Il sistema regionale di protezione civile. Giovanni Caldiroli U.O. Protezione Civile Regione Lombardia Milano, giugno 2011

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Transcript:

Il sistema regionale di protezione civile Giovanni Caldiroli U.O. Protezione Civile Regione Lombardia Milano, giugno 2011

Sommario L evoluzione del sistema di protezione civile La legge 225/92 Il ruolo del Comune Il ruolo della Provincia Il ruolo della Regione La Sala Operativa Regionale La Direttiva di Allertamento 2 mercoledì 10 aprile 2013

Evoluzione dello Stato 3

L evoluzione degli organi di protezione civile 4

La gestione dell emergenza fino al L accentramento operativo ed amministrativo è al massimo livello. Viene fatto un censimento dei fabbisogni burocratico ed concentrato secondo uno schema strettamente gerarchico. I centri di gestione e controllo vengono congestionati dalle richieste provenienti dal territorio. 2000 Sistema nazionale di p.c. CCS COM Richieste di aiuto COMUNI 5

La gestione dell emergenza dal 2002 Dall alluvione del 2000 ed ancor più dall emergenza del Molise viene valorizzato il ruolo ricoperto in emergenza dal comune e quindi dal Sindaco. I centri di gestione e controllo distribuiti sul territorio agiscono in maniera più autonoma. Vengono distribuite le risorse disponibili, secondo un sistema sussidiario che censisce le esigenze del territorio, tenendo conto di quanto già presente sullo stesso. DPC / REGIONE CCS COM Interventi sul territorio COMUNI 6

La normativa di Protezione Civile in Italia L.996/70: Prime norme di Protezione Civile (alluvione di Firenze 66) DPR 66/81: Regolamento di attuazione L.996/70 (terremoto Irpinia e Campania 80) Dir.CEE 82/501 - DPR 175/88 Seveso 1 : Rischio industriale (Icmesa - Seveso 76) L.183/89: Norme di difesa del suolo e istituzione Autorità di Bacino (alluvione Valtellina 87) L.225/92: Istituzione Servizio Nazionale di Protezione Civile L.267/98: Perimetrazione aree a rischio elevato (frane di Sarno e Quindici 98) L.365/00: Vincoli alla ricostruzione in aree a rischio (frane di Soverato, alluvione e frane Nord Italia 2000) O.M. 3274/2003: Nuova classificazione sismica (terremoto Molise e Puglia 2002) 7

Il DPR 66/81 Il Sindaco, quale ufficiale del governo, è organo locale di protezione civile. Il Sindaco provvede, con tutti i mezzi a disposizione, agli interventi immediati, dandone subito notizia al prefetto. 8

Legge 225/92: Tipologie ed Ambiti (art. 2) a) eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria; b) eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che per loro natura ed estensione comportano l'intervento coordinato di più enti o amministrazioni competenti in via ordinaria; c) calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari. 9

Il sistema nazionale di Protezione Civile Ministero dell Interno Presidenza del Consiglio Dipartimento della Protezione Civile SSUEm 118 Prefetto Vigili del Fuoco Sindaco Volontari Forze dell Ordine ARPA Regione Esercito EVENTO Provincia Comunità Montana 10

Sistema nazionale: flussi informativi EMERCOM CE.SI DICOMAC SALA OPERATIVA REGIONALE Regione Prefettura Provincia CCS COM 118 VVF FdO ARPA COC/UCL PCA EVENTO 11

Centri operativi di emergenza COC: Centro Operativo Comunale Sindaco COM: Centro Operativo Misto Prefetto CCS: Centro Coordinamento Soccorsi Prefetto/Pres. Provincia SALA OPERATIVA REGIONALE Regione SALA SITUAZIONE ITALIA Stato (DPC) DICOMAC: Direzione Comando e Controllo Stato (DPC)/Regione EMERCOM: Comitato di Emergenza Stato 12

Come dialogano tra loro i vari centri operativi?? Utilizzando un linguaggio comune, basato su FUNZIONI Metodo AUGUSTUS 13

Legge 225/92: Attività (art. 3) PREVISIONE PREVENZIONE SOCCORSO SUPERAMENTO EMERGENZA 14

( 5 (art. Legge 225/92: Stato di emergenza Il Consiglio dei Ministri delibera lo stato di emergenza, indicandone estensione territoriale e durata Emana ordinanze in deroga alle norme vigenti 15

Le Strutture Operative (art. 11 L. 225/92): - Il Corpo dei Vigili del Fuoco (Componente Fondamentale); - la Croce Rossa Italiana; - le Forze Armate; - le Forze di Polizia; - il Corpo Forestale dello Stato; - i Servizi Tecnici Nazionali (Servizio Dighe, Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia, ect); - gli Istituti Nazionali di Ricerca; - le strutture del Servizio Sanitario Nazionale; - le organizzazioni di Volontariato; - il Corpo Nazionale Soccorso Alpino CNSA (CAI). 16

Legge 225/92 (artt. 12-15): Compiti degli Enti Territoriali In questi articoli vengono suddivisi e precisati i compiti di ciascun Ente territoriale in materia di Protezione civile, secondo le 4 attività principali (previsione, prevenzione, soccorso, superamento dell emergenza) previste all art. 2 della Legge stessa. Art. 12 Regione Art. 13 Provincia Art. 14 - Prefetto 17

Legge 225/92 (art. 15): Compiti del Comune Il COMUNE è un protagonista in tutte le attività di protezione civile (previsione, prevenzione, soccorso, superamento dell emergenza). Il ruolo del Sindaco, come Autorità comunale di protezione civile, è fondamentale: dirige e coordina i servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite, informando Prefetto e Presidente della Giunta Regionale. 18

Il ruolo centrale del comune La Legge 225/92, art. 15, precisa i compiti del comune in materia di protezione civile, secondo le quattro principali attività: PREVISIONE PREVENZIONE SOCCORSO SUPERAMENTO DELL EMERGENZA 19

In sintesi: Conoscenza del territorio (previsione) Attività quotidiane a favore del territorio e della popolazione (prevenzione) Vicinanza ai luoghi colpiti in caso di necessità (soccorso) Ripristino dei servizi (superamento dell emergenza) 20

Il ruolo del SINDACO E Autorità di p.c. ai sensi della L.225/92 e della L.R. 16/2004 Si dota di una struttura di p.c. per fronteggiare i rischi presenti Predispone il piano di emergenza comunale Attua le misure di prevenzione Attua i primi soccorsi alla popolazione Coordina il volontariato di p.c. Informa la popolazione sui rischi possibili e durante l emergenza 21

I diversi ruoli del Sindaco SINDACO Capo della Amministrazione Assicura i servizi comunali indispensabili come la protezione civile. Svolge le funzioni di cui all art. 108 del d.lgs. 112/98 e all art. 6 della L. 225/92. Emana atti di rilevanza locale. Ufficiale di Governo Assicura l erogazione dei servizi indispensabili di competenza statale. Emana provvedimenti contingibili ed urgenti. Informa il Prefetto, la Provincia e la Regione Autorità Comunale Effettua i primi interventi urgenti e di soccorso. Emana atti e ordinanze di protezione civile. Informa la popolazione, in normalità ed in emergenza. 22

La Comunicazione in emergenza L.265/99 (Modifiche alla L.142/90) L art. 12 trasferisce al Sindaco il dovere di informare tempestivamente la popolazione sulle situazioni di pericolo connesse alle esigenze di protezione civile. 23

Gestire un emergenza a livello comunale Il principale obiettivo del sindaco in emergenza è: garantire nelle prime 72 ore, anche in assenza di aiuti esterni da altri enti, i più importanti ed urgenti interventi di: Rimozione dei pericoli principali o residui. Prima assistenza alla popolazione colpita. 24

Il Sindaco non è solo... 25

L.R. 16/2004 (e succ. mod. 2010) È il primo testo unico in materia di protezione civile emanato da una regione dopo il d.lgs. 112/98. Recepisce i contenuti della L. 225/92 e del d.lgs. 112/98 26

L.R. 16/2004 art. 3 Individua i compiti della provincia Predispone il programma provinciale di previsione e prevenzione Redige il piano di emergenza provinciale Attiva i servizi tecnici urgenti Coordina il volontariato su base provinciale 27

Il ruolo della Regione: L.R. 16/2004 art. 4 Coordina il sistema regionale di p.c. Conduce studi e censimento dei rischi Realizza sistemi di monitoraggio dei rischi (es. idrogeologico, AIB, industriale) Cura la formazione degli operatori del sistema Adotta le direttive sulla pianificazione di emergenza Partecipa alle attività di soccorso e per il superamento dell emergenza 28

L.R. 16/2004 art. 7 Il Presidente della Provincia è autorità di protezione civile in caso di eventi di tipo b (L. 225/92) ed è responsabile della comunicazione alla popolazione Il Presidente della Regione è autorità di protezione civile in caso di eventi di tipo b (L. 225/92) ed è responsabile, in accordo coi prefetti, del coordinamento dei soccorsi alle province interessate; è responsabile dell informazione alla popolazione 29

La Sala Operativa regionale La Sala Operativa di Protezione Civile regionale (SOPC), funzionante H24, rappresenta il cuore del sistema regionale di p.c. Ad essa arrivano le informazioni su quanto avviene sul territorio regionale; nella SOPC si riunisce l Unità di Crisi Regionale; dalla SOPC partono gli avvisi di allertamento; la SOPC coordina l attivazione delle colonne mobili regionale e provinciali.

La Sala Operativa regionale Allertamento CENTRO FUNZIONALE MONITORAGGIO RISCHI Il CFMR è la struttura interna alla SOPC preposta a svolgere l attività di previsione, monitoraggio e sorveglianza in tempo reale degli eventi e dei conseguenti effetti sul territorio, per il supporto alle decisioni delle autorità preposte all allertamento. Il CFMR è stato istituito a seguito della Direttiva del PCM del 27 febbraio 2004. L attività di allertamento è stabilita dalla DGR 8753 del 22 dicembre 2008, in vigore da maggio 2009.

Direttiva per l allerta meteo gestionelaperoperativiindirizzi organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico aifinidiprotezionecivile.direttiva Presidente del Consiglio dei Ministri del 27.02.2004 32

Normative sui Centri Funzionali Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2004 Istituisce la rete dei Centri Funzionali (centrale e decentrati) Individua a livello nazionale: Le autorità responsabili dell allertamento I soggetti e le strutture coinvolti Le modalità e le procedure D.G.R. 22.12.2008 n 8753 BURL n 16 del 27.01.2009-1 suppl. str. Individua a livello regionale: -Le autorità responsabili dell allertamento -I soggetti e le strutture coinvolti che concorrono a contrastare gli scenari di rischio a livello regionale -Le modalità e le procedure

Dipartimento della Protezione civile Veglia meteo Soggetti coinvolti Dipartimento della Protezione civile Ufficio Pianif, valut, e prev rischi ARPA LOMBARDIA Servizio Meteorologico Regionale Centro Monitoraggio Geologico Sondrio Centro Nivometeorologico Bormio Giunta regionale U.O. Protezione civile Sala Operativa - Centro Funzionale di Monitoraggio dei rischi naturali (h24 365 gg/anno) PRESIDI TERRITORIALI: Comuni Province STER - AIPO Consorzi Bonifica e Irrigazione Società concessionarie di grandi derivazioni - Consorzi di regolazione dei laghi. Prefetture Società erogatrici di pubblici servizi

Modalità di Allertamento SITO WEB ad accesso riservato: www.allerte.protezionecivile.regione.lombardia.it Regione Lombardia notifica ai presidi territoriali l avvenuta pubblicazione dell Avviso, tramite: messaggi sms al numero di cellulare dei Sindaci e di un suo sostituto. mail, con il sistema Lombardia Integrata Posta Sicura; Giunta regionale U.O. Protezione civile Sala Operativa - Centro Funzionale Monitoraggio rischi naturali

I rischi considerati: IDROGEOLOGICO IDRAULICO NEVE TEMPORALI FORTI VENTO FORTE VALANGHE INCENDI BOSCHIVI ONDATE DI CALORE

AGGIORNAMENTO 2012 (DDUO 12722 DEL 22 DICEMBRE 2011) Pubblicato sul BURL 2/2012 del 10 gennaio ed in vigore dal 25 gennaio 2012

Avviso di criticità per rischio localizzato sul fiume Po assente ordinaria moderata elevata emergenza 0 1 2 3 4 Allertamento Questo tipo di avviso può essere emesso con tempistiche più ridotte rispetto agli altri rischi.

Modalità di allertamento

Accesso ai dati Dal sito internet della protezione civile www.protezionecivile.regione.lombardia.it è possibile accedere sia ai bollettini meteorologici che agli avvisi di criticità. Inoltre è possibile accedere ai dati di monitoraggio in tempo quasi reale, con un ritardo di 30 minuti dalla rilevazione. Questi dati possono essere opportunamente utilizzati all interno del piano di emergenza, facilitando l attività di prevenzione e la gestione delle situazioni di emergenza. 46