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Speciale: Edilizia novembre 2006 www.assind.ud.it realtà industriale La voce dell Assindustria di Udine Presente e futuro dell edilizia diciamolo francamente a scanso di equivoci: chi ha lavorato e investito in edilizia negli ultimi anni non si può certo lamentare: otto anni di crescita continuata e di buon livello che stanno, secondo le previsioni Ance, per diventare nove, in un periodo in cui il resto dell economia nazionale assisteva ad una crescita ridotta con molti settori in crisi, non sono una cosa da poco. Si aggiunga il fatto che il tanto temuto scoppio della bolla immobiliare non si è verificato e, probabilmente, anche se si assisterà ad una progressiva diminuzione della crescita e ad una stabilizzazione dei prezzi di mercato, non accadrà neppure nei prossimi anni. SEGUE A PAGINA 5 Intervento A margine della manovra finanziaria Il personaggio Venanzio Ortis, una vita di corsa Obiettivo Nord-Est Industriali nello spazio Design & Industria Design:l inutilità dell utile? all interno Spedizione in abb. post. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Udine Ferrovia Reg. Trib. Ud. n. 24/99

Sommario agrodolce 3 5 5 7 13 14 15 18 21 23 25 27 33 35 37 39 40 41 45 47 47 49 51 53 53 55 56 59 61 63 65 66 Agrodolce Editoriale Presente e futuro dell edilizia Sculture nel parco Speciale edilizia Edilizia: otto anni di crescita con rischio di inversione Una Regione per l edilizia A Udine tante piccole stu Marco Sostero: Limitare i danni della Finanziaria Una situazione di stallo che preoccupa Santuz al vertice di Autovie Ance Fvg: soddisfazione per la nomina Intervento A margine della manovra finanziaria Energia Alessandro Ortis: Serve un gioco di squadra Le strategie della società Mercurio Associazione Viaggio nella Piccola Impresa Il personaggio Venanzio Ortis, una vita di corsa Innovazione Il laboratorio di metallurgia a servizio dell industria del Fvg Banche e Friuli Innovazione firmano la convenzione al Parco Tecnologico Le opportunità del VII programma quadro comunitario Credito flash Azienda flash Aziende Nuovo investimento in Serbia Design, innovazione e tradizione Chi è Astondoa Nuovo stabilimento, nuove commesse, nuovi mercati Quattro generazioni per la sedia La Potocco Spa in dati e numeri Obiettivo Nord-Est Industriali nello spazio Obiettivo Austria Le richieste dell industria al nuovo governo Centro studi Confindustria A ottobre la produzione industriale continua a crescere rispetto al 2005 Commento Rafforzare la ripresa Assindustria formazione Programma corsi di formazione dicembre 2006 Palazzo Torriani Formazione Istruzione e formazione tecnica superiore Tecnico del processo di trasformazione delle materie plastiche Trasporto merci e logistica Rilanciamo l intermodalità Economia regionale 26 Società con utili superiori ai 10 milioni di euro Design & Industria Design:l inutilità dell utile? Fabio di Bartolomei Marketing AISM si presenta Delegazione regionale aism del Friuli Venezia Giulia Comune L Ospedale che riscalda e risparmia Provincia Via libera al Piano di gestione della crisi del Distretto Regione In Regione si fanno già i primi bilanci Gruppo Giovani Imprenditori dell Industria Giuseppe Morandini, uno di noi! L assessore Michela Del Piero ospite del Gruppo Giovani Imprenditori del Fvg Il libro del mese Start Cup L edizione 2006 di Start Cup Udine Sport Sport Invernali: si riparte Web L opinione A proposito di...edilizia

realtà industriale / novembre 2006

editoriale Presente e futuro dell edilizia segue dalla prima tutto ciò si unisce, infine, una costante crescita dell occupazione in A edilizia dal 2000 ad oggi. Essere arrivati a questo punto, però, non può voler dire adagiarsi sugli allori. La storia dell economia lo dimostra: in ogni settore i cicli positivi, magari, non esplodono, ma prima o poi finiscono. Come chiariscono tutti gli intervenuti nello Speciale Edilizia contenuto in questo numero di Realtà Industriale, date le prospettive congiunturali, le preoccupazioni fra gli operatori edili cominciano a serpeggiare. Preoccupazioni che riguardano due diversi aspetti. In parte sono legate a problematiche interne al settore, come la necessità di ripulirlo dai troppi che, visto il boom, si sono improvvisati operatori edili rimanendo, però, operatori edili improvvisati o il bisogno, soprattutto in Regione, di rafforzare le dimensioni, mediamente troppo piccole, di una gran parte degli operatori, in modo tale da consentire loro di essere concorrenziali anche su mercati extraregionali. Per il resto sono legate a fattori esterni come: le prospettive non chiare sulle opere pubbliche e sullo sblocco dei finanziamenti per le stesse; il possibile ulteriore rialzo del costo del denaro e conseguentemente dei mutui che potrebbe incidere sul mercato dell edilizia privata; e, per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, il costante tiraemolla su opere pubbliche la cui partenza è fondamentale per il settore (nonchè per la comunità regionale) come, ad esempio, la terza corsia dell A4. Ci pare, poi, di cogliere una preoccupazione latente che ci permettiamo di esplicitare: il timore è che in questo Paese, in cui il guadagno viene spesso demonizzato, ci sia chi stia pensando di colpire un settore che, evidentemente, secondo alcuni ha guadagnato troppo. Al momento in cui scriviamo, le prospettive della Legge finanziaria (che, in una confusione mai vista e con uno spettacolo avvilente, viene cambiata ogni giorno) sono, a voler essere eufemistici, confuse. Speriamo, quindi, di sbagliarci e che, oramai, tutti abbiano capito che non è azzoppando un settore in crescita che si può fare il bene del Paese e che sarebbe tanto più deleterio farlo proprio ora quando quella crescita comincia a rallentare. Alfredo Longo Carlo Tomaso Parmegiani Redazione Direttore responsabile: Alfredo Longo Direttore editoriale: Carlo Tomaso Parmegiani Sculture nel parco e-mail: ri@assind.ud.it Società editrice: Associazione degli Industriali della Provincia di Udine Largo Carlo Melzi, 2 33100 Udine, Tel. 0432-2761 A questo numero hanno collaborato: Rossano Cattivello, Martina De Luca, Fabio Di Bartolomei, Marco Di Blas, Aurelio Di Giovanna, Nataliya Fedorchenko, Mauro Filippo Grillone, Andrea Ioime, Ezio Lugnani, Roberto Lunelli, Franco Rosso, Paolo Sartor, Silvia Savi, Paolo Tarabocchia, Marina Torrisi Progetto grafico, impaginazione, stampa: Graphic Linea, Via Buonarroti, 41 33010 Feletto Umberto Tavagnacco - Udine - Tel. 0432 570182 Fotoservizi: Foto Agency Anteprima, Diego Gasperi e Roberto Del Fabro Concessionaria per la pubblicità: Euronews, Piazza 1 Maggio, 4-33100 Udine Tel. 0432-512270 Chiuso in redazione il 24 novembre 2006 Inverso, tondo di acciaio in barre, rete elettrosaldata, filo acciaio Inox ideata per la mostra Acciaio Domani (Parco della Rimembranza) da Franco Ciot con il supporto di Mep Group Colonna, lastra d acciaio, cemento ideata per la mostra Acciaio Domani (Parco della Rimembranza) da Massimo Poldemengo con il supporto di Ferriere Nord/Zanutta srl/edil Caomozzo snc realtà industriale / novembre 2006

realtà industriale / novembre 2006

SPeciale edilizia edilizia: otto anni di crescita con rischio di inversione Il 2006 rappresenta l ottavo anno consecutivo di crescita per il settore delle costruzioni, con un ciclo espansionistico iniziato nel 1999 ed ancora non del tutto esaurito. E quanto emerge dalle rilevazioni effettuate dall Ance tramite l Osservatorio Congiunturale sull Industria delle Costruzioni, di recente presentate agli organi di stampa nazionale. L ammontare complessivo degli investimenti in costruzioni sarà nel 2006 di 144.000 milioni di euro contro 137.882 realizzati nel 2005 con un incremento percentuale del 4,4% che, depurato dalla dinamica inflativa settoriale (stimata pari al 3,3%), sottintende un aumento in termini reali dell 1,1%. Il settore continua quindi a crescere, ma con tassi di sviluppo più contenuti rispetto a quelli registrati all inizio dell attuale ciclo di espansione (+6,4%, +4,1%, +4,8% ). (*) Stima Ance; ( ) Previsione Ance Ellaborazione Ance su dati Istat (*) Stima su Conti Economici Nazionali ( ) Preconsuntivi Ance ( ) Previsioni Ance Ellaborazione Ance su dati Istat Tabella investimenti in costruzioni milioni di euro Grafico investimenti in costruzioni Nonostante tale ridotto tasso di sviluppo, la crescita del settore delle costruzioni nell intero ciclo economico è stata notevole, in particolare se rapportata al Pil. Gli investimenti in costruzioni sono aumentati complessivamente del 23,8% in termini reali a fronte di uno sviluppo del Pil del 10,7%. Nello stesso periodo (dal 1999 al 2006), gli addetti al settore sono aumentati del 29,4% contro un aumento dell occupazione complessiva del 12,5%. Le costruzioni edilizie si confermano così uno dei settori trainanti e strategici dell economia italiana, in grado di offrire un rilevante contributo alla produzione e all occupazione del Paese. Per il 2007 l Ance nazionale stima ancora un segno positivo per gli investimenti in costruzioni. Secondo le previsioni dell Ance basate sulle valutazioni delle imprese associate sui livelli produttivi attesi e sui provvedimenti riguardanti il settore contenuti nel disegno di legge finanziaria per il 2007, gli investimenti in costruzioni cresceranno dello 0,9% in termini reali. Rispetto ai singoli comparti di attività si prevede una crescita dell 1,1% per l edilizia abitativa, dello 0,7% per l edilizia non residenziale privata e dello 0,5% per le opere pubbliche. In merito alla manovra di finanza pubblica per il 2007, l Ance stima un aumento degli stanziamenti per infrastrutture del 25,1% in termini reali rispetto al 2006. Ciò consentirebbe un parziale recupero del pesante taglio operato dalla manovra dello scorso anno, che aveva ridotto del 23,8% le risorse per le infrastrutture e che, peraltro, si sommava a quelli disposti nelle due finanziarie precedenti (2005 e 2004), fino a raggiungere una riduzione complessiva degli stanziamenti del 43,6% nel triennio. L incremento delle risorse economiche da destinare alla realizzazione di opere infrastrutturali di cui alla manovra finanziaria in corso di emanazione, derivano però da entrate di difficile quantificazione e quindi incerte, connesse all effettiva dotazione finanziaria del fondo istituito presso l Inps con le risorse derivanti dagli accantonamenti dei tfr dei dipendenti delle imprese private di maggiori dimensioni. Ma nella finanziaria vi è un ulteriore certezza, cioè la riduzione delle risorse da destinare alle Amministrazioni locali per la realizzazione dei propri programmi di sviluppo e di dotazione infrastrutturale. Ciò si potrebbe tradurre in un ulteriore incognita sulla realizzazione delle opere programmate, né la possibilità concessa agli Enti Locali di finanziare la realizzazione di opere pubbliche con l introduzione di tasse di scopo, per compensare le minori entrate, può essere considerata una strada percorribile. Considerate queste incertezze di natura finanziaria ed il ridotto tasso di crescita registrato nel 2006, il settore potrebbe avviarsi verso un periodo di riflessione con conseguenze involutive per l economia nazionale e locale. Aurelio Di Giovanna, Ufficio Edile Associazione Industriali di Udine realtà industriale / novembre 2006 7

speciale edilizia che punto è la legge regionale sull urbanistica? Quali sono le grandi ope- A re strategiche per la Regione Friuli Venezia Giulia e come inciderà su di esse il protocollo d intesa firmato recentemente fra lo Stato e la Regione? Realtà Industriale lo ha chiesto all assessore regionale Lodovico Sonego. Assessore Sonego, a che punto siamo con la riforma della disciplina urbanistica regionale? Il disegno di legge che contiene la riforma della disciplina urbanistica è stato definitivamente approvato dalla Giunta regionale il 27 ottobre dopo aver ricevuto un parere favorevole ed unanime dal Consiglio delle autonomie. Il provvedimento sarà all attenzione del Consiglio regionale all inizio del 2007. Il cammino della riforma è iniziato il 24 febbraio 2005 con il convegno di Villa Manin nel corso del quale l amministrazione regionale propose le opzioni fondamentali della riforma della politica urbanistica. Si sono successivamente svolti numerosissimi dibattiti con amministratori locali, professionisti, tecnici, associazioni imprenditoriali. Si può ben dire che la gestazione del disegno di legge è avvenuta con un coinvolgimento molto esteso della comunità regionale. I cardini della riforma possono essere riassunti sinteticamente come segue: la Regione si sta dotando di una nuova legge urbanistica ma an- LODOVICO SONEGO Una Regione per l edilizia che di un nuovo piano territoriale regionale (PTR) in sostituzione del vecchio PURG che data 1978. Il PTR è in corso di redazione è vedrà la luce nella primavera del 2007, lo strumento avrà valenza paesaggistica ai sensi del Codice Urbani. I fondamenti della legge urbanistica sono i seguenti: rilancio del ruolo della pianificazione territoriale, bipartizione delle competenze urbanistiche tra Regione e comune con forte devoluzione di competenze a quest ultimo. In generale la nuova legge consentirà una forte accelerazione delle procedure urbanistiche ed edilizie con evidenti vantaggi per cittadini ed imprese. Viene assegnato un ruolo essenziale alla pianificazione di area vasta svolta dai comuni associati. Questa è la risposta più innovativa al tema della pianificazione intermedia che la stessa legge 1150 del 1942 non aveva risolto. Province, comunità montane, associazioni di comuni possono svolgere funzioni delegate in materia di urbanistica sostituendosi completamente al Comune negli atti di adozione ed approvazione dello strumento urbanistico. Quali sono le grandi opere individuate come strategiche in regione e qual è il ruolo al riguardo del protocollo d intesa firmato fra il presidente Prodi e il governatore Illy? Lodovico Sonego Il Protocollo d Intesa è un atto di grande rilievo politico sotto vari aspetti, anche sotto il profilo delle opere pubbliche. Si conferma il quadro delle opere strategiche essenziali per la regione: la terza corsia della A4 e la Villesse-Gorizia, la ferrovia del Corridoio V ivi inclusa la diramazione Palmanova-Udine Sud e Udine Vat, Sequals-Gemona, tangenziale sud di Udine, ristrutturazione della 13 e Statale 56, nonché il collegamento di connessione tra la A27 e la A23 (il collegamento Carnia-Cadore) attraverso il traforo della Mauria. E in corso il negoziato con il Governo per trasferire alla Regione le risorse che consentano di utilizzare effettivamente le competenze regionali in materia di viabilità Anas, di Ferrovie e di Motorizzazione Civile. Quando fossero effettivamente disponibili tali risorse sarebbe possibile attivare un forte programma pluriennale di investimenti in viabilità. In materia di ferrovie si sta lavorando per l approvazione del progetto preliminare della Ronchi Sud Trieste e inoltre per arrivare a soluzioni condivise con il territorio per la tratta ferroviaria del Corridoio V tra Isonzo e Tagliamento. Per quanto riguarda invece terza corsia e Villesse Gorizia sono in corso le procedure per la progettazione definitiva. c.t.p. Qual è la prospettiva delle opere edili nel Comune di Udine per i prossimi anni. Realtà Industriale lo ha chiesto all assessore alla pianificazione territoriale Giorgio Cavallo. Assessore Cavallo, quali sono le principali opere edili previste in città per i prossimi anni? Per quello che sono le mie competenze relative alla pianificazione territoriale ed urbanistica credo che la cosa più importante è che possano concretarsi le iniziative prodromiche ad una significativa attività di trasformazione del territorio. In questo quadro ci sono due momenti importanti. Il primo riguarda il nuovo piano regolatore e la sua connessione con le modifiche legislative apportate dalla nuova legge urbanistica regionale. Quest ultima, infatti, tende a ridurre i controlli della Regione sulle modifiche sostanziali del territorio e ne passa la piena competenza ai Comuni. Questo ci consentirà di fare passi avanti notevoli riguardo alla modificazione urbanistica delle GIORGIO CAVALLO A Udine tante piccole stu città anche in relazione all attività delle imprese. L identifi- immobiliare esitente? strutturazione del patrimonio cazione di momenti di trasformazione del territorio urbano ti. Da un lato c è la città già co- Al riguardo ci sono due aspet- è, appunto, il secondo momento importante. In tal senso una da conservare nella quale gli instruita con alcune caratteristiche parte molto significativa da noi terventi di ristrutturazione saranno quelli prevalenti, ma potran- identificata è quella riguardante la trasformazione a cavallo della no dare comunque grossi risultati. Dall altro ci sono alcune altre ferrovia, la cosiddetta Stu, dove immagino ci sarà notevole spazio per quegli operatori edili che mo chiamare piccole Stu dove situazioni di quelle che potrem- sono in grado di confrontarsi le attuali presenze edilizie ed urbanistiche non sono più adegua- con un progetto di tale notevole Giorgio Cavallo portata. Nella Stu, da qui a dieci te alla realtà, penso ad esempio anni, si dovrebbero poter realizzare opere per ad imprese che devono spostarsi, e, quindi, possono lasciare notevoli spazi di trasformazione circa 400milioni di fatturato. Il tutto è stato progettato all interno di un quadro di compatibilità economica che ne renda possibile la l ambito residenziale sia in quello direzionale. e, dunque, a nuove attività costruttive sia nel- realizzazione da parte dei privati. In questi ambiti si possono realizzare importanti Oltre alla Stu e alle nuove opere ad essa collegate, prevede che nei prossimi anni l edispongono di notevoli capitali da investire, co- sinergie fra i costruttori edili e i soggetti che dilizia a Udine sarà prevalentemente di costruzione o prevalentemente legata alla rime le banche o gli immobiliaristi. c.t.p. realtà industriale / novembre 2006

speciale edilizia Marco Sostero: Limitare i danni della Finanziaria Presidente Marco Sostero, ci scatti una fotografia dell edilizia nella provincia di Udine... Da quanto sento e dall analisi degli ultimi dati contenuti nell Osservatorio congiunturale sull industria delle costruzioni pubblicato dall Ance il mese scorso vedo un mercato ancora dinamico, almeno per quanto concerne l edilizia residenziale. La presunta bolla immobiliare non è scoppiata. Restano però sul campo le problematiche inerenti l esistenza di molti operatori improvvisati con operazioni immobiliari fini a sé stesse. Cosa succederà adesso? E un dato di fatto che le iniziative immobiliari approssimative si siano fermate. C è un mercato oggi che privilegia gli immobili di qualità, anche ai livelli di prezzo più basso. Non credo poi che i valori di vendita siano destinati a calare in quanto i fattori della produzione non diminuiscono, anzi sono in continua crescita, primo fra tutti i valori dei terreni ed il costo della manodopera per non parlare dei costi sul rendimento energetico ed acustico degli edifici, ovverossia dei costi per realizzare immobili di qualità. E per quanto attiene l edilizia pubblica? La necessità più impellente è quella relativa al finanziamento delle opere. Nella Finanziaria le infrastrutture sono finanziate al momento solo sulla carta in quanto basate, per la maggior parte su entrate fittizie, ovvero sul meccanismo del rientro del Tfr, che è tutto da valutare alla prova dei fatti. È intanto un buon segnale che nella manovra sia stato inserito il patto tra Illy e Prodi con l indicazione delle opere prioritarie da realizzare per il Friuli Venezia Giulia. A proposito di Finanziaria, anche gli edili non sono stati certo teneri con il provvedimento... Abbiamo appena ricevuto dall Ance di Roma la prima bozza degli emendamenti alla Finanziaria, a testimonianza dei grandi sforzi che stiamo producendo per limitare i danni derivati dall attuazione della legge Visco-Bersani. Gli edili, a quanto sembra, sono stati considerati come una categoria che dispone di risorse illimitate. I balzelli previsti - tra i quali, solo per citarne alcuni, l applicazione del regime fiscale agevolato (imposta di registro con aliquota dell 1% anziché dell 11%) ai soli trasferimenti di immobili finalizzati all attuazione di programmi di edilizia residenziale convenzionata pubblica, escludendo di fatto tutto il resto e il problema della cessione degli immobili entro i 4 anni successivi alla loro ultimazione, pena l esenzione da Iva dei trasferimenti e l assoggettamento degli stessi ad imposta di registro Marco Sostero, presidente dell Ance di Udine (indetraibile) - confermano il mutato atteggiamento nei confronti del settore, ma anche una certa dose di superficialità nell affrontare questioni di tale rilevanza. Prima di effettuare scelte così vincolanti per il comparto, sarebbe stato opportuno che il Governo si fosse confrontato con noi anche per avere una proiezione esatta sugli effetti. Alla luce di provvedimenti tanto penalizzanti, il neo-presidente nazionale dell Ance Paolo Buzzetti supportato da tutto il comitato di presidenza di cui io faccio parte, si è attivato nei confronti del Governo per correggere le palesi criticità emerse dalla manovra per restituire al settore i presupposti per contribuire alla crescita del Paese, sostenendo la produzione, l occupazione e gli investimenti produttivi. Buzzetti, tra l altro, si è incontrato con il vice-ministro Visco che ha manifestato vivo interesse per le istanze avanzate dalla categoria e si è dichiarato disponibile alla modifica di alcune normative che, anche in sede di applicazione, si sono rivelate essere sbagliate alla radice. A quanto vedo, lei è quanto mai informato su quello che accade a Roma... I miei viaggi nella capitale sono frequenti ora che, come dicevo prima, faccio parte del Comitato di Presidenza dell Ance. Con il recente cambio di mandato c è stato infatti un rinnovo di tutte le cariche interne. Il lavoro preparatorio di squadra che abbiamo fatto assieme al presidente regionale Vidoni e ai presidenti delle altre tre territoriali ha dato i suoi frutti. Abbiamo portato a casa ottimi risultati come Regione in quanto a rappresentanza. Sia io che Valerio Pontarolo, presidente dell Ance di Pordenone, siamo entrati nel Comitato di presidenza come membri effettivi. Non solo. E molto probabile che il Friuli Venezia Giulia possa pure ottenere la presidenza nelle due sottocommissioni urbanistica e strade. Ciò significa poter contare su un collegamento diretto con quanto viene discusso e deciso a Roma e sulla possibilità di intervenire in tempi brevissimi sui temi all ordine del giorno. Si trova in sintonia con i suoi colleghi? Dalla prima riunione del Comitato di Presidenza è emersa una visione unica e piuttosto convergente sulla Finanziaria. Dal nord al sud Italia la manovra, purtroppo, scontenta tutti. Se qualcuno pensava che il sud ne avrebbe tratto qualche vantaggio, si deve ricredere. Da Roma a Udine. Dopo un anno e mezzo di presidenza dell Ance provinciale qual è il suo bilancio personale? Finora si sta rivelando un esperienza tanto bella quanto impegnativa anche se, venendo dai Giovani Imprenditori, mi è stato abbastanza facile entrare subito in sintonia con i meccanismi affinati e collaudati dell Associazione Industriali. Il particolare momento economico e politico che stiamo vivendo richiede buona volontà e tanto tempo da mettere a disposizione, ma anche questo fa parte del gioco quando si accetta un incarico. A cosa sta lavorando? A creare un gruppo di costruttori coeso e propositivo, come dimostra la costituzione delle due sottocommissioni lavori pubblici e ambiente. La missione è far capire che essere iscritti al Gruppo Costruttori dell Assindustria di Udine è e deve rappresentare un vantaggio effettivo in termini di servizi, assistenza e rappresentatività. Non manca poi la sinergia con le altre territoriali... A tale riguardo, vorrei ricordare l azione propositiva nei confronti della Regione per l aggiornamento delle principali disposizioni normative che disciplinano il settore, prima fra tutte la norma quadro sui lavori pubblici. Devo dire che in questo caso la nostra commissione lavori pubblici, diretta in maniera eccellente dall ing. Vittorio Petrucco, ha sviluppato un buon lavoro su questo argomento. E una iniziativa nata a Udine ma che poi si è allargata alle altre territoriali. Questa commissione ha prodotto un documento unico che è stato per quanto possibile condiviso dalle altre realtà e associazioni di categoria. Accontentare tutti è difficile, ma essere arrivati alla stesura di un documento unico è fondamentale. Uniti abbiamo più voce in capitolo e siamo tenuti in maggiore considerazione se le proposte sono serie. Cercheremo ora di sollecitare anche la riforma della legge sul project financing che in Fvg non funziona bene, ma che è uno strumento dal luminoso futuro. Stiamo poi lavorando sulla legge urbanistica regionale di concerto con l assessore Sonego. Per concludere: un sogno nel cassetto? A livello associativo interno, il mio desiderio è quello di allargare al massimo la base associativa per arrivare a rappresentare la totalità delle aziende industriali operanti nel settore. a.l. realtà industriale / novembre 2006

speciale edilizia La ricostruzione post terremoto ha rappresentato un onda lunga che ha sostenuto per molti anni il settore edile. All inizio degli Anni 90 le vicende politiche e finanziarie hanno frenato bruscamente gli investimenti pubblici nelle infrastrutture, nonostante l economia in particolare del Nordest ne avesse urgente necessità. Il settore delle costruzioni ha trovato un importante cassa di compensazione nel boom del mattone favorito dal basso costo del denaro e dall eccessiva aleatorietà degli investimenti in titoli azionari e obbbligazionari, che ha portato all inizio dell attuale decennio notevoli risorse private a essere indirizzate agli edifici residenziali. La febbre della casa è oggi scesa, mentre gli investimenti in opere pubbliche sono ancora fermi al palo. Ben poco rosea, quindi, è la prospettiva per le aziende del settore. La situazione, purtroppo, è incerta. Potremmo essere dinanzi ad una inversione di tendenza commenta Giuliano Vidoni, presidente regionale dell Ance (Associazione nazionale costruttori edili). La congiuntura, in chiave friulana, è aggravata dal fatto che l 80% delle imprese del settore è di piccole dimensioni e soltanto poche imprese sono organizzate per affrontare i mercati extra regionali ed esteri. Per altro, anche nel caso di ingresso sui mercati esteri la strada è piena di ostacoli, a partire dalla spietata concorrenza che si incontra; senza considerare, poi, che ciò comporta un maggiore costo per le aziende e un sacrificio per i lavoratori. In direzione inversa, l introduzione obbligatoria del bando pubblico per le opere che superano il valore dei cinque milioni di euro non ha comunque comportato un invasione delle ditte estere. La concorrenza più agguerrita in chiave regionale è quella delle imprese di altre regioni italiane, spesso di consistenti dimensioni e quindi in grado di reggere notevoli ribassi nell asta per l assegnazione dei lavori. Una situazione di stallo che preoccupa Giuliano Vidoni Per evitare, però, di incorrere nello spiacevole fenomeno di aziende che vincono gli appalti a colpi di fortissimi ribassi, ma poi non riescono a concludere i lavori, provocando così un doppio danno per la collettività aggiunge Vidoni le amministrazioni pubbliche devono prestare molta attenzione nella verifica della congruità dei prezzi. Per evitare la recessione del settore delle costruzioni, alcuni provvedimenti sono possibili. Una boccata di ossigeno, infatti, può derivare dallo sblocco dei finanziamenti per le opere pubbliche, contenuto nel protocollo sottoscritto tra il presidente del Governo Romano Prodi e il governatore Riccardo Illy. Un altra fonte di finanziamento potrebbe essere di natura privata spiega, poi, il presidente dell Ance regionale mi riferisco al coinvolgimento di soggetti e aziende private nell anticipazione delle risorse, attraverso lo strumento del leasing immobiliare a enti pubblici oppure con lo strumento del project financing, come nel caso del progetto ideato dalla Regione per valorizzare il comprensorio sciistico di Passo Pramollo sul versante italiano. Analisi condivisa, seppur con una nota più ottimistica, anche da Vittorio Petrucco, presidente della Commissione Lavori Pubblici dell Assindustria, che ritiene come a livello nazionale esistano risorse finanziarie pubbliche che, però, sono mal distribuite. Quello che manca in Friuli sono le grandi opere spiega negli ultimi anni oltre Vittorio Petrucco l 80% degli appalti pubblici hanno riguardato appalti di piccole dimensioni, per valori non superiori al milione e mezzo di euro. Sono, invece, gli appalti consistenti quelli che consentono una programmazione dei lavori di lungo respiro e, quindi, una strategia imprenditoriale con un orizzonte ampio. In tale contesto, le piccole aziende hanno continuato a impegnarsi nella realtà locale, quelle grandi hanno dovuto (potendo) guardare fuori regione, mentre sono state le medie imprese a soffrire maggiormente e a dover affrontare una situazione più complicata. La fascia di appalti tra i 20 e i 30 milioni è completamente mancata continua Petrucco questo ha spiazzato le medie imprese che, quindi, hanno dovuto riqualificarsi, spesso spostandosi in settori di nicchia del mercato privato. La criticità del settore delle opere pubbliche è aggravato anche dall impianto normativo che regola gli appalti. Alla fine l assegnazione può dipendere da fattori molto casuali aggiunge l impostazione normativa italiana prevede una sovrastruttura complessa di meccanismi burocratici e di controlli che, però, si fermano spesso sulla carta. Dovremmo guardare a come viene gestita la materia in altre parti d Europa e imparare. Per dare un futuro al settore si dovrebbe fare affidamento su programmi di sviluppo del territorio e non su eventi eccezionali. C è m o l t a preoccupazione, in particolare per la nostra regione, in quando manca da troppi anni una reale programmazione di sviluppo e adeguamento Eddy Tomat infrastrutturale dichiara Eddy Tomat, presidente della Commissione Ambiente dell Assindustria friulana. Di alta velocità ferroviaria o della terza corsia dell autostrada A4, per esempio, se ne parla molto facendo scorrere fiumi di inchiostro sui giornali, ma poi non si arriva alla concretezza che consentirebbe alle aziende locali di guardare con maggiore serenità al futuro. I cicli economici sono oggi accelerati e la curva discendente del settore potrebbe trasformarsi in una caduta nel vuoto. Le infrastrutture sono prioritarie perché sono il presupposto per trasmettere lo sviluppo al resto del tessuto economico aggiunge Tomat, che rimarca un ulteriore handicap che si è aggiunto di recente. Anzi, si è riproposto do- 10 realtà industriale / novembre 2006

speciale edilizia po che si pensava fosse stato definitivamente superato: quello degli eccessivi oneri ambientali. Quest anno era entrato in vigore il nuovo codice dell ambiente, che semplificava le procedure e assicurava alle aziende produttrici un approccio più realistico spiega Tomat il nuovo Governo, però, lo ha bloccato, soltanto per una diversa visione politica, emendandolo con modifiche che ci hanno riportato indietro agli Anni 80. Tutte le materie di scarto del ciclo produttivo sono considerate, per esempio, rifiuti anche se si tratta di materie prime utili per altre lavorazioni. Tutto questo si traduce in dubbi, incertezze operative e maggiori costi per il tessuto produttivo che lo rendono meno competitivo, soprattutto quando le imprese devono affacciarsi all estero, mentre nel contempo il Friuli Venezia Giulia è poco attrattivo per gli investimenti all estero. La distinzione di prospettiva tra grandi imprese che possono guardare fuori regione (ma se ne contano sulle dita di una mano), le piccolissime che sfruttano la propria flessibilità e le medie che sono quelle più colpite dalla congiuntura negativa è confermata anche da Piero Petrucco, presidente di Cassa Edile. Per quanto riguarda il fattore occupazionale spiega la crescita Piero Petrucco del numero di lavoratori del settore avviata dal 2000 è continuata fino all anno scorso, per poi stabilizzarsi. Anche il 2006 si chiuderà con una sostanziale tenuta del comparto. Le preoccupazioni sono legate, invece, al futuro, seppur non dovremmo assistere ai drammatici scenari vissuti agli inizi degli anni 90. Quello che è emerso negli ultimi anni, indubbiamente, è la forte presenza di immigrati nelle piccolissime imprese, sempre più quali titolari, con tutte le problematiche connesse e legate a problemi per la sicurezza e a fenomeni di irregolarità. Petrucco ricorda, poi, come in Friuli Venezia Giulia gli ultimi interventi di carattere pubblico finanziati siano quelli relativi alla ricostruzione e messa in sicurezza del territorio dopo l alluvione del 2003. Le pochissime grandi aziende della nostra regione devono necessariamente ampliare il proprio orizzonte geografico conclude Petrucco i piccolissimi hanno dalla loro l estrema flessibilità. Chi rischia di soffrire drammaticamente sono le medie imprese, quelle con 25-50 dipendenti che, in caso di crisi degli investimenti, sarebbero costrette ad indirizzarsi verso nicchie super-specializzate. A titolo di esempio, una delle iniziative che, se realizzata riuscirebbe a garantire lavoro nel medio termine, è l avvio dei lavori per la terza corsia dell autostrada A4. I benefici sarebbero diffusi in tutto il tessuto imprenditoriale locale. Rossano Cattivello Santuz al vertice di Autovie e infrastrutture, soprattutto Lnel settore della viabilità, saranno determinanti, in futuro, per lo sviluppo e la crescita di tutto il sistema Friuli Venezia Giulia. I problemi da affrontare, in questo ambito, non sono pochi né di facile soluzione, ma sono convinto che questo Consiglio, attraverso il gioco di squadra che saprà esprimere, così come è sempre stato, del resto, riuscirà a raggiungere tutti gli obiettivi. Ha esordito così Giorgio Santuz, il nuovo presidente di Autovie Venete che, a Palmanova, ha presieduto il primo Consiglio di Amministrazione dopo il rinnovo dei vertici della Concessionaria. La sintonia con l amministratore delegato Pietro Del Fabbro, che conosco e stimo e con tutti i componenti del Consiglio ha aggiunto Santuz è la premessa indispensabile per proseguire l impegnativo programma di lavoro di Autovie. Un programma che, sulla base del piano strategico già approvato e orientato a migliorare le performances della struttura, comprende una nutrita serie di opere da eseguire, per investimenti pari a 1 miliardo e 635 milioni di euro. Numerose le opere, contenute nel piano, già avviate, dal completamento del lotto 28 della A 28 all avvio dei lavori riguardanti la rotonda di connessione A 28 Pordenone, dalla pubblicazione del bando di gara per la fornitura di inerti relativa al lotto 29 sempre della A28, Giorgio Santuz all inizio dei lavori per la realizzazione del nuovo casello di Ronchis (tutte opere il cui iter si è concluso positivamente), fino alla messa in sicurezza della Villesse Gorizia. Oltre a queste, nel programma di lavoro è compresa anche la terza corsia della A4. Un intervento che deve però sottostare a una prescrizione rilevante, l armonizzazione del tracciato con quello della linea ferroviaria ad alta velocità. Per questo il piano prevede di intervenire inizialmente sui lotti dove la progettazione non ha vincoli come il tratto Quarto D Altino-San Donà di Piave e Villesse-Gonars. Accanto alle opere sulla rete autostradale, il piano comprende anche una serie di interventi minori, sulla viabilità ordinaria, affidati ad Autovie dalla Regione. Al termine del Consiglio, il presidente Santuz ha incontrato lo staff dei dirigenti di Autovie, ai quali ha chiesto la massima collaborazione perché ha ribadito solo attraverso l unità di intenti fra vertici e team dirigenziale, le strategie aziendali risultano vincenti. A loro, Santuz ha chiesto di estendere a tutti i dipendenti della Concessionaria (in attesa dell incontro di fine anno, durante il quale li incontrerà di persona), l invito a proseguire la loro attività con lo stesso impegno e con forte determinazione perché ha ricordato solo attraverso la collaborazione sinergica, a tutti i livelli, si possono migliorare costantemente i risultati della società. Ance Fvg: soddisfazione per la nomina Viva soddisfazione è stata espressa dai costruttori edili dell ANCE del Friuli Venezia Giulia, presieduta da Giuliano Vidoni, alla notizia della nomina dell ex Ministro dei trasporti Giorgio Santuz alla presidenza di Autovie Venete spa. I costruttori edili si sono rallegrati con l onorevole Santuz per il prestigioso traguardo raggiunto. D altra parte hanno evidenziato in una nota i costruttori edili l esperienza e le competenze maturate dall onorevole Santuz ai tempi del dicastero dei Trasporti, unite alla sua indubbia autorevolezza, sono la migliore conferma della validità della convergenza sul suo nominativo registrata all interno della Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia; una indicazione fatta propria e ratificata anche dal consiglio di amministrazione della società. I costruttori edili si augurano ora di poter avviare con il nuovo presidente di Autovie Venete Giorgio Santuz e con il consiglio di amministrazione proficue forme di collaborazione e di sinergia. realtà industriale / novembre 2006 11

12 realtà industriale / novembre 2006

intervento A margine della manovra finanziaria Le finalità della articolata manovra 1. estate-inverno 2006 sono si legge nella Relazione di accompagnamento al D. di L. Finanziaria 2007 il rilancio sostenibile della crescita economica ; il risanamento strutturale della finanza pubblica, anche attraverso una maggiore efficienza della spese pubblica, e l equità sociale. Dei 34 miliardi (originari) di euro della manovra finanziaria, 15 sono destinati alla correzione del deficit, 6 alla riduzione del costo del lavoro (cd. cuneo fiscale ), 13 ad interventi per lo sviluppo economico; anche se le cifre, strada facendo, potrebbero cambiare (e probabilmente cambieranno). Il vice Ministro dell economia e delle finanze ha, a sua volta, emesso a metà ottobre un comunicato-stampa per indicare 55 punti qualificanti della manovra fiscale (posta a supporto di quella finanziaria), alternando peraltro disposizioni legislative di varia natura e intensità, in parte approvate, in parte sostituite o modificate. 2. Le modalità per raggiungere gli obiettivi prefissati sono contenute in una serie di provvedimenti legislativi che potremmo chiamare seguendo le stagioni la manovra d estate (mi riferisco al D.L. 4 luglio 2006, n. 223, conv. con modificazioni in L. 4 agosto 2006, n. 248); la manovra d autunno (di cui al D.L. 3 ottobre 2006, n. 262 in corso di conversione); la manovra d inverno (la cd. Legge Finanziaria 2007, ancora in formazione e oggetto, al momento, di discussione). Trascuro provvedimenti, come il D.L. 258 del 15 settembre, che ha cercato di tamponare le conseguenze della ben nota Sentenza della Commissione UE sulla detrazione IVA auto, attraverso una disciplina - non ancora definita - sui rimborsi; e aggiungo che non mancherà una manovra di primavera, dato che è prevista una Legge (sempre collegata alla Finanziaria 2007) recante delega al Governo per la disciplina delle rendite finanziarie e, inoltre, per la riforma del sistema fiscale statale che dovrebbe realizzarsi, questa volta, non in un Codice tributario (come era stato previsto nella precedente legislatura: cfr. L. 80/2003), ma in una serie di Testi Unici. 3. E una massa di provvedimenti quelli usciti e che stanno per uscire a pioggia e (purtroppo) privi di un quadro di riferimento. La grande quantità e la scarsa L intervento di Roberto Lunelli al convegno sulla finanziaria promosso a palazzo Torriani dall Assindustria friulana qualità dei testi legislativi e la frequenza dei loro cambiamenti (sia in fase di progetto che nel passaggio dal Decreto legge alla Legge) rende assai difficile per gli operatori economici e giuridici prima ancora che il rispetto delle regole, la loro stessa conoscenza, dato che spesso si pensano vigenti disposizioni solo proposte ; e viceversa. Le tappe di questo calvario identificate con quelle di decorrenza degli effetti dei provvedimenti di maggiore rilievo sono, al momento, 4 luglio 2006, 12 agosto 2006, 3 ottobre 2006 ma un altra data di rilievo è quella della conversione in legge del D.L. 262, profondamente modificato (entro fine novembre); e, ancora in generale e salve eccezioni il 1 gennaio 2007 per la cd. Legge Finanziaria 2007, il piatto forte da approvare entro dicembre. 4. Non mi soffermo sulle specifiche disposizioni dell articolata e complessa manovra : mi limito solo a ricordare i tre comparti su cui si è incentrata: a) il campo immobiliare, con una serie di interventi - sui trasferimenti e sulle locazioni degli immobili, con particolare riguardo alle operazioni poste in essere dalle imprese; - sulle aree edificabili, per le quali si è proceduto ad una definizione comune a valere per tutte le imposte (e con riflessi sia sulle imprese che sui privati); b) il reddito (imponibile) d impresa, con una serie di interventi - sugli studi di settore, che riguardano l estensione (a tutti i destinatari) della possibilità di procedere, anno per anno, ad accertamento su base analitico-induttiva in presenza di risultato non congruo e, in futuro, anche non coerente; e, soprattutto, in prospettiva, la trasformazione degli studi da strumenti di accertamento in strumenti di determinazione dei ricavi/ compensi/corrispettivi (facendo diventare legale quella che oggi è una presunzione semplice ); - sulle Società di comodo e sulla cd. esterovestizione delle imprese, al fine di evitare elusioni o sottrazioni di materia imponibile al Fisco italiano; - sul settore auto, i cui costi (di acquisto e di utilizzazione) sono stati dichiarati, per lo più, indeducibili nella determinazione del reddito d impresa; c) la fiscalità dei privati cittadini, a sua volta, prevede due provvedimenti di grande rilievo - il primo, in divenire: la rimodulazione della curva Irpef, al fine di attenuare (di poco) la tassazione del 90% delle persone fisiche che stanno al di sotto di un imponibile intorno ai 40 mila euro annui (a seconda della loro condizione familiare) e, viceversa, di aggravare (in modo talora sensibile) le imposte sui redditi su un 2-3% della popolazione (al di sopra dei 75 mila euro); - il secondo (attuato in sede di conversione in L. del D.L. 262): la reintroduzione della vecchia imposta sulle successioni e donazioni (che era stata eliminata nel 2001), riproponendone la struttura ma stabilendo nuove franchigie e nuove aliquote: peraltro poco equilibrate, se si pensa che al di là della franchigia di un milione di euro un 4% è troppo nei trasferimenti interfamiliari, che non creano maggiore capacità contributiva; e un 8% può essere (relativamente) poco nelle successioni e donazioni fra estranei. In conclusione, pur dovendo attendere i testi definitivi (e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale) della Finanziaria 2007 e del collegato 2007 (della prossima primavera), si può fin d ora esprimere molte perplessità sulla parte tributaria della manovra 2006-2007: in considerazione non solo della sua complessità, scarsa chiarezza e mancanza di organicità, ma anche della sua entità e rilevanza; fatto che di certo non favorisce lo sviluppo competitivo delle imprese e che rende più difficile anche la posizione di molte famiglie. Un ripensamento strutturale sarebbe auspicabile, ma lo ritengo improbabile. dott. Roberto Lunelli, Presidente Regionale e Consigliere Nazionale A.N.T.I. - Associazione Nazionale Tributaristi Italiani realtà industriale / novembre 2006 13

energia Alessandro Ortis: Serve un gioco di squadra Pochi minuti di distacco dell elettrodotto sul fiume Elms in Bassa Sassonia nella tarda serata di sabato 4 novembre ed oltre 10milioni di utenti europei tra cittadini ed imprese rimasti senza corrente elettrica. La fragilità e la vulnerabilità del sistema energetico riguarda tutti, anche le aziende energivore friulane con contratti interrompibili che hanno registrato danni per oltre 2milioni di euro. Per questo motivo c era molta attesa ed interesse tra gli imprenditori friulani per la visita a palazzo Torriani del presidente dell Autorità per l Energia Elettrica e il Gas, Alessandro Ortis. L energia è una delle criticità più sentite dall impresa - ha detto il presidente dell Assindustria Giovanni Fantoni -. Il nostro Paese è in forte ritardo sulle infrastrutture mentre è ancora tutto da chiarire il futuro dei rigassificatori e delle nuove conduttore gas. In aggiunta si continua a scontare un apertura del mercato che, di fatto, ancora non c è, come dimostrano gli esorbitanti utili anche quest anno fatti, in regime pressochè di monopolio, dall ENI. Tante tematiche e soprattutto problematiche che hanno indotto Fantoni ad auspicare la diffusione di una cultura energetica in Italia, anche grazie al coinvolgimento dell Autorità garante. Del resto, come ha ricordato Ortis, promuovere la concorrenza e tutelare la clientela sono proprio i compiti istituzionali dell Organismo da lui preposto. Occorre però poter contare sul contributo di tutti. Ortis ha esortato anche le imprese friulane a considerare con sempre maggiore attenzione le questioni relative al risparmio energetico. In virtù di una maggiore sensibilità riscontrata soprattutto tra le famiglie, l Italia ha risparmiato nel solo 2005 oltre 280mila tonnellate di petrolio rispetto alle 151 mila del 2004. Tuttavia il contributo a questo risultato da parte dell industria, invitata a percorrere la strada della certificazione bianca, è ancora modesto. Ortis ha poi fatto un ampia panoramica sui passi da fare sul fronte energetico e quello, a suo giudizio più preoccupante del gas. Il problema - ha detto - è che l Autorità può soltanto insistere sulla necessità di potenziare gli impianti e rafforzare la rete sicronizzata e di interconnessione europea in quanto la competenza nella scelta dei progetti spetta ad altri. Ortis ha rimarcato in particolar modo il problema dei transiti del gas. Noi - ha affermato - non dobbiamo essere solo un Paese dove si consuma, ma anche dobbiamo candidarci ad essere paese di transito (il riferimento al progetto Nabucco con un gasdotto che dalla Turchia arriverà in Austria è stato chiaro ndr.). L Italia, rispetto ad altre nazioni, è povera di potenza di transiti. L obiettivo deve essere quello di sviluppare gasdotti e rafforzare le centrali di pompaggio. Il Presidente dell Autorità ha insistito sulla necessità che l Unione Europea faccia maggiore gioco di squadra. Se ci presentiamo compatti possiamo strappare prezzi migliori anche per quanto riguarda la fornitura del petrolio. Ed ancora. Sul fattore della cultura energetica Ortis ha convenuto con Fantoni. Noi ci stiamo attivando in particolare per dare maggiore informazioni ai consumatori. Nel campo energetico c è un evidente deficit di conoscenza. Ancora oggi non capisco perchè non si evidenzi abbastanza che la realizzazione di un nuovo impianto sia sì un costo, ma anche un beneficio per la collettività intera. a.l. Le strategie della società Mercurio Far arrivare nell arco di cinque anni la banda larga in ognuno dei 219 Comuni del Friuli Venezia Giulia: è questo l obiettivo che si è prefissata la neo-costituita società di proprietà regionale Mercurio spa. Finalità e strategie della società sono state illustrate a palazzo Torriani in un incontro che l assessore regionale alla Pianificazione territoriale, alla Mobilità e alle Infrastrutture di trasporto Lodovico Sonego, accompagnato dall amministratore delegato della società Giovanni Pittino, ha avuto con il Gruppo Telecomunicazioni e Servizi Integrati a Rete dell Associazione Industriali di Udine, presieduto da Roberto Collavizza. Era un argomento su cui il nostro Gruppo aveva sollecitato a più riprese un approfondimento e dobbiamo ringraziare il Consiglio Direttivo dell Associazione Industriali che ha Lodovico Sonego e Roberto Collavizza Alessandro Ortis con Giovanni Fantoni reso possibile questo intervento istituzionale. Per noi è quanto mai interessante comprendere ha detto Collavizza le strategie della Regione e delle istituzioni per la copertura della banda larga del nostro territorio regionale. Non è più oramai solo una questione di affari, ma viene avvertita da noi come una esigenza sociale, stante il peso sempre più rilevante che hanno acquisito in questi anni Internet e le infrastrutture della comunicazione. Dal canto suo Sonego ha convenuto con Collavizza sull importanza per la competitività del territorio delle infrastrutture informatiche. Per portare la banda larga e Internet a tutte le famiglie ma ovviamente anche a tutti gli enti pubblici, cittadini ed imprese ha poi spiegato Sonego - abbiamo predisposto il programma Ermes all interno del quale trova la sua collocazione la società Mercurio. Fino ad oggi la rete esistente in Fvg consente l utilizzo dell Adsl a circa l 85% della popolazione. Il restante 15% è ubicato nelle zone più emarginate del territorio regionale, in particolare nella fascia montana. In tale ottica, la Regione punta, attraverso Mercurio, a infrastrutturare il territorio dal punto di vista informatico portando, attraverso la posa di cavi di fibra ottica, una borchia a larga banda nelle sedi di ogni Comune della Regione. Da queste borchie nelle pubbliche amministrazioni potrebbero successivamente essere creati i collegamenti con le scuole, le imprese e le residenze private. Dal momento che il programma prevede la realizzazione dei collegamenti con i diversi Municipi entro cinque/sei anni, ha evidenziato Sonego -, abbiamo pensato nel breve ad un programma ponte che, con tecnologia wireless, possa portare la banda larga ai Comuni montani quanto prima. Nel corso della riunione è stato posto il problema della valorizzazione dell apporto delle Pmi locali delle telecomunicazioni e dell informatica nel completamento del progetto di banda larga. In questo contesto è stata sottolineata l esigenza che i bandi, che verranno emanati per il collegamento tra la rete e gli utenti, tengano conto del ruolo e delle competenze delle imprese locali. Le risorse assegnate dalla Regione a Mercurio ammontano a 40milioni di euro. La logica che ci muove ha concluso Sonego non è il business. Consideriamo questa società come una grande leva che mettiamo a disposizione per lo sviluppo economico. a.l. 14 realtà industriale / novembre 2006

dimensionate, a partire dal nuovo regime del Tfr. Poi, comunque, una piccola impresa può essere nel contempo una grande impresa sul piano dell innovazione, del design, della qualità: ma anche qui bisogna che il pubblico agisca in maniera strategica, al servizio delle imprese. Aviano si sofferma a tale proposito sul progetto Mercurio (di cui parliamo anche a pagina 14 ndr.) sottolineando come sia importante da parte della Amministrazione Regionale prestare molta attenzione al fatto che che le regole che saranno stabilite per l accesso a tale rete in fibra ottica da parte di operatori privati del settore (sia locali che nazionali) siano chiare, trasparenti e non penalizzanti. Inoltre tali regole devono consentire a tutti gli operatori - che vorranno andare ad erogare i propri servizi utilizzando la connessione realizzata con il progetto Mercurio o che vorranno realizzare delle reti di connessione via radio (in modalità WiFi) e connettersi alla rete creata dalla Regione per portare l accesso alla larga banda a tutti gli utenti privati o aziende di una determinata porzione di territorio del FVG di poterlo fare liberamente. Ciò significa non avere condizionamenti e non essere costretti per potersi connettere a passare attraverso l operatore pubblico di telecomunicazione. In altre parole gli operatori privati devono poter aver accesso direttamente a tale rete in fibra ottica senza terze parti che facciano da intermeassociazione Viaggio nella Piccola Impresa Alex Luci 11ultima puntata Le PMI rappresentano il 99% di tutte le imprese in Europa; contribuiscono alla costruzione del 67% del PIL europeo; forniscono il 55% dei posti di lavoro nel settore privato. Una realtà che in Italia si presenta con una caratterizzazione ancora più marcata, al punto da essere oggetto di studio e di apprezzamenti in Paesi come, ad esempio, la Cina che ci considera l impero delle piccole imprese. Ciò malgrado, Giuseppe Morandini, presidente Piccola Industria di Confindustria, ha dovuto impegnarsi a fondo e senza risparmio per prospettare al Governo, alle prese con la Finanziaria, la necessità di tener conto delle esigenze di crescita e di sviluppo delle PMI italiane, ricordando anche il principio della priorità accordata alle Pmi ( think small first ) nelle politiche dell Unione europea. Un impegno forte, quello di Morandini, spesso controcorrente ma non solitario in sede confindustriale, e che lo ha portato a chiedersi di fronte a tante incongruenze perfino se ci sia la volontà a livello governativo di mantenere la vocazione industriale del nostro Paese. Sentimenti di preoccupazione e di impegno che abbiamo registrato spesso nel nostro viaggio all interno della piccola industria friulana, e che abbiamo incontrato anche in questa ultima tappa. E grave che a livello politico si pensi di modificare radicalmente la Legge Biagi - sostiene Alexandro Luci (materiali da costruzioni) - che invece rappresenta per molte aziende uno strumento possibile per realizzare la flessibilità e un opportunità concreta per molti giovani che si avvicinano al mondo del lavoro. Volerla modificare per annullare i suoi contenuti di flessibilità rappresenta una vera penalizzazione, soprattutto per quelle imprese che si trovano ad operare su mercati caratterizzati da picchi di lavoro non sempre prevedibili con largo anticipo. Morandini - sostiene Luci- sta facendo un ottimo lavoro a livello nazionale per tutelare le aspettative e le esigenze delle piccole industrie, come pure l Associazione a livello territoriale viene recepita vicina agli imprenditori, operativa e concreta, in grado di supportare le imprese attraverso i suoi articolati Uffici. Ma Luci non disdegna una certa autocritica, affermando che è fondamentale sostenere un forte confronto tra gli imprenditori, in modo tale da dare alla rappresentanza di vertice argomenti e testimonianze. Spesso invece - aggiunge Luci - lasciamo nel cassetto tanti nostri ragionamenti, travolti dal quotidiano ed esausti da una burocrazia che appare miopemente asfissiante. Il confronto risulterebbe particolarmente utile per circuitare opinioni ed esperienze su tematiche come la formazione e il passaggio generazionale che oggi rappresentano elementi centrali del nostro modo di essere imprenditori. Come azienda, attraverso l Associazione, abbiamo sperimentato un modo nuovo e molto valido per la ricerca, selezione e formazione del personale tecnico, usufruendo anche di agevolazioni: un sistema che mi sembra vincente per l impresa e utile alla società per trattenere in Friuli giovani bravi e preparati. Soluzioni che innescano anche nuovi modi di pensare, di analizzare per decidere, di affrontare anche le problematiche connesse al passaggio generazionale o quelle che investono la necessità di puntare a far crescere dimensionalmente le aziende, che prima di tutto è un problema di mentalità. Certo, un problema controverso, perché dipende dal settore e dalla dimensione di partenza, anche se rimango convinto che la collaborazione tra imprese sia in partenza un valore aggiunto per le aziende e per il mercato. Il tema della polverizzazione del tessuto industriale stimola sempre varie riflessioni. Il problema è che non tutti hanno la vocazione a unirsi o integrarsi - afferma Giancarlo Aviano (telecomunicazioni) - perché ci sono tradizioni storiche e sociali ancora condizionanti, ma soprattutto perché l imprenditore è per sua natura autonomo e individualista. Però va detto anche che l aggregazione tra imprese potrebbe essere sollecitata e incentivata da appropriate politiche economiche, che invece non si intravedono: anzi, tutti i provvedimenti della Finanziaria appaiono penalizzanti per le imprese più Giancarlo Aviano realtà industriale / novembre 2006 15

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diari. L intervento di un terzo intermediario infatti renderebbe non solo più complicato l accesso alla rete, ma anche limiterebbe di molto la possibilità di operare sul mercato per tali aziende private che hanno per lo più solitamente una dimensione locale. Se ciò accadesse, si andrebbe a penalizzare delle società del territorio anzichè agevolarle nel loro lavoro; una circostanza che andrebbe in direzione opposta ad uno dei principali obiettivi del progetto Mercurio che è anche quello di agevolare la crescita delle strutture presenti in regione. In questo quadro precisa Aviano - il ruolo sindacale di categoria appare fondamentale e se a livello nazionale la rappresentanza a volte appare un po appiattita sulle posizioni governative, a livello locale l Associazione opera in maniera molto attiva e anche l operato di Morandini a Roma rappresenta un baluardo a difesa delle piccole industrie. Su questo punto Aviano è particolarmente convinto riconoscendo a Morandini la capacità di essersi speso a oltranza per sensibilizzare il Governo sull importanza del mondo delle piccole industrie per l equilibrio sociale ed economico del Paese, e per riscattarle da quel ruolo di limoni da spremere che spesso gli imprenditori hanno avuto la sensazione di interpretare. Al termine del nostro viaggio incontriamo Cristina Papparotto, che è il Presidente del Comitato Piccola Industria di Udine. L appeal femminile non risparmia nulla alla grinta del rappresentante di categoria, che trova semplicemente aberr a n t i a l c u - ni pronunciamenti emersi Cristina Papparotto associazione nel corso della lunga gestazione della Legge Finanziaria: a cominciare da quel compiacimento espresso in merito al ripristino della contribuzione a carico degli apprendisti, atto considerato come un riscatto di questi giovani lavoratori nei confronti di una loro presunta ghettizzazione. E semplicemente incredibile - afferma Cristina Papparotto - e anche deprimente sentire certe affermazioni in relazione ad un rapporto di lavoro che tradizionalmente rappresenta una sorta di punto di incontro tra l investimento che fa l azienda per formare e dare un mestiere ad un giovane lavoratore e l investimento che fa lo stesso giovane nel dedicarsi per acquisire una professionalità che spesso nessun percorso scolastico ha avuto la capacità di fargli apprendere. Meno male che sembra che questo passaggio sia in fase di revisione. Ed è ancora più deprimente sentir parlare di eliminazione della Legge Biagi (che con ipocrita assetticità viene chiamata ultimamente Legge 30), un provvedimento che aveva allineato l Italia ai Paesi naturalmente suoi competitor. E anche dalla Papparotto si leva un plauso all operato di Morandini in difesa delle PMI, sempre con il metro del buon senso, la serietà dell onestà intellettuale e il coraggio di rifuggire dai compromessi. Certo che a livello di Montezemolo aggiunge il Presidente provinciale il focus si sposta necessariamente su una ottica prevalentemente politica, con il difficile compito di rappresentare e difendere tutti a 360, cosa ovviamente difficile se pensiamo a quanto articolata e diversa è la base della Confindustria. Rimango però convinta della necessità che gli imprenditori si frequentino di più, che vengano più spesso nella casa degli imprenditori, che è la nostra sede. In questo modo avrebbero la possibilità di conoscere meglio e anche di incidere maggiormente sulle strategie confindustriali, ma anche di apprezzare quel grande lavoro di conoscenza, di diffusione culturale e di aggiornamento che la nostra Associazione realizza sul territorio. Un lavoro importante reso possibile da un team di collaboratori che è fatto di ottimi professionisti. Cristina Papparotto affronta anche il tema del nanismo delle imprese e del passaggio generazionale, arrivando alla fine ad una conclusione per certi versi amara. Sul piccolo è bello o non è più bello, ritengo fuorviante generalizzare afferma la Papparotto - partendo dal fatto che la tipicità delle imprese italiane è fatta di individualismo e di radicamento sul territorio. Detto questo, vedo delle imprese piccole che regnano su nicchie di mercato e guai se diventassero più grandi. Ma è ovvio che, se bisogna affrontare nuovi mercati, allora bisogna uscire dall Italia con le spalle larghe, ma non necessariamente bisogna pensare subito a fusioni: piuttosto partire con scelte di sistema, imprese a rete. Anche qui bisogna prendere atto che la Finanziaria nulla ha fatto per favorire la aggregazione tra imprese, anzi a leggerla attentamente se ne ricava il convincimento che la riduzione dimensionale è la scelta più conveniente guardando al breve periodo. Il passaggio generazionale resta un problema soprattutto in termini prospettici. Il fatto che l imprenditoria friulana sia di origini più recenti (anche confrontata con la vicina veneta) offre più tempo per affrontare e metabolizzare una evoluzione imprenditoriale che prima di tutto è una filosofia di pensiero. Nell immediato devo però constatare come l ottica prevalente nei giovani sia quella di rinunciare alle strade più impegnative a favore di percorsi più semplici e privi di responsabilità. Meglio soluzioni di comodo e abbandonare una impresa che fin dal primo giorno si rivela foriera in Camera di Commercio di battaglie con la burocrazia, con il mercato, con la ricerca continua e con l uso della creatività per restare competitivi. Molti rinunciano tant è che sta tornando di gran moda la ricerca del posto fisso. E senza dubbio un fatto generazionale: viviamo in una epoca nella quale i giovani non vogliono avere problemi, non vogliono lottare, preferiscono la certezza, anche se rappresenta la soluzione meno gratificante. E fin qui al limite - non ci sarebbe nulla di male: più preoccupanti certe notizie sui fenomeni di bullismo giovanile che non lasciano grandi illusioni di poter contare su future generazioni di giovani portate all impegno, al coraggio del rischio, all intrapresa. Termina il viaggio all interno della piccola industria friulana: non termina il viaggio delle PMI nel mercato e nel mondo, un avventura entusiasmante che ha comunque - tanta strada davanti a sé. Franco Rosso realtà industriale / novembre 2006 17

il personaggio Venanzio Ortis, una vita di corsa Nell arco di pochi giorni due Ortis sono venuti in visita a palazzo Torriani ed entrambi hanno parlato di energia, ma con una differenza: Alessandro Ortis, presidente dell Autorità per l Energia elettrica e Gas, ha affrontato la questione davanti al Consiglio Direttivo allargato dell Assindustria sotto il profilo industriale; Venanzio Ortis, da indimenticato campione di atletica leggera oro nei 5.000 metri ed argento nei 10.000 metri agli Europei di Praga 1978 e da vice-presidente dell Associazione Maratonina Udinese, ha invece accettato l invito della redazione di Realtà Industriale per raccontarci, in qualità di personaggio del mese, dell energia che ha mosso le sue gambe da atleta e che oggi muove la sua testa da promotore della 2 edizione del Campionato del Mondo di Corsa su Strada che si terrà nel capoluogo friulano domenica 14 ottobre 2007. Nato a Paluzza il 29 gennaio del 1955, ma da quasi 25 anni residente a Udine dove svolge peraltro attività di rappresentante di articoli sportivi, Ortis è l esempio di una persona che ha messo a disposizione l esperienza maturata sui campi di gara per far crescere un movimento sportivo, quello della corsa, in continua espansione, come dimostrano gli oltre 1.300 partecipanti all ultima Maratonina di Udine oppure la nutrita delegazione friulana di atleti alla Maratona di New York. La corsa oggi è di moda, ma negli anni 70 forse non era così. Come si è avvicinato al mondo dell atletica? Ero un ragazzo molto, ma molto vivace e mia mamma pregò suo cognato Gaetano (il cognome lo riveleremo in un secondo momento ndr.), grande appassionato di sport, affinché incanalasse la mia energia in qualcosa di positivo. Fu dunque mio zio la scintilla che fece partire tutto. La strada era obbligata: a Paluzza, dove sono nato, le stagioni sportive sono ben marcate: d inverno si scia mentre d estate si corre. Io, in un primo tempo, predilessi lo sci da fondo, avevo anche vinto il titolo italiano allievi, ma poi, via via, i risultati che maturavo nell atletica leggera decretarono il mio destino agonistico. Praga 78 è stato sicuramente il momento più alto della sua carriera. Ci ricordiamo ancora la telecronache entusiaste del giornalista RAI Paolo Rosi Mi presentai agli Europei da outsider. Due settimane prima, avevo centrato al Meeting di Zurigo il record italiano sui 5.000 metri (13 20,8 ) a conferma della grande condizione di forma che avevo. Il mio obiettivo a Praga era di correre solo i 10mila metri, gara per cui avevo finalizzato tutta la Venanzio Ortis mia preparazione. Di iscrivermi ai 5mila metri non ne volevo sapere; era mia ferma intenzione risparmiare le gambe. Ed invece successe che si gareggiò direttamente la finale dei 10mila senza effettuare le batterie eliminatorie. Andarono in fuga due inglesi. A mente fredda sbagliai tatticamente. Raggiunsi i fuggitivi a 300metri dal traguardo, ma anziché proseguire la mia progressione, mi sentii appagato. Errore. Negli ultimi 50-60 metri mi passò il finlandese Vainio ed arrivai secondo. Per me, comunque, fu un risultato straordinario se si considera il livello tecnico di quella gara dal momento che il decimo classificato fece registrare un riscontro cronometrico attorno ai 28 minuti; a trovarne oggi di atleti europei che valgano quei tempi. Per me la medaglia d argento era più che sufficiente, ma fui obbligato dalla Federazione a correre pure ai 5mila metri. Io ero contrario ed invece andò come meglio non avrebbe potuto. Già nelle eliminatorie ebbi sensazioni straordinarie vincendo in tutta facilità la mia batteria. Poi in finale confermai con il primo posto l incredibile stato di forma. Lei ha corso negli anni del grande freddo tra USA e Russia con le Olimpiadi di Mosca del 1980 boicottate dagli americani e la ripicca sovietica a quelle di Los Angeles del 1984. Cosa ricorda di quegli anni? La tensione era palpabile. Rammento la posizione del Governo italiano che si presentò a Mosca senza la bandiera tricolore. Noi atleti ci eravamo fatti l idea che sarebbe stato meglio essere neutrali. In linea di principio, lo sport deve essere indipendente dalla politica. Sono due piani diversi. Quando ha capito che era giunto il momento di ritirarsi? Fu nel 1982, avevo appena 27 anni. I problemi all articolazione delle gambe non mi permettevano di esprimermi più ai massimi livelli. Ha mai avuto il rimpianto di aver raccolto troppo poco rispetto al suo potenziale? Sicuramente avrei potuto fare di più sia sotto il profilo cronometrico che sotto quello dei risultati, ma non ho rimpianti. Traendo un bilancio, ho avuto una carriera di tutto rispetto (oltre alle due medaglie europee, vanno aggiunti, tra gli altri, quattro titoli italiani due nei 10mila, uno nei 5mila, 3000 indoor e corsa campestre ndr.). Posso dire di essere uscito a testa alta ed è quello che conta. Per molti l addio dalle gare è un momento difficile. Lo spegnersi dei riflettori e il ritorno ad una vita normale possono generare un senso di vuoto. E stato così anche per lei? Non più di tanto. Quando appesi le scarpette al chiodo lo feci ragionando e sapendo cosa mi avrebbe aspettato. Nell immediato ci si deve solo adattare a prendere in mano un nuovo stile di vita diverso da quello precedente. Io mi misi subito a lavorare come rappresentante di articoli sportivi. Lei è stato lo spartiacque nel fondo italiano su pista tra la generazione degli Arese, Cindolo e Fava e quella ancora più titolata dei Cova, Mei e Antibo e Panetta per non parlare poi dei maratoneti Bordin, Pizzolato e del campione olimpico di Atene 2006 Baldini. Riesce a dare una spiegazione della validità della scuola italiana? Ho un idea in proposito per spiegare trent anni di ottime performance del fondo italiano. Secondo me tutto il movimento ha beneficiato in termini di risultati per il fatto che in quel periodo sul territorio operavano socie- 18 realtà industriale / novembre 2006

tà ben strutturate con tecnici molto preparati ed un volontariato diffuso. Inoltre avvertivamo meno la concorrenza degli altri sport; il reclutamento dei giovani era più facile. Ma ripeto, sono convinto che quando c è dietro una società sportiva forte, risultati e atleti di valore ne sono una conseguenza. Oggi, forse, queste strutture sono entrate in crisi. Non troviamo più società disposte a lavorare in un certo modo. L atletica leggera in Italia vive oggi una situazione di empasse anche a livello di Federazione? La Federazione è espressione del movimento; fa e dispone con quello che offre il territorio. Il suo compito, in fin dei conti, è limitato all indirizzo, alla programmazione e al controllo di tutta l attività. Fortuna che la base di chi pratica la corsa si è ampliata in modo straordinario. Le ragioni del boom? La corsa è il movimento più naturale e facile che ci sia. Oggi giorno si assiste ad una riscoperta del benessere fisico, vedi la proliferazione delle palestre, del fitness e del wellness. L attività motoria dà benefici ed un atteggiamento positivo alla vita. Non di meno, è anche merito delle maratone mondiali ad avere portato la corsa dentro le metropoli facendosi conoscere dal grande pubblico. Uno psichiatra americano, William Glasser, nel saggio Pensa positivo, dice che esistono nel mondo dipendenze negative come l alcool, il fumo e la droga ma anche dipendenze positive come la corsa. Il problema è che una volta che corri non ne puoi fare a meno. Condivide? Io ritengo che sia una doppia dipendenza. La prima è psicologica: una persona quando corre, anche se non guarda l orologio, misura continuamente sé stessa per vedere se la sua condizione è migliore o peggiore della volta precedente. Eppoi c è una dipendenza fisica: il corpo quando fa movimento libera sostanze come l endorfina dando una sensazione di benessere cui, dopo, è difficile rinunciare. Che cosa ha significato per lei correre? Un modo di essere che mi porto dentro sin da quando ero bambino. Che cosa significa oggi per lei far correre? Personalmente mi sento appagato quando faccio qualcosa per promuovere il mio sport. Sono sempre a disposizione se posso dare una mano a qualsiasi livello. L ho fatto prima da presidente della Libertas Udine e, oggi, da sette anni, come vice-presidente dell Associazione Maratonina Udinese. Ci dia qualche anticipazione sui Mondiali di Maratonina a Udine? E un progetto che parte da lontano, dal 2000. Personalmente, all inizio non ci credevo quando ne sentii parlare dal colonnello Orzincolo. Lo confesso. Ero scettico che personaggi che non venivano dal mio mondo (la Maratonina di Udine fu ideata dal Lions Club Udine Duomo ndr.) potessero mettere in piedi un evento di tale portata. Ed invece con il tempo mi sono ricreduto. Oggi la nostra organizzazione è collaudata ed affidabile. Siamo anche aperti al confronto: non per nulla la nostra organizzazione è andata a vedere come gli ungheresi di Debrecem hanno preparato quest anno l appuntamento mondiale. La città di Udine, secondo lei, è pronta per questo evento? La città, mi sembra, ha accettato la sfida. Per dire la verità nelle prime edizioni della Maratonina in tanti avevano protestato soprattutto per i problemi connessi alla viabilità. Oggi, invece, il territorio recepisce in modo positivo questa iniziativa. Non è poi una cosa così scontata. A Milano, nonostante il battage pubblicitario, la maratona è palesemente avversata da gran parte della popolazione. Al traguardo finale cosa dovremmo aspettarci: un podio tutto occupato da keniani Probabilmente si ed è una fortuna che possano essere schierati solo tre atleti per nazione. Magari uno dei tre keniani stecca la gara. La verità è che nel panorama internazionale loro sono di un altra categoria. Penso che per gli italiani le speranze di un podio non siano molto alte. In occasione della Maratona di New York Lei, all interno di una delegazione guidata dall assessore al Turismo regionale Enrico Bertossi e dal presidente dell Associazione Maratonina Udinese Paolo Bordon, è andato a promuovere la manifestazione nella Grande Mela. Che accoglienza avete ricevuto? E stata una serata di grande successo. Avevamo come ospiti il presidente internazionale della IAF, il senegalese Lamine Diak, il campione olimpionico Stefano Baldini e tanti ex atleti italiani e stranieri. Mi piace però ricordare la presenza al nostro fianco dell Ente Nazionale per il Turismo e dell assessore regionale Bertossi. A tale riguardo sottolineo come la Maratonina abbia trovato nell assessore Bertossi e di conseguenza nella società Turismo FVG un sostegno fondamentale nel promuovere questo Mondiale. Concordo in pieno con la modalità usate dall assessore nel veicolare questo evento battendo forte sul tasto dell integrazione tra gara sportiva e promozione turistica del territorio. La direzione è quella giusta. Questo supporto ci fa pensare che potremmo pure puntare all organizzazione di un altra manifestazione di livello internazionale. Penso al mondiale di corsa campestre all interno del parco Cormor, un luogo stupendo sotto il profilo paesaggistico. Già che c era, che impressione ha avuto il personaggio della Maratona di New York? Una manifestazione cresciuta a dismisura. Quest anno c erano 38mila iscritti alla gara. Con cifre simili è inevitabile che ci sia tanto business che ruota attorno. C è da dire però che la città di New York reagisce in modo straordinario. La partecipazione di folla lungo il percorso è uno spettacolo nello spettacolo. Gli spazi che la Maratona di New York riesce ad avere sui mass media sono strabilianti. Sono curioso, però, di sentire da uno che se ne intende se questa corsa è davvero il top fra quelle sui 42,195 km. Il percorso è impegnativo, molto ondulato. Esistono maratone dove certamente si possono realizzare tempi migliori. Penso a Chicago o, per restare in Europa, a Berlino che è velocissima. Alcune domande da botta e risposta: un consiglio da dare a chi è alle prime armi della corsa? Provare sempre, ma mai strafare. Cosa può insegnare la corsa, o meglio il fondo, nella vita di tutti i giorni? A conoscerti meglio. Il traguardo, per lei, che cos è? Il traguardo è la meta. Guai se non ci fossero traguardi... Per tagliarlo, quanto conta il talento e quanto il lavoro? Ambedue. Nel suo caso, però, c entrano anche i cromosomi. Non tutti sanno, forse, che lo zio Gaetano, di cui abbiamo parlato in apertura di intervista, di cognome fa Di Centa ed è papà dei suoi cugini Manuela e Giorgio, campioni olimpici di sci di fondo. I cromosomi contano, ma non bastano. Occorre applicarsi. Eppure è singolare che tre cugini raggiungano il tetto del mondo nel mondo dello sport Non saprei. Io, a differenza dei miei cugini, non ho genitori che hanno praticato sport. Quindi se c è un merito per tutto questo va attribuito a mio zio Gaetano, panettiere di professione ma talent-scout per passione. Ancora oggi, a 79 anni compiuti, si dedica ad infondere entusiasmo per i valori dello sport tra i suoi nipotini. Ci dobbiamo aspettare un piccolo Ortis campione del mondo? Io ho due figli. Caterina, di 9 anni, e Giacomo, di 16 anni, che si è avvicinato all atletica. Chissà mai Per concludere: un sogno nel cassetto? Mi piacerebbe che Udine ritornasse ai fasti di un tempo nel mondo dell atletica, recitando un ruolo da protagonista. La città dispone di due impianti di livello a Paderno, uno all aperto ed uno al coperto. Abbiamo tutte le carte in regole per riprenderci il posto che ci spetta in Italia. Alfredo Longo realtà industriale / novembre 2006 19

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Un laboratorio al servizio delle imprese, della ricerca e della formazione. Sono queste le caratteristiche del Laboratorio di metallurgia e tecnologia delle superfici e dei materiali avanzati inaugurato dal presidente di Friuli Innovazione Furio Honsell, dal presidente della Camera di commercio Adalberto Valduga e dal vice presidente dell Assindustria friulana Alberto Toffolutti. Il laboratorio, che rappresenta uno dei progetti più ambiziosi e importanti di Friuli Innovazione, è stato fortemente voluto dall Associazione degli Industriali, dalla Camera di Commercio, in particolare dall allora presidente Enrico Bertossi e dall Università di Udine. Dal costo di quasi un milione di euro, finanziato da Friuli Innovazione attraverso i fondi messi a disposizione dalla Regione, ha sede in parte in uno stabile in via Sondrio a Udine ( sezioni caratterizzazione e analisi e prove di durabilità ) e in parte, nel prossimo futuro, nel Parco scientifico e tecnologico ( sezione sviluppo processi ) non appena sarà realizzata la nuova ala il cui progetto di massima è stato recentemente approvato dal Consiglio di amministrazione di Friuli Innovazione. Inauguriamo ha detto Honsell una iniziativa di grande valenza per un settore di fondamentale importanza per il Fvg, quello della siderurgia e della meccanica. Una iniziativa ideata nel 2001, condivisa da molti a cominciare dall allora presidente della Camera di Commercio Enrico Bertossi che in qualità di assessore ha mantenuto tutti gli impegni assunti in altra veste, e sostenuta dall attuale presidente della Camera di Commercio, allora presidente dell Assindustria friulana, Adalberto Valduga, che ha incoraggiato questo progetto con convinzione, nonché dalla Regione che con gli assessorati alle attività economiche e produttive, retto per l appunto da Bertossi e da quello alla formazione, Università e Ricerca retto da Roberto Cosolini, hanno assicurato le risorse. Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Cciaa Adalberto Valduga e dal vice presidente dell Assindustria Alberto Toffolutti che hanno percorso le tappe di un lavoro avviato 5 anni fa e che è sfociato nel 2002 con l attivazione di un master in Metallurgia, come ha ricordato anche il prof. Andrea Stella, già preside della Facoltà di Ingegneria dell Università innovazione Il laboratorio di metallurgia a servizio dell industria del Fvg Banche e Friuli Innovazione firmano la convenzione al Parco Tecnologico razie a voi oggi qui si respira Europa, Gsi respira viva competitività, si respira futuro per una intera regione. Così il presidente di Friuli Innovazione Furio Honsell si è rivolto ai presidenti di Friulia Augusto Antonucci, di Mediocredito Flavio Pressacco, della Federazione delle Bcc del Fvg Italo Del Negro, di NordEst Banca Renzo Panighello, di Banca di Cividale Lorenzo Pelizzo, di Friul- Cassa Carlo Appiotti, al direttore generale di FriulAdria Roberto Dal Mas e alla prof. Cristiana Compagno. L occasione è stata la firma della convenzione per l istituzione di uno dei più innovativi strumenti finanziari a supporto delle start up, con capitale quasi totalmente privato, caso davvero unico in Italia: il Fondo per l Innovazione di Techno Seed, l incubatore d impresa dell Università di Udine che in solo 15 mesi di vita come ha ricordato la prof. Cristiana Compagno La firma della convenzione tra le Banche e Friuli Innovazione ha bruciato davvero le tappe, dotandosi non solo di uno strumento finanziario che sarà oggetto di studio in Italia e all estero tanto è innovativo come ha evidenziato il prof. Honsell, ma lanciando anche 6 spin off di ricerca già costituitisi in Srl ad alto contenuto tecnologico e di conoscenza. di Udine. Ci impegniamo sin da ora ha detto Valduga - a sostenere ulteriormente questo progetto anche e soprattutto dal punto di vista della formazione di nuove risorse umane altamente qualificate che sono la base per ulteriori processi di sviluppo di questo fondamentale comparto. Un impegno, questo, subito colto dal preside della facoltà di Ingegneria Alberto Felice De Toni che si è detto ben felice di avviare nuovi percorsi formativi qualora si reperissero le risorse finanziarie necessarie. E stato il prof. Lorenzo Fedrizzi, responsabile scientifico del Laboratorio, a illustrarne le caratteristiche: Il Laboratorio ha spiegato è stato progettato per diventare centro di formazione tecnico-scientifica e di ricerca applicata nel settore della metallurgia e dei materiali avanzati e si pone anche l obiettivo di integrarsi con altri laboratori e di formare tecnici per svolgere attività di sviluppo nell industria metallurgica e meccanica. Le attività del Laboratorio si svilupperanno in collaborazione con l industria regionale e si collocheranno in una fascia alta di ricerca, sviluppandosi su tre sezioni: caratterizzazione ed analisi in grado di svolgere indagini sulla composizione chimica e sulle caratteristiche morfologiche e microstrutturali di materiali; prove di durabilità, per l esecuzione di prove meccaniche e meccanochimiche; sviluppo processi, che sarà attrezzata con linee pilota per la produzione, il trattamento e la lavorazione di materiali tecnologicamente avanzati. Fra i presenti il vicesindaco di Udine Vincenzo Martines, il vice presidente di Friuli Innovazione Alessandro Trovarelli, il direttore di Friuli Innovazione Fabio Feruglio. realtà industriale / novembre 2006 21

innovazione Le opportunità del vii programma quadro comunitario innovazione deve essere un concetto socializ- L zato. Fare sistema a 360 è un esigenza di tutta la società, non solo delle imprese. Tuttavia c è ancora molta strada da fare anche perchè non sempre chi utilizza i sistemi tecnologici, pensa anche in maniera tecnologica. E quanto ha dichiarato il vicepresidente dell Associazione Industriali di Udine Alberto Toffolutti, aprendo lunedì 20 novembre a palazzo Torriani l incontro di approfondimento sulle opportunità del VII Programma Quadro Comunitario, promosso dall Assindustria in collaborazione con la Delegazione di Confindustria a Bruxelles, l Università degli Studi di Udine, Friuli Innovazione Centro di Ricerca e di Trasferimento Tecnologico e lo Sportello Apre Friuli Venezia Giulia di Udine. Un recente studio dell Ocse relega l Italia in fondo alla classifica dei Paesi più industrializzati relativamente a: esportazioni di beni ad alta tecnologia (solo il 12% dell export italiano è ad alto contenuto tecnologico, contro il 23 della media europea e il 36 degli Usa); brevetti registrati (appena settimi in Europa); laureati totali e i laureati in discipline scientifiche e tecnologiche (sono circa la metà della media europea, e molto al di sotto di Svezia, Usa, Giappone); in termini di ricercatori in rapporto alla popolazione (siamo al terz ultimo posto prima di Turchia e Messico). infine, l investimento in venture capital in rapporto al Pil è anch esso molto più basso di quello dei Paesi più avanzati. Nessuna meraviglia, quindi, se la nostra produttività è cresciuta sempre di meno rispetto agli altri Paesi. La ricetta? Toffolutti ha ricordato le proposte di Confindustria in materia di ricerca e sviluppo, che prevedono tre criteri, due strumenti e quattro misure, tutti orientati a conciliare automatismi e flessibilità con interventi efficaci per il potenziamento dei settori a media e alta tecnologia. I tre criteri richiesti sono un orizzonte temporale di almeno 10 anni con una dotazione di risorse certe e adeguate; un forte automatismo degli incentivi e la promozione della collaborazione tra pubblico e privato. I due strumenti per semplificare drasticamente il sistema degli incentivi sono uno di tipo orizzontale e automatico, di natura fiscale, per sostenere qualsiasi attività di ricerca svolta dalle imprese, indipendentemente dalla loro dimensione e dal settore di applicazione; ( bottom up ), con tempi certi, trasparente e senza costi addizionali per chi ne beneficia; l altro di Toffolutti e Honsell tipo verticale e selettivo rivolto al potenziamento della competitività tecnologica del sistema produttivo in settori ad alta tecnologia con forte ricaduta industriale. ( Top-down ). Infine Toffolutti ha enunciato le quattro misure per la Ricerca e Sviluppo. Le prime tre misure si riferiscono a strumenti di tipo orizzontale e più precisamente: a un credito di imposta pari al 50% delle commesse private al sistema pubblico di ricerca e assimilati; a un credito di imposta pari al 10% delle spese totali di ricerca delle imprese per un periodo di almeno dieci anni; a un intervento di natura fiscale per il supporto alla nascita e allo sviluppo di nuove imprese high tech: la totale esenzione dal pagamento degli oneri sociali per tutti gli addetti alla ricerca delle start-up tecnologiche per un periodo di 8 anni dalla loro creazione, e l esenzione per tutto il personale per un periodo di 3 anni. La quarta misura si riferisce a strumenti di tipo verticale attraverso la selezione di un numero limitato di progetti industriali mobilizzatori da finanziare con un programma di medio-lungo periodo. Il costo complessivo di queste proposte è stimabile in circa 1,5 miliardi di euro per il 2007. Alcuni di questi interventi - ha detto Toffolutti - possono e devono essere adottati immediatamente - le misure fiscali per sostenere la collaborazione tra pubblico e privato, l avvio di alcuni progetti mobilizzatori e le misure per favorire le start-up innovative -; altri possono trovare applicazione più graduale. Dal canto suo, Furio Honsell, Presidente Friuli Innovazione Centro di Ricerca e di Trasferimento Tecnologico, ha illustrato gli sforzi del sistema universitario udinese per fare fronte alle criticità più diffuse nel rapporto Pmi e ricerca. Per far fronte ai problemi di tempo che un azienda deve investire per conoscere i programmi comunitari e redarre i progetti, abbiamo aperto al Parco tecnologico lo sportello Apre al fine di assistere le imprese, oltre che nell attività di consulenza, pure nella ricerca di altri partner. Tra l altro il Rettore ha invitato le imprese ad avvicinarsi senza pregiudizi al mondo accademico: Molti pensano che i nostri ricercatori sviluppino solo tanta teoria ed è un errore: da anni l Università di Udine è orientata verso la ricerca applicata. Quindi il convegno è entrato nel merito del VII Programma Quadro come hanno illustrato i relatori del convegno Nicolò Giacomuzzi Moore, funzionario Confindustria Bruxelles, Martina Desole, funzionario Apre National Contact Point Nmp e Mattia Crosetto, consulente Università degli Studi di Udine che si presenta quanto mai attrattivo con i suoi oltre 50 miliardi di euro da spalmare fra il 2007 e il 2013. Il VII Programma Quadro di R&S (2007-2013) si propone di favorire il collegamento tra l innovazione tecnologica ed i principali protagonisti dell economia comunitaria. In tale processo evolutivo il coinvolgimento attivo delle piccole e medie imprese (Pmi) come creatori, utenti e diffusori dell innovazione, è fondamentale. Pur essendo all insegna della continuità rispetto al precedente programma in termini di strumenti e meccanismi di partecipazione, i cambiamenti sono davvero significativi: aumento delle risorse e della durata (da cinque a sette anni); semplificazione delle procedure di partecipazione al programma; razionalizzazione dei sistemi di finanziamento, con una gamma ridotta di strumenti per una maggiore coerenza nel finanziamento; uso di un linguaggio più semplice e meno burocratico; riduzione dei controlli preparatori prima dell adozione di un progetto; semplificazione della procedura di selezione dei progetti; attuazione del programma e del suo bilancio per temi e non per strumenti, per un azione più coordinata ed efficace; creazione del Consiglio europeo della ricerca nell ambito del programma Idee, per sostenere la ricerca di frontiera; cooperazioni rafforzate con l industria mediante le iniziative tecnologiche congiunte, che combineranno investimenti privati e finanziamenti pubblici; sostegno di una politica europea delle infrastrutture di ricerca. Un segnale di ottimismo è venuto da Nicolò Giacomuzzi Moore che ha ricordato come l Italia, nel VI Programma Quadro, si è classificata al quarto posto per numero di approvazione delle domande presentate dalle Pmi. a.l. 22 realtà industriale / novembre 2006

credito flash Friulia: quasi triplicato l utile netto Il Consiglio d Amministrazione di Friulia ha approvato il bilancio dell esercizio chiuso il 30 giugno 2006 e che verrà presentato all assemblea degli azionisti il prossimo 20 dicembre 2006. La Finanziaria Regionale ha realizzato risultati positivi nel corso dell esercizio 2005/2006 che ha visto l utile netto passare da 1,6 milioni di Euro circa dell esercizio precedente ai 3,5 circa dell attuale: il Consiglio di Amministrazione proporrà agli Azionisti, fatte salve le riserve di legge, di destinare a dividendo la quota residua degli utili. Il margine netto della gestione caratteristica passa da 205 mila Euro nel 2004/2005 a 4,6 milioni Euro nell esercizio attuale. Il Presidente Augusto Antonucci ha ricordato che l esercizio 2005/2006 segna una svolta nella vita di Friulia che, com è noto, è divenuta una Holding Finanziaria e si è trattato per tutti noi di un rilevante impegno che abbiamo fino ad ora mantenuto e che darà già dal prossimo esercizio importanti risultati. Nel corso dell esercizio 2005/2006 i volumi delle operazioni di investimento si sono attestati a complessivi Euro 23,8 milioni, comprese fidejussioni per Euro 1,4 milioni. Tali operazioni hanno riguardato 23 società (in aumento rispetto all esercizio precedente) localizzate nel Friuli-Venezia Giulia. Sul fronte dei disinvestimenti, il numero di operazioni portate a termine nell esercizio 2005/2006 è stato di 26 pari a 26,2 milioni di Euro, con la realizzazione di un accrescimento netto di 7,0 milioni di Euro: i disinvestimenti sono stati effettuati quasi esclusivamente tramite operazioni di vendita a soci industriali (trade sale). Il numero complessivo delle partecipate al 30 giugno 2006 è di 148 società (comprese le partecipazioni oggetto di smobilizzo dilazionato) come alla corrispondente data dell esercizio precedente. Un evento di grande rilevanza è stata l Ipo di Eurotech - primo Ipo nella storia di Friulia ammessa al settore tech-star della Borsa di Milano. Si tratta di un motivo di particolare soddisfazione per la Friulia che ha creduto nel progetto Eurotech 11 anni fa intervenendo con il progetto piccole imprese e accompagnandone lo sviluppo sino a questo traguardo. Commentando questi risultati l Amministratore Delegato di Friulia Michele Degrassi ha ricordato che: I risultati ottenuti dalla gestione caratteristica contribuiscono in modo rilevante ai risultati complessivi della nostra società. Ciò dimostra che abbiamo saputo seguire le imprese del nostro territorio, dalle più piccole alle più grandi, con attenzione e professionalità. Bcc: prestiti a condizioni favorevoli per i soci e le coop sociali aderenti a Federsolidarietà Fvg Sostenere il processo di patrimonializzazione delle cooperative sociali mediante l erogazione di finanziamenti a tassi agevolati. E l obiettivo di un accordo promosso dalla Federazione della Bcc del Friuli Venezia Giulia che è stato sottoscritto dal presidente delle Bcc regionali Italo Del Negro, dal presidente di Federsolidarietà (l organizzazione di Confcooperative che riunisce le cooperative di solidarietà sociale) Dario Parisini e da Ivano Benvenuti presidente di Finreco, la finanziaria regionale della cooperazione. L accordo prevede la concessione da parte della Banche di credito cooperativo della regione alle coop sociali affiliate a Federsolidarietà di mutui chirografari fino a un importo massimo di 20 mila euro e la possibilità di richiedere, sui finanziamenti alle cooperative, la garanzia di Finreco. L intesa inoltre consente alle Bcc di erogare prestiti fino a un ammontare di 3 mila euro anche ai soci delle cooperative. Il fine è sempre lo stesso: incrementare il patrimonio delle cooperative sociali, realtà di importanza rilevante nell organizzazione regionale dell assistenza ma che nonostante i numerosi passi avanti nella gestione dei servizi devono risolvere alcune problematiche, in primis la mancanza di un capitale adeguato alla loro operatività. I finanziamenti afferma il presidente della Federazione Del Negro vanno a integrare quelli previsti dalla legge regionale, appena approvata, sulla cooperazione sociale, ampliando così l offerta degli strumenti a disposizione delle imprese cooperative. A beneficiare dei prestiti a condizioni favorevoli saranno tutte le 100 cooperative affiliate a Federsolidarietà compresi i 5 consorzi di secondo livello (realtà che comprendono più cooperative sociali) e i 6 mila 150 soci. Carron: nessuna rivoluzione francese in FriulAdria FriulAdria resterà indipendente ed autonoma come nella tradizione delle casse regionali che compongono il gruppo Crédit Agricole. Verrà mantenuta la sede legale a Pordenone. Al management vengono riconosciute professionalità e competenza, così come vincenti sono risultate le strategie commerciali fin qui perseguite. Piccoli e grandi azionisti godranno di pari dignità agli occhi della capogruppo. In definitiva non cambierà il rapporto tra la banca e l ambiente circostante. Questo il messaggio chiaro pronunciato a Pordenone di fronte alle principali istituzioni politiche e imprenditoriali della regione dal presidente del Crédit Agricole René Carron, che è stato ricevuto dal presidente di FriulAdria, Angelo Sette e dal direttore generale, Roberto Dal Mas. L occasione è stata la prima visita ufficiale del numero uno della Banque Verte in regione all indomani dell accordo con Banca Intesa che, una volte ottenuta l approvazione delle Assemblee e degli organi di vigilanza, porterà all annunciato cambio del socio di maggioranza di FriulAdria. Carron, accompagnato dal responsabile del Crédit Agricole Italia Ariberto Fassati, ha dapprima incontrato le istituzioni locali nella Sala Consiglio di Palazzo Cossetti. Ad attenderlo, oltre a Sette a Dal Mas e al responsabile della Comunicazione Giovanni Lessio, c erano, fra gli altri, l assessore regionale alle Finanze Michela Del Piero, la presidente dell Unione Industriali Cinzia Palazzetti e il presidente della Federazione regionale degli Industriali del Friuli Venezia Giulia Piero Della Valentina. La riunione aveva lo scopo di favorire la reciproca conoscenza ed illustrare le strategie del nuovo gruppo bancario avente come capofila la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza e gravitante nell orbita del Crédit Agricole, prima banca di Francia, seconda d Europa e quinta realtà bancaria mondiale. Grazie all acquisizione di Cariparma, FriulAdria e circa 200 sportelli della rete Intesa, infatti, il gruppo francese fa il suo ingresso anche nel mercato retail italiano dopo aver operato per circa trent anni quasi esclusivamente al servizio delle grandi imprese. Il presidente Carron dopo aver dato ampie rassicurazioni sull autonomia di FriulAdria, sulla salvaguardia della sede, sulle possibilità di crescita per il personale e sulla continuità della strategia di banca progettuale e di prossimità, ha insistito sul valore aggiunto che un partner delle dimensioni di Crédit Agricole può dare alle banche controllate in termini di qualità dei prodotti e di capillarità della rete internazionale. Tfr: 100 milioni di euro per le aziende In considerazione delle novità che verranno introdotte con la prossima manovra finanziaria, Friuladria mette a disposizione di tutte le aziende un plafond di 100 milioni di euro finalizzato al finanziamento del Tfr in maturazione. Al plafond possono accedere tutte le aziende, di qualsiasi settore produttivo, che abbiano la necessità di finanziare l accantonamento annuo del trattamento di fine rapporto destinato al fondo Inps o al fondo pensione scelto dal dipendente. Il finanziamento ottenibile in tempi rapidi ed a condizioni particolarmente vantaggiose può coprire anche il 100% dell accantonamento e può essere ripetibile di anno in anno. Ulteriori informazioni relative a questi finanziamenti e a tutti i prodotti e servizi relativi al comparto delle aziende si possono richiedere in tutte le filiali FriulAdria del Friuli Venezia Giulia e del Veneto. realtà industriale / novembre 2006 23

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azienda flash azienda flash azienda flash azienda flash azienda flash Lignano sponsorizza la Snaidero Basket stiche (la qualità dei materiali utilizzati permette alla De Simon di garantirne la durata per olpire l India Cciaa Udine: un convegno e un progetto per ca- A Lignano Pineta sulla mezzaluna di piazza Marcello D Olivo da più di dieci anni si gioca a basket tre 20 anni), interni di nuova concezione per un Nel panorama economico mondiale, l India si sta e tornei come Beach and Basket, BTG - Bale maggior comfort per i passeggeri, porte e corridoi ritagliando una posizione di assoluta protagoni- Tal Gei ed altri ancora saranno disputati in riva di maggiore larghezza che consentono una sta. Il livello di crescita dell economia e il modello al mare anche la prossima estate 2007. Ritenendo più agevole salita e discesa, rinforzo alla struttu- di sviluppo basato sui servizi (tecnologia e infor- un valore per la Regione Friuli Venezia Giulia ra secondo specifiche normative R66 per la sicumatica in primis) unitamente alla peculiare strut- la presenza di una squadra di pallacanestro nella rezza dei trasportati in caso di ribaltamento laterale del veicolo e quattro freni a disco per una to indiano un area di enorme interesse per l intura politica e amministrativa, fanno del merca- massima serie del campionato italiano e valutando opportuno creare sinergie e fare sistema a diversi livelli, Lignano Pineta spa ha aderito per la indipendenti che garantiscono maggior comfort del Friuli Venezia Giulia. migliore azione frenante e sospensioni anteriori tero Occidente e anche per le realtà produttive seconda stagione consecutiva al progetto Snaidero Basket in qualità di co-sponsor. L effetto protenzialità del Paese è stato fornito in occasione di viaggio. Un quadro puntuale ed esaustivo delle enormi pomozionale per Lignano è stato positivo per il campionato 05-06 e ancora di più lo sarà per quelbini a Grenoble prese e conoscenza che si è tenuto al Castello di Saf promuove il viaggio ecologico portando i bam- del convegno Friuli Venezia Giulia India: imla 06-07, che vedrà impegnata la squadra regionale in Europa nella Uleb cup così ha commenra dalla Saf Autoservizi Fvg, e sono partiti da Udi- Il convegno ha rappresentato il primo atto di un Sono saliti, entusiasti, su una coloratissima corrie- Udine, mercoledì 15 novembre. tato l azione di marketing e comunicazione con ne alla volta di Grenoble in Francia. Nella corriera, ideale laboratorio di pensieri ecologici e di nalizzato a una maggiore conoscenza del mercato articolato progetto di animazione economica fi- gli arancioni del basket il presidente della Lignano Pineta sp.a. Renzo Ardito. creatività sulle quattro ruote 15 bimbi accompagnati da 700 abi-tanti, omini plasmati dalla fannuto dalla Regione, il programma dedicato all In- indiano che partirà ufficialmente nel 2007. Soste- Donazione Calligaris per la prevenzione cardiovascolare per raccontare, con diverse forme e innumerevo- Commercio indo-italiana. Capofila del progetto, la tasia dei ragazzi utilizzando i materiali di scarto dia si svilupperà in collaborazione con la Camera di Si svolta nella sede dell Ass 4 Medio Friuli la cerimonia di consegna al Centro di prevenzione car- di cui Saf è partner, si chiama InCorriera, ed è camerali di Pordenone Gorizia e Trieste. li colori, l infinita varietà dell umano. Il progetto, Cciaa di Udine che lavorerà in sinergia con gli enti diovascolare del dipartimento di prevenzione della stessa Ass 4 di un ecografo cardiaco e vascolare gico e di rispetto per le diverse culture. L iniziati- E nata Confidustria Servizi Innovativi finalizzato a promuovere l idea di viaggio ecolo- di ultima generazione reso disponibile dalla collaborazione tra pubblico e privato. Al significatizi Fvg, azienda con oltre 100 anni di esperienza ne sotto la presidenza di Alberto Tripi. La nuova va è stata fortmenente voluta da Saf Autoservi- Federcomin e Fita hanno dato vita ad una fusiovo evento hanno partecipato, fra gli altri, l assessore regionale alla Sanità ed alla Protezione sola mobilità dolce di qualità. conta su 750.000 imprese, 2.200.000 di addetti e nel trasporto pubblico di persone, che punta al- Federazione appresenta un settore che in Italia ciale Ezio Beltrame, il direttore generale dell Ass Quattrocentosettanta autobus di proprietà, 630 produce il 18% del Pil Roma. Le Assemblee di Federcomin e FITA, che rappresentano in Confindu- 4 Medio Friuli Paolo Basaglia, e Alessandro Calligaris che, con la sua generosità, ha contribuito a glietterie e una rete capillare di servizi sul terristria rispettivamente le imprese dell ICT e del Ter- dipendenti, 12 depositi e 17 parcheggi, 750 bi- realizzare questa positiva sinergia. torio, fanno di Saf una realtà all avanguardia nel ziario Avanzato, hanno approvato infatti la delibera che prevede la fusione delle due Federazio- Basaglia ha dato il benvenuto agli ospiti ed ha mondo del trasporto, particolarmente attenta al riferito come l intera Ass 4 Medio Friuli intenda migliorare progressivamente i servizi al citta- rispetto dell ambiente e alle esigenze della clientela, anche quella più piccola. Confindustria Servizi Innovativi, verrà guidata ni. La nuova Federazione, che assume il nome di dino non solo nell ottica assistenziale ma anche per i prossimi tre anni da Alberto Tripi, attuale responsabile della Commissione Servizi di Confin- in quella preventiva In questa ottica ha detto Legacoop Fvg vuole favorire le politiche di responsabilità sociale delle cooperative associate dustria. Concepito nel quadro della riforma con- abbiamo accettato con favore e gratitudine la donazione Calligaris, che si inserisce armonicamente nella nostra programmazione. L assesso- Uno dei metri di valutazione dell attività delle findustriale, il nuovo progetto di rappresentanza dà voce unica alle attività di servizio produttri- imprese cooperative è dato dalla responsabilità sociale, un concetto sul quale è necessario faci di innovazione tecnologica, professionale, mare Beltrame si è detto molto compiaciuto di questo risultato acquisisce una dotazione strumentale moderna ed efficiente per la diagnosi precoce re chiarezza, perchè spesso viene confuso con la nageriale e organizzativa, mirando ad accrescere dell aterosclerosi asintomatica. semplice attuazione delle leggi dello Stato. La responsabilità sociale, invece, è data da un insieme derlo un effettivo fattore di aumento di produt- il peso politico del settore con l obiettivo di ren- Alessandro Calligaris ha ringraziato le autorità sanitarie per le attestazioni che gli hanno espresso e ha ribadito di essersi sentito profondamente di comportamenti etici che rispondono a finalità tività e di modernizzazione del Paese, così come sociali in conformità allo scopo mutualistico che già avviene nei paesi nostri principali concorrenti. coinvolto quando i vertici della Lega Friulana per è alla base della cooperazione. Le cooperative In questo senso, il disegno di unificazione si fa interprete dell evoluzione dell economia degli ulti- il Cuore gli hanno illustrato i dati regionali sulle che, per definizione, sono imprese sociali, devono, al pari delle altre realtà economiche, puntami anni, che ha visto realizzarsi una convergenza malattie cardiovascolari e sulle possibilità di prevenzione. Da tecnico esperto professionalmente di innovazione ha detto Calligaris ho intuibilità sociale affinché questo concetto abbia ac- Communication Technology e i servizi professiore a praticare e dimostrare la propria responsa- sempre più incisiva tra le attività di Information & to subito quali potenzialità una tecnologia moderna non invasiva potesse offrire ai cardiologi to Renzo Marinig, presidente di Legacoop Fvg, tegie e strumenti competitivi. Confindustria Sercezioni sempre più ampie. Ad affermarlo è stanali, a vantaggio della creazione di nuove stra- per trattare meglio i cittadini che ne avevano bisogno ed ho deciso di contribuire a rendere dilità sociale e governance dell impresa, organiz- da 44 associazioni di categoria (che raggruppa- in occasione della tavola rotonda Responsabivizi Innovativi avrà una base associativa formata sponibile la tecnologia necessaria per il bene dei zata dalla Lega delle Cooperative Fvg, che ha visto, fra gli altri, di Anna Illy, imprenditrice e prediofoniche e televisive, contenuti digitali, comunino le imprese telecomunicazioni, informatica, ra- miei concittadini. sidente di Solidarietà Trieste e di Roberto Sgavetta, vice-presidente di Coop Consumatori Nor- ingegneria, formazione, qualità e servizi ad alto cazione, ricerche, media, marketing, consulenza, De Simon: importante commessa a Taranto per il nuovo Millemiglia 12 hd dest. Moderato da Giulio Giustiniani, direttore contenuto tecnologico e professionale) e da 62 De Simon ha recentemente definito un importante accordo con il Cpt di Taranto (Consorzio tra- permesso di toccare diverse tematiche vicine al Federazioni del Sistema Confindustriale. editoriale di Telecom Italia Media, l incontro ha sezioni territoriali, collocandosi così fra le prime sporti pubblici) per la fornitura di 26 modelli del mondo della cooperazione. Il neopresidente Alberto Tripi, ha detto in proposito: La nascita della nuova Federazione è stata pullman Millemiglia 12 HD, autobus contraddistinto dalla accattivante linea estetica tipica del- controtendenza rispetto al sistema economico na- voluta e favorita da Confindustria, che ha dimo- Nonostante le imprese cooperative viaggino in la famiglia dei bus Millemiglia. La fornitura dei zionale, aumentando il fatturato e il numero di occupati - ha affermato Marinig- molti giovani non di cambiamento in atto nel nostro sistema ecostrato di avere la percezione esatta dei processi mezzi della De Simon per il trasporto locale della città di Taranto, definita a seguito di una gara sono a conoscenza delle opportunità che lo strumento cooperativo offre loro per dare vita a nuove vativi, si riconosce che la sfida della globalizzazionomico. Dando vita a Confindustria Servizi Inno- pubblica, ha un valore di circa 5 milioni di euro e avverrà tra il mese di novembre e gennaio 2007. realtà economiche ed è per questo che Legacoop ne e dei mercati emergenti non può essere vinta L autobus è stato presentato alcuni giorni fa alla stampa di settore a Stresa, sul lago Maggiore, per far conoscere queste possibilità. particolare, disponga di una realtà forte di servi- Fvg è attiva, anche con le università del territorio, senza che il Paese e, il sistema manifatturiero in nel corso di un road show che ha visto presenti giornalisti di varie riviste specializzate del setta ha presentato alcune delle iniziative portate. La creazione della nuova Federazione rappre- In tema di responsabilità sociale Roberto Sgavetzi innovativi, integrati con infrastrutture avanzatore. Al termine dell incontro i giornalisti hanno te avanti da Coop Consumatori Nordest per allargare gli spazi di libertà dei consumatori, quariale a fare dell innovazione tecnologica e orgasenta, perciò, l impegno del mondo imprendito- espresso giudizi positivi sul nuovo nato della società osovana. li, in passato, la lotta ai pesticidi nel trattamento nizzativa e della conoscenza, il fattore di rilancio L autobus Millemiglia 12 HD, costruito in regime dei prodotti di consumo e, oggi, l abbassamento dell economia. Ma per il successo del progetto, è di certificazione di qualità e rispondente alle normative più aggiornate in vigore in Italia ed Eu- Anna Illy si è invece fatta portavoce delle realtà ve di riforme strutturali e di liberalizzazioni del del prezzo dei medicinali. necessario che vengano corrisposte le aspettatiropa, è caratterizzato da una carrozzeria a cassa economiche profit, evidenziando come anche le mercato dei servizi, che offrano al settore maggiori occasioni di sviluppo e assicurino condizio- portante integralmente in acciaio inossidabile, rivestimenti interni in lega leggera e materie pla- possano sostenere attività etiche. ni di vera concorrenza. imprese private, nonostante anelino al profitto, azienda flash azienda flash azienda flash azienda flash azienda flash azienda flash azienda flash azienda flash azienda flash azienda flash azienda flash azienda flash azienda flash realtà industriale / novembre 2006 25

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Gruppo Fantoni toni, amministratori delegati dell azienda friulana. Condizioni favorevoli dell approvvigionamento delle materie prime, la cui scarsità di reperimento è diventata un problema per tutti con l affermarsi delle centrali di biomasse, e un interessante nuovo mercato di sbocco sono i principali motivi che hanno indotto la Fantoni alla conclusione dell operazione, il cui costo (ma l intervento non è ancora completato) si aggira intorno ai 5milioni di euro. Non è una delocalizzazione ha detto Giovanni Fantoni. La storia delle passate acquisizioni nel sud-italia e in Slovenia lo hanno dimostrato. Siamo sempre riusciti a rendere autonome queste realtà pur nel rispetto della casa madre che fornisce assistenza gestionale e assume la responsabilità diretta attraverso gli organismi societari preposti. Il cuore del Gruppo resterà dunque ad Osoppo dove si sono peraltro appena investiti 12milioni di euro per potenziare la capacità produttiva di Mdf e per completare l installazione di un magazzino automatico nell impianto Plaxil 6, senza dimenticare i 3milioni di euro destinati all ammodernamento del mobilificio. Tornando all operazione in Serbia, come ha ricordato Enzo Cainero, che ha condotto la trattativa, l acquisizione delle partecipazioni di maggioranza, partita da una privatizzazione lanciata 18 mesi prima, risale al 4 novembre scorso a seguito di gara d asta indetta dall Agenzia per la Privatizzazione della Repubblica Serba. L interesse della Fantoni Spa ha evidenziato Paolo Fantoni - è stato prioritariamente incentrato nella Spik Iveriaziende Nuovo investimento in Serbia Si rafforza la presenza industriale del Gruppo Fantoni Spa di Osoppo - 1.500 dipendenti ed un fatturato annuo di 330-340 milioni di euro con punte di crescita dell 11% - nell area Balcanica dopo l intervenuta acquisizione del 70% del capitale sociale delle società Spik Iverica, Spik Napredak e Spik Morava tutte con sede in Ivanjica, nella Repubblica di Serbia. E quanto hanno annunciato, in conferenza stampa a palazzo Torriani, Giovanni e Paolo Fantoni e Paolo Fan- ca, unica azienda produttrice di pannelli truciolari in Serbia, logisticamente contigua alla Spik Napredak, operante nel La conferenza stampa di Paolo e Giovanni Fantoni, amministratori delegati della Fantoni spa settore delle prime lavorazioni del legno e alla Spik Morava, che svolge attività di servizi e trasporti, andando a costituire nel loro insieme, un area unitaria di 112.000 mq. Le tre società hanno costituito una significativa ed importante entità produttiva nella zona di Ivanjica, 220 km. circa a sudovest di Belgrado, ed attualmente occupano 300 dipendenti rappresentando l unico insediamento produttivo di pannello truciolare in territorio serbo. L Epf, Federazione europea delle associazioni nazionale produttrici di pannelli Mdf e truciolare, stima la crescita europea dei due settori di riferimento con tassi variabili tra il 3 e il 5% nei prossimi 5 anni, ma all interno di questi Epf definisce come i consumi nei paesi est europei crescono con tassi 3 volte superiori a quelli dell Europa occidentale. Tutto ciò avviene in corrispondenza di analogo differenziale di crescita del Pil tra i due gruppi di paesi ed in coerenza con piani di ammodernamento e di industrializzazione dei paesi dell est basati sulla realizzazione di programmi infrastrutturali importanti e sul perseguimento di logiche chiaramente riferite al libero mercato. In Serbia ha commentato Paolo Fantoni c è un industria del mobile da ricostruire, ma se questo per qualcuno può rappresentare una difficoltà, noi la consideriamo invece un opportunità. Non spaventano neppure le 10 ore di macchina che separano Udine dalle unità produttive di Ivanjica. Il Ministro dell Industria serbo ha assicurato che nel breve-medio periodo la zona sarà servita da un autostrada che la collegherà a Belgrado. Con questa operazione in Serbia Fantoni Spa intende rafforzare l operante unità produttiva di Ilirska Bistrica (Slovenia) ove è in fase di completamento un significativo intervento di ristrutturazione e rinnovamento tecnologico per la produzione di pannelli di fibra Mdf. L intervento in Lesonit, originatasi nel settembre 2000 e di cui ora Fantoni Spa detiene il 98,8% del capitale sociale, ha comportato un investimento di oltre 50 milioni di Euro, concretizzando una delle più significative realtà produttive dell area. Il nuovo intervento in Serbia, che sarà completato dall acquisizione della quota di capitale sociale detenuto dai privati, troverà immediato avvio dopo l Assemblea del 23 novembre prossimo ove saranno fissate le nuove cariche sociali ed individuate le fondamentali azioni dell intervento Fantoni Spa. Giorgio Barzazi, attuale Presidente della Lesonit, sarà nominato Presidente delle tre società, la Vice-Presidenza spetterà al dott. Enzo Cainero che ha seguito professionalmente l intera operazione, gli Amministratori Delegati del Gruppo Giovanni Fantoni e Paolo Fantoni, i Direttori degli attuali stabilimenti in Serbia, saranno gli altri Consiglieri. Il Comitato Esecutivo cui competerà l attuazione dei programmi aziendali sarà composto da Giorgio Barzazi e Tullio Bratta. Obiettivo del Gruppo è quello di una successiva fusione delle tre unità al fine di concentrare l intervento in un unica struttura operativa. E questo in relazione alle opportunità esistenti in termini di reperibilità della materia prima ed alla favorevole situazione del mercato, dal momento che la nuova realtà è destinata a soddisfare il fabbisogno di pannelli truciolari in Serbia, oggi coperto per intero da importazioni. Un altro obiettivo dell operazione è quello di soddisfare la domanda dei paesi limitrofi. L operazione della Serbia, così come quella effettuata in Slovenia, ha avuto il supporto di Unicredit Banca Impresa, filiale di Udine; nel caso specifico della Repubblica Serba ci si è avvalsi della collaborazione di Ita-invest Group di Nijs nelle persone dei signori Bojan Stanisavljevic e Zoran Petkovic, nonché dall assistenza attuata in Belgrado dalla International Consulting Partners Group di Udine nella persona del dott. Gabriele Copetti. realtà industriale / novembre 2006 27

aziende Stella Mare Design, innovazione e tradizione Nata nel 1985 per volontà dei due soci storici Stefano Falaschi e Lucia Cosmi Stella Mare rappresenta oggi una realtà all avanguardia nel settore della nautica. Forte di vent anni di esperienza, Stella Mare non si limita infatti a proporre prestigiosi prodotti nel mondo delle imbarcazioni, ma offre soprattutto un servizio esclusivo attraverso un organizzazione composta da reparti specializzati nella vendita e nel post-vendita, tramite l utilizzo di diverse strutture sia in mare che a terra. Sorta inizialmente come azienda artigianale dedicata solamente alla manutenzione e al rimessaggio, nel corso del tempo Stella Mare è cresciuta, fino ad affermarsi al giorno d oggi come punto di riferimento per la nautica di lusso nell alto Adriatico e come modello di organizzazione e di serietà agli occhi Chi è Astondoa Il cantiere spagnolo Astondoa, che quest anno festeggia il novantesimo anno della sua nascita, viene fondato nel 1916 da Jesùs Astondoa Martinez. L esperienza di quasi un secolo nel settore della nautica, ha permesso al gruppo spagnolo di attestarsi oggi come uno dei cantieri navali più importanti e conosciuti al mondo. Astondoa vanta tre sedi principali, di cui una Santa Pola (Alicante) - ospita la sede generale del gruppo, mentre le altre due, situate rispettivamente ad Almansa (Albacete) e Gallarta, costituiscono veri e propri centri di produzione. Dopo 90 anni di storia, la tradizione degli Astondoa non si è arrestata: la famiglia infatti è tutt ora al timone dell organizzazione del gruppo, oltre che naturalmente della promozione della filosofia Astondoa, basata su tre cardini principali: innovazione tecnologica, esperienza impareggiabile e design creativo. Stefano Falaschi e Lucia Cosmi dei clienti. Poco tempo dopo la sua creazione, Stella Mare ha infatti sviluppato anche un reparto commerciale, divenuto nel tempo il vero fulcro del business aziendale. Ben presto l azienda ha aggiunto un altro importante traguardo ai successi che da sempre caratterizzano la sua storia. Destinata infatti ad espandersi ulteriormente, Stella Mare è diventata negli anni distributore ufficiale per l Italia delle prestigiose imbarcazioni spagnole Astondoa, oltre che concessionario per tutta la gamma Sessa Marine, marchio italiano rinomato per lo stile e per il design delle sue imbarcazioni. Il resto è storia recente. Nel 2003 viene inaugurato il nuovo ufficio commerciale di Lignano Sabbiadoro presso Marina Punta Faro. All interno della stessa sede hanno ora sede anche le strutture del service Stella Mare. Nel 2005, invece, il grande evento l ha fatto l apertura del nuovo, bellissimo showroom a Latisana, a breve distanza dall uscita autostradale. Novecentotrenta metri quadrati di vetro, legno e acciaio, accompagnati da un inesauribile passione: questi i punti di forza che sorreggono l intera struttura di duemila metri quadrati di superficie espositiva. La Stella Mare: show room di Latisana Uno showroom raffinato e dal design moderno, al cui interno si fondono un insieme di competenze e di servizi innovativi per il settore nautico, in grado di rispondere ad ogni tipo di esigenza. Un azienda all avanguardia come lo è Stella Mare, che nell arco di un ventennio è cresciuta a livello esponenziale per competere in un mercato in continua evoluzione, non poteva mancare ad uno dei più importanti eventi del settore: il Salone Nautico di Genova. Nello spazio espositivo dedicato all azienda nell ambito della 46 edizione del famosissimo appuntamento fieristico che si tiene annualmente nella città di Genova, Stella Mare ha esposto le imbarcazioni dello storico cantiere spagnolo Asteilleros Astondoa. In anteprima assoluta, inoltre, sono stati presentati anche motoryacht, come gli inconfondibili modelli A72 Glx e A82 Glx. Questa importante vetrina internazionale in materia di nautica costituisce infatti, per Stella Mare, soprattutto una preziosa occasione per presentare l ampliamento della Gamma Astondoa che comprende i grandi motoryachts fino a 138 piedi, da oggi disponibili in Italia in esclusiva presso Stella Mare. Marina Torrisi 28 realtà industriale / novembre 2006

EUROTECH aziende Nuovo stabilimento, nuove commesse, nuovi mercati Sono state la classica ciliegina sulla torta le due nuove importanti commesse arrivate alla Eurotech da oltreoceano, proprio nei giorni in cui la multinazionale carnica, leader di mercato nella progettazione e sviluppo di NanoPc ad elevate performance, stava festeggiando l inaugurazione del suo secondo stabilimento nella zona industriale di Amaro. Le commesse sono giunte dalla newyorkese Metro-North Railroad (Mnr), che ha siglato con la Parvus Corporation di Salt Lake (controllata al 100% da Eurotech) un contratto di fornitura del valore di 728.000 dollari, e dalla regione Friuli Venezia Giulia per la realizzazione di un supercalcolatore destinato allo sviluppo della rete Grid regionale (ovvero una sorta di rete per il super calcolo regionale) da 1milione di euro. Nel primo caso la Parvus fornirà alla Mnr il Duramar, un mobile access router che la società del gruppo Eurotech ha sviluppato in partnership con la Cysco System per garantire un indirizzo Ip statico e consentire così una connessione sicura a bordo di mezzi in movimento. Nel secondo caso il governatore Riccardo Illy ha scelto Eurotech per rendere più competitiva la Regione con la realizzazione del supercalcolatore che servirà per sviluppare il Grid. Le due notizie hanno portato ad un nuovo acuto in borsa di Eurotech le cui azioni hanno viaggiato oltre i 9 euro, dopo che l azienda di Amaro era sbarcata a Piazza Affari con un valore di 3,4 euro. Si può, dunque, cercare nella continua espansione della Eurotech, con la conquista di nuovi clienti e nuovi mercati, la motivazione per l ampliamento aziendale che ha portato a fine ottobre all inaugurazione di un nuovo stabilimento ad Amaro, alla presenza del presidente Illy, di quello di Agemont, Alberto Felice De Toni, dell ex presidente della Regione ed attuale presidente del Cosint, Renzo Tondo e di numerosi rappresentati del Roberto Siagri mondo politico ed economico regionale. La nuova struttura, che si sviluppa su più di 2000mq, ospiterà gli uffici della direzione e del marketing e dedicherà un ampo spazio al reparto ricerca&sviluppo, suddiviso in aree dedicate all hardware, al firmware e a un nuovo reparto dedicato allo sviluppo software. Tenendo fede allo spirito iperinnovativo di Eurotech, lo stabilimento, che va ad aggiungersi a quello già esistente dedicato alla produzione (testing) del prodotto e magazzino, è stato progettato prestando la massima attenzione all ambiente ed allo sviluppo sostenibile. Grazie all installazione di un sistema di moduli fotovoltaici costituito da 108 pannelli solari in grado di sviluppare una quantità energetica annua di oltre 23.800 kwh con un risparmio in termini di emissioni di CO2 di 12.614 kg, il nuovo stabilimento si propone, infatti, come esempio di nuovo complesso edilizio sostenibile, inserito nell ambiente circostante e caratterizzato da un progetto ad alta specificità tecnologica. La nostra volontà ha spiegato il presidente ed amministratore delegato di Eurotech, Roberto Siagri è di dimostrare che le tecnologie servono per migliorare il mondo e non per peggiorarlo e che abbiamo l intenzione di rispettare il territorio facendo capire che la conoscenza può contribuire in modo sostanziale al miglioramento del livello di vita della nostra comunità. Il nuovo stabilimento, oltre a nuovi spazi e nuovi reparti, favorirà anche nuovi occupati. Infatti, quando, tre anni fa fu progettata la nuova sede i dirigenti pensavano di arrivare a 60 dipendenti e di occupare solo uno dei due piani della struttura, mentre adesso ad Amaro lavorano 85 dipendenti che occuperanno entrambi i piani della nuova struttura. Un immagine dello stabilimento Eurotech di Amaro Arrivato in borsa nel novembre 2005, il gruppo Eurotech è stato inizialmente protagonista di guadagni notevolissimi che hanno raggiunto il 300% della prima quotazione. Nel luglio scorso ha, poi, dato vita un aumento di capitale di circa 110milioni di euro, funzionale alla strategia di espansione internazionale fortemente voluta dal gruppo dirigente. Questa strategia che ad agosto 2006 ha portato Eurotech a lanciare, attraverso la sua controllata inglese E-tech uk limited, un offerta pubblica d acquisto nei confronti della britannica Radstone Technology, che non ha avuto seguito per il rilancio, giudicato eccessivo, da parte di una concorrente. La volontà di espansione dell azienda carnica non si è però fermata perchè, come ha spiegato Siagri continuano ad interessarci acquisizioni che possano portarci ad ampliare il numero dei nostri clienti e la nostra forza sui mercati. In tal senso ha continuato gli Usa rimangono per noi un terreno molto importante anche se vi abbiamo già fatto due acquisizioni. Un gruppo, dunque, in netta crescita che, ad oggi, può vantare un fatturato 2005 di 53,4 milioni di euro e numerose sedi sparse in tutto il mondo. Oltre alla principale di Amaro, è, infatti, presente direttamente o con filiali proprie a Kansas City e Salt Lake City (Usa), Cambridge (Gb), Lione (F), Helsinki (Sf), Caronno (Varese) e Trento e con uffici commerciali a Monaco di Baviera e Pechino. c.t.p. realtà industriale / novembre 2006 29

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Potocco spa aziende Quattro generazioni per la sedia La Potocco Spa in dati e numeri Anno di fondazione: 1919 Marchi: Potocco e Accademia Titolare: Antonino Potocco General Manager Accademia: Sergio Bertossi Art Director: Mauro Liparini Fatturato 2005: 20milioni di euro Dipendenti: 100 Agenti di vendita: 25 Corner monomarchio: 3 (Atene, Lubiana, Zagabria) Export: 85% Investimenti in comunicazione: 10% del fatturato Sede: Via Indipendenza, 4 Manzano Telefono: 0432.745111 nata nel 1919 la Potocco spa di Manzano come laboratorio artigianale per È la produzione di sedie. Da quell anno quattro generazioni della famiglia si sono alternate alla guida dell azienda. Oggi, l impresa del triangolo, guidata da Antonino Potocco, è una delle più affermate del settore con due marchi (Potocco e Accademia) noti in tutto il mondo, circa 100 dipendenti e 20milioni di euro di fatturato derivante dall 85% di export realizzato in tanti Paesi del mondo dove opera con circa 25 agenti mono o plurimandatari. Un successo arrivato grazie al costante impegno della famiglia che, come ha spiegato a Realtà Industriale Antonino Potocco, ha sempre e solo investito nella crescita dell azienda nei momenti delle vacche grasse per darle autonomia e spalle sufficientemente larghe per affrontare anche i momenti difficili. Momenti che per il Triangolo della Sedia sono arrivati negli ultimi anni quando non è bastato più aspettare che i compratori afferma Antonino Potocco arrivassero a Manzano, ma è stato necessario essere in grado di agire nel modo più diretto possibile sui mercati di sbocco. Nata e cresciuta producendo sedie con una spiccata attitudine alla ricerca e al design, la Potocco spa, negli ultimi anni, ha aggiunto alla produzione di sedute anche quella di tavoli, piccoli mobili, complementi d arredo e oggettistica per la gran parte prodotti in casa. All inizio racconta Antonino Potocco fornivamo le nostre sedie alle grandi aziende italiane ed estere che producono cucine e mobili, lavorando quasi come terzisti. Successivamente, nel 1970-75 iniziammo una fase di ricerca per costruire un immagine aziendale supportata anche da una collezione, avvalendoci della collaborazione di designer affermati ed architetti che ci permisero di realizzare prodotti originali e distinguibili grazie al nostro marchio. Fu una sfida notevole continua Potocco perchè realizzare una sedia per un cliente su suo design vuol dire farsi comprare il prodotto, mentre proporre al mercato realizzazioni proprie con propri cataloghi vuol dire venderli. Il processo produttivo è sempre lo stesso, ma farsi comprare o vendere un prodotto è completamente diverso. Sull ambiziosa strada intrapresa agli inizi degli anni settanta la Potocco sta lavorando duramente ancora oggi. Nel 1989, sempre più convinti della scelta fatta, i Potocco diedero, infatti, vita ad una seconda azienda, denominata Accademia, per affiancare alle sedie in legno, sedute e tavoli realizzati con materiali come le pressofusioni in alluminio, i materiali plastici e i materiali per esterni. Lo scopo era, soprattutto, quello di aggredire meglio il mercato contract (navi, ristoranti, alberghi) per il quale è necessario sapersi proporre con una gamma di prodotti più ampia delle sole sedie in legno. Oggi riprende Potocco parlando delle attuali condizioni di mercato il momento non è facile per nessuno. A tutti gli operatori del settore è richiesta una grande capacità di sopportare lo stress perchè, anche se un azienda va bene, per raggiungere determinati obiettivi si fatica il doppio di una volta. C è la necessità di sapersi rendere sempre interessanti, di comunicare adeguatamente i prodotti, di riuscire a creare idee sempre nuove ed accattivanti. Insomma conclude sul punto è un momento di grande pressione in cui non ci si può rilassare pensando di essere arrivati, ma bisogna sempre cercare di rimanere agganciati al treno del mercato perchè se lo si perde adesso si rischia di non riagganciarlo più. Per riuscire a rimanere attaccata al treno, la Potocco investe in comunicazione (complessivamente intesa) quasi il 10% del fatturato e nel tempo si è dotata di una rete di agenti di vendita diffusa in molti Paesi del mondo e, negli ultimi anni, ha cominciato ad aprire una serie di corner di marca in importanti negozi di capitali come Atene, Lubiana e Zagabria. Devo ammettere che nell ultimo periodo dice Antonino Potocco, pur conservando presenze molto signficative sui tradizionali mercati Europei, asiatici e americani, stiamo avendo parecchie soddisfazioni dai mercati emergenti dell Est Europa con in primo piano Russia e Ucraina. Personalmente credo anche molto nell importanza dei mercati della cosiddetta area dello yen che, dopo la flessione avuta con l arrivo dell euro, si Antonino Potocco L imbocco del tunnel che porta le sedie dalla fabbrica alla verniciatura stanno riprendendo. Sono, poi, interessanti, particolarmente per il contract, le aree emergenti del mondo arabo. Infine, per quanto riguarda la nostra azienda, sta lentamente aumentando d importanza il mercato italiano. L azienda manzanese pur non avendo ancora aderito al marchio di distretto, sta pensando di farlo in un prossimo futuro. Trovo che si debba fare un po di chiarezza su questioni come la costituenda Asdi o sul ruolo di Promosedia sostiene Antonino Potocco, ma è indubbio che sarebbe importante che questa zona potesse contare su un marchio forte e conosciuto nel mondo. Nel notevole movimento di concentrazione d aziende e con numerose realtà che hanno cominciato a delocalizzare parte della produzione all estero, la Potocco, per il momento, non si è mossa. Abbiamo pensato più di qualche volta spiega il titolare di acquisire qualche azienda, non solo per crescere dimensionalmente, ma soprattutto per ampliare e completare ulteriormente la nostra offerta. Credo che ci sarebbero anche gli spazi per poterlo fare, ma finora non abbiamo mai trovato l occasione giusta. Quanto alla delocalizzazione delle parti a minor valore aggiunto della produzione, ritengo che sia un processo destinato ad aumentare. Per ciò che ci riguarda posso dire che ci sono già state fatte varie proposte, finora però abbiamo sempre resistito alla tentazione anche perchè lavoriamo su una fascia di mercato di livello abbastanza alto e difficilmente siamo riusciti a trovare all estero qualità produttive che potessero soddisfare il nostro standard. Adesso, però conclude Antonino Potocco, anche all estero la qualità delle lavorazioni di base sta aumentando, così come la capacità di offrire un servizio adeguato. Insomma, per vedere se la prossima tappa della quasi novantennale storia della Potocco spa sarà l acquisizione di altre aziende del triangolo o l internazionalizzazione bisognerà aspettare ancora un po di tempo. Carlo Tomaso Parmegiani realtà industriale / novembre 2006 31

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obiettivo nord-est Industriali nello spazio Una bella veduta della città di Treviso Nel suo film La guerra dei Mondi il regista Steven Spielberg descriveva l invasione della Terra da parte di malvagi abitanti dello spazio, genericamente etichettati come marziani. E probabile che nei prossimi decenni accada esattamente il contrario. Ovvero che l innocuo genere umano invada Marte e crei una succursale terrestre sulla Luna. Fantascienza? Non sembra proprio visto che studi in questo senso sono iniziati già negli anni 70 e su questo fronte si sta giocando una partita davvero planetaria tra Stati Uniti, Europa e grandi potenze mondiali. Il 2 giugno 2003 l Agenzia Spaziale Europea ha lanciato nello spazio la sonda Mars Express che, avvicinandosi a Marte, ha iniziato a inviare interessanti notizie e immagini in 3D del pianeta rosso. Serviranno a studiare la concreta possibilità che l uomo colonizzi il sistema solare a partire dai pianeti più vicini alla Terra. Così, mentre - a quasi 40 anni dallo sbarco di Neil Armstrong, Edwin Aldrin e Michael Collins sul satellite terrestre - si moltiplicano i sostenitori della tesi secondo cui l allunaggio fu una bufala colossale realizzata negli studi televisivi americani, c è chi, per non rischiare di restare scalzato dal futuro, realizza progetti e studi. Lo scorso 19 ottobre nella sede degli industriali della Marca, a Palazzo Giacomelli nel centro storico di Treviso tra calli ed edifici trecenteschi, è stato avviato il primo incontro ufficiale del tavolo di lavoro nazionale che sta mettendo a punto fattive collaborazioni finalizzate alla possibile colonizzazione di Marte e della Luna. Ma perché chiamare in causa gli industriali alle prese con manovre finanziarie poco gradite, strategie di conquista dei nuovi mercati dell estremo oriente (quello sì, concreto e tangibile) e dunque presumibilmente scettici di fronte alle richieste di industrializzazione dello spazio? Semplicemente perché, il raggiungimento dell obiettivo Marte o Luna dipende dalle tecnologie che l uomo sarà in grado di realizzare con le conoscenze, i materiali e gli strumenti disponibili qui ed ora. In una parola con la tanto invocata ricerca. Ecco dunque che l Accademia trevigiana per il territorio, che promuove attività di ricerca e didattica in collaborazione con le Università Italiane, ha accettato di fare da trade d union tra enti scientifici e organizzazioni industriali sotto il coordinamento dell Agenzia Spaziale Alcatel Alenia che a sua volta sta collaborando con l Esa e con Asi (Agenzia Spaziale Italiana) agli studi in questo settore. Industrie e imprese sono chiamate a testare le proprie competenze su questa nuova frontiera per studiare tutte le possibili soluzioni necessarie ad affrontare il viaggio verso Marte, sbarcare con successo sulla nuova colonia e stabilirvi delle attività. I filoni da sviluppare sono tantissimi spiega Gianni Anselmi, presidente dell Accademia basti pensare alla necessità di creare sistemi di recupero delle risorse idriche ed energetiche che, una volta raggiunta la destinazione, sono difficilmente approvvigionabili. Bisognerà pensare ad un modo per riciclare tutti gli scarti dell attività umana e di recuperare la gran parte di energia che andiamo disperdendo. Ma non è finita qui, potrei continuare con moltissimi altri esempi, soprattutto in tema di sviluppo di materiali leggeri e resistenti in grado di sopportare l assenza di atmosfera e la conseguente presenza di micrometeoriti vaganti. I settori produttivi coinvolti vanno dall elettronica avanzata alla carpenteria metallica, dalle bioteconologie al settore ambientale per la costruzione di depuratori e nuovi sistemi di trattamento dei rifiuti. In questa corsa c è posto anche per le nuove sperimentazioni nel campo dell agricoltura, delle coltivazioni transgeniche e delle tecnologie di coltivazione in serra per la semina e la crescita di piante in assenza di ossigeno naturale. Il tavolo di confronto ha già sortito alcuni contatti tra scienziati e industriali: un impresa trevigiana attiva nel settore delle nanotecnologie si è scoperta capace di avviare sperimentazioni sulla messa in produzione di coperture in grado proprio di resistere agli attacchi delle micrometeore. Inutile dire che a questo stadio non sono i risultati concreti quelli che contano, ma l avvio di nuovi filoni di ricerca. L industria italiana tira corto Anselmi è poco informata sulle possibilità che questi nuovi campi di azione offrono e nelle nostre zone in particolare dobbiamo cominciare a svegliarci, perché altrove si stanno già muovendo. Diciamoci la verità: domani non arriveremo su Marte e non ci saranno linee dirette di autobus da qui alla Luna, ma intanto la ricerca inizia e sappiamo da dove comincia ma non dove arriva. Le applicazioni, questa volta spendibili sui nostri mercati fin da subito, potrebbero insomma rivelarsi più interessanti delle soluzioni spaziali a cui si mira. Anche in termini di ritorno pubblicitario. Centrare un risultato durante un progetto di ricerca per la colonizzazione del sistema solare può valere mille volte il valore di una campagna marketing per la sponsorizzazione di un prodotto più, come dire terra terra. Silvia Savi realtà industriale / novembre 2006 33

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obiettivo austria Le richieste dell industria al nuovo governo Veit Sorger, presidente della Industriellenvereinugung (la Confindustria Austriaca) Markus Beyrer, segretario generale della Industriellenvereinugung Sappiamo qual è stata la politica economica del Governo austriaco uscente. I suoi capitoli principali si intitolano: riforma delle pensioni, privatizzazione delle industrie di Stato, riforma fiscale, liberalizzazione parziale negli orari dei negozi, investimenti in infrastrutture stradali e ferroviarie. Non sappiamo, invece, quale sarà la politica economica del prossimo governo austriaco. Non lo sappiamo per varie ragioni. La prima è che, se nascerà una Große Koalition (ossia un governo formato dai due partiti austriaci maggiori, Övp ed Spö), bisognerà capire su quali punti popolari e socialdemocratici si metteranno d accordo e su quali no. Perché su molte questioni i due partiti si trovano su posizioni diametralmente opposte. La seconda ragione è che la Grosse Koalition, che tutti davano per scontata dopo i risultati del voto del 1 ottobre, tanto scontata non è. Al momento in cui scrivevamo questo articolo le trattative si erano interrotte, socialdemocratici e popolari si stavano trattando a pesci in faccia e tutto lasciava presagire che si sarebbe andati a elezioni anticipate o a un governo minoritario di breve durata. Staremo a vedere. In attesa che la situazione politica austriaca si decanti, sono invece già chiare le richieste che il mondo imprenditoriale ha rivolto al governo che verrà, perché sia garantita la competitività delle aziende austriache e perché le condizioni economiche generali favoriscano gli investimenti sul territorio nazionale. L occasione per farlo è stata la cerimonia per festeggiare i 60 anni di costituzione della Industriellenvereinugung (la Confindustria austriaca). Ne hanno parlato sia il presidente Veit Sorger che il segretario generale dell associazione, Markus Beyrer. Nessuno dei due, ovviamente, si è sbilanciato sul colore o sui colori che il futuro governo dovrebbe avere, benché sia noto che il mondo imprenditoriale austriaco sia più vicino all Övp. Si è trattato di un messaggio erga omnes, nella convinzione che ogni governo debba essere ispirato al pragmatismo, nell interesse di tutti, perché chi governa contro l industria questo il senso delle parole usate da Sorger e Beyrer governa contro l occupazione. Uno dei fattori principali per rendere la produzione austriaca competitiva viene individuato nel fisco. Gli Industriali austriaci chiedono un alleggerimento generale del carico impositivo. Due passi importanti in questo campo erano già stati mossi dal governo uscente, con la riduzione dell imposta sulle società (corrispondente alla nostra Ires) dal 34 al 25 per cento e con l introduzione dell innovativo sistema di tassazione di gruppo, sia a livello nazionale che internazionale, con compensazione tra utili e perdite. La Industriellenvereinigung esprime apprezzamento per queste scelte, ma ne sollecita altre: la riduzione delle aliquote sui redditi più alti al 45 o meglio ancora al 40 per cento (attualmente l Irpef è al 50% per i redditi superiori ai 51.000 euro), l alleggerimento fiscale per i trasferimenti di azienda, l eliminazione delle imposte sulle donazioni e sulle eredità; inoltre, l esenzione dalle tasse sulle partecipazioni azionarie dei lavoratori dipendenti dovrebbe essere elevata dagli attuali 1.700 euro a 2.500 euro. Gli industriali respingono, poi, l ecologicizzazione del sistema fiscale, che potrebbe essere introdotta da un eventuale partecipazione dei Verdi al governo. Un tale sistema finirebbe per colpire le industrie a maggior consumo di energia, che in Austria danno lavoro a 175.000 persone, con investimenti annui per 2,5 miliardi di scellini. Se ciò accadesse, molte di tali aziende finirebbero per delocalizzare la loro produzione in Paesi fiscalmente più ospitali. Un altro tasto toccato è quello delle privatizzazioni. Il processo, come è noto, è in corso e ha già riguardato alcune importanti ex aziende pubbliche, in passato sotto il controllo dell Öiag, la holding di Stato. Gli industriali chiedono che il processo sia allargato anche alle aziende di proprietà dei Länder e dei Comuni, come le banche (Hypo Alpe Adria Bank è una di queste), gli aeroporti, le aziende elettriche. Nel settore commerciale, che tocca soltanto di riflesso le industrie, si chiede una maggiore liberalizzazione dei tempi di apertura dei negozi, consentendo una flessibilità degli attuali orari di apertura tra le 14 della domenica e le 24 del sabato. In altre parole, si chiede che ciascun negozio (l esigenza è sentita soprattutto dalle grandi catene di supermercati) possa gestire i suoi orari di apertura non nei limiti fissati giorno per giorno, ma nell arco dell intera settimana. Un principio analogo ispira la richiesta, già nota, di maggiore flessibilità nell orario di lavoro nelle aziende, richiesta espressa nella formula 10-12- 60-2, che significa: aumento dell orario giornaliero da 8 a 10 ore; possibilità di lavoro straordinario fino a 12 ore al giorno, con un massimo di 60 ore settimanali; recupero delle ore extra di lavoro nell arco di due anni. In proposito gli industriali hanno voluto smentire il mito che vedrebbe gli austriaci come grandi lavoratori: secondo uno studio Ocse, con 1.488 ore di lavoro all anno, verrebbero di gran lunga dopo l Italia, la Gran Bretagna, il Giappone e gli Usa. Anche perché in Austria, come pochi sanno, le ferie annuali sono di 5 settimane! L ultimo punto del catalogo di richieste degli Industriali al Governo che verrà riguarda i limiti posti al licenziamento di personale, che si vorrebbero alleggeriti, in particolare per quanto riguarda i contratti di apprendistato e i periodi di prova, da estendere a tre mesi. Richieste imposte dalle esigenze di competitività in un mercato globalizzato e pregiudiziali proprio per il consolidamento delle imprese e per la creazione di nuovi posti di lavoro. Marco Di Blas realtà industriale / novembre 2006 35

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centro StUdi confindustria a ottobre la produzione industriale continua a crescere rispetto al 200 risultati dell indagine congiunturale rapida mostrano a ottobre un incremen- I to della produzione industriale grezza del 6,1% rispetto allo stesso mese dell anno precedente. L indice di produzione, a parità di giornate lavorative, registra una variazione positiva ma più contenuta (3,4%), essendovi una giornata lavorativa in più rispetto a ottobre dello scorso anno. Dal confronto mensile, emerge che il livello della produzione industriale (2000=100), calcolata al netto della stagionalità e a parità di giornate lavorative, a ottobre si è ridotto rispetto a settembre (-0,3% la variazione congiunturale). Pertanto, nei primi dieci mesi di quest anno l attività produttiva sarebbe cresciuta del 2,3% rispetto allo stesso periodo dell anno scorso, sia nei dati grezzi che corretti (il numero di giorni lavorativi è 211 come nel periodo gennaio-ottobre 2005). Le commesse di produzione acquisite dalle aziende industriali registrano nei confronti dello stesso mese dello scorso anno un incremento (3,9%), mentre si ridimensionano rispetto a settembre (-3,1% la variazione congiunturale). La zona ombreggiata rappresenta le previsioni CSC per settembre e ottobre. Fonti: Istat, Indagine congiunturale rapida CSC GLOSSARIO Produzione industriale (Indici Base 2000 = 100) Indice grezzo: misura la quantità effettivamente prodotta; Indice corretto: calcola quale sarebbe stato il livello della produzione se nel mese ci fossero state, virtualmente, le stesse giornate lavorative dell anno precedente; Indice destagionalizzato: depura la quantità prodotta dalle fluttuazioni dovute a fattori metereologici e consuetudinari. Variazione congiunturale: variazione percentuale rispetto al periodo precedente. Variazione tendenziale: variazione percentuale rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Produzione industriale INDAGINE CONGIUNTURALE CSC (a) (variazioni % tendenziali, salvo diversa indicazione) Settembre 2006 Ottobre Indice grezzo 1,4 6,1 Indice corretto per i giorni lavorativi (differenza giorni rispetto all anno t-1) Indice destagionalizzato e corretto (b) - Livello (2000=100) 99,5 99,0 -Variazione congiunturale 0,1-0,3 Ordini 2,4 3,9 (a) L indagine viene effettuata mensilmente su un panel di 380 imprese medio-grandi, in termini di fatturato, rappresentative dell industria in senso stretto. (b) La procedura di destagionalizzazione viene applicata separatamente per ciascun mese di previsione, rispettivamente, con n+1 e n+2 osservazioni, dove n è la numerosità della serie Istat. Fonte: Centro Studi Confindustria, ottobre 2006. 4,2 (-1) 3,4 (+1) realtà industriale / novembre 2006 37

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Rispetto ai robusti andamenti dei primi sei mesi dell anno, nel terzo trimestre la crescita è risultata più moderata. Nei confronti del trimestre precedente l economia italiana è cresciuta di tre decimi di punto, in misura inferiore a quella registrata nel secondo, più sei decimi di punto, e nel primo, più otto decimi di punto. La crescita acquisita, quella che si otterrebbe se il livello del PIL non subisse variazioni nel quarto trimestre, è dell 1,7%, un dato senz altro positivo dopo la crescita zero del 2005 e quella quasi zero del 2004, che è rimasto costante nei riferimenti trimestrali di quest anno. Le stime inquadrano la permanenza di condizioni favorevoli che scontano una evoluzione ancora positiva per la fine d anno anche se caratterizzata da tendenze, sempre positive ma in un contesto di lento rallentamento. L anno dovrebbe terminare con una crescita del PIL corretto per le giornate lavorative dell 1,8%. Nei confronti del periodo 2001/2005 nel quale la crescita media del PIL è stata solo dello 0,6%, il risultato che si sta profilando è senz altro apprezzabile. Ma lo è in termini relativi, cioè rispetto all andamento depresso del quinquennio precedente. Se però l analisi passa dal livello interno a quello esterno, resta evidente la problematicità della situazione nazionale. Tra il 2000 ed il 2005 gli Stati Uniti sono cresciuti del 12,9%, l Europa solo del 9%. Ma all interno dell Europa si contano paesi che hanno avuto uno sviluppo analogo a quello statunitense, Regno Unito con il 12,2% e Spagna con l 11,7%, mentre altri come la Francia con il 7,7% hanno mantenuto un andamento apprezzabile: male sono andati l Italia e la Germania, 3,2% di crescita cumulata per entrambi. Ma in Germania la crescita appare ora più vigorosa (il prodotto è cresciuto del 2,8% nel terzo trimestre 2006, di oltre un punto superiore al dato nazionale) anche perché l economia è ripartita prima grazie ad una recuperata dinamica dell industria che si è avviata già a partire dalla metà del 2002 mentre in Italia è proseguita la stagnazione sino agli inizi del 2005. Da quel momento si registra una svolta sostenuta dal miglioramento del clima di fiducia, dal rafforzamento della dinamica dell indice della produzione industriale, dai segnali di positiva evoluzione dei settori dei servizi. La prima metà degli anni 2000 si è rilevata un periodo fortemente anomalo in Rafforzare la ripresa cui a brevi periodi di marcata riduzione del livello dell attività economica caratterizzato da chiare tendenze recessive si sono alternate accelerazioni dei ritmi produttivi di carattere temporaneo cui sono seguite decise frenate. Nel trentennio precedente, secondo gli studi dell ISAE, si sono succeduti a periodi di espansione fasi di contrazione temporalmente molto più contenute: in pratica la durata media delle fasi di crescita è risultata pari a 47 mesi mentre la fasi successive hanno avuto una durata più contenuta pari mediamente a 18 mesi. La prima metà degli anni 2000 conta invece su 49 mesi continui sfavorevoli nel corso dei quali le fasi di potenziale rialzo si sono rivelate molto brevi e per questo effimere. Questo prolungato periodo di stagnazione/staticità è stato segnato dallo sfavorevole andamento della produzione industriale che, dopo la brusca recessione del 2001, ha incontrato una fase molto prolungata di stagnazione caratterizzata dall alternanza di recuperi contenuti seguiti da ricadute. Questo andamento è risultato molto marcato nel 2002 e si è ripetuto con una minor accentuazione nel 2003 e nel 2004. Per l industria sono in tutto 60 i mesi che dividono gli ultimi due periodi di ripresa ciclica. Anche nel 2005 sembrava che dovesse verificarsi lo stesso andamento altalenante: dopo un secondo trimestre che pareva preludere ad una vigorosa ripresa è seguita una fase di ripiegamento che non è stata però generalizzata riflettendo la riduzione di attività delle produzioni maggiormente rivolte al mercato interno. Al contrario le imprese esportatrici hanno tenuto rispetto alla contrazione subita dalle produzioni a carattere nazionale. Tra la fine del 2005 e gli inizi del 2006 la ripresa ha cominciato a diffondersi a più largo raggio contribuendo a correggere le divaricazioni nei confronti dei concorrenti europei. L Italia non è più il fanalino di coda : negli ultimi venti mesi la produzione industriale italiana è risultata meno intensa di quella spagnola e tedesca, ma sensibilmente migliore di quella francese ed inglese. Per la fine d anno l attività produttiva dovrebbe assumere una intonazione più moderata ma all interno di una tendenza stabilmente positiva. Il clima è favorevole e va, quindi, rafforzato con misure adeguate per sostenere la produttività. commento Anche l industria friulana ha evidenziato la ripresa della produzione dopo l andamento sinusoidale del 2005: il rapido recupero nel I trimestre con il + 3,6% (dopo la caduta del IV trimestre 2005, - 0,8%), l assestamento nel II con il + 2,5%, l accelerazione pari a + 5% nel III. Nei primi nove mesi dell anno la produzione è cresciuta in media del + 3,7% rispetto allo 0,6% dello stesso periodo dell anno scorso (comprendendo la flessione del IV trimestre, + 0,4% in media d anno). La produzione è stata sostenuta dal recupero della domanda interna (+2,8% in media a fronte del + 1,8% lo scorso anno) e dalla stabilità della domanda estera (+ 2,6%, mostrando un assestamento rispetto all anno scorso in cui l incremento è stato del + 3,8). Gli ordini risultano in netto rialzo (+5,7% in media rispetto al + 1,4% dell anno scorso) assicurando prospettive di consolidamento al ciclo positivo in atto. Dal punto di vista della articolazione delle tipologie produttive, la ripresa è stata sostenuta dal buon andamento della meccanica e dal recupero del legno e mobile (che nello stesso periodo del 2005 hanno registrato una forte contrazione) mentre è proseguito il trend sostenuto della metallurgia con la stabilizzazione dell evoluzione della carta e stampa e della gomma e plastica e la tenuta della chimica. La fase di recupero appare stabilizzata, avvalorata dalla diffusione dei settori in espansione (l unico in controtendenza è rappresentato da quello dei mezzi di trasporto). Anche se è destinata a scontare un andamento più contenuto. Lo scenario è, quindi, favorevole ed è destinato a restare tale. E il momento propizio, quindi, per imprimere quella svolta nelle politiche economiche che sia destinata a sostenere la produttività fattore principale per migliorare le condizioni competitive. Definita la finanziaria nazionale, che assicura il rispetto dei saldi ma non il sostegno alla crescita ed alla competitività, occorre pensare sul serio alle riforme per farle. A livello regionale occorre lavorare per rafforzare quell ambiente favorevole allo sviluppo delle imprese che serva a promuovere il mercato senza dirigismi, a semplificare l articolazione dei poteri locali, a rilanciare la logistica e favorire la liberalizzazione del trasporto, a valorizzare l integrazione tra sistema delle imprese e mondo della ricerca. Ezio Lugnani realtà industriale / novembre 2006 39

assindustria formazione Programma corsi di formazione dicembre 2006 Area formativa Competenze Relazionali 5 e 12 dicembre Dirigere e gestire nel cambiamento. Nuovi stili per nuove sfide Direttive Comunitarie 6 dicembre La norma CEI EN 60204-1 e guida all applicazione CEI 44-14 Corso di approfondimento Informatica 4 dicembre M.O.C. 2400 - Implementing and Managing Microsoft Exchange Server 2003 Personale 13 dicembre La gestione degli agenti e rappresentanti di commercio Qualità 6 dicembre Misure e indicatori secondo le ISO 9000:2005 Sicurezza 11, 12 e 13 dicembre Gestione e piano di emergenza antincendio Vendite/Commerciale 1 dicembre Conoscere la voce del cliente e trasferirla in azienda con il Quality Function Deployment I programmi didattici dei corsi, i profili dei relatori e dei formatori, le date di svolgimento e le modalità operative di partecipazione sono disponibili sul sito www.assind.ud.it nella sezione Formazione Corsi a calendario. 40 realtà industriale / novembre 2006

Le altre notizie: LA LEGGE SABATINI A TASSO ZERO E DECAMBIALIZZATA - La legge Sabatini, che incentiva l acquisto o la locazione finanziaria di macchine utensili o di produzione di nuova fabbricazione, ha più di quarant anni ma resta uno strumento di riferimento per l ammodernamento e la crescita tecnologica delle piccole e medie imprese. La sua attualità è stata valorizzata dalle novità via via introdotte che hanno permesso di ridurre i costi di accesso nonché di semplificare le procedure sino ad arrivare, con la regionalizzazione della Sabatini e le modifiche regolamentari introdotte, all applicazione del tasso zero, prima, ed a modificare la configurazione operativa, di recente, attraverso la decambializzazione. Le novità sulla Sabatini sono state illustrate in due incontri: il primo promosso dall Associazione Industriali di Udine, per le imprese associate, in collaborazione con Mediocredito Centrale e l Assilea, l Associazione nazionale delle società di leasing, il secondo promosso da Assilea tenutosi presso Friulia Lis, per la presentazione alle società locali di leasing. La presentazione della vecchia e della nuova Sabatini è stata tenuta da Guglielmo Belardi, responsabile del Team Sviluppo dell Area agevolazioni di Mediocredito centrale, che ha proceduto ad un excursus sulla evoluzione della Sabatini, nata per favorire la vendita di macchine utensili e di produzione e poi trasformatasi in uno strumento di promozione per l ammodernamento e l innovazione delle piccole e medie imprese. A questo mirano i miglioramenti introdotti. Per quanto riguarda la vecchia Sabatini che assicura interventi finanziari della durata fino a cinque anni assistiti da effetti, sono stati introdotti miglioramenti diretti al contenimento In primo piano: L EUROPARLAMENTARE ARMANDO VENETO IN VISITA ALL ASSINDUSTRIA FRIULANA - Con la piena disponibilità a farsi promotore in Europarlamento di una interrogazioni sui temi della concorrenza sleale portata in Italia dai vettori dell est Europa si è conclusa a palazzo Torriani la visita dell Europarlamentare Armando Veneto, componente della commissione del Parlamento europeo che si occupa dei rapporti tra Italia e Paesi dell Area Balcanica. A ricevere l onorevole è stata una delegazione dell Assindustria friulana presieduta da Marco Bruseschi, vice-presidente del Comitato per la Piccola Industria, e Massimo Masotti, capogruppo del Gruppo Autotrasporto Conto Terzi. Da parte di Bruseschi è stata sottolineata la centralità della nostra Regione nella nuova Europa allargata. Da qui la necessità di dotare il territorio di infrastrutture efficaci e funzionali con particolare riferimento alle opportunità connesse con il Corridoio 5. Di logistica e trasporti ha parlato anche Masotti. L allargamento dell Unione Europea ha provocato nel nostro Paese un incremento dell oltre 200% della presenza dei vettori dell est europeo, che di fatto - ha rimarcato Masotti - hanno scalzato i vettori italiani. Dal canto suo Veneto ha evidenziato l importanza delle infrastrutture per rendere l UE più coesa. A tale riguardo ha anche illustrato il suo progetto di costituire una grande banca europea di progetti con il compito di verificare quali interventi di interesse comunitario vadano finanziati e sostenuti. E una Tavola rotonda a palazzo Torriani con l europarlamentare Armando Veneto opportunità da cogliere ha convenuto il capogruppo Masotti che ha poi avuto l assicurazione da Veneto in merito ad un azione per l introduzione del gasolio professionale e per assicurare condizioni di parità tra i vettori comunitari e quelli dei Paesi dell est europeo. MERCATO ED ENTI LOCALI - L emergenza rifiuti che ha colpito la provincia di Udine, tra le diverse spiacevoli conseguenze derivanti dalla mancata programmazione del settore, sta riproponendo la anacronistica contrapposizione tra gestione pubblica ed affidamento ai privati nell attivazione dei servizi pubblici locali che si concretizzano nell esercizio di attività economiche. Ritorna l assioma secondo il quale la gestione degli enti pubblici assicurerebbe efficienza e calmieramento dei prezzi mentre i privati perseguirebbero soltanto la massimizzazione dei profitti senza curarsi della qualità del servizio erogato e trascurando le manutenzioni. La conclusione è la ripubblicizzazione della gestione dei servizi al cittadino attraverso la gestione diretta da Marino Firmani parte degli enti locali. Il contrasto di questa impostazione con i concetti di sussidiarietà, efficienza e responsabilità sono evidenti. Come precisa in una nota l Assindustria friulana, ciò comporterebbe la restrizione del mercato nello svolgimento di attività economiche legate all erogazione dei servizi pubblici locali ripristinando situazioni di monopolio pubblico in contrasto con l esigenza di limitare la presenza del pubblico negli ambiti in cui il privato non può operare. Il privato certamente deve perseguire efficienza e qualità sottolinea il Capogruppo dei Servizi alle imprese dell Assindustria, Marino Firmani - e se vuole stare sul mercato deve tener conto delle regole basate sulla libera concorrenza. Ma proprio per stare sul mercato non può trascurare l attenzione continua alla qualità perché altrimenti vedrebbe pregiudicata la realizzazione della redditività che gli consente di investire offendo migliori servizi a costi più bassi. L esclusività del pubblico così come il ricorso a procedure di affidamento in house allontanano dal mercato e non permettono, in mancanza di concorrenza, di raggiungere quegli obiettivi di miglioramento nella gestione delle risorse e nell offerta di servizi adeguati al minor costo che appunto il mercato può assicurare. Il ripristino del monopolio pubblico prosegue Firmani - impedirebbe quell abbattimento dei costi che può derivare solo dal libero mercato. Ad esempio la liberalizzazione della telefonia ha determinato la costante diminuzione dei prezzi mentre questo non è avvenuto nel settore dei servizi. Ed è proprio il settore dei rifiuti che dimostra come i limiti alla concorrenza e l estromissione degli operatori privati finiscono con l aggravare i problemi di smaltimento. Quello che serve, conclude Firmani, non è il ritorno al pubblico ma una netta separazione dei ruoli di programmazione, pianificazione e controllo dell ente locale da quello della gestione del servizio che va affidata, per ragioni di economicità e di riduzione della spesa pubblica, ad operatori privati in grado di condurre l attività in modo efficiente e con finalità imprenditoriali. dei costi che hanno portato alla riduzione dell incidenza dell imposta di bollo ed al potenziamento dell efficacia contributiva con l applicazione del tasso zero. La nuova Sabatini prescinde dalle cambiali con l esclusione quindi dei costi connessi e si traduce in un finanziamento concesso da banche o intermediari finanziari compresa la locazione finanziaria con durata fino a sette anni di cui al massimo due di preammortamento. La Sabatini può contare su fondi cospicui costituendo, quindi, un importante strumento di politica industriale adattabile alle esigenze di crescita innovativa delle piccole e medie imprese per quanto riguarda l ammodernamento ed il potenziamento dei macchinari. Palazzo Torriani realtà industriale / novembre 2006 41

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logico. Per cogliere l importante opportunità offerta dal Bando, il Cbm mette a disposizione tutte le sue competenze e i suoi servizi affinché le imprese o le realtà interessate possano presentare i loro progetti entro la data indicata dal bando, ossia il 31 gennaio 2007, secondo le modalità tecniche previste dal Ministero, che all incontro a Palazzo Torriani sono state illustrate proprio dal Dirigente MuR Fabrizio Cobis. Il bando prevede l erogazione di 10 milioni di euro, di cui 7 dedicati a progetti di ricerca industriale e sviluppo pre-competitivo con un costo da 0.5 a 3 milioni di euro e con una componente rilevante di formazione avanzata finanziata al 100% a fondo perduto e 3 milioni di euro per società da costituire ad alto contenuto tecnologico (spin-off), per le quali è previsto un contributo massimo di 500,000 euro circa. I progetti dovranno afferire a tematiche precise, quali malattie cardiovascolari e neurodegenerative, oncologia e sviluppo di tecnologie avanzate nel campo della nanomedicina e dell imaging molecolare. Il Ministero valuterà i progetti in base al grado di coinvolgimento delle realtà di ricerca Cobis, Cosolini, Fantoni e Pedicchio illustrato IL BANDO MUR all assindustria - Per le imprese e le realtà scientifiche e accademiche regionali che operano nei settori delle scienze della vita (farmaceutico e biotecnologico, biomedicale, sanitario, nanomedicina e imaging molecolare), il Ministero dell Università e della Ricerca (Mur) mette a disposizione dieci milioni di euro per co-finanziare investimenti da attuarsi nell ambito del Distretto Tecnologico di Biomedicina Molecolare. L importante opportunità offerta dal Bando Mur - D. Lgs. 297/99 è stata illustrata a palazzo Torriani durante l incontro promosso dal Cbm, soggetto gestore del Distretto Tecnologico di Biomedicina Molecolare e dalla Confindustria Friuli Venezia Giulia, insieme all Associazione Industriali di Udine, al quale hanno partecipato Giovanni Fantoni Presidente dell Associazione Industriali di Udine; Fabrizio Cobis, Dirigente Mur; Maria Cristina Pedicchio, Presidente Cbm e l Assessore Regionale al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca Roberto Cosolini. In apertura di incontro Fantoni ha ricordato come innovazione e ricerca siano temi sempre di grande attualità, come del resto testimoniano anche le recenti polemiche sulla Finanziaria nazionale in ordine ai fondi destinati alla ricerca. Al di là dell entità delle risorse, tutti noi abbiamo però la consapevolezza che i soldi debbano essere spesi in modo più mirato. A tale riguardo risulta opportuno tenere in maggiore considerazione quei progetti in cui il soggetto privato si affianca a quello pubblico in quanto il privato è garanzia della corretta qualificazione e finalizzazione dei progetti stessi. Secondo quanto concordato con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e in perfetta sintonia con le strategie e gli interventi attuati a favore dell innovazione ha sottolineato l Assessore Roberto Cosolini - questo primo bando emanato dal Mur prevede azioni mirate al sostegno di attività di ricerca, all incremento del grado di innovazione delle imprese, alla valorizzazione del capitale umano. In questa fase di crescita del Distretto Tecnologico in Biomedicina Molecolare del Friuli Venezia Giulia ha aggiunto Maria Cristina Pedicchio, Presidente di Cbm questo primo bando emanato dal Mur (e pubblicato con Decreto Direttoriale del 2 ottobre 2006) rappresenta un passo fondamentale per un ulteriore sviluppo del Distretto e segna una svolta per la ricerca industriale nel settore della biomedicina molecolare della regione. Il Cbm ha spiegato Maria Cristina Pedicchio - è nato con l ambiziosa missione di agire da ponte tra ricerca pubblica e impresa in un settore estremamente importante quale quello della medicina personalizzata. Con sede a Trieste e con laboratori operativi nei principali poli scientifici della regione (in particolare, a Udine e Pordenone), il Cbm mette in rete enti scientifici, aziende, istituzioni di governo, agenzie di sviluppo e finanziarie, al fine di stimolare e accelerare quel processo che trasforma un idea scientifica in prodotto (farmaco, nuova terapia, nuovo sistema diagnostico). Tutto ciò è reso concreto ha concluso la Presidente del Cbm - dall avviamento di sei laboratori avanzati aperti a un uso comune, servizi di supporto alla tutela della proprietà intellettuale e alla creazione di nuova impresa, interventi verso le aziende regionali, attività di formazione e mobilità infrasettoriale, un osservatorio economico e un osservatorio biotecnopubbliche e private del Friuli Venezia Giulia, nonché in relazione alla capacità di potenziamento delle piattaforme tecnologiche esistenti nel Distretto e di rafforzamento della rete regionale e internazionale, ed infine per la qualità delle strutture coinvolte e dei risultati conseguibili dal progetto. Il Cbm ha allestito uno sportello dedicato al bando per assistere le aziende e i ricercatori nei quesiti legali e amministrativi, nella presentazione delle domande nonché nella ricerca di eventuali partner sul territorio regionale e nei paesi UE limitrofi. Lo sportello ha già attivato un sito dedicato per facilitare la comprensione del bando all indirizzo http:// info297.cbm.fvg.it/ nonché un indirizzo e- mail per richiedere informazioni generali info297@cbm.fvg.it. PRESENTATA L EDIZIONE 2006 DEL PRE- MIO PER L INNOVAZIONE - Udine è città votata all innovazione. Lo sarà nei prossimi tre mesi con gli eventi tra cui le finali nazionali di Start Cup e InnovAction -, ma lo è anche con la sensibilità dimostrata dalle imprese. Il mondo produttivo locale è pronto alla sfida con il futuro. Tuttavia, l innovazione è un concetto fondamentale che deve essere metabolizzato da tutti, nessuno escluso, perchè Cosolini e Toffolutti non riguarda soltanto le realtà industriali, ma tutta la società. E quanto ha dichiarato il Vice Presidente e Delegato all Innovazione, Scuola ed Università dell Associazione Industriali di Udine Alberto Toffolutti, introducendo l incontro che gli imprenditori friulani dell Assindustria hanno avuto con l assessore regionale al Lavoro, alla Formazione, all Università e alla Ricerca, Roberto Cosolini, intervenuto a palazzo Torriani per presentare la terza edizione del Premio Innovazione 2006, competizione organizzata dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Due le principali novità del Premio 2006. Da quest anno i riconoscimenti assegnati sono stati suddivisi in due categorie: una per le imprese attrici dell innovazione e l altra agli enti no-profit e alle pubbliche amministrazioni. Ciò vuol significare che le imprese e le PA sono assolutamente interpendenti in una strategia di competitività basata sull innovazione ha detto Cosolini. E importante che si affermi questo principio: ovvero, che tutti fanno parte dello stesso sistema territoriale e che conseguentemente la sfida dell innovazione la si vince tutti quanti assieme. L altra novità è relativa ai premi. Per i vincitori, accanto ai premi simbolici, si aggiunge la prospettiva di un viaggio negli Usa, nelle aree sorte e sviluppatesi vicine alle grandi Università americane dove si respira innovazione no-stop. E un modo, questo ha sottolineato Cosolini - per dire a chi ha vinto ed innovato di continuare ad innovare e questo è un passaggio che necessita di un confronto con altre esperienze. Per partecipare al Premio è necessario aver elaborato un idea imprenditoriale da esplicitare in un business plan (le proposte vanno presentate in regione entro il 15 dicembre), caratterizzata da un contenuto basato sulla ricerca scientifica nella sua accezione più ampia o aver elaborato un processo innovativo nell organizzazione, nella gestione di un azienda pubblica o privata. In ogni caso, per accedere al Premio, l idea deve avere avuto realizzazione documentabile e prodotto risultati concreti. Non saranno accettate proposte di progetti ancora da attuare, cui già è dedicato il premio Start Cup promosso dall Università di Udine. Quattro sono gli obiettivi che intende perseguire il Premio: identificare le migliori pratiche regionali e metterle in evidenza, promuovendole come modelli da seguire; stimolare da parte di aziende pubbliche e private la pratica della ricerca, dell emulazione e del superamento delle stesse migliori pratiche; fare del Friuli Venezia Giulia una regione leader nella diffusione e promozione del concetto di innovazione; riconoscere alla Regione un ruolo fondamentale nella divulgazione dei migliori esempi esistenti, contribuendo in questo modo al benessere economico delle imprese e delle comunità. L assessore ha ricordato infatti come il Premio Innovazione sia il tassello di una strategia molto più ampia e articolata della Regione. Eppure, - ha concluso Cosolini - la competizione, anche simbolica, è uno strumento utile perchè consolida, cementa e stimola una cultura comune del territorio. Questo è stato il senso del successo che questo Premio ha avuto sin dalla prima edizione e che continueremo a sviluppare. Palazzo Torriani realtà industriale / novembre 2006 43

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formazione Istruzione e formazione tecnica superiore Importanti novità nella formazione dei quadri e dei dirigenti tecnici Il 2006 ha portato importanti novità nel settore della formazione professionale superiore. La Regione Friuli Venezia Giulia ha istituito i Poli formativi - strutture permanenti che opereranno con continuità - nel settore dell Istruzione e Formazione Tecnica superiore. Tale filone di istruzione post secondaria, operativo dal 2000, assolve all esigenza di rendere competitivi i modelli formativi italiani con quelli europei, rispetto alla formazione dei quadri e dei dirigenti tecnici. La caratteristica principale di questi percorsi, quale il coinvolgimento diretto del sistema produttivo regionale, delle Università, degli Istituti Scolastici Superiori e delle Agenzie formative all identificazione dei profili professionali ed alla gestione dei corsi, ne garantisce i più elevati livelli di qualità e di competenza. I Poli formativi sono stati realizzati con l intento di sviluppare ed ampliare l offerta formativa Ifts, assicurando a tale tipologia una maggiore visibilità, stabilità, qualificazione e flessibilità, consentendo inoltre una costante integrazione tra i corsi e le strutture impegnate nella ricerca e nell innovazione scientifica e tecnologica, nonché con le realtà produttive locali, nazionali e internazionali. Nel panorama economico regionale sono stati individuati quattro Poli formativi: economia del mare, industria meccanica, industria Nell ambito delle iniziative dirette a promuovere tra le imprese associate la crescita competitiva attraverso il miglioramento delle competenze professionali e delle conoscenze, l Associazione Industriali di Udine organizza un corso di formazione diretto a formare tecnici di produzione con una preparazione adeguata alle tipologie produttive specifiche delle imprese del settore che oggi non si trovano sul mercato. L iniziativa si avvale della collaborazione con il Consorzio Friuli Formazione (Agenzia per la formazione superiore dell Università degli Studi di Udine) e viene attuata nel quadro degli interventi del Fondo Sociale Europeo. Il Corso Tecnico del processo di trasformazione delle materie plastiche vede la partecipazione delle più significative industrie del settore, quali: Amb S.r.l., Amplast S.r.l., Carbon Compositi S.r.l., Danil Plast S.r.l, Fibre Net S.r.l., Ifap S.p.a., Nordchem S.p.a., Replast Corrugati S.r.l. Selenis Italia S.p.a., Sguassero N. S.p.a., Vetroresina Enginia del legno e del mobile, Ict. In ragione delle produzioni che caratterizzano il nostro territorio, assumono particolare importanza due Poli: quello dedicato all industria del legno e del mobile e quello relativo alle industrie meccaniche. Il Polo formativo dell industria del legno e del mobile attiverà azioni di ricerca nel campo dei fabbisogni formativi del comparto, definendo in tal modo le figure professionali che le industrie di riferimento impiegheranno nel triennio 2006/2008 e prevede di realizzare, già a partire dal mese di dicembre 2006, due corsi Ifts: Tecnico superiore per l industrializzazione del prodotto e del processo - marketing e design e Tecnico superiore per la programmazione della produzione e della logistica informatizzata - industria del mobile. Le iniziative comprenderanno una parte comune di 350 ore di formazione, che sarà realizzata presso l Università di Udine e presso il Consorzio Universitario di Pordenone, mentre la parte specifica di ciascun corso avrà luogo rispettivamente a San Giovanni al Natisone (Istituto A. Mattioni) e a Brugnera (Istituto Professionale). Anche il Polo delle Industrie meccaniche attiverà iniziative di ricerca per acquisire un quadro di riferimento dell evoluzione delle professionalità del settore nel triennio 2006/2008 e prevede di avviare, dal mese di dicembre S.p.a., che hanno collaborato all identificazione della figura professionale da formare e alla redazione del programma formativo, e che ospiteranno gli allievi per il periodo di Work Experience. Il pro- gramma si prefigge di creare una figura professionale innovativa che sia in grado di conoscere: le caratteristiche chimico-fisiche delle 2006, due corsi di formazione Ifts: Tecnico superiore per l automazione industriale e Tecnico superiore per la conduzione e la manutenzione degli impianti. Le iniziative comprenderanno una parte comune di 350 ore di formazione, che sarà realizzata a Udine presso l Istituto A. Malignani, mentre la parte specifica di ciascuno avrà luogo presso l Università di Udine e presso l Università di Trieste. Tutti i corsi (la cui frequenza è gratuita) avranno uno sviluppo di 1.200 ore di formazione, di cui 400 di stage aziendale, e sono riservati a giovani diplomati in cerca di lavoro e ad adulti occupati (che possono frequentare una o più parti del corso) che desiderano elevare e specializzare le loro capacità professionali. Per informazioni ed iscrizioni: www.consff.it. Con i Poli formativi Ifts si apre una nuova stagione nella programmazione e nella realizzazione dei corsi Ifts, che coniuga le esperienze e le capacità del mondo accademico, della ricerca e della scuola con le esigenze espresse dai sistemi produttivi, contribuendo allo sviluppo delle professioni, della produzione e della realtà economico-sociale del Friuli Venezia Giulia. Nataliya Fedorchenko Area Formazione Scuola Risorse umane Assindustria Udine Tecnico del processo di trasformazione delle materie plastiche materie prime e dei semilavorati; il processo di polimerizzazione; le macchine e le attrezzature per il taglio, la finitura e il montaggio; i cicli produttivi e i metodi di lavorazione; le caratteristiche e le tecniche di produzione degli stampi; le tecnologie di stampaggio. Una volta immesso in azienda i compiti principali del tecnico, che sarà a diretto contatto con la direzione di produzione, saranno: organizzare le commesse; preparare le miscele sulla base del piano di produzione; attrezzare le macchine; intervenire per adeguare i parametri di produzione alla qualità del prodotto richiesta. Il corso post diploma si compone di 280 ore di formazione in aula (154 di teoria e 126 di pratica) e di 2 mesi di Work experience presso le Aziende che partecipano all iniziativa; la frequenza al corso, che è finanziato dal Fondo Sociale Europeo e dalla Regione Friuli Venezia Giulia, è gratuita e durante il periodo di Work Experience i partecipanti godranno di una indennità mensile di 320 Euro. L iniziativa formativa sarà avviata nel mese di dicembre 2006 e si svilupperà fino a maggio 2007. Il corso si svolgerà presso il Polo Scientifico dell Università di Udine, il Consorzio Friuli Formazione e le Aziende coinvolte nell iniziativa. Per informazioni ed iscrizioni gli interessati (giovani in possesso del diploma di scuola secondaria superiore) posso rivolgersi al Consorzio Friuli Formazione, via Pordenone, 58 - Udine, tel. 0432/482841, e-mail consff@tin.it, www.consff.it. n.f. realtà industriale / novembre 2006 45

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trasporto merci e logistica Rilanciamo l intermodalità Se negli anni novanta il tema centrale di discussione a convegni e seminari che affrontavano il tema del trasporto era l intermodalità, negli anni successivi l argomento ha perso smalto in favore della logistica nella concezione più estesa del termine. Ebbene credo sia arrivato il momento di rilanciare con forza il tema dell intermodalità nelle sue diverse forme terrestri e marittime. Certamente le più importanti sono legate nella mobilità delle merci, all effetto generato dalla mondializzazione e globalizzazione dei mercati, ma anche dalla sostanziale incapacità dal punto di vista tecnico e finanziario di realizzare nuove infrastrutture stradali per rispondere agli incrementi di traffico previsti da qui al 2020. Occorre quindi rilanciare con forza l intermodalità e la plurimodalità e pensare sistemi di trasporto integrati strada, ferro, nave ed aereo, dove un ruolo importantissimo è oggi legato alla capacità delle infrastrutture di interscambio modale e logistiche di saper rispondere in maniera efficace ed economica alle attuali esigenze del mercato. Lo sviluppo di servizi intermodali efficienti e razionali dal punto di vista dei costi in tutta Europa è di importanza vitale, non solo per il settore dei trasporti, ma anche per la generale competitività dell industria europea nell economia globale. Per la pianura padana in particolare (area nella quale si produce il 70 per cento del PIL nazionale) l importanza di dotarsi di efficaci ed efficienti reti logistiche intermodali, si è accentuata con l ingresso nell Unione Europea della Polonia, della Repubblica Ceca, della Slovacchia dell Ungheria, della Slovenia e dei Paesi Baltici. Purtroppo fino ad oggi il trasporto intermodale per diversi motivi di carattere tecnico, organizzativo e di raffronto tariffario con il trasporto stradale, non è riuscito ad espandersi e ad attrarre importanti quote di mercato, secondo le stime dell Unione Europea si può ritenere che la quota di penetrazione ammonti a circa il 5 per cento del totale degli interscambi internazionali sulle medie e lunghe distanze. Al contrario negli Stati Uniti i servizi intermodali hanno registrato buone performance nel mercato dei servizi logistici. Il trasporto intermodale in Europa non sembra in grado di emulare il successo registrato negli Stati Uniti a causa della geografia ed orografia del territorio. In pratica, le distanze sono troppo brevi per consentire agli operatori ferroviari di competere con i prezzi e l affidabilità del modo stradale. Inoltre i trasbordi delle unità di carico nei terminal intermodali di partenza ed arrivo per consentire il trasferimento delle medesime dai carri ferroviari agli automezzi, comportano una maggiore complessità organizzativa ed investimenti aggiuntivi in equipaggiamenti, costi più elevati di produzione del servizio e pertanto tariffe porta a porta più elevate per la domanda di trasporto. Ma cosa fare? Prima di tutto credo sia importante analizzare i fattori che oggi determinano la scelta di un sistema di trasporto nel confronto con gli altri, con l obiettivo di verificare esattamente quali sono i risultati economici e le potenzialità offerte dalle differenti soluzioni trasportistiche. In secondo luogo bisognerà approfondire l evoluzione tecnologica ed organizzativa dei sistemi intermodali di trasporto e delle unità di carico, analizzare i vincoli ed opportunità dei modelli di articolazione territoriale delle infrastrutture come i sistemi sistemi hub & spoke, gateway ed infine sviluppare processi e sistemi efficaci ed efficienti di integrazione tra le diverse modalità di trasporto. Fondamentale comunque è investire nel Mezzogiorno, creando delle infrastrutture interportuali tra città, porti,ed interporti, realizzare i corridoi transeuropei, individuare itinerari specifici per il traffico merci, evitando l attraversamento dei nodi più congestionati e potenziare le direttrici trasversali est ovest. Paolo Sartor, esperto del settore economia regionale 26 Società con utili superiori ai 10 milioni di euro Lo afferma una ricerca del Centro Studi Economico e Finanziairo Esg 89 di Perugia in ottima salute l imprenditoria del È Friuli Venezia Giulia. Sono, infatti, 54 le aziende della regione che superano i 100milioni di euro di fatturato e ben 135 quelle che chiudono i bilanci con un utile superiore a 1milione di euro. Lo sostiene il Centro Studi Economico e Finanziario Esg 89 di Perugia che ha condotto uno studio sulle prime 1000 società di capitali (Spa, Srl e Coop) attive in Friuli Venezia Giulia selezionate sul totale di quasi 102,500 circa iscritte alle 4 Camere di Commercio regionali. Tolte le prime 54 campionesse di fatturato, va, tuttavia, detto che quasi la metà (428) delle 1000 aziende analizzate chiudono con un valore della produzione inferiore ai 10milioni di euro. Decisamente più positiva la situazione dell industria regionale se si guarda il dato dell utile al netto delle imposte che evidenzia ben 223 società con un utile superiore al mezzo milione di euro e ben 26 società con utili superiori ai 10 milioni di euro. Anche dal punto di vista del patrimonio netto lo studio di Esg 89 segnala come la realtà regionale presenti dati indubbiamente positivi. Sono, infatti, 679 le società che hanno iscritto a bilancio un valore superiore ad 1milione di euro e ben 224 quelle che superano i 5 mln di euro, a fronte di solo 42 aziende che registrano un patrimonio netto inferiore ai 100.000 euro. Buono, inoltre, soprattutto in prospettiva delle nuove regole per il credito bancario dettate da Basilea2, anche il rapporto Oneri Finanziari/Fatturato, in base al quale solo il 10% delle società di capitali del Fvg sono nella fascia di attenzione (la media nazionale è vicina al 20%), con un rapporto superiore o uguale al 3%. Non solo lodi per le aziende friulane dai ricercatori di Perugia. Gli analisti, infatti, evidenziano come principale criticità del sistema economico del Fvg la presenza di un numero notevole (223) di società che chiudono con bilanci in rosso e di un forte indebitamento con gli istituti di credito per oltre 100 delle 1000 imprese analizzate. Suddividendo le aziende analizzate per settore merceologico di appartenenza, Esg 89 sottolinea come la parte del leone spetti al Commercio (dettaglio e ingrosso) con 221 aziende, che però, è superato dal complesso dei settori industriali con Meccanica (182 aziende) e Legno-Mobili (127) che, secondo il centro studi, sono i veri trascinatori dell economia regionale. Ruoli importanti nel tessuto economico regionale spettano anche all Edilizia con 69 società, ai Trasporti con 61 e all Alimentare con 45. In conclusione lo studio perugino elenca i campioni dei diversi settori in una rassegna dove compaiono quasi tutti i nomi noti dell imprenditoria regionale. Per quanto riguarda la provincia di Udine, Esg 89 segnala Danieli e Ferriere Nord nel settore della Meccanica e Fantoni, Calligaris e Snaidero nel settore Legno-Mobili. c.t.p. realtà industriale / novembre 2006 47

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Nasce con questo numero una nuova collaborazione con il designer Fabio Di Bartolomei che affronterà i temi relativi al rapporto fra industria, creatività, tecnologia e produzione. È design & industria Design: l inutilità dell utile? Fabio di Bartolomei nato a Udine, dove tuttora vive, ha iniziato ad occuparsi di design da giovanissimo. Nel 1979 fonda il suo studio con sede a Udine ed in seguito a collaborazioni internazionali crea gli uffici collegati di: New York (Usa), Brendale Brisbane Qld (Aus), Varsavia (Pl). Si occupa di progetti di: Architettura, Design Industriale, Arredamenti d Interni, Allestimento di mostre e Progetti grafici. Alcune sue realizzazioni sono esposte in musei tra i quali: The Museum of Modern Art il Moma di New York e The Cornig Museum of Glass di Cornig-NY (Usa) e mostre personali di Design, a lui dedicate, sono state allestite sia in Italia sia all estero. Tra i numerosi premi ricevuti segnaliamo: nel 1991 disegna il tavolo Tokyo per Calligaris selezionato al premio Young & Design 91 a Milano, nel 1996 il premio Marcello D Olivo per il design, nel 1997 e nel 1999 ha vinto il premio Top Ten del Salone Internazionale della Sedia di Udine, nel 1999 ha progettato, l orologio Siderale denominato Star Game opera esposta ad Udine nel teatro Giovanni da Udine ed a Praga nell osservatorio astronomico della città Ceca. Nel 2001 ha collaborato all allestimento della Mostra dedicata al poeta Rainer Maria Rilke che si è tenuta nella Biblioteca Nazionale di Praga, Ha collaborato con alcune tra le più qualificate industrie italiane di vari settori tra le quali: Aurora Penne, Bieffeplast, Cabas, Calligaris, Cidue, Fiam Italia, Frag, Ims-Id Export Group, Linea Italia-Gruppo Doimo, Montina, Nfk International (Usa), Jds International, Psm, Reina (Cz), Rossi di Albizzate, Prototipo, Skipper, Sintesi, Tonon. Nel 2002 la sua opera è stata inserita nel The Museum of Modern Art Design Enciclopedia la prestigiosa enciclopedia mondiale del design, edita dal Moma di New York. La professione del Designer, nella comune concezione che si ha di questo termine, è progettare cose belle, di diverso genere, ma sostanzialmente belle. Questo è quello che comunemente si pensa dover trovare nel design ed è anche ciò che di più errato si possa ritenere. Un designer dovrebbe invece essere colui il quale, tramite la sua creatività, produce idee che risolvono alcuni bisogni della vita quotidiana dando ad esse una forma estetica. Essi rappresentano ciò che l uomo desidererebbe avere anche alle volte senza una precisa consapevolezza. Non voglio essere frainteso, il designer non è il salvatore del mondo, ma può certamente operare affinché con il suo progetto vengano risolti alcuni problemi della quotidianità. Pensiamo ad una maniglia può essere conformata in modo particolare per agevolare la presa ad un portatore di handicap, oppure essere studiata per non aver bisogno di alcuna presa, come quelle a spinta usate nelle porte di sicurezza antipanico, due soluzioni progettuali per uno stesso oggetto ma, per situazioni particolari diverse, ambedue agevolano l apertura di una porta. Definiamo quindi che cosa è un buon oggetto di design: esso per essere considerato tale deve unire in se tre aspetti importanti, la funzione che è l analisi sociologica dei bisogni della persona alla quale si rivolge il pensiero del progettista, e nasce all interno dell evoluzione storico-sociale, la tecnologia che è il mezzo per produrre l oggetto e l industria ovvero il rapporto con chi dovrà materializzare quell oggetto e proporlo quindi al mercato. Fino qui tutto abbastanza semplice. Ma dove stanno le complicazioni? Questo povero designer, concedetemi un po di sano vittimismo, si trova a combattere con numerose variabili. Il suo progetto infatti anche se perfetto, fatto con tutti i criteri prima espressi, viene analizzato da più parti in diverso modo: le aziende gli chiedono un prodotto che sia economico, facile da produrre e magari con pochissimi investimenti; il commerciante lo vuole attraente per la sua clientela, e d altronde lo deve poi vendere; l acquirente guarda prima all immagine che l oggetto ha quindi al prezzo e forse anche pensa al prestigio che il possederlo può dargli; in seguito, quando arriva a casa incomincia ad adoperarlo e riflette sulla sua funzionalità e sulla facilità d uso. In quanto ho appena affermato c è ancora un punto molto importante perché apre un capitolo del mondo del design al quale sia i progettisti sia i produttori dovrebbero pensare di più. La facilità nell uso dell oggetto. Ho letto recentemente a tal proposito un libro scritto dallo psicologo Donald A. Norman. Egli rapporta il design a tre Modelli Concettuali diversi; il Modello Progettuale ovvero quanto il progettista ha in mente, le linee guida che lo portano a disegnare quella specifica cosa, affinché la sua creazione sia facilmente usabile. Per ottenere ciò quest ultimo si basa naturalmente sul suo personale background culturale che è fatto da studio, ricerca, esperienza, caratteristiche le quali tutte insieme stimolano la creatività che sta alla base del progetto; il Modello dell Utente ovvero quello che l utente percepisce dall oggetto per comprenderne l uso. Questi due modelli dovrebbero coincidere producendo quindi oggetti di facile uso. Il concetto appena descritto molte volte non si attua proprio perché le basi culturali, e per cultura intendo il background al quale mi sono riferito sopra, del designer e del fruitore difficilmente coincidono. Essi si parlano attraverso l oggetto, le sue forme, colori ecc. e quindi la comprensione dell uso dello stesso deve avvenire tramite l Immagine del Sistema. È importante perciò che il designer renda semplice la comprensione dell uso del suo progetto, affinché ogni cosa si trovi al suo posto ovvero, ubicata dove ci aspettiamo sia. Avevo nel mio studio un fax che rimaneva sempre acceso. Un giorno l ho dovuto spegnere e per fare questo non trovavo il pulsantino di spegnimento. Non ci ho messo molto, ma ho dovuto guardarlo da più parti, sollevarlo, spostarlo dalla sua posizione che era adiacente al muro, e dietro ad esso in basso ho intravisto l interruttore nascosto dal vassoio portacarte del fax; certamente la posizione non era quella giusta. Questo è un piccolo e forse banale esempio, ma se lo rapportiamo a molti degli oggetti d uso comune che ci circondano e che acquistiamo, vedrete che spesso il problema sussiste. Mi viene in mente un oggetto bellissimo: lo spremiagrumi Juicy Salif disegnato da Philippe Stark, per capire l utilità di questo oggetto, bisogna provare ad usarlo, se siete bravi il succo non vi scenderà lungo il braccio...auguri. In sostanza, dare un immagine al sistema comprensibile non vuol dire banalizzarla, essa può benissimo essere forte, innovativa, trasgressiva e quant altro desideriamo proporre, l importante è che se parliamo di un oggetto d uso comune la comprensione della sua funzione e il suo uso stesso sia alla portata del fruitore. Fabio Di Bartolomei Designer www.dibartolomei.com realtà industriale / novembre 2006 49

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aism si presenta Intervista all ing. Franco Giacomazzi, Presidente nazionale AISM (Associazione Italiana Marketing) AISM mira a promuovere la cultura e L la professionalità del Marketing in Italia. Potrebbe illustrare brevemente gli obiettivi dell Associazione? La nostra Associazione ha una lunga storia: è nata oltre 50 anni fa. La sua finalità di fondo, ovvero promuovere la cultura di marketing e contribuire al presidio della professione, è una costante; tuttavia ne è mutata l ampiezza, che si è andata allargando, ed i modi di tradurla in pratica, per adattarli alla evoluzione dei tempi e, perché no, anche alla vision che il presidente di recente nomina ed il Comitato Direttivo Nazionale ed il Comitato Tecnico Scientifico esprimono. Da molte autorevoli fonti, Confindustria, Banca d Italia, Enti di ricerca economica, politici, ed altri si cerca di dare indicazioni sul tema della competitività, purtroppo mediamente scarsa, del nostro Paese e del come fronteggiare l emergere di concorrenze estere assai agguerrite. Si parla di rilancio e dei fattori da rimettere in campo: innovazione in primis, produttività, focalizzazione sui nuovi prodotti anziché soltanto sui processi, abbandono dei settori a bassa tecnologia facilmente copiabili, delocalizzazione selettiva, internazionalizzazione, oltre ad essere evidenziato con forza come il problema centrale delle aziende italiane sia quello della eccessiva parcellizzazione. A ben guardare, le proposte e le istanze da varie fonti presentate, pure se attiva la Delegazione Territoriale (vedasi È sito www.aism.org cariche associative ) ed il socio, dottor Giuseppe Carlini, è il Delegato Regionale con competenza su tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia. Gli obiettivi che la Delegazione si prefigge di perseguire, sono i seguenti: - Gestire e promuovere le attività istituzionali dell Associazione; - Sviluppare e gestire localmente ogni tipo di attività rivolta ad attuare gli scopi associativi con particolare riferimento all applicazione della mission dell Associazione in tema di qualificazione professionale, formazione e aggiornamento. Franco Giacomazzi, presidente nazionale AISM delegazione regionale aism del Friuli Venezia giulia - Promuovere interazioni a livello regionale con le altre Associazioni di categoria, Associazioni di Imprenditori ed Utenti Pubblici, Pubbliche Amministrazioni locali, al fine di creare visibilità e opportunità di crescita dell intero comparto professionale ed economico. Nella sua storia di attività il FVG ha dato all AISM un Presidente ed un Consigliere nazionale ed ha ottenuto nel 2000, anche su segnalazione dei soci regionali, il conferimento del premio Tagliacarne ad Ernesto Illy, Presidente Centromarca. Dal 2005 è iscritta nel Registro delle Associazioni non Ordinistiche (Legge 13 2004 Fvg). MarKetiNg articolate su una ampia gamma, come si è detto poco fa, hanno un unico vero obiettivo di fondo: affrontare con maggiore incisività i mercati, nazionali (fronteggiare le importazioni ) e internazionali (reggere l esportazione). Affrontare i mercati efficacemente significa operare in chiave di marketing, inteso nella sua accezione più ampia (culturale, di mentalità), non nel senso di funzione aziendale o di insieme di tecniche. Il termine marketing, infatti, se ben inteso, ha forte valenza culturale e rappresenta il grande ombrello che deve ispirare e indirizzare le singole scelte ed azioni dell impresa ponendo il valore per il cliente come compito quotidiano di tutti coloro che operano sia in azienda sia dall esterno come professionisti e consulenti di marketing. La esigenza del presidio, della crescita e dell aggiornamento di adeguate competenze professionali e manageriali di Marketing è diretta conseguenza delle precedenti considerazioni. Molto è cambiato, nel passato recente, e molto sta ancora cambiando: occorre anticipare in modo nuovo i bisogni latenti, il cui semplice soddisfacimento non basta più, segmentando più accortamente e stimolando aree di interesse più profonde; gestire cicli di vita sempre più brevi richiede competenze nuove; la tradizionale pubblicità martellante comincia a creare problemi di rigetto; coniugare prezzo e prestazioni, che devono essere perfettamente calibrate sull utente, è compito sempre più arduo; nuovi paradigmi emergono, taluni ancora da mettere a punto, mentre le tecnologie si evolvono di giorno in giorno creando nuove opportunità (e minacce) per i manager aziendali ed i professionisti del marketing. Gli obiettivi primari di AISM, oggi, discendono da questo quadro: diffusione della cultura di Marketing attraverso la riflessione, la elaborazione e lo studio delle problematiche connesse; realizzazione di attività di formazione, di aggiornamento e di docenza (AISM Marketing School e AISM marketing Update anche attraverso accordi, come ad esempio MIP-Politecnico e Harvard Business Review Italia), affinché rimanga costante la rispondenza delle prestazioni dell area alle esigenze della intera collettività intesa come insieme di imprese, consumatori/utenti, Istituzioni, Territorio. A ciò si affianca l impegno di AISM sul tema del riconoscimento delle cosiddette professioni non ordinistiche. AISM è già entrata nelle consulte regionali di Lombardia (2006) e Friuli Venezia Giulia (2005) mentre, in prospettiva, potrà essere abilitata - come altre associazioni professionali - a rilasciare (se richiesto) attestato di competenza dell associato, secondo meccanismi che nel nostro caso pensiamo debbano essere ispirati ad analoghe norme internazionali. Perché associarsi all AISM? Per avvalersi della competenze, della qualificazione e del presidio dell Associazione nel recepimento delle leggi sulla organizzazione delle professioni cosiddette non ordinistiche; per avere una visibilità di area professionale presso le istituzioni; per utilizzare con modalità agevolata i programmi di formazione e qualificazione di AISM Marketing School, finalizzati alla crescita professionale; per partecipare alle iniziative riservate ai soci o, in forma agevolata, a quelle aperte a tutti; per essere informati sulle iniziative e gli eventi di interesse attinenti ai temi di marketing; per conoscere altri professionisti e manager ed essere attivamente inseriti nel network di chi in Italia si occupa di Marketing attraverso i propri gruppi di interesse, chiamati Dipartimenti. L appartenenza al sistema confindustriale attraverso la presenza in Confindustria Servizi Innovativi (ex FITA), dà ad AISM la possibilità di dare un contributo all indirizzo di politica in questo settore oltre a avere a disposizione un significativo canale di comunicazione. realtà industriale / novembre 2006 1

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La Giunta comunale di Udine nella seduta di martedì 14 novembre ha dato l ok ad alcuni importanti interventi di interesse del territorio. Primo fra questi è lo schema di convenzione urbanistica proposto dall assessore alla pianificazione territoriale Giorgio Cavallo per il comparto di iniziativa privata sito tra via Caneva e via San Valentino, esattamente di fronte al Teatro Giovanni da Udine: qui l Istituto Renati ha affidato agli architetti Riccardo De Santis e Bernardino Pittino la progettazione di un complesso che, completata la demolizione delle casette su via Caneva, prevede l ampliamento sotterraneo del Parcheggio già realizzato e la realizzazione di un edificio polifunzionale di sei piani fuori terra e due piani interrati con facciate omogenee in mattoni faccia a vista. Oltre ad un collegamento con le aule nuove dell Università, il complesso avrà un corpo dedicato alle Suore Rosarie, completamente indipendente per accessibilità e funzionalità. Sul corpo principale il progetto prevede anche un area da destinare a zona commerciale ed una zona uffici. Nel complesso saranno ospitate anche una serie di residenze, strutturate principalmente come miniappartamen- comune L Ospedale che riscalda e risparmia ti destinati prioritariamente a docenti e studenti dell ateneo. Importantissimo per la città è anche il progetto approvato su proposta dell assessore all ecologia Lorenzo Croattini - per la rete di teleriscaldamento che vedrà uniti per un operazione senza precedenti Comune, Università e Azienda Ospedaliero-Universitaria. La giunta ha approvato il testo dell accordo di programma che regolerà i rapporti tra i tre enti al fine di raggiungere un importante obiettivo: produrre energia attraverso una centrale a cogenerazione ad alta efficienza come sarà quella del nuovo Ospedale. La sola costruzione della rete comporterà un investimento di 7 milioni di euro, ma la ricaduta del sistema (specialmente sulle spese energetiche dell Ospedale) potrebbe arrivare a un milione di euro di risparmio all anno. Il sistema di veicolazione di quest energia coprirà una rete dal bacino potenziale di 7 mila utenti, ma già si prevede che a fruirne l energia saranno i grandi utilizzatori come l Università, che riscalderà l intero polo dei Rizzi, e il Comune di Udine, che così manterrà sempre tiepide le acque del rinnovato complesso natatorio del Palamostre. Altri potenziali utenti sono l Amga e il complesso natatorio del Tomadini. Sempre in tema di riscaldamento la giunta ha anche approvato, su proposta dell assessore ai lavori pubblici Roberto Toffoletti, i lavori di manutenzione straordinaria delle centrali termiche della scuola elementare Ippolito Nievo di via Gorizia (due caldaie da sostituire per 100 mila euro di intervento) e della scuola elementare ex Primo Maggio di via Massaua (38 mila euro per una caldaia e un bollitore). Altro importante intervento sempre proposto da Toffoletti - è la sistemazione, prevista dal Piano del Traffico, dell area circostante la chiesetta di San Rocco attualmente stritolata tra due braccia di traffico. Il riassetto dell intersezione tra via San Rocco e via della Roggia permetterà di migliorare la sicurezza della circolazione veicolare ricavando uno spazio di rispetto attraverso la trasformazione della più settentrionale delle due bretelle, quella antistante la nuova chiesa, in viabilità di servizio. L intervento, che secondo il cronoprogramma previsto, dovrebbe concludersi entro il settembre 2007, richiederà un investimento di 70 mila euro. Infine, via libera anche al progetto definitivo per la sistemazione del parcheggio compreso tra via Gorizia e viale Vat. Un intervento che ammonta a 200 mila euro progettato dall ingegner Aldo Topolini e dallo studio Molinari e Del Santo. Si tratta della sistemazione dell area che serve anche al mercato di viale Vat in modo da costituire un area di rispetto con marciapiedi ad uso delle abitazioni private che si trovano in loco, attrezzando con stalli e verde il piazzale. provincia Via libera al Piano di gestione della crisi del Distretto Il Piano di gestione della crisi del Distretto della sedia è operativo. Dopo il via libera della giunta provinciale l 11 ottobre, la misura ha ottenuto luce verde anche dalla Giunta regionale venerdì 27 ottobre e può così partire concretamente. Se n è discusso nella prima riunione della Commissione provinciale per il Lavoro, di cui fanno parte, oltre all assessore competente Daniele Macorig e al consigliere di parità Catia Pagnutti, anche i rappresentanti delle categorie datoriali e sindacali della provincia. Nella riunione, inoltre, è stato eletto il vicepresidente, Mauro Franzolini della Uil, e sono state nominate le tre Sottocommissioni: politiche attive, passive e per l inserimento lavorativo dei disabili. L incontro è stato occasione per ribadire «il ruolo della Commissione ha commentato Macorig, come laboratorio per analizzare le problematiche del territorio e studiare insieme le soluzioni. Ci siamo dati un calendario trimestrale per analizzare i dati dell Osservatorio del lavoro». In questi mesi gli uffici hanno lavorato a pieno ritmo «per portare avanti sia i progetti di sostegno all occupazione in Montagna, come Pari e Restart, sia il Piano di gestione della crisi del Distretto della sedia» ha spiegato Macorig. Il Piano della Provincia prevede due linee di intervento: l erogazione di contributi alle aziende che assumeranno o stabilizzeranno i lavoratori a rischio di licenziamento o licenziati successivamente il 1 genaio 2005 da unità produttive dell intera filiera del legno; e un percorso di accompagnamento al lavoro personalizzato, dedicato al personale oggetto dell intervento. Data la complessità e la delicatezza della situazione, gli interventi sono stati pianificati in modo che il lavoratore possa ricevere tutte le informazioni, le agevolazioni e i servizi necessari alla ricollocazione secondo una logica tipica dei progetti già in essere, come Pari e Restart, di cui il Piano di gestione è espressione. (Del progetto Pari, nello specifico, rivolto alle lavoratrici della Carnia e del Distretto, si ricorda che sono in scadenza i termini per la presentazione delle domande per beneficiare di interventi sostegno al reddito, come contributi mensili da 450 euro e voucher formativi del valore massimo di 1.000 euro). Ora spetta alla Provincia di Udine coordinare il Piano dandone massima diffusione e consolidando le sinergie, grazie anche al tramite della Commissione provinciale per il Lavoro e del Comitato di Distretto. Il Servizio Lavoro della Provincia erogherà gli incentivi per la riqualificazione, l imprenditoria, la maturazione pensionistica o l assunzione-stabilizzazione dei lavoratori, mentre la realizzazione degli interventi occupazionali e formativi sarà curata dai Centri per l impiego di Cividale (anche con lo sportello di Manzano), Udine e Cervignano, in collaborazione con l Agenzia regionale del lavoro e gli esperti dei progetti Pari e Restart. Per ulteriori informazioni, è possibile rivolgersi ai Centri per l Impiego coinvolti, nonché alla Provincia: avvisi e modulistica saranno a breve disponibili alla sezione Gravi difficoltà occupazionali del sito www. provincia.udine.it/lavoro. realtà industriale / novembre 2006 53

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OMBRE E LUCI DELL ANNO CHE STA PER FINIRE regione In Regione si fanno già i primi bilanci Con un anno quasi alle spalle e un altro a cui si deve già pensare, la Giunta Illy non ha gettato tutta la zavorra: Dino Cozzi ha lasciato la presidenza di Insiel sbattendo la porta; la Corte dei Conti ha detto niet al comparto unico del pubblico impiego che ora si cerca di ripresentare in una leggina sul personale; la Finanziaria regionale si rammenta dei Comuni ma non delle Province ed è stato un presidente di sinistra a farlo notare; la riforma della legge elettorale spacca la maggioranza che non si mette d accordo sullo sbarramento; un altro esponente di sinistra esperto in materia di acque ha messo in guardia tutti dal dire sì a un rigassificatore nel Golfo di Trieste; il Governo di centro-sinistra - ha bocciato la creazione della fondazione per Aquileia e la Giunta di centro-sinistra - corre a Roma per rimediare; i sindaci della Bassa dicono no alla Tav che la Regione ha sempre difeso. Insomma un mese quantomeno movimentato, per Illy & Co., che comunque non mancano di centrare diversi risultati. Già se si guarda agli indici lavoro si vede che la politica perseguita ha portato le assunzioni a tempo indeterminato a più 5,9% (7% Trieste e Udine, 13,4% Gorizia, 13,6% Pordenone), gli avvii al lavoro sono stati dell 11,5% in più e 6% in più le aziende che hanno nuovi assunti. Perciò la disoccupazione passa da 4,9% a circa 3% (18mila persone) a dispetto di una media nazionale di quasi l 8%. Gli ingressi extra Ue sono del 42% (si pensi che il vicino Veneto ha il 23%), 49% dei quali sono croati, 20% bosniaci e 16% rumeni, impiegati nella navalmeccanica per il 56%, edilizia 9%, metalmeccanica 7%. Come indice di innovazione siamo al quinto posto in Italia e al 32esimo tra le Regioni d Europa. Bertossi a Tolmezzo ha modo di attaccare la Finanziaria nazionale dicendo che Riccardo Illy Enrico Bertossi affossa le Pmi e chi cerca di creare lavoro, intanto la collega Del Piero mostra le cifre di quella regionale e afferma che tagli e aumenti fatti dal Governo si compensano, ma resta l incognita sul patto di stabilità che si farà entro marzo 2007. Comunque la risorse sono di circa 4.287 milioni (4.058 nel 2006), con cui si punta ad irrobustire le iniziative già avviate per lo sviluppo economico (più 2,5 mln da dividere anche tra le Pmi; più 15 mln per le attività produttive compensati però dal taglio di 15 mln di euro di rientri al Frie che sono stati destinati al bilancio ; più 10 mln per formazione, ricerca, università; più 12 mln per le attività agricole; più 20 mln per viabilità e pianificazione) e gli interventi rivolti al sociosanitario (più 114 mln grazie alle compartecipazioni aumentate del 7,8%, pari a 165 mln). Diminuzioni, invece, per protezione civile, lavori pubblici, spesa corrente. Non di poca importanza, per la titolare delle Finanze nostrane, la lotta all evasione fiscale attraverso un accordo con l Agenzia delle Entrate in base al quale nel 2004 sono stati effettuati 500 accertamenti, 700 nel 2005, si punta agli 800 nel 2006. Industria non solo di oggi, ma anche di ieri, nei programmi di Antonaz che, con 77mila euro all anno fino al 2025, ha detto sì a 5 progetti di recupero di archeologia industriale: Manzano, antico Foledor; Prato Carnico, Museo della orologeria di Pesariis; San Daniele, ex centrale idroelettrica di Ponte Pieli; Villa Santina, ex stazione ferroviaria; Erto e Casso, cava di Buscada. Ma anche a Roberto Cosolini Michela Del Piero Roberto Antonaz Lauco si recupera: l ex latteria Vinaio sarà a disposizione di attività industriali o artigianali. E a Raveo il capannone ex rete Vriz ospiterà aziende industriali e artigianali. Da inizio novembre e sino al 15 dicembre prossimo, ha fatto sapere Cosolini, imprese ed enti pubblici possono partecipare al Premio Innovazione 2006. Non mancano le novità: graduatorie differenziate e quindi doppia classifica con premiazione distinta di 7 imprese e 3 enti; introdotto il criterio dell internazionalizzazione; aggiunto al premio un viaggio di studio in un luogo strategico di innovazione e riguardante il settore operativo del premiato. E il presidente Illy da Palma de Maiorca fa sapere che la Regione esporterà il Premio a livello europeo in accordo con l Are, l Assemblea delle 255 Regioni d Europa presieduta proprio da Illy. Protocollo d intesa per l innovazione tecnologica nella filiera dell industria navalmeccanica del Fvg, sottoscritto tra Regione, Fincantieri, Area di Ricerca, Confindustria, con il quale si avvia il progetto Innave- Innovazione nella filiera navale, premessa a un vero e proprio distretto tecnologico navale. Integrato con 3,5 mln il finanziamento dell Obiettivo 3 del Fondo sociale europeo, dedicato a Sviluppo della formazione continua, della flessibilità del mercato del lavoro e della competitività delle imprese per quanto riguarda i Piani formativi presentati dalle grandi imprese. Per potenziare il porto di Monfalcone, al Consorzio per lo sviluppo industriale del Comune di Monfalcone vanno 230mila euro all anno per 15 anni per sistemare i piazzali, realizzare parcheggi e acquistare attrezzature per riutilizzare i materiali provenienti dal dragaggio; invece all Azienda speciale per il porto di Monfalcone della Cciaa di Gorizia sono andati 464mila euro annui per 15 anni più altri 50mila euro per il potenziamento delle infrastrutture portuali. Martina De Luca realtà industriale / novembre 2006 55

Gruppo Giovani Imprenditori dell Industria www.ggiudine.it Associazione degli Industriali della Provincia di Udine GRUPPO GIOVANI IMPRENDITORI DELL INDUSTRIA Giuseppe Morandini, uno di noi! Talvolta chi raggiunge ruoli importanti non risponde più al cellulare, parla in politichese, non si espone lui no, e non poteva che venire dal Gruppo Giovani Imprenditori di Udine, dove fu tra il 1991 e 1995 componente del Consiglio Direttivo. Deciso e carismatico, è stato il primo vice-presidente di Confindustria ad essersi espresso fermamente sulla Legge Finanziaria. Nell intervista del 13 ottobre su Nazione-Carlino-Giorno, infatti, il Presidente dei Piccoli Industriali rispondendo all ultimatum del ministro dell economia Tommaso Padoa Schioppa dichiarò: Non accettiamo ricatti sul TFR, Ministro basta forzature!, nel momento in cui il Governo paventò l ipotesi di marcia indietro sul cuneo fiscale qualora le imprese avessero rifiutato di passare le quote di TFR all INPS. A gran voce Morandini ricordò le regole: Mettere adesso sul piatto della bilancia la revoca della riforma del cuneo fiscale non è corretto. Tutti abbiamo partecipato ad una lunga e intensa campagna elettorale nella quale sono stati presi dall attuale maggioranza impegni precisi. Una parte integrante del programma era la riduzione del cuneo fiscale mentre il trasferimento all Inps del TFR è un invenzione dell ultimo minuto. Per il vice-presidente Raffaele Douglas Candidi Tommasi Crudeli Giuseppe rappresenta il classico esempio in cui è la persona a sostenere il ruolo e non viceversa: ciò che gli permette di essere così risoluto e - ciò nonostante - così apprezzato a tutti i livelli risiede nella sua competenza e capacità di tener fede ai propri ideali. Ideali chiari che si traducono in idee precise, senza lasciar spazio a timori e false reverenze. Ne sono prova le posizioni - che seguiamo e sosteniamo moralmente - prese in questi due anni di direttivo centrale; posizioni che delineano e sottendono un pensiero completo, reale e maturo. Enrico Rosina, consigliere, evidenzia: Da grande appassionato di ciclismo, un giorno Giuseppe mi disse che non c è salita che non si possa affrontare, basta solo convinzione, dosare la forza e spingere sui pedali. Mi sembra che l aneddoto rappresenti bene il suo operato. Le difficoltà non sono poche ma dosando le forze e rimanendo disponibile ad ogni apertura e discussione, si può ottenere che importanti parti di questa Finanziaria vengano modificate permettendo così al Sistema industriale italiano la ripresa tanto auspicata. Rossana Girardi, imprenditrice, commenta: Giuseppe riesce ad essere indipendente e signorile al tempo stesso; un amico che ha sostenuto la vita associativa e con il quale ho condiviso molti momenti importanti per il Gruppo Giovani, anche grazie al suo saper essere brillante e sempre disponibile al confronto, al dialogo ed alla crescita. Matteo Tonon, presidente, conclude sottolineando: Il fatto stesso che Giuseppe Morandini provenga dalle file del GGI dimostra quale sia uno dei ruoli chiave del nostro movimento. Spesso parliamo di palestra per la nuova classe dirigente, espressione che suona male ma che identifica bene il concetto. Uno stimolo chiaro ed univoco che ci deve spingere a migliorarci continuamente, ad affinare le proprie competenze; per noi stessi, per le nostre aziende per la fiducia che le nostre famiglie ci dimostrano. Giuseppe è quindi esempio come icona-uomo, assolutamente prima che come icona ruolo. Giuseppe Morandini realtà industriale / novembre 2006

Gruppo Giovani Imprenditori dell Industria L assessore Michela Del Piero ospite del Gruppo Giovani Imprenditori del Fvg Due donne che contano nel mondo dell economia del Friuli Venezia Giulia: Marina Pittini, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria FVG, e Michela Del Piero, assessore regionale allo Sviluppo e alla Programmazione, alle Risorse economiche e finanziarie, al Patrimonio e ai Servizi Generali, sono state le artefici a palazzo Torriani - la prima nella veste di intervistatrice e la seconda in quella di intervistata - dell oramai collaudata iniziativa promossa dai Giovani Imprenditori dal titolo Incontro con il Personaggio. Amiche da lunga data, Pittini e Del Piero hanno dato vita ad un botta e risposta stimolante che ha coinvolto tutti i Giovani delle quattro Province partecipanti e che ha toccato i temi economici regionali più caldi tra cui il nuovo assetto di Friulia ( Ora chi va in Friulia sa di poter trovare un interlocutore competente ed efficiente che segue una pratica dalla consulenza iniziale fino all istruttoria ha dichiarato l assessore), il futuro di Insiel ( La vendita? E una soluzione - ha confessato la dottoressa Del Piero - cui stiamo pensando, premesso che l obiettivo primario è di salvaguardare l occupazione ) e le linee strategiche della Finanziaria regionale. A tale riguardo l assessore ha parlato di casse in buona salute, stante il +7% di entrate tributarie, anche se a fronte di entrate straordinarie che, a dispetto degli ultimi due anni, non ci saranno e di un minore introito derivante dalla diminuzione, prevista per il 2007, dell IRAP. Non solo. Inevitabile è stato il pungolo dei Giovani Imprenditori sugli effetti della Finanziaria nazionale. Ci sono troppi adempimenti fiscali che non aiutano le imprese ad investire nel 2007 hanno rimarcato ad esempio Matteo Tonon e Raffaele Candidi Tommasi, rispettivamente presidente e vice del Gruppo di Udine. Capisco le vostre preoccupazioni, ma almeno per quanto riguarda i conti della nostra Regione, questa Finanziaria è neutra, non ha ricadute negative. Due anni fa, la Finanziaria di Berlusconi aveva tolto al Friuli Venezia Giulia 70 milioni di euro. Eppure, al di là dei contenuti economici e politici della discussione, l Incontro con il Personaggio è stata l opportunità pure per conoscere le problematiche di una donna che deve conciliare famiglia e carriera. Ho la delega alle Pari Opportunità - ha ricordato Michela Del Piero, sposata con un imprenditore e madre di due figli - ed è un dovere per tutti affrontare la questione della conciliazione. Personalmente, poi, non sono favorevole alle quote rosa, ma mi rendo conto che renderle obbligatorie è l unico modo per cambiare la mentalità esistente. Incontro con il personaggio Michela Del Piero Già, ma non sempre è facile trovare donne disposte ad impegnarsi. Quando formammo la lista per i Cittadini del Presidente, molte donne che, in un primo tempo, avevano dato l assenso, si sono ritirate. Penso sia una questione di autostima ancora da conquistare. Nata a Gorizia, residente fi no a 15 anni a Trieste per poi vivere a Udine, Michela Del Piero si sente appartenere al Friuli Venezia Giulia: Trovo senza senso ragionare in termini di campanilismo in una Regione di un milione e 200mila abitanti. L assessore ha poi confessato di essere persona metodica, ma con improvvisi cambi di direzione. Mi piace confrontarmi sempre con qualcosa di nuovo - ha confessato -. Da commercialista ho voluto avventurami nella politica, una esperienza che considero transitoria. Non è detto che un giorno non mi metta a fare l imprenditrice assieme a mio marito. Ed ancora. Tornando indietro nel tempo, si è appreso che l assessore, laureata alla Cattolica di Milano in Economia, era brava a scuola ( Avevo una pagella stranissima al liceo classico: dieci in latino e greco, otto in matematica e fisica e sei in tutte le altre materie ) e passava ore ed ore davanti al pianoforte. Già, è vero. Alle volte - ha convenuto Michela del Piero - mi dimentico di avere anche una sfera personale. A.L. Gruppo Giovani Imprenditori dell Industria www.ggiudine.it realtà industriale / novembre 2006 7

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il libro del mese Elena Polidori VIA NAZIONALE Splendori e miserie della banca d Italia Longanesi pagg.:195 Є 13,60 Via Nazionale ovvero la Banca d Italia. Uno dei luoghi sacri del potere italiano. Una sede dalla quale sono usciti i due migliori presidenti della Repubblica (Einaudi e Ciampi), due presidenti del Consiglio (lo stesso Ciampi e Dini), un ministro del Bilancio (il già citato Einaudi) e tre ministri del Tesoro (Carli, oltre ai summenzionati Ciampi e Dini). Un luogo nel quale fino all avvento dell euro si è decisa la politica monetaria italiana e che ancora ai nostri giorni sovraintende alle vicende del credito e al cosiddetto risiko bancario. Un palazzo dal cui vertice si è dimesso fra le critiche di molti il penultimo presidente, Antonio Fazio, che nella sua rovina personale ha trascinato anche l immagine di quello che era considerato il palazzo più rigoroso ed immacolato del Bel Paese. Al suo posto, per risollevare l immagine di Bankitalia è arrivato il supertecnocrate Mario Draghi. Ci riuscirà? E chi erano e cosa facevano gli uomini che hanno guidato la Banca delle Banche? Cosa succedeva e succede nelle segrete stanze del potere creditizio italico? Con un prosare semplice e ed efficace, Elena Polidori, da anni attenta osservatrice del dietro le quinte del potere economico, in modo piacevole ci porta a conoscere i segreti di Via Nazionale e le grandi figure di coloro che ne hanno costruito il mito, fino a quella piccolissima di colui che ha cercato di cancellarlo. Altre letture consigliate Altre letture consigliate Altre letture consigliate Sergio Ricossa LA FINE DELL ECONOMIA Saggio sulla perfezione Rubbettino-Leonardo Facco pagg.: 225 Є 15,00 Pubblicato vent anni fa, e ripubblicato ora, questo volume è la summa dell opera del maggiore esponente vivente del pensiero economico liberale del nostro Paese. Una riedizione che, come afferma Enrico Colombatto nell introduzione, è quanto mai opportuna. A Ricossa, infatti, va senza dubbio il merito di aver portato avanti con coerenza una visione liberale e liberista dell economia (e della vita, giacchè le due cose vanno di pari passo), quando, negli anni 70-80, a tanti anni dalla scomparsa del sommo Luigi Einaudi, in questo Paese parlare di liberalismo e di economia liberale era considerato demodè. Proprio oggi, allora, in un momento in cui tutti (o quasi) si riempiono la bocca (spesso a sproposito) di liberalismo e liberismo, sarà utile rileggere l opera di un economista rimasto sempre molto lontano dalle dominanti e striscianti idee marxiste perchè era figlio di un carbonaio (e quindi appartenente a quella che Marx definiva la classe oppressa) che era grande amico del capitalista proprietario del magazzino del carbone. Vivere in quella situazione lo fece crescere, come egli stesso spiega nel suo diario lontano dal ricatto del socialismo senza sensi di colpa verso il proletariato (dal quale è uscito). William Easterly LO SVILUPPO INAFFERABILE L avventurosa crescita economica nel Sud del Mondo Bruno Mondadori pagg.:397 Є 32,00 Dalla fine della seconda guerra mondiale gli economisti di mezzo mondo sono impegnati a studiare teorie e metodi per portare la ricchezza nei Paesi poveri del mondo. Teorie e tentativi di messa in pratica ne sono stati provati tanti, ma la distanza fra Paesi ricchi e Paesi poveri non sembra essersi ridotta. Come mai è successo? Perchè tutti gli sforzi dei migliori economisti, della banca mondiale, dell Onu e di una miriade di associazioni benefiche laiche e religiose hanno miseramente fallito l obiettivo o, a voler essere buonisti, lo hanno solo marginalmente centrato? William Easterly, impiegato prima alla Banca Mondiale e, oggi, al Centre for Global Development, in questo corposo, ma interessante e molto leggibile volume, individua il problema nel fatto che le diverse teorie, o meglio le loro applicazioni sul campo, hanno fornito alle popolazioni da coinvolgere gli incentivi sbagliati tradendo uno dei principi base dell economia secondo il quale le persone reagiscono agli incentivi, tutto il resto sono commenti a margine. Capire quali siano gli incentivi giusti, è, secondo Easterly, fondamentale per dare un futuro di prosperità ai Paesi poveri del mondo. Witold Rybczynski ASPETTANDO IL WEEKEND Cinquemila anni di sabati e domeniche Instar Libri pagg.:194 Є 14,90 Perchè la nostra vita è scandita in periodi di sette giorni e non, ad esempio, di sei o di nove? Perchè nella gran parte del mondo ci sono cinque giorni lavorativi e due di riposo? Insomma perchè esiste il mitico, amato e odiato week-end sul quale regoliamo le nostre vite e che si è trasformato da periodo di riposo ad obbligo ossessivo di fare qualcosa (un viaggetto, una festa, una grigliata, ecc.)? Rybczynski, urbanista scozzese che insegna all università della Pennsylvania, ha deciso di andare, con questo curioso volume, al fondo della questione. Lungo le divertenti pagine del libro i curiosi potranno anche scorpire come nacque il week-end, ovvero l unione prima del sabato pomeriggio e, poi, dell intero sabato alla già festiva domenica (nel mondo mussulmano la cosa si ripete rispetto al venerdì, in quello ebraico rispetto al sabato) o perchè i giorni nelle varie lingue hanno i nomi che conosciamo. Ryszard Kapuściński AUTORITRATTO DI UN REPORTER Feltrinelli pagg.:116 Є 10,00 Sognava di diventare il portiere della nazionale di calcio polacca (giocò anche negli juniores del Legia Varsavia), il giovane Ryszard Kapuściński, ma, per fortuna del giornalismo mondiale, grazie ad una sua brutta poesia pubblicata da un quotidiano locale, è diventato il più grande reporter vivente. Frutto della raccolta e revisione di una quarantina fra interviste concesse da Kapuściński a giornali e tv e lezioni tenute in giro per il mondo, questo godibilissimo volumetto ci restituisce un immagine nitida dei pensieri, delle motivazioni e delle emozioni che lo hanno accompagnato in una carriera senza paragoni. Un libro per tutti quelli che amano il, sempre più raro, Giornalismo con la G maiuscola. Lynne Cox STORIA DEL MAGICO INCONTRO TRA UNA RAGAZZA E UN CUCCIOLI DI BALENA CHE HA PERSO LA MAMMA Corbaccio pagg.:136 Є 10,00 Lynne Cox nel 2000 è entrata a far parte della International Swimming Hall of Fame è, infatti, una delle iù grandi nuotatrici di fondo della storia e ha al suo attivo decine di imprese natatorie di grande valore come, tanto per citare, l attraversamento degli stretti di Magellano e di Bering o il doppiaggio di Capo di Buona Speranza. Era dunque normale aspettarsi che potesse scrivere del mare in modo originale, ma poter raccontare l incontro nel mare notturno con un cucciolo di balena è un esperienza unica anche per i nuotatori di gran fondo. Forse, proprio per l aver vissuto in prima persona un simile incredibile accadimento la Cox riesce a trasfondere nella scrittura, più e meglio di tanti scrittori professionisti, tutta l emozione e la meraviglia provata, narrando mirabilmente minuto per minuto quanto successo e tenendoci legati al libro con il fiato sospeso dall inizio alla fine. Jonathan Bousfile e Rob Humphreys THE ROUGH GUIDE: AUSTRIA A.Vallardi pagg.:640 Є 24,00 Create nel 1982 dall ingelese Mark Ellingham (allora neolaureato a Bristol) con una prima guida sulla Grecia le Rough Guides ( importate da Vallardi in Italia) sono diventate un fenomeno editoriale. Il loro intento era ed è quello di coniugare l approccio giornalistico-descrittivo con l approccio mirato alle necessità del viaggiatore con attenzione agli aspetti pratici. Insomma, Ellingham voleva una guida che desse le necessarie informazioni storico-culturali su un Paese (come le guide colte) e al contempo le fondamentali informazioni pratiche su ristoranti, bar, cambiavalute, trasporti, alberghi, situazione sanitaria, e così via (come le guide per studenti). Il risultato è stato ottimo e a dimostrarlo c è questa seconda edizione della guida all Austria. Come in ogni guida c è qualche imprecisione (es. Spittal an der Drau che ha 16.500 abitanti viene definito un piccolo villaggio) e qualche mancanza (es. Non c è alcun riferimento allo splendido Weissensee in Carinzia) e qualche scelta opinabile (la Carinzia e il Tirolo Orientale sono riuniti in un unica delle dieci zone in cui è divisa la guida), ma nel complesso questa guida potrà essere un ottimo compagno di viaggio per chi vuole conoscere nei dettagli il Paese nostro vicino. c.t.p. realtà industriale / novembre 2006 59

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Sono stati consegnati nel pomeriggio di mercoledì 25 ottobre i premi ai migliori tre progetti dell edizione 2006 di Start Cup. Sono stati gli scrittori friulani Pierluigi Cappello, Paolo Maurensig e Gian Mario Villalta, presentati da Gloria De Antoni e Claudio Moretti, a consegnare gli assegni di 15mila, 10mila e 5mila euro in un clima come sempre festoso alla presenza dell assessore Enrico Bertossi e del vice presidente della Fondazione Crup Pietro Commessati. Soddisfatto il prof. Guido Nassimbeni, direttore di Start Cup Udine, per la riuscita della business plan competition organizzata in sinergia tra l Università di Udine e la Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone. La finale si è svolta nel cinema Visionario in via Asquini a Udine. Sono intervenuti tra gli altri il rettore Furio Honsell che ha ringraziato l assessore Bertossi e la Fondazione Crup per il sostegno e lo staff di Start Cup per l eccellente lavoro svolto, il sindaco di Udine Sergio Cecotti, il vice presidente di Assindustria Alberto Toffolutti, il presidente di Confartigianato Carlo Faleschini, il vice presidente della Camera di Commercio Claudio Ferri, il presidente di Udine e Gorizia Fiere Sergio Zanirato, il presidente di Coldiretti Rosanna Clocchiatti, la prof. Cristiana Compagno, il direttore di Friuli Innovazione Fabio Feruglio, gli assessori Start Cup Udine: sala gremita al Visionario del Comune di Udine Rita Nassimbeni e del Comune di Pordenone Giulia Bevilacqua e il mons. Gherbezza. Quella 2006 ha detto Nassimbeni è stata un edizione che ha visto una partecipazione ancora in crescita, tale da consolidare ulteriormente i rapporti con il territorio, in particolare con le associazioni imprenditoriali, e da rafforzare i collegamenti internazionali avviati l anno scorso. Apprezzati anche i 25 progetti L edizione 2006 di Start Cup Udine presentati in questa edizione 2006 ed esposti in una sala del Visionario: sono la dimostrazione della qualità dei lavori preparati da studenti, insegnanti e imprenditori. Ma ecco i tre progetti vincitori. Primo classificato il progetto FoodTech che ha proposto un impianto per la rimozione di acrilammide da alimenti. L acrilammide ha spiegato il capogruppo Maria Cristina Vicoli - è un contaminante chimico il cui effetto cancerogeno è noto da tempo. Tuttavia soltanto nel 2002 la ricerca scientifica ha documentato la consistente presenza di acrillammide in una varietà di alimenti quotidiani, dalle fette biscottate alle patate fritte. Responsabili sono gli intensi trattamenti termici a cui questi alimenti sono sottoposti. La squadra Foodtech ha depositato domanda di brevetto di un modulo impiantistico da collocare dopo il forno di cottura, capace di abbattere il contenuto di acrilammide preservando le caratteristiche sensoriali e nutrizionali del prodotto. Il gruppo è composto da Renzo Bortolomeazzi, Monica Anese, Lara Marzocco, Sonia Calligaris, Silvia Sovrano, Giuditta Gravina e Alessandro Tonello. Angelo: Nicola Agnoli, dottore commercialista. Secondo classificato è il gruppo Planti- VOC che ha proposto un innovativa tecnologia al plasma per l abbattimento di composti organici volatili. La riduzione delle emissioni di Cov ha spiegato il capogruppo Marco Mucinat - imposta dalle normative vigenti risponde all esigenza I tre team vincitori di Start Cup Udine start cup di maggiore sicurezza e salvaguardia della salute negli ambienti di lavoro e nel territorio. Attraverso un innovativa tecnologia al plasma, Plantivoc propone un impianto capace di abbattere l emissione dei Cov derivanti da processi industriali che richiedano l uso di solventi. Rispetto ai sistemi attualmente utilizzati, Plantivoc può lavorare anche con basse portate, presenta consumi inferiori e ingombri contenuti nonché possibilità di inserimento anche su installazioni esistenti. La sua applicazione iniziale è prevista nei reparti verniciatura della filiera legnoarredo. Componenti del gruppo sono Claudia Riccardi, Massimo Tabaro, Paola Esena, Marilena Tolazzi, Andrea Melchior, Marco Camuccio, Stefano Casonato, Federico Brugnoli. Angelo: Giovanni Zanette, dottore commercialista. Terzo classificato il gruppo WiTiKee che ha messo a punto un sistema di cronometraggio wireless per applicazioni sportive. WiTiKee ha elaborato ha sottolineato il capogruppo Andrea Tonello un sistema di cronometraggio che per tecnologia e concezione rivoluziona quelli esistenti. Oltre a soddisfare stringenti requisiti di precisione, di capacità di identificazione e di semplicità di installazione, esso fornisce servizi aggiunti fortemente differenzianti quali il tracciamento degli atleti sul campo di gara. Il sistema di cronometraggio WiTiKee è impiegabile in una molteplicità di competizioni sportive quali l automobilismo, lo sci, l atletica. Il progetto è stato proposto da Andrea Tonello, Milena Biondi, Silvia Delli Zotti, Nicolangelo Palermo e con la collaborazione di Jean Campiche. Componenti del gruppo sono Milena Biondi, Silvia Delli Zotti, Nicolangelo Palermo e Jean Campiche. Angelo: Marco Paiola, dottore commercialista. realtà industriale / novembre 2006 61

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Il dopo-torino 2006, per gli appassionati degli sport invernali della regione, sarà innanzitutto un anno di grandi speranze. Archiviate la medaglia di Gabriella Paruzzi il bronzo che è coinciso con la decisione di ritirarsi dall attività agonistica e quelle parzialmente non preventivate di Giorgio Di Centa e le discrete prove della linea verde friulana, l attesa per la stagione che è alle porte si concentrano sulle possibilità di successo dei nostri portacolori. Possibilità medio-alte, se così possiamo dire, visto che i campioncini del salto hanno un anno in più, le possibili eredi di Manu e Gabry sono in continua crescita e persino lo sci alpino potrebbe offrire qualche sorpresa. Magari anche nelle date regionali di Coppa e Mondiale, tutte previste per il 2007 così come le tradizionali tappe delle Coppe europee. Si partirà, dal 29 gennaio al 4 febbraio, con i Mondiali Juniores di sci nordico e gli Under 23 di fondo, per poi passare ai tre giorni di sci alpino femminile dal 2 al 4 marzo. La sede sarà sempre la stessa, Tarvisio, ma il sogno della Federazione è un altro. Svanite le Olimpiadi e con il ricordo del successo organizzativo delle Universiadi ancora impresso nella mente, l idea è quella di riportare gli Eyof in Friuli, in versione invernale, a Tolmezzo. La candidatura, per il 2013, è già stata fatta da Maurizio Dunhofer, assessore allo sport di Tarvisio, e non sembri una contraddizione. Il progetto, infatti, prevede il coinvolgimento come sedi di gara di tutte le località invernali friulane: Arta Terme (sede di villaggio olimpico) Forni, Pontebba, Sella Nevea, Tarvisio, Zoncolan. L appoggio delle istituzioni locali è scontato: ora si attende la risposta del Coni. Ritornando alla stagione 2006-07, al via tra pochi giorni, è chiaro come il nome più atteso rimane quello di Giorgio Di Centa, atleta dell anno per la Federazione italiana sport invernali e chiamato a completare il suo medagliere con il primo oro individuale in Coppa del Mondo, prima di andare a cercare il bis ai Mondiali di Sapporo. Il suo esordio stagionale in Coppa è stato contraddittorio, con una prova Sport Invernali: si riparte mediocre nella 15 km e un buon risultato nella staffetta, anche se nella squadra B. Grandi aspettative anche dalla squadra di salto e combinata, che può schierare atleti ancora teenager come Sebastian Colloredo, Andrea Morassi e Giuseppe Michelli. Praticamente la squadra azzurra quasi integrale vista alle Olimpiadi. Dietro di loro, preme una pattuglia di emergenti formata da Gennaro Ciotola, Michele Liva, Simone Morassi. Ma le sorprese potrebbero arrivare da altri due mancati protagonisti olimpici, la snowboarder Corinna Boccacini e il freestyler Giacomo Matiz, punti di forza delle specialità più giovani degli sport invernali. La prima, già in forma nell esordio stagionale, tornerà in pista il 3 dicembre a San Vigilio di Marebbe, mentre il secondo dovrà aspettare metà dicembre per la prima gara dell anno, probabilmente in Francia. Scarse ma è un po una tradizione in questa regione - le possibilità di trovare un mattatore nello sci alpino maschile, anche se i vertici della Fisi regionale credono molto in una squadra giovane, affidata a Paolo Boldrini e Massimiliano Toniut, con qualche chance in più per Mattia Casse, i fratelli Jacopo e Davide Cuccarollo, Jacopo Di Ronco e Matteo Veritti. Diverso il discorso per la valanga rosa, che punta molto su Lucia Mazzotti e Alessia Pittin. La prima, sport rivelazione degli ultimi Assoluti italiani, dove è andata tre volte sul podio, punta senza mezzi termini a partecipare almeno a una prova di Coppa del Mondo di gigante, contando anche sulla scarsa concorrenza a livello nazionale. Discrete possibilità anche per Alessia Pittin, che a 23 anni spera perlomeno di rientrare nel giro della Nazionale. Come sempre, le speranze maggiori arrivano dal fondo, dove a partire dai campionati italiani, ospitati Olimpiadi di Torino: 19 febbraio 2006. L Italia del fondo maschile vince la staffetta 4x10 km. Nella foto: Pietro Piller Cottrer, Fulvio Valbusa, Cristian Zorzi e Giorgio Di Centa in regione dal 7 al 14 gennaio 2007 - si attende la vera erede di Gabriella Paruzzi (che, nonostante l annunciato addio, potrebbe disputare qualche gara di gran fondo). Erede da ricercarsi in un lotto limitato di atlete che comprende l azzurrina Ilenia Casali, Monica Franz e Jessica Piussi. Oltre naturalmente a Silvia Rupil, il prospetto più interessante nel fondo femminile nazionale, fermata per lungo tempo da seri problemi di salute. Anche la giovane fondista di Camporosso spera di poter partecipare almeno a una prova di Coppa del Mondo, in attesa di essere protagonista ai Mondiali Under 23 che disputerà in casa, a Tarvisio. Dietro Giorgio Di Centa, invece, soltanto giovani virgulti da crescere, affidati comunque a uno staff di prim ordine, che quest anno comprende anche il campione olimpico Silvio Fauner. Andrea Ioime realtà industriale / novembre 2006 63

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