A LEZIONE DAL PROFESSOR GNOMUS



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Transcript:

A LEZIONE DAL PROFESSOR GNOMUS LO SPETTACOLO VAGANTE AL COSPETTO DI BENEDETTO XVI SOSPENSIONE DELLE FORME NEI DIPINTI DI MIRNA BISULLI

2 SOMMARIO Editoriale: Natale è... Natale...3 L intervista: A LEZIONE DAL PROF. GNOMUS...4 Lo spettacolo vagante al cospsetto di Benedetto XVI...6 Curriculum vitae: Alessandra Bruno...9 Roma che se n è andata: Barberini, Bernini e Borromini, artefici del Barocco italiano...10-11 Suonare Suonare: Antonio Oleari - Renzo Stefanel...12-13 La rete delle sorprese...14 Sentire bene fa bene alla famiglia ed alla coppia...15 Cine Parade: Cosimo e Nicole...16 La pedofilia: come affrontarla...17 Ecologia e ambiente: Il tempo del non tempo...18 Stato vince, gestore perde... fate il vostro gioco...20-21 Ancora sul senso dell essere...22 Come eravamo: TURIDDO MADAMI... questo sconosciuto...25 La malasanità...26-27 La sospensione delle forme nei dipinti di Mirna Bisulli...28-29 Le trasformazioni di Civita Castellana...30 Trucco d epoca: Gli anni 70...31 A Civita di Bagnoregio, un Presepe come nessun altro...32 Il probabile futuro dell aviazione civile...33 Il Fumetto: Proiettili di zucchero...34 Canto di Natale...35 Un favola bellissima...36 Una Fabrica di ricordi : A tommala de Natale...37 Oroscopo di Dicembre...38 La domenica del corriere...39 1 Concorso letterine...40 I nostri amici...41 News...42-43-44-45 Le proposte editoriali di Campo de fiori...46 Il calendario 2013 di...47 Agenda...48-49 Messaggi...50-51 Roma com era...52 Album dei ricordi...53-54-55-56-57-58-59 Annunci gratuiti...60-61 Selezione offerte immobiliari...62-63 Foto di copertina di STEFANO PAOLINI - www.caponzio.it Sacra Famiglia - scultura lignea - collezione Idea Oro Gioielli I NOSTRI RECAPITI UTILI SEDE OPERATIVA: PIAZZA DELLA LIBERAZIONE, 2 - CIVITA CASTELLANA (VT) TEL/FAX 0761.513117 - info@campodefiori.biz SEDE RAPPRESENTATIVA: VIALE MAZZINI, 140 - ROMA

3 Natale è... Natale Sempre, quando scrivo queste poche righe, ho il timore di sembrare uno sciocco sentimentale, ma è così che prendo ciò che passa nella mia anima, e quanto ne esce vorrei che fosse sempre comprensibile e condivisibile, di comune affetto. In questa pagina ho sognato, ho fantasticato, ho gioito e pianto, mi sono rammaricato e rincuorato, ma ho sempre parlato con voi. Mi sono affezionato a voi! di Sandro Anselmi La speranza, mai pretesa, è stata quella di incontrare i vostri consensi. Sono entusiasmato dei vostri giudizi, pure immeritati... e seguito a pensare. Questa volta è Natale, e seguirà l anno nuovo. Quanta vita vissuta, quante immagini care si legano a queste grandi feste. È commozione, nostalgia, e rimpianto per ciò che di bello è passato, ma è anche delusione per le tante, troppe cose che non sono andate, poi, per il verso che avrei voluto. È che tutti vorremmo che la vita fosse quella che sogniamo, ma il destino non è spesso benevolo e prende strade tortuose. Si pensa, a volte, di ritirarsi dalle scene e lasciare al domani il ricordo dei fatti. Ma è il viaggio della vita e quando ti trovi nello stato che supera pensieri e sentimenti ed affanni, allora la fede e la speranza, sole, ci danno la forza di andare oltre, di superare. Ed io che avevo sempre creduto, con la leggerezza degli anni giovani, di aver combattuto le mie paure da solo?! Ma solo non ero, non lo ero mai! Nel mistero della continuazione, mi sento, ora, di testimoniare e proseguire ciò che di meglio è stato fatto prima di me, e vorrei che così fosse per tutti, con amore ecumenico ed universale. Tutto sarebbe più bello e più chiaro e gioioso! Quale periodo migliore, allora, per riscoprire in noi l animo buono e perdonare, se mai, per essere perdonati, ed amare, comunque, per essere riamati? Fra le miserie ed i tormenti dell anima, s accende, adesso, una luce speciale che ci guiderà nel nostro cammino e ci condurrà in un porto sicuro, per regalarci pace, serenità e ricchezza. Tutto quello di cui, ora più che mai, abbiamo bisogno! Dieci Natali e dieci Capodanni sono già trascorsi dalla nascita di ed il mio augurio è, allora, dieci volte più grande per le feste più belle e perché il 2013 possa essere veramente l anno fortunato! Auguri a tutti voi ed a tutte le vostre famiglie, ai miei collaboratori ed ai loro cari ed a tutti gli sponsor che hanno creduto e credono in questo mio sogno. Auguri, auguri, auguri e grazie a tutti

4 A LEZIONE DAL PROFESSOR GNOMUS: MARTE - VENERE, DALLA TEORIA ALLA PRATICA Al Teatro dei Satiri fino al 27 Gennaio Dopo il grande successo ottenuto con Gli Uomini vengono da Marte, le donne da Venere, Claudio Gnomus porta in scena il nuovo spettacolo che vuol essere un approfondimento sul tema: la differenza tra uomo e donna. Fino al 27 Gennaio si potrà partecipare a questa particolare terapia di gruppo al Teatro dei Satiri, in Via di Grottapinta a Roma: Marte-Venere, dalla teoria alla pratica. Insomma una serie di lezioni serali per coppie... Innanzitutto va detto che lo spettacolo è divertente, non si può fare una lezione seriosa, ma qualche messaggio arriva. Si esce dalla sala sapendo qualcosa in più sul rapporto di coppia, e soprattutto con più tolleranza nei confronti del partner. Questa mi sembra già una bella conquista! Come è nata l idea? Tutto parte da un altro spettacolo che ho portato in scena per circa sette mesi a Roma, Gli Uomini vengono da Marte, le donne da Venere, con un grande successo di pubblico. La cosa mi diede molta soddisfazione, tanto che decisi di scrivere uno spettacolo di approfondimento completamente diverso ed anche più divertente del precedente che, vorrei ricordare, non avevo scritto io. In scena sono con Sara Adami, splendida attrice con cui lavoro da oltre 10 anni, ed insieme dimostriamo al pubblico quello che succede a casa loro e che loro conoscono Perchè gli uomini non trovano mai i calzini e le donne non sanno leggere le mappe? benissimo, il tutto con un gradevole susseguirsi di gag. E le coppie come rispondono? Le coppie che vengono a vedere lo spettacolo iniziano dandosi delle gomitate e dicendo: vedi, vedi... te lo avevo detto... ed alla fine si abbracciano e si baciano tornando a casa più innamorati di sempre. Infondo nell uomo e nella donna ci sono tante differenze che potrebbero diventare, in ogni momento, fonte di complicità e di stabilità nella coppia e non più generatrici di conflitti e incomprensioni. Quasi quasi ci rivediamo lo spettacolo stasera... casomai ci fosse sfuggito qualcosa... E voi, non perdetevelo, da soli o in coppia va assolutamente visto! Sandro Alessi

6 Lo spettacolo vagante al cospetto di Benedetto XVI Sabato 1 Dicembre, udienza straordinaria per circensi, fieranti, artisti di strada, cantastorie, gruppi bandistici e folkloristici provenienti da tutto il mondo Era davvero tanto tempo che non andavo al circo. L ultima volta avrò avuto dieci, dodici anni, non di più e, con tutto il rispetto, i circhi che si fermavano e seppur più di rado, si fermano tutt ora al mio paese, non sono certo di grandi dimensioni. Ma l attrazione principale per me, non erano tanto i clown o gli acrobati, quanto gli animali che portavano con sé : leoni, tigri, dromedari, coccodrilli, che non avrei potuto certo vedere da nessun altra parte. Dopo tanto tempo ci sono riandata, e che circo, anzi, che circhi! E già, innanzitutto perché ad ospitare i circensi stavolta, non è stata una delle classiche ed inconfondibili strutture a tendone, bensì l Aula Paolo VI in Vaticano, conosciuta anche come Sala Nervi, dal nome dell architetto che sotto il pontificato del Papa a cui è intitolata, ebbe l ordine di progettarla. E poi perché ad esibirsi non sono stati gli artisti di un solo circo, ma dei più prestigiosi circhi d Italia e del mondo, che si sono alternati a gruppi folkloristici provenienti da varie nazioni della terra, sbandieratori, bande musicali, cori, majorettes, cantastorie, burattinai, trampolieri, giocolieri, contorsionisti, giovani ballerine alle prese con i lula hoop. Era questa, infatti, l udienza straordinaria concessa da Benedetto XVI agli artisti di strada, organizzata nell Anno della Fede ed in occasione del 25 anniversario della Fondazione Migrantes, il 1 dicembre 2012. Gremita l enorme sala, che può contenere fino a 12.000 ospiti. In attesa dell arrivo del Pontefice, previsto per le ore 12 circa, siamo stati intrattenuti da un entusiasmante spettacolo di quasi due ore, presentato da un personaggio dello spettacolo molto legato al mondo del circo, come lei stessa ha tenuto a precisare più volte: Ambra Orfei. Uno più bravo dell altro gli artisti ed i gruppi che si sono esibiti sul palco, lasciando spesso i presenti a bocca aperta e strappando loro numerosissimi applausi. Accolto, e poi salutato, con grande fervore, anche il Santo Padre, che durante la sua udienza ha voluto incoraggiare più volte questi artisti di strada a non demordere, nonostante le difficoltà che quotidianamente si trovano ad affrontare per via del loro stile di vita nomade, non da ultimo l istruzione dei propri figli. Quando arrivava il circo in paese, infatti, spesso ci ritrovavamo in classe un nuovo compagno, col quale convivere solo per qualche giorno e proprio io mi chiedevo come riuscisse a studiare costretto a cambiare continuamente scuola e come anche gli insegnanti potessero alla fine giudicarlo correttamente. Ma ci sono, poi, anche i problemi legati al fatto di riuscire a trovare lo spazio adatto per stabilirsi, in ogni paese, o di ricevere tutti i permessi necessari per esibirsi. Tenere costantemente presenti le parole del Vangelo è ciò che ha ricordato Benedetto XVI a tutti gli artisti dello spettacolo vagante. In piazza San Pietro, dove si sta allestendo il tradizionale presepe statico, era stato posizionato un piccolo tendone da circo a strisce bianche e rosse ed una delle classiche e sempre affascinanti giostre con i cavalli e le carrozze. Il mondo del circo, protagonista principale di questa giornata, sembra essere sempre legato ai bambini, forse per via della figura del clown, che ne è uno dei simboli per antonomasia. Ma al suo interno si formano, invece, tanti artisti con la A maiuscola, che sfruttando al massimo, soprattutto le qualità del proprio corpo, riescono in dimostrazioni strabilianti, da incantare anche i grandi. E se poi, ma solo per pura ipocrisia, si vuol continuare a dire che sono cose da bambini, sono ben lieta di aver fatto un bel tuffo indietro ed essere tornata, ahimè per un po, bambina. Ermelinda Benedetti

9 Curriculum vitae ALESSANDRA BRUNO La sua bellezza è sfolgorante quanto la sua bravura e l abbiamo notato subito sul palco del Teatro Anfitrione. Stavano terminando le repliche di L amore per bene e per male, commedia musicale di Silvestro Longo ed il suo saper danzare e recitare con quel fisico da modella non è passato inosservato. La incontriamo al termine dello spettacolo e ci racconta dei suoi inizi, di quando, bambina, si appassionava alla danza classica e moderna finché ad 8 anni decise di provare anche la ginnastica ritmica e, con passione e sacrifici, entra a far parte della Nazionale Juniores di ritmica, partecipando a gare nazionali, europee ed internazionali. Ma dopo aver conseguito numerosi titoli, decide che il suo mondo deve essere quello della danza, frequentando con grande profitto la scuola di Renato Greco ed entrando a far parte della sua compagnia. Mentre continua a lavorare come modella (makeup artist Valentina Oliviero - Miss Fotogenia - Miss Cinema - Miss Ragazza Number One - Miss Intimo...) frequenta alcuni corsi di formazione teatrale con Carlo Ragone e perfeziona la danza, partecipando a corsi di Modern Jazz con il coreografo/regista Marco Sellati, presso lo Ials. Quest anno ha partecipato al film Pazze di me ed alla fiction Che Dio ci aiuti. Ma il primo amore non si scorda mai, ed infatti la troviamo come ballerina nel video clip per i The Giornalist. Quando le chiediamo del futuro, i suoi grandi occhi si illuminano e ci anticipa la partecipazione ad un musical, alle mattinee del Sistina con il coreografo Marco Sellati, e al musical Romulus, da aprile 2013 al Teatro Tendastrisce di Roma, con le coreografie di Manolo Casalino e la regia di Sandro Pecorelli Corelli. Non ci resta altro che salutare Alessandra Bruno augurando anche a lei un nuovo anno pieno di soddisfazioni... Sandro Alessi Inviate il vostro Curriculum vitae! Verrà pubblicato sulle pagine della nostra rivista per dare ancor più lustro al vostro lavoro di attore, attrice, cantante, suobrette. L indirizzo è info@campodefiori.biz

10 Roma che se n è andata: luoghi, figure, personaggi Barberini, Bernini & Borromini, artefici delbarocco romano di Riccardo Consoli Corre l anno 1623 quando viene eletto Papa Matteo Barberini, che assume il nome di Urbano VIII, 1623 1644, ed è proprio questo l anno cruciale per le sorti di Roma dal punto di vista artistico. Appena eletto, il nuovo Pontefice dimostra di essere amante delle arti e grande ammiratore di Gian Lorenzo Bernini che considera l artista ideale per la realizzazione dei suoi ambiziosi progetti urbanistici, essenzialmente finalizzati a dare forma ed espressione trionfale ai progetti della Chiesa. Ma procediamo con ordine: chi sono i Barberini? Originaria di Barberino, località in Val d Elsa, nel corso del XIII secolo la famiglia si trasferisce a Firenze, ma nel 1530, dopo la caduta della Repubblica Fiorentina e la restaurazione dei Medici, a loro ostili, il ricco mercante Antonio Barberino giunge a Roma dove, però, viene quasi subito assassinato da un sicario nella sua abitazione di Via Giulia. E con il nipote Francesco che inizia la fortuna della famiglia. Questi, infatti, diventa Pronotaro Apostolico e Tesoriere Pontificio preparando, in tal modo, a Maffeo Barberini la strada verso il Soglio Pontificio. Con Urbano VIII ha inizio il trionfo del Barocco romano che si potrebbe verosimilmente sintetizzare nella sfida fra i due maggiori artisti dell epoca, Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini. Sono questi due grandi architetti che riusciranno a dare un contributo determinante alla nuova splendida immagine che Roma assumerà da lì in avanti. Infatti, è proprio con il Barocco che il centro storico della città acquisterà quell aspetto che ancora oggi lo caratterizza. A ben vedere l arte Barocca è una rappresentazione scenica il cui scopo è quello di attrarre e impressionare; le opere sono caratterizzate dalla esuberanza teatrale e dalla continua ricerca di un coinvolgimento emotivo dell osservatore: colonne a tortiglione, temi mitologici rappresentati in forme esasperate, Madonne e Santi in un turbinio di vesti e di nuvole vaporose, il tutto con grande impiego di ricchi stucchi, legni pregiati e finiture in oro. Bernini e Borromini lavorano insieme a San Pietro e a Palazzo Barberini, ma ben presto la competizione professionale, la diversità di carattere, ma anche una diversa concezione artistica, determineranno una violenta rottura che si trasformerà in aperta rivalità. Alla personalità estroversa del Bernini si contrappone quella introversa, ansiosa ed irrequieta del Borromini. Di quest ultimo artista ci siamo occupati in altra occasione, per cui, in questa sede, dedicheremo maggiore attenzione a Gian Lorenzo Bernini, non soltanto perché il preferito da Urbano VIII, ma soprattutto perché egli è il vero, principale artefice del Barocco romano. Nasce a Napoli dallo scultore Pietro Bernini; artista quanto mai precoce, trascorse quasi tutta la sua vita a Roma al servizio di sette Pontefici, ottenendo un enorme successo, anche grazie alla sua capacità di intrattenere ottimi rapporti con la committenza. Artista dotato di personalità vivace e fantasiosa, grande abilità tecnica, è architetto, scultore, pittore, ma si occupa anche di teatro, per il quale scrive parecchi testi e crea sorprendenti macchine teatrali e spettacolari scenografie ed è proprio la ricerca di effetti scenografici la componente che si ritrova in molte delle sue opere. Egli, infatti, riesce ad imporre allo spettatore una osservazione quanto più luminosa possibile. Il sodalizio artistico fra Urbano VIII e Bernini trova il suo incontro ideale nella Basilica di San Pietro, edificata sul luogo della sepoltura del principe degli Apostoli, dove l artista lavora per più di quarant anni. Secondo l idea del nuovo Pontefice, la Basilica dovrà rappresentare la rinascita della Chiesa stessa, oltre che la sua rivincita morale e spirituale, vuole che il nuovo Altare dovrà essere sormontato da un enorme Baldacchino, recante il suo Stemma che, appoggiato su basamenti di marmo, si svilupperà su quattro colonne tortili. Piazza San Pietro, la regina delle piazze italiane e probabilmente del mondo, costituisce il capolavoro di Gian Lorenzo Bernini che la realizza fra il 1656 e il 1667 con lo scopo di dare una degna cornice e un solenne accesso al più grande Tempio della Cristianità. Una immensa ellissi con sullo fondo, sopraelevata, la grande facciata della Basilica Vaticana dietro la quale emerge maestosa la Cupola di Michelangelo. L idea del Bernini è che la piazza dovrà essere costituita da un ampio spazio adatto a raccogliere la moltitudine di fedeli che qui arriveranno per ricevere la benedizione del Pontefice, simbolicamente impartita a tutto il mondo; la Loggia dovrà essere perfettamente visibile a tutti e la stessa forma della piazza dovrà poter esprimere l universalità della funzione. Questi gli elementi essenziali del suo grande progetto architettonico: un primo spazio trapezoidale inquadrato da due ali piene in prossimità della facciata, un secondo spazio ovale in forma di colonna-

11 to libero con due esedre, un asse trasversale arricchito da un obelisco e, ancora, due bellissime fontane, di eguale disegno, che lanceranno alti getti d acqua allo scopo di inserire una nota musicale nella solennità dell ambiente. La scelta simbolica delle maestose braccia del colonnato, quattro file di 284 colonne e 48 pilastri di dimensioni colossali, sta ad indicare le braccia materne della Chiesa, come ebbe a precisare lo stesso Bernini mentre, l ellisse fu pensato staccato dalla facciata della Basilica allo scopo di portare l osservatore alla distanza giusta per apprezzare la Cupola di Michelangelo in tutta la sua maestà. L interno della Basilica di San Pietro testimonia la grandiosità e magnificenza del Barocco romano, segno della potenza del Papa ed immagine del trionfo della Chiesa. Nel 1627 il Bernini da corso ai lavori relativi al monumento sepolcrale di Urbano VIII che sarà completato dopo parecchi anni, collocato in posizione simmetrica rispetto a quello di Paolo III, Alessandro Farnese, 1534-1549, risalta la statua del Papa benedicente con ai lati due figure allegoriche della Carità e della Giustizia. Gian Lorenzo Bernini, divenne ben presto un architetto molto rispettato ma, come spesso accade, anche temuto e odiato per il potere acquisito nel mondo artistico romano; i suoi detrattori lo consideravano un cattivo architetto dal punto di vista tecnico e si vendicarono costringendolo a subire l umiliazione dell abbattimento del Campanile posto sulla facciata della Basilica di San Pietro per presunti problemi statici. Alla morte di Carlo Maderno, gli viene conferito l incarico per i lavori di completamento di Palazzo Barberini che, nel frattempo, era stato portato avanti da Francesco Borromini ed è proprio in questa occasione che inizia una stretta collaborazione fra i due grandi architetti. Il Palazzo, nuova residenza della famiglia Barberini, che all epoca abitava nella cosiddetta Casa grande di Via dei Giubbonari, realizzato con finanziamenti di Urbano VIII, con la sovraintendenza del nipote Francesco, domina l omonima piazza, anche se l ingresso è ubicato lungo Via delle Quattro Fontane; la grandiosa costruzione, sorge sui luoghi dove insistevano: la vecchia Vigna Sforza e antichi edifici classici fra i quali il Tempio dedicato alla dea Flora. Questo Palazzo, con la sua maestà e bellezza, indica in maniera chiara quali altezze raggiunse il Barocco romano; alla sua realizzazione parteciparono, dando il meglio di se, Carlo Maderno, Francesco Borromini, Gian Lorenzo Bernini e Pietro da Cortona; da parte sua la nobile famiglia Barberini non fu da meno, infatti, per la realizzazione dei suoi progetti, spogliò la città di marmi e bronzi di epoca classica per realizzare una grande quantità di statue, cibori e baldacchini. Il Cardinale Francesco aggredì letteralmente il Colosseo e il Pantheon per estrarre le pietre e le tegole occorrenti per la costruzione del Palazzo e lo stesso Papa prelevò le travi in bronzo dello stesso Pantheon, gesta che attirarono loro il notissimo epigramma di Pasquino; Quod non fecerunt Barbari, fecerunt Barberini e quando il Pontefice arrivò a tassare il vino per finanziare i lavori di Fontana di Trevi, sempre Pasquino: Poiché Urbano di tasse aggravò il vino, ricrea con l acqua il popol di Quirino A Piazza Barberini, posta in prossimità della famosa Via Veneto teatro della Dolce vita di Federico Fellini, che si scontrano i diversi stili e le diverse personalità dei due maggiori artefici del Barocco romano, quì oltre a Palazzo Barberini, anche la Fontana del Tritone, opera del Bernini, una delle più belle di Roma. Nell anno 1644, con la morte di Urbano VIII, la fortuna di Gian Lorenzo Bernibi sembra fermarsi improvvisamente, comincia il Pontificato di Innocenzo X, Giovanni Battista Pamphjli, 1664-1655, molto più austero del suo predecessore anche a causa della crisi economica dello Stato Pontificio così, da questo momento, alcune delle commissioni più ambite finiscono ai suoi rivali. Proprio all inizio del suo Pontificato Innocenzo X decide di far trasferire l obelisco che nel corso del IV secolo d.c. l Imperatore Massenzio aveva fatto collocare nel Circo dallo stesso realizzato sulla Via Appia come monumento inaugurale del suo Pontificato. Decisione, questa, che suonava come un affronto per il Bernini che aveva previsto l utilizzo di quell obelisco nella Fontana dei Quattro Fiumi in Piazza Navona; ma come fare per richiamare l attenzione del Pontefice? Gli viene incontro un amico con un suggerimento destinato ad avere successo. Il Bernini realizza un modellino in argento della fontana così come l aveva pensata, ossia con l obelisco, che consegna alla sua conoscente Donna Olimpia Maidalchini cognata del Pontefice e non solo. L idea si dimostra vincente: Papa Innocenzo, assiduo frequentatore della casa di Donna Olimpia, finisce per notarlo, rimase favorevolmente colpito, rinuncia alla sua primitiva idea, convoca il Bernini e gli affida la realizzazione della magnifica fontana. Fra i romani divampa immediatamente una polemica a causa dell eccessivo costo della stessa, tremila scudi sono considerati una somma di denaro enorme per quei tempi, al punto, da determinare l aumento delle tasse e il prezzo del pane. Scoppia la protesta con numerosi tafferugli e le immancabili Pasquinate, una delle quali echeggia le Sacre Scritture: Signore, se solo queste pietre si mutassero in pane.

12 Si era nel 1971 Antonio Oleari Renzo Stefanel Il Libro /STORIA DI UN MINUTO Il primo disco di PFM Al Citofono: Brrrrrr.. brrrrr. La mia Mamma: Sii! Tecnico: Bongiorno... so er tennico della SIP pe a filodiffusione che piano state signò? La mia Mamma: Al terzo ascensore di sinistra..scala b..interno grazie! Campanello di casa: Driiin La mia Mamma: Buongiorno si accomodi Tecnico: Ngiorno.che posso entrà?.. Ndove che c ha la presa der telefono signò? La mia Mamma: Prego, in fondo al corridoio.carlo.. mostra al signore dove dobbiamo mettere la filodiffusione. IO: Qui,qui!!..la presa è qui e la mettiamo su questo tavolinetto vicino all abatjour! Tecnico: Sicuro che a voi qui regazzi? perché doppo nun la potete più spostà senza chiedelo a noi de la Sip.. e l intervento doppo se deve da pagà! IO: Si, si..va bene qui! (con l indice della mia mano destra ben rigido verso l angolo basso dietro il tavolino) così la sentiamo da tutte le stanze! Tecnico: Bene mò scommetto che voi vedè come a famo funzionà sta cosa scusa me poi accenne la luce che nun ce se vede? Bene mò te faccio vedè io come famo..carlo, te chiami, giusto? Damme cinque minuti che smontamo sta presa e ce inserimo sto filtro, collegamo sti du fili, sardamo sto cosetto a quest artro (un mini jack a un cavetto) (e cinque minuti dopo )..A Cà..famme er piacere passeme un po quea scatola vicino alla borsa delli ferri e tiè sto sardatore ma pialo qui e nun te spostà co la mano ahò..nun te brucia è..che se nò tu madre me te fa ripaga pe novo!..straagg..straag..straag frrrrr (è lo squarcio praticato sulla scatola contenente l apparecchio) ecchece qua tutta rossa.gajarda è? Ancora un attimino che je mettemo er coso qui (il jack), attaccamo a spina alla corente fatto niente scossa e a lucetta rossa s è appicciata!.bene, mò spingi uno de sti cosi neri e poi te dico a che te serveno tutti li bottoni qui davanti e i buchetti (uscite) che ce stanno qui de dietro che dopo tu lo dici a mamma. ok? Dunque o vedi questo.. click: qui poi sentì er primo (RAI, ovviamente), qui er seconno, click, qui er terzo programma, click,. an senti che palla (!!!) e poi ce stanno quest artri pe er quarto er quinto er sesto (in sequenza, click, click, click) canale de a filodiffusione qui c è er volume e questi so li bassi e l arti...capito?... aspetta che ancora nun di Carlo Cattani ho finito vedi qui de dietro?..qui ce metti sto cavetto.te lo regalo io, così lo attacchi a un coso a un registratore te l ha comprato tu padre un registratore? io l ho regalato a mi fia più grande! IO: Si, per la mia festa! Tecnico: bene!..quant anni che c hai? IO: quasi dieci e mezzo! Tecnico: beh.. all età tua allora lo sai fa sicuramente funzionà! metti lo spinotto da sta parte e pure da quest artra parte e poi..registri quello che te pare! Ma a te te piace a musica? A me me piace l operetta ma pure, Claudio Villa ciò parecchi dischi a casa de sto genere ma me sa che a te te piace artra robba vero? IO: già! La mia Mamma: Lo prende un caffè? Tecnico: Si grazie signò.pure che è er quarto pe stamattina.lo prenno volentieri ah..ho spiegato tutto ar regazzo.. mò sa come se deve da fa pe accenne pe sentì è facile.serveno le recchie! Vai co a musica Carlè! La mia Mamma: non ho dubbi, è da piccolo che traffica con musicassette e microfoni..fili dappertutto un giorno di questi non li vedo inciampo e saluti a mamma! Tecnico: a scatola a butto io signò a garanzia sta qua dentro alla bustina de plastica quarsiasi problema all apparecchio chiama all assistenza SIP.si nun stò in ferie o so malato torno sempre io vado che c ho nartra casa da visità qua pe vicino.bona giornata signò e.. vai co a musica a Carlè! (affettuosa stropicciatina ai miei capelli da parte der tennico ).

13 Tornando ai giorni nostri, rassicuro tutti che mamma non cadde mai sulle mie trappole da ricercatore sul campo di suoni ma ma forse, a ripensarci bene, qualche disturbo all udito, alla gola e parecchi mal di testa li deve aver sofferti per la pressoché costante accensione di quell apparecchio e al suo volume non proprio tenuto a livelli moderati. D altra parte er tennico era stato c a t e g o r i c o: vai co a musica Carlè! Quella filodiffusione, una SIT Siemens Diffy ELA43-16, così si chiamava, dalla sottile forma a parallelepipedo, laccata rosso fuoco, perfettamente in linea con il design più avanzato di inizii anni 70, è stata la mia palestra musicale in età puberale, avendomi consentito di allenare l orecchio a generi diversi e stimolato la curiosità verso tanti soggetti musicali. L esposizione costante alle sonorità della filodiffusione, soprattutto nei suoi canali di pura programmazione musicale, unita alla precoce lettura della mitica rivista CIAO 2001 (http://digilander.libero.it/ciao.2001/), inizialmente propostami dal figlio sedicenne del portiere del mio stabile, (Sabatino lui e Domenico il padre che fantasia!!) costituiscono, così, le fonti arcaiche del mio sapere in campo musicale. Da quell infuocato musical box installato all angoletto del corridoio di casa, le orecchie mi si arrossavano e i timpani tambureggiavano indefessi sottoposti com erano alle scalette di mamma Rai che diffondeva tramite i fili del telefono brani per tutti i gusti. Scolpiti nella mia mente restano le hit di quel periodo, i brani celebri dei gruppi pop rock esteri e Italiani, ripetutamente passati all interno di precise fasce orarie i cui contenuti venivano riportati, giorno per giorno, dal Radio Corriere TV. Così, mi capitava spesso di aspettare, al pomeriggio dopo i compiti, seduto sullo sgabellino posto accanto all apparecchio, la selezione che conteneva quei brani da me più apprezzati. Tra quelle proposte che attiravano particolarmente la mia attenzione figurava la nostrana Premiata Forneria Marconi anche abbreviata in PFM (www.pfmpfm.it), il gruppo rock Italiano per eccellenza, ancora oggi in smagliante attività e ampiamente noto all estero, che veniva ripetutamente trasmesso con tre brani tratti dal loro primo album, Storia di un minuto : Impressioni di settembre, La carrozza di Hans ed E festa. Sono trascorsi 40 anni dalla pubblicazione, avvenuta ai primi di gennaio del 1972, dell album Storia di un minuto, opera fondamentale del rock Italiano e tra le più apprezzate di quei primi anni 70 anche a livello internazionale, con una ricorrenza celebrata in vari modi: discograficamente parlando, la Sony ha pubblicato un triplo box set (in versione cd e vinilica) intitolato «Celebration 1972-2012» che include i primi due lavori discografici del gruppo, «Storia di un minuto» e «Per un amico», aggiungendo un terzo cd o lp, «Road Rarities» con versioni inedite dal vivo di dodici brani ed accessoriando la pubblicazione con un volumetto di 32 pagine che racconta la storia della band. Sul fronte della carta stampata non si è da meno perché per le edizioni AEROSTELLA(www.aereostella.it) è da qualche settimana disponibile il libro Storia di un minuto il primo disco di PFM scritto a quattro mani da Antonio Oleari e Renzo Stefanel, entrambi già autori di diverse pubblicazioni a rispettivo nome, conduttori radiofonici e titolari di spazi giornalistici su alcune quotate riviste musicali Italiane. Frutto di un meticoloso lavoro di raccolta di documenti e interviste ai protagonisti dentro e fuori il gruppo, il libro, in 123 pagine ripercorre le fasi pre fondazione della PFM, al tempo delle attività dei singoli membri come musicisti di turno in dischi altrui; ci documenta dei primi passi discografici a nome dei QUELLI e apre finestre di curiosità e aneddoti sull intensa e forgiante attività dal vivo in locali qui e là sparsi per l Italia, fino all approdo discografico nel 72, finalmente fermando la propria musica come Premiata Forneria Marconi. Si tratta, come riporta Antonio Oleari dal suo blog <di una piccola ma densa opera che dice e racconta tutto dei primi anni di vita di quella band che, anche quando ancora non si chiamava Premiata Forneria Marconi, aveva già iniziato a scardinare il rock Italiano con la propria musica>. Voglio concludere riportando il pensiero di un ragazzo che ho tagliato da un commento ad un filmato vintage del brano Impressioni di settembre su You Tube : <Io ho 16 anni, credo che ovviamente non potranno esserci degli altri PFM o un altro Peter Gabriel. Ad esempio, ditemi, c è mai stato un altro Mozart? Ma proprio perchè queste persone magiche esistono una volta sola noi continuiamo ad ascoltare le loro opere anche 500 anni dopo.>. Per dirla alla PREMIATA E FESTA! E allora, Auguri!!! Carlo Cattani Dicembre 2012 SUPERENALOTTO

14 La Rete delle sorprese! Consigli utili su come sfruttare internet per i nostri regali di Natale di Patrizia Caprioli Anche quest anno arrivano i doni natalizi sotto forma di tecnoregali: smartphone e tablet andranno a ruba, a sentire le ultime news dal mondo della Rete! Ma ci sono tantissimi altri modi per sfruttare questo spazio virtuale a nostro piacimento per comprare doni, creare una wishlist (una lista di desideri) e mandare auguri a tutti i nostri amici e parenti. Incominciamo la nostra carrellata di buoni propositi in Rete iniziando col dire che, se proprio non riusciamo a capire cosa poter regalare ad una persona, possiamo indagare sulle pagine del suo profilo Facebook per sfruttare questo Stilare una wishlist per i propri desideri e sbirciare sul profilo dei propri amici per scegliere il giusto regalo! social network per carpire i desideri dei nostri amici. Se anche questo metodo non dà risultati soddisfacenti, oppure semplicemente il nostro amico non ha un profilo su nessun Social, possiamo continuare l approccio regalandogli un Buono Regalo, che dà la possibilità di acquistare un oggetto particolare del valore indicato sullo stesso. Vi segnalo, sempre restando nella Rete, i Buoni Regalo che si possono acquistare sul sito dell Apple Store (store.apple.com), un negozio on-line dedicato alla multimedialità. Stanno andando a ruba le Easy Gift Card di Media World, anche per il semplice fatto che possono essere emesse ad un valore superiore ai 200 Euro e ciò permette di poter scegliere tra i regali un po più costosi. Andando sul personale possiamo anche decidere di visitare dei siti online che possono rendere unico il nostro dono: tipo i servizi che si occupano di personalizzare magliette, gadget e quant altro per rendere inimitabile il nostro regalo! Tra i tanti vi segnalo Crearti (www.crearti.eu), che trasforma una foto in un vero e proprio quadro stile pop art! Ho trovato per voi anche un sito che potrebbe interessare a chi ha dei bambini. Se andate su www.libelluscollection.com potete creare una vera e propria favola dove i protagonisti sono i vostri figli! Ed ecco una chicca per chi invece deve ricevere regali e non vuole sorprese! Si stanno creando in Rete una serie di servizi che permettono di realizzare vere e proprie Wishlist, liste dei desideri che possono essere inviate ai nostri contatti tramite e-mail oppure condividendole nei nostri Social Network, come si può fare andando sul sito www.listadeidesideri.it. Altri due siti per creare Wishlist su misura per voi, e del tutto gratuitamente, sono www.regalamiquesto.it ed www.lamiawishlist.com. E se alla fine di tutto, la mattina di Natale quando, scartando i regali ancora tutto insonnoliti, ci accorgiamo che uno di essi non ci è gradito, niente panico c è Ebay! Buon tecno-natale a tutti! Glossario di Informatika Moderna!! Mini-spazio dedicato ai termini più in uso nel mondo della Tecnologia e della Rete! A cura di Patrizia Caprioli. Browser: Un browser è un programma che fornisce uno strumento per navigare e interagire con i contenuti che si trovano nel World Wide Web. Programmi del genere sono Internet Explorer, Mozilla FireFox, Google Chrome.

15 Sentire bene fa bene alla famiglia e alla coppia Stabilito che l unica soluzione è l apparecchio acustico, bisogna intervenire subito per evitare l istaurarsi di altre difficoltà del Dott. Stefano Tomassetti Chi si ricorda di quei tempi dove c era il piacere di conversare in un salotto silenzioso tra amici o in famiglia dove si ascoltava e si parlava uno per volta, dove non c era la televisione o una musica accesa in sottofondo? E dove sono quei bei momenti tipici, propri delle famiglie italiane, in cui si raccontano i fatti accaduti nella giornata e si scambiano consigli? E quei bei momenti dove, alla fine di una giornata, o durante un weekend, ci si ritrova a vedere un bel film insieme? Non sono bei momenti? In questi tempi, dove la comunicazione è diventata sempre più veloce e frammentata, si sono un po perse queste piacevoli abitudini. Oggi la televisione di sottofondo è un intruso continuo e con i suoi suoni e rumori, a volumi variabili, talvolta davvero fastidiosi, occupa i nostri sensi, sia dell udito che della vista, e non ci permette di concentrarci su quello che ci stanno dicendo nostra moglie, marito, padre, madre o figlio. Quante volte abbiamo sentito queste frasi: Ma mi stai ascoltando?, Tu non mi capisci, Ne abbiamo già parlato? Queste situazioni accadono oggigiorno un po a tutti e sono già causa di discussioni più o meno frequenti, ma immaginiamo cosa succede se poi una persona soffre anche di problemi di udito, in questi casi oltre alle discussioni, spesso si frappone un muro fatto di silenzi, risentimenti, nervosismi ed incomprensioni. Oggi la televisione di sottofondo è un intruso continuo che occupa i nostri sensi, sia dell udito che della vista, e non ci permette di concentrarci su quello che ci stanno dicendo Scordatevi il parlare a tavola, perché chi non sente bene ha difficoltà a capire quando ci sono più persone che parlano insieme o ci sono rumori di sottofondo, e dimenticatevi anche di vedere un bel film nello stesso tempo, perché la necessità di volumi di ascolto diversi rende praticamente il tutto impossibile. In uno studio del Hearing is Living sull argomento, è stato dimostrato che tra le persone con problemi di udito, chi utilizza un apparecchio acustico conduce una vita di coppia e di famiglia migliore, e di conseguenza risultano più soddisfatte. Ecco alcuni dati importanti da conoscere: - il 36% degli intervistati che usa l apparecchio acustico ha una vita amorosa, più soddisfacente, in quanto dice di sentire meglio; - il 70% degli intervistati riporta un beneficio generale nella relazione di coppia, grazie al miglioramento delle capacità uditive; - l 81% dei partner delle persone con perdita uditiva, accetta o gradisce che il compagno usi l apparecchio acustico; - il 52% degli intervistati che usa l apparecchio acustico, trova che sia facile fare nuove conoscenze. Una volta, però, che il problema di udito non ha possibilità di guarigione, l unica soluzione è migliorare la situazione con l apparecchio acustico. Bisogna muoversi presto perché con il tempo si istaurano altre difficoltà, e intervenire dopo anni di abbassamento di udito, come spesso accade, è assai più difficile e complicato. Il consiglio quindi è di agire. Se avete problemi di udito, o un vostro famigliare, amico, compagno ne è afflitto, aiutatelo a provvedere: migliorerà la sua relazione con voi e con tutti gli altri, rendendolo più felice.

16 COSIMO E NICOLE a cura di Catello Masullo Genova, 2001 : un ragazzo italiano, Cosimo, ed una ragazza francese, Nicole, si incontrano per caso durante una carica di polizia al G8. E subito colpo di fulmine. Dopo aver vagabondato l Europa, decidono di ritornare proprio a Genova. Iniziano a lavorare per un loro vecchio amico, Paolo, che si occupa di montare palchi per i concerti. Quando un immigrato clandestino cade dal palco PREMIO L.A.R.A. A PAOLO SASSANELLI, PREMIO PRO- SPETTIVE ITALIA A FRANCESCO AMATO ALLA VII EDI- ZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (2012. Francesco Amato, 34-enne torinese, è enfant prodige del cinema italiano. Nel 2001, con il corto di esordio, Figlio di Penna, prende il premio Fice a Visioni Italiane a Venezia e sarà l unico corto italiano presente al successivo Festival di Cannes, alla Semaine de la Critique. Ha poi conseguito l invidiabile singolarità che il suo saggio di diploma al centro sperimentale di cinematografia, Ma che ci faccio qui, del 2006, ha talmente impressionato da essere distribuito nelle sale come un film vero e proprio. Incassando persino una bellissima recensione positiva da parte del decano dei critici italiani, Gian Luigi Rondi. Questa sua opera seconda, Cosimo e Nicole, conferma la maestria del giovane autore. Che torna ancora a girare un road movie. Che questa volta è anche una tenera ed appassionata storia d amore. Convincente. Garbato. Con alcune cose veramente belle. Come la scena dell ingresso dei due protagonisti nella comunità dei guineani, con il silenzio che cala. Ed il concerto di Marlene Kunz, uno dei simboli della musica indipendente dell ultimo decennio, organizzato proprio per girare il film. Notevole FRASI DAL CINEMA Io benedico questo palco nel nome del punk, del blues e del rock and roll!. (Paolo Sassanelli) TITOLO: COSIMO E NICOLE REGIA: Francesco Amato INTERPRETI PRINCIPALI: Riccardo Scamarcio... Cosimo Clara Ponsot... Nicole Paolo Sassanelli... Paolo Souleymane Sow... Alioune Giorgia Salari... Nadia Andrea Bruschi... Chief Inspector Jo Prestia... Jean Thierno Thiam... Thierno Angela Baraldi... Patty Albert Jeunehomme... French Cop (as Jeunehomme Albert) Claude Lebas... Il giudice ORIGINE: ITALIA DISTRIBUZIONE: BOLERO FILM DURATA: 101 SOGGETTO: DRAMMATICO VII EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (2012) NELLA SEZIONE PROSPETTIVE ITALIA. VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi) 6.5/7 Leggenda: CAPOLAVORO**** quattro stelle: equivalente in decimi: 10 DA NON PERDERE*** tre stelle: equivalente in decimi: 8 DISCRETO** due stelle: equivalente in decimi: 6 EVITARE* una stella: equivalente in decimi: insufficiente: meno di 6 Abbiamo sempre avuto un rapporto assoluto, bello, chiuso : Cosimo e Nicole!. (Clara Ponsot all interrogatorio). Il problema di separarsi è come se ti portassero via un pezzo di te. Nella mia vita senza Nicole, quello che mi mancava di più, non era Nicole, ma era quel pezzo di me!. (Riccardo Scamarcio all interrogatorio). E strano il mondo: abbiamo ucciso un uomo ed abbiamo guadagnato un lavoro, quando invece abbiamo cercato di salvarlo ci sbattono in galera!. (Clara Ponsot all interrogatorio).

17 La pedofilia: come affrontarla Primo convegno internazionale organizzato dall Associazione Giovanna d Arco paradossali casi di pedofilia, dove, in un certo senso, le vittime sono diventate addirittura carnefici; il Dott. Carmelo Cantone, Provveditore degli istituti di Pena della Toscana, che ha illustrato il comportamento del pedofilo carcerato, silenzioso ed appartato; il Prof. Nino Marazzita, avvocato penalista del Foro di Roma, e, tra le altre cose, presidente onorario di un altra importante associazione contro la pedofilia, La caramella buona e molti altri ancora. Anche Laura Scanu ha potuto portare la sua voce, non solo presentando brevemente il suo libro, ma cercando di spiegare le motivazioni per le quali ha scelto di provare ad indossare i panni dell orco. Ad aprire e chiudere il convegno l Avv. Maria Pia Capozza, presidente dell associazione organizzatrice, soddisfatta di questa prima esperienza. Argomento scottante quello della pedofilia, ma che è stato affrontato con grande professionalità in occasione del Primo Covegno Internazionale La pedofilia: come affrontarla, organizzato venerdì 16 novembre 2012, presso la Sala Conferenze in Montecitorio, dall Associazione Giovanna d Arco, da anni impegnata su questo fronte. L evento ha visto protagonisti personaggi di notevole spessore che, con le loro testimonianze, hanno messo i presenti di fronte alla crudezza di questo fenomeno, e, con i loro progetti, si stanno impegnando nella lotta contro un crimine tanto aberrante. La purezza di un bambino deve rimanere tale! Dopo l uscita del numero di ottobre della nostra rivista, sulla quale avevo avuto il piacere di pubblicare la mia intervista alla scrittrice Laura Scanu, autrice del libro Prima che cali il silenzio, in cui si affronta il problema attraverso gli occhi del pedofilo stesso, che consapevole del suo male dal quale non riesce a liberarsi, giunge ad una conclusione tragica, sono stata raggiunta in redazione dalla telefonata del collega, seppur non posso paragonarmi al suo livello, Franco Bucarelli, che avrò il piacere di intervistare prossimamente. Membro dell associazione, dopo aver letto l articolo, esprime il desiderio di voler invitare la scrittrice all evento e mi invita personalmente a partecipare. Fin dalla mattinata si sono susseguiti interventi di autorevoli personalità sia del mondo ecclesiastico che laico, introdotti dal m o d e r a t o r e Franco Bucarelli, appunto. Tra di essi il Dott. Matco Sanini, della Procura del Tribunale di Torino, che ha portato come esempio alcuni Importante è prevenire attraverso l informazione, ed ancor più importante è aiutare quei bambini che, nella loro ingenuità, si fanno oggetto inconsapevole di abusi sessuali. Le conseguenze vere, le pagheranno soprattutto dopo, proprio quando, ormai grandi, prenderanno conoscenza di ciò che hanno subito. Evitiamogli questo dolore! Ermelinda Benedetti

18 Ecologia e Ambiente Il tempo del non tempo di Giovanni Francola Non c è dubbio che viviamo il nostro tempo in maniera del tutto frenetica. Stando alle previsioni dei Maya sembrerebbe che il cammino o percorso dell uomo che si sviluppa e muta dentro un ciclo che inizia e che poi finisce, sia arrivato ad un punto chiamato Katun (cioè gli ultimi venti anni) un tempo questo molto importante in quanto considerato il tempo della conclusione di un ciclo, la fine di un epoca. Il tempo del non tempo lo consideravano i Maya, quello spazio crepuscolare in cui non è giorno e non è notte. Questo dovrebbe concludersi appunto il 21 dicembre del 2012. Come ho già scritto in un recente articolo, su questa data sembrerebbe che sia stato detto di tutto e di più, chi sostiene scenari apocalittici, chi non crede affatto all avvicinarsi di un grande cambiamento per l umanità, chi invece assume atteggiamenti di paura e apprensione, solo al pensiero che tale data sia così prossima. Ogni uno è libero di credere a ciò che vuole, certo è che il calendario dei Maya redatto da sacerdoti in veste di scienziati, filosofi e astronomi, è talmente preciso, che l eclissi solare dell 11 agosto 1999 si è verificata con 33 secondi di ritardo rispetto al tempo previsto dai Maya, considerando che questa previsione sia stata fatta intorno al 3000 a.c, lascia davvero un grande stupore. Ma non è mia intenzione fare una completa analisi su questa profezia, ma resta il fatto che molti scenari forniti sono molto simili o premonitori con tutto ciò che avviene nei nostri giorni, un insieme di situazioni di vita quotidiana che sfuggono continuamente e non sono più un armonia con ciò che li circonda. Farò un esempio: per anni abbiamo succhiato alla Madre Terra intere risorse in termini di petrolio, gas, minerali e materia prima di ogni genere, inquinando inevitabilmente acqua, aria e terra, per appagare la nostra voglia di progresso e pur comprendendo del male inferto, si è continuato nella folle corsa allo scippo di Per appagare la nostra voglia di progresso e pur comprendendo del male inferto, si è continuato nella folle corsa allo scippo delle risorse naturali! queste risorse naturali, senza porre alcun fine a questi scempi di civiltà. Mi chiedo dove condurrà questa nostra bramosia, mi domando per quale ragione si continua a mercificare e stuprare interi territori, disboscando immense aree, polmoni naturali del nostro pianeta, senza minimamente arrestare tali azioni, quanto male ci stiamo facendo? Basta vedere questi ultimi nubifragi per capire a che livello abbiamo ridotto i nostri territori. La continua disapprovazione e resistenza da parte di persone o associazioni che operano localmente o in larga scala, non è sufficiente a fare da massa critica al grande strapotere delle lobby, che con i loro enormi capitali si possono permettere qualsiasi propaganda a loro favore, al fine di continuare indisturbati nei loro piani. Così intere popolazioni, anche maggioritarie e contrarie a tali scelte, subiscono ogni conseguenza, carestie, alluvioni, siccità, ecc., come se un destino sia già scritto, come se il processo di accanimento, impoverimento e inquinamento debba necessariamente continuare per la sua assurda corsa. Per arrivare a quale conclusione? Per mettere fine a tutto questo, occorre che l uomo rivoluzioni se stesso, il proprio pensiero, raccordarsi di nuovo al quel ritmo cosmico per poi acquisire una nuova coscienza individuale e collettiva. E forse in questo che i Maya avevano previsto che il nostro attuale ciclo in corso, che ha avuto inizio il 6 settembre del 3114 avanti Cristo sarebbe arrivato al termine, iniziando appunto il nuovo ciclo, una nuova Era. Su questi problemi l uomo si interroga, si pone domande ma poi si colloca come unico interlocutore di tutto l insieme, al centro dell universo, senza pensare che è soltanto una minima parte del Creato, una piccola cosa fragile e complessa che è si in grado di modificare a proprio piacimento materia e pensiero, ma alla fine ne rimarrà vittima e corresponsabile del proprio destino. Ebbene, fino a quando l umanità potrà continuare e resistere a questi eventi contrari e destabilizzanti? Il tempo del non tempo è solo un segno, un appuntamento forse che ci darà una nuova dimensione e prospettiva per il futuro che verrà.

20 STATO VINCE, GESTORE PERDE... FATE IL VOSTRO GIOCO. Scontrino fiscale o Lotteria del resto? di Giuseppe Ferone Meno di un anno fa è stata stilata d a l l a t t u a l e governo Monti una maximanovra definita Salva-Italia in cui sono stati chiesti, attraverso i lacrimoni di qualche Ministro, dei grossi sacrifici ai cittadini italiani. Sacrifici enormi, che significano aumento dell iva e reintroduzione dell imposta sulla prima casa (Imu). Forse l Italia a causa di questa manovra riuscirà negli anni a risanare il deficit. Questo sì. Ma il cittadino cosa guadagna? Quale sarà la sua ricompensa? È questa qua: lo Stato offre al cittadino nuovi sistemi di investimento. Un investimento che il cittadino può fare divertendosi. Attraverso il gioco, che d azzardo sembra non essere più. La Lotteria del resto, infatti, è una nuova trovata ludica che permetterà al giocatore di scommettere anche nelle casse dei supermercati. Il meccanismo consiste nel far scegliere al cliente se tenere il resto della spesa oppure di convertirlo in uno scontrino che varrà come ricevuta di partecipazione alla lotteria, la quale permetterà al giocatore-cliente di vincere fino a migliaia di euro. Ma il grande boom dello Stato, oltre al guadagno ricavato dai numerosi tipi di gioco, resta il monopolio delle slot machines. Le cosiddette macchinette, presenti ormai in ogni bar o sala-giochi. Questi diabolici marchingegni sono capaci di rovinare intere famiglie. Ma come di preciso? è andato ad ascoltare diverse parti: un tecnico che programmava e riparava i vecchi videopoker ed un ex gestore di circoli ludici che è stato costretto, a causa della normativa statale, a chiudere la sua attività. Un tempo, infatti, le slot machines legali in Italia pagavano quanto stabilito dal gestore della sala da giochi senza leggi precise. Da qualche anno a questa parte sono state invece attivate delle regole piuttosto ferree dell AAMS ed è nato il gioco sicuro. Stiamo parlando di una formula che tiene conto delle esigenze di tutti e riesce a suddividere in maniera equilibrata il denaro tra i giocatori, il casino online e lo stato. Ma è davvero una maniera equilibrata? Ascoltando le diverse parti sembrerebbe proprio di no. Un ex tecnico di macchinette videopoker ci ha svelato il segreto che ha intuito lo Stato. Il motivo per cui, pur legalizzando e controllando il gioco, non si è riusciti a porre fine ai numerosi casi di famiglie cadute in rovina e giocatori che finiti per strada. Signor Roberto, lei è stato un tecnico esperto di macchinette ai tempi dei famosi videopoker, quando non era lo Stato a controllarne il monopolio ma i gestori dei bar e delle sale-giochi. Cosa è cambiato da allora? Lo Stato capì che il cosiddetto monopolio delle macchinette era davvero importante. I videopoker di allora potevano essere tarati con delle percentuali di vincita. Ho visto alcuni gestori disonesti che taravano le macchine anche al di sotto del 50% di vincita, cosicchè il giocatore inseriva una gran quantità di denaro senza vincere mai. Lo Stato, invece, ha impostato delle percentuali fisse di vincita. Questo è vero. La cosa di cui però non ha tenuto conto, o forse non ha voluto farlo, è che il giocatore continuerà sempre ad inserire soldi. Anche vincendo più spesso. Per evitare il problema del gioco eccessivo l unica soluzione è solo quella di togliere le videoslot definitivamente. Il signor Remo Grassetti ci ha raccontato invece la sua esperienza. Da storico gestore di circoli e salette ludiche in diverse borgate romane è stato costretto, dopo moltissimi anni, a chiudere la sua attività e la sua passione per via delle nuove normative statali che lo hanno messo in condizione di non poter più continuare la sua attività economica. Signor Remo, per quanto tempo ha gestito la sua saletta ludica? L ultima che ho avuto qui in questo quartiere l ho tenuta per undici anni. Ma già due anni prima sono stato nell ambito di circoli e sale-giochi. Gli affari della sua attività andavano bene o c erano delle difficoltà da subito? Difficoltà da subito ci sono sempre state. O lavoravi in un certo modo, oppure se cercavi di accostarti alle direttive dello Stato in tema di videoslot e videopoker, ossia mettendo le macchinette in regola, non potevi assolutamente andare avanti poiché il guadagno era molto scarso. Il guadagno principale dell attività, però, proveniva proprio dalle macchinette? Certamente si. I videopoker prima, e le slot machines negli ultimi anni, erano la fonte principale del guadagno dell attività. Com è cambiata, nel corso degli anni, la legge statale che oggi controlla totalmente il gioco? E cambiata sicuramente in peggio per noi gestori. Lo Stato ha iniziato a scoprire la presenza di bische clandestine e macchinette taroccate e, monopolizzandolo, ha cercato di aggiustare il tiro delle videomacchine. Pensi che una volta c era addi-