Le caratteristiche principali del mercato del lavoro, con particolare riferimento a quello locale della Provincia di Torino Luciano Abburrà
UNO SGUARDO RETROSPETTIVO IL MERCATO DEL LAVORO A TORINO FRA ANNI 90 E ANNI 2000: PROBLEMI SPECIFICI E TENDENZE AL CAMBIAMENTO
Quali sono state le più rilevanti specificità problematiche del mercato del lavoro torinese negli anni 90? Confronti col Piemonte Confronti con le altre aree (province) metropolitane del Centro Nord
Risultati principali: bassi tassi d occupazione dei giovani (e dei cinquantenni) alti tassi di disoccupazione giovanile maggior peso delle componenti meno scolarizzate nella disoccupazione
Quali le cause strutturali dei particolari problemi occupazionali di Torino negli anni 90? bassa crescita dell occupazione nei servizi limitata crescita delle occupazioni terziarie- impiegatizie a livelli di qualificazione medio- bassi
Conclusioni Il problema di fondo è la debolezza strutturale del settore dei servizi come creatore di opportunità occupazionali, in particolare di tipo terziario-impiegatizio impiegatizio Una condizione per un migliore equilibrio fra domanda e offerta di lavoro è un forte sviluppo delle attività di servizio e della domanda di lavoro di tipo terziario- impiegatizio Ciò è tanto più vero se si guarda ai cambiamenti in corso nelle forze di lavoro torinesi dalla fine degli anni 90
Quali tendenze prevalenti per l offerta di lavoro torinese nel primo decennio 2000? forte riduzione dei contingenti demografici giovanili forte crescita della scolarizzazione mutamento nella composizione qualitativa dei titoli di studio medio-superiori conseguiti dai giovani torinesi aumento del peso delle classi adulte nelle forze di lavoro aumento del peso delle donne (d età adulta) nelle forze di lavoro
Popolazione in età di lavoro in rapporto a popolazione totale: Torino 1980-2015 71 70 69 68 67 66 65 64 63 62 61 anno 1980 anno 1985 anno 1990 anno 1995 anno 2000 anno 2005 anno 2010 anno 2015
Indice invecchiamento popolazione in età di lavoro Torino 1980-2015 130 120 110 100 90 80 70 60 50 anno 1980 anno 1985 anno 1990 anno 1995 anno 2000 anno 2005 anno 2010 anno 2015
Forze di lavoro per età Torino: variazioni 2000-2005 2005 variaz.ass. 15000 10000 5000 0-5000 -10000-15000 -20000-25000 -30000 15-19 20-24 25-29 30-39 40-49 50-59 60-64 65-69 70 e + classi d'età
valori % 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 Iscritti alla scuola superiore in Provincia di Torino per indirizzo 23,4 20,2 A. s. 1991/92-1997/98 1997/98 28,5 24,4 5,0 6,3 26,4 24,6 3,1 1, 8 Iscritti 1991-92 Iscritti 1997-98 5,8 12, 1 9,5 8,9 0,0 Industriale Commerciale Geometri Licei Magistrali Sperimentali Altro aree d'indirizzo
Quali implicazioni per le condizioni strutturali del mercato del lavoro torinese (1) riduzione della pressione (o disponibilità) sul mercato del lavoro giovanile: possibile riduzione dei tassi specifici d attività, probabile aumento dei tassi d occupazione; diminuzione dei tassi di disoccupazione giovanile aumento della propensione all attività nelle classi d età dei giovani adulti e degli adulti di entrambi i sessi, soprattutto per: a) maggiore scolarizzazione dei nuovi adulti; b) persistenza nelle età adulte avanzate dei tassi d attività femminili delle coorti che li hanno fatti salire nello scorso decennio; c) riduzione dei flussi di uscita dal mercato del lavoro dei cinquantenni maschi torinesi.
Quali implicazioni per le condizioni strutturali del mercato del lavoro torinese? (2) aumento della quota dell offerta di lavoro qualificata per (o orientata a) occupazioni di tipo terziario- impiegatizio, anziché industriale-operaio aumento dei soggetti orientati o vincolati a prestazioni di lavoro a tempo parziale o a distribuzione atipica dell orario nel corso delle diverse unità di tempo: giorno, settimana, anno
Fonti e riferimenti per possibili approfondimenti: Luciano Abburrà,, Il mercato del lavoro giovanile a Torino negli anni 90, in Città di Torino, OSSERVATORIO SU FORMAZIONE E LAVORO, 1999 Luciano Abburrà,, Tra ripresa economica e mutamenti demografici: il mercato del lavoro torinese nel prossimo futuro, in Città di Torino, OSSERVATORIO SU FORMAZIONE E LAVORO, 2000
LA SVOLTA E LE SUE COMPONENTI : LE TENDENZE DELL OCCUPAZIONE A TORINO TRA 1998 E 2000
DAL 1999 DRASTICA INVERSIONE DI TENDENZA IN POSITIVO Dal 1998 al 2000 gli occupati sono aumentati di 55mila in provincia di Torino (+6.4%.4%), rispetto ad una crescita di 83mila in tutto il Piemonte (+4.9%.9%). Per confronto, si consideri che fra 1996 e 1998 gli occupati complessivi torinesi erano diminuiti di 25 mila unità mentre nel resto del Piemonte erano rimasti stabili.
Anche la disoccupazione torinese prima molto più alta della media nel 1999 si riduce di 18 mila unità, corrispondenti all intera diminuzione in Piemonte In due anni, i disoccupati diminuiscono di 25mila unità (rispetto alle 35mila del Piemonte) e il tasso di disoccupazione, da oltre il 10%, scende a meno dell 8%
Anche in qualità la modifica del trend occupazionale sembra presentare i caratteri della svolta: se negli anni precedenti la diminuzione dell occupazione era originata da un calo dei servizi, a fronte di un industria stazionaria, nel periodo più recente sono proprio i servizi a trainare la crescita
Tra 98 e 2000, gli occupati sono aumentati di 55.000 unità (+6.4%), di cui quasi 50.000 nei servizi non commerciali +51.000 lavoratori dipendenti (+7.8%) +38.000 dipendenti servizi non commerciali (+10.5%) +35.000 donne (+10.3%) +27.000 donne occupate nei servizi (+10.8%)
Nel frattempo, l occupazione negli altri settori è risultata: costante nel manifatturiero (con maschi in calo, e femmine in crescita) in aumento nelle costruzioni (dipendenti in forte crescita, indipendenti stabili) stabile nel commercio (dipendenti in aumento, autonomi in calo) stabile in agricoltura
Dunque: 1) l offerta di lavoro torinese ha saputo rispondere positivamente ad uno straordinario e rapido aumento della domanda da parte del sistema economico 2) La forte espansione dell occupazione nei servizi torinesi, tra 98 e 2000, è derivata in gran parte da due specifici ambiti d attività: Trasporti e comunicazioni Servizi alle imprese
Più in specifico: si sono create, installate o espanse imprese innovative nei comparti delle (tele)comunicazioni e della logistica si sono sviluppate attività di servizio alle imprese per esternalizzazione da parte di imprese industriali, e per dinamiche di crescita e qualificazione autonome
Le variazioni dell occupazione per comparto (1999-2000): Trasporti e comunicazioni: + 8.000 Servizi alle imprese: + 8.000 Credito e assicurazioni: + 4.000 Pubblica amministrazione: + 3.000 Commercio: + 2.000 Alberghi e ristoranti: + 2.000 Istruzione e sanità: + 1.000 Altri servizi: - 2.000
Sorprendentemente, però, nessuna crescita riguarda i settori istruzione e sanità e altri servizi : ambiti che includono molti di quei servizi alle persone dai quali ci si attenderebbe una crescita ben maggiore, dati i cambiamenti nelle f.d.l. e nei modelli di spesa delle famiglie a certe soglie di reddito
Data la composizione settoriale della crescita, non sorprende che la fascia di mercato del lavoro più investita da questa ondata di domanda sia stata quella a livelli d istruzione più elevati: i laureati e i diplomati rappresentano la pratica totalità degli occupati aggiuntivi
Le variazioni dell occupazione per titolo di studio (1999-2000): mentre gli occupati totali sono aumentati di 23.000 unità,, di cui 17.000 femmine e 3.000 giovani; i diplomati sono aumentati di 20.000, di cui 11.000 femmine e 12.000 giovani; i laureati sono aumentati di 10.000, di cui 4.000 femmine e 1.000 giovani.
Altri elementi caratterizzanti il trend sono il peso sempre più elevato delle componenti adulte rispetto a quelle giovanili e la crescente presenza giovanili e la femminile nella occupazione torinese: non solo nei servizi, dove le donne passano dal 47.5 ad oltre il 50%, ma anche nell industria, dove già negli anni 1993-99 le donne erano aumentate dal 25% al 32.5%.
Per quanto attiene alla composizione per età,, sono sufficienti due dati: nel 2000, l intero aumento delle forze di lavoro torinesi (corrispondente a 13mila unità in più) ) è stato alimentato dalle classi al di sopra dei 30 anni,, e per la metà da quelle oltre i 49 anni più dell 85% dell incremento occupazionale si è realizzato nelle classi al di sopra dei 30 anni,, e il 35% ha riguardato quelle con più di 49 anni
La disoccupazione torinese ha subito un taglio drastico: - 24% Da 103.000 (nel 98) a 78.000 persone in cerca di lavoro (nel 2000): - 25.000 Da 38.000 a 28.000 maschi Da 65.000 a 50.000 femmine I giovani passano dal 57 al 54% I maschi passano dal 37 al 36% Fin dal 99, solo 34% dei M e 29% delle F hanno meno di 25 anni
La composizione delle persone in cerca di lavoro cambia Nel 2000: I giovani maschi sono 17.000, di cui 7.000 diplomati o laureati Le ragazze sono 25.000, di cui 14.000 diplomate o laureate Donne con + di 29anni: 25.000 (6.000 con diploma o laurea), di cui 70% coniugate, 50% preferiscono part time Uomini con + di 29 anni: 11.000 (3.000 con diploma o laurea), di cui 47% coniugati, 75% preferiscono full time.
IMPLICAZIONI PROBLEMATICHE: Mentre le persone in cerca di lavoro restano più numerose che altrove proprio per le particolari difficoltà d assorbimento che il sistema locale registra da anni nei confronti dei meno scolarizzati le assunzioni aggiuntive tendono a beneficiare soprattutto le persone a maggior livello d istruzione, lasciando le altre in una posizione più marginale
Se negli anni precedenti una parte rilevante dei problemi di disoccupazione a Torino poteva essere imputata al troppo limitato sviluppo di occupazioni nei servizi, incapaci di assorbire anche quote elevate di offerta giovanile e femminile Ora, una crescita persino esplosiva degli occupati nei servizi assume connotati per età, scolarità e livello di qualificazione che non consentono una riduzione altrettanto forte delle quote più critiche della disoccupazione torinese
Per i giovani,, ad esempio, pur se sono diminuiti molto, i tassi di disoccupazione a Torino restano ancora più alti di quelli dei loro coetanei del Centro Nord: 26% contro 10-18% 18% Inoltre, anche dopo i mutamenti del 1999, i giovani torinesi in cerca di lavoro restano per circa il 50% a bassa scolarità, mentre tra i loro coetanei lombardi, veneti ed emiliani tale condizione riguarda fra il 30 e il 40%
Se non prende a crescere anche il resto del terziario, in particolare quello a composizione professionale più varia e più accessibile ai giovani e alle ragazze con livelli d istruzione medio-bassi resta attiva una delle ragioni più rilevanti che hanno concorso a generare la disoccupazione differenziale torinese negli anni 90.
Fonte e riferimento per approfondimenti: Luciano Abburrà,, La svolta del mercato del lavoro torinese fra 1998 e 2000, in capitolo Il Mercato del Lavoro, PIEMONTE ECONOMICO SOCIALE 2000, Ires Piemonte,
DOPO LA SVOLTA: RALLENTAMENTO O INVERSIONE DI MARCIA? Le tendenze del mercato del lavoro torinese negli anni 2000-2002 2002
Che cos è accaduto dopo il 2000? Svolta congiunturale negativa Crisi internazionale dopo 11 settembre Emersione del Caso Fiat Ma anche: Avvio lavori pubblici per Olimpiadi 2006 e Grandi Opere Investimenti privati in preparazione eventi
Diverse opinioni e sensazioni sullo stato delle cose in campo occupazionale, che vanno dal pessimismo all ottimismo Cosa ci dicono i dati dell Istat letti in chiave non congiunturale?
Le variazioni dell occupazione a Torino fra 2000 e 2002 L occupazione complessiva flette di 4.000 unità, dopo essere aumentata di 22.000 ancora fra 99 e 2000 L industria perde 8.000 addetti, ma la manifatturiera ne è resposabile solo per 4.000, mentre le costruzioni restano stabili I servizi crescono ancora nel 2001 (+14.000.000), ma poi registrano -10.000 nel 2002 IL MUTAMENTO C E,, MA NON E TUTTA CRISI INDUSTRIALE
I SERVIZI IN DETTAGLIO Fra 2000 e 2002: Il Commercio oscilla in aumento (+3000, su 132.000) Alberghi e ristoranti aumentano con regolarità (+4.000.000), su una base modesta (21.000) Trasporti e comunicazioni calano di 9.000, dopo essere cresciuti di altrettanto (tornano sui 50.000) Credito e assicurazioni perdono 7.000 addetti (su 39.000) I Servizi alle imprese aumentano di altri 18.000, dopo +9.000 fra 99 e 2000 (e salgono a 95.000) P.A.,., Istruzione e sanità, Altri servizi perdono nel complesso circa 6.000 addetti (su 160.000 circa)
UN BILANCIO DI MEDIO PERIODO variazioni % 1999-2002 L OCCUPAZIONE INDUSTRIALE TOTALE: - 4%, dip.-5% Energia: -29%, dip. -22% Ind. Manifatturiera -3%, dip.-5% Costruzioni -5%, dip. -2% L OCCUPAZIONE INDUSTRIALE FLETTE, MA NON E IL MANIFATTURIERO CHE GUIDA IL CALO
UN BILANCIO DI MEDIO PERIODO variazioni % 1999-2002 L occupazione totale nei servizi: +6%, dip.. +7% Commercio: +4%, dip.+10% Alberghi e ristoranti: +29%, dip.. +34% Trasporti e comunicaz.: -2%, dip.. +5% Credito e assicurazioni: -10%, dip. -16% Servizi alle imprese: +38%, dip.+40% P.A.:.: +2%, dip.+1% Istruzione e sanità: -1%, dip.+2% Altri servizi: -6%, dip.-4 DINAMICHE MOLTO DIFFERENZIATE: SERVIZI IN CRESCITA SENZA UN MODELLO?
INTANTO, LA DISOCCUPAZIONE: Resta stabile in quantità: ca. 60.000 di cui 36.000 femmine 30.000 giovani con meno di 30 anni 36.000 persone con max licenza media Con un tasso al 6.2%, rispetto al 5.1% del Piemonte, la disoccupazione torinese resta molto femminile, poco scolarizzata, divisa a metà fra giovani e adulti
Qualche considerazione problematica conclusiva E in atto un grande cambiamento di qualità,, più ancora che di quantità, dell offerta di lavoro torinese che si confronta con cambiamenti della domanda talvolta convergenti e talvolta no
Il risultato può assumere tratti paradossali: Da un lato (in certi settori) si può parlare di carenza e difficoltà di reperimento di manodopera Dall altro (in altri settori) si riscontra invece un troppo limitato sviluppo della domanda che non riesce ad assorbire tutte le risorse potenziali Di qui la contemporanea presenza di disoccupazione e posti vacanti
I cambiamenti strutturali dell offerta non sono neutri rispetto ai diversi settori della domanda: C è maggior corrispondenza qualitativa fra domanda e offerta nei servizi, con un residuo potenziale non sfruttato a livelli medio-bassi Vi è minor coerenza tra domanda e offerta nell industria e artigianato, con scarsità d offerta nelle attività produttive Si affacciano intanto i sintomi di uno skill shortage (scarsità di competenze) nei settori ICT, come in molti paesi sviluppati