UN ALTRA SPECIE DI ORTO



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UN ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione...2 1. AMBIENTE: LA FORESTA...3 Una Nuova Fonte di HUMUS - Nutrire il Terreno...3 - Materia Cruda...4 - Area di Compostaggio...5 - Sito Dimostrativo...6 - Impregnazione...7 2. AGRICOLTURA: IL TERRENO...11 Coltivare senza Irrigazione - Condizioni d Uso...11 - Applicazione...12 - Copertura...17 - Risultati...19 - Patinatura...21 HUMUS...28 Il Nutrimento FONDAMENTALE per il Terreno -Vigne ed alberi da frutta...31 -Cereali...32 -Prato...33 Industrializzazione del Composto di Sterpaglie...34 1

PREFAZIONE Tutto cominciò un giorno, per Jean Pain, molti anni fa, quando un uomo arrivò a casa sua e disse: Perchè non coltivate la terra? Fate del giardinaggio, piantate degli alberi, coltivate la vigna, crescete il vostro grano e fate del pane!. L uomo si chiamava Marcel Bretineau, e morì poco dopo, senza aver potuto dirgli molto di più al proposito, eccetto che le leggi di natura vanno rispettate. Passarono parecchi anni, anni studiosi e laboriosi, durante i quali Jean si immerse nei testi, leggendo avidamente tutto sulle scienze forestali ed agricole. Condusse molteplici esperimenti sulla nostra terra. Jean stava ricercando. Da allora molte persone gli hanno chiesto ripetutamente di spiegare per iscritto il suo metodo per ottenere il meglio dal terreno, e perciò ho pensato che nessuno meglio della sua compagna di vita possa spiegarlo per lui, visto che Jean non é molto incline allo scrivere. Non avendo l erudizione di mio marito in materia agricola, proverò ad esprimermi chiaramente e semplicemente, con la speranza che tutti mi possano comprendere. Eviterò dunque le trappole dei termini scientifici. UN ALTRA SPECIE DI ORTO (non trovo titolo più eloquente) sarà quello in cui ogni terreno possa essere coltivato ed ogni pianta cresciuta, un orto in cui nessun tipo di trattamento, curativo o preventivo, verrà utilizzato, poichè consideriamo che un terreno od una pianta trattata sia incapace di produrre un lineaggio robusto. Se una pianta si ammala dice Jean Pain, attraverso qualche deficenza.o attacco fungale, l unica persona responsabile é l agricoltore, e spetterà a lui trovare un nutrimento perfettamente bilanciato al terreno, per prevenire una ricorrenza del problema: utilizzare un palliativo applicando qualche prodotto potrebbe causare un indebolimento della linea e dunque creare un crescente e persistente sbilanciamento. Jean continua dicendo, non credo che per quanto riguardi il lavorar la terra, esista un metodo globale o un sistema uniforme. Dovrebbe essere l agricoltore che si adatta, decisamente, al terreno di cui ha la responsabilità, questa terra che ha in prestito e dalla quale deve trarre il maggior beneficio per tutti, incluso se stesso, considerandone il carattere, la personalità ed il comportamento, a seconda del clima, pedologia e geologia. La sola cosa che resta generale, polivalente ed indispensabile, é il dare o ri-dare alla terra l HUMUS in qualsiasi forma ed, aggiungiamo, QUESTA E LA NOSTRA ULTIMA POSSIBILITA ; L umanità deve agire economicamente, poiché nessuno ha più diritto di bruciare materia organica di alcun tipo, dai rifiuti domestici a quelli urbani, dalle segherie e fabbriche d imballaggio, alle sterpaglie ottenute ripulendo le macchie. Eppure ogni anno milioni, sì, milioni di tonnellate di sterpaglia derivata dal bosco, sono a disposizione dell agricoltura; costa poco, ma é incomparabilmente ricca, e ci dà l unico fertilizzante che, oltre ad essere cibo immediato e perfettamente bilanciato per il terreno su cui coltiviamo le piante per il nostro sostentamento, diverrà al tempo stesso l HUMUS nutritivo di domani. E l ideale per ogni tipo di coltivazione: cereali, erbe mediche, alberi da frutta e vigne, come pure per i vegetali e la crescita dei fiori. 2

1. AMBIENTE: LA FORESTA Per proteggerla dal fuoco, bisognerebbe sempre fare un giudizioso sfoltimento della macchia; é L UNICA E RADICALE SOLUZIONE al problema degli incendi forestali. Per sfoltimento giudizioso intendo dire che vanno mantenuti i punti con maggior fogliame e tronchi pù spessi, per permettere agli uccelli e gli animali selvaggi di costruirci i propri rifugi, naturalmente lontano dalle strade trafficate. Lo sfoltimento dovrebbe venir fatto a scacchiera, adattandolo al terreno e dividendolo in riquadri come un foglio da disegno. Naturalmente, lo sfoltimento costa denaro ed ENERGIA e fin ora non ha dato nessun guadagno; é stato semplicemente un buco che inghiottiva risorse nazionali e regionali. Ora, per la prima volta, grazie al compostaggio delle sterpaglie insieme al concime organico e all ENERGIA così ottenuta, possiamo intravedere la possibilità di recupero del bosco mediterraneo: eviteremmo il pericolo di incendi, senza spesa per lo Stato, fertilizzando e al tempo stesso ricostruendo un terreno povero o disastrosamente debole e completamente carente di HUMUS. In questo modo tutti ne trarrebbero beneficio. Incidentalmente, sono rimasto stupito sopratutto dal fatto che di tutte le persone che mi hanno visitato negli ultimi anni, gente competente in materia forestale ed agricola, nessuna ha messo in discussione la mia idea; al contrario, c é stata un unanime approvazione. C é dunque posto per la speranza, poichè tutto é possibile. L uso del composto di sterpaglie nel programma di riforestamento aiuterà le piantagioni di alberi ad attecchire meglio e crescere più velocemente. Si può così guadagnare anni nella ricostruizione di un bosco distrutto dal fuoco, dove anche l HUMUS di base é stato bruciato, lasciando la madre pietra a nudo. Ho in mente la Francia dell Esterel e le Maures, la Corsica, e poi la California e la Sierra Nevada, che abbiamo visitato recentemente. L attrezzatura per spezzettare e compostare industrialmente é stata inventata anni fa, ed viene usata per i rifiuti urbani da ormai molti anni; l ambiente rurale, che ne ha così bisogno, dovrebbe utilizzarla proprio per questa vitale rigenerazione. NUTRIRE IL TERRENO Bisogna fare del nostro meglio, dice Jean Pain, per restare il più vicino possibile agl insegnamenti della foresta. Il cibo del terreno é principalmente e primariamente materia vegetale, che egli definisce materia vivente quando é ancora verde. Abbiamo molta cura nell utilizzala così per elaborare composti, ovunque possibile. Rimettendo una sostanza tale nel terreno dopo il compostaggio, qualunque pezzo di terra, per quanto povero, diventerà fertile e pronto a crescere vegetali. Dal minuto filo d erba alla sequoia gigante, ogni pianta é potenzialmente HUMUS. Il composto di sterpaglie sarà per il terreno sia nutrimento che telaio, HUMUS VIVENTE. 3

(verso la fine di questo libro, vedremo come utilizzare questo HUMUS VIVENTE in vari modi, come fertilizzante generale su ogni terreno) MATERIA CRUDA In questa vista ravvicinata possiamo riconoscere le piante che abbiamo raccolto per il composto: quercia, pino, timo, rosmarino, lavanda, scopa, ginepro, ginestra, felce, euforbia, dafne, salsaparilla, erica, santoreggia, ginepro rosso, lentisco, ruta, in effetti qualunque pianta, senza eccezione, preferenza o proporzione. Il fattore essenziale é la varietà. E così che otterremo un equilibrio nel composto. C é una sola restrizione, ed é il diametro dei rami più grandi, che non dovrebbe eccedere gli 8mm in caso di compostaggio manuale. Questo implica che la clorofilla non dovrebbe essere completamente eliminata, o ciò distruggerebbe le piante, ma alcuni dei tronchi e rami dovrebbero venir tagliati. Incidentalmente, essendo più teneri e meno legnosi, si decompongono più velocemente. Non é il caso di eliminare lo schermaglio delle piante, ma semplicemente diradarlo. In questo modo possiamo giocare la nostra parte nella protezione dell ambiente. Nel caso di compostaggio su larga scala, giustificato dal riciclaggio del prodotto ottenuto dallo sfoltimento di grandi aree ( bordi delle strade, strade forestali, strisce di prevenzione incendi, etc.), questo diametro di 8mm verrà considerevolmente ecceduto. La tecnica di raffinamento e compostaggio sarà allora differente. Svilupperemo questo argomento nel capitolo INDUSTRIALIZZAZIONE DEL COMPOSTAGGIO DI STERPAGLIE. 4

L AREA DI COMPOSTAGGIO Qui possiamo vedere Jean approfittare di una giornata di pioggia per bagnare le sterpaglie raccolte di recente, con l intenzione di preparare un mucchio per il compostaggio. E sempre consigliabile avere a disposizione un vasta area di compostaggio. Questo ci permetterà di lavorare senza restrizioni di movimento durante le varie fasi di lavoro. Quì, per esempio, siamo in uno spiazzo nella foresta, con poca vegetazione ed una superficie piatta. Così sarà facile raccogliere l acqua piovana, stendendo teli cerati sul terreno, con i bordi rialzati. Questo nel caso in cui non ci siano altre sorgenti d acqua a disposizione. 5

IL SITO DIMOSTRATIVO Questo é il sito che Jean scelse per dimostrare ad alcuni amici il valore del composto di sterpaglie. In pratica, la terra non é arabile. Brevemente, ecco la posizione e le caratteristiche di questo terreno, insieme al micro-clima: il sito é a dieci metri da una cima rocciosa alta 420 metri. Grandi rocce di gesso, sottosuolo sabbioso; l acqua é a 95m sotto terra. Capacità di ritenzione dell umidità, nessuna. Il sito é verso Sud. Situazione geografica: nel cuore della Provenza. Le estati sono asciutte, brucianti (la temperatura media giornaliera dalla fine di Giugno alla fine di Agosto é di 35 all ombra). Sul terreno potete vedere un area di scarsa vegetazione che esisteva sul sito due anni prima che la foto fosse scattata. Qui siamo alla fine di Giugno. Quella particolare estate, la poca ombra era data da rami di pino che erano stati tagliati lì vicino. Quest ombra é presente solo in Maggio e Giugno, per permettere alle piantine di attecchire saldamente, pronte ad affrontare la torrida estate che quì abbiamo sempre. Proprio all inizio di Luglio, questi rami vengono rimossi e possono essere riutilizzati, per esempio come copertura finale per il mucchio di composto. Secondo Jean, quest ombra é indispensabile nel caso di coltivazioni senz acqua. Non é applicabile naturalmente quando le piantine vengono innaffiate al momento della piantagione e nei giorni successivi. Quì, nessuna delle piantagioni riceve una goccia d acqua; comunque, come vedremo più tardi nel caso dei porri, quando vi é un lungo periodo di siccità, prima di piantare, vanno PATINATE le radici, immergendole in una mistura di composto, acqua e argilla, utilizzando dunque piccole quantità di acqua. 6

IMPREGNAZIONE Ci sono vari metodi per impregnare la materia vegetale per il compostaggio. Il primo consiste nel rigirare la materia vegetale ripetutamente sotto la pioggia, e poi ammucchiarla rapidamente (vedi sopra). Questo quando non ci sono altri mezzi a disposizione. Il secondo metodo consiste nell innaffiare il mucchio, sia con un innaffiatoio, oppure con brevi doccie ripetute, affinchè il mucchio possa ritenere quest acqua. Nel terzo ed ultimo metodo, quello che Jean considera il più razionale, immergiamo la materia vegetale in un tino, come nella foto sopra, od un bidone, una vasca o qualunque recipiente non metallico. Via via che la sterpaglia viene portata nell area di compostaggio, dovrebbe venir accumulata nel tino vuoto e pigiata fermamente. Dovrebbe poi essere mantenuta pressata con una pietra, e poi il tino riempito d acqua. Lasciate poi per uno o più giorni, a seconda del diametro dei rami più grandi. Dopo di chè, togliete dal bagno con un forcone, drenate bene, e mettete sul mucchio. Questo processo viene ripetuto per quanto necessario, fino ad ottenere un mucchio di sterpaglia di 4m, bagnato e compatto, aggiungendo l acqua che può assorbire. (A volte accade che, per mancanza di tempo, l agricoltore non può accumulare il volume sufficiente in breve tempo.per evitare che si asciughi, perdendo i benefici dell impregnazione, la materia già impregnata e ammucchiata dovrebbe essere protetta da rami o paglia.) Questo é di fatto il volume minimo per permettere un adeguata fermentazione. Non c é un volume massimo, ovviamente. Quello dipende dalle possibilità dell agricoltore. Comunque, Jean Pain trova che é meglio fare parecchi mucchi successivi, piuttosto che un unico grande mucchio, per ragioni di accessibilità. Occorrono ad una persona tre giornate di lavoro buone per raccogliere ed impregnare questo volume di sterpaglia, che produrrà due tonnellate di composto pronte all uso. Questo é il punto di partenza per le fasi successive, che risulteranno, 111 giorni dopo, in una sterpaglia compostata della migliore qualità, a condizione che le seguenti operazioni vengano eseguite attentamente, scrupolosamente ed accuratamente. Perchè l operazione abbia successo, vanno presi in considerazione tutti i fattori. 7

Sono passate tre settimane dall ultimo giorno di impregnazione. Il mucchio é sceso ed ammorbidito. Decidiamo di compostare. Con il forcone girato verso il basso (le punte in giù), procedete ad una specie di cardatura, battendo vigorosamente e ripetutamente gli orli; in questo modo la materia vegetale si sfascerà. Poi mettetela da parte. Basta un ora e mezzo di lavoro continuo per cardare tutto il mucchio; la materia vegetale apparirà ora diversa: avrà assunto un colore marrone e avrà un odore amaro. Sarà tiepida, significando che la fermentazione é iniziata. 8

Di tutti gli stati di compostaggio, questo dovrebbe essere quello in cui l accuratezza è essenziale. Le misurazioni dovrebbero essere scrupolosamente rispettate. Larghezza alla base 2,2m. Altezza al centro 1,6m, di forma triangolare. La lunghezza é determinata dalla quantità di sterpaglia che dev essere compostata. Con il forcone, gettatela sul mucchio, e questa volta non premetela. Se fate attenzione a gettarla ogni volta nell asse centrale come sopra dimostrato, troverete che il mucchio prende forma da sè. Questo impiega mezz ora. 9

Continuando a non premere il mucchio, spargete con una vanga uno strato di 2cm di terra o sabbia o foglie compostate, o anche vecchio composto, sopra il mucchio. Quest operazione richiede un quarto d ora. Eccoci allo stato finale. Ponete dei grossi rami sopra la cima come per il tetto di una capanna, per proteggere l insieme dalla pioggia, vento, neve e sole. Questo lavoro richiede un ora, considerando il tempo richiesto per raccogliere i rami grossi dal bosco. Nel corso di alcuni giorni, il mucchio comincerà a fermentare vigorosamente, raggiungendo a volte temperature di 75 ; questo é ciò che stiamo tentando di ottenere. Le varie condizioni aerobiche e anaerobiche (con o senza la presenza di aria) sono ben conosciute, e, dice Jean, sono state esaminate così attentamente da scienziati quali Brétignières, Demolon, Burgevin, Howard e Caspari, per la fabbricazione di concime artificiale, che non intendiamo ora entrare nel processo e la complessità di tutto ciò. La cosa essenziale per noi in questo caso, pensiamo sia registrare gli ottimi risultati ottenuti, se il lavoro viene eseguito secondo la tecnica di Jean Pain, rispettando i tempi da lui indicati. 10

2. AGRICOLTURA: IL TERRENO (Dopo 3 mesi...) CONDIZIONI D USO Tre mesi sono passati... Ecco il composto di sterpaglie pronto all uso dopo 90 giorni di fermentazione ventilata. Notate il mucchio quando viene tagliato: la ruvidezza della materia vegetale, nonostante la sua apparenza, ha subito un soddisfaciente e sufficiente attacco batteriologico, percui ora può essere utilizzata sulla superficie. Abbiate cura di esporla solo minimamente alla luce del sole, e di ricoprirla con rami od una rete se dovete lasciare il lavoro per parecchie ore. Ovviamente, ci spiega Jean, non c é un limite di tempo per il suo utilizzo. Se non lo necessitate immediatamente, ricoprite attentamente il mucchio. Dopo qualche mese avrete un concime adatto alla semina, o anche per le specie rare e delicate in orticoltura e floricoltura, a condizione che il mucchio venga rivoltato un mese prima dell uso e riportato alle sue dimensioni originarie. Bisogna ricordare che il composto di sterpaglia dopo 90 giorni può essere solamente applicato sulla superficie e non mescolato col terreno, o sotterrato. In caso di un applicazione differente, procedete come spiegato, rivoltando il mucchio. Questo é indispensabile. Sarebbe un grave errore incorporare nel terreno un prodotto così grossolano da diventare un corpo estraneo nel terreno invece che nutrimento per esso. In effetti, tale sbaglio porterebbe inevitabilmente ad un blocco, un termine che Jean spiega così: introdurre una tal cosa nel terreno farebbe sì che il terreno utilizzi la maggior parte della propria energia per digerire, assorbire e decomporla, a discapito delle piante che vorremmo veder crescere e prosperare. Ancor peggio, poiché il composto non viene digerito dal terreno nello stesso modo che avviene in superficie, quel terreno sarà probabilmente in uno stato pietoso l anno successivo, e in alcuni casi anche l anno seguente, poichè il materiale ligneo, parte del composto di sterpaglia, impiega un certo tempo a diventare sufficientemente decomposto, e solo a quel punto é capace di arricchire il terreno. 11

Se, per motivi pratici, si vuole utilizzare il composto di sterpaglia come fertilizzante o migliorante umico che può essere incorporato, come nel caso di una ordinaria piantagione (cereali, alberi da frutta, verdure, vigne, etc.), c é un semplice esame per determinare se cio é possibile o meno: prendete uno dei pezzi di legno più grossi dal mucchio e provate a sbriciolarlo fra le dita; se resiste questa pressione, non é pronto per essere incorporato; ma se si sfalda, significa che lo stato di decomposizione é sufficientemente avanzato. Si può generalmente assumere che il composto di sterpaglia possa essere incorporato dal 9 mese in poi, se il materiale utilizzato nella preparazione proviene da rami non molto legnosi, ossia che il più grande misuri meno di 1cm di diametro. Se state utilizzando composto di un materiale scheggiato e compostato di diametro molto più grande, come alberelli o cespugli interi, (che rappresentano la maggior parte del materiale ottenuto da ditte che si specializzano nello sfoltimento di boscaglie), non sarà possibile incorporarlo per 18 mesi o anche due anni e più, dipendendo da quanto finemente la sterpaglia é stata scheggiata e raffinata. (quantità e condizioni d uso nel capitolo sui cereali) APPLICAZIONE 12

Vista di una coltivazione di melanzane prima di deporre il composto di sterpaglie. Notare le tavole di legno poste per permettere all agricoltore di camminare avanti ed indietro senza premere la terra. Le tavole saranno rimosse via via che il lavoro avanza. Queste giovani piante furono messe nel suolo fra il 5 e il 10 Maggio. Precedentemente c era stato un raccolto primaverile di fagiolini nani, e prima dei fagiolini un raccolto di lattuga invernale. Torniamo ora un po indietro. Nel Novembre dell anno precedente, all inizio del primo gelo, il terreno era stato ripulito del suo raccolto di cocomeri. Gli ultimi frutti e le foglie erano stati rimossi, e quello che rimaneva del composto e coperta della coltivazione estiva era stato leggermente zappato nel suolo; poi la lattuga invernale era stata immediatamente piantata. La materia organica nutritiva di cui é fatto il composto di sterpaglia viene applicata una volta l anno, all inizio della coltivazione estiva, in uno strato di 7cm. La coltivazione estiva é la terza di un ciclo di rotazione del raccolto, che inizia con quella invernale. Questa rotazione dei raccolti é ancora più importante qui che in ordinarie coltivazioni e serve un doppio proposito; primo, nessun elemento naturale viene sprecato, e secondo, i prodotti nutritivi che ne derivano sono utilizzati nel modo migliore: sappiamo che verdure a foglia hanno bisogno di molto azoto, le verdure a radice di molto potassio, e le verdure a frutto di acidi fosforici. Non dimentichiamoci che la materia vegetale del bosco é l unica sorgente che stiamo utilizzando, anche per la sintesi, in una situazione dove l uso dell acqua, quell agente generale di dissolvimento, senza cui non possiamo far niente, sarebbe necessaria...eppure non innaffiamo! Veduta di parte della coltivazione estiva in Maggio mentre stavamo applicando il composto di sterpaglia. Notate le strutture utilizzate quell anno: rami di cespugli d erica. Da allora, Jean consiglia di non utilizzare questi rami per quello scopo: c é il rischio che si spezzino nell infilarli nel terreno, ferendo l agricoltore. Notate anche che le piante di pomodoro sono legate molto leggermente ai sostegni. le giovani piante non devono essere strangolate dice Jean. 13

Una settimana prima della foto, le piante erano state leggermente potate per assisterle nella crescita, rimuovendo i getti laterali che sarebbero stati di troppo per la pianta, eccetto quello alla quinta foglia dal basso, che cresce rapidamente in un ramo uguale e parallelo a quello principale, come un rampicante. Rimuovete ogni ramo, eccetto uno ogni decima foglia. Questo dovrebbe essere fatto fino a Settembre, dopo di che la pianta può essere lasciata a crescere a modo suo. Tutto ciò che dovete fare é tenere le piante legate e raccogliere i pomodori. A causa di questa prunatura particolare, Jean ottiene non solo piante fruttifere alte 2 metri e mezzo, ma anche una sorprendente quantità di frutti, a volte 20 kg e più. Prima di piantare i pomodori, c era una piantagione primaverile di spinaci. Durante l inverno, la stessa area era stata utilizzata per le carote, e prima ancora una piantagione estiva di melanzane. Generalmente, ci sono tre raccolti l anno, a rotazione, eccetto quando ci sono verdure invernali o primaverili che occupano il terreno per due stagioni. SEMI Per la semina in estate senza innaffiare, per esempio: carote, rape, insalata, etc., si utilizzerà il medesimo procedimento usato per le piante: applicate uno strato di composto di 7cm + una copertura di 10cm, ma quando siete pronti a seminare, aprite il composto e la copertura, piantate il seme nel terreno, e poi, quando si sviluppa la giovane pianta, riponete il composto e copertura; non piantate mai nel composto stesso: esso é il nutrimento del terreno, non delle piante. 14

Applicazione di composto di sterpaglia: viene solamente applicato alla superficie, non incorporato. Un minuto dopo, Jean lo spargerà, a formare uno strato omogeneo di 7cm. Non c é niente di male a spargere uno strato più spesso, se l altezza delle giovani piante lo permette,dice. Non va dimenticato, come Delomon ha dimostrato così bene ne La Dinamica del Terreno, che il terreno é un ambiente vivente. Uno dei vantaggi dell utilizzo di questo composto e della vita che porta con la sua intensa microflora e microfauna é che ha un valore apprezzabile e non rimpiazzabile. Subito dopo questa operazione, Jean se ne andrà nella foresta a raccogliere aghi di pino, così che il composto da applicare srà esposto il minimo possibile al sole; é ancor meglio avere un copertura a portata di mano. Notate le canne usate quell anno per dare ombra fino a luglio. 15

Ecco Jean di ritorno. Ha avuto cura di raccogliere aghi solamente nei punti della foresta di pini che erano molto densi, spessi e ben coperti, lasciando sempre una copertura sufficiente a proteggere il terreno. Quell anno, per la prima volta, Jean decise di usare gli aghi di pino per la copertura estiva, per dimostrare quanto sia utile questa sostanza, tenendo sempre a mente la lotta contro gli incendi, e d altro lato, dimostrare che non é impossibile trasformare questa sostanza, considerata niente più che un impiccio ( rifiuti inutili che sterilizzano il suolo ), in un prodotto che ha un certo valore quando viene utilizzato con questa tecnica. 16

Da allora, molti individui ci hanno raccontato della loro soddisfazione nell utilizzare una copertura protettiva di aghi di pino. Senza dubbio gli aghi di pino sono abbondanti, facili da raccogliere, voluminosi a causa della loro abbondanza, e dunque leggeri da trasportare. Un altro vantaggio é che l aria circola molto bene attraverso la massa. In conclusione, l esperienza sembra dimostrare che animali distruttivi come i roditori (eg. ratti e topi di campo) non gradiscono dimorare negli aghi, che invece accade quando la copertura é di erbe selvatiche, paglia o fieno vecchio. Sono stati anche fatti esperimenti con corteccie dagli alberi della foresta, in California; é una soluzione interessante al problema dell evaporazione, ma la corteccia dovrebbe essere attentamente rimossa al termine del raccolto d estate ( che non ha ricevuto irrigazione), nello stesso modo degli aghi di pino o qualsiasi cosa utilizzata per copertura e che non si decompone facilmente; Questo é importante e deve sempre essere rispettato, per non introdurre la corteccia nel terreno così com é. COPERTURA Qui possiamo vedere Jean mentre mette la copertura finale per la coltivazione estiva (uno strato più spesso questa volta, circa 10cm). Questo é essenziale per coltivare senza irrigazione artificiale. Non solo, spiega Jean, questa copertura preverrà che l acqua evapori dal terreno e dal composto, ma, durante la parte più calda del giorno, potra causare un appreciabile condensazione in cima al composto, e permettergli di lavorare intensamente nell oscurità. Egli continua dicendo, ovviamente, foglie, paglia, fieno od erbe verdi non andate in seme causeranno lo stesso fenomeno. Saranno ancora migliori, di fatto, poichè gli aghi di pino dovranno essere inevitabilmente rimossi per la piantagione invernale che segue, mentre la copertura con la materia vegetale menzionata sopra, può essere zappata leggermente nel terreno al termine della stagione (sarà, a quel punto,diminuita considerevolmente). Per quanto riguarda gli aghi di pino, andranno, naturalmente, nel composto. Non dovrebbero mai essere incorporati nel terreno così come sono. Qualunque materia vegetale venga scelta come copertura per proteggere la terra e il composto dall evaporazione, sarà importante assicurarsi al momento dell applicazione che lo strato sia perfettamente omogeneo e che non ci siano fori o spazi malamente riempiti, soprattutto ai piedi delle piantine ed intorno ai loro gambi. 17

Infatti, una copertura applicata male od imperfettamente, per esempio se i sentieri ed i passaggi vengono lasciati scoperti ( pensando che sia sufficiente coprire solo l area coltivata), lascerebbe fuggire l umidità dal suolo e sottosuolo attraverso le parti lasciate scoperte. Questo é importante, particolarmente se, come in questo caso, l orto é piccolo, cioè circa 100m2. Veduta di una parte del giardino estivo, non irrigato, dopo l applicazione del composto di sterpaglie e la copertura finale con gli aghi di pino. Jean ha rimesso le tavole, per evitare di schiacciare la terra durante i suoi frequenti andirivieni per legare i pomodori. Dopo di ciò, le tavole verranno rimosse fino a chè le piante dovranno nuovamente essere legate. Notate il verde uniforme delle foglie dei pomodori e delle giovani piante, la clorofilla essendo distribuita egualmente sulla superficie delle foglie. Non ci sono macchie gialle o marroni, strisce o segni sintomatici di varie malattie batteriche o funghi microscopici, che in questo stadio normalmente attaccano le piante cresciute in condizioni normali e con l uso di fertilizzanti. A questo punto possiamo tornare indietro all ultima frase della pagina precedente, ed aggiungere dell altro riguardo l area dell orto. Molte persone, spesso quelle nel settore, vivaisti, orticoltori, etc..., chiedono se sia possibile applicare questo metodo su scala più vasta; se tutte queste misure protettive non causerebbero molte spese per la forza lavoro richiesta: Jean Pain ammette di non avere esperienza nelle coltivazioni su larga scala, comunque, essendo attento all economia e a non sprecare, si é messo a fare dei calcoli molto precisi. E arrivato alla conclusione che, nonostante il tempo supplementare richiesto all inizio della coltivazione estiva, nell applicare il composto e ricoprirlo, l agricoltore vince alla grande per il fatto che non deve irrigare o lavorare il terreno per mesi a venire. A parte i vantaggi strettamente materiali, bisogna anche tenere in considerazione la qualità del prodotto, di per sè inestimabile. Infine bisogna aggiungere che, molto logicamente, i risultati quantitativi devono inevitabilmente essere uguali, se non maggiori, su larghe aree, poiché quando l area é più grande, si crea un micro-clima con una tendenza all umidità, in una regione asciutta come la nostra. 18

RISULTATI L autrice, nell orto del marito, raccoglie un cocomero che pesa più di 6kg. Notare la robustezza delle piante di melanzane. I loro enormi frutti si intravedano a malapena a causa del fitto fogliame; sullo sfondo, contro la rete, piante chaillote, una specie tropicale della famiglia delle zucche, che crescono in africa sotto questo nome e nei caraibi sotto il nome di cristofine. Henry Sthele sottolinea che nella flora ecologica dei caraibi il suo nome scientifico é sechium odulum, che significa sechia mangiabile. E un buon frutto-verdura; é dolce e poò essere mangiato sia in insalata che grigliato. Nel centro, un piccolo raccolto di grano quasi maturo (25 Settembre). Jean Pain lo coltivò prima di tutto per vedere quante spighe dava questo tipo di grano (Talismano, fissato da Raoul Lemaire, un grano tenero che fa del pane molto buono, ed una varietà molto adatta per regioni asciutte e calde). Voleva anche vedere quanto la spiga mantenesse i suoi grani nei venti forti (maestrale), anche negli stati avanzati di maturazione. Vorrei aggiungere che la farina non setacciata di questo grano, lavorata con acqua di sorgente, rende un pane delizioso, nutriente e dinamico. Notate l assenza totale di malattie nelle piante, foglie e frutti (sempre senz alcun trattamento). Il giallo che si vede é dovuto all invecchiamento naturale. L ultima pioggia risale al 27 Giugno, cioè 87 giorni senza pioggia. La dimostrazione fu brillante. Quell anno la copertura era di felci, tagliate quando ancora verdi. Jean Pain spiega: a parte il fatto che questo tipo di coltivazione elimina l irrigazione, si ha anche il piacere di notare che un lavoro molto noioso viene eliminato, ed é il togliere le erbacce; lo zappare e il rastrellare vengono pure eliminati; nulla di ciò é necessario per più di cinque mesi, da Maggio a Novembre, che permetterà al giardiniere di fare altri lavori, o anche andarsene per parecchie settimane, senza la paura di ritrovare al ritorno coltivazioni ridotte al niente o coperte da piante auto-seminatesi. 19

Jean Pain mostra l interno di un cocomero, che abbiamo trovato più dolce, più compatto, duro e soprattutto più saporito dello stesso frutto cresciuto con sistemi ordinari. Questo, incidentalmente, é uno dei tanti aspetti delle verdure e frutte cresciute con composto di sterpaglia e senz acqua; in ciascun caso la frutta e verdura é più densa, ha miglior sapore e consistenza, ed e meno prone ad attacchi parassitari. La natura sembra aver concentrato tutte le sue energie nel dare il meglio di sè; un altro segno: accade spesso che le caratteristiche fisiologiche delle piante così cresciute assomiglino a quelle delle loro controparti selvagge. Le patate, per esempio, si formano dopo che la pianta ha finito di fiorire ed i bulbi dei porri sono ben sviluppati, come cipolle. Veduta di una piantagione di pomodori il 30 Giugno, con i primi frutti che maturano ancor prima che venga rimossa la copertura per il sole; la varietà coltivata ed adottata é il Saint Peter. 20