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Comune di Cortale Provincia di Cortale PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE (Articolo 33 D.P.R. n 207/2010) OGGETTO: Ripristino tratti di viabilita' del centro storico rimasta danneggiata dagli eventi atmosferici COMMITTENTE: Comune di Cortale Cortale, Dicembre 2014 IL TECNICO Il capogruppo coordinatore: Ing. Franco Marino Pagina 1

Manuale di Manutenzione Comune di: Provincia di: Oggetto: Cortale Cortale Ripristino tratti di viabilità del centro storico rimasta danneggiata agli eventi atmosferici La progettazione prevede due aree di intervento per completare il ripristino della viabilità del centro storico: 1. Area d intervento su via Migliaccio, tratto da Piazza San Nicola a Piazza San Giovanni; 2. Area d intervento su via Basserughe. La situazione dello stato di fatto dell area su via Migliaccio prevede una serie di interventi fatti di sovrastrutture (calcestruzzi e bitume) che nell intento di rendere agevoli i percorsi ne hanno completamente snaturato l immagine storica fatta di selciati in pietra e cotto, tipici dei centri storici come Cortale. Come si può desumere dalla lettura degli specifici elaborati grafici, gli interventi di riqualificazione e valorizzazione di aree pubbliche a servizio dei riguardano la sistemazione di strade, vicoletti, scalinate ed aree urbane che allo stato attuale versano in condizioni di precarietà e che quindi necessitano di un adeguato grado di pregio e decoro, essendo punti di accessibilità obbligata per il centro storico. In generale tutti questi interventi consistono nel rifacimento (o realizzazione ex-novo) di pavimentazioni stradali, con l uso di materiali e tecniche costruttive locali e nella contemporanea ristrutturazione della rete dei sottoservizi finalizzati alla raccolta delle acque bianche e alla canalizzazione di linea elettrica e telefonica. Gli interventi consistono nel rifacimento della pavimentazione stradale lungo i percorsi, attraverso la posa di ciottoli di fiume di varie dimensioni, delimitati da ricorsi in sestetti di cotto, alternati secondo il disegno riportato in dettaglio nelle tavole dei comparti e nell elaborato dei particolari esecutivi. Combinazione di materiali che, nei vicoletti seguendo il percorso rettilineo va a delineare il disegno delle cunette, negli slarghi e nelle piazzette seguendo dei disegni geometrici crea lo spazio per inserire e incorniciare le griglie di scolo delle acque piovane collegate alla rete di sottoservizi. Le opere consisteranno nel dettaglio in: - scarificazione del massetto esistente in calcestruzzo per la successiva posa in opera della pavimentazione; - formazione di tracce per la predisposizione delle reti dei sottoservizi (cavidotti rete elettrica e telefonica, rete di raccolta acque bianche); - posa in opera dei cavidotti e delle condotte delle acque su letto di sabbia appositamente predisposto; - riempimento dei cavi fino alla formazione del piano stradale; - posa in opera del massetto di calcestruzzo come piano di posa della pavimentazione; - posa in opera di pavimentazione costituita da pietra locale con l ausilio di malta di cemento; Pagina 2

Manuale di Manutenzione - posa in opera di tombini e caditoie per la regimentazione delle acque piovane; - posa in opera di pavimentazione costituita da ciottoli di fiume, con l ausilio di malta di cemento per la realizzazione delle pedate delle scalinate; - posa in opera di cordolo in massello di calcarenite a chiusura della pedata in corrispondenza delle alzate. L altra operazione, meno nobile, ma necessaria per evitare che il muro a secco possa franare sulla strada, consisterà sul proseguo su via Basserughe del muro di contenimento in cls sino all attacco della stradella definito dai due pilastri con cancello che saranno traslati per la stessa profondità a monte, verso l interno, di circa 1,50 ml. Il lavoro consisterà nella eliminazione del terreno per circa 30 ml per una profondità di circa 3 ml, la raccolta del pietrame accatastandolo sul piano al di sopra della strada per un eventuale nuova operazione, uno scavo di fondazione di una larghezza di 1,10 ml, una profondità di 0,60 ml nel quale si organizzerà un massetto di circa 0,10 ml che servirà al livellamento del piano, un muro di circa 30,00 ml, definito in 5 comparti da 6,00 ml ciascuno così come nei disegni allegati. Elenco dei Corpi d'opera: 01 Raccolta delle acque reflue 02 Illuminazione pubblica 03 Pavimentazione stradale Pagina 3

Corpo d'opera: 01 Raccolta delle acque reflue Manuale di Manutenzione Le opere per l'allontanamento delle acque reflue (di natura meteorica, domestica, ecc.) prevedono la realizzazione del: - collettore fognario, da posizionarsi a quota -2,00 m dal piano stradale della principale via di penetrazione nel lotto in oggetto, in posizione decentrata rispetto all'asse viario (al di sotto del marciapiede di destra, direzione N); - collegamenti con le tubazioni provenienti dagli edifici attigui; - pozzetti e caditoie stradali per la raccolta delle acque meteoriche; - vasche di sedimentazione e vasche di accumulo; - una stazione di pompaggio, per il sollevamento delle acque alla quota del collettore cittadino principale. Unità Tecnologiche: 01.01 Impianto di allontanamento acque (meteoriche, ecc.) Pagina 4

Unità Tecnologica: 01.01 Manuale di Manutenzione Impianto di allontanamento acque (meteoriche, ecc.) L'impianto di allontanamento delle acque è l'insieme degli elementi tecnici di raccolta, convogliamento, eventuale stoccaggio, sollevamento e recapito (a collettori fognari, corsi d'acqua, sistemi di dispersione nel terreno). Gli elementi dell'impianto devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto evitando la formazione di depositi sul fondo dei condotti e sulle pareti delle tubazioni. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.01.01 Collettori 01.01.02 Pozzetti e caditoie 01.01.03 Tubi Pagina 5

Elemento Manutenibile: 01.01.01 Collettori Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.01 Impianto di allontanamento acque (meteoriche, ecc.) I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati funzionanti essenzialmente a gravità, che hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 01.01.01.R01 (Attitudine al) controllo della portata Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità I collettori fognari devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto. Livello minimo della prestazione: La valutazione della portata di punta delle acque di scorrimento superficiale, applicabile alle aree fino a 200 ha o a durate di pioggia fino a 15 min, è data dalla formula: Q = Y i A dove: Q è la portata di punta, in litri al secondo; Y è il coefficiente di raccolta (fra 0,0 e 1,0), adimensionale; i è l intensità delle precipitazioni piovose, in litri al secondo ettaro; A è l area su cui cadono le precipitazioni piovose (misurata orizzontalmente) in ettari. I valori appropriati di Y sono riportati nel prospetto 2 della norma UNI EN 752. 01.01.01.R02 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I collettori fognari devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo. Livello minimo della prestazione: La capacità di tenuta dei collettori fognari può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 752-2. In nessuna condizione di esercizio le pressioni devono superare il valore di 250 Pa che corrisponde a circa la metà dell'altezza dell'acqua contenuta dai sifoni normali. 01.01.01.R03 Assenza della emissione di odori sgradevoli Classe di Requisiti: Olfattivi Classe di Esigenza: Benessere I collettori fognari devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli. Livello minimo della prestazione: L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 752-4. La setticità all interno dei collettori di fognatura può provocare la formazione di idrogeno solforato (H2 S). L idrogeno solforato (tossico e potenzialmente letale),in base alla concentrazione in cui è presente, è nocivo, maleodorante e tende ad aggredire alcuni materiali dei condotti, degli impianti di trattamento e delle stazioni di pompaggio. I parametri da cui dipende la concentrazione di idrogeno solforato, dei quali è necessario tenere conto, sono: - temperatura; - domanda biochimica di ossigeno (BOD); Pagina 6

Manuale di Manutenzione - presenza di solfati; - tempo di permanenza dell effluente nel sistema di collettori di fognatura; - velocità e condizioni di turbolenza; - ph; - ventilazione dei collettori di fognatura; - esistenza a monte del collettore di fognatura a gravità di condotti in pressione o di scarichi specifici di effluenti industriali. La formazione di solfuri nei collettori di fognatura a pressione e a gravità può essere quantificata in via previsionale applicando alcune formule. 01.01.01.R04 Pulibilità Classe di Requisiti: Di manutenibilità Classe di Esigenza: Gestione I collettori fognari devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto. Livello minimo della prestazione: Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 752-4. Per i collettori di fognatura di diametro ridotto (inferiore a DN 300), l autopulibilità può essere generalmente raggiunta garantendo o che venga raggiunta almeno una volta al giorno la velocità minima di 0,7 m/s o che venga specificata una pendenza minima di 1:DN. Nel caso di connessioni di scarico e collettori di fognatura di diametro più ampio, può essere necessario raggiungere velocità superiori, soprattutto se si prevede la presenza di sedimenti relativamente grossi. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.01.A01 Accumulo di grasso 01.01.01.A02 Corrosione 01.01.01.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni 01.01.01.A04 Erosione 01.01.01.A05 Incrostazioni 01.01.01.A06 Intasamento 01.01.01.A07 Odori sgradevoli 01.01.01.A08 Penetrazione di radici 01.01.01.A09 Sedimentazione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.01.I01 Pulizia collettore acque nere o miste Cadenza: ogni 12 mesi Eseguire una pulizia del sistema orizzontale di convogliamento delle acque reflue mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. Pagina 7

Elemento Manutenibile: 01.01.02 Pozzetti e caditoie Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.01 Impianto di allontanamento acque (meteoriche, ecc.) I pozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc). REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 01.01.02.R01 (Attitudine al) controllo della portata Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto. Livello minimo della prestazione: Il flusso d acqua attraverso l entrata laterale (q laterale) viene convogliato mediante una curva di 88 +/- 2 e un tubo della lunghezza di almeno 200 mm, aventi entrambi il medesimo diametro dell entrata laterale. L acqua deve essere alimentata come una combinazione di passaggio attraverso la griglia e attraverso le altre entrate laterali. La portata massima d acqua attraverso l entrata laterale, q laterale, è determinata come la portata che provoca l innalzamento dell acqua appena sopra la griglia. La portata minima può essere immessa attraverso l entrata laterale con posizione più sfavorevole. La portata deve essere misurata con una precisione del +/- 2%. 01.01.02.R02 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le caditoie ed i pozzetti devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo. Livello minimo della prestazione: La capacità di tenuta delle caditoie e dei pozzetti può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 1253-2. L insieme dei componenti della scatola sifonica, corpo della scatola con uscita chiusa e tutte le entrate laterali sigillate, deve essere sottoposto a una pressione idrostatica a partire da 0 bar fino a 0,1 bar. La prova deve essere considerata superata con esito positivo quando, nell arco di 15 min, non si verificano fuoriuscite d acqua dalle pareti della scatola, dalle saldature o dai giunti. 01.01.02.R03 Assenza della emissione di odori sgradevoli Classe di Requisiti: Olfattivi Classe di Esigenza: Benessere I pozzetti dell'impianto fognario devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli. Livello minimo della prestazione: L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 1253-2. 01.01.02.R04 Pulibilità Classe di Requisiti: Di manutenibilità Classe di Esigenza: Gestione Le caditoie ed i pozzetti devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto. Pagina 8

Manuale di Manutenzione Livello minimo della prestazione: Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Si monta il pozzetto completo della griglia e si versa nel contenitore per la prova acqua fredda a 15 /10 C alla portata di 0,2 l/s, 0,3 l/s, 0,4 l/s e 0,6 l/s. In corrispondenza di ognuna delle portate, immettere nel pozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetro del diametro di 5 +/- 0,5 mm e della densità da 2,5 g/cm3 a 3,0 g/cm3, a una velocità costante e uniforme per 30 s. Continuare ad alimentare l acqua per ulteriori 30 s. Misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dal pozzetto. Eseguire la prova per tre volte per ogni velocità di mandata. Deve essere considerata la media dei tre risultati. 01.01.02.R05 Resistenza alle temperature Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse. Livello minimo della prestazione: La capacità di resistere alle temperature e/o agli sbalzi delle stesse dei pozzetti a pavimento e delle scatole sifonate viene verificata con la prova descritta dalla norma UNI EN 1253-2. Secondo tale prova si fa entrare l acqua attraverso la griglia o, nel caso ciò non fosse possibile, attraverso l entrata laterale, o le entrate laterali, come segue: 1) 0,5 l/s di acqua calda alla temperatura di (93 +/- 2) C per 60 s. 2) Pausa di 60 s. 3) 0,5 l/s di acqua fredda alla temperatura di (15-10) C per 60 s. 4) Pausa di 60 s. Si ripetere questo ciclo per 1500 volte (100 h). Alla fine della prova non si dovranno avere deformazioni o variazioni dall aspetto della superficie dei componenti. 01.01.02.R06 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. Livello minimo della prestazione: La resistenza meccanica delle caditoie e dei pozzetti può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 1253. Non devono prodursi alcuna incrinatura o frattura prima del raggiungimento del carico di prova. Inoltre, nel caso di pozzetti o di scatole sifoniche muniti di griglia o di coperchio in ghisa dolce, acciaio, metalli non ferrosi, plastica oppure in una combinazione di tali materiali con il calcestruzzo, la deformazione permanente non deve essere maggiore dei valori elencati dalla norma suddetta. Per le griglie deve essere applicato un carico di prova P di 0,25 kn e la deformazione permanente f ai 2/3 del carico di prova non deve essere maggiore di 2,0 mm. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.02.A01 Difetti ai raccordi o alle connessioni 01.01.02.A02 Difetti dei chiusini 01.01.02.A03 Erosione 01.01.02.A04 Intasamento 01.01.02.A05 Odori sgradevoli Pagina 9

Manuale di Manutenzione 01.01.02.A06 Sedimentazione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.02.I01 Pulizia Cadenza: ogni 12 mesi Eseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. Pagina 10

Elemento Manutenibile: 01.01.03 Tubi Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.01 Impianto di allontanamento acque (meteoriche, ecc.) Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche di accumulo se presenti. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 01.01.03.R01 (Attitudine al) controllo della portata Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto. Livello minimo della prestazione: La valutazione della portata di punta delle acque di scorrimento superficiale, applicabile alle aree fino a 200 ha o a durate di pioggia fino a 15 min, è data dalla formula: Q = Y i A dove: Q è la portata di punta, in litri al secondo; Y è il coefficiente di raccolta (fra 0,0 e 1,0), adimensionale; i è l intensità delle precipitazioni piovose, in litri al secondo ettaro; A è l area su cui cadono le precipitazioni piovose (misurata orizzontalmente) in ettari. I valori appropriati di Y sono riportati nel prospetto 2 della norma UNI EN 752. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.03.A01 Accumulo di grasso 01.01.03.A02 Corrosione 01.01.03.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni 01.01.03.A04 Erosione 01.01.03.A05 Incrostazioni 01.01.03.A06 Odori sgradevoli 01.01.03.A07 Penetrazione di radici 01.01.03.A08 Sedimentazione Pagina 11

Manuale di Manutenzione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.03.I01 Pulizia Cadenza: ogni 6 mesi Eseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi. Pagina 12

Corpo d'opera: 03 Pavimentazione stradale Manuale di Manutenzione Le opere consisteranno nel dettaglio in: - scarificazione del massetto esistente in calcestruzzo per la successiva posa in opera della pavimentazione; - formazione di tracce per la predisposizione delle reti dei sottoservizi (cavidotti rete elettrica e telefonica, rete di raccolta acque bianche); - posa in opera dei cavidotti e delle condotte delle acque su letto di sabbia appositamente predisposto; - riempimento dei cavi fino alla formazione del piano stradale; - posa in opera del massetto di calcestruzzo come piano di posa della pavimentazione; - posa in opera di pavimentazione costituita da pietra locale con l'ausilio di malta di cemento; - pulizia dell'area con asportazione della vegetazione incolta presente e demolizione localizzata di resti derivanti dalle precedenti demolizioni e trasporto a discarica del materiale di risulta; - posa in opera di tombini e caditoie per la regimentazione delle acque piovane; - posa in opera di pavimentazione costituita da ciottoli di fiume, con l'ausilio di malta di cemento per la realizzazione delle pedate delle scalinate; - posa in opera di cordolo in massello di calcarenite a chiusura della pedata in corrispondenza delle alzate; Unità Tecnologiche: 03.01 Attrezzature esterne Pagina 13

Unità Tecnologica: 03.01 Attrezzature esterne Manuale di Manutenzione Le attrezzature esterne costituiscono l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di dividere e conformare gli spazi che caratterizzano l'ambiente esterno (strade, parcheggi, aree a verde, ecc.). REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 03.01.R01 (Attitudine al) controllo della regolarità geometrica Classe di Requisiti: Adattabilità delle finiture Classe di Esigenza: Fruibilità I rivestimenti delle attrezzature esterne (come balconi, logge e rampe) devono assicurare gli aspetti di planarità e di regolarità geometrica. Livello minimo della prestazione: Nel rispetto della planarità generale delle pavimentazioni, gli strati costituenti devono essere contenuti entro lo 0,2 % di scostamento rispetto ad un piano teorico di pavimento; mentre per la planarità locale lo scarto ammissibile sotto un regolo di 1 m non deve superare i 3 mm e sotto un regolo di 2 m i 4 mm. 03.01.R02 Resistenza agli agenti aggressivi Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza I materiali di rivestimento degli elementi costituenti le attrezzature esterne come balconi, logge e passerelle non devono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici. Livello minimo della prestazione: I materiali, per i rivestimenti da pavimentazione, devono avere una resistenza ai prodotti chimici di uso comune corrispondente a quella richiesta dalla classe C2 della classificazione UPEC. Inoltre le membrane a base elastomerica per l'impermeabilizzazione di balconi e logge non devono deteriorarsi sotto l'azione di una concentrazione di ozono di 0,5 p.p.m.. Le parti metalliche, nel caso di esposizione diretta in atmosfera aggressiva, devono essere protette con vernici con resistenza alla corrosione in nebbia salina per almeno 1000 ore, e di almeno 500 ore nel caso di impiego in altre atmosfere. 03.01.R03 Resistenza agli urti di sicurezza Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I materiali di rivestimento di elementi delle attrezzature esterne (in particolare elementi di protezione) devono essere in grado di resistere agli urti prodotti dalla caduta di oggetti di impiego comune senza che si manifestino fessurazioni, deformazioni, ecc.. Livello minimo della prestazione: Nel caso in cui gli elementi di protezione e di separazione siano prospicienti dislivelli superiori a 1 m devono resistere all'urto di un corpo molle di grandi dimensioni che produca un'energia di impatto 700 J. 03.01.R04 Resistenza al fuoco Classe di Requisiti: Protezione antincendio Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi costituenti le attrezzature esterne e devono presentare una resistenza al fuoco espressa in termini di tempo entro il quale tali elementi conservano stabilità. Livello minimo della prestazione: Gli elementi costituenti le attrezzature esterne (in particolare balconi e logge) devono presentare una resistenza al fuoco espressa in termini di tempo entro il quale tali elementi conservano stabilità alla fiamma in funzione del carico d'incendio con un valore minimo Pagina 14

Manuale di Manutenzione R = 60 minuti primi, aldilà del tipo di materiale previsto per la realizzazione degli stessi. 03.01.R05 Resistenza al vento Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi costituenti le attrezzature esterne (in modo particolare di protezione e separazione) devono essere idonei a resistere all'azione del vento. Livello minimo della prestazione: Gli elementi devono essere idonei a resistere all'azione del vento secondo le norme CNR - BU 117, la CNR - BU117, il D.M. 12.2.1982 che prevede la suddivisione del territorio italiano in 4 zone. 03.01.R06 Resistenza all'acqua Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza I rivestimenti costituenti elementi ed attrezzature esterne come balconi, logge e passarelle, a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche. Livello minimo della prestazione: Non devono verificarsi deterioramenti di alcun tipo dei rivestimenti di attrezzature esterne come i balconi, logge e passerelle, nei limiti indicati dalla normativa. 03.01.R07 Resistenza all'usura Classe di Requisiti: Durabilità tecnologica Classe di Esigenza: Durabilità I materiali di rivestimento di elementi di attrezzature esterne come balconi, logge e passerelle dovranno presentare caratteristiche di resistenza all'usura. Livello minimo della prestazione: La resistenza all'usura deve essere corrispondente alla classe U2 della classificazione UPEC per i rivestimenti di estradosso di balconi e logge ad uso individuale mentre per l'uso collettivo deve corrispondere alla classe U3. 03.01.R08 Sicurezza alla circolazione Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi costituenti le attrezzature esterne ( in particolare balconi, logge e passerelle devono avere uno sviluppo con andamento regolare che ne consenta la sicurezza durante la circolazione da parte dell'utenza. Livello minimo della prestazione: In caso di dislivelli e/o soglie e traversi inferiori questi devono essere contenuti entro 2,5 cm o poter essere superati mediante raccordi inclinati o rampe con una pendenza adeguata non superiore all'8% nel rispetto delle barriere architettoniche. Se nella pavimentazione vi sono grigliati questi devono avere una maglia i cui vuoti impediscono il passaggio di una sfera dal diametro di 2 cm. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 03.01.01 Aree pedonali - pavimentazione in pietrame data ad opera incerta 03.01.02 Segnaletica di sicurezza Pagina 15

Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 03.01.01 Aree pedonali - pavimentazione in pietrame data ad opera incerta Unità Tecnologica: 03.01 Attrezzature esterne La situazione dello stato di fatto di tale aree accomuna una serie di interventi fatti di sovrastrutture (calcestruzzi e bitume) che nell'intento di rendere agevoli i percorsi ne hanno completamente snaturato l'immagine storica fatta di selciati in pietra e cotto, tipici dei centri storici come Cortale. La progettazione prevede l'intervento su tali aree per una superficie complessiva di circa 2160 mq. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 03.01.01.R01 Accessibilità Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità Le aree pedonali ed i marciapiedi devono essere dimensionati ed organizzati in modo da essere raggiungibile e praticabile, garantire inoltre la sicurezza e l'accessibilità durante la circolazione da parte dell'utenza. Livello minimo della prestazione: Si prevedono, in funzione dei diversi tipi di strade, le seguenti larghezze minime: - nelle strade primarie: 0,75 m; 1 m in galleria; - nelle strade di scorrimento: 3 m; 1,50 m nei tratti in viadotto; - nelle strade di quartiere: 4 m; 1,50 m nei tratti in viadotto; 5 m nelle zone turistiche e commerciali; - nelle strade locali: 3 m; 1,50 m nelle zone con minima densità residenziale; FABBISOGNO DI SPAZIO PER PERCORSI PEDONALI IN AREE RESIDENZIALI TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 1 persona; Larghezza (cm): 60; Note: -; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 2 persone; Larghezza (cm): 90; Note: passaggio con difficoltà; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 2 persone; Larghezza (cm): 120; Note: passaggio agevole; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 3 persone; Larghezza (cm): 187; Note: passaggio agevole; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 1 persona con doppio bagaglio; Larghezza (cm): 100; Note: -; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 2 persone con doppio bagaglio; Larghezza (cm): 212,5; Note: -; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 2 persone con ombrello aperto; Larghezza (cm): 237,5; Note: -; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: carrozzina; Larghezza (cm): 80; Note: -; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 1 carrozzina e 1 bambino; Larghezza (cm): 115; Note: con bambino al fianco; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 2 carrozzine o 2 sedie a rotelle; Larghezza (cm): 170; Note: passaggio agevole; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 2 persone con delimitazioni laterali; Larghezza (cm): 220; Note: passaggio con difficoltà; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 2 persone con delimitazioni laterali; Larghezza (cm): 260; Note: passaggio agevole. Pagina 16

Manuale di Manutenzione - le larghezze minime vanno misurate al netto di eventuali aree erbose o alberate, di aree occupate da cabine telefoniche, chioschi o edicole, ecc.; - i marciapiedi prospicienti su carreggiate sottostanti devono essere muniti di parapetto e/o rete di protezione di altezza minima di 2,00 m; - gli attraversamenti pedonali sono regolamentati secondo la disciplina degli attraversamenti: DISCIPLINA DEGLI ATTRAVERSAMENTI PEDONALI (BOLLETTINO UFFICIALE DEL CNR N. 60 DEL 26.04.1978) -STRADE PRIMARIE Tipo di attraversamento pedonale: a livelli sfalsati Attraversamenti pedonali - ubicazione e distanza: - -STRADE DI SCORRIMENTO Tipo di attraversamento pedonale: sfalsati o eventualmente semaforizzati Attraversamenti pedonali: ubicazione e distanza: all incrocio -STRADE DI QUARTIERE Tipo di attraversamento pedonale: semaforizzati o eventualmente zebrati Attraversamenti pedonali: ubicazione e distanza: all incrocio -STRADE LOCALI Tipo di attraversamento pedonale: zebrati Attraversamenti pedonali: ubicazione e distanza: 100 m - negli attraversamenti il raccordo fra marciapiede e strada va realizzato con scivoli per permettere il passaggio di carrozzine; - i marciapiedi devono poter essere agevolmente usati dai portatori di handicap; - in corrispondenza di fermate di autobus adiacenti a carreggiate, i marciapiedi devono avere conformazione idonee alla forma delle piazzole e delle aree di attesa dell'autobus senza costituire intralcio al traffico standard veicolare e pedonale: CARATTERISTICHE PIAZZOLE PER AUTOBUS -A LATO DELLE CORSIE DI TRAFFICO PROMISCUO Lunghezza totale (m): 56 Lunghezza della parte centrale (m): 16* Profondità (m): 3,0 -A LATO DELLE CORSIE RISERVATE AL MEZZO PUBBLICO Lunghezza totale (m): 56 Lunghezza della parte centrale (m): 26** Profondità (m): 3,0 -A LATO DELLE CORSIE RISERVATE AL MEZZO PUBBLICO CON ALTA FREQUENZA VEICOLARE Lunghezza totale (m): 45 Lunghezza della parte centrale (m): 5,0 Profondità (m): 3,0 * fermata per 1 autobus ** fermata per 2 autobus ANOMALIE RISCONTRABILI 03.01.01.A01 Buche 03.01.01.A02 Cedimenti 03.01.01.A03 Corrosione 03.01.01.A04 Deposito 03.01.01.A05 Difetti di pendenza 03.01.01.A06 Distacco Pagina 17

Manuale di Manutenzione 03.01.01.A07 Esposizione dei ferri di armatura 03.01.01.A08 Fessurazioni 03.01.01.A09 Mancanza 03.01.01.A10 Presenza di vegetazione 03.01.01.A11 Rottura 03.01.01.A12 Sollevamento 03.01.01.A13 Usura manto stradale MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 03.01.01.I01 Riparazione pavimentazione Cadenza: ogni 12 mesi Riparazione delle pavimentazioni e/o rivestimenti dei percorsi pedonali con sostituzione localizzata di elementi rotti o fuori sede oppure sostituzione totale degli elementi della zona degradata e/o usurata. Demolizione ed asportazione dei vecchi elementi, pulizia e ripristino degli strati di fondo, pulizia e posa dei nuovi elementi con l'impiego di malte, colle, sabbia, bitumi liquidi a caldo. Le tecniche di posa e di rifiniture variano in funzione dei materiali, delle geometrie e del tipo di percorso pedonale. 03.01.01.I02 Ripristino aree di scivolo Cadenza: quando occorre Riparazioni di eventuali difformità nei raccordi tra le aree di scivolo dei marciapiede e le aree carrabili. Rimozione di eventuali ostacoli. 03.01.01.I03 Ripristino canalizzazioni Cadenza: ogni 12 mesi Ripristino delle canalizzazioni, con integrazione di parti mancanti relative a collettori e ad altri elementi. Pulizia e rimozione di depositi, detriti e fogliame. Sistemazione degli elementi di evacuazione e scarico acque meteoriche. 03.01.01.I04 Ripristino tombini d'ispezione Cadenza: ogni 2 anni Ripristino ed integrazione degli elementi di apertura-chiusura. Trattamento anticorrosione delle parti metalliche in vista. Sostituzione di elementi usurati e/o giunti degradati. Pulizia del fondale da eventuali depositi. 03.01.01.I05 Pulizia percorsi pedonali Cadenza: quando occorre Pulizia periodica delle superfici costituenti i percorsi pedonali e rimozione di depositi e detriti. Lavaggio con prodotti detergenti idonei al tipo di materiale della pavimentazione in uso. 03.01.01.I06 Sistemazione cigli e cunette Cadenza: ogni 12 mesi Pagina 18

Manuale di Manutenzione Sistemazione e raccordo delle banchine con le cunette per mezzo di un ciglio o arginello di larghezza variabile a secondo del tipo di strada. Pulizia e rimozione di detriti e depositi di fogliame ed altro. Pagina 19

Elemento Manutenibile: 03.01.02 Segnaletica di sicurezza Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 03.01 Attrezzature esterne La segnaletica di sicurezza trova il suo impiego nella prevenzione degli infortuni, nella tutela della salute e per affrontare situazioni di emergenza negli ambienti di lavoro. La segnaletica di sicurezza trasmette mediante un segnale di sicurezza (di avvertimento, di pericolo, di divieto, di obbligo, di prescrizione, antincendio, di emergenza, di salvataggio, di informazione, ecc.), tradotto in simbologie e colori appropriati, delle indicazioni in rapporto alle probabili situazioni di pericolo determinabili da attività connesse alle varie attività lavorative. La segnaletica di sicurezza può suddividersi in: a) segnaletica aziendale; b) segnaletica per trasporti; c) segnaletica segnaostacoli; d) segnaletica navale; e) segnaletica per la casa; f) segnaletica bordo macchina per automazioni; g) segnaletica per impiantistica; h) segnaletica da cantiere; ecc.. La segnaletica di sicurezza può essere realizzata mediante l applicazione di pittura, materiali termoplastici, materiali plastici (PVC); prodotti luminescenti; prodotti rinfrangenti; indurenti a freddo, lastre di alluminio, adesivi, pellicole o mediante altri sistemi. Nella maggior parte dei casi i colori utilizzati per la segnaletica di sicurezza corrispondono al: rosso - blu - bianco - giallo - verde - nero; in casi particolari, vengono usati anche altri colori. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 03.01.02.R01 Percettibilità Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità I segnali dovranno essere dimensionati e posizionati in modo da essere ben visibili dagli operatori sui posti di lavoro. Livello minimo della prestazione: Le dimensioni dei segnali di sicurezza devono essere tali che l'area S del segnale e la distanza massima L, dalla quale il segnale deve essere ancora percepibile, soddisfino la relazione: S>= (L^2) / 2000 (applicabile per distanze L < di 50 m) esprimendo S in m^2 ed L in m. _ Segnale di divieto _ Segnale di avvertimento Segnali di: antincendio - salvataggio - informazione. _ Segnale di prescrizione ANOMALIE RISCONTRABILI 03.01.02.A01 Usura segnaletica Pagina 20

Manuale di Manutenzione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 03.01.02.I01 Ripristino protezione supporti Cadenza: ogni 12 mesi Ripristino delle vernici protettive ed anticorrosive dei supporti (paletti, staffe, ecc.) dei materiali costituenti i cartelli segnaletici (pittura, materiali termoplastici, materiali plastici (PVC); prodotti luminescenti; prodotti rifrangenti; indurenti a freddo, lastre di alluminio, adesivi, pellicole) e delle altre parti costituenti il segnale. 03.01.02.I02 Sostituzione elementi usurati Cadenza: quando occorre Sostituzione degli elementi usurati della segnaletica di sicurezza con elementi analoghi così come previsto dalle norme di riferimento. Rimozione del vecchio segnale (palo, cartello, ecc.) e del relativo basamento e ricostituzione dello stesso. Riposizionamento del nuovo segnale e verifica dell'integrazione nell'ambiente di lavoro. Pagina 21

Manuale di Manutenzione INDICE 01 Raccolta delle acque reflue pag. 4 01.01 Impianto di allontanamento acque (meteoriche, ecc.) 5 01.01.01 Collettori 6 01.01.02 Pozzetti e caditoie 8 01.01.03 Tubi 11 03 Pavimentazione stradale pag. 13 03.01 Attrezzature esterne 14 03.01.01 Aree pedonali - pavimentazione in pietrame data ad opera incerta 16 03.01.02 Segnaletica di sicurezza 20 IL TECNICO Il capogruppo coordinatore: Ing. Franco Marino Pagina 32

Comune di Cortale Provincia di Cortale PIANO DI MANUTENZIONE PROGRAMMA DI MANUTENZIONE SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI (Articolo 33 D.P.R. n 207/2010) OGGETTO: Ripristino tratti di viabilita' del centro storico rimasta danneggiata dagli eventi atmosferici COMMITTENTE: Comune di Cortale Cortale, Dicembre 2014 IL TECNICO Il capogruppo coordinatore: Ing. Franco Marino Pagina 1

Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Adattabilità delle finiture 03 - Pavimentazione stradale 03.01 - Attrezzature esterne Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza 03.01 Attrezzature esterne 03.01.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della regolarità geometrica I rivestimenti delle attrezzature esterne (come balconi, logge e rampe) devono assicurare gli aspetti di planarità e di regolarità geometrica. Livello minimo della prestazione: Nel rispetto della planarità generale delle pavimentazioni, gli strati costituenti devono essere contenuti entro lo 0,2 % di scostamento rispetto ad un piano teorico di pavimento; mentre per la planarità locale lo scarto ammissibile sotto un regolo di 1 m non deve superare i 3 mm e sotto un regolo di 2 m i 4 mm. Riferimenti normativi: -UNI 2623; -UNI 2624; -UNI 2625; -UNI 2626; -UNI 2627; -UNI 4373; - UNI 4374; -UNI 4375; -UNI 4376; -UNI 7071; -UNI 7072; -UNI 7823; -UNI 7998; -UNI 7999; - UNI 8290-2; -UNI 8380; -UNI 8381; -UNI 8272/1; -UNI 8272/2; -UNI 8273; -UNI FA 174; -UNI 8754; -UNI 8813; -UNI 8941; -UNI 8941/1; -UNI 8941/2; -UNI 8941/3; -UNI EN 98; -UNI EN 121; -UNI EN 121; -UNI EN 159; -UNI EN 163; -UNI EN 176; -UNI EN 177; -UNI EN 178; -UNI EN 186/1; -UNI EN 186/2; -UNI EN 187/1; -UNI EN 187/2; -UNI EN 188; -ICITE UEAtc Direttive Comuni Rivestimenti plastici continui. Pagina 2

Di manutenibilità Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti 01 - Raccolta delle acque reflue 01.01 - Impianto di allontanamento acque (meteoriche, ecc.) Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza 01.01.01 Collettori 01.01.01.R04 Requisito: Pulibilità I collettori fognari devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto. Livello minimo della prestazione: Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 752-4. Per i collettori di fognatura di diametro ridotto (inferiore a DN 300), l autopulibilità può essere generalmente raggiunta garantendo o che venga raggiunta almeno una volta al giorno la velocità minima di 0,7 m/s o che venga specificata una pendenza minima di 1:DN. Nel caso di connessioni di scarico e collettori di fognatura di diametro più ampio, può essere necessario raggiungere velocità superiori, soprattutto se si prevede la presenza di sedimenti relativamente grossi. Riferimenti normativi: -UNI EN 752-4. 01.01.01.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione ogni 12 mesi 01.01.02 Pozzetti e caditoie 01.01.02.R04 Requisito: Pulibilità Le caditoie ed i pozzetti devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto. Livello minimo della prestazione: Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Si monta il pozzetto completo della griglia e si versa nel contenitore per la prova acqua fredda a 15 /10 C alla portata di 0,2 l/s, 0,3 l/s, 0,4 l/s e 0,6 l/s. In corrispondenza di ognuna delle portate, immettere nel pozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetro del diametro di 5 +/- 0,5 mm e della densità da 2,5 g/cm3 a 3,0 g/cm3, a una velocità costante e uniforme per 30 s. Continuare ad alimentare l acqua per ulteriori 30 s. Misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dal pozzetto. Eseguire la prova per tre volte per ogni velocità di mandata. Deve essere considerata la media dei tre risultati. Riferimenti normativi: -UNI EN 1253. 01.01.02.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione ogni 12 mesi Pagina 3

Di stabilità Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti 01 - Raccolta delle acque reflue 01.01 - Impianto di allontanamento acque (meteoriche, ecc.) Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza 01.01.01 Collettori 01.01.01.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta I collettori fognari devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo. Livello minimo della prestazione: La capacità di tenuta dei collettori fognari può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 752-2. In nessuna condizione di esercizio le pressioni devono superare il valore di 250 Pa che corrisponde a circa la metà dell'altezza dell'acqua contenuta dai sifoni normali. Riferimenti normativi: -UNI EN 752. 01.01.01.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione ogni 12 mesi 01.01.02 Pozzetti e caditoie 01.01.02.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta Le caditoie ed i pozzetti devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo. Livello minimo della prestazione: La capacità di tenuta delle caditoie e dei pozzetti può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 1253-2. L insieme dei componenti della scatola sifonica, corpo della scatola con uscita chiusa e tutte le entrate laterali sigillate, deve essere sottoposto a una pressione idrostatica a partire da 0 bar fino a 0,1 bar. La prova deve essere considerata superata con esito positivo quando, nell arco di 15 min, non si verificano fuoriuscite d acqua dalle pareti della scatola, dalle saldature o dai giunti. Riferimenti normativi: -UNI EN 1253. 01.01.02.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione ogni 12 mesi 01.01.02.R05 01.01.02.R06 Requisito: Resistenza alle temperature Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse. Livello minimo della prestazione: La capacità di resistere alle temperature e/o agli sbalzi delle stesse dei pozzetti a pavimento e delle scatole sifonate viene verificata con la prova descritta dalla norma UNI EN 1253-2. Secondo tale prova si fa entrare l acqua attraverso la griglia o, nel caso ciò non fosse possibile, attraverso l entrata laterale, o le entrate laterali, come segue: 1) 0,5 l/s di acqua calda alla temperatura di (93 +/- 2) C per 60 s. 2) Pausa di 60 s. 3) 0,5 l/s di acqua fredda alla temperatura di (15-10) C per 60 s. 4) Pausa di 60 s. Si ripetere questo ciclo per 1500 volte (100 h). Alla fine della prova non si dovranno avere deformazioni o variazioni dall aspetto della superficie dei componenti. Riferimenti normativi: -UNI EN 1253. Requisito: Resistenza meccanica Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. Livello minimo della prestazione: La resistenza meccanica delle caditoie e dei pozzetti può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 1253. Non devono prodursi alcuna incrinatura o frattura prima del raggiungimento del carico di prova. Inoltre, nel caso di pozzetti o di scatole sifoniche muniti di griglia o di coperchio in ghisa dolce, acciaio, metalli non ferrosi, plastica oppure in una combinazione di tali materiali con il calcestruzzo, la deformazione permanente non deve essere maggiore dei valori elencati dalla norma suddetta. Per le griglie deve essere applicato un carico di prova P di 0,25 kn e la deformazione permanente f ai 2/3 del carico di prova non deve essere maggiore di 2,0 mm. Riferimenti normativi: -UNI EN 1253. Pagina 4

Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni 03 - Pavimentazione stradale 03.01 - Attrezzature esterne Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza 03.01 Attrezzature esterne 03.01.R03 03.01.R05 Requisito: Resistenza agli urti di sicurezza I materiali di rivestimento di elementi delle attrezzature esterne (in particolare elementi di protezione) devono essere in grado di resistere agli urti prodotti dalla caduta di oggetti di impiego comune senza che si manifestino fessurazioni, deformazioni, ecc.. Livello minimo della prestazione: Nel caso in cui gli elementi di protezione e di separazione siano prospicienti dislivelli superiori a 1 m devono resistere all'urto di un corpo molle di grandi dimensioni che produca un'energia di impatto 700 J. Riferimenti normativi: -D.M. 26.8.1992; -UNI 8290-2; -UNI 8901; -UNI 9269; -UNI 9916; -UNI ISO 7892; -UNI ENV 1991-2-3; -UNI ENV 1991-2-7. Requisito: Resistenza al vento Gli elementi costituenti le attrezzature esterne (in modo particolare di protezione e separazione) devono essere idonei a resistere all'azione del vento. Livello minimo della prestazione: Gli elementi devono essere idonei a resistere all'azione del vento secondo le norme CNR - BU 117, la CNR - BU117, il D.M. 12.2.1982 che prevede la suddivisione del territorio italiano in 4 zone. Riferimenti normativi: -D.M. 12.2.1982; -UNI 8290-2; -CNR - BU 117. 03.01.R08 Requisito: Sicurezza alla circolazione Gli elementi costituenti le attrezzature esterne ( in particolare balconi, logge e passerelle devono avere uno sviluppo con andamento regolare che ne consenta la sicurezza durante la circolazione da parte dell'utenza. Livello minimo della prestazione: In caso di dislivelli e/o soglie e traversi inferiori questi devono essere contenuti entro 2,5 cm o poter essere superati mediante raccordi inclinati o rampe con una pendenza adeguata non superiore all'8% nel rispetto delle barriere architettoniche. Se nella pavimentazione vi sono grigliati questi devono avere una maglia i cui vuoti impediscono il passaggio di una sfera dal diametro di 2 cm. Riferimenti normativi: -Legge 5.3.1990 n.46; -Legge 11.2.1994 n.109; -D.P.R. 27.4.1978 n.384; - D.P.R. 13.8.1998 n.418; -D.M. 18.12.1975; -D.M. 2.7.1981; -D.M. 16.5.1987 n.246; -D.M. 14.6.1989 n.236; -D.M. 26.8.1992; -D.M. 30.11.1993; -D.M. 16.1.1996; -D.Lgs. 14.8.1996 n.494; -UNI 7310; -UNI 7744; -UNI 8199; -UNI 8272/11; -UNI 8686/5; -UNI 353/1; -UNI HD 1000; - UNI 10803; -UNI 10804; -UNI 10810; -UNI 10811; -UNI 10812; -UNI 10949. Pagina 5

Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Durabilità tecnologica 03 - Pavimentazione stradale 03.01 - Attrezzature esterne Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza 03.01 Attrezzature esterne 03.01.R07 Requisito: Resistenza all'usura I materiali di rivestimento di elementi di attrezzature esterne come balconi, logge e passerelle dovranno presentare caratteristiche di resistenza all'usura. Livello minimo della prestazione: La resistenza all'usura deve essere corrispondente alla classe U2 della classificazione UPEC per i rivestimenti di estradosso di balconi e logge ad uso individuale mentre per l'uso collettivo deve corrispondere alla classe U3. Riferimenti normativi: UNI 5956; -UNI 7071; -UNI 7072; -UNI 7858; -UNI 8014/15; -UNI 8273; - UNI FA 174; -UNI 8298/7; -UNI 8298/9; -UNI 8942/4; -UNI 9185; -UNI EN 101; -UNI EN 102; - UNI EN 121; -UNI 154; -UNI EN 159; -UNI EN 163; -UNI EN 176; -UNI EN 177; -UNI EN 178; - UNI EN 186/1; -UNI 186/2; -UNI EN 187/1; -UNI EN 187/2; -UNI EN 188; -ICITE UEAtc Direttive comuni per l'agrément tecnico delle pavimentazioni plastiche; -ICITE UEAtc Direttive comuni per l'agrément tecnico delle pavimentazioni sottili; -ICITE UEAtc Direttive comuni per l'agrément tecnico delle pavimentazioni tessili. Pagina 6

Facilità d'intervento Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti 03 - Pavimentazione stradale 03.01 - Attrezzature esterne Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza 03.01.01 Aree pedonali - pavimentazione in pietrame data ad opera incerta 03.01.01.R01 Requisito: Accessibilità Le aree pedonali ed i marciapiedi devono essere dimensionati ed organizzati in modo da essere raggiungibile e praticabile, garantire inoltre la sicurezza e l'accessibilità durante la circolazione da parte dell'utenza. Livello minimo della prestazione: Si prevedono, in funzione dei diversi tipi di strade, le seguenti larghezze minime: - nelle strade primarie: 0,75 m; 1 m in galleria; - nelle strade di scorrimento: 3 m; 1,50 m nei tratti in viadotto; - nelle strade di quartiere: 4 m; 1,50 m nei tratti in viadotto; 5 m nelle zone turistiche e commerciali; - nelle strade locali: 3 m; 1,50 m nelle zone con minima densità residenziale; FABBISOGNO DI SPAZIO PER PERCORSI PEDONALI IN AREE RESIDENZIALI TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 1 persona; Larghezza (cm): 60; Note: -; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 2 persone; Larghezza (cm): 90; Note: passaggio con difficoltà; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 2 persone; Larghezza (cm): 120; Note: passaggio agevole; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 3 persone; Larghezza (cm): 187; Note: passaggio agevole; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 1 persona con doppio bagaglio; Larghezza (cm): 100; Note: -; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 2 persone con doppio bagaglio; Larghezza (cm): 212,5; Note: -; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 2 persone con ombrello aperto; Larghezza (cm): 237,5; Note: -; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: carrozzina; Larghezza (cm): 80; Note: -; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 1 carrozzina e 1 bambino; Larghezza (cm): 115; Note: con bambino al fianco; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 2 carrozzine o 2 sedie a rotelle; Larghezza (cm): 170; Note: passaggio agevole; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 2 persone con delimitazioni laterali; Larghezza (cm): 220; Note: passaggio con difficoltà; TIPOLOGIA DEL PASSAGGIO: 2 persone con delimitazioni laterali; Larghezza (cm): 260; Note: passaggio agevole. - le larghezze minime vanno misurate al netto di eventuali aree erbose o alberate, di aree occupate da cabine telefoniche, chioschi o edicole, ecc.; - i marciapiedi prospicienti su carreggiate sottostanti devono essere muniti di parapetto e/o rete di protezione di altezza minima di 2,00 m; - gli attraversamenti pedonali sono regolamentati secondo la disciplina degli attraversamenti: DISCIPLINA DEGLI ATTRAVERSAMENTI PEDONALI (BOLLETTINO UFFICIALE DEL CNR N. 60 DEL 26.04.1978) -STRADE PRIMARIE Tipo di attraversamento pedonale: a livelli sfalsati Attraversamenti pedonali - ubicazione e distanza: - -STRADE DI SCORRIMENTO Tipo di attraversamento pedonale: sfalsati o eventualmente semaforizzati Attraversamenti pedonali: ubicazione e distanza: all incrocio -STRADE DI QUARTIERE Tipo di attraversamento pedonale: semaforizzati o eventualmente zebrati Attraversamenti pedonali: ubicazione e distanza: all incrocio -STRADE LOCALI Tipo di attraversamento pedonale: zebrati Attraversamenti pedonali: ubicazione e distanza: 100 m Pagina 7