Associaziol1e Bancaria Italiana ABI. Asso ci~zi on e Banca ria Ital i.a ll<l

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Associaziol1e Bancaria Italiana ABI Asso ci~zi on e Banca ria. - - - Ital i.a ll<l Consiglio N azionale dei Dottori Commercialùti e d~f!,li E rperti Contabili Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Co I7Itabil i U nioncamere C E PROTOCOLLO n'intesa SOTTOSCRITTO A NAPOLIIL 22 OTTOBRE 2010

Tra Associazione Bancaria Italiana, d'ora innanzi denominata "ABI", con sede legale in Roma in Piazza del Gesù n049, codice fiscale n. 02088180589, rappresentata dal Presidente Giuseppe Mussari; Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, d'ora innanzi denominato "CNDCEC", con sede legale in Roma alla Piazza della Repubblica n059, codice fiscale 09758941000, rappresentata dal Presidente Claudio Sicilio tti; Unioncamere, con sede legale in Roma in Piazza Sallustio n021, codice fiscale 01484460587, rappresentata dal Presidente Ferruccio Dardanello; di seguito congiuntamente definite le "Parti" PREMESSO CHE l'abi promuove nella società civile e presso il sistema bancario e finanziario coscienza dei valori sociali e comportamenti ispirati ai principi di imprenditorialità e alla realizzazione di un mercato libero e concorrenziale. In particolare, opera promuovendo iniziative per la crescita ordinata, stabile ed efficiente del sistema bancario e finanziario, in una prospettiva coerente con la normativa nazionale e comunitaria; ii CNDCEC, ai sensi del D.Lgs 139/2005 ha tra le sue attribuzioni quelle di rappresentare istituzionalmente gli iscritti negli Albi e promuovere i rapporti con le istituzioni e le pubbliche amministrazioni competenti oltre che coordinare e promuovere l'attività degli Ordini territoriali per favorire le iniziative intese al miglioramento ed al perfezionamento professionale; l'unioncamere cura e rappresenta, ai sensi del D.Lgs. 15 febbraio 2010 n. 23, il sistema delle Camere di commercio, alle quali sono attribuite funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese e per la promozione dello sviluppo locale; nell'ambito delle finalità proprie del sistema camerale italiano, l'unioncamere realizza azioni per il miglioramento delle condizioni di accesso al credito per le micro, piccole e medie imprese; E CONSIDERATO CHE Il tessuto imprenditoriale italiano è costituito da oltre 4,5 milioni di imprese, di cui il 99,8% sono classificabili come MPMI (micro, piccole e medie imprese), con una quota degli occupati pari circa all'81,7% del totale ed un 2

livello del valore aggiunto prodotto che si attesta intorno al 72,5% del valore complessivo; sul totale delle MPMI, le statistiche mostrano che le microimprese (meno di 10 addetti) costituiscono la stragrande maggioranza, con una quota pari al 94,8%; tale categoria d'imprese si contraddistingue per un significativo grado di "confusione" tra patrimonio aziendale e patrimonio personale dell'imprenditore, in particolare nel caso di imprese a conduzione familiare, e per una scarsa attendibilità dei dati di bilancio/modello unico che appaiono imprecisi e poco dettagliati; le MPMI italiane, seppur a fronte di una diffusa conoscenza del mercato in cui operano, sono caratterizzate da un inadeguato livello di cultura finanziaria (in linea con la media della popolazione italiana rilevata dall'indice di Cultura Finanziaria del Consorzio PattiChiari che si attesta a 4,3 punti su una scala da O a 10), che le pone in posizione di asimmetria informativa nella relazione con il sistema bancario e finanziario; la quota di economia sommersa che caratterizza il nostro Paese, seppur in diminuzione rispetto agli ultimi anni, è ancora rilevante (secondo l'istat, si attesta tra il 15,3% e il 16,9% del PiI); gli Iscritti all'albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili rappresentano un punto di riferimento essenziale nel percorso di crescita e di sviluppo delle imprese italiane; LE PARTI CONCORDANO NEL PROMUOVERE iniziative che, a partire dalle criticità esistenti nel rapporto banca-impresa, siano in grado di: a) ridurre l'asimmetria informativa tra banche ed imprese; b) migliorare la qualità dell'informazione finanziaria; c) aumentare la possibilità di accesso al credito delle piccole imprese; d) sostenere percorsi virtuosi tesi a migliorare l'attendibilità e la trasparenza informativa aziendale, nonché la legalità dei comportamenti economici; 3

E SI IMPEGNANO A diffondere i progetti realizzati dall'abi di autodiagnosi dell'impresa tramite piattaforme web come, ad esempio, le iniziative elaborate in partnership con la Confindustria (sulla comunicazione finanziaria), la Confcommercio (per la creazione di un business pian guidato) o nell'ambito del Consorzio Pattichiari (con i "Criteri generali di valutazione"); condividere ed avviare iniziative di educazione finanziaria rivolte ai piccoli imprenditori; implementare, a livello locale come prima applicazione sperimentale, il Progetto "L'accesso al ~'redito delle mi~o e Piccole imprese come fattore di sviluppo dell'economia: possibili sinergie tra CNDCEC, Unioncamere e AB!." (cfr. Allegato A) che mira al contempo ad agevolare un percorso di crescita professionale dei piccoli imprenditori e a favorire un processo di convergenza tra i valori contabili e i valori dichiarati in banca degli asset aziendali; diffondere presso i propri Iscritti ed Associati e presso tutti gli Jtakeholder di riferimento i contenuti del presente Protocollo; approfondire le iniziative promosse in attuazione del presente Protocollo sotto ogni profilo tecnico-operativo (in termini di fattibilità), commerciale, giuridico e ordinamentale. Il presente Protocollo ha validità triennale e potrà essere prorogato previo accordo tra le Parti. Napoli, 11 22 ottobre 2010 U nioncamere Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti A Ferruccio Dardanello ~/ /O~-~[.'<-'.\ '---- ~ ~ (/ ).. --~------'-'===~ e degli Esperti Contabili ClaudioS~ ~~--.../ 4

ALLEGATO A SCHEMA DEL PROGETTO "L'accesso al credito delle micro e piccole imprese come fattore di sviluppo dell'economia: possibili sinergie tra CNDCEC, Unioncamere e ABI" Il Progetto, su base facoltativa per le imprese, prevede l'identificazione della figura di un professionista dotato di requisiti di onorabìlità e professionalità, nonché di autonomia e indipendenza rispetto alle singole imprese interessate - secondo un apposito Elenco tenuto dalle Camere di Commercio con l'ausilio di rappresentanti degli Ordini territoriali dei Dottori Commercialisti - il cui compito è quello di attestare l'esistenza e il valore di taluni specifici asset (es. crediti vantati nei confronti di terzi; rimanenze di magazzino; s.a.l. relativi a commesse in corso di esecuzione, intangibili, ecc.). Ad attestazione avvenuta, il professionista rilascerà all'impresa una dichiarazione che quest'ultima utilizzerà nei propri rapporti con il sistema bancario, al momento della richiesta di finanziamento. Le banche, anche in base a precisi accordi convenzionali che verranno promossi da Unioncamere, AB! e CNDCEC avranno la possibilità di proporre una politica creditizia mirata su tali fattispecie, garantendo una priorità nella valutazione del merito di credito dell'impresa che ricorre a questo processo di attestazione e assicurando altresì tempi brevi di istruttoria. Per quanto riguarda l'individuazione dei soggetti abilitati al rilascio dell'attestazione, Unioncamere coordina le attività delle Camere di Commercio locali, alle quali spetta di redigere e gestire l'elenco dei professionisti autorizzati allo svolgimento delle suddette

attività, su base nazionale, nel quale possono essere inclusi esclusivamente i professionisti iscritti nella sezione A - Commercialisti dell'albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili istituito ai sensi del d.lgs. 28 giugno 2005, n. 139 e Revisori Legali iscritti ad Ordini professionali, a condizione che ne facciano domanda e siano dotati dei requisiti previsti, secondo apposito regolamento. 2