approvando un rendiconto semestrale. Il Presidente parrocchiale è eletto dall Assemblea (pag. 11 Statuto Nazionale) e, attraverso il consiglio parrocchiale dell Associazione, nominato dal Vescovo, con il parere del parroco, che partecipa all assemblea (art. 23 c.2 Statuto Nazionale). Su proposta del Presidente parrocchiale, il Consiglio Parrocchiale nomina il segretario e l amministratore. Qualora il Consiglio dovesse rifiutare i nominativi proposti con voto a maggioranza qualificata (meta + 1degli eletti nel Consiglio parrocchiale), il Presidente può formularne degli altri. 7

Per ciò che non è stato espressamente precisato nel presente atto, in riferimento alla vita associativa si applicano le norme previste dallo Statuto e dal Regolamento di attuazione riferite all associazione nazionale. Per la costituzione di nuove associazione territoriali è opportuno che ciò avvenga attraverso un cammino formativo ed ecclesiale sostenuto dal centro diocesano. Spetta al consiglio diocesano riconoscere la costituzione di un nuovo gruppo o associazione parrocchiale di AC. Il mandato, in qualsiasi veste lo si copra, per qualsiasi settore, articolazione e movimento, per ogni incarico all interno del Consiglio Parrocchiale, non può avere durata di più di due trienni consecutivi. La differenza rispetto al livello diocesano si fonda sul principio che in parrocchia, una volta eletti dall Assemblea, ogni Consigliere diviene Vice-Presidente o Responsabile o Vice del settore e articolazione per il quale viene eletto, mentre a livello diocesano può succedere che accada al primo o al secondo triennio, o che non accada affatto. Art. 8 - Gli organi dell Associazione Diocesana sono: L Assemblea Unitaria, il Consiglio Diocesano, la Presidenza Diocesana e il Presidente. a) L Assemblea Unitaria, con diritto di voto, è costituita dai responsabili dei Consigli parrocchiali di AC (nel numero sotto indicato al comma 10 di questo articolo), dai rappresentanti dei Movimenti diocesani di AC (in numero di 3, Presidente più un maschio e una donna, per ciascun gruppo che aderisce al movimento), dai componenti il Consiglio diocesano e dalla Presidenza diocesana in carica. Ordinariamente i ragazzi sono rappresentati dai Responsabili ACR delle rispettive associazioni parrocchiali/interparrocchiali. L assemblea si riunisce di norma almeno una volta l anno per discutere sulla situazione associativa ed ecclesiale e per decidere i programmi e verificare assieme le iniziative svolte. All Assemblea partecipano con diritto di parola i sacerdoti assistenti. Alla stessa sono invitati tutti i sacerdoti della diocesi e i rappresentanti dei religiosi della diocesi. I simpatizzanti dell AC, nonché i rappresentanti di altri movimenti o associazioni ecclesiali invitati dalla presidenza diocesana partecipano anch essi all assemblea con diritto di parola. In base a quelle che sono le scadenze fissate dallo statuto e dal regolamento nazionale, l Assemblea Unitaria si riunisce ogni tre anni, secondo quello che è lo spirito democratico dell Associazione, come Assemblea Diocesana Elettiva, affinché provveda ad eleggere i responsabili diocesani che costituiscono il Consiglio Diocesano di AC. Inoltre, è di competenza dell Assemblea eleggere i delegati per l Assemblea regionale e nazionale elettiva o se è il caso, la stessa, può delegare la nomina al nuovo Consiglio diocesano. Prima dell Assemblea diocesana elettiva, la Presidenza diocesana in carica provvede a comporre la lista delle persone che dalle parrocchie avranno dato disponibilità ad assumersi la responsabilità associativa, in maniera tale che siano rappresentati, per quanto possibile e in modo significativo, tutte le componenti dell Associazione. Altre candidature possono essere presentate in sede di Assemblea Diocesana nei tempi previsti dall atto di convocazione dell assemblea. Tutte le candidature devono essere presentate dal Consiglio parrocchiale, sentito il parere del parroco, e firmate per accettazione dai candidati. La Presidenza diocesana verifica, inoltre, la lista degli elettori aventi diritto di voto che sono : i componenti del Consiglio diocesano aventi diritto di voto e la Presidenza diocesana uscenti; i rappresentanti (in numero di 3) dei Movimenti come indicati al comma 1; i delegati delle Associazioni parrocchiali nel numero di uno per settore e articolazione presente in parrocchia, oltre il Presidente parrocchiale. Le Associazioni parrocchiali hanno diritto ad avere 8

non uno, ma 2 delegati per ogni Settore della parrocchia che superi le 50 unità, oltre i delegati ordinari (1 per settore più il Presidente parrocchiale); I responsabili che partecipano come elettori all Assemblea diocesana possono esercitare il diritto di voto se risultano regolarmente tesserati. E ammesso il voto per delega nei limiti previsti dal Regolamento diocesano (qui allegato) all art. B.e. Tutti gli aderenti all Associazione diocesana possono partecipare all Assemblea diocesana elettiva con diritto di parola. b) Il Consiglio diocesano unitario è rappresentativo delle diverse articolazioni dell AC diocesana e di tutte le componenti dell associazione: adulti, giovani e ragazzi (tramite gli educatori ACR), uomini e donne. Il Consiglio diocesano designa il presidente diocesano ed elegge la presidenza diocesana, secondo quanto indicato in questo Atto Normativo; discute e approva il programma delle attività e nello stesso tempo assume le scelte che orientano il servizio dell AC nella Chiesa locale e nella società; esamina e valuta la situazione delle associazioni parrocchiali e riconosce la costituzione di nuovi gruppi e associazioni parrocchiali; cura la formazione dei responsabili di AC e degli educatori a qualsiasi livello; approva il bilancio e decide sui criteri e modalità di adesione; discute ed approva le eventuali proposte di modifica dell atto normativo diocesano che dovranno essere sottoposte all assemblea diocesana per l approvazione. Il Consiglio diocesano viene eletto sulla base delle 2 liste per settore (Giovani e Adulti) e 1 lista per articolazione (ACR) predisposte dalla Presidenza diocesana uscente, dopo aver ascoltato la disponibilità degli interessati. Le liste contenenti le candidature provenienti dai Consigli parrocchiali possono pervenire alla Presidenza Diocesana fino a tre giorni prima dell Assemblea. Possono essere votati e risultare eletti i soci regolarmente iscritti all AC in diocesi da almeno due anni. Il numero dei componenti il Consiglio diocesano eletto è fissato nel numero di 6 rappresentanti per settore e articolazione per un totale di 18 persone. I consiglieri che faranno parte della Presidenza diocesana, saranno sostituiti dai primi non eletti dei vari settori del medesimo sesso. Il medesimo criterio vale in caso di dimissioni di uno o più consiglieri. Fanno parte di diritto del Consiglio diocesano i componenti la Presidenza diocesana, i rappresentanti dei Movimenti diocesani (nel numero di due per movimento) di AC presenti, la coppia cooptata per l attenzione al gruppo famiglie (indicata dalla nuova Presidenza e votata dal Consiglio intero). Fanno inoltre parte di diritto del Consiglio Diocesano, senza diritto di voto, i componenti la Delegazione regionale e i consiglieri nazionali iscritti nell associazione diocesana, i responsabili dell Area Formazione, Promozione, Editoriale e Adesione (tutti di nomina della Presidenza Diocesana così come accade a livello nazionale). Del consiglio fanno parte, senza diritto di voto, i sacerdoti assistenti. Il numero massimo dei trienni per ogni membro del Consiglio Diocesano, sia esso eletto, nominato o indicato dai Movimenti, è fissato nel numero di due. Eccezionalmente è previsto il solo terzo triennio per coloro che hanno rivestito nel corso del secondo triennio precedente l incarico in Presidenza. Su eventuale delega da parte dell Assemblea diocesana, il consiglio diocesano elegge i rappresentanti dell AC diocesana all assemblea elettiva regionale e nazionale, di norma uno per ciascuna articolazione, scegliendoli al proprio interno o tra i soci iscritti all AC diocesana, con alla base una certa esperienza associativa. Il Consiglio diocesano si può riunire anche per Settori e Articolazione, al fine di poter disporre nella maniera migliore quella che è la programmazione specifica per i ragazzi, i giovani e 9

gli adulti. A tale scopo può essere anche coadiuvato da altri responsabili parrocchiali, laici, sacerdoti, religiosi/e. Saranno costituite le varie équipes diocesane ACR, Giovani e Adulti, che hanno il compito di portare avanti quelle che sono le attività dei propri settori e anche di fare delle proposte alla Presidenza diocesana e al Consiglio. L'equipe di ciascun Settore e Articolazione è costituita dai consiglieri diocesani del settore e da membri esterni, nominati dalla Presidenza diocesana, su proposta del settore di riferimento. Per affrontare temi specifici il consiglio diocesano può decidere di affidare la responsabilità di apposite commissioni a soci e responsabili anche parrocchiali o a persone anche esterne all Associazione. Sarà anche costituito un Comitato dei Presidenti parrocchiali, con funzione consultiva, che dovrà opportunamente monitorare lo stato dell Associazione Diocesana con la possibilità di proporre al Consiglio Diocesano eventuali suggerimenti e riflessioni. Dopo lo svolgimento dell Assemblea elettiva, il Presidente diocesano uscente convoca il nuovo Consiglio diocesano perché provveda alla elezione della terna da presentare al Vescovo per la nomina del Presidente diocesano secondo il dettato dell art. 10.2.d del Regolamento nazionale di attuazione. Il Presidente diocesano è tenuto a convocare il Consiglio qualora lo richiedano almeno un terzo dei consiglieri in carica. L AC diocesana tra le sue attività potrà anche presentare progetti per Volontari nel Servizio Civile Nazionale, a tale scopo il Consiglio diocesano individuerà nel proprio ambito o anche all esterno di esso il Responsabile dei Progetti c) La Presidenza diocesana rappresenta l AC diocesana. 1) La Presidenza guida e coordina unitariamente l associazione in base alle linee e programmi decisi in consiglio diocesano, cura i rapporti con il Vescovo, i sacerdoti, i consigli pastorali e presbiterali e gli altri organismi diocesani. 2) Tutti i componenti la Presidenza sono corresponsabili dell intera vita associativa e collaborano, in piena comunione, attivamente col Presidente per la conduzione unitaria dell AC diocesana. 3) Gli Assistenti diocesani fanno parte del Consiglio diocesano e della Presidenza diocesana, senza diritto di voto. Curano in particolare i rapporti col Vescovo e con il presbiterio diocesano; partecipano alle iniziative associative diocesane, regionali e nazionali. 4) E compito della Presidenza diocesana predisporre un programma annuale di attività da sottoporre al Consiglio diocesano: - considerando i programmi pastorali indicati dal Vescovo, l attenzione annuale e le altre indicazioni proposte dal Centro nazionale e dalla Delegazione regionale; - valutando la situazione diocesana; - individuando le iniziative da svolgere unitariamente o in forma articolata, così da: offrire una proposta qualificata di formazione spirituale per i soci; curare i rapporti con le associazioni territoriali e le parrocchie; promuovere occasioni di incontro e dialogo, con una particolare attenzione alla comunicazione sui temi laicali, vista la necessità che i cristiani diventino capaci di coscienza critica rispetto al sistema dei mass-media; curare i rapporti di collaborazione con gli uffici pastorali diocesani e di dialogo con le altre associazioni e movimenti ecclesiali della diocesi; convocare e preparare il lavoro del consiglio diocesano, secondo il programma concordato con il consiglio stesso, curando in particolare la comunicazione e la collaborazione tra le articolazioni e convocando quando opportuno il comitato dei presidenti parrocchiali (almeno una volta all anno); E compito della Presidenza curare la stesura e conservare gli atti deliberativi di Consiglio e Presidenza e i materiali delle iniziative associative presso l archivio dell AC diocesana. 5) La Presidenza è eletta dal consiglio diocesano. Nel corso della prima seduta dopo l Assemblea elettiva, il Consiglio diocesano, secondo il dettato dell art. 10.2.d del Regolamento 10

nazionale di attuazione, procede alla designazione di una terna di nomi da proporre al Vescovo per la nomina del presidente diocesano: il Consiglio diocesano designa con votazione a scrutinio segreto tre nominativi da sottoporre al Vescovo per la nomina. Una volta nominato, il Presidente Diocesano convoca il Consiglio Diocesano per procedere quindi alla elezione degli altri responsabili componenti la Presidenza diocesana: su proposta dei consiglieri della rispettiva articolazione, tutti i consiglieri eleggono a scrutinio segreto ciascuno dei responsabili per il Settore adulti, per il Settore giovani, per l ACR. Tenendo presente della componente paritaria maschile e femminile. Su proposta del Presidente diocesano, il Consiglio elegge a scrutinio segreto il Segretario e l Amministratore. 6) La Presidenza diocesana è composta da: Presidente, Segretario, Amministratore, Responsabili dei Settori e Articolazione (2 Vicepresidenti per il Settore adulti, 2 Vicepresidenti per il Settore giovani, il Responsabile e il Vice-responsabile ACR, tutti preferibilmente nella componente maschile e femminile), che vi partecipano con diritto di voto. Della Presidenza fanno parte, con diritto di parola, l Assistente diocesano, che rappresenta il Vescovo, e gli altri Assistenti coadiutori. Ai lavori della Presidenza possono inoltre partecipare, senza diritto di voto, in modo permanente o su specifico invito, altri responsabili che si occupano di un particolare ambito o servizio in associazione. Gli incarichi di componente il Consiglio diocesano e di Presidente parrocchiale sono incompatibili con le candidature parlamentari (nazionale ed europeo), nei consigli comunali, provinciali e regionali e con incarichi di presidente di circoscrizioni comunali. d) Il Presidente rappresenta l Associazione diocesana e coordina l attività della Presidenza, in fraterna collaborazione con gli altri Responsabili laici, con l Assistente generale e gli altri Assistenti, convoca il Consiglio alle scadenze previste e ogni qualvolta è necessario o ne faccia richiesta un terzo dei componenti; presiede il Consiglio Diocesano e l Assemblea Diocesana. In caso di impedimento, il Presidente delega uno dei membri di Presidenza a sostituirlo. In caso di sue dimissioni, la presidenza, decidendo a maggioranza dei presenti, convoca entro un mese il consiglio diocesano per una nuova designazione, sempre attraverso il metodo della terna. A poca distanza dall Assemblea elettiva, con il consenso del Vescovo, si può scegliere di nominare un sostituto che ha il compito guidare con la Presidenza in carica l Associazione fino a fine triennio. La cessazione degli incarichi negli organismi dell Azione Cattolica della diocesi di Lamezia Terme può avvenire, oltre che per il raggiunto limite del doppio mandato, per dimissioni o per decadenza. Le dimissioni divengono operanti nel momento dell accettazione da parte della Presidenza diocesana (per i membri del Consiglio diocesano e della Presidenza diocesana) o dell autorità ecclesiastica (per il Presidente diocesano e i presidenti delle Associazioni Parrocchiali). La decadenza dagli incarichi avviene automaticamente in caso di assenza ingiustificata per tre riunioni consecutive nell organismo di cui si è componenti. 11

PARTE III^ PARTECIPAZIONE ALL ACI NAZIONALE E COLLEGAMENTO CON L AC REGIONALE L AC diocesana di Lamezia Terme partecipa al cammino dell intera associazione. E compito della presidenza e del consiglio diocesano curare i rapporti con l AC nazionale e con il collegamento regionale: o offrendo un attiva collaborazione alle iniziative nazionali e regionali; o recependone le indicazioni, discutendole e proponendole a livello diocesano e parrocchiale; o contribuendo con la riflessione e la messa in comune delle esperienze alla elaborazione di percorsi comuni, sussidi e strumenti formativi e missionari; o partecipando ai momenti assembleari per eleggere i responsabili; o collaborando ad individuare le disponibilità per gli incarichi regionali e nazionali; o contribuendo ad elaborare le linee comuni dell associazione. PARTE IV^ ASPETTI ECONOMICI Le attività realizzate dall associazione non hanno scopo di lucro e sono orientate esclusivamente a finalità religiose, educative e di solidarietà. Le risorse economiche dell associazione diocesana sono costituite: o dalle quote associative degli aderenti o dai contributi della Diocesi, dell Associazione Nazionale e dalle liberalità dei privati e degli aderenti, dello Stato, degli Enti e Istituzioni pubbliche; o da donazioni e lasciti testamentari; o da entrate derivanti da attività produttive marginali. La gestione amministrativa ed economica è di responsabilità della Presidenza diocesana, che la esercita in forma collegiale ed in particolare attraverso l opera dell Amministratore. Il Consiglio diocesano, su proposta del Presidente, nomina un Comitato per gli affari economici per sostenere il lavoro dell amministratore, individuando almeno 2 persone competenti idonee a fornire gli opportuni consigli e aiuti [cfr. art. 34.1. - 34.2. dello Statuto]. La Presidenza diocesana redige un bilancio annuale che sottopone al Consiglio diocesano per l approvazione. L eventuale scioglimento dell Associazione diocesana deve essere deliberato dall Assemblea Diocesana appositamente convocata secondo quanto previsto dallo Statuto Nazionale e dal Regolamento d Attuazione Nazionale. La stessa Assemblea delibererà anche sulla destinazione degli eventuali beni in possesso dell Associazione. PARTE V^ RAPPRESENTANZA E SEDE L AC diocesana di Lamezia Terme è rappresentata dalla Presidenza diocesana in carica, costituita secondo le indicazioni statutarie e le specificazioni contenute nel presente atto normativo. Il rappresentante legale dell AC di Lamezia Terme è il Presidente diocesano in carica. 12

La sede legale dell AC diocesana di Lamezia Terme (CZ) è fissata in Lamezia Terme (CZ) Via Lissania. PARTE VI^ APPROVAZIONE E MODIFICA DELL ATTO NORMATIVO DIOCESANO REGOLAMENTO DIOCESANO Le norme del presente atto normativo possono essere modificate dall Assemblea diocesana con la maggioranza qualificata dei 2/3 degli aventi diritto e, comunque, per come previste dall art. 14.1 del Regolamento nazionale di attuazione. Le modifiche debbono essere confermate dal Consiglio nazionale. L Atto normativo e le modifiche successive diventano efficaci a seguito della positiva valutazione di conformità con la normativa statutaria e regolamentare, espressa dal Consiglio Nazionale dell Azione Cattolica secondo le procedure previste dal Regolamento Nazionale. Per le eventuali integrazioni all Atto Normativo che dovessero essere richieste dal Consiglio nazionale, l Assemblea diocesana conferisce mandato al Consiglio diocesano per il loro recepimento. Il Consiglio diocesano può valutare se rinviare all Assemblea diocesana le modifiche richieste. Le norme di carattere regolamentare contenute nel Regolamento diocesano allegato e facente parte integrante del presente Atto normativo sono integrabili o modificabili dal Consiglio diocesano con una votazione a maggioranza qualificata dei 2/3 degli aventi diritto, ove comunque le eventuali modifiche non implicano modifiche sostanziali all Atto Normativo, allorché bisognerebbe convocare l Assemblea Diocesana e votare con i criteri sopra indicati. PARTE VII^ Norma di rinvio. Per tutto quanto non è precisato nel presente testo dell atto normativo e del regolamento diocesano, vale quanto stabilito nello Statuto nazionale e nel Regolamento nazionale dell ACI. 13

REGOLAMENTO DIOCESANO ALLEGATO ALL ATTO NORMATIVO DELL ASSOCIAZIONE DIOCESANA DI AZIONE CATTOLICA DI LAMEZIA TERME A) Norme relative all Associazione parrocchiale/territoriale a ) L Assemblea Parrocchiale/Territoriale è convocata dal Presidente Parrocchiale mediante comunicazione scritta a tutti gli aderenti indicando data e luogo della convocazione. Viene invitato il Parroco (o i parroci se si tratta di associazione interparrocchiale). All Assemblea Parrocchiale /Territoriale elettiva partecipa un rappresentante del Consiglio Diocesano, individuato dalla Presidenza Diocesana, che la presiede. b).composizione. Il Consiglio Parrocchiale dell associazione parrocchiale/territoriale è composto da un minimo di 3 persone, nel caso sia presente una sola articolazione (presidente, segretario-amministratore, responsabile del settore), ad un massimo di 9 per le associazioni territoriali ben articolate e, necessariamente, nelle associazioni con oltre 100 aderenti (2 Vice-Presidenti Adulti, 2 Vice-Presidenti Giovani, Resp. e Vice_Resp. ACR eletti direttamente dall Assemblea, Presidente (designato dall Assemblea - a mezzo di elezione (art. 10.2 Statuto Nazionale) mentre l indicazione al Vescovo è di competenza del Consiglio (art. 19.5 Statuto Nazionale), oltre Segretario e Amministratore eletti dal neo-consiglio su proposta del Presidente, tenendo ovviamente presenti per i 2 settori e per l articolazione (ACR) la componente maschile e femminile). c) Elezione. Avviene a scrutinio segreto. Ogni elettore vota per l elezione dei candidati al Consiglio di tutti i Settori e per quelli dell Articolazione (ACR), esprimendo tante preferenze quante sono i componenti da eleggere, secondo quanto indicato dalla precedente norma (da 1 a 2). Ogni elettore vota altresì per la designazione del Presidente parrocchiale, il cui nominativo verrà poi inviato al Vescovo per l approvazione dal neo-consiglio (artt. 10.2 e 19.5 Statuto Nazionale). Sono eletti, per ciascun Settore, i candidati che hanno ricevuto il maggior numero di voti garantendo una rappresentanza paritaria tra uomini e donne; a parità di voti è eletto il più anziano in età anagrafica. Della elezione viene redatto apposito verbale il quale viene trasmesso in copia alla presidenza diocesana entro 15 giorni. Su proposta del Consiglio Parrocchiale, possono inoltre essere cooptati, senza diritto di voto, altri responsabili di gruppi di AC o referenti di altre attenzioni specifiche non altrimenti rappresentate, in numero non superiore a 3. B) Norme relative all elezione e composizione del consiglio diocesano a) Il numero dei componenti da eleggere nel consiglio diocesano è di 18. L Assemblea diocesana elegge n. 6 consiglieri della lista degli Adulti; n 6 consiglieri della lista dei Giovani; n. 6 consiglieri della lista dell ACR. b) Le elezioni del consiglio diocesano si svolgono su 3 liste che raccolgono rispettivamente le candidature riferite alle seguenti componenti la realtà associativa: Adulti, Giovani, educatori dell ACR. c) Sono eletti, per ciascuna lista, i candidati che hanno ricevuto il maggior numero di voti; a parità di voti è eletto il più anziano in età. Viene garantita una rappresentanza paritaria tra uomini e donne, per cui risulteranno eletti i primi 3 uomini e le prime 3 donne per settore e articolazione. d) Su proposta della presidenza diocesana, nel consiglio diocesano possono inoltre essere cooptati altri responsabili di gruppi di AC o referenti di altre attenzioni 14

specifiche non altrimenti rappresentate, in numero non superiore a 4, senza diritto di voto. e) svolgimento delle votazioni all assemblea diocesana elettiva: La presidenza diocesana uscente predispone le liste di elettori e candidati (con possibilità alle parrocchie di comunicare eventuali candidati da presentare alla Presidenza nei tempi dalla stessa indicati, nomina il Presidente onorario dell Assemblea e la Commissione elettorale composta di tre membri (uno per settore) di cui uno svolgerà la funzione di Presidente. Ogni avente diritto al voto che sia impedito per gravi motivi a partecipare all Assemblea Diocesana può delegare - per iscritto indicando n di tessera associativa e n del documento d identità - un altro elettore della propria parrocchia. E ammessa una sola delega per elettore. Ogni elettore ha a disposizione tre schede di votazione, una per ciascuna lista. Può indicare al massimo 2 preferenze per la lista Adulti, 2 preferenze per la lista Giovani, 2 preferenze per la lista ACR. Sono eleggibili tutti gli Aderenti che abbiano compiuto diciotto anni di età e due anni di adesione associativa. Al termine delle votazioni, il presidente della commissione elettorale avvia lo spoglio e quindi comunica i risultati dell elezione all assemblea prima della sua conclusione. Delle operazioni di voto viene redatto apposito verbale. C) Norme relative all elezione e composizione della presidenza diocesana a) Composizione. Il consiglio diocesano elegge, a scrutinio segreto: 2 vicepresidenti per il settore adulti, 2 vicepresidenti per il settore giovani, un responsabile ed un viceresponsabile per l ACR, avendo cura che vi sia preferibilmente una rappresentanza paritaria tra uomini e donne. b) La presidenza, sentito il parere favorevole del consiglio diocesano, può cooptare al suo interno altri responsabili, senza diritto di voto, che si occupano di specifici ambiti e servizi (es. famiglia, formazione, comunicazione, rappresentanza negli organismi pastorali, coordinamento di progetti del Servizio Civile Nazionale ecc.). c) nel caso in cui il presidente risulti impedito e non sia in grado di provvedere direttamente alla delega delle funzioni, la supplenza è assunta dal più anziano per età dei vicepresidenti. d) Circa i limiti di età, i criteri di eleggibilità e le norme sull incompatibilità vale quanto fissato dallo statuto e dal regolamento nazionali. Eventuali deroghe sono decise dal consiglio diocesano a scrutinio segreto, con maggioranza qualificata dei 4/5 degli aventi diritto. e) Circa le modalità di nomina di segretario e amministratore, si veda l art8, lett. C, comma 5 dell Atto normativo diocesano. D) Norme relative agli aspetti amministrativi L AC diocesana utilizza quale sede diocesana e luogo di incontri formativi, i locali concessi al piano terra della sede Vescovile in Via Lissania a Lamezia Terme. Il presente Atto normativo ed il regolamento diocesano, discussi dalla presidenza diocesana e dal consiglio diocesano nel corso del 2005 e 2006, presentati al Vescovo, e deliberati dal consiglio diocesano nella seduta del 10 maggio 2006, visto il parere della commissione del consiglio nazionale, sono approvati dalla Assemblea diocesana celebrata a Lamezia Terme il 27 giugno 2006. Essi divengono operativi a seguito della valutazione di conformità espressa dal Consiglio Nazionale nella seduta del 14 ottobre 2006. L assemblea delega il consiglio diocesano a recepire eventuali ulteriori osservazioni del consiglio nazionale. Il presente atto normativo e regolamento diocesano sostituisce il precedente regolamento fino ad oggi in vigore. 15

INDICE Premessa pag. 2 Introduzione: Un AC in cammino pag. 3 Parte I^ - L AC nella diocesi di Lamezia Terme pag. 5 L identità conciliare dell AC diocesana L adesione all AC La costituzione e la struttura associativa dell AC in diocesi pag. 6 Parte II^ L ordinamento dell AC nella diocesi di Lamezia Terme pag. 7 Gli organismi dell Associazione Parte III^ Partecipazione all ACI nazionale e collegamento con L AC regionale pag. 12 Parte IV^ Aspetti giuridi ed economici dell AC diocesana pag. 12 Parte V^ Rappresentanza e sede pag. 12 Parte VI^ Approvazione e modifica dell atto normativo diocesano e del Regolamento diocesano pag. 13 PARTE VII^ Norme di rinvio pag. 13 Regolamento diocesano pag. 14 Indice pag. 16 16