agosto/settembre 2014 numero 0



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agosto/settembre 2014 numero 0

Alessandro Paesano Direttore editoriale alessandro.paesano@gaiaitalia.com Due parole su Gaiaitalia Mese, il periodico mensile di Gaiaitalia.com di approfondimento culturale e politico. Non una rivista di cultura e politica, ma di approfondimento secondo il punto di vista culturale e politico, perché qualsiasi sia il fatto che accade nell universo, così come il modo in cui questo fatto viene riportato, ha un impatto politico e implica delle questioni culturali. Così qui non leggerete mai uomini al posto di donne perché si può dire persone, bambini al posto di bambine perché si può dire l infanzia. Anche una scelta lessicale apparentemente innocua e consolidata come l uso del genere maschile come genere neutro (che nella nostra lingua non esiste) esprime attraverso una asimmetria di genere uno schieramento, una scala di valori, una simpatia implicita ma presente. Se le parole indicano il mondo vogliamo chiamare il mondo intero per nome e raggiungere davvero tutte le persone senza escluderne alcuna. Qui non leggerete mai di cultura gay o cultura femminile perché la cultura, se è, è bene comune dell umanità intera. Perché un fatto per fare cultura deve importare a tutte le persone non solo a quelle secondo cui una strategia di marketing pensa quell argomento possa (o debba) riguardare. La politica non interessa solo agli uomini proprio come le ricette culinarie non interessano solamente alle donne. Qui siete invitate e invitati a leggere qualunque argomento vi interessi e vi aggradi anche se per un certo sentire, maschilista e patriarcale, non vi compete. Cerchiamo un pubblico che ci legga con spirito critico e che metta mano alla tastiera quando avrà qualcosa da dire o da ridire. Ci auguriamo che ciò accada sempre. Perché la vocazione di questa rivista e di chi la dirige e la edita è quella di lasciarvi sempre con un dubbio, di farvi vedere le cose da un punto di vista inedito al quale non avevate mai davvero pensato. Il dubbio critico ci pare l unica disciplina che può tenere una mente viva, vigile e attenta. Buona lettura.

CAMERE SEPARATE

PIER VITTORIO TONDELLI rivivive grazie alla messa in scena di ANDREA ADRIATICO INTERVISTA, CRITICA, APPROFONDIMENTI

L interessante spazio Teatroinscatola di Roma ha presentato lo scorso mese di marzo, lo spettacolo prodotto da Teatri di Vita Biglietti da Camere Separate, per la regia di Andrea Adriatico, con Matteo Prosperi e Davis Tagliaferro, dedicato all ultimo romanzo di Pier Vittorio Tondelli, per l appunto Camere Separate. Nello spazio diviso in due sezioni, due camere per l appunto, i due attori armati di microfono con asta, come lottatori della comunicazione, ci intrattengono. Entriamo a spettacolo iniziato (si entra sempre a spettacolo iniziato, ormai Non è più una novità dal 1980 ) accompagnati da Emilia Paranoica dei CCCP, poi comincia il racconto. Che non è nient altro che la recitazione a memoria del romanzo di Tondelli, che chi scrive conosce praticamente a memoria, mentre poco prima, all entrata, ci è stato consegnato un foglietto con un biglietto tondelliano (ricorderete il famoso Biglietti agli amici, nato prima come omaggio numerato per pochissimi poi ristampato da Bompiano subito dopo la morte dell autore. Il mio per la cronaca è il biglietto n 4, quello di un frammento di un testo di Joe Jackson). Lo spettacolo scorre: la storia di Leo e Thomas, del loro amore, della morte di Thomas, della disperazione di Leo per la morte di Thomas e per la sua stessa permanenza in vita, l incapacità di vivere un amore per il gusto di vivere l amore, una certa omofobia interiorizzata di cui Tondelli era vittima, ma che nel 1989 nessuno aveva nemmeno il coraggio di nominare, i numerosi frammenti di parole che si accavallano, troppe, troppo numerose e dette troppo in fretta, e poi i due attori che si tolgono la camicia proprio quando me l aspetto e si denudano esattamente quando sento che si denuderanno (non è colpa mia, conosco il testo a memoria), alcune trovate di regia interessanti, la separazione in due camere (separate appunto) con due lenzuola e tre federe (una di Leo, una di Thomas l altra della ragazza di Thomas) poi la morte di quest ultimo e il solitario monologo di Leo, di Pier Vittorio, dell attore, di tutti coloro che sono soli. Poi l addio finale, pronunciato con una freddezza devastante di cui il romanzo nemmeno lontanamente è portatore. Le osservazioni sul lavoro, che sarebbero numerose, non le faremo, perché lo spettacolo ha il merito di far rivivere Pier Vittorio Tondelli. Sottolineeremo solo che da parte degli attori sarebbero state necessarie una maggiore cura nella locuzione e attenzione al ritmo della recitazione, perché trattandosi della ripetizione di un testo letterario le sporcature vanno ad inficiare direttamente il lavoro dell autore, prima che il loro. Il lavoro registico di Andrea Adriatico, che come qualsiasi lavoro può piacere o no, ha il pregio di essere sempre sorretto da un progetto e di non apparire mai come una meteora impazzita in un universo desolato come succede invece per molti altri spettacoli che troppo spesso si vedono nei teatri di questo paese e in questo caso fa opera di recupero del romanzo di Pier Vittorio Tondelli romanzo di cristallina scrittura con un operazione culturale notevolissima che dovrebbe essere visitata soprattutto da coloro i quali di Tondelli non sanno nulla. e per i quali lo spettacolo dovrebbe essere imperibile.

biglietti da CAMERE SEPARATE conversazione con il regista La sua scelta di mettere in scena Camere Separate, da cosa è dipesa? E un libro straordinario che rivela la classicità di un autore troppo spesso considerato come appannaggio di un epoca. L occasione è stata il ventennale della morte nel 2011, anno di debutto del mio spettacolo. All inizio lo stimolo arrivò da una compagnia fiorentina, Teatri d Imbarco, che mi chiese di presentare qualcosa su Pier Vittorio Tondelli, quindi si legò alla richiesta di un progetto per la Galleria D Arte Moderna di Bologna, dove poi debuttò. Subito mi venne in mente di lavorare sul suo romanzo più complesso e, per me, più bello. Lo spettacolo ha forti richiami musicali agli anni 80, che è il periodo storico in cui il romanzo di Tondelli si sviluppa, non trova che la cultura dell Emilia Romagna, mito di quegli anni (anche troppo, forse) si sia fermata un po lì? Se avessi dovuto rispondere a questa domanda solo un anno fa avrei detto sì. Oggi invece posso dire che Bologna e l Emilia Romagna stanno risorgendo. C è gente straordinaria a Bologna, c è finalemente un sindaco, Virginio Merola, che non appartiene alle sindacostar, bensì è un uomo normale con un buon livello di autonomia e di buonsenso. Ha un buon assessore alla cultura, Alberto Ronchi, che è appassionato e sceglie. Per me scegliere è meglio che non far nulla. I problemi ci sono, ma c è un aria bella che non si respirava da tempo. Lontani gli anni dei Guazzaloca e dei Cofferati. Ma soprattutto a Bologna c è un pubblico bello, accogliente, curioso. No, Bologna non si è fermata. Anche nella musica. E neanche l Emilia. Ci sono decine di formazioni interessantissime che gravitano in quel territorio. Penso tra tutti a Vasco Brondi di Luci della Centrale Elettrica. Eppoi un nuovo Teatro Stabile a guida Ert, con Pietro Valenti che è un grande direttore. E soprattutto c è Teatri di Vita, che altrove semplicemente non esisterebbe. La recitazione del testo così come lei hai scelto di proporla non rischia di rompere il flusso emotivo del romanzo? Se pensassi questo non avrei fatto questo spettacolo. La cosa sicuramente per me più interessante è il fatto che Tondelli è oggi un autore misconosciuto. E non immagina quante persone, dopo aver visto lo spettacolo, che fortunatamente ha girato tanto, mi scrivono per dirmi che vedere Biglietti da Camere separate li ha spinti a scoprire altre cose scritte da Tondelli. Eppoi proporre un lavoro suggestionato da un romanzo non può mai pretendere di restituire il flusso di una lettura, silenziosa e personale. Offre un punto di vista. E dunque cambia la percezione. E il bello del teatro.

Cosa le rimase nel cuore la prima volta che lesse il romanzo Camere Separate? La visione di un amore che non si consola, non si crogiola. Si presenta duro, importante, necessario con tutte le sue complessità e differenze. Per ciò che il romanzo affronta, mancanza di una regolamentazione giuridica delle coppie di fatto ad esempio, il Tondelli di Camere Separate è forse il più dirompente. Lei cosa ne pensa? C è forse qualcosa di diverso da pensare oltre al fatto che siamo un paese incivile che non mette ogni suo cittadino sullo stesso piano? Tondelli da questo punto di vista è tristemente attuale. Passano gli anni e non ci sono avanzamenti nella civiltà italiana, solo parole. E cosa pensa dei tentativi di normalizzare la figura dello scrittore correggese messi in atto dopo la sua morte? Tutto il peggio possibile. Ho visto un documentario, realizzato in occasione del ventennale dalla morte, che semplicemente ne omette l omosessualità, come fosse un dato da nulla. Meno male che ci sono i suoi amici di allora, penso alle belle pagine di Mario Fortunato nel suo ultimo libro quando racconta gli ultimi giorni in vacanza con Tondelli. Restituiscono il sapore di un uomo vicino a quello che ho fugacemente conosciuto. Le famiglie possono essere luoghi dell orrore a volte, specie se al suo interno appare una diversità difficile da accettare. Gli attori che lei ha scelto non sono troppo giovani per rendere emotivamente il dramma profondo di Camere Separate? Pensa che li avrei scelti se condividessi il suo parere :-)? di E.T twitter@gaiaitalia.com

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HENRY CARTIER-BRESSON ROMA dal 26 settembre

Sarà esposta a Roma, dal 26 settembre 2014 al 6 gennaio 2015, la mostra retrospettiva Henri Cartier-Bresson a cura di Clément Chéroux, ora in corso al Centre Pompidou di Parigi. La grande esposizione, promossa da Roma Capitale Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e prodotta da Contrasto e Zètema Progetto Cultura, viene presentata a dieci anni esatti dalla morte di Henri Cartier-Bresson. Clément Chéroux è storico della fotografia e curatore presso il Centre Pompidou, Musée national d art moderne. La mostra propone una nuova lettura dell immenso corpus di immagini che Cartier- Bresson ci ha lasciato: copre l intero percorso professionale del grande fotografo ed è il frutto di un lungo lavoro di ricerca svolto dal curatore nel corso di molti anni di studio nell archivio di Cartier-Bresson. Saranno esposte oltre 500 tra fotografie, disegni, dipinti, film e documenti, riunendo le più importanti icone ma anche le immagini meno conosciute del grande maestro. Le mostre retrospettive dedicate a Henri Cartier-Bresson, fin ora hanno sempre cercato di dimostrare il senso di unità del suo lavoro sottolineando la sua abilità nel cogliere i momenti decisivi. Questa esposizione vuole mostrare invece come ci sia stato non uno ma diversi Cartier-Bresson: il fotografo, vicino al movimento Surrealista intorno agli anni Trenta, il militante documentarista della Guerra civile spagnola e della Seconda guerra mondiale, il reporter degli anni Cinquanta e Sessanta e infine, cominciando negli anni Settanta, l artista più intimista.

Museo dell Ara Pacis Roma dal 26 settembre 2014 martedì-domenica 9.00-19.00

gaiaitalia mese 11 TADDRARITE geniale!

Dopo la vittoria al Roma Fringe Festival, vogliamo conoscere meglio la compagnia Accura Teatro che con il loro spettacolo Taddrarite (Pipistrelli) ha regalato un momento magnifico di teatro. Brave le attrici (Claudia Gusmano premio come Miglior Attrice e Anna Clara Giampino), bello il testo, curata e misurata la regia, intelligenti i riferimenti alla cultura siciliana. Parliamo di Taddrarite e della genesi di spettacolo e compagnia con l autrice e regista Luana Rondinelli in questa intervista a rilasciata a Max Calvo. Taddrarite è il lavoro con il quale Accura Teatro sta riscuotendo più successi. Ce ne racconta la genesi? Taddrarite, l ho raccontato piu volte, era un idea che girava nella testa, era un emozione che sentivo viva, forte al punto di diventare esigenza, e se si ha un esigenza, un impulso cosi forte, ho imparato che tutte le forze si concentrano su quell idea fino a renderla concreta, questo è il fuoco che ha mosso tutto. Il come è facile raccontarlo, volevo parlare di violenza domestica, volevo parlare di queste tre sorelle, di questi tre caratteri, ma non sapevo ancora in che modo poterlo fare, mi viene cosi l idea di frequentare un corso di scrittura, che forse farne un racconto/romanzo avrebbe in qualche modo addomesticato questa esigenza impellente di raccontare, casuale e profetico l incontro con Marzia Pacella (la mia insegnante di scrittura) che da subito, sorridendomi, mi dice ma quale romanzo o racconto, in te c è un respiro teatrale, fanne un testo da portare in scena. Un testo teatrale? Nove mesi di scrittura. Un testo teatrale! Come una gestazione, come una trama da dipanare, come qualcosa che mi era sempre appartenuto e che prendeva forma. Era pronto. Sembrava piu che altro che il testo stesse aspettando me, dalla scelta delle musiche alle parole è stata una continua intuizione. Nasce cosi il 21 giugno del 2011 al Teatro Argot di Roma, voluto prepotentemente da me con tutte le difficoltà del caso, autoprodotto, con l aiuto di Silvia Bello (l aiuto regia) e di Claudia Gusmano (e all epoca dell attrice Adriana Parrinello) questo debutto mi esplode davanti come una delle piu forti emozioni provate. Da quel giorno non si è fermato piu, da Padova (vittoriosi al Teatro de Linutile) a Scicli in Sicilia, dal Teatro Due al Quirino di Roma, fino ad oggi, fino al Fringe, fino a rendermi conto che Franca Rosa e Maria non sono sole i personaggi di questo spettacolo ma sono le mie eroine, capaci di toccare l animo di qualsiasi pubblico. gaiaitalia mese 12 Come nasce Accura Teatro? Accura nasce da un esigenza tecnica prima di tutto, dovevamo tutelare in qualche modo il cammino di questo progetto, volevo dare un identità a ciò che stava nascendo, cosi con la collaborazione di Silvia Bello e di Claudia Gusmano ho fondato nello stesso anno del debutto di Taddrarite l associazione che adesso abbraccia gli spettacoli che continuiamo ad autoprodurre. Una compagnia prevaletemente al femminile. Il nostro lavoro parte tutto dal testo, dalla parola, lavoriamo sulle emozioni e sul ritmo, sulla sonorità e sulla musicalità del linguaggio, il siciliano ne facilita l intento. Ho scelto il nome Accura per un omaggio al mio maestro Michele Perriera, è una parola che il personaggio dell astrologa nel testo Anticamera, scritto da lui, ripete più volte. E poi in siciliano significa attenzione, come un richiamo, come a voler puntare un occhio di bue sulla scena per farci ascoltare, come quella particolare attenzione di cui oggi il teatro ha tanto bisogno. E Luana Rondinelli autrice e regista? La passione mi ha spinto a scrivere, l ho sempre fatto, ma non avrei mai pensato che con le mie parole avrebbero parlato dei personaggi sulla scena, il linguaggio è importante, la parola è importante, arriva dritta al cuore senza velleità, senza quegli artefici di cui oggi le scene si riempiono, da qui l idea di reinventarmi regista per non snaturare il testo, perché quello che scrivo lo vedo dinnanzi a me come una visione e quella visione l ho voluta mettere in scena io, scommettendo su me stessa. Dirigire è molto difficilie, le difficoltà sono state tante, ho ancora tanto da imparare. Taddrarite significa pipistrello, chi sono i pipistrelli? I pipistrelli sono tutte quelle persone che vivono al buio, che si nascondono, che hanno paura del giudizio degli altri, U scuro cummogghia tutti i cosi (il buio nasconde tutto) dice con fermezza Franca in scena, da quel buio però la mie pipistrelle trovano il coraggio di riiniziare, di cercare uno spiraglio, perche non si puo essere succubi di quella paura che ci spinge a vivere nascosti. Sempre Franca alla fine dello spettacolo dice a nasciri n avutra vota c è sempi tempo (a nascere un altra volta c è ancora tempo) bisogna solo trovare il coraggio.

gagagaga Le donne si stanno facendo largo a suon di qualità in un mondo come quello teatrale assolutamente maschile. Era ora? Credo che le donne si siano sempre fatte sentire, la poca attenzione data non prescinde dal fatto che queste donne non abbiano dato tanto al teatro, qualitativamente e forti nell affrontare con sensibilità e coraggio tematiche delicate e particolari le donne ci sono state, ci sono e ci saranno sempre, io in cuor mio mi auguro di continuare su questa strada, abbiamo grossi esempi oggi di donne che al loro nome affiancano realtà teatrali importanti, dipende da noi, bisogna rischiare soprattutto in un periodo come questo. Avete vinto il Roma Fringe Festival... Ecco. Riprendendo la domanda di prima, sono strafelice che sul podio del Roma Fringe Festival ci siano tre donne, con uno spettacolo tutto al femminile. Eravamo le uniche donne in finale, ci tenevo particolarmente, che sia stato inaspettato è poco, nel senso che non avrei mai pensato di poter vincere, soprattutto dopo la vittoria dell anno prima dei ragazzi di Vucciria Teatro, compagnia siciliana, anch essi con uno spettacolo in dialetto, questo sta a dimostrare la veridicità e la freschezza di questo festival e di una giuria pronta a riscomettere. Il premio come miglior drammaturgia mi onora, ogni parola di Taddrarite è scritta col cuore e sentita sulla pelle, il tema della violenza domestica e della violenza sulle donne in generale ha bisogno di spettacoli che arrivino diritti per lanciare un messaggio, il teatro può farlo! Spero che il Fringe dia la giusta luce al percorso di questo spettacolo. La vittoria di Claudia Gusmano come miglior attrice è un premio che merita e che incorona il suo talento, ne sono orgogliosa, anche perchè il suo personaggio è quello che sento più mio; drammaturgicamente tutto è partito da un monologo di Maria. Ora andrete negli USA, dove precisamente? Stiamo ponderando un po le varie mete, ma il nostro obbiettivo è quello di arrivare a New York, di portare l Italia e la nostra realtà oltre oceano, un sogno, una meta cosi lontana, un modo per urlare ancora di più e farci sentire. Con il suo testo lei solleva il velo di ipocrisia che vuole le famiglie perfette, oasi di pace e inattaccabili... Le famiglie. Spesso cassaforti di ipocrisie. Circoli viziosi. Hanno costruito negli anni un idea di famiglia inattaccabile, al suo interno però puo accadere di tutto, un vaso di pandora che aprendosi fa crollare ideologie e moralità, la prassi è sempre la stessa! Ciò a cui bisognerebbe guardare adesso è ad un sentimento, la famiglia è amore, se mirassimo al concepimento di questo, avremmo modo di pensare meno alla facciata e di più a cosa lega veramente un nucleo chiamato Famiglia.... E Ha scelto il dialetto... Il dialetto era la via più facile, mi appartiene, è musica, passione. Alcune parole le ho volutamente scritte in dialetto stretto quasi incomprensibili ma di una musicalità che trascina, è stata una scelta azzardata ma azzeccata, in italiano il testo perderebbe quel fuoco di cui vive e che noi dalla scena lanciamo direttamente alla platea. Qualcuno ha definito Taddrarite uno spettacolo geniale... Lei che dice? Geniale? È un complimento, grazie, mi viene da sorridere però, io in realtà ho scritto e diretto nel modo piu semplice possibile, credo forse che la genialità stia in questo. Secondo me la verità, la passione, il talento delle attrici, la forza delle persone che hanno collaborato, hanno reso questo spettacolo geniale, io ho guardato un po piu in là Ed ho fatto bene (risorrido). Progetti futuri? Si, imminente è il nostro debutto al Piccolo di Milano il 29 settembre all interno della rassegna Trame d Autore, una tappa che ci onora e gratifica, poi portare avanti i due figli più piccoli Giacominazza e A testa sutta che andranno in scena il prossimo anno con date da definire ma che grazie anche a Gaiaitalia.com vi faremo sapere, e poi la strada per Taddrarite si apre sempre di più, ma per scaramanzia preferisco ancora non dire niente. Seguiteci. Non ne dubiti. Vi seguiremo. gaiaitalia mese 13 gaiaitalia.com 2014 riproduzione vietata

Il suo nome era gaiaitalia mese 15 MARYLIN MONROE

gaiaitalia mese 16 Un sogno che si spegne. Il 5 agosto 1962 Marylin Monroe viene trovato morta nella sua stanza d albergo. Una ridda di voci cominceranno immediatamente a susseguirsi, voci che a tutt oggi non si sono placate. Era o no l amante dei Kennedy? Era o no l amante del solo presidente John Fitzgerald Kennedy? Non si sa nulla. Su di lei sono state scritte molte cose. Realizzati spettacoli visti anche a Roma, dei quali si sarebbe potuto fare a meno, scritto articoli su articoli tesi più ad indagare con pruderie nella sua vita privata fingendo di volere scoprire l essere umano, che ad occuparsi veramente di ciò che la Diva, la più bella del mondo, l irripetibile Marylin, era: una donna come tutte le altre, con le sue debolezze e virtù ed il peso della gloria e di un amore impossibile. Marylin Monroe soffriva di depressioni acuite dal suo uso di psicofarmaci dalla dubbia efficacia (uno dei quali avrebbe ucciso anche Michael Jackson) e dalla sua passione per la combinazione dei farmaci con lo champagne che, si dice, bevesse a qualsiasi ora del giorno e della notte. Avrebbe oggi 88 anni. Bellissima, ma non solo. Marylin Monroe era bravissima. Non era solo una diva. Aveva un grandissimo talento. Dopo il suo primo contratto, che firma nel 1946, ed alcune parti minori, arrivano i grandi successi: film come Giungla d asfalto o Eva contro Eva. Quindi Niagara e Gli uomini preferiscono le bionde, quindi la definitiva consacrazione internazionale con Come sposare un milionario, Quando la moglie è in vacanza, Fermata d autobus e A qualcuno piace caldo, film per il quale vinse il Golden Globe nel 1959. Canta. E canta benissimo: ha successo con My Heart Belongs to Daddy di Cole Porter, con Bye Bye Baby e Diamonds Are a Girl s Best Friend, inserite nella colonna sonora di Gli uomini preferiscono le bionde, e con la canzone I Wanna Be Loved by You, cantata nel film A qualcuno piace caldo. L America va in visibilio quando Marylin Monroe canta Happy Birthday, Mr. President in occasione del compleanno del presidente Kennedy. Poche righe per non dimenticarla. Come se dimenticarla fosse possibile.

SHEILA McKINNON BORN INVISIBLE MUSEO DI ROMA IN TRASTEVERE gaiaitalia mese 17

Utilizzando una tecnica unica nel linguaggio artistico, McKinnon ha sviluppato il suo lavoro elaborando un processo creativo per cui ogni immagine può essere trasformata per diventare rappresentazione significativa di migliaia di vite. L artista scopre nuovi modi di vedere le immagini senza abbandonare la potenzialità del contenuto compositivo. McKinnon usa il colore in un modo figurativamente seducente, come un esca per attirare la nostra attenzione verso il soggetto centrale: la vita della figura nel fotogramma. Il colore, spesso discusso e apprezzato nell opera dell artista per la sua intensità e per la bellezza che conferisce alle sue composizioni, è l elemento fondamentale che ci rapisce emotivamente e ci riporta al dibattito in corso in tutte le società del mondo moderno sui diritti delle ragazze e sul ruolo delle donne, sulla sessualità e sulla parità di genere. Sheila McKinnon è nata in Canada e vive da molti anni in Italia. Ha lavorato come fotografa e giornalista in Africa, Asia, Europa e in Medio Oriente per varie testate europee e nord americane: The New York Times, Newsweek, The International Herald Tribune, The Los Angeles Times, Geo&Geo, Die Welt, Beaux Arts Magazine, Saveur Magazine, The Toronto Globe and Mail, Elle Spain, Elle Hungary oltre che per il Corriere della Sera, La Repubblica, Panorama, Espresso, Il Messaggero, Amica, Oggi, Gente, Sette, Io Donna, D e Grazia. Ha collaborato con varie organizzazioni umanitarie, come l UNICEF, la FAO, UNFPA, IDLO, La Comunità di Sant Egidio, Africare, Aidos ed altri. Museo di Roma in Trastevere Orario da martedì a domenica ore 10.00-20.00 chiuso lunedì Tlf +39 060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00) gaiaitalia mese 18

altri stermini PORRAJMOS

Il 2 agosto scorso è stato l anniversario del Porrajmos, lo sterminio del popolo Rom durante il regime nazifascista. In un solo giorno 2.897 Rom, Sinti e Camminanti furono sterminati in un solo giorno. Nel corso del conflitto voluto dal delirante sogno ariano dei Nazifascisti, si stima furono sterminati 500 mila Rom. Una delle tante pagine buie della nostra storia. Ma la discriminazione dei ROM, nomadi per cultura e tradizioni, comincia da molto lontano. Furono accusati di stregoneria, e durante il Sacro Romano Impero di essere spie al servizio dei turchi. Il pregiudizio che vuole il Rom criminale incallito ed irrecuperabile, che non vuole riconoscere la lingua e la cultura Roma, trincerandosi dietro l odio per i ladri e gli accattoni, ha impedito una reale conoscenza della cultura Rom, favorendo quello che è oggi conosciuto come antigitanismo, questo nonostante i Rom manifestino anche talenti piuttosto spiccati per la musica ed ogni forma d arte in generale. Ma la loro struttura sociale rappresenta ancora una barriera alla conoscenza delle loro tradizioni. A partire dalla presa del potere da parte di Hitler si acutizzo il sentimento anti-zingaro tedesco, che ai tempi era anti-tutto ciò che non rappresentava l ideale di razza ariana, di perfezione, che la religione nazista era riuscita a trasmettere alla Germania intera, all Austria e anche, con l aiuto di Mussolini, all Italia. A Monaco di Baviera venne dato il vial al Servizio informazioni sugli zingari già nel 1899, prontamente trasformato dal Reich nel 1929 in Ufficio centrale per la lotta alla piaga zingara e utilizzato dai nazisti per attingere informazioni su Rom e Sinti per poter trovare motivazioni scientifiche [sic] utili ad avvalorare le tesi che volevano gli zingari non appartenenti alla razza ariana e quindi appartenenti alle razze impure e come tali, indegni.da quel momento gli zingari dovettero chiedere il permesso della polizia per passare da un accampamento all altro. Fu il libro di Tobias Portschy: La questione zingara (Die Zigeunerfrage) del 1938, lo scritto che diede il via alla persecuzione razziale dei Rom, unitamente ad un articolo apparso sulla rivista medica Fortschitte der Erbathologie, a firma di Robert Ritter, in cui si affermava che non c erano più zingari puri poiché avevano assimilato le caratteristiche peggiori delle popolazioni dei numerosi Paesi in cui avevano soggiornato nella loro secolare migrazione dall India. Pertanto, non si potevano considerare ariani puri ma ariani decaduti, appartenenti a una razza degenerata [Wikipedia]. Per Ritter poi i nomadi erano portatori di un pericolosissimo gene: quello del nomadismo. Fu grazie a lui che nel 1937 venne varata una legge che affermava si affermava che gli zingari erano geneticamente criminali, e per questo dovevano essere messi agli arresti. Nel 1940, grazie ancora allo stesso Ritter, che per bloccare la diffusione di una minoranza degenerata, asociale e criminale, il Reich propose la sterilizzazione forzata di tutti i Rom. Da lì alla decisione di passare alla soluzione finale, lo sterminio dei Rom, già decisa per gli ebrei e per altre minoranze, il passo fu breve. Furono almeno 500mila i Rom, Sinti e Camminanti che il Nazismo uccise nei campi di sterminio in quello che si ricorda come Porrajmos. gaiaitalia mese 20

COMINCIANO A QUADRARE I CONTI La cura Cairo comincia a fare bene a La7, dopo il taglio dei costi imposto dall editore che ha comprato la rete da Telecom nel 2013 e che in poco più di un anno ha riportato i conti in positivo. Nei primi sei mesi del 2014 La7 ha generato un margine operativo lordo positivo di 4,9 milioni di euro, contro i 28,7 milioni di perdita operativa dello stesso periodo del 2013 e i 62,9 dell intero 2012. Lo ha reso noto il consiglio di amministrazione di Cairo Communications - del gruppo fanne parte oltre a La7 anche Cairo Editore, Editoriale Giorgio Mondadori e Cairo Pubblicità - dopo la riunione dei giorni scorsi. Nel comunicato si legge che il gruppo ha continuato a conseguire risultati fortemente positivi nei suoi settori tradizionali (editoria periodici e concessionaria di pubblicità) e perseguito il consolidamento dei risultati degli interventi di razionalizzazione dei costi del settore editoriale televisivo (La7) implementato negli otto mesi di attività del 2013. Cari è proprietario - a titolo personale - anche del 3,6% di RCS, editore del Corriere della Sera. Interessanti anche i dati dell audience: nel semestre preso in esame lo share per La7% è stato del 3,6% nel giorno medio e del 4,24% in prima serata. Nel mese di gennaio la rete ha raggiunto in prima serata uno share medio del 4,14%, sceso al 3,97% in giugno. Si immaginano possibilità di crescita ulteriori considerato il recente acquisto da parte de La7 di Giovanni Floris, che la RAI ha lasciato in mano alla concorrenza come se non avesse bisogno di cavalli di razza. Il comunicato stampa del gruppo comunica che si considera realizzabile l obiettivo di continuare a conseguire risultati gestionali positivi e rende noto infine che la controllata Cairo Network - scrive Il Fatto Quotidiano - ha partecipato alla gara per le frequenze televisive digitali indetta dal ministero dello Sviluppo economico e si è aggiudicato i diritti d uso di un lotto per vent anni alleandosi subito dopo con Ei Towers, azienda delle torri televisive che fa capo alla famiglia Berlusconi, per realizzare e gestire la nuova rete destinata a nascere sulle frequenze acquistate. gaiaitalia mese 22