DONNE E LAVORO IN TEMPO DI CRISI

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DONNE E LAVORO IN TEMPO DI CRISI Maurizio Rasera 29 giugno 2012

VENETO 2011 2.134.000 occupati 59% maschi 41% femmine 77% dipendenti 23% indipendenti 88% italiani 12% stranieri 15% -29a 60% 30-49anni 25% +50a Fonte: Rcfl-Istat

VENETO 2011 885mila occupate sono il 46% dipendenti 27% indipendenti 42% italiani 38% stranieri Le lavoratrici indipendenti sono il 15% delle occupate (contro il 29% dei maschi) Fonte: Rcfl-Istat

Le differenze fra uomini e donne Veneto 2007 2008 2009 2010 2011 Differenze con i tassi maschili 58,5% Tasso di attività -21,9-20,3-20,3-21,2-19,5 54,8% Tasso di occupazione -23,3-21,5-21,2-21,9-20,0 Tasso di disoccupazione 3,2 2,9 2,8 3,0 2,4 Quota lavoro dipendente 12,5 14,2 13,4 14,1 14,0 6,3% 85% Fonte: Rfl Istat

Le differenze fra uomini e donne le donne occupate sono più giovani 20,2% Donne 15-29 30-49 50+ 16,3% 25,5% Uomini 15-29 30-49 50+ 14,8% 63,5% 59,7% Fonte: Rfl Istat

Le differenze fra uomini e donne le donne occupate sono più istruite Donne Uomini 19,5% 28,6% 12,5% 38,2% 35,4% 39,8% 12,1% 13,9% Obbligo Qualifica senza accesso Obbligo Qualifica senza accesso Maturità Laurea Maturità Laurea Fonte: Rfl Istat

Variazione popolazione attiva 1993-2010 per effetto demografico e partecipativo Femmine Giovani Adulti Maschi Totale Femmine Maschi effetto partecipativo. effetto demografico Totale -60% -40% -20% 0% 20% 40% 60% 80% 100% Fonte: Rfl Istat

Le differenze fra uomini e donne le donne occupate hanno un profilo professionale diverso Pers. non qualificato Conduttori macchine Artig. e operai specializz. Prof. amm. esecutive Impiegati Tecnici Prof. Intellettuali Imprenditori e dirigenti Uomini Donne 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% Fonte: Rfl Istat

IL CONTESTO: UNA CRISI EPOCALE a. 2007/2008: bolla immobiliare Usa crisi bancaria recessione internazionale: caduta della domanda (prima le esportazioni, quindi gli investimenti, infine i consumi) b. 2009/2010: interventi straordinari dei Governi occidentali + traino delle economie emergenti ripresa profondamente diversificata per Paese c. 2011/2012: nuove crisi bancarie + aumento dei debiti sovrani crisi dei paesi periferici dell Europa La possibile evoluzione della crisi economica: la W è la forma che si spera si stia delineando.

Il pil del Veneto in miliardi a prezzi costanti 2000 124 122 120 118 116 114 112 110 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Prometeia, aprile 2012

IL CALO DELL OCCUPAZIONE Stati Uniti: - 5,6 ml. (3 trim. 2011 su 3 3 trim. 2008) Unione Europea (15 Paesi): - 3,7 ml. (idem) Italia: Veneto: unità di lavoro (2007-2011): 2011): -1,0 ml. (da 25ml a 24ml) occupati (04 2008 04 2012): - 0,6 ml. (da 23,5 ml. a 22,9 ml.) tasso di occup.. 15-64 (04 2008 04 2012): da 59,1% a 57,0% nel 2008 si è interrotto un lungo periodo (più di un decennio) di incremento degli occupati e dei posti di lavoro dal 2008 la contrazione occupazionale è progressiva anche se con intensità discontinua. E E sembrata arrestarsi tra il 2010 e il 2011 ma non è accaduto riduzione della domanda (flusso) di nuova occupazione

L andamento dei posti di lavoro dipendente Veneto. Posti di lavoro. Variazioni cumulate rispetto al 31 marzo 2008 0-10.000-20.000-30.000-40.000-50.000-60.000-70.000-80.000 31/03/08 31/03/09 31/03/10 31/03/11 31/03/12 Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv, giugno 2012

LO SCENARIO EUROPEO IN UN OTTICA DI GENERE La caduta occupazionale ha ovunque prevalentemente penalizzato la componente maschile: tra il 2007 ed il 2010 l area dell Europa a 15 ha visto una flessione del 3,7% dei maschi e una crescita dello 0,1% delle donne; in Spagna il calo dei primi è stato del 15% contro il -3,3% delle seconde; in Irlanda i valori sono pari rispettivamente al -20% ed al -8,1%; in Italia -3,3% rispetto al +0,8%. Mentre i maschi occupati si sono ridotti di 2,8 milioni, le donne occupate sono cresciute di 89mila unità.

L impatto per genere e cittadinanza Veneto. Posti di lavoro dipendente*.. Variazioni cumulate tra il 31 marzo 2008 e il 31 marzo 2012 10.000 0-10.000-20.000-30.000 F straniere F italiane M stranieri M italiani -3% -40.000-5% -50.000 31/03/2008 31/03/2009 31/03/2010 31/03/2011 31/03/2012 * Al netto del lavoro domestico e del lavoro intermittente. Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 24 aprile 2012)

La caduta occupazionale per settore e genere 2008-2011 2011 Servizi alla persona Altri servizi Terziario avanzato Servizi finanziari Utilities Ingrosso e logistica Estrattive Uomini Donne Agricoltura Costruzioni Altre industrie Metalmeccanico Comm.-tempo libero Made in italy -25.000-20.000-15.000-10.000-5.000 0 5.000 10.000 15.000 20.000 * Al netto del lavoro domestico e del lavoro intermittente. Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 24 aprile 2012)

La caduta occupazionale femminile per qualifiche Professori scuola secondaria Add. servizi igiene e pulizia Impiegati amm. e contabili Insegnanti scuole materne Infermieri e assimilati Add. assist. pers. in istituz. Tecnici rapporti con i mercati Bidelli e portantini Prof. non qual. primario Contabili Altri tecnici organiz. e gest. Altri add. lavorazioni in serie Saldatori e carpentieri Tutor e tecnici formazione Tecnici della distribuzione Add. macch. abbigliamento Camerieri Altro pers. non qual. ind. Impiegati di segreteria Operai spec. made in Italy -12.000-10.000-8.000-6.000-4.000-2.000 0 2.000 4.000 6.000 * Al netto del lavoro domestico e del lavoro intermittente. Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 24 aprile 2012)

Il lavoro indipendente FUORI DAL LAVORO DIPENDENTE STRUTTURATO Ta stabilità e flessione nei dati Istat. Calo dei redditi più che dei posti. Lavoro autonomo come strategia di ripiego? Il lavoro parasubordinato Stabilità dei collaboratori a progetto: poco più di 40.000 nei dati Inps I lavori di cura nelle famiglie Comparto ad alta domanda e offerta prevalente di lavoratrici straniere. Effetti della sanatoria del 2009: i lavoratori domestici (numero medio annuo) a da 42.000 (2008) a 56.000 (2009) poi ridimensionato nel 2010. Flussi i in crescita nel 2011. Il lavoro a chiamata Ancora in incremento: 75.000 assunzioni nel 2011. Soggetti coinvolti olti in Veneto: 35.000 nel 2011, 13.000 nel 2008. Associazione con altri impieghi i in 1/3 dei casi. Stime del lavoro (regolare) effettivo: 3-43 4 giorni al mese. Il lavoro occasionale accessorio (voucher) Valore complessivo: equivalente nel 2011 - a 500 posti di lavoro (1,7 ml. di voucher)

La caduta occupazionale, ma non solo le assunzioni Il complessivo irrigidimento del mercato del lavoro: la caduta delle assunzioni da 745mila nel 2008 a 590mila nel 2009 (627mila nel 2010 e 658mila nel 2011). Le donne rappresentano sempre circa il 49% delle assunzioni; La domanda stabile di lavoro (il tempo indeterminato) si è ridotta costantemente in tutti questi anni flettendo del 40% (2008-2011), senza distinzione di genere; Le donne pagano maggiormente la contrazione dei contratti a tempo determinato: -11% contro -2% per gli uomini.

La caduta occupazionale, ma non solo le assunzioni rispetto al 2008 tutti i settori (esclusa la categoria Altri servizi ) vedono una contrazione: servizi finanziari -47% (-57% i maschi), terziario avanzato -32% (-45% i maschi), metalmeccanico -28% (-31% i maschi); in termini assoluti le maggiori riduzioni di assunzioni riguardano le impiegate (-24%, come le dirigenti ma con ben diverso peso), le professioni tecniche (-17%) e poi le professioni intellettuali, quelle qualificate dei servizi e le generiche non qualificate (-15%) ; Tra il 2008 ed il 2011 il peso del part time tra le assunzioni delle donne è passato dal 36 al 39%, la riduzione in termini assoluti è stata pari al -3%.

Gli inserimenti in lista di mobilità 16.000 14.000 12.000 10.000 F Lista di mobilità con sussidio F Lista di mobilità senza sussidio M Lista di mobilità con sussidio M Lista di mobilità senza sussidio 8.000 6.000 4.000 2.000 0 1993 1994 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Amministrazioni provinciali

Flussi di iscritte ai Cpi 2008 2009 2010 2011 Flusso iscritte 49.039 65.107 60.003 65.384 Quota 54% 50% 51% 52% +33%

Stock di iscritti ai Cpi (000) al 31-12 12-20112011 Femmine Disoccupati Inoccupati Totale fino a 3 mesi 12,7 2,4 15,1 7% 4-6 mesi 9,4 2,3 11,7 6% 7-12 mesi 14,0 2,9 16,9 8% 12-24 mesi 21,9 4,2 26,0 13% +24 mesi-84 mesi 63,4 12,7 76,1 37% - di cui + di 7 anni 43,0 17,3 60,3 29% Totale 164,3 41,7 206,1 100% Maschi 56% fino a 3 mesi 13,3 1,8 15,1 9% 4-6 mesi 7,6 1,8 9,4 6% 7-12 mesi 13,2 2,2 15,4 9% 12-24 mesi 22,0 2,8 24,9 15% +24 mesi-84 mesi 53,0 7,1 60,1 37% - di cui + di 7 anni 29,3 8,8 38,1 23% Totale 138,4 24,5 162,9 100%

In sintesi Una crisi occupazionalmente molto severa, prolungata e non settoriale Non selettiva rispetto alle donne: non sono state le vittime sacrificali Il rallentamento degli ingressi, però, penalizzando i giovani riduce la possibilità di colmare il differenziale tra uomini e donne La crisi inibisce l aumento della partecipazione al lavoro, che nella nostra regione vuol dire essenzialmente più donne nel mercato Sarà un dimagrimento duraturo o una fase transitoria?