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INDICE 1 PREMESSA 2 PRINCIPALI NORME E LEGGI 3 FORNITURA E DISTRIBUZIONE GENERALE ENERGIA 4 PRESCRIZIONI RIGUARDANTI I CIRCUITI 5 APPARECCHI DI COMANDO E DERIVAZIONE 6 TUBI PROTETTIVI IMPIANTI 7 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI 8 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI 9 IMPIANTO DI MESSA A TERRA 10 COORDINAMENTO DELL'IMPIANTO DI MESSA A TERRA CON DISPOSITIVI D INTERRUZIONE 11 QUALITA' E CARATTERISTICHE DEI MATERIALI 12 DIMENSIONAMENTO DELLE CONDUTTURE ELETTRICHE 13 QUADRI ELETTRICI 14 IMPIANTO D ILLUMINAZIONE 15 IMPIANTI ELETTRONICI 16 VERIFICHE 17 MANUTENZIONE IMPIANTI 18 SCHEMI UNIFILARI QUADRI ELETTRICI 19 ELENCO ALLEGATI Pagina 1 di 10

1 PREMESSA Il progetto esecutivo degli impianti elettrici utilizzatori e degli impianti ausiliari (tv, telefonico), da realizzare presso l edificio in oggetto sito nel Comune di Ortacesus, è stato redatto secondo le indicazioni del Committente e delle normative in vigore. L edificio è composto da due piani fuori terra ed attualmente la destinazione d uso è quella di uffici sia per il piano terra che per il piano primo. L intervento in oggetto riguarda il cambio di destinazione d uso dell intero primo piano e quindi la realizzazione dei nuovi impianti elettrici a valle dei gruppi di misura Enel nel vano scala (impianti condominiali) e al piano primo nei due appartamenti che si intende realizzare. Con la presente progettazione si prevede inoltre il collegamento elettrico e tutte le necessarie predisposizioni, per l alimentazione dei due locali al piano terra, e del locale tecnico, il futuro allaccio di ENEL e TELECOM e del collegamento all impianto Tv Sat. In riferimento alla classificazione dei locali in progetto, il Committente, sotto la propria personale responsabilità dichiara quanto segue: - non si utilizzano e/o detengono in deposito sostanze infiammabili o con pericolo di esplosione. Sono esclusi dal presente incarico: - il calcolo probabilistico per la protezione delle strutture contro le fulminazioni dirette ed indirette secondo le Norme Cei 81-1 e Cei 81-4 e varianti successive. Il progetto che segue, relativo agli impianti elettrici a tensione nominale 230 V - 50 Hz, ha l'obiettivo di: a) Individuare norme e disposizioni di legge vigenti in materia cui attenersi nel corso dell'esecuzione dei lavori. b) Dimensionare apparecchiature e materiali da utilizzarsi nella realizzazione degli impianti in oggetto. c) Disporre su elaborati grafici la posizione e le tipologie di materiali impiegati. d) Dettare i criteri esecutivi da seguirsi nel corso dell'esecuzione delle opere. Si rammenta inoltre che eventuali modifiche agli impianti progettati e realizzati, dovranno essere verificate dal progettista incaricato, per la redazione della variante agli elaborati di progetto, prima della loro esecuzione. 2 PRINCIPALI NORME E LEGGI Le opere in progetto saranno realizzate nel rispetto delle normative vigenti. In particolare si riportano le seguenti norme: - CEI 64-8 e varianti successive: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in c.a. ed a 1500 V in c.c. - CEI 11-17 e varianti successive : Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo. - CEI 20-13 : Cavi con isolamento estruso in gomma per tensioni nominali da 1 a 30 kv. - CEI 20-14 : Cavi isolati in polivinilcloruro di qualità R2 con grado di isolamento superiore a 3. Pagina 2 di 10

- CEI 20-19 e varianti successive: Cavi isolati in gomma a tensione nominale Uo/U non superiore a 450/750 V. - CEI 20-20 e varianti successive: Cavi isolati in polivinilcloruro a tensione nominale non superiore a 450/750 V. - CEI 23-20: Giunzioni e derivazioni per installazioni domestiche e similari. - CEI 20-38: Cavi isolati in gomma non propaganti l'incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici corrosivi parte I, a tensione nominale Uo/U non superiore a 0,6/1 kv. - CEI 23-14: Tubi protettivi flessibili in PVC. - CEI 23-8: Tubi protettivi rigidi in PVC. - CEI 23-29: Cavidotti in materiale plastico flessibili. - Legge 1 marzo 1968, n 186: Regola d'arte. - Legge 5 marzo 1990, n 46: Norme per la sicurezza degli impianti. - DPR n 447 06/12/91: Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990, n 46. - DPR n 547 27/4/'55: Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. - DL n 626 19/09/'94: Attuazione delle direttive CEE (...) riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. - Prescrizioni e indicazioni dell'enel. - Prescrizioni e indicazioni della Telecom. 3 FORNITURA E DISTRIBUZIONE GENERALE ENERGIA L alimentazione del complesso sarà effettuata in B.T. (bassa tensione) da parte dell Enel con tre gruppi di misura da installare al piano terra nel vano scala condominiale. Il sistema di distribuzione sarà di tipo radiale semplice, e secondo il modo di collegamento a terra è configurabile come TT (conduttore di neutro e di protezione separati). Gli impianti sono stati dimensionati per le potenze massime installate riportate nelle tabelle riepilogative dati impianti. La distribuzione dell'energia a tensione nominale 230 V, sarà effettuata: - dai contatori Enel ai rispettivi quadri generali (QE1, QE2, QE3) in cavo unipolare tipo N07VK in corda di rame flessibile, (isolamento in PVC, tensione nominale verso terra e tensione nominale tra due conduttori (Uo/U) uguale a 450/750 V), secondo Norme CEI 20-20; - dai quadri generali alle utenze interne, (percorsi entro tubazione o canale in pvc ), in cavo unipolare tipo N07VK in corda di rame flessibile, (isolamento in PVC, tensione nominale verso terra e tensione nominale tra due conduttori (Uo/U) uguale a 450/750 V), secondo Norme CEI 20-20. - dai quadri generali QE1, QE2, QE3 e alle utenze e nei percorsi esterni al fabbricato in cavo uni/multipolare tipo FG7(O)R 0,6/1 kv, isolato in gomma etilenpropilenica, non propagante l'incendio e a ridotta emissione di gas corrosivi, (CEI 20-22 II e CEI 20-13). Tabelle riepilogative dati impianti - Fornitura energia ENEL GM1 gruppo condominiale : Vn 230 V - Potenza installata: P 3 kw - Potenza massima prelevabile : P 3,3 kw Pagina 3 di 10

- Tensione nominale alimentazione utenza: Vn 230 V F+N - Frequenza: 50 Hz - Sistema di distribuzione: TT - Corrente di cortocircuito massima presunta sul Quadro di consegna: 4,5 ka - Temperatura ambiente: 30 C - Temperatura del terreno : 20 C. - Fornitura energia ENEL GM2-GM3 gruppi appartamenti : Vn 230 V - Potenza installata: P 4,5 kw - Potenza massima prelevabile: P 4,95 kw - Tensione nominale alimentazione utenze: Vn 230 V F+N - Frequenza: 50 Hz - Sistema di distribuzione: TT - Corrente di cortocircuito massima presunta sul Quadro di consegna : 4,5 ka - Temperatura ambiente: 30 C - Temperatura del terreno : 20 C. 4 PRESCRIZIONI RIGUARDANTI I CIRCUITI a) COLORI DISTINTI DEI CAVI I conduttori impiegati per la realizzazione degli impianti saranno contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle CEI-UNEL 00722-74 e 00712. In particolare i conduttori di neutro e di protezione saranno contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i conduttori di fase, saranno contraddistinti in tutto l impianto dai colori: nero, grigio e marrone. b) SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI DI ALIMENTAZIONE - 1 mm² per circuiti di segnalazione e telecomando; - 1,5 mm² per illuminazione di base; - 2,5 mm² per derivazione prese a spina 10-16 A; - 2,5 mm² per dorsali linea luce; - 4 mm² per dorsale linea prese a spina 10-16A e derivazione prese interbloccate se presenti. c) SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI NEUTRI La sezione dei conduttori neutri non sarà inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase per sezioni inferiori o uguali a 16 mm². d) SEZIONE DEI CONDUTTORI DI TERRA E PROTEZIONE La sezione minima del conduttore di protezione sarà uguale a quella del conduttore di fase del circuito relativo per sezioni inferiori o uguali a 16 mm². La sezione minima del conduttore di terra sarà di 16 mm² (Cu), protetto contro la corrosione e meccanicamente. e) SEZIONE DEI CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI PRINCIPALI E SUPPLEMENTARI I conduttori equipotenziali principali (EQP) avranno una sezione non inferiore a 16 mm²; il conduttore equipotenziale supplementare (EQS) che connette fra di loro due masse estranee, o che Pagina 4 di 10

connette una massa estranea all'impianto di terra, avrà sezione non inferiore a 2,5 mm² se è prevista una protezione meccanica, 4 mm² se non è prevista una protezione meccanica. f) CADUTE DI TENSIONE AMMESSE La caduta di tensione a fine linea, con il relativo carico di progetto, non sarà superiore al 4 % della tensione nominale di alimentazione. 5 APPARECCHI DI COMANDO E DERIVAZIONE - Zona appartamenti e vano scala Le apparecchiature di comando (pulsanti, interruttori, ecc.), saranno del tipo modulare componibili su appositi telai, da montarsi su scatole da incasso, serie Matix BTicino, o equivalente, comunque dotate di IMQ. Le prese a spina saranno dotate di schermi di protezione degli alveoli attivi. La posizione di massima delle apparecchiature è rilevabile dalle tavole di progetto. Ove necessario si utilizzeranno telai e scatole porta frutti stagni, aventi grado di protezione IP55. 6 TUBI PROTETTIVI IMPIANTI - Impianti interni sottotraccia zona appartamenti e vano scala Gli impianti sono previsti per la realizzazione sottotraccia. I tubi protettivi saranno, del tipo flessibile in materiale termoplastico autoestinguente (PVC), serie pesante (tipo FK15) per i percorsi sotto intonaco e per gli attraversamenti a pavimento. Il diametro interno dei tubi non sarà inferiore ad 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuti. Il tracciato dei tubi protettivi consentirà un andamento rettilineo orizzontale o verticale; le curve saranno effettuate con raccordi o con piegature che non danneggeranno il tubo e non pregiudicheranno la sfilabilità dei cavi. Ad ogni brusca derivazione resa necessaria dalla struttura dei locali, ad ogni derivazione da linea principale e secondaria e in ogni locale servito, la tubazione sarà interrotta con cassette di derivazione di dimensioni tali da contenere un 30 % minimo di spazio disponibile per eventuali modifiche. Le alimentazioni dei punti luce e prese dovranno fare capo alla cassetta di derivazione di zona. Tutti i comandi dei punti luce dovranno essere realizzati con tubazioni separate dalle linee dorsali. Ad ogni cassetta di derivazione principale saranno attestate alcune tubazioni di scorta. Le giunzioni dei conduttori saranno eseguite nelle cassette di derivazione impiegando opportuni morsetti o morsettiere. Le linee saranno separate e contraddistinte mediante apposite targhette identificatrici in ogni cassetta di derivazione principale. I diametri delle tubazioni, le sezioni dei cavi e la posizione delle apparecchiature sono indicate nelle tavole di progetto. - Impianti esterni Per gli eventuali percorsi all esterno del fabbricato, si utilizzeranno cavidotti corrugati in polietilene tipo FU15, interrati ad una profondità di posa minima di 50 cm dal filo superiore delle tubazioni, interrotti ogni 25 m circa da pozzetti rompitratta e di derivazione. Per l'interramento delle tubazioni si procederà nel modo seguente: sul fondo dello scavo, sufficiente per una profondità di posa minima di 50 cm dal filo superiore delle tubazioni, e privo di qualsiasi sporgenza o spigolo di roccia o di sassi, si distenderanno le tubazioni avendo cura di evitare discontinuità nella loro superficie interna. Il diametro interno della tubazione sarà in rapporto non inferiore ad 1,4 rispetto al diametro del cavo o del Pagina 5 di 10

cerchio circoscrivente i cavi. I diametri delle tubazioni, le sezioni dei cavi e la posizione delle apparecchiature sono indicate nelle tavole di progetto. 7 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI È prevista la protezione totale delle parti attive con grado di protezione > IP20. 8 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI Tale protezione sarà attuata mediante l impiego di componenti di classe II o con isolamento equivalente, per la linea di collegamento dai gruppi misure ENEL fino ai quadri generali e ai quadri locale macchina (ascensore). Mentre per i circuiti a valle dei suddetti quadri elettrici, tale protezione sarà attuata mediante interruzione automatica del circuito con interruttori automatici magnetotermici differenziali (sistema TT). Si realizzerà inoltre un impianto di terra unico e generale per tutto l edificio (CEI 64-8), al quale saranno collegati tutti i sistemi di tubazioni metalliche accessibili destinati a adduzione, distribuzione e scarico delle acque, nonché tutte le masse metalliche accessibili, di notevole estensione, esistenti nell'area dell'impianto elettrico utilizzatore stesso. 9 IMPIANTO DI MESSA A TERRA 9.1 ELEMENTI COSTITUENTI L IMPIANTO DI MESSA A TERRA L impianto di messa a terra unico e generale per l intero fabbricato sarà realizzato in modo da poter effettuare le verifiche periodiche di efficienza e comprenderà: a) il dispersore di terra ispezionabile, costituito da picchetto in profilato di acciaio zincato a caldo delle dimensioni minime trasversali 50 mm, spessore mm 5, lunghezza 2,0 m, collegato e ai ferri di armatura in più punti (almeno due per ogni scala) con opportuni morsetti a compressione ad un conduttore in rame di sezione 16 mm² opportunamente protetto; b) il conduttore di terra, destinato a collegare i dispersori tra loro e con il conduttore di protezione; c) i conduttori di protezione che partono dalla barra di terra dei quadri generali, e devono essere collegati alle prese a spina, o direttamente alle masse di tutti gli apparecchi da proteggere, compresi gli apparecchi di illuminazione con parti metalliche comunque accessibili. Il conduttore di neutro sarà separato dal conduttore di protezione (sistema TT); d) il collettore (o Nodo) principale di terra nel quale confluiscono il conduttore di terra (non in intimo contatto con il terreno), di protezione, di equipotenzialità; e) il conduttore equipotenziale, avente lo scopo di assicurare l'equipotenzialità tra le masse e/o le masse estranee (parti conduttrici, non facenti parte dell'impianto elettrico, suscettibili di introdurre il potenziale di terra). 10 COORDINAMENTO DELL IMPIANTO DI MESSA A TERRA CON DISPOSITIVI DI INTERRUZIONE La protezione contro i contatti indiretti è stata realizzata coordinando l'impianto di messa a terra con degli interruttori differenziali (Idn=30 ma) che assicurano l'apertura dei circuiti da proteggere non Pagina 6 di 10

appena eventuali correnti di guasto creino situazioni di pericolo. Affinché detto coordinamento sia efficiente deve essere osservata la seguente relazione: Rt 50/Id dove Rt è il valore in ohm della resistenza dell'impianto di terra nelle condizioni più sfavorevoli, e Id il più elevato fra i valori in ampere delle correnti differenziali nominali di intervento delle protezioni differenziali poste a protezione delle singole linee di alimentazione. Una volta ultimato l impianto di messa a terra si procederà alla misura del valore della resistenza di terra. Nel caso in cui la disuguaglianza sopraindicata non venisse rispettata si aggiungeranno altri elementi dispersori fino al raggiungimento del risultato richiesto. 11 QUALITA E CARATTERISTICHE DEI MATERIALI Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici ed ausiliari saranno idonei all'ambiente in cui andranno installati e avranno caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all umidità alle quali potranno essere esposti durante l esercizio. Saranno inoltre rispondenti alle relative norme CEI e le tabelle di unificazione CEI-UNEL, ove queste esistono. 12 DIMENSIONAMENTO DELLE CONDUTTURE ELETTRICHE I conduttori che costituiranno l'impianto elettrico saranno protetti contro le sovracorrenti causate da sovraccarichi o da corto circuiti, secondo norme CEI 64-8. Essi sono stati dimensionati in modo che la loro portata (Iz) sia superiore alla corrente d impiego (Ib), valore di corrente calcolato in funzione della massima corrente da trasmettere in regime permanente, e che la caduta di tensione a fine linea, sia sempre inferiore al 4 % della tensione nominale di alimentazione. Quanto sopra esposto è riportato nello schema unifilare dei quadri elettrici, realizzato con programma di calcolo automatizzato al personal computer. Gli interruttori automatici magnetotermici, in qualità di protezione, avranno una corrente nominale (In) compresa fra la corrente d'impiego del conduttore (Ib) e la sua portata nominale (Iz) ed una corrente di funzionamento (If) minore o uguale a 1,45 volte la portata (Iz). In tutti i casi sono soddisfatte le seguenti relazioni: Ib In Iz e If 1,45 Iz (per gli interruttori aut. magnetotermici) In 0,9 Iz (per i fusibili) La seconda delle diseguaglianze sopra indicate è automaticamente soddisfatta nel caso d impiego di interruttori automatici conformi alle norme CEI 23-3 e CEI 17-5. Gli interruttori automatici magnetotermici devono interrompere le correnti di corto circuito che possono verificarsi nell'impianto, in tempi sufficientemente brevi per garantire che nel conduttore protetto non si raggiungano temperature pericolose. Essi avranno un potere d interruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito presunta nel punto d installazione. In mancanza di specifiche indicazioni sul valore della corrente di corto circuito si presume che il potere d interruzione richiesto nel punto iniziale dell impianto non sia inferiore a 6000 A nel caso di impianti trifase e 4500 A nel caso di impianti monofase. La protezione dei conduttori contro le sovracorrenti causate da corto circuiti è stata verificata con la disuguaglianza: i² t K² S² dove (i²t è l'integrale di Joule per la durata del corto circuito (in A²s), S è la sezione dei conduttori (in mm²), K è uguale a 115 per i cavi in rame isolati in PVC, e 143 per i cavi isolati in gomma etilenpropilenica. Tale disuguaglianza è soddisfatta in tutti i casi previsti dalle norme. Pagina 7 di 10

13 QUADRI ELETTRICI Al fine di ottenere un migliore e razionale utilizzo del servizio, si è cercato di rendere l impianto elettrico il più selettivo possibile, onde evitare disservizi in caso di guasto o manutenzione dell impianto stesso e degli apparecchi utilizzatori, prevedendo un quadro generale condominiale di distribuzione, e due quadri per appartamento, con linee di alimentazione separate per i vari ambienti comuni e gli apparecchi utilizzatori principali. Le tarature di tutte le eventuali apparecchiature regolabili (relè termici, relè magnetici, relè differenziali, crepuscolari) dovranno essere effettuate secondo quanto riportato negli schemi di progetto, piombate e rese inaccessibili a persone incompetenti o non autorizzate. Tutti i quadri saranno dotati di targhette identificatrici secondo quanto riportato negli schemi unifilari di progetto. L utilizzo e la manutenzione di detti quadri, dovrà essere affidata, ed effettuata periodicamente, esclusivamente da personale elettricamente qualificato ed addestrato. Eventuali modifiche agli impianti da realizzare (es. aggiunta o modifica di utenze varie, nuove linee elettriche e relative protezioni, tarature degli apparecchi di protezione) dovranno essere giustificate e approvate per iscritto dal responsabile degli impianti e verificate dal progettista incaricato, prima della loro esecuzione. 14 IMPIANTO D ILLUMINAZIONE 14.1 APPARECCHI ILLUMINANTI Per l illuminazione delle scale e dei corridoi si dovranno utilizzare delle plafoniere per installazione a plafone con emissione diretta, aventi corpo e diffusore in policarbonato infrangibile ed autoestinguente, lampade ad incandescenza ad alta resa (-50% di energia assorbita e calore prodotto, +200 % di vita media) tipo Philips Ecoboost 30 W PHI MC30CL o equivalente (equiparabile ad una lampada da 60 W a goccia chiara). L accensione di dette luci avverrà mediante pulsanti di comando luminosi e sarà temporizzata. Per l illuminazione degli appartamenti si dovranno utilizzare delle plafoniere per installazione a plafone con emissione diretta, aventi corpo e diffusore in policarbonato infrangibile ed autoestinguente, lampade a risparmio energetico tipo Philips fluorescente integrata o equivalente PHI SOFT20 20 W, (- 80% di energia assorbita e calore prodotto, +8 volte la vita media). L accensione di dette luci avverrà mediante interruttori di comando standard. Il numero, la posizione dei corpi illuminanti, la tipologia e la potenza delle lampade, sono stati scelti in base ai valori d illuminamento consigliati per i vari ambienti, la resa luminosa degli apparecchi e delle lampade. 15 IMPIANTI ELETTRONICI In generale i cavi di segnale dei circuiti elettronici dovranno essere installati in tubazioni e/o canaline completamente separate dai circuiti di energia a tensione nominale 400-230 V. Non sono ammessi eventuali tratti in comune ai circuiti di energia anche se l'isolamento dei cavi di segnale è uguale o superiore a quello richiesto per i circuiti di energia. 15.1 IMPIANTO CITOFONICO L impianto citofonico sarà realizzato utilizzando tubazioni in materiale termoplastico (PVC) serie pesante, diametro esterno minimo 20 mm, scatole di derivazione completamente separate dagli altri Pagina 8 di 10

impianti, e cavi secondo le indicazioni del costruttore. Detto impianto sarà costituito da un posto esterno, avente i pulsanti agenti sui ronzatori dei citofoni interni, un gruppo fonico composto da microfono e altoparlante, in comunicazione con i citofoni interni. Detti citofoni saranno del tipo da parete completi di pulsante apri porta, e ronzatore per la chiamata. La disposizione delle apparecchiature è rilevabile dalle tavole di progetto allegate. 15.2 IMPIANTO TV SAT L impianto TV terrestre e satellitare saranno realizzati in modo da avere il massimo rendimento ed una ricezione esente da disturbi. Le antenne installate saranno in lega inossidabile; i sostegni saranno in acciaio zincato. L installazione sarà realizzata in modo da avere la massima stabilità onde evitare danni a persone e o cose. I sostegni e la calza dei cavi coassiali, saranno collegati a terra come previsto dalle norme CEI. Le calze dei cavi coassiali tv e sat saranno collegate mediante opportuni accessori al conduttore protezione principale, con un cavo tipo N07V-K di sezione 1x4 mmq. I cavi di collegamento saranno costituiti da cavo coassiale entro tubazioni in PVC tipo pesante diametro minimo 20 mm. Le prese d antenna saranno del tipo per montaggio su scatole da incasso, distinte da quelle dell impianto elettrico. La disposizione delle apparecchiature è rilevabile dalle tavole di progetto. 15.3 IMPIANTO TELEFONICO L impianto telefonico sarà predisposto utilizzando tubazioni in materiale termoplastico (PVC) serie pesante, diametro esterno minimo 20 mm, scatole di derivazione, scatole portaprese in conformità alle disposizioni della TELECOM, cavi 1CP+T. In particolare l'impianto telefonico sarà separato da ogni altro impianto. La disposizione di massima delle prese telefoniche, è rilevabile dalle tavole di progetto allegate. 16 VERIFICHE 16.1 VERIFICHE INIZIALI Prima della messa in servizio dell impianto elettrico, dovranno essere effettuati tutti gli esami a vista e le prove, come prescritto dalla Norma CEI 64-8/6. 16.2 VERIFICHE PERIODICHE L impianto elettrico realizzato dovrà essere controllato regolarmente da un tecnico qualificato, agli intervalli di tempo di seguito riportati: - l egualizzazione del potenziale ad intervalli non superiori a due anni; - l efficienza dell'impianto di terra ad intervalli non superiori a due anni; - misura della resistenza di isolamento ad intervalli non superiori a due anni; - l efficienza del funzionamento elettrico dei dispositivi a corrente differenziale ad intervalli non superiori a un anno; - prova di intervento degli interruttori automatici differenziali mensile con il tasto di prova. Detta prova può essere effettuata dal proprietario degli impianti. Le verifiche ed i loro risultati dovranno essere riportati su di un verbale di verifica corredato da timbro e firma del tecnico esecutore e dalla data della verifica. Pagina 9 di 10

17 MANUTENZIONE IMPIANTI Si precisa che nessun impianto elettrico, per quanto diligentemente progettato ed installato è sicuro al 100%, e che per il mantenimento del livello di sicurezza raggiunto, è necessario ed obbligatorio effettuare la manutenzione (ordinaria e straordinaria) sia dei nuovi impianti sia di quelli esistenti, senza la quale gli stessi si deteriorano prima del tempo di vita medio e possono creare situazioni di pericolo non previste. Affidare quindi l esecuzione e la manutenzione degli impianti elettrici ad un impresa regolarmente iscritta alla CCIAA, in possesso dei requisiti tecnico-professionali, e facendosi rilasciare per ogni intervento una dichiarazione con la descrizione dei lavori eseguiti e dei materiali utilizzati, sono condizioni necessarie, senza le quali ogni tentativo di prevenire che si verifichino degli infortuni elettrici diventa vano. Si rammenta inoltre che eventuali modifiche agli impianti progettati e realizzati, dovranno essere verificate dal progettista incaricato, per la redazione della variante agli elaborati di progetto, prima della loro esecuzione. A titolo esemplificativo si riportano alcuni intervalli di tempo ragionevoli, per l effettuazione di misure, prove strumentali, controlli e verifiche periodiche oltre quelle indicate al paragrafo precedente. 1) Verifiche con cadenza annuale: - Per i quadri elettrici: pulizia interna ed esterna, serraggio bullonerie, morsetti e morsettiere, verifica funzionamento contattori, corrispondenza tarature agli schemi di progetto, ecc.; - Per i corpi illuminanti: pulizia, sostituzione di lampade esaurite o prossime all esaurimento (es. lampade a scarica), verifica del grado di protezione (in particolari per i corpi montati all esterno), ecc.; - Altre verifiche. I risultati di tutte le prove, verifiche e interventi di manutenzione sopra indicati, dovranno essere riportati in un registro con la data d esecuzione, timbro e firma del tecnico abilitato, del direttore tecnico responsabile dell impresa, e del proprietario degli impianti per le rispettive competenze. 18 ELENCO ALLEGATI I seguenti allegati fanno parte integrante del progetto: - Schemi unifilari quadri elettrici. Inoltre si rimanda alle seguenti tavole progettuali: Tav. n 11 - Impianto Elettrico - Piano di installazione apparecchi al piano terra; Tav. n 12 - Impianto Elettrico - Piano di installazione linee dorsali al primo piano; Tav. n 13 - Impianto Elettrico - Piano di installazione apparecchi al primo piano; Tav. n 14 - Impianto Elettrico - Colonne montanti impianti ausiliari. Sestu, 30 luglio 2010 Il tecnico Ing. Andrea Tronci Pagina 10 di 10