Notizie dal Laboratorio Diocesano Emergenza e Mondialità. Novembre 2010 IN QUESTO NUMERO. pagina 1. Editoriale. pagina 2



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ARCIDIOCESI di TORINO Notizie dal Laboratorio Diocesano Emergenza e Mondialità Novembre 2010 IN QUESTO NUMERO Editoriale Formazione Campagna Zero Poverty - La petizione di Caritas Europa Emergenza Alluvione Pakistan Emergenza Terremoto Haiti Progetti Trentennale pagina 1 pagina 2 pagina 3 pagina 4 pagina 8 pagina 9 Con questo numero dell Ascoltamondo proviamo a regalarvi alcune immagini forti, fotografie di quello che non sembra proprio il migliore dei mondi possibili. Ma proviamo anche a farvi sognare che, iniziando da qualche piccola cosa, forse le cose possono cambiare. Purtroppo abbiamo tutti sotto gli occhi gli effetti della crisi, impossibile negare l evidenza, fingere che si tratti di qualcosa di effimero: intorno a noi vediamo crescere il disagio e la difficoltà di singoli e famiglie, talvolta di intere comunità, paesi, città. L Unione Europea ha proclamato il 2010 che sta per concludersi Anno Europeo della lotta alla povertà e all esclusione sociale. Segno di attenzione ad un fenomeno che colpisce il 16% della popolazione dell Unione. Segno di un impegno che anche le Chiese del continente hanno voluto fare proprio, lanciando la campagna Zero Poverty: per aiutare i cristiani, ma non solo, a leggere questo fenomeno con occhi nuovi, perché nuova è la situazione in cui ci troviamo a vivere, occhi guariti dalla cataratta dei pregiudizi, che spesso impediscono di vedere i poveri e nei poveri i fratelli. Quella stessa malattia che ci fa vedere un disastro naturale, un emergenza umanitaria solo quando finisce in televisione o coinvolge degli occidentali. Venti milioni di persone vittime delle alluvioni in Pakistan non hanno diritto di cittadinanza nei notiziari: grosso errore vivere in un Paese fuori dalle rotte turistiche e andare a fondo in agosto, quando tutti hanno cose più importanti a cui pensare. Ad Haiti, che pure ha avuto l onore dei riflettori a causa del terremoto dello scorso gennaio, al contrario di ciò che si potrebbe credere l emergenza non è ancora finita, anzi ora un epidemia di colera, malattia ritornata sull isola dopo un secolo, miete altre vittime. In tutto ciò dov è finito il sogno? In quattro piccoli progetti, che stanno germogliando. Questi progetti vogliono essere il regalo che Caritas Diocesana si fa in occasione dei suoi trent anni. Il sogno è che il nostro speciale regalo dia frutti di vita e speranza in quattro angoli del mondo con cui per motivi diversi siamo entrati in contatto. Piccoli progetti per un grande sogno, per questo osiamo chiedervi: volete sognare con noi e aiutarci a trasformare il sogno in realtà? fate riferimento a CARITAS DIOCESANA TORINO Via Val della Torre 3, 10149 TORINO telefono 011.5156350 fax 011.5156359 e.mail caritas@diocesi.torino.it www.diocesi.torino.it/caritas conto corrente postale: 12132106 conto corrente bancario: IBAN IT07Q0103001017000000016320 1

FORMAZIONE CAMPAGNA ZERO POVERTY Fonte Caritas Italiana Caritas Diocesana Torino Nell'Unione Europea, 78 milioni di persone (il 16% della popolazione e il 19% dei bambini) sono attualmente esposti al rischio di povertà, ovvero vivono, sulla base della definizione concordata a livello Ue, con un reddito inferiore al 60% del reddito medio familiare registrato nel loro Paese. In ogni caso nel 2004 (ultime cifre disponibili), circa 23,5 milioni di cittadini si trovavano a dover tirare avanti con meno di 10 euro al giorno. Da quando l'ue ha avviato, nel 2000, il suo metodo di coordinamento delle politiche nazionali, tutti i 27 Stati membri hanno sviluppato piani d'azione nazionali pluriennali; prima del 2000 soltanto tre di essi avevano attivato strategie del genere: l'ue incoraggia standard elevati, basati su obiettivi fissati di comune accordo, mentre ciascun Paese può attuare politiche adattate al contesto nazionale. Il 2010 è stato proclamato dall'unione Europea Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale. In questo quadro, che vede impegnate le istituzioni di tutto il continente, anche le realtà ecclesiali sono chiamate a offrire un contributo di riflessione e sensibilizzazione. Caritas Europa, in collaborazione con le Caritas nazionali, ha promosso, allo scopo, un'articolata campagna, intitolata "Zero Poverty - Povertà Zero", alla quale Caritas Italiana invita ad aderire. Siamo chiamati a rafforzare la conoscenza dei fenomeni e delle storie di povertà e, nel contempo, a diffondere consapevolezza circa il fatto che l esclusione sociale non è un destino ineluttabile, bensì un effetto di certi meccanismi sociali, economici e politici, che ogni uomo e ogni cristiano hanno il dovere di modificare. Il Santo Padre Benedetto XVI ha dato il suo autorevole contributo al lancio dell'iniziativa europea, visitando, domenica 14 febbraio 2010 (memoria di Cirillo e Metodio, santi patroni d'europa), l'ostello della Caritas Diocesana di Roma "Don Luigi Di Liegro", in via Marsala, a Roma. I vescovi di tutta Europa sono stati invitati a visitare a loro volta un servizio per i poveri nelle rispettive diocesi. Sempre il 14 febbraio a Torino il Cardinale Severino Poletto si è recato presso la Messa del Povero, incontrando le persone che sono assistite, i religiosi, i volontari che portano avanti il servizio della mensa. Fra le molte iniziative messe in campo nell arco del 2010 rientra "Stand Up Alzati in piedi contro la povertà", una delle più importanti mobilitazioni globali degli ultimi anni giunta alla quinta edizione e che quest'anno si è svolta dal 17 al 19 settembre. Stand Up richiama l attenzione dei singoli, degli Stati e delle Istituzioni sul raggiungimento degli otto Obiettivi del Millennio di cui l'eliminazione della povertà è il primo così come sono stati istituiti nella Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite, firmata nel settembre 2000 dai Capi di Stato e di Governo di tutto il mondo con l impegno a raggiungerli entro il 2015. Anche Caritas Italiana e altri soggetti della società civile hanno aderito allo Stand Up per chiedere all'italia, all'europa e a tutti i governi di arrivare con piani concreti al decisivo Summit mondiale (New York, 20-22 settembre). A partire dal 17 settembre e fino al 17 ottobre 2010, Giornata mondiale di lotta alla povertà, la rete Caritas ha fatto sentire più forte il suo battito. Caritas Italiana e molte Caritas diocesane hanno promosso diverse iniziative combinate con quelle della Campagna "Zero Poverty". Lo Stand Up ha avuto luogo nelle piazze, nelle scuole, nelle parrocchie, seminari, associazioni. A livello italiano ed europeo sono stati realizzati molti eventi, i più importanti dei quali a livello europeo sono stati il convegno "L'Europe de l'homme" dall'1 al 3 ottobre a Cluny (Francia) e il pellegrinaggio verso Santiago de Compostela dal 10 al 17 ottobre promosso da Caritas Spagna con il sostegno di Caritas Europa. 2

A Torino la Caritas Diocesana ha organizzato il 14 e 15 ottobre l evento Torinomeforwe, occasione di riflessione sul tema delle nuove povertà a partire dal progetto OperaSegno, nato sul territorio del quartiere Barriera di Milano e che ha avuto ulteriori sviluppi in a San Salvario e a Grugliasco. Accanto agli eventi, la rete Caritas ha messo a punto degli strumenti per l animazione sulla campagna. A questo fine è stato realizzato un sito internet, www.zeropoverty.org, dov è possibile reperire informazioni e materiale sulla campagna. Sul sito è possibile anche sottoscrivere la petizione di Caritas Europa che fissa quattro obiettivi fondamentali nella lotta alla povertà e misure concrete per raggiungerli. Tale petizione sarà presentata alle istituzioni europee quando avrà raccolto un milione di firme. Oltre che tramite il sito, è possibile aderire alla campagna nel modo tradizionale, sottoscrivendo la petizione attraverso i moduli cartacei per la raccolta delle firme, da far pervenire presso la sede della Caritas Diocesana. Accanto al sito, diversi sono i materiali disponibili: poster, spille, magliette, stampate dai detenuti del carcere di Genova (nell'immagine, il poster - nel quale è raffigurata la spilla - e la maglietta). kit per l'animazione nelle scuole e nei gruppi. Il sussidio "La povertà in mezzo a noi" (Poverty Paper, con elementi di analisi teorica e testimonianze sulla povertà in Europa). Caritas Italiana ha inoltre preparato un inserto speciale, pubblicato nel numero di febbraio 2010 delle riviste "Italia Caritas" e "Scarp de' tenis", giornale di strada sostenuto da Caritas Italiana e diffuso da persone senza dimora o gravemente emarginate in dieci diocesi italiane. Il testo della petizione di Caritas Europa «NOI CITTADINI EUROPEI, consideriamo la povertà un problema che riguarda tutti. I decisori europei, nazionali, regionali e locali, insieme ai cittadini, hanno il compito di riconoscere la povertà, comprenderla e agire contro di essa. In questo sforzo comune, la solidarietà deve dimostrarsi al contempo impegno duraturo e, insieme a giustizia e bene comune, principio fondamentale. Ci impegniamo a dedicare tempo, abilità ed energie in più ambiti (politico, civico e personale) a favore della lotta contro la povertà e della creazione di una società inclusiva. Pertanto, nel quadro di questo Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale, invitiamo i nostri politici e decisori a dare il proprio contributo per il raggiungimento dei seguenti obiettivi: 1. Eliminare la povertà infantile in Europa cominciando con il dimezzare, entro il 2015, il numero di minori che vivono in famiglie il cui reddito è al di sotto della soglia di povertà. In particolar modo, raccomandiamo una misura: garantire assegni per ogni figlio a carico, indipendentemente dallo status dei genitori. 2. Garantire a tutti un livello minimo di protezione sociale in modo tale che, entro il 2015, i sistemi di protezione sociale saranno in grado di assicurare uno standard di vita decoroso a tutti i cittadini. In tal senso, le misure che raccomandiamo con decisione sono: garantire pensioni decorose, assegni per gli ammalati e un reddito minimo adeguato a chi non dispone di risorse sufficienti per permettersi condizioni di vita dignitose. 3

3. Aumentare la fornitura di servizi sociali e sanitari garantendone l'accesso paritario (relativamente alla disponibilità e ai costi di servizi di alta qualità) a tutti entro il 2015. Le misure che raccomandiamo con decisione sono: aumentare del 50% la disponibilità degli alloggi popolari in Europa e riconoscere e sostenere le cure domestiche come servizio sociale a tutti gli effetti. 4. Garantire un lavoro decoroso a tutti e far scendere la disoccupazione sotto il livello del 5% entro il 2015. Le misure raccomandate: garantire un accesso paritario alla formazione professionale, all'apprendimento permanente e ad altri percorsi utili a trovare occupazione e offrire occupazione sociale a chi necessita di un tipo speciale di protezione. In tutti questi campi, verrà dedicata particolare attenzione ai gruppi esclusi: migranti, minoranze etniche, chi ha contratto il virus dell'hiv-aids e persone con disabilità. Offriamo il nostro totale sostegno a quanti agiranno a favore del raggiungimento di questi obiettivi». EMERGENZA ALLUVIONE PAKISTAN Fonte Caritas Italiana Caritas Diocesana Passano le settimane, ma in Pakistan aumentano i bisogni, le vittime e le zone colpite. Le alluvioni del mese di agosto hanno provocato il peggior disastro a memoria d'uomo nel paese. I morti sono migliaia, le persone colpite circa 20 milioni. Abitazioni distrutte, perdita di raccolti e capi di bestiame, vie di comunicazione interrotte e rischio epidemie per la mancanza di acqua potabile e le difficili condizioni igienico-sanitarie. Un emergenza che a detta di tutti gli esperti e del Segretario Generale dell ONU Ban-Ki-Moon è peggiore dello tsunami del 2004 e del terremoto di Haiti del gennaio scorso. Circa un quinto del paese è sommerso dall acqua, interi villaggi sono stati spazzati via. Preoccupazione destano anche le notizie secondo cui i grandi proprietari terrieri per salvare le proprie terre starebbero cercando di deviare artificialmente il corso dei fiumi, mettendo così in pericolo molti piccoli villaggi rurali. Particolarmente critica è la situazione dei cristiani che si trovano a dover fronteggiare, oltre il disastro naturale, anche la discriminazione da parte degli estremisti islamici che spesso impediscono loro di beneficiare degli aiuti alla popolazione. In un contesto così difficile Caritas Pakistan, con il sostegno delle altre Caritas, tra cui Caritas Italiana, continua a lavorare per rispondere in maniera efficace e mirata ai bisogni di un contesto che evolve continuamente. Per questo ha avviato un piano di aiuti per sei mesi a beneficio di 360.000 persone appartenenti soprattutto alle fasce più vulnerabili, che ricevono, con un costo pari a 10,6 milioni di euro. L'intervento prevede la distribuzione di cibo, tende, medicinali, oltre che assistenza sanitaria e infrastrutturale. 4

Sin dall'inizio di questa emergenza la Conferenza Episcopale Italiana si è attivata stanziando un milione di euro e invitando le comunità ecclesiali alla preghiera e al sostegno delle iniziative di solidarietà promosse dalla Caritas Italiana. In particolare il nostro Cardinale Arcivescovo ha sollecitato l impegno della comunità cristiana torinese già dalla seconda metà d agosto. Nello specifico Caritas Italiana da anni è accanto a Caritas Pakistan con aiuti strutturali, interventi di promozione del microcredito e di integrazione sociale, mobilitazione nelle purtroppo ricorrenti calamità naturali. Caritas Italiana ha prontamente lanciato un appello e sta concentrando gli aiuti su 4.795 famiglie, circa 30.000 persone, in cinque diocesi colpite (Multan, Quetta, Faisalabad, Rawalpindi/Islamabad e Hyderabad), alle quali distribuisce tende, cibo, articoli non alimentari di prima necessità e garantisce assistenza sanitaria e medica. Accanto al Pakistan, anche l India e la Cina sono state colpite dall inondazione. Nel Kashmir indiano, secondo fonti sul posto, le vittime sarebbero circa 450. La notte del 7 agosto si è abbattuta sulla città di Leh un'onda di fango alta più di tre metri che, in soli 20 minuti, ha distrutto case, strade, vie di comunicazione, mezzi di trasporto. Il tutto in una regione già particolarmente povera. Queste condizioni e la difficoltà nelle comunicazioni hanno permesso a Caritas India di mettersi in contatto con le Caritas diocesane del Kashmir solo alcuni giorni dopo. Testimonianze raccolte parlano di «una distruzione immane e piani bassi delle case completamente sommersi dal fango». In Cina le inondazioni hanno colpito diverse regioni, tra cui lo Yunnan ed il Gansu, dove una frana di rocce, terra e fango ha sommerso tre villaggi nella contea di Zhouqu. È stata colpita anche la regione al confine con la Corea del Nord. Qui le inondazioni hanno causato gravi danni nella città di Sinuiju, sul lato nordcoreano del fiume Yalu. Più contenuti i danni nella città cinese di Dandong, che è stata efficacemente protetta dagli argini innalzati a partire dagli anni '30, e che invece sul versante coreano sono stati smantellati nel corso degli anni. La rete Caritas sostiene anche queste due nazioni. 5

PAKISTAN Scheda Paese Il Pakistan si trova nell'asia centro-meridionale ad ovest dell'india ed a sud è bagnato dal Mar Arabico. Il territorio è abbastanza variegato, visto che si va dalle altissime vette del Karakoram a nord (col K2 che è la seconda montagna della Terra) all'ampia pianura dell'indo, fiume che attraversa da nord a sud tutto il Paese, fino alle catene montuose orientali, in prossimità dei confini con Afghanistan ed Iran. Superficie: 796.096 Km² Abitanti: 152.980.000 Densità: 192 ab/km² Forma di governo: Repubblica federale Capitale: Islamabad (400.000 ab.) Altre città: Karachi (9.730.000 ab.), Lahore (5.010.000 ab.), Faisalabad (1.845.000 ab.), Rawalpindi (820.000 ab.), Hyderabad (800.000 ab.), Multan (700.000 ab.), Peshawar (600.000 ab.), Gujranwala (600.000 ab.) Gruppi etnici: Punjabi 58%, Sindi 13%, Urdu 8%, Pathani 7%, Beluci 3% Monti principali: K2 8611 m, Nanga Parbat 8125 m, Gasherbrum I 8068 m, Broad Peak 8047 m Fiumi principali: Indo 2200 Km (tratto Pakistano, totale 3180 Km), Sutlej 1450 Km (totale, compresi tratti indiano e cinese), Chenab 1200 Km (totale, compreso tratto indiano) Laghi principali: Tarbela Reservoir 250 Km² Clima: Arido - continentale Lingua: Urdu, Inglese (ufficiali), Sindi, Panjabi, Pashto Religione: Musulmana sunnita 85%, Musulmana sciita 10% Moneta: Rupia Pakistana Morfologia, orografia, idrografia e clima Il Pakistan comprende il Punjab occidentale e il Sind nel bassopiano dell'indo, il Belucistan a O e parte del Kashmir a NE. Il Punjab e il Sind, pianeggianti, sono il cuore economico e culturale del paese. Montuose le altre regioni: a N il Pakistan si estende su parte dell'hindukush (Tirich Mir, 7.690 m) e a NE si eleva il K2 (8.611 m), la vetta più alta del Karakoram. L'Indo costituisce l'asse idrografico del paese. Il Punjab è attraversato da cinque suoi tributari di sinistra: Sutlej, Beas, Ravi, Chenab, Jhelum. Punjab e Sind, a latitudine subtropicale e tropicale, hanno caratteri continentali; il Belucistan è molto arido; la regione settentrionale ha un clima di tipo alpino. Popolazione Al momento dell'indipendenza (1947) la frizione tra indù e musulmani culminò nel trasferimento di circa 17 milioni di persone (i musulmani verso il Pakistan e gli induisti verso l'india). Negli ultimi decenni l'incremento demografico è stato notevole: dai 65 milioni di abitanti del 1972 si è passati a 115 milioni nel 1993, con una crescita annua tra le più rapide al mondo. La popolazione rurale è circa il 66% (2004). Condizioni economiche L'economia risente negativamente dell'instabilità politica e degli ampi squilibri fra le classi sociali. L'agricoltura ha raggiunto l'autosufficienza in alcune produzioni (frumento, riso, zucchero) grazie a imponenti opere idrauliche, ma la persistenza del latifondo rende la produttività del settore non ancora soddisfacente. Le risorse minerarie sfruttate sono scarse; la maggior parte delle industrie tratta prodotti agricoli (cotone, zucchero, tabacco). Storia: la nascita dello Stato indipendente Il Pakistan sorse nel 1947, insieme all'unione Indiana, dalla dissoluzione del dominio britannico nel subcontinente indiano. Le ragioni che portarono alla sua nascita hanno radici remote. Prima della conquista britannica nel XIX secolo, infatti, l'india era stata a lungo dominata da potenti dinastie musulmane le quali avevano consolidato nel paese una forte componente islamica, in rapporti 6

tendenzialmente conflittuali con la maggioranza della popolazione, di religione induista. Il contrasto tra le due comunità si protrasse durante la dominazione britannica e segnò gli anni della lotta di liberazione. Sicché al momento dell'indipendenza, in un contesto di gravi violenze, nacquero non uno, ma due nuovi Stati: l'unione Indiana, a maggioranza indù, e il Pakistan, a maggioranza musulmana. Politica interna e conflittualità regionale Al momento della sua nascita il Pakistan comprendeva due nuclei territoriali distinti: il Pakistan occidentale e il Pakistan orientale, formato dalle province musulmane del Bengala. Queste ultime, attraverso una breve guerra, si separarono dal Pakistan occidentale (l'attuale Pakistan) nel 1971, dando vita al Bangladesh. Sul piano della politica estera, il Pakistan ha intrattenuto rapporti assai conflittuali con l'unione Indiana, in particolare per il controllo del Kashmir. Questa conflittualità, divenuta guerra aperta nel 1948 e nel 1965, ha raggiunto uno dei punti più alti alla fine degli anni Novanta, quando i due paesi effettuarono test nucleari, minacciando in tal modo la possibilità di una guerra atomica. In politica interna, il Pakistan - costituitosi in Repubblica islamica dal 1956 - ha conosciuto lunghi periodi di instabilità, ripetuti colpi di Stato militari, deboli tentativi di modernizzazione dall'alto, fragili esperimenti riformatori, il tutto nel quadro di gravi contrasti etnici e religiosi e di una crescente islamizzazione della società, che si è ulteriormente acuita, nonostante gli sforzi del governo, dopo gli attentati terroristici dell'11 settembre 2001 contro gli Stati Uniti. In seguito a tali attentati il Pakistan è stato spinto dagli Stati Uniti a interrompere l'assistenza ai taliban in Afghanistan, sostenuti fin dalla loro presa del potere (1996) dai servizi segreti Pakistani, per diventare nel 2004 uno dei principali partner degli Stati Uniti al di fuori della NATO. Patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO Rovine di Moenjo-Daro (1980); rovine buddiste di Takht-i-Bahi e resti di Sahr-i-Bahlol (1980); rovine di Taxila (1980); forte e giardini di Shalimar a Lahore (1981); monumenti storici di Thatta (1981); forte di Rohtas (1997). Cronologia dalla nascita a Zardari 1947 Nasce lo Stato musulmano del Pakistan 1947-48 Guerra con l'india per il Kashmir 1956 Varo della prima Costituzione, che proclama il Pakistan Repubblica islamica 1958-70 Dittatura militare 1965 Nuovo conflitto con l'india 1970-77 Governo di Z.A. Bhutto 1971 Secessione della regione orientale: nasce il Bangladesh 1977-88 Dopo un nuovo colpo di Stato s instaura la dittatura del generale M. Zia ul-haq (1924-1988) 1998 Il governo di M.N. Sharif (n. 1949) introduce la sharia 1999 Il potere ritorna ai militari con il golpe del gen. P. Musharraf 2001 Dopo l'11 settembre il Pakistan prende le distanze dal regime taliban in Afghanistan e si schiera con gli USA 2007 La leader dell'opposizione B. Bhutto viene uccisa in un attentato a Rawalpindi 2008 Il 6 settembre viene eletto presidente A.A. Zardari, copresidente del Partito del popolo pachistano e vedovo di B. Bhutto (fonte www.treccani.it) 7

EMERGENZA TERREMOTO HAITI: AGGIORNAMENTO OTTOBRE 2010 Fonte Caritas Italiana Caritas Internationalis Caritas Diocesana Un epidemia di colera sta colpendo Haiti, già duramente provata dal sisma del 12 gennaio. L Onu teme una crisi su scala nazionale con decine di migliaia di contagi. Circa 300 sono al momento i morti e i ricoveri sono oltre 3500 (dati dell Organizzazione Mondiale della Sanità). Il network internazionale delle Caritas presenti nel paese, tra cui Caritas Italiana e la stessa Caritas Haiti, hanno avviato nuovi interventi per far fronte a questa ulteriore urgenza. In particolare viene distribuita acqua potabile, insieme a kit d igiene e cucina e, soprattutto, è stata avviata una campagna di informazione sulle misure di prevenzione. Il colera s inserisce in una situazione già fortemente grave. Nove mesi dopo il terremoto che ha causato la morte di oltre 200.000 persone, Haiti sta ancora attraversando una profonda crisi umanitaria che tocca i diritti umani di chi è stato sfollato a causa dalla tragedia, così sostiene Walter Kaelin, Rappresentante del Segretario Generale dei Diritti Umani degli Sfollati dopo il suo ritorno ad Haiti; e prosegue stando alle stime, un milione e trecento mila persone, tra chi ha perso la casa durante il terremoto e chi è sfuggito all estrema povertà, vivono tuttora in campi provvisori a Port-au-Prince e dintorni. Con queste premesse, Haiti, si avvia verso elezioni presidenziali previste per il 28 novembre prossimo che potrebbero però slittare proprio a causa dell epidemia di colera. Caritas Italiana, presente ad Haiti con tre operatori, prosegue nell impegno al fianco della popolazione colpita dal sisma e nell accompagnamento di Caritas Haiti. Finora ha impegnato 8 milioni di euro, oltre alla somma destinata all emergenza, di cui circa 5,4 milioni già ripartiti in progetti (alcuni avviati, altri già definiti, altri in corso di definizione). Dei circa 600.000 euro offerti alla Caritas Diocesana di Torino dalla generosità dei cristiani della nostra diocesi, due terzi sono stati destinati ai progetti della rete Caritas mentre i restanti 200.000 euro sono andati a sostegno dell ospedale camilliano di Port-au-Prince, la capitale di Haiti. 8

PROGETTI CARITAS REGALO DEL TRENTENNALE A partire dall occasione della celebrazione dei trent anni dalla costituzione di Caritas Diocesana a Torino è parso opportuno tradurre il ricordo della nostra storia in un segno concreto di prossimità ad alcune forme di povertà ed esclusione. Sono stati scelti quattro progetti in altrettante parti del mondo a cui offrire in sostegno parziale per la realizzazione delle attività o dei progetti ad hoc per un biennio (settembre 2010 giugno 2012). Attraverso i progetti offrire alle comunità parrocchiali occasioni di animazione alla carità che si apre fino al mondo. PRIMO PROGETTO COMPAGNI DI BANCO A POPESTI IN ROMANIA scolarizzazione minori rom presso la scuola professionale dei Giuseppini del Murialdo Dal 2008 la Caritas Diocesana sostiene l opera di un frate giuseppino torinese che si occupa dell inserimento scolastico di bambini e ragazzi rom all interno del percorso scolastico. In Romania il popolo Rom è più presente e discriminato che nel resto dell Europa e il lavoro di fratel Marco De Magistris è volto a dare ai minori rom la possibilità di ricevere un istruzione e a costruire legami di amicizia e condivisione fra allievi romeni e rom. Il progetto a giugno 2010 è giunto a seguire 70 ragazzi e conta una lista d attesa di altri 30 minori. SECONDO PROGETTO PANE ALLE FAMIGLIE A BETLEMME confezionamento e distribuzione di pane per famiglie povere a sostegno della attività svolta dai Salesiani della Scuola Professionale Betlemme, città cara a tutti i cristiani, si trova nel territorio dell Autorità Nazionale Palestinese, a pochi chilometri da Gerusalemme. La vita della popolazione di Betlemme, arabi in prevalenza musulmani ma anche cristiani, è sempre stata piuttosto faticosa, ma da quando è stato eretto il muro di divisione che separa lo Stato d Israele dai territori palestinesi le condizioni si sono ulteriormente aggravate: la difficoltà di spostamento verso Gerusalemme ha limitato la possibilità di lavoro e quindi sempre più famiglie si trovano in situazione di povertà tale da impedire anche di procurarsi il necessario per sopravvivere. I Salesiani, che gestiscono una scuola professionale, attraverso l attività del loro forno offrono alcuni posti di lavoro e la possibilità alle famiglie più bisognose di sfamarsi quotidianamente. La Caritas Diocesana sostiene con propri fondi questo progetto dal 2008. 9

TERZO PROGETTO PODILI IN INDIA (DIOCESI DI NELLURE) costruzione dell ospedale rurale sostenendo il progetto di VRO Italia La popolazione molto povera di questa zona nello Stato dell Andra Pradesh non può usufruire di alcun tipo di assistenza sanitaria in caso di necessità. L ospedale più vicino è a circa 80 chilometri e il viaggio è lungo e disagevole. Su un terreno messo a disposizione dalla Diocesi di Nellure, VRO Italia ONLUS, Organizzazione fondata dal gesuita belga Michael Anthony Windey specializzata nella costruzione di villaggi rurali, ha progettato un ospedale che possa venire incontro alle esigenze di cura degli abitanti, dotato di camere operatorie e un reparto maternità. QUARTO PROGETTO NAT ATITINGOU IN BENIN accoglienza e sostegno ai bambini stregone da parte della locale diocesi La Diocesi di Natitingou si trova nel nord ovest del Benin, piccola nazione africana affacciata sul Golfo di Guinea. Presso la tribù dei Baribà esiste una credenza secondo cui un bambino che venendo alla luce non mostra come prima parte del corpo la testa è un bambino stregone, che attirerà sulla famiglia e la tribù la sventura. Il destino di questi bambini è quindi tragico, l abbandono, la morte. Dall inizio del suo servizio apostolico il vescovo di Natitingou s impegna per offrire a questi piccoli la possibilità di una vita migliore: un équipe formata da alcune donne e da un sacerdote visita la tribù quando è previsto un parto per poter prendere con sé il bambino che dovesse nascere stregone. Il piccolo trova una nuova famiglia presso il vescovado, dove la comunità delle suore se ne prende cura e il Vescovo lo adotta, registrandolo all anagrafe come proprio figlio. COME CONTRIBUIRE Per sostenere i quattro progetti o uno solo di essi è possibile usare i consueti canali di Caritas Diocesana Torino, specificando nella causale regalo del trentennale o il nome del progetto che si vuole sostenere (Romania - rom, Betlemme - pane, India - ospedale, Benin bambini stregone): conto corrente postale numero 12132106, intestato Caritas Diocesana Torino; conto corrente bancario intestato ad Arcidiocesi di Torino Caritas: IBAN IT07Q0103001017000000016320; versamento diretto in Ufficio, presso la Curia Arcivescovile in Via Val della Torre 3 a Torino (Chiesa del Santo Volto sulla Spina Tre ) nei giorni lavorativi dalle ore 9 alle ore 12,30. Per informazioni: Graziella Fallo, 0115156358-011655658, g.fallo@diocesi.torino.it 10