Canocchia. Cicala di mare

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Aragosta Ha un corpo molto robusto, irto di spine e spunzoni. Anteriormente presenta lunghe antenne bicolori, gialle e rosse a tratti, che hanno la funzione di organi sensoriali e che si attaccano al cefalotorace mediante due tronconi rozzi e spinosi. Sembra che, sfregando questi tratti con il cefalotorace, l'aragosta emetta anchè così quel suo classico crepitio. Il colore varia da un rosso più o meno accesso ad un viola intenso con piccole macchie chiare. L'aragosta può raggiungere dimensioni molto grandi con un peso massimo attorno agli 8 Kg. Vive generalmente sui fondali e litorali rocciosi, a profondità comprese tra i 15 e i 100 metri. In estate, l'aragosta cambia guscio accrescendosi di dimensione. In questa fase l'animale fuoriesce completamente dalla sua corazza, si rifugia in un anfratto e attende, nutrendosi di conchiglie di molluschi ricche di sali minerali, che lo strato più esterno si solidifichi in una nuova corazza. Anche la riproduzione avviene in estate. Di solito l'aragosta non è un crostaceo solitario ma vive in colonie molto numerose. Le sue carni ottime e molto apprezzate la rendono una specie di notevole interesse commerciale. Astice Detto anche lupicante, lupacante, elefante di mare, grillo, longobardo, etc. E' il crostaceo più grosso dei nostri mari. Può raggiungere diversi chili di peso e lunghezza notevole. La caratteristica principale dell'astice è rappresentata dalle sue chele che sono di grandezza diversa. Anteriormente, sopra alle articolazioni delle chele, vi sono due antenne sottili, lunghe e rossastre. La polpa dell'astice è molto simile a quella dell'aragosta ma di qualità inferiore, perchè filacciosa e dura. Questo crostaceo è molto comune nel mar Adriatico, infatti preferisce il fondale sedimentoso caratteristico di questo mare.

In Italia la pesca dell'astice su larga scala non è molto praticata perchè non esistono quantità notevoli di questi crostacei. Essi restano solitamente ammagliati nei tramaglia e nei sacchi delle resti a strascico dei pescherecci. Canocchia Detta anche pannocchia, ha una colorazione bianco-grigiastra, simile alla madreperla, con due caratteristiche macchie ovali bruno-violacee sulla coda (telson). Vive sui fondi sabbiosi, gangosi o detriti costieri, spesso in prossimità della foce dei fiumi o dello sbocco dei canali. Raggiunge profondità fino a 200 metri, ma generalmente gli esemplari vengono rinvenuti tra i 10 e i 50 metri. La canocchia è solitaria e fossaria, cioè vive durante il giorno in gallerie scavate nel fondo da cui esce o a causa di forti mareggiate o durante la notte alla ricerca di cibo o per scopi riproduttivi in primavera. Ha sessi separati e la fecondazione è interna. Si nutre di piccoli pesci, di organismi morti o di detriti. E' ampiamente distribuita in tutto il Mediterraneo e nell'atlantico Orientale dalle Isole Britanniche all'angola. Viene generalmente catturata con le reti a strascico. Cicala di mare Detta anche magnosa o, negli esemplari più piccoli, magnosella, la cicala di mare (Scyllarides Latus) è di colore giallo carico,con il cefalotorace ampio e la coda articolata in segmenti. Può raggiungere il peso di un paio di chili per una lunghezza di circa 40 centimetri.vive in ambienti rocciosi con spaccature buie o almeno in penombra dove riesce a mimetizzarsi abbastanza bene. Si riproduce in primavera-estate e raccoglie le uova sotto il ventre dove restano ben fisse. Pescare la cicala di mare quando è pregna costituisce indubbiamente un grave danno ecologico.

Gambero Il termine gambero è molto generico: infatti sotto questa denominazione vengono accomunate specie diverse. Ve ne sono moltissimi nelle nostre acque, da pochi centimetri fino a profondità altissime. Le loro zampe hanno diverse funzioni: quella della deambulazione, e in questo caso si chiamano organi ambulacrali, e quella di afferrare il cibo, e in questo caso si chiamano prensili. I gamberi hanno poi particolari arti bifidi per lo spostamento a nuoto e, nella femmina, per reggere le uova sotto il ventre. I sessi sono separati e la fecondazione è interna. Si nutrono di detriti che trovano nel fango. La pesca viene effettuata con reti a strascico. Granchio Ha dieci zampe, cinque per lato, con la prima coppia anteriore (chele), che funge in alcune specie da arma di difesa.le zampe addominali sono piccole e sottili. Nell'esemplare maschile, sotto l'addome vi sono le prime due paia, mentre nella femmina sono quattro per ogni lato. Granseola

Ha un corpo centrale a forma di cuore, un colore che varia su diverse tonalità di rosso e 10 zampe molto lunghe, sproporzionate alla grandezza del corpo. La coppia di quelle anteriori è trasformata in due chele, più vistose che pericolose, in grado di mettere in soggezione un pescatore poco esperto. La granseola vive su fondali detritici, da pochi metri di profondità fino a un centinaio di metri. Può essere, quindi, pescata sia con nasse e tramaglia, sia con reti a strascico. Si ciba di piccoli organismi che vivono sul fondo marino e di pesci morti. Mazzancolla Ricorda certamente come aspetto il gambero, ma è di dimensioni molto più grandi: può raggiungere i venti centimetri di lunghezza. Il capo presenta un rostro accentuato e robusto, suoperiormente seghettato, e una coppia di antenne molte lunghe. La parte addominale è racchiusa da placche molto forti e resistenti. La mazzancolla si trova dai venti ai cento metri di profondità. Di giorno vive sepolta nei fondi costieri, in acque salmastre e in zone prossime alle foci dei fiumi con fondale detritico; di notte esce per alimentarsi prevalentemente di animali morti e piccoli organismi. Si accoppia in primavera e la deposizione delle uova avviene nei mesi estivi. La pesca delle mazzancolle viene effettuata con reti a strascico. Moeca

Con il termine moeca (al plurale moeche) si identifica in dialetto veneto il granchio locale in fase di muta quando cioè, liberatosi dall'esoscheletro allo scopo di accrescersi, si presenta ancora tenero apprestandosi ad acquisire una nuova corazza. La pesca del granchio ripario per la produzione di moeche è un'attività esclusiva delle lagune venete, e in tale contesto acquisisce una grande rilevanza economica ed occupazionale. L'attività dei moeccanti è concetrata per lo più in due periodi dell'anno: da fine gennaio a maggio e da fine settembre a fine novembre. Questa delimitazione temporale può variare a seconda delle condizioni meteorologiche, che influenzano il momento e la durata del periodo di muta dei granchi e in base al sesso della moeca. La produzione è generalmente concetrata sulle moeche di granchio maschio (considerata più redditizia di quella effettuata con le femmine) la cui muta avviene in autunno ed in primavera. Le femmine, invece, mutano durante la stagione riproduttiva (l'estate) essendo necessario che la corazza sia morbida perchè il maschio le possa fecondare. I granchi vengono pescati per mezzo di reti da posta fisse, le trezze. Scampo Ha uno scheletro rigido esterno, una colorazione rosata con sfumatore giallo-arancione. Può raggiungere una lunghezza massima di 24 cm ma è piuttosto comune in taglie di 10-19 cm. Vive nei fondali fangosi o sabbiosi tra i 20 e 600 metri di profondità. Si nutre all'alba e al tramonto mentre il resto del tempo lo passa in gallerie scavate da lui stesso nel fondo. Lungo il corpo dello scampo sono presenti delle appendici con differenti funzioni: le antenne fungono da sensori, le appendici masticatorie per manipolare l'alimento, le chele per la presa dell'alimento. Le appendici locomotorie servono, invece, durante l'accoppiamento e nelle femmine per trasportare le uova; quelle natatorie formano la coda. La pesca degli scampi avviene sopratutto in primavera e in estate, al tramonto o nelle notti di plenilunio.