COMUNE DI ANZOLA Venerdì, 19 dicembre 2014



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COMUNE DI ANZOLA Venerdì, 19 dicembre 2014

COMUNE DI ANZOLA Venerdì, 19 dicembre 2014 Cronaca 19/12/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 15 Mi hanno rubato il portafoglio 1 Politica locale 19/12/2014 Corriere di Bologna Pagina 2 O. Ro. E il governatore incassa l' ok alle zone franche del sisma 2 19/12/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 19 Legge di stabilità:via libera al pacchetto sismaok alle zone... 4 19/12/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7 Fornitori Pa, l' Iva cambia subito 5 19/12/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 12 «Soldi sia a destra che a sinistra» 7 19/12/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 15 Investimenti ancora in calo, il nodo resta la spesa corrente 9 19/12/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 44 Edilizia con moduli semplificati 10 19/12/2014 Pagina 11 FRANCO ADRIANO Il miglior ministro? Franceschini 12 19/12/2014 Pagina 13 GIORGIO PONZIANO Pizzarotti fa carriera nell' Anci 13 19/12/2014 Pagina 14 GOFFREDO PISTELLI Civati stuzzica Renzi in Toscana 16 19/12/2014 Pagina 31 Testimoni di giustizia assunti dalle p.a. 18 19/12/2014 Pagina 37 GIUSEPPE DEL MEDICO Più trasparenza sul mercato 19 19/12/2014 Pagina 39 FRANCESCO CERISANO Edilizia, un modello in comune 21 19/12/2014 Pagina 39 DARIO FERRARA Incarichi senza copertura, risponde il sindaco o il dirigente 23 19/12/2014 Pagina 39 STEFANO MANZELLI Manca il decreto. Ancora congelati i proventi da autovelox degli enti 25 19/12/2014 Pagina 40 Lo scadenzario degli enti locali 27 19/12/2014 Pagina 40 Lo Scaffale degli Enti Locali 28 19/12/2014 Pagina 40 MATTEO BARBERO Regioni, patto verticale bluff 29 19/12/2014 Pagina 41 EUGENIO PISCINO E SANTO FABIANO Anticorruzione low profile 31 19/12/2014 Pagina 42 PAGINA A CURA DI SILVIA ZINI I demografici cambiano la p.a. 33

Pagina 15 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca Mi hanno rubato il portafoglio Mi hanno rubato il portafoglio nella galleria d' arte dove lavoro ad Anzola Emilia. I carabinieri, ai quali ho sporto denuncia, mi hanno fatto capire che i sospettati sono gli zingari sinti del Modenese. Infatti là è stata ritrovata la mia carta di credito bloccata in un bancomat postale. Visto che 4 sinti sono stati riconosciuti da telecamere e testimoni, ci vuole molto a portarmi in auto con due pattuglie al campo nomadi e riconoscere quelle persone e farle pagare? Siamo stanchi di quest' insicurezza. Fabrizio Fiori 1

Pagina 2 Corriere di Bologna Politica locale Dopo l' iniziativa di Broglia e Vaccari (Pd), via libera in commissione al Senato alle agevolazioni fiscali. E il governatore incassa l' ok alle zone franche del sisma Una promessa importante da parte del governo (l' istituzione di zone franche urbane nei centri storici) e alcuni interventi immediati che mettono sul piatto 18 milioni di euro in più. Questa la sostanza del pacchetto sulle aree del terremoto del 2012 approvato l' altra notte dalla commissione Bilancio del Senato e che ora dovrà essere votato dall' aula e poi passare alla Camera nell' ambito dell' approvazione della legge di Stabilità. Un risultato per il quale si è mosso direttamente il governo e che è stato portato avanti dai parlamentari Pd, Claudio Broglia e Stefano Vaccari. I Comuni del sisma portano a casa la proroga del pagamento delle rate dei mutui accesi con la Cassa depositi e prestiti, l' esclusione dal Patto di stabilità delle donazioni che i privati fanno ai Comuni fino ai 5 milioni di euro. Per quel che riguarda invece i cittadini viene confermata l' esenzione dal pagamento dell' Imu sugli edifici inagibili e dalla Tasi per il primo semestre del 2015. Per il futuro viene approvato un ordine del giorno che impegna il governo ad istituire le zone franche urbane nei centri storici, zone dove potranno essere consentite agevolazioni fiscali e contributive alle aziende e alle attività commerciali. Il risultato che viene portato a casa viene sottolineato dal neogovernatore della Regione, Stefano Bonaccini: «Il premier Matteo Renzi dice il presidente è stato di parola perché prese questo impegno quando partimmo per la campagna elettorale dal palco di Medolla e oggi l' ha mantenuto, nonostante ci fosse chi diceva, per prendere qualche voto in più, che non sarebbe accaduto. Non voglio polemizzare perché non è il momento della propaganda e delle magliette di parte, ma vorrei che questo fosse riconosciuto». Bonaccini ha ringraziato i due senatori pd e il suo predecessore Vasco Errani che è stato commissario per la ricostruzione del terremoto (al momento l' incarico è nelle mani del suo ex sottosegretario Alfredo Bertelli) e ha confermato che una delle prime giunte regionali si farà nella zona del cratere. Il prossimo intervento su cui sta spingendo molto il governatore è la realizzazione della Cispadana, destinata a collegare Reggiolo con Ferrara e al servizio dell' area del sisma. Broglia è anche sindaco di Crevalcore, uno dei comuni colpiti dal terremoto. E il voto al Senato per lui è Continua > 2

Pagina 2 < Segue Corriere di Bologna Politica locale uno spartiacque importante che viene dopo l' indagine sui presunti furbetti del terremoto che avrebbero ottenuto illegittimamente i contributi per l' autonoma sistemazione: «In questi giorni si è sfogato Broglia dopo il voto al Senato siamo stati oggetto di grandi articoli sui giornali in merito a presunti furbetti. Pur confermando la nostra azione rigorosa nel controllare puntualmente che ciò non si verifichi e ribadendo che ciò non si è verificato se non in pochissimi casi puntualmente denunciati vorrei anche ricordare che i furbetti non esistono, esistono storie di paure, di debolezze, di fragilità se non di povertà e solo chi ha vissuto in prima persona quei giorni può comprendere». O. Ro. O. Ro. 3

Pagina 19 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Legge di stabilità:via libera al pacchetto sismaok alle zone franche urbane Approvate le misure sulle agevolazioni fiscali. Politica locale CREVALCORE LA COMMISSIONE Bilancio del Senato ha dato il via libera alle principali misure del pacchetto sisma presentato dai senatori emiliani Pd Stefano Vaccari e Claudio Broglia, tra le quali quella sulle zone franche urbane (agevolazioni fiscali e contributive). Saranno finanziati la proroga del pagamento delle rate dei mutui dei Comuni accesi con la Cassa depositi e prestiti, l' esclusione dal patto di stabilità delle donazioni per cinque milioni di euro che i privati hanno fatto ai Comuni, l' esenzione dal pagamento dell' Imu sugli edifici inagibili e della Tasi per il primo semestre 2015 con obbligo di verifica della platea entro 30 giorni. «L' emendamento concordato col Governo, grazie alla collaborazione fattiva del sottosegretario Baretta e del viceministro Morando sottolineano i senatori Stefano Vaccari e Claudio Broglia in una nota ha raccolto alcune delle proposte che avevamo presentato nel pacchetto sisma finanziandole con 18 milioni di euro di risorse nuove, mentre ammontano a 30 milioni le risorse a carico della contabilità speciale del commissario per sostenere la proroga del pagamento delle rate dei mutui che i Comuni del cratere sismico hanno acceso con la Cassa depositi e prestiti». «Il Governo continua Stefano Vaccari ha anche dato parere favorevole a un ordine del giorno in cui si impegna a istituire, in un prossimo provvedimento entro il 2014, nuove zone franche urbane nelle aree dei Comuni colpiti dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012 in Emilia Romagna» IL PRESIDENTE della Regione Stefano Bonaccini applaude l' ok al Senato al pacchetto sisma presentato dal Pd, tra cui le zone franche urbane: «Matteo Renzi è stato di parola» sottolinea Bonaccini. La Lega, invece, tira dritto e il consigliere regionale leghista Alan Fabbri punta il dito, ancora una volta, contro la vergogna del Governo'. «Da un anno promettono fiscalità agevolata, ma il loro partito ha condannato i terremotati a pagare le tasse fino all' ultimo centesimo». Non convince lo sblocco di quattro milioni di euro dal patto di stabilità interna. 4

Pagina 7 Il Sole 24 Ore Legge di stabilità. Fornitori Pa, l' Iva cambia subito Split payment dal 1 gennaio senza attendere il parere Ue Chiusura per le partecipate senza personale. ROMA L' Iva dei fornitori della Pa da subito all' Erario. Il Governo non attenderà la deroga della Commissione europea per far decollare da subito il nuovo strumento dello split payment con cui lo Stato conta di drenare oltre 900 milioni di maggiori risorse dalla lotta all' evasione Iva. Salvo ripensamenti dell' ultimissima ora, cui maggioranza ed Esecutivo ci hanno abituati, è quanto prevede il maxi emendamento al ddl di stabilità su cui il Governo chiederà il voto di fiducia. Nel "maxi" trova posto anche un antipasto del piano Cottarelli sul taglio delle partecipate, in attesa della più complessa riforma che il Governo potrebbe presentare in primavera, come ha anticipato ieri il relatore Giorgio Santini (Pd). La sintesi tra gli emendamenti Ncd e di Sc e fatti propri dal Governo prevede in sostanza la oppressione delle società che al 30 settembre 2014 risultano composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti, ovvero abbiano conseguito nell' esercizio concluso al 1 gennaio 2015 un fatturato inferiore a 100mila euro. E per chi sarà inadempiente saranno previste sanzioni ad hoc:?per i dirigenti responsabili dell' ente titolare, direttamente o indirettamente della partecipazione, gli amministratori della società in cui la partecipazione è detenuta e, nel caso di partecipazione indiretta, gli amministratori della società che detiene la partecipazione si applicherà una sanzione amministrativa pari, per ciascun anno in cui si protrae l' inadempimento, al 20% della retribuzione lorda annua, nel caso dei dirigenti, e all' intero emolumento spettante, nel caso degli amministratori. Arriva anche la sterilizzazione, con un credito d' imposta spendibile in compensazione solo dal 2016, della retroattività dell' aumento del prelievo fiscale sugli utili delle Fondazioni e delle Onlus. E sugli investimenti internazionali arriva l' uscita di Singapore dalle black list. La norma, infatti, rende compatibile con il livello di tassazione fiscale italiano quello praticato dalla Città Stato sulle partecipate estere. C' è poi l' aumento del costo del ravvedimento operoso e il credito d' imposta per la mediazione assistita. Una serie di correttivi, questi, depositati dal Governo la settimana scorsa, ma che nel complesso e tortuoso lavoro della commissione Bilancio non erano stati approvati. Come ha confermato ieri il sottosegretario all' Economia, Pier Paolo Baretta, il maxiemendamento legato al voto di fiducia rispecchierà il lavoro svolto in commissione. A partire dai crediti d' imposta con cui il Senato ha cercato di mitigare gli aumenti del carico fiscale "nascosti e non" sia su un milione e 400mila soggetti privi di costo del lavoro da dedurre dall' imponibile Irap e che si sono visti tornare l' aliquota al 3,9% dal taglio di maggio che l' aveva portata al 3,5%, sia su fondi pensione e sui fondi delle casse di previdenza privatizzate. Ci sono, ancora, lo stop all' aumento della Tasi per il 2015, così come la cessione di cessione a Terna Continua > 5

Pagina 7 < Segue Il Sole 24 Ore della rete di trasmissione dell' elettricità delle Fs. La possibilità di election day in maggio con eventuale accorpamento dei previsti rinnovi di sette consigli regionali e degli organi di circa mille Comuni, nonché la ridefinizione del capitolo giochi:? stop all' aumento del Preu (prelievo erariale unico) sostituito da una tassazione aggiuntiva, fortemente contestata dai concessionari pronti a rimettere in discussione davanti ai giudici il cambio in corsa delle condizioni contrattuali, di 500 milioni di euro sui concessionari di Vlt e New slot; anticipo al 2015 della gara di appalto della concessione del gioco del lotto. La blindatura, che inizialmente il Governo voleva porre ieri sera per un voto dell' assemblea in piena notte, verrà posta, dunque, su un testo rivisitato ma non approvato in toto dalla "Bilancio" che, nonostante la maratona notturna di mercoledì e il supplemento di lavori deciso ieri, non è riuscita a concludere i suoi lavori. Tra le novità dell' ultimissima ora spicca anche il raddoppio dell' imposta sostitutiva sui valori di acquisto delle partecipazioni non negoziate in mercati regolamentati e dei terreni edificabili o di destinazione agricola. Aliquote che passano rispettivamente dal 4 all' 8% e dal 2 al 4%. L' emendamento, inizialmente presentato da Maria Cecilia Guerra (Pd), destinava queste risorse (stimate in 150 milioni nel 2015) al fondo per il contrasto della povertà mentre nella riformulazione le risorse affluiranno al fondo Fispe (il Fondo interventi strutturali di politica economica). Sul fronte scuola nel maxiemendamento arrivano 10 milioni (emendamento di Francesca Puglisi del Pd) per prorogare i contratti a termine dei ricercatori e per far partire così il sistema di valutazione delle scuole. Ultimo nodo sciolto dal?governo è quello degli esuberi delle province:?confermando l' emendamento già depositato, è stato introdotto un parametro automatico che considera "in eccesso" il 50% del personale degli enti di area vasta con l' eccezione di quelli destinati a trasformarsi in città metropolitane dove gli "esuberi" sono pari al 30%. Entro fine marzo si dovrà definire quale personale resta assegnato ai nuovi enti e quale sarà avviato alle procedure di mobilità. Nonostante le pressioni, il Governo conferma il no all' ampliamento fino al 2018 delle finestre per andare in pensione con i requisiti "pre Fornero". Dopo il sì del Senato il testo approderà alla Camera per l' ok finale tra domenica e lunedì. RIPRODUZIONE RISERVATA Nella sezione Norme e tributi Gli altri approfondimenti sulla Stabilità Marco Mobili Marco Rogari. 6

Pagina 12 Il Sole 24 Ore Mafia capitale. Interrogato anche il funzionario del Comune trovato con 527mila euro in casa: «Un' eredità» Uno degli arrestati: gestisco i dieci bar della Rai. «Soldi sia a destra che a sinistra» L' ex ad di Ama Panzironi risponde sulle presunte tangenti della cricca alla fondazione di Alemanno. ROMA Le tangenti della cricca mafiosa alla Fondazione Nuova Italia dell' ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, erano una questione di «relazioni». Perché come assicura l' ex amministratore delegato di Ama, Franco Panzironi, «come tutti gli imprenditori romani pagano sia a destra che a sinistra». È solo una parte del più ampio interrogatorio di garanzia dell' ex funzionario della municipalizzata capitolina, travolto nell' inchiesta della Procura della Repubblica di Roma su Mafia Capitale. Il suo verbale, teso a escludere un suo diretto coinvolgimento nel clan capeggiato dal boss Massimo Carminati, fa luce su alcuni spaccati legati alla Fondazione dell' allora sindaco della Capitale, che avrebbe incassato tangenti dall' organizzazione mafiosa concedendo in cambio appalti. I magistrati, coordinati dal procuratore capo Giuseppe Pignatone e dall' aggiunto Michele Prestipino, chiedono conto dei rapporti esistenti tra la Fondazione, con anima di destra, e Salvatore Buzzi, braccio imprenditoriale di Mafia Capitale. «Chiedo scusa dicono i pubblici ministeri Buzzi le ha detto delle cooperative rosse ( ) che pagavano la Fondazione Nuova Italia, che era una fondazione di Alemanno ed era una fondazione di destra che lo pagava dopo le assegnazioni dei lavori». Lo «disse Alemanno precisa Panzironi. Beh veramente lo ha fatto sempre, pure prima e lo ha fatto anche dopo ma non lo ha fatto tramite me». «Aspetti un attimo ribattono i pm se Buzzi apparteneva all' anima di sinistra della fondazione perché pagava la Fondazione Nuova Italia dove c' era dentro Alemanno?». «Perché come tutti gli imprenditori romani spiega Panzironi pagano sia a destra che a sinistra () probabilmente è una questione di relazioni». E di fatti, stando al contenuto dell' interrogatorio di Nadia Cerrito, segretaria di Buzzi nonché delegata a gestire la cosiddetta «contabilità parallela» il «libro nero» delle tangenti erano diverse le somme di denaro che sarebbero state erogate per finanziare le campagne imprenditoriali delle cooperative riconducibili alla "cricca" criminale. Finanziamenti che non sarebbero stati altro che tangenti da liquidare di volta in volta ai singoli esponenti della o politici. In particolare, è il racconto della donna, «le sigle» riportate nel «libro nero» potevano «essere B, vuol dire che me li dava Buzzi, quando mettevo B necessariamente, diciamo, non so da dove provenivano, però io sapevo che me li aveva dati lui e mettevo B (), Carminati poteva essere identificato poche volte ed io lo Continua > 7

Pagina 12 < Segue Il Sole 24 Ore identificavo come Mc». Inoltre, la donna ha condotto gli investigatori a una cassaforte dove sono stati trovati 23mila euro. Tuttavia, ritengono gli investigatori del Ros (Reparto operativo speciale) dei carabinieri, ci sarebbe stato un flusso di denaro che avrebbe raggiunto anche la politica. È il caso dei 572mila euro trovati nell' abitazione del funzionario del Comune di Roma, Claudio Turella. L' uomo, interrogato, ha precisato che «buona parte del denaro era di mio padre», ossia: un' eredità. Il gip, però, chiede conto di questa somma: «E che facevano in contanti a casa, mi scusi eh? Da che mondo e mondo uno si tiene 500mila euro?». Secondo Turella «una parte dei soldi mio padre l' aveva investiti in banca, e c' è l' atto di successione () e una parte li teneva in casa, in casa li teneva, quando lui stava per andarsene, poi, mi ha detto "guarda, prendi questi soldi", ma neanche io immaginavo mai una somma del genere di denaro a casa, perché altrimenti». «E scusi ribatte il gip ha tenuto 500mila euro in contanti a casa? () Cosa ci doveva fare?». «Niente», continua Turella, «niente ci ho fatto perché, scusi, se li mettevo in banca qualcuno mi poteva chiedere ma dove hai preso 500mila euro da mettere». L' ipotesi investigativa, per il momento, è che in realtà quel denaro, ben 572mila euro, siano una maxi tangente che Turella avrebbe custodito prima di dividerla tra i vari soggetti interessati a un appalto per le piste ciclabili del valore di 800mila euro che si era aggiudicato la coop di Buzzi. D' altronde, le perquisizioni domiciliari hanno consentito di trovare nell' abitazione dell' uomo anche «due buste» con stampata la dicitura «segreteria generale direzione dei servizi elettorali piazza Guglielmo Marconi 26/C», con all' interno 100mila euro. E non solo, perché è stata trovata anche un' altra fascetta per banconote con la dicitura «Banca d' Italia». Infine, a ingarbugliare ulteriormente tutta la vicenda, c' è anche il furto di un computer avvenuto lo scorso 5 dicembre dall' interno degli uffici comunali dove Turella lavora. Notebook sul quale ci sarebbero potute essere ulteriori prove della presunta corruzione. Infine l' imprenditore Giuseppe Ietto, uno degli arrestati, ha dichiarato al gip che gestisce «tutti i bar aziendali della Rai, quindi sono dieci bar». RIPRODUZIONE RISERVATA Ivan Cimmarusti. 8

Pagina 15 Il Sole 24 Ore Investimenti ancora in calo, il nodo resta la spesa corrente L' ANALISI Non è un tema nuovo, ma resta il nodo che nessun governo è stato ancora capace di sciogliere nei conti pubblici aldilà degli annunci, dei programmi, dei commissari straordinari: a frenare gli investimenti pubblici in caduta ormai da sette anni consecutivi (diventeranno otto con il 2015) è l' incapacità dei governi di tagliare davvero la spesa pubblica corrente. Ha fatto bene il presidente dell' Ance, Paolo Buzzetti, a ricordarlo ieri e a farne una questione dirimente nel rapporto con il governo. Inversioni di tendenza per il settore dell' edilizia giura l' Ance qui non si vedono neanche nel 2015 e, se le previsioni dell' associazione dei costruttori sono giuste, con l' ulteriore caduta del 2015, si sarà perso dal 2008 al 2015 il 50,3% del mercato. L' uscita della crisi non ci sarà neanche per il complesso del settore, considerando gli investimenti privati, prevede l' Ance. Numeri pazzeschi quelli sulle opere pubblicheche Buzzetti ricorderà anche al presidente del Consiglio Matteo Renzi se questi accoglierà il suo appello a un incontro a Palazzo Chigi. Numeri pazzeschi soprattutto se confrontati con quelli dell' aumento della spesa corrente che nello stesso periodo 2008 2014 è stato del 17 per cento: 20,9 miliardi in più di spesa corrente (con una media di +4,1 miliardi annui) contro una riduzione della spesa in conto capitale di 26,1 miliardi ( 5,1 miliardi l' anno). Ma è credibile oltre che auspicabile uno spostamento di risorse pubbliche dalla spesa corrente a quella per investimenti? Al momento due fatti fanno pensare di no. Il primo è che al passaggio parlamentare della legge di stabilità non ha retto neanche la pallida spending review ipotizzata dal governo (pagano un po' solo comuni e regioni). Il secondo fatto è che nella stessa legge di stabilità ci sono clausole di salvaguardia pesantissime (in particolare 16 miliardi per l' Iva a partire dal 2016) : questo significa che seppure i tagli di spesa pubblica arrivassero il prossimo anno, le risorse ricavate non andaranno prioritariamente a nuovi investimenti, ma a evitare pesanti aumenti di tasse. Semmai il rischio è che per aumentare l' aumento dell' Iva anche nel 2015 si taglino ulteriori investimenti. RIPRODUZIONE RISERVATA GiorgioSantilli. 9

Pagina 44 Il Sole 24 Ore. Approvati dalla Conferenza unificata gli schemi predisposti dal ministero con costruttori e professionisti. Edilizia con moduli semplificati Dovranno essere adottati dalle Regioni e dagli enti locali entro il 16 febbraio. In arrivo i moduli unici semplificati per Cil e Cila, rispettivamente Comunicazione di inizio lavori e Cil asseverata. Si tratta dei più comuni e frequenti interventi di edilizia libera promossi da cittadini e imprese. Lo stop alla babele dei moduli comunali è arrivato ieri in conferenza unificata, con l' approvazione di due schemi predisposti dal ministero della Semplificazione al termine di un lavoro di coordinamento con Regioni e Comuni, ma che ha coinvolto anche rappresentanti dei costruttori edili e dei professionisti tecnici. In base all' accordo sottoscritto ieri, gli schemi vanno adottati «entro sessanta giorni dall' adozione in sede di conferenza unificata», cioè entro il prossimo 16 febbraio. Le Regioni potranno adeguare gli schemi alla legislazione regionale, limitatamente ad alcune parti. Poi toccherà agli enti locali adottare i moduli. L' obiettivo è semplificare la vita a tutti coloro che devono affrontare lavori edilizi per i quali non è necessario né il permesso di costruire, né serve presentare la Scia (Segnalazione di inizio attività). Le recenti novità introdotte dallo Sblocca Italia hanno notevolmente ampliato il ricorso alla Cila, includendo anche interventi di una certa entità, come frazionamenti e accorpamenti di unità immobiliari. Serve una Cil ogni volta che si monta un ponteggio, che si rinnova una pavimentazione esterna oppure quando si montano dei pannelli solari o si installano micro generatori eolici. Dopo le modifiche al testo unico edilizia apportate dallo Sblocca Italia basta la Cil in questo caso asseverata dal professionista (Cila) anche per i frazionamenti e gli accorpamenti di unità immobiliari (senza modifica della volumetria e della destinazione d' uso) e per tutti gli interventi di manutenzione straordinaria che non intervengono sulle parti strutturali degli edifici. La Cila è necessaria anche per modificare la distribuzione interna degli immobili d' impresa o per i gli interventi con cambio di destinazione d' uso dei locali adibiti ad esercizio d' impresa. Più precisamente, gli interventi da segnalare al proprio Comune con una Cil sono quelli previsti dall' articolo 6, comma 2 lettere "b" (opere temporanee da rimuovere entro 90 giorni); "c" (pavimentazioni esterne, per esempio di parcheggi); "d" (collettori solari e pannelli fotovoltaici); "e" (aree giochi gratuiti e arredi urbani pertinenziali). Ancora più estesa la gamma di interventi per i quali si chiede una comunicazione asseverata dal Continua > 10

Pagina 44 < Segue Il Sole 24 Ore tecnico, indicati all' articolo 6, comma 2, lettere "a" e lettera "e bis", norma riscritta in parte dallo Sblocca Italia. In questa lista ci sono tutte le manutenzioni straordinarie che non modificano volumetria e destinazione d' uso, e tutti i frazionamenti e accorpamenti di unità immobiliari senza cambio di destinazione d' uso e volumetria. Cila necessaria anche per realizzare aperture nelle pareti oppure per spostare tramezzi (sempre che non si tocchino le strutture). Infine, la comunicazione asseverata è necessaria per tutte le modifiche interne sui fabbricati ad esercizio d' impresa (sempre che non riguardino le parti strutturali) oppure modificare la destinazione d' uso dei locali adibiti a esercizio d' impresa. L' approvazione degli schemi unici di Cil e Cila (scaricabili dal sito di «Edilizia e Territorio») arriva «in anticipo sulla tabella di marcia» fissata dall' agenda per la semplificazione, sottolinea una nota del dicastero guidato da Marianna Madia. Si tratta della seconda tappa dopo l' approvazione (nel giugno scorso) dei moduli unici di Scia e Permesso di costruire, che le Regioni stanno progressivamente adottando (i tecnici della Semplificazione stanno conducendo un monitoraggio per verificare a livello comunale l' adozione di questi schemi). I moduli si compongono di parti invariabili e parti che invece le Regioni possono modificare o integrare. Nella composizione degli schemi si è però cercato di andare anche oltre, fornendo indicazioni che potessero essere di aiuto al compilatore. «Nel caso degli adempimenti in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro spiegano i tecnici dell' Unità per la semplificazione della Funzione pubblica abbiamo voluto fornire le indicazioni utili a chi normalmente non è a conoscenza del dettaglio delle norme tecniche». RIPRODUZIONE RISERVATA Massimo Frontera. 11

Pagina 11 SONDAGGIO LORIEN CONSULTING A ruota c' è Alfano anche perché è, di molto, il più conosciuto. Il miglior ministro? Franceschini Poi vengono Lupi e Lorenzin. È precipitata Giannini. Il ministro più credibile? È quello ai Beni culturali Dario Franceschini (38%) quasi a pari merito con il ministro dell' Interno Angelino Alfano (37%) che è in assoluto il membro del governo più conosciuto da parte degli italiani (96%). Al terzo e quarto posto dell' indice di credibilità ci sono i titolari di Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi (35%), e della Sanità, Beatrice Lorenzin (34%). È la conferma che una lunga militanza politicoparlamentare paga in termini di autorevolezza quando si va al governo. In cima alla classifica globale della conoscenza e della credibilità dei singoli componenti di governo, dunque, ci sono l' ex segretario del Pd Franceschini e il leader Ncd Alfano, quest' ultimo incalzato da due esponenti del suo movimento Lupi e Lorenzin. Il dato emerge dal rilevamento di Lorien consulting realizzato il 13 e 14 dicembre scorsi. In coda alla classifica ci sono il ministro all' Ambiente, il casiniano Gianluca Galletti (11%) e il ministro agli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta (11%). Molto male anche il titolare del dicastero alle Politiche agricole Maurizio Martina (11%) che pure avrebbe dovuto guadagnare una maggiore esposizione con l' organizzazione di Expo 2015. Poco più su i ministri della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, (14%) e dello Sviluppo economico Federica Guidi (14%) seppure elogiata dal presidente della repubblica. Evidentemente in dieci mesi di governo non sono riusciti a farsi conoscere ed apprezzare dai cittadini italiani. In salita il ministro ai Rapporti con il parlamento Maria Elena Boschi (30%): risulta essere più credibile ed anche più popolare del responsabile dell' Economia Pier Carlo Padoan (29%). Nell' affollata media classifica è in crescita la credibilità del Guardasigilli Andrea Orlando (al 23% è salito di 10 punti in un mese), del ministro del Lavoro Giuliano Poletti: ha guadagnato 8 punti risalendo dal fondo della graduatoria al 17%. Il ministro dell' Istruzione Stefania Giannini era giudicata piuttosto credibile fino a novembre, poi in un solo mese è crollata di 10 punti al 19%. Cresce invece il vigore al ministro della Difesa Roberta Pinotti (più 10 punti al 19%). Riproduzione riservata. FRANCO ADRIANO 12

Pagina 13 Il primo cittadino pentastellato di Parma si fa eleggere vicepresidente dell' associazione dei sindaci. Pizzarotti fa carriera nell' Anci Grillo e Casaleggio non hanno gradito, ma lui niente. Un' altra spallata al grillismo aventiniano. Lui proprio non ci sta a rinunciare ad iniziative ed accordi nel nome di un purismo che non porta da nessuna parte e anzi sembra mettere in crisi il movimento. Così il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, ha accettato di entrare nel listone con tutti i partiti e si è fatto eleggere vice presidente dell' Anci, l' associazione dei sindaci d' Italia. Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio non hanno gradito ma lui, come sempre, è andato avanti per la sua strada. E adesso è al vertice dell' organizzazione dei sindaci, unico 5stelle nel gotha dei primi cittadini. Neanche a parlarne di rimanere fuori da tutto, come predica Grillo. Lui, la sua città, la vuole rappresentare al meglio, con buona pace dei guru del suo movimento. Così ha approvato l' accordo unitario tra i partiti per arrivare al vertice dell' associazione. Dice: «Ho accettato perché servono risposte immediate alle problematiche dei Comuni, che rischiano anche quest' anno forti tagli sulla spesa corrente. Sono due anni che sostengo che così non si può andare avanti e che dobbiamo continuare a garantire ai nostri cittadini i servizi essenziali. Decisioni prese unidirezionalmente non fanno gli interessi delle città e dei cittadini, perciò è tempo che il governo cominci ad ascoltare le nostre istanze». Nell' organo direttivo del' Anci oltre a Pizzarotti sono entrati anche Ignazio Marino (Roma, Pd), Giuliano Pisapia (Milano, Sel), Giovanni Di Giorgi (Latina, centrodestra) e altri cinque. Una grande coalizione che ha compreso pure i 5stelle. C' è voluta tutta l' abilità diplomatica di Piero Fassino, presidente dell' Anci, ma alla fine l' accordo è stato trovato per una gestione unitaria dall' associazione, compresi i pentastellati. «Le nostre città dice Pizzarotti non sono dei bancomat dal quale prelevare continuamente risorse, ma i primi centri di cultura che tutelano i diritti degli italiani. Parole come «scuola» o «welfare» non sono per noi dei costi, ma degli investimenti. Quindi il governo sappia che c' è un Paese che viaggia molto più veloce della politica, e questo è il Paese rappresentato dalle città». Pizzarotti è intenzionato a giocare un ruolo nelle istituzioni, come aveva preannunciato nella sua convention di Parma, attirandosi il sarcasmo di Grillo: «Più che correnti ostili all' interno del movimento Continua > 13

Pagina 13 < Segue abbiamo degli spifferi». Lo spiffero sarebbe appunto Pizzarotti, che continua a sfidare Grillo, forte della partecipazione alla sua iniziativa: vi hanno presenziato, sfidando le ire del cerchio magico grillino, tra gli altri Walter Rizzetto, Giulia Sarti, Cristian Iannuzzi, Mara Mucci, Eleonora Bechis, Marco Baldassarre, Sebastiano Barbanti, Gessica Rostellato, Tancredi Turco, la senatrice Michela Montevecchi, l' eurodeputato Marco Affronte, Maurizio Romani, Alessandra Bencini, Maria Mussini, Laura Bignami, Andrea Defranceschi. Un fronte che fa paura anche a Grillo, che non ha osato espellere Pizzarotti e i suoi accoliti, preferendo fare buon viso a cattiva sorte e ingoiare le sue iniziative, come questa dell' Anci, anche se sarà difficile per Grillo sostenere nelle piazze che non si tratta per il presidente della repubblica invece ci si accorda sull' Anci, quando gli interlocutori sono gli stessi. Ma il sindaco di Parma ha aperto un altro fronte. Vi ricordate le critiche di Grillo ai sindaci che vanno in giro per il mondo a spese delle casse pubbliche? Ebbene Pizzarotti è diventato un primo cittadino globetrotter, primatista dei sindaci che espatriano, con tanti saluti alla spending review. È appena tornato (insieme ad un assessore) dal Giappone e si appresta a ripartire per gli Stati Uniti, incurante delle critiche di chi sostiene che i rapporti internazionali vanno tenuti dallo Stato e non dai singoli Comuni. Un via vai che ha indotto il Pd a presentare un esposto alla Corte dei conti: le spese sottratte al bilancio comunale sono congrue? «La trasferta in Giappone del sindaco, dell' assessore e di un dipendente dice il capogruppo Pd, Nicola Dall' Olio e le relative spese di viaggio non risultano essere state autorizzate da alcun atto, come prevede la legge. Le spese sostenute appaiono improprie poiché non trovano giustificazioni nelle funzioni e nei fini istituzionali dell' ente Comune. Inoltre il rischio è che mentre si va in Giappone, Parma perda l' Europa e resti tagliata fuori dalle principali direttrici di trasporto e di sviluppo. Il sindaco, invece di andare 5 giorni senza alcun mandato alla sagra dello spaghetto di Kagawa, farebbe bene a cercare di mantenere Parma agganciata all' Europa». Secondo Pizzarotti il soggiorno in Giappone è stato utile per spianare la strada ad accordi commerciali, tanto che ripeterà l' esperienza, tra qualche mese, negli Stati Uniti, dove si fermerà tre settimane. A nome dell' ambasciatore, l' invito gli è stato recapitato dal console generale Usa a Milano, Philip Reeker: «L' invito spiega il console rientra nel programma di scambio International Visitor Leadership Program, sponsorizzato dal Dipartimento di Stato, con invito a persone considerate leader in diversi campi, dalla politica alla cultura, dall' economia all' istruzione universitaria, con costi interamente a carico dell' amministrazione americana». Pizzarotti ha ringraziato e detto sì. Se ne starà 20 giorni negli Stati Uniti e se Grillo emetterà qualche fatwa là arriveranno assai ovattate. Ma il pidiessino Dall' Olio torna alla carica: «Il sindaco va in giro per il mondo mentre qui, per fare un esempio, il cantiere della nuova sede della Scuola per l' Europa è fermo da un anno e mezzo. L' edificio benché realizzato per più del 90% sta andando incontro ad un rapido degrado. Il rischio è che alla prossima e ormai imminente visita ispettiva europea si perda l' accreditamento come Scuola per l' Europa. E vengano così a mancare le condizioni per mantenere la sede di Efsa, l' Autorità europea per la sicurezza alimentare che rende unica Parma nel panorama delle città italiane di media dimensione». Mentre tutti i sindaci d' Italia, complici le difficoltà di bilancio, tirano i remi in barca, Pizzarotti coltiva un afflato internazionale e si appresta pure a resuscitare la pratica caduta in disuso dei gemellaggi comunali: gemellerà Parma con Kagawa. In giugno, annuncia il Comune pentastellato: «I nuovi amici giapponesi verranno a Parma, su invito del Comune, per partecipare ad una manifestazione dedicata alla gastronomia» e sarà firmato un protocollo come intesa preventiva per il patto di gemellaggio da proporre ai rispettivi consigli comunali. Pizzarotti ha la vocazione agli esteri, con biglietti aerei e soggiorni pagati dai bilanci pubblici. Grillo il moralizzatore ha un diavolo per capello ma lui risponde che il mestiere di sindaco prevede anche le Continua > 14

Pagina 13 < Segue relazioni internazionali. Con buona pace di chi, dentro il movimento, lo critica: «Io penso sempre di avere dato molto al movimento e di avere contribuito anche alla sua crescita. È come casa mia, ci sto bene. Se poi qualcuno pensa che non sia più il mio posto, lo può dire e possiamo parlarne, ma io voglio rimanere». Riproduzione riservata. GIORGIO PONZIANO 15

Pagina 14 Sta facendo saltare l' accordo nel Pd per confermare, senza primarie, il governatore Rossi. Civati stuzzica Renzi in Toscana Candidando alla Regione il prodiano Luciano Modica. In attesa di sapere se e quando uscirà dal Pd, tormentone che ormai accompagna ogni direzione nazionale a cui partecipa e ogni voto a rischio fiducia in Parlamento, Pippo Civati ha deciso di punzecchiare Matteo Renzi a casa sua, in Toscana. Il deputato brianzolo a capo di una delle minoranze di Largo Nazareno, sede nazionale del Pd a Roma, non si mescola infatti con quella storica di Pier Luigi Bersani né coi dalemiani di Ugo D' Attorre e men che meno coi bindiani, il deputaro brianzolo, si diceva, s' è deciso infatti a disturbare il manovratore Renzi là dove le cose si sono meglio accomodate e cioè dove il segretario Pd ha stretto un accordo con la sinistra interna per la riconferma del governatore uscente Enrico Rossi. L' intesa, come è noto, avrebbe evitato le primarie che invece Civati ha fatto chiedere ai suoi, tirando fuori un toscano d' adozione con un lungo pedigree Pds Ds Pd, Luciano Modica, già sottosegretario all' università nel Prodi II e già capo dei rettori italiani quando era il magnifico di Pisa. Come ha dato conto ieri la cronaca fiorentina di Repubblica, Modica ha scritto nei giorni scorsi direttamente a Rossi affinché sia lui, il governatore, a togliersi di dosso la ricandidatura disputandosela ai gazebo: «Sarebbe un segnale importante di responsabilità politica il comune impegno a far svolgere le primarie per parlare e far parlare di fatti, proposte e idee». Lettera a cui Rossi non ha risposto, al contrario di quanto aveva fatto, tempo addietro, quando lo stesso Civati le aveva chieste: «Sono pronto», aveva risposto sibillino il governatore. La richiesta, però, non può essere ignorata a lungo. Anzi Repubblica ha riferito di un incontro riservato, domenica, fra lo stesso presidente toscano e il segretario regionale del Pd, il renziano Dario Parrini, a cui avrebbe partecipato anche il responsabile enti locali Stefano Bruzzesi, per decidere il da farsi. Non si sa cosa si siano detti. Certo è che qualcuno, nella maggioranza, suggerisce di lasciar fare e di invitare Modica e i civatiani toscani a raccogliere le firme per la candidatura, convinti che l' impresa sia titanica. Secondo le regole piddine, per quel livello di rappresentanza occorrono o 150 firme di eletti nell' assemblea regionale, quota impossibile per i civatiani, o il 15% degli iscritti toscani, pari a 9mila firme. Ma è proprio su quest' ultimo obiettivo che si orientano i fan dell' ex sottosegretario. Lo spostamento a gennaio 2015 dell' assemblea regionale, prevista per novembre, cambierebbe anche l' anno di riferimento per la conta dei Continua > 16

Pagina 14 < Segue tesserati al 2014 e, per effetto del calo di iscrizioni, basterebbero 4mila militanti piddini a sottoscrivere la candidatura Modica. Un' interpretazione, questa, che avrebbe motivato non solo i civatiani ma lo stesso professore, che starebbe preparando un suo comitato. L' eventuale primaria piddina Rossi Modica sarebbe una sfida nella sfida: anche il governatore com' è noto viene dalla forte federazione pisana del partito e, quando Il matematico catanese nel 1993 guidava l' antico ateneo, Rossi faceva l' assessore e poi il sindaco a Pontedera (Pi); quando poi il rettore era diventato capo degli omologhi italiani, l' altro era diventato il potentissimo assessore regionale alla Sanità. E mentre il professore andava al Senato e poi al governo, l' ex sindaco cresceva politicamente fini a diventare, nel 2010, presidente toscano. E Civati? Che cosa guadagnerebbe in tutto questo, si chiede più d' uno? In attesa di decidere del suo futuro, dentro o a sinistra del Pd, l' ex rottamatore in questo modo prende l' iniziativa politica, tiene desta l' attenzione, frequenta la base, anche quella delle altre minoranze invece piuttosto trascurata dai suoi leader, che puntano tutta l' azione anti Renzi all' interno del Parlamento. Stuzzicare Renzi è poi la passione di Civati: contro Rossi aveva già candidato anche Tomaso Montanari, allievo di Salvatore Settis, critico d' arte indefessamente critico del Rottamatore, dopo aver calcato nel 2011 il palco della Leopolda, come Civati l' aveva fatto nel 2010. Poi Montanari aveva fatto un passo indietro: Rossi, in fin dei conti, aveva pensato a lui come assessore alla cultura nel rimpasto di giunta dell' anno scorso. Erano stati i renziani, disse lo stesso Montanari, a opporre il veto. Ma, insomma, Rossi che colpa ne aveva? Riproduzione riservata. GOFFREDO PISTELLI 17

Pagina 31 Testimoni di giustizia assunti dalle p.a. I testimoni di giustizia potranno essere assunti con uno specifico programma nelle pubbliche amministrazioni. Il ministro dell' interno Angelino Alfano ha firmato il regolamento che, di concerto con il ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Maria Anna Madia, disciplina le modalità di assunzione. «Un provvedimento molto atteso», ha sottolineato Alfano in una nota, «che va nella direzione di assicurare a chi ha offerto un contributo essenziale alla giustizia il necessario e doveroso riconoscimento dello stato». Sarà possibile per questa categoria di persone, parificate per questo aspetto alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, accedere a un programma di assunzione in tutte le pubbliche amministrazioni, dello stato e degli enti locali. Il ministero dell' interno e le amministrazioni interessate alle assunzioni procederanno d' intesa alla ricognizione dei posti disponibili che verranno assegnati anche tenendo conto delle specifiche esigenze di tutela dei beneficiari. 18

Pagina 37 Italia prima in Europa e sessantanovesima nel mondo per corruzione. Occorre invertire la rotta. Più trasparenza sul mercato Sistema camerale al fianco delle piccole e medie imprese. Prima in Europa e sessantanovesima nel mondo. È questa l' allarmante posizione che l' Italia occupa nella classifica internazionale della corruzione percepita stilata da Transparency. Un posizionamento che rischia di mettere una seria ipoteca sull' immagine del Belpaese su scala mondiale, con ovvie conseguenze negative sull' intero sistema imprenditoriale e non solo. I fenomeni corruttivi, infatti, costituiscono un deterrente importante agli investimenti stranieri e un fattore discriminante sulle scelte territoriali di insediamento delle attività produttive. Un fatto quest' ultimo che rischia di aumentare ulteriormente il divario tra le diverse realtà geografiche del nostro paese. Perché la corruzione impedisce il corretto e libero agire del mercato. Contrasto e prevenzione dunque devono essere le parole chiavi per mettere un freno alla dilagante pratica corruttiva in Italia. Ma per questo occorre avere ben chiaro le dimensioni e le caratteristiche di questo fenomeno. Esistono infatti diversi tipi di corruzione. Abbiamo, anzitutto, i fenomeni corruttivi ad "alto impatto". Sono quelli che vengono generati dall' infiltrazione della criminalità organizzata nel sistema produttivo. A questo proposito la tracciabilità e la trasparenza dei collegamenti tra le imprese possono essere dei preziosi strumenti per contribuire a contrastare questo fenomeno. Un' ulteriore tipologia attiene alla micro corruzione, quella che viene alimentata dall' eccessiva e inutile burocrazia. Perché tra le pieghe di una burocrazia dispersiva e farraginosa si annidano con più facilità le pratiche corruttive che diventano un' alternativa per abbreviare i tempi e superare i molti ostacoli che rallentano l' attività d' impresa. Ma non è che un vantaggio illusorio. A conti fatti la corruzione, infatti, sottrae fiducia e risorse necessarie per un libero mercato fondato su regole uguali per tutti. Occorrono quindi azioni volte a semplificare il rapporto tra la Pubblica Amministrazione e l' impresa, consentendo il contatto immediato attraverso il pieno utilizzo delle potenzialità offerte dai sistemi digitali. Ma non solo. La micro e la piccola impresa per loro dimensione e, di conseguenza, per le figure professionali presenti al loro interno, risultano, infatti, essere soggetti particolarmente esposti a subire comportamenti «corruttivi». Pertanto si rende opportuno sviluppare anche un intervento diretto a fornire, in particolare a questa tipologie di imprese, informazioni su quali strumenti e modalità possono essere attivati per Continua > 19

Pagina 37 < Segue «difendersi» dalle pressioni volte a instaurare meccanismi corruttivi. Avendo davanti questo articolato scenario il Sistema camerale ha sviluppato azioni e strumenti di contrasto alla corruzione. Le Camere di commercio sono infatti chiamate dalla loro legge costitutiva a intervenire per promuovere l' azione di repressione della concorrenza sleale e per essere al fianco delle imprese e per sostenerle nella loro attività di sviluppo. Quattro sono le linee progettuali sulle quali si basa il piano di interventi camerali: ascolto delle difficoltà delle imprese e l' accompagnamento alla denuncia; realizzazione di una rete territoriale di sportelli per la legalità; supporto alle amministrazioni pubbliche per la realizzazione non formale dei programmi triennali per la prevenzione della corruzione; realizzazione di azioni di tipo informativo e culturale per la lotta e la prevenzione della corruzione. Sono linee progettuali che si stanno concretizzando anche grazie alla conoscenza da parte delle Camere di commercio delle dinamiche imprenditoriali e dei danni che le imprese subiscono a causa delle diverse fattispecie di illegalità. Entrando più nello specifico delle azioni, le Camere di commercio hanno sviluppato dei sistemi di interrogazione del Registro delle Imprese che consentono la piena tracciabilità e trasparenza dei collegamenti tra le imprese. Solo nel 2013 sono stati oltre 6 milioni le consultazioni fatte. Sul lato della semplificazione e della digitalizzazione le Camere di commercio hanno invece sviluppato strumenti di accesso come il portale impresainungiorno.gov.it e i relativi servizi di sportello unico delle attività produttive. Un portale attraverso il quale ad oggi sono già stati completati oltre 250 mila adempimenti legati all' esercizio dell' attività di impresa. Si tratta di adempimenti totalmente digitalizzati che garantiscono non solo la velocità ma anche la piena trasparenza delle procedure. Tra le azioni messe a punto per tutelare le imprese, l' Unione italiana delle Camere di commercio ha avviato inoltre delle importanti collaborazioni con i soggetti del mondo istituzionale e del partenariato sociale che più sono impegnati nella prevenzione e nella lotto alla criminalità economica. La partnership con Transparency International Italia ne è un valido esempio. Un sodalizio quest' ultimo, nato con l' obiettivo di realizzare e diffondere un manuale anticorruzione sulla base di un protocollo sottoscritto nel 2013. Si tratta di un vademecum studiato appositamente per indicare alle piccole e medie imprese italiane le azioni che possono concretamente mettere in atto per difendersi dalla insidie corruttive, fornendo contestualmente agli imprenditori un metodo di autovalutazione del loro livello di esposizione al rischio corruzione. Occorre dunque recuperare il senso di urgenza per realizzare azioni di prevenzione basate sulla trasparenza del mercato, sull' utilizzo dei sistemi digitali per la certezza delle procedure e la loro tracciabilità, sulla vicinanza alla piccola e media impresa con l' obiettivo di non lasciarla sola. Perché l' isolamento può far cadere l' imprenditore in difficoltà una facile vittima della corruzione. Proprio per questo è necessario dunque l' impegno di tutti. Il Sistema camerale di certo continuerà a non far mancare il suo. GIUSEPPE DEL MEDICO 20

Pagina 39 Ok in Unificata alle due nuove comunicazioni di inizio lavori previste dallo Sblocca Italia. Edilizia, un modello in comune Gli enti useranno uno schema unico per i piccoli interventi. Un modello unico, identico per tutti gli 8.000 comuni italiani, da utilizzare per i piccoli interventi edilizi che non implicano modifiche strutturali degli edifici. Per aprire porte o spostare pareti all' interno dell' appartamento non servirà più alcun tipo di nullaosta ma basterà compilare il modello e farlo asseverare da un tecnico. E se si tratta di manufatti rimovibili, opere di pavimentazione di spazi esterni, pannelli fotovoltaici, aree ludiche non sarà nemmeno necessario attendere l' ok del professionista. Regioni e comuni avranno 60 giorni di tempo per rendere operative le due nuove comunicazioni di inizio lavori (Cil e Cila) che rispetto ai tradizionali strumenti autorizzatori (Scia, SuperDia e permesso di costruire) consentono di iniziare subito i lavori, semplificando così gli adempimenti per cittadini e imprese. Il countdown per il recepimento dei modelli da parte degli enti locali è già partito. Ieri, infatti, la Conferenza unificata, in anticipo sulla tabella di marcia, ha approvato i modelli previsti dal decreto Sblocca Italia (dl 133/2014) facendo così partire l' attuazione dell' Agenda per la semplificazione 2015 2017. La comunicazione di inizio lavori (Cil) può essere utilizzata per tutti gli interventi previsti dalle lettere b, c, d, e dell' art. 6 comma 2 del Testo unico sull' edilizia (dpr 380/2001). Quindi, in primis, opere dirette a soddisfare esigenze temporanee e a essere immediatamente rimosse al cessare della necessità (o comunque non oltre 90 giorni). Ma anche opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, vasche di raccolta delle acque, pannelli solari, generatori eolici (con altezza complessiva non superiore a 1,5 metri e diametro non superiore a 1 metro) e aree ludiche senza fini di lucro. La comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila) servirà invece per le ipotesi residuali previste dall' art. 6 comma 2 del dpr 380, ossia per gli interventi di manutenzione straordinaria (compresa l' apertura di porte interne o lo spostamento di pareti a condizione che non riguardino le parti strutturali dell' edificio) e per le modifiche edilizie interne da realizzare nei fabbricati adibiti all' esercizio dell' attività di impresa. Nel dare l' asseverazione il tecnico abilitato dovrà attestare, sotto la propria responsabilità, che i lavori sono conformi agli strumenti urbanistici e ai regolamenti edilizi, nonché compatibili alla normativa Continua > 21