Pianificazione e progetto di reti geografiche 9 Tecnologie della sicurezza 1
Indice Leggi e normative di riferimento Sistemi antintrusione Sistemi di videosorveglianza Norme CEI per gli impianti di videosorveglianza Sistemi di Rilevazione Fumi Tecnologie dei sistemi di sicurezza Protezioni perimetrali Rilevatori volumetrici Sensori microfonici Videosorveglianza Rilevazione fumi 2
Indice Leggi e normative di riferimento Sistemi antintrusione Sistemi di videosorveglianza Norme CEI per gli impianti di videosorveglianza Sistemi di Rilevazione Fumi Tecnologie dei sistemi di sicurezza Protezioni perimetrali Rilevatori volumetrici Sensori microfonici Videosorveglianza Rilevazione fumi 3
Leggi e normative di riferimento Storia Nel 1968 viene emanata la legge 186 che stabilisce il principio della regola dell'arte. La norma CEI viene considerata come regola d'arte. Con la legge 46/90, per la prima volta in Italia è stato regolamentato il settore con l'introduzione di una nuova figura del professionista Il D.M. 37/08 sostituisce la legge 46/90 4
Leggi e normative di riferimento Legge 1 marzo 1968, n. 186 (G.U. 23-3-1968, n. 77) Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazione e impianti elettrici ed elettronici. Art. 1 - Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d'arte. Art. 2 - I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano costruiti a regola d'arte. 5
Leggi e normative di riferimento Dalla legge 46/90 al D.M. 37/08 Il nuovo D.M. 22 gennaio 2008, n. 37 è in vigore dal 27 marzo 2008 Sostituisce la legge 46/90 Viene ampliato il campo di applicazione a tutti gli edifici, indipendentemente dalla destinazione d uso Per gli impianti antintrusione non ci sono differenze sostanziali Si rimanda a testo del Decreto per maggiori dettagli Decreto legge del 25 giugno 2008, n. 112 sopprime l Art. 13 del D.M. 37/08 (riguardante la dichiarazione di conformità o rispondenza degli impianti) successivamente convertito in legge n. 133 del 21 agosto 2008 (G.U.192) Gli impianti antintrusione sono soggetti all applicazione del D.M. 22 gennaio 2008, n. 37 (Art. 1, lettera b) Impianti a regola d arte Rispetto delle norme tecniche UNI (Ente Italiano di Unificazione) e CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) 6
Leggi e normative di riferimento Norme CEI La conformità alle norme CEI viene comunemente considerata come la regola d arte (http://www.ceiuni.it, http://www.uni.com/it ) CEI 79-2: Norme particolari per le apparecchiature I, II, III livello - Maggiore è il livello, maggiore è la prestazione. Ad esempio per i contenitori: I livello: protezione antiapertura II livello: protezione antiapertura + antirimozione III livello: protezione antiapertura + antirimozione + antiperforazione CEI 79-3: Norme particolari per gli impianti I, II, III livello - Maggiore è il livello, maggiore è la prestazione. Il livello di un impianto viene calcolato in considerazione di vari fattori tra cui: Tipologie di protezione Quantità di locali protetti Livello CEI 79-2 dei componenti utilizzati 7
Leggi e normative di riferimento Norma antintrusione serie EN 50131 e CEI 79/2-3 Siamo in fase di transizione Una volta approvate dovranno essere recepite Alcune differenze: Norme di prodotto (CEI) e norme di sistema e di prodotto (EN) 4 gradi di sicurezza invece di 3 8
Leggi e normative di riferimento Norma antintrusione serie EN 50131 Parte 1 Prescrizioni generali di un sistema antintrusione Parte 2-2 Requisiti per rivelatori Infrarossi passivi Parte 2-3 Requisiti per rivelatori Microonda Parte 2-4 Requisiti per rivelatori DT PIR-MW Parte 2-5 Requisiti per rivelatori DT PIR-Ultrasuoni Parte 2-6 Requisiti per contatti magnetici Parte 2-7 Rivelatori rottura vetro Parte 3 Centrali antintrusione Parte 4 Avvisatori acustici Parte 5 Connessione radio Parte 6 Alimentatori Parte 7 Guida applicativa (CEI 79/3) Parte 8 Antirapina a nebbia (security fog device) 9
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Leggi e normative di riferimento Videosorveglianza e privacy Principio di liceità Necessità di attenersi alle norme che disciplinano la materia in campo civile, penale ed amministrativo. Principio di necessità Corretto rapporto tra le finalità da raggiungere e lo strumento utilizzato. Modalità di raccolta e cancellazione delle immagini. Principio di proporzionalità Rapporto tra gli scopi perseguiti e impiego di telecamere. Sono insufficienti altri sistemi di controllo? Principio di finalità Pertinenza dell utilizzo delle immagini. I dati raccolti non devono essere eccedenti rispetto alla finalità. 11
Leggi e normative di riferimento Il decalogo del Garante (29 novembre 2000) 1. individuare le finalità della sorveglianza e la compatibilità della stessa con le norme di settore vigenti 2. rispettare i principi di correttezza e liceità del trattamento 3. effettuare, se dovuta, la notificazione al Garante 4. fornire agli interessati una chiara e completa informativa 5. non violare il divieto di controllo a distanza dei dipendenti sancito nello statuto dei lavoratori 12
Leggi e normative di riferimento Il decalogo del Garante (29 novembre 2000) 6. registrare le sole immagini indispensabili per perseguire lo scopo dichiarato, evitando, per quanto possibile, immagini dettagliate o ingrandite 7. individuare il periodo massimo di conservazione delle immagini 8. nominare i soggetti responsabili ed incaricati del trattamento 9. non utilizzare i dati raccolti per altri scopi 10. per le telecamere situate agli accessi dei centri storici, o delle zone a traffico limitato, rispettare le disposizioni contenute nel D.P.R. 250/1999 13
Leggi e normative di riferimento altre leggi correlate Codice Penale: Interferenze illecite nella vita privata (art. 615 bis C.P.) Legge n. 300/1970 (Statuto dei lavoratori) art. 4 Testo Unico (D.Lgs. 196 del 30-06-2003) Codice in materia di protezione dei dati personali Diritto di accesso ai dati acquisiti mediante impianti di videosorveglianza (19.12.2001) Videosorveglianza Raccolta di impronte digitali associate ad immagini per l accesso in banca (28.2.2001) Installazione di alcune telecamere in luogo pubblico (Comune di Milano) Videosorveglianza in banca ripresi solo i piedi. Precisazioni del Garante (27.12.2002) 14
Leggi e normative di riferimento altre leggi correlate Provvedimento generale sulla videosorveglianza del 29 aprile 2004 Decreto Legge n.11 del 23 Febbraio 2009 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2009) ora Legge 23 Aprile 2009, n.38, relativa alle "Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori introduce una sostanziale novità, contenuta nell'art. 6, punti 7 e 8 Enti pubblici possono far installare sistemi video ad alta tecnologia e mantenere le registrazioni per 7 giorni Valgono tutte le restrizioni del Garante in materia 15
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Leggi e normative di riferimento Norme CEI per gli impianti di videosorveglianza Cavi elettrici per sistemi di sicurezza (CEI 46-7) Prove sui cavi elettrici sottoposti al fuoco Parte 1: Prova di non propagazione della fiamma sul singolo cavo verticale (CEI 20-35) Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 Vca e 1500 Vcc (CEI 64-8) Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto. Norme particolari per le apparecchiature (N.B. per TVCC vedere Append. A e B) (CEI 79-2) Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto. Norme particolari per impianti antieffrazione e antintrusione (per TVCC vedere Cap. 6 requisiti-, 8 collaudo-, 9 manutenzione) ( CEI 79-3-V1) 17
Leggi e normative di riferimento Norme CEI per gli impianti di videosorveglianza Telecamere B/N (rit. 2005) (CEI EN 50132-2-1) Monitor B/N (rit. 2005) (CEI EN 50132-4-1) Sistemi di trasmissione video (in rev.) (CEI EN 50132-5) Guide di applicazione (CEI EN 50132-7) Centralizzazione delle informazioni di sicurezza Requisiti di sistema (CEI 79-11) 18
Leggi e normative di riferimento EN 50132-1:2009 CCTV System requirements Fa parte delle EN 50132 ed è composta da: Parte 1: System requirements Parte 5: Video transmission Parte 7: Application guideline Prevede 4 classi ambientali e gradi di sicurezza 19
Leggi e normative di riferimento EN 50132-1:2009 CCTV System requirements 20
Leggi e normative di riferimento EN 50132-1:2009 CCTV System requirements I 4 GRADI DI SICUREZZA riguardano tra l altro: Archiviazione Backup Log di sistema Controllo delle interconnesioni Manomissione Livelli di accesso Le 4 CLASSI AMBIENTALI: Classe 1: Interni (da +5 a +40 C) Classe 2: Interni a temperatura non controllata (da -10 a +40 C) Classe 3: Esterno con apparecchiatura non direttamente esposta (da -25 a +50 C) Classe 4: Esterno (da -25 a +60 C) 21
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Leggi e normative di riferimento Obbligo installazione sistema rilevazione incendi Attività soggetta alla richiesta di CPI DPR 12.01.98 n.37 Impianto soggetto al DM37 gennaio08 Insediamento sottoposto a DM o DL In forma volontaria Locali pubblico spettacolo DL 19.09.96 Scuole... Oltre 100 presenti DM 26.08.92 Edifici pregevoli... DM 20.05.92 n.569 Alberghi... oltre 25 posti letto DM 9.04.96 Strutture sanitarie... DM 18.09.02 Edifici destinati ad uffici... DM22.02.06 23
Leggi e normative di riferimento Progetto di un sistema rilevazione incendi insediamento soggetto alla richiesta di CPI Impianto soggetto al DM37 gennaio08 Rinnovo CPI Insediamento sottoposto a DM o DL In forma volontaria Iscrizione legge 818 Professionista iscritto ad albo prof. =/+ di 10 rivelatori - di 10 rivelatori rinnovo Diploma con qualifica coerente laurea progetto Responsabile tecnico installatore 24
Leggi e normative di riferimento Le norme UNI9795, EN54-xx e TS54-14 UNI9795 EN 54 - xx prodotti EN54-xx CPD Specifiche di progetto TS(EN)54-14 25
Leggi e normative di riferimento La normativa europea EN54 EN 54-2:1997/A1:2006 EN 54-2:1997/A1:2006 - EN 54-2:1997/A1:2006 - Fire detection and fire alarm systems - Part 2: Control and indicating equipment 01/01/2008 01/08/2009 EN 54-3:2001/A1:2002 EN 54-3:2001/A2:2006 EN 54-3:2001/A1:2002 - Fire detection and fire alarm systems - Part 3: Fire alarm devices - Sounders EN 54-3:2001/A2:2006 - EN 54-3:2001/A2:2006 Fire detection and fire alarm systems - Part 3: Fire alarm devices - Sounders 01/04/2003 30/06/2005 01/03/2007 01/06/2009 EN 54-4:1997/A2:2006 EN 54-5:2000/A1:2002 EN 54-7:2000/A1:2002 EN 54-7:2000/A2:2006 EN 54-10:2002/A1:2005 EN 54-11:2001/A1:2005 EN 54-4:1997/A2:2006 - EN 54-4:1997/A2:2006 Fire detection and fire alarm systems - Part 4: Power supply equipment EN 54-5:2000/A1:2002 - Fire detection and fire alarm systems - Part 5: Heat detectors - Point detectors EN 54-7:2000/A1:2002 - Fire detection and fire alarm systems - Part 7: Smoke detectors - Point detectors using scattered light, transmitted light or ionization EN 54-7:2000/A2:2006 - EN 54-7:2000/A2:2006 Fire detection and fire alarm systems - Part 7: Smoke detectors - Point detectors using scattered light, transmitted light or ionization EN 54-10:2002/A1:2005 - EN 54-10:2002/A1:2005 - Fire detection and fire alarm systems - Part 10: Flame detectors - Point detectors EN 54-11:2001/A1:2005 - EN 54-11:2001/A1:2005 - Fire detection and fire alarm systems - Part 11: Manual call points 01/06/2007 01/08/2009 01/04/2003 30/06/2005 01/04/2003 30/06/2005 01/05/2007 01/08/2009 01/09/2006 01/09/2008 01/09/2006 01/09/2008 26
Leggi e normative di riferimento La normativa europea EN54 EN 54-12:2002 EN 54-12:2002 - Fire detection and fire alarm systems - Part 12: Smoke detectors - Line detectors - Line detectors using an optical beam EN 54-16:2008 EN 54-16:2008 - Fire detection and fire alarm systems - Part 16: Voice alarm control and indicating equipment EN 54-17:2005 EN 54-17:2005 - Fire detection and fire alarm systems - Part 17: Short-circuit isolators EN 54- EN 54-17:2005/AC:2007 - EN 54-17:2005/AC:2007-17:2005/AC:200 Fire detection and fire alarm systems - Part 17: Shortcircuit 7 isolators EN 54-18:2005 EN 54-18:2005 - Fire detection and fire alarm systems - EN 54-18:2005/AC:200 7 Part 18: Input/output devices EN 54-18:2005/AC:2007 - EN 54-18:2005/AC:2007 - Fire detection and fire alarm systems - Part 18: Input/output devices EN 54-20:2006 EN 54-20:2006 - Fire detection and fire alarm systems - Part 20: Aspirating smoke detectors EN 54-21:2006 EN 54-21:2006 - Fire detection and fire alarm systems - Part 21: Alarm transmission and fault warning routing equipment EN 54-24:2008 EN 54-24:2008 - Fire detection and fire alarm systems - Part 24: Components of voice alarm systems - Loudspeakers EN 54-25:2008 EN 54-25:2008 - Fire detection and fire alarm systems - Part 25: C omponents using radio links 01/10/2003 31/12/2005 01/01/2009 01/04/2011 01/10/2006 01/12/2008 01/01/2009 01/01/2009 01/10/2006 01/12/2008 01/01/2008 01/01/2008 01/04/2007 01/07/2009 01/03/2007 01/06/2009 01/01/2009 01/04/2011 01/01/2009 01/04/2011 27
Leggi e normative di riferimento La manutenzione: norma UNI11224 La norma UNI11224 definisce il controllo iniziale e la manutenzione nei sistemi di rivelazione incendi Scopo della norma è descrivere le procedure per il controllo iniziale, quello periodico e la manutenzione dei sistemi di rivelazione automatica. In particolare : Fasi e periodicità Documentazione Condizioni ambientali di prova Strumentazione e documentazione Metodologia di controllo Registrazione delle prove 28
Leggi e normative di riferimento UNI11224 - fasi e periodicità Tempistiche da rispettare (obbligatorie attualmente secondo DM 10 marzo 1998 punto 6.4 allegati VI): fase periodicità circostanza controllo iniziale occasionale prima della consegna di un nuovo sistema o nella presa in carico di un sistema in manutenzione sorveglianza almeno ogni 30 giorni secondo il piano di manutenzione programmata del responsabile di sistema controllo periodico almeno ogni 6 mesi secondo il piano di manutenzione programmata del responsabile di sistema manutenzione ordinaria occasionale secondo esigenza per riparazione di lieve entità manutenzione straordinaria occasionale secondo esigenza per riparazioni di particolare importanza revisione sistema almeno ogni 10 anni secondo indicazioni normative e legislative in funzione delle apparecchiature impiegate o delle istruzioni dei costruttori delle apparecchiature 29
Leggi e normative di riferimento UNI11224 - documentazione Documentazione da produrre: fase controllo iniziale sorveglianza controllo periodico manutenzione ordinaria manutenzione straordinaria revisione sistema documenti da produrre e riportare nel registro rapporti di prova e liste di riscontro e controllo funzionale come minimo secondo quanto indicato nell'appendice A semplice registrazione conforme al piano di manutenzione programmata dal responsabile del sistema registrazione delle attività e dei controlli su formato stabilito dal responsabile del sistema registrazione del documento di intervento sottoscritto dal personale tecnico qualificato incaricato della manutenzione registrazione del documento di intervento sottoscritto dal personale tecnico qualificato incaricato della manutenzione rapporti di prova e liste di riscontro e controllo funzionale conformi come minimo a quanto indicato nell'appendice A 30
Leggi e normative di riferimento UNI11224 - condizioni ambientali di prova Vengono definite le condizioni operative ambientali di prova riferite alle varie situazioni funzionali quali: A - Condizioni durante la fase di controllo iniziale B - Condizioni durante la fase di sorveglianza C - Condizione durante il controllo periodico, la manutenzione e la fase di revisione D - Condizioni di sicurezza durante operazioni in aree pericolose In particolare per A e C assicurarsi che tutte le persone raggiunte da segnalazioni di allarme siano state preventivamente informate dello stato di prova del sistema Per D prima di operare sulle apparecchiature verificare che non sussistano condizioni di pericolo 31
Leggi e normative di riferimento UNI11224 - strumentazione e documentazione Vengono definiti gli strumenti da utilizzare per la verifica dei parametri funzionali siano essi di tipo e metrologia adeguati alle prove da effettuare (un multimetro, un oscilloscopio o analizzatore, un fonometro ecc.) che predisposti dal produttore per specifiche esigenze (p.e. programmi software per centrali) 32
Leggi e normative di riferimento UNI11224 - strumentazione e documentazione Per strumentazione si intende anche definire strumenti atti alla verifica funzionale dei dispositivi, ad esempio: bombolette di fumo artificiale per la prova dei rivelatori di fumo filtri di oscuramento per la prova di rivelatori lineari di fumo dispositivi termici o piezoeletrici per la prova dei rivelatori termici speciali utensili per la prova di allarme dei rivelatori manuali Apparecchiature di simulazione per dispositivi attuatori dei sistemi di estinzione per gli altri sistemi, una metodologia di prova indicata dal produttore o dall installatore secondo le indicazioni del progettista 33
Leggi e normative di riferimento UNI11224 - strumentazione e documentazione Viene definita la modulistica di supporto necessaria alle verifiche funzionali, per esempio: manualistica (schemi e manuali) relativa alla centrale e alle apparecchiature installate disegni e documentazione di progetto norme di riferimento applicabili procedure di prova definite dai produttori 34
Leggi e normative di riferimento UNI11224 - metodologia di controllo iniziale La procedura per il controllo preliminare corrisponde alla verifica visiva sul sistema effettuata da personale qualificato da svolgere prima di passare alla fase esecutiva delle prove E una verifica obbligatoria in conformità alle norme UNI9795 e CEI64-8 Vengono richiesti : L accertamento di rispondenza del sistema al progetto esecutivo Il controllo visivo dei collegamenti elettrici e meccanici compresa l apertura delle cassette di giunzione e l ispezione dei punti nascosti I collegamenti di messa a terra 35
Leggi e normative di riferimento UNI11224 - metodologia di controllo iniziale La procedura per il controllo funzionale corrisponde alla verifica funzionale del sistema obbligatoria sia nella fase di controllo iniziale che periodica (parziale) Quanto indicato nella noma non entra nel dettaglio specifico ma vuole fornire solo delle indicazioni per uniformare le prove essenziali che devono essere effettuate In particolare viene indicato che: Il controllo iniziale deve prevedere una verifica funzionale di tutti i rivelatori, contatti, pulsanti e azionamenti del sistema La verifica della compatibilità delle logiche richieste dal cliente rispetto ai documenti di progetto La verifica dell efficacia dei comandi su ogni dispositivo interessato (alimentazioni, ventilazione, ecc.) La verifica che gli effetti delle prove non producano situazioni di pericolo Porre in sicurezza le apparecchiature di comando verso sistemi di spegnimento 36
Leggi e normative di riferimento UNI11224 - registrazione delle prove Le prove ed i controlli devono essere formalizzati mediante la compilazione di appropriati documenti Esempi di liste di controllo indicate in appendice A (controllo iniziale, consegna impianto o controllo iniziale presa in manutenzione) o B (Controllo periodico, manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria) È prevista la sottoscrizione dei documenti come minimo da : il tecnico che ha effettuato le prove persona delegata dal datore di lavoro 37
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Protezioni perimetrali esterne 39
Barriere a raggi infrarossi attivi Una barriera si compone di una coppia di TX e RX L interruzione dei raggi provoca l allarme Montaggio in colonna Portate da 50, 100, 200 metri Attenzione alla nebbia! 40
Barriere a microonde Oggetti che attraversano il campo RF vengono rilevati Tipica forma a sigaro Incrocio per eliminare zone d ombra Portate da 50, 100, 200 metri Attenzione a cosa c è intorno! 41
Protezione per reti metalliche Principio di funzionamento: cavo microfonico Rileva tentativi di taglio e scavalcamento Facile da installare Non è sensibile agli eventi atmosferici, grazie all analisi a doppio canale Ideale per recinzioni alte 42
Protezioni perimetrali Contatti magnetici Barrierine ad infrarosso interno/esterno Sensori a fune per tapparelle 43
Sensori di rottura vetro Sensori piezoelettrici Sensori audio Sensori a doppia tecnologia Sensori inerziali La scelta della tecnologia dipende dal tipo di vetro 44
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Rivelatori volumetrici: tecnologie per la rivelazione INFRAROSSO PASSIVO Un elemento piroelettrico passivo riceve la radiazione infrarossa dall ambiente MICROONDA Sfrutta il principio del radar, trasmette un segnale ad alta frequenza e analizza il segnale riflesso dall ambiente 46
Rivelatori ad infrarosso passivo Tipologie: Lente di Fresnel A specchio 47
Rivelatori ad IR passivo - Tecnologia specchio Pro Costo di produzione Semplicità di costruzione Dimensioni del rivelatore Contro Rivelazione non costante nel tempo Rivelazione non uniforme 48
Rivelatori ad IR passivo - Tecnologia specchio Pro Rivelazione costante nel tempo Rivelazione uniforme Diverse coperture con un unico sensore Contro Costo di produzione Elevato know how di produzione Dimensioni del rivelatore 49
Tende integrali a focale continua Lo specchio è sagomato in modo mettere sempre a fuoco l intruso a qualunque distanza Il 100% dell intruso viene visto indipendentemente dalla distanza dal sensore La dimensione della tenda è costante a qualsiasi distanza entro la portata del sensore 50
Rivelatori a microonde Sfruttano l effetto Doppler Esistono tre diverse tecnologie per generare il segnale: Cavità Antenna planare Doppie antenne contrapposte 51
Rivelatori a microonde Cavità Antenna planare Doppie antenne contrapposte Pro Segnale stabile Portata Frequenza elevata Pro Consumi Costi di produzione Pro Consumi Qualità del segnale Potenza irradiata molto contenuta Contro Consumi Elevati costi di produzione Durata Contro Rilevazione non uniforme (effetto sigaretta) Portata Contro Costi di produzione 52
Bande di frequenza Lo spettro delle microonde è definito solitamente nell'intervallo di frequenza compreso tra 1 GHz e 1000 GHz La tabella elenca la suddivisione in bande secondo la Radio Society of Great Britain (RSGB) Banda Frequenza GHz L 1 2 S 2-4 C 4-8 X 8 12 K u 12 18 K 18 26 K a 26-40 53
La rivelazione a microonde ad effetto doppler Un sensore a microonda convenzionale utilizza l effetto Doppler per rilevare il movimento nell area di protezione 54
La tecnologia a microonde Range Controlled Radar La tecnologia RCR misura la distanza tra il sensore e gli oggetti in movimento Questo sensore funziona come un sonar, trasmette un impulso verso l ambiente e ne analizza il segnale riflesso lungo lo stesso percorso Oggetti che si trovano fuori dall area protetta vengono ignorati Il sensore riconosce gli oggetti calcolandone la distanza 55
Rivelatori a doppia tecnologia Uniscono le due tecnologie: infrarossi passivi e microonde Facendo lavorare insieme due tecnologie riducono sensibilmente i falsi allarmi 56
Copertura di un sensore a raggi Le aree di rivelazione corrispondono alle aree di Fresnel VICINO LONTANO Molto sensibile Poco sensibile 57
Sensore convenzionale Non è possibile ridurre la portata altrimenti i raggi vicini al sensore non raggiungerebbero il pavimento. 58
Protezioni perimetrali esterne Ostacoli temporanei possono oscurare completamente alcuni raggi 59
Sensore convenzionale SALE TODAY Un cartello può oscurare i raggi I sensori tradizionali non sono adatti per l installazione in ambienti soggetti a variazioni nelle disposizione degli arredi. 60
Il concetto della tenda integrale La tenda è continua, non ci sono spot VICINO LONTANO Rivelazione costante per tutta la portata 61
La copertura a tenda integrale Il sensore vede interamente l intruso, indipendentemente dalla distanza 62
La copertura a tenda integrale Ostacoli temporanei oscurano solo parzialmente. 63
La copertura a tenda integrale SALE TODAY Un cartello oscura solo parzialmente il campo Rilevazione ottimale in qualsiasi ambiente! 64
La compensazione di temperatura Un rivelatore convenzionale regola la sua sensibilità in base alla temperatura ambientale, per cercare di mantenere una temperatura differenziale di circa 2 C 65
La compensazione di temperatura Al crescere della temperatura, il rivelatore aumenta la sua sensibilità in base alla temperatura del sensore, non quella a livello del pavimento dove deve avvenire la rivelazione. La temperatura differenziale può scendere fino a 0.5 C CONCLUSIONE: Il rivelatore diventa eccessivamente sensibile, bastano piccole variazioni di temperatura, per generare facilmente falsi allarmi 66
La compensazione di temperatura Grazie alla raffinata ottica a specchio unita al concetto delle tende integrali a focale continua, i rivelatori GE vedono sempre la figura completa dell intruso. Non è quindi necessario alcun circuito di compensazione della temperatura. CONCLUSIONE: rivelazione stabile in ogni condizione. 67
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Funzionamento di un sensore microfonico Test Canale di Integraz. oscillatore per test VVT interno 11 10 Libero Test Accelero - metro Canale di conteggio Uscita d allarme tamper 9 8 7 Sabotaggio Sabotaggio Libero Canale di esplosione 6 5 Relè d allarme Relè d allarme Elaborazione del segnale 4 3 Test point LED remoto Sensibilità Alimentaz. 2 1-9-15 Vcc + 69
Sensore microfonico - Canale d integrazione Rileverà tutti i tipi di apparecchiature rotanti e termiche Non rileverà rumori di fondo Cinque livelli di sensibilità Ritornerà gradualmente a livello base Frequenza = 6-20 khz Ampiezza Accelerazione = >0,1 m/s² Tempo = max 40 sec Livello d allarme Durata segnale 70
Sensore microfonico - Canale di conteggio Rileverà tutti i tipi di apparecchiature rotanti e termiche Rileva tutti gli attacchi da attrezzi meccanici quali: martelli, martinetti idraulici,ecc. Attiverà un allarme dopo 5 impulsi Tempo di reset 3 minuti Sensibilità pre impostata di fabbrica Frequenza = 1-20 khz Accelerazione = >10 m/s² Tempo = 5 reali impulsi Ampiezza Allarme Durata segnale 71
Sensore microfonico - Canale esplosione Rileva tutte le esplosioni Attiva un allarme dopo un limite pre impostato Sensibilità 100 volte più bassa di un sensore d impatto Frequenza = 1-20 khz Ampiezza Accelerazione = > 400 m/s² Tempo = 20 Milli sec Livello d allarme Durata segnale 72
Indice Leggi e normative di riferimento Sistemi antintrusione Sistemi di videosorveglianza Norme CEI per gli impianti di videosorveglianza Sistemi di Rilevazione Fumi Tecnologie dei sistemi di sicurezza Protezioni perimetrali Rilevatori volumetrici Sensori microfonici Videosorveglianza Rilevazione fumi 73
Telecamera standard E il formato più classico delle telecamere Necessita di staffa di montaggio o di custodia Necessita di un obiettivo Tuttavia fornisce prestazioni e qualità di immagini superiori alle telecamere compatte, soprattutto in ambienti esterni 74
Telecamera compatta (bullet) Tutto in uno economico e pratico da installare Telecamera, obiettivo e custodia in un contenitore sigillato Generalmente hanno anche un illuminatore IR integrato Le prestazioni, soprattutto la sensibilità alla luce, però sono inferiori a quelle delle telecamere classiche 75
Telecamere bianco e a compatta (minidome) Un altro tutto in uno economico e pratico da installare Telecamera, obiettivo e custodia in un contenitore a forma di cupola Esteticamente attraenti, la loro struttura le rende impossibili da disorientare Le prestazioni, soprattutto la sensibilità alla luce, però sono inferiori a quelle delle telecamere classiche 76
Videoregistratori digitali Sono preposti alla registrazione delle immagini riprese dalle telecamere Registrano su hard disk Trasmettono sulla rete dati le immagini dal vivo e registrate Controllano il brandeggio delle telecamere PTZ Eseguono analisi dei flussi video 77
Matrici video Utilizzate per sistemi di grandi dimensioni Capacità fino a molte decine di telecamere e monitor Sistema compatto (1 operatore) o multiplo (più di 1) Associazione di qualunque sequenza o immagine fissa a qualunque monitor Capacità di controllare le telecamere PTZ Attivazione automatica di azioni programmate in funzione di eventi d allarme Controllo del sistema da postazioni multiple Programmi temporizzati 78