Agenti Biodeteriogeni Cianobatteri

Documenti analoghi
Il biodeterioramento dei manufatti storico-artistici

Agenti Biodeteriogeni Alghe

IL GIARDINO ROCCIOSO. Dott. ssa geol. Annalisa Antonelli

Alessia Pertuso. Veronica Cassiano. Pietro Mongiardini. Alessia Cacciò

Copyright 2006 Zanichelli editore. I procarioti

unicellulari o pluricellulari eucarioti eterotrofi (non possiedono la clorofilla) saprofiti, simbionti, parassiti si riproducono per mezzo di spore

Coprono 71% superficie terrestre vita originata Fonte Contengono 97%

Phylum Chlorophyta Phylum Chromophyta Phylum Rhodophyta. Phylum Charophyta. Phylum Euglenophyta Phylum Dinophyta. Mixomiceti Oomiceti

I FORAMINIFERI. e loro utilizzo come bioindicatori

I LICHENI ABBONDANO SUI MATERIALI LAPIDEI e possono causare il biodererioramento delle superfici. Ninfa dormiente Giardini di Bomarzo

LABORATORIO di BOTANICA

F. Microrganismi. Biologia di base di batteri, cianobatteri,funghi, licheni e alghe

Esercitazione - Vegetali procarioti (Regno Monera)

MONERE, PROTISTI, FUNGHI E VIRUS

Gli Organismi più Semplici

Agenti Biodeteriogeni Molluschi Endolitici

Botanica generale e sistematica

La biodiversità: procarioti, protisti, piante, funghi

Introduzione alla CITOLOGIA.

Capitolo 32 Origine ed evoluzione dei microrganismi: i procarioti

VERIFICA La cellula si divide, gli organismi si riproducono

Uscita sul territorio con gli esperti del Parco fluviale Gesso e Stura alla scoperta dell'ecosistema del bosco

Membri dell universo microbico

VERIFICA La vita negli ambienti acquatici

LE ROCCE. Dott.ssa geol. Annalisa Antonelli

La vita e gli esseri viventi, la cellula. La vita e gli esseri viventi

ECOLOGIA E RIPRODUZIONE

Le rocce rocce rocce

GLI ORGANISMI SEMPLICI

Dopo l invenzione del microscopio è stato possibile scoprire l esistenza delle cellule.

La divisione cellulare è implicata nella riproduzione asessuata e sessuata

BOTANICA SISTEMATICA

Gli studi geologici hanno da tempo scoperto

Scheda didattica Clima e coralli

Introduzione alla Biologia della Cellula. Lezione 1 L unità base degli organismi viventi: la cellula

CV2008 Isis Romagnosi 1

La Laguna di Venezia. I Parametri

La divisione cellulare. Scissione binaria Mitosi e citodieresi Cellule staminali e tumorali

La biosfera e gli ecosistemi

Idrosfera. Leonardo Beccarisi. 29 marzo a lezione. 1 a parte. Corso di Ecologia Università degli Studi di Roma Tre

Tessuti adulti. 1.Tessuti tegumentali o di rivestimento 2.Tessuti parenchimatici 3.Tessuti meccanici 4.Tessuti conduttori 5.

Progetti didattici per le scuole

D. Introduzione al biodeterioramento. Biologia degli agenti biodeteriogeni

Tutti gli esseri viventi sono costituiti da unità elementari chiamate cellule Ogni cellula possiede tutte le caratteristiche degli esseri viventi: si

U13. I microrganismi. e i funghi. La classificazione dei viventi. 5 regni. contenuti. monère. piante. funghi. animali. protisti

Caratteristiche generali degli Sreptomiceti

Esercitazione di Microbiologia generale. Microscopia

Zone a rischio di esplosione e incendio: le falegnamerie

Briofite: muschi ed epatiche

Tutti gli esseri viventi sono formati da cellule

Microclimatologia per i beni culturali. Enrico Ferrero

Il LIEVITO Saccharomyces cerevisiae. Organismo modello

Gli anfibi Dominio Regno Phylum Subphilum Superclasse Classe Ordini Famiglie Specie

GENERALITA DELLA RIPRODUZIONE NELLE PIANTE

CELLULA. La cellula è la più piccola unità di un organismo in grado di funzionare in modo autonomo. Tutti gli esseri viventi sono formati da cellule.


Revisione delle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola Acque superficiali

ANNO 2008 I SESSIONE BIOLOGO. L eredità dei caratteri: i geni e i cromosomi L ambiente e i microrganismi Il sangue e la sua analisi

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA DOTTORATO DI RICERCA IN BIOLOGIA AVANZATA XXVI CICLO

La vita vista dalla prospettiva di una cellula

caratteristiche dei viventi

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Il DNA: istruzioni per la vita Bibliografia I colori della Biologia Gatti- Giusti- Anelli Ed. Pearson

SCUOLA 21 VERIFICA DI BIOLOGIA COGNOME CLASSE DATA NOME

TIPI DI METABOLISMO NEI VEGETALI

A2.1 - Tabelle per il calcolo dei coefficienti di amplificazione sismica (secondo livello di approfondimento)

Modulo di Microbiologia e Microbiologia Clinica

Gli habitat. Scuola primaria (4^-5^) e secondaria di 1 o grado

La vita è organizzata su più livelli di complessità crescente

INDAGINI GEORADAR. Indagini georadar

LE COSTE. Le coste del mondo

I CICLI BIOGEOCHIMICI dell'acqua e del CARBONIO (parte I)

Cnidari Corallium rubrum (Linnaeus, 1758) regno animali fam. Corallidae

SISTEMA MUSCOLARE! Prof.ssa A. Biolchini Prof.ssa S. Di Giulio Prof. M. Montani

Muscolatura. Responsabili del movimento del corpo umano Compone circa il 40% del nostro peso corporeo Nel nostro corpo abbiamo circa 650 muscoli

Eucarioti e Procarioti. Prof.ssa Ilaria Godoli

Museo di Storia Naturale

Tessuto muscolare. La possibilità di compiere movimenti e di mantenere la stazione eretta è affidata alla capacità contrattile della cellula muscolare

Proposta per la realizzazione di un. Sentiero Blu. (percorso subacqueo attrezzato) in località Madonnetta, Albisola Marina.

Come funziona una pompa di calore geotermica

Microbiologia clinica

Studio preliminare sul rilascio di microplastiche dalle RETI FANTASMA

Relazioni evolutive tra i viventi. Le distanze tra le ramificazioni sono proporzionali alla entità della differenza

Muffe e Muschi. SANICLEAN - il mangiamuffa Detergente liquido per la pulizia rapida delle muffe su superfici murali

Che cos è la vita? alcune caratteristiche comuni a tutti gli esseri viventi (1/2)

ANNO 2008 I SESSIONE BIOLOGO. L eredità dei caratteri: i geni e i cromosomi L ambiente e i microrganismi Il sangue e la sua analisi

S.Beninati. Tessuto Muscolare

PORIFERI CELENTERATI O CNIDARI PRIMA LEZIONE A CURA DELLA PROF.SSA ROSA DOMESTICO I.I.S NINO BIXIO-PIANO DI SORRENTO

LINGUISTICO E SCIENTIFICO (PRIMO BIENNIO) SCIENZE DELLA TERRA

Dott. Giovanni DI BONAVENTURA

Scheda analisi mineralogico-petrografiche

A volte anche restare fermi è vantaggioso. Ma nella maggior parte dei casi, in natura, i batteri crescono in forma sessile, adesi a superfici

BRIOFITE. Epatica Antocerote Muschi Prof. Roberto Nazzaro

IL RESTAURO DEL CASTELLO DI PUNTA TROIA DI MARETTIMO: RISULTATI PRELIMINARI DELLE INDAGINI DIAGNOSTICHE

ALGHE ROSSE ALGHE BRUNE DIATOMEE ALGHE VERDI

LINEA MOLLE INDIPENDENTI

Report mensile sulla qualita dell aria

Destinatari: 1 classe Il programma è consigliato per tutti i livelli di istruzione

TRAFORO AUTOSTRADALE DEL FREJUS - GALLERIA DI SICUREZZA - LOTTO 2 OPERE CIVILI LATO ITALIA


Transcript:

Agenti Biodeteriogeni Cianobatteri A cura di Sandra Ricci*, Carlotta Sacco Perasso**, Federica Antonelli**, *Biologo ISCR, Direttore dell Area di Biologia Marina e delle Acque interne Via di San Michele, 23 sandra.ricci@beniculturali.it **Collaboratore esterno alla ricerca, ISCR Via di San Michele, 23 carlotta.sacco@hotmail.it; fedantonelli@gmail.com Cianobatteri I Cianobatteri sono microrganismi procarioti unicellulari, fotoautotrofi, che vivono in ambienti acquatici, sia dolci che marini. Colonizzano generalmente i substrati rocciosi situati nella zona prossima alla superficie o esposti agli spruzzi. Forme microscopiche, essi sono scarsamente visibili ma il loro sviluppo massivo può portare alla formazione di densi strati di colore variabile, dal grigio al marrone o al verde-blu, con spessore compreso tra pochi micron ad alcuni millimetri. Questi microrganismi hanno una rilevante capacità di adattamento e possono sopravvivere in habitat estremi, quali ad esempio zone a scarso o elevato irraggiamento solare, basse o alte temperature, ecc.; tale capacità adattativa è legata alla produzione, da parte di questi microrganismi, di spore, forme di riproduzione e di quiescenza che ne permettono la vita in condizioni molto difficili. Da un punto di vista ecologico, rappresentano l alimento base per molti organismi bentonici, soprattutto molluschi. Alcune specie sono ritenute dannose poiché producono tossine che si liberano nelle acque determinando possibili rischi per la salute umana e di altre forme viventi. I cianobatteri hanno cellule di forma sferica o allungata; possono vivere isolati oppure riunirsi in colonie avvolte e consolidate da una guaina mucillaginosa, dove tuttavia ciascun individuo conduce vita autonoma. Le colonie possono essere bentoniche o planctoniche; le forme filamentose possono essere semplici e lineari, di forma elicoidale, oppure ramificate. Alcune specie hanno la parete cellulare impregnata di carbonato di calcio e concorrono, infatti, alla formazione di particolari rocce calcaree organogene, le stromatoliti. Si riproducono vegetativamente, di norma per scissione binaria; tuttavia le forme coloniali possono moltiplicarsi per frammentazione o sporulazione. La frammentazione prevede la separazione di gruppi cellulari (ormogoni) dalla colonia madre che, separandosi, producono una nuova colonia indipendente, identica al genitore. La sporulazione implica formazione di spore (acineti) in grado di vivere in stato latente per lungo tempo, e di germinare solo quando incontrano le condizioni idonee per formare una nuova colonia. I cianobatteri che vivono nelle acque marine possono vivere sulla superficie dei materiali sommersi (forme epilitiche) o scavare gallerie all interno dei substrati lapidei (forme endolitiche). Le specie epilitiche si rinvengono maggiormente sui litorali rocciosi, tra la zona della bassa ed alta marea, formando patine di colore grigio-bruno-nero, distribuite su una fascia di altezza variabile, ma possono proliferare anche sulle superfici lapidee completamente sommerse. In tale contesto sono presenti anche forme endolitiche.

Fig. 1 Immagine al microscopio ottico di Cianobatteri filamentosi e coccali presenti nel biofilm di manufatti sommersi. Degrado prodotto dai cianobatteri I cianobatteri endolitici determinano un processo di degrado denominato microboring unitamente ad altri microrganismi fotoautotrofi (alghe) e eterotrofi (micro funghi). Il loro sviluppo è limitato alle porzioni più superficiali del substrato in quanto, essendo foto sintetizzanti, necessitano di luce per svolgere la funzione clorofilliana e possono vivere solo nelle porzioni della pietra raggiunte dall irraggiamento. I taxa più frequenti sono Plectonema terebrans Bornet & Flahault ex Gomont, Mastigocoleus testarum Lagerheim, Hyella caespitosa Born & Flan. e Lyngbya confervoides Ag. Tali microrganismi attaccano i materiali carbonatici scavando micro-gallerie (figg. 4 e 5) di pochi micron di diametro (di solito 1-20 μm). Questo tipo di degrado avviene mediante dissoluzione biochimica del substrato ad opera di sostanze acide o chelanti liberate dai cellule apicali dei filamenti. Questi microrganismi marini endolitici degradano tutti i substrati calcarei, come conchiglie, scheletri carbonatici di coralli, alghe incrostanti, ossa. Essi possono colonizzare i substrati carbonatici sommersi, inclusi i beni archeologici, in particolare in climi tropicali e temperati. L'intensità dello sviluppo e, di conseguenza, il tasso di infestazione dei materiali sembra essere collegato alla temperatura alta ed ad un aumento della concentrazione di azoto e fosforo in acqua. La distribuzione dei micro perforanti varia a seconda della profondità: Mastigocoleus testarum e Plectonema terebrans sono dominanti in prossimità della superficie. Si riportano di seguito le caratteristiche di queste due specie di perforanti. Hyella caespitosa Bornet & Flahault, 1888. (Ord. Chroococcales). È un cianobatterio che produce l ichnospecie Fascichnus dactylus, Radtke 1991. Tale cianobatterio è costituito da filamenti più o meno ramificati costituiti da cellule allungate. I filamenti possono unirsi a formare un tessuto pseudoparenchimatico. Questa specie bioerode gallerie interne che si irradiano da una singola perforazione sulla superficie del substrato. Le singole gallerie misurano 5-9 mm di diametro. I cunicoli spesso mostrano estremità arrotondate. Specie nota quale incrostante e perforante di substrati di natura calcarea (rocce, conchiglie ed alghe calcaree).

Immagine al SEM delle impronte in resina riconducibili all ichnospecie Fascichnus dactylus. Plectonema terebrans Bornet & Flahault, 1889 (Ord. Oscillatoriales). È un cianobatterio filamentoso che produce l ichnospecie Scolecia filosa, Radtke 1991. La traccia che viene prodotta da questo cianobatterio è costituita da sottili gallerie, del diametro di pochi micron, che formano una fitta e densa rete nella porzione di substrato calcareo colonizzato. Le gallerie non sono ramificate e possono talvolta mostrare delle terminazioni biforcate. Plectonema (Leptolyngbya) terebrans è stato frequentemente rinvenuto nella colonizzazione endolitica dei materiali calcarei sommersi. Immagine al SEM delle impronte in resina attribuite all ichnospecie Scolecia filosa. Mastigocoleus testarum Lagerheim, 1886 (Ord. Stigonematales). E un cianobatterio che produce l ichnospecie Eurygonum nodosum Schmidt, 1992. I filamenti, di 5-10 mm di diametro, possono essere curvi o diritti, con ramificazioni spesso terminanti con eterocisti. La traccia da esso prodotta, Eurygonum nodosum, è costituita da una rete tridimensionale di gallerie con una distribuzione regolare; i tunnel sono generalmente disposti ortogonalmente alla superficie, con un elevata concentrazione di gallerie nella parte superiore; queste diminuiscono progressivamente verso l interno del substrato in funzione del livello di illuminamento.

Immagine al microscopio ottico del cianobatterio Mastigocoleus testarum. Immagine al SEM delle impronte in resina riconducibili all ichnospecie Eurygonum nodosum Bibliografia GHIRARDELLI, L.A., 1998. An endolithic cyanophyte in the cell wall of calcareous algae. Botanica Marina, 41, 367-373. GHIRARDELLI, L. A.. (2002). Endolithic Microorganisms in Live and Dead Thalli of Coralline Red Algae (Corallinales, Rhodophyta) in the Northern Adriatic Sea. Acta Geologica Hispanica, v. 37 (2002), nº 1, p. 53-60. GOLUBIC S., SCHNEIDER J., 2003. Microbial endoliths as internal biofilms. In: Krumbein WE, Dornieden T, Volkmann M (eds) Fossil and Recent biofilms. Kluwer, Dordrecht, pp. 249-263. RADTKE G. AND GOLUBIC S., 2005. Microborings in mollusk shells, Bay of Safaga, Egypt: Morphometry and ichnology. Facies 51: 118 134.

RICCI, S., PIETRINI, A. M., BARTOLINI, M., SACCO PERASSO, C. 2013. Role of the microboring marine organisms in the deterioration of archaeological submerged lapideous artifacts (Baia, Naples, Italy). International Biodeterioration & Biodegradation 82 (2013) 199-206. Elsevier. TOTTI C., DE STEFANO M., FACCA C., GHIRARDELLI L.A., 2003. Il microfitobenthos. In: Gambi M.C., Dappiano M. (eds) Manuale di metodologie di campionamento e studio del benthos marino mediterraneo. Biol. Mar. Medit., 10 (Suppl.): 263-284. TORTORA G. J., FUNKE B. R., CASE C. L., 2008. Elementi di microbiologia. Pearson ed. WISSHAK, M., TAPANILA, L., 2007. Current Developments in Bioerosion. Springer-Verlag. Berlin Heidelberg