UNA NUOVA SPECIE DI CIRRORHYNCHUS APFELBECK, 1898 DELL ITALIA MERIDIONALE (Coleoptera Curculionidae Entiminae)

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P. ABBAZZI & L. MAGNANO: Una nuova specie di Cirrorhynchus Apfelbeck... 73 PIERO ABBAZZI & LUIGI MAGNANO UNA NUOVA SPECIE DI CIRRORHYNCHUS APFELBECK, 1898 DELL ITALIA MERIDIONALE (Coleoptera Curculionidae Entiminae) ABSTRACT - ABBAZZI P. & MAGNANO L., 2003 - A new species of Cirrorhynchus Apfelbeck, 1898 from Southern Italy (Coleoptera Curculionidae Entiminae). Atti Acc. Rov. Agiati, a. 253, 2003, ser. VIII, vol. III, B: 73-80. Cirrorhynchus sclanoi, new species from Basilicata (Southern Italy), is described. It is allied with C. pilipes (Leoni, 1907) to which it differs morphologically in some characters, allowing the separation of the two species. A key of the four Italian species of Cirrorhynchus [falzonii (F. Solari, 1947); pilipes (Leoni, 1907); plumipes (Germar, 1817) sclanoi n. sp.] is given with the aim of updating their systematic position. KEY WORDS - Coleoptera, Curculionidae, Entiminae, Cirrorhynchus, New species, Italy, Basilicata. RIASSUNTO - ABBAZZI P. & MAGNANO L., 2003 - Una nuova specie di Cirrorhynchus Apfelbeck, 1898 dell Italia meridionale (Coleoptera Curculionidae Entiminae). Viene descritto e raffigurato Cirrorhynchus sclanoi nuova specie della Basilicata (Italia Meridionale). Esso è affine a C. pilipes (Leoni, 1907) con il quale sono confrontate le principali caratteristiche morfologiche che permettono di separare le due specie. Viene fornita una chiave dicotomica delle quattro specie di Cirrorhynchus presenti in Italia [falzonii (F. Solari, 1947); pilipes (Leoni, 1907); plumipes (Germar, 1817); sclanoi n. sp.] al fine di aggiornare la loro posizione sistematica. PAROLE CHIAVE - Coleoptera, Curculionidae, Entiminae, Cirrorhynchus, Nuova specie, Italia, Basilicata. Lo studio di alcuni esemplari inviatici in esame, ci ha permesso di individuare una nuova specie di Cirrorhynchus Apfelbeck, diffusa nella Basilicata, la cui descrizione è oggetto della presente nota.

74 Atti Acc. Rov. Agiati, a. 253, 2003, ser. VIII, vol. III, B Cirrorhynchus sclanoi n. sp. Diagnosi Un Cirrorhynchus morfologicamente affine a C. pilipes (Leoni, 1907), dal quale si distingue per il funicolo antennale più lungo, per le setole delle interstrie più corte e semiaderenti al tegumento, per le metatibie dei più ampiamente incavate al margine preapicale interno, per la configurazione dell edeago (fig. I: 1,2; fig. II: 1,2; fig. III:1,2). Materiale esaminato Basilicata: Holotypus : (PZ) San Costantino Albanese, 650 m slm, 16.V.1993, F. Montemurro leg.; Serie paratipica: 3, 2, San Costantino Albanese, 650 m slm (PZ), 16.V.1993, F. Montemurro leg.; 1, (PZ) Timpa della Posta, 850 m slm, Abriola (F. Basento PZ ), trap. N 4, 4.VI.1995, A. Romano leg.; 2 Monte Alpi, Rifugio Favino, 1500 m slm, Carbone (PZ), 10.VIII.1992, G. Sclano leg.; 1, Pollino, Bosco Magnano (PZ), 6.VIII.1967, F. Tassi leg.; 1, (PZ) dint. Cersosimo 500 m slm, F. Montemurro leg. Holotypus in coll. Magnano, paratipi in coll. Abbazzi e Magnano. Misure (mm) dell holotypus e dei paratipi e lt lup lap lue lae lus luf luc Holotypus 10,8 2,2 2.4 6,6 4,2 2,4 2,1 0,7 Paratypi Paratypi 10,6 2,2 2,4 6,4 4,2 2,6 2,1 0,7 11,8 2,4 2,9 7,1 4,7 2,8 2,4 0,8 11,1 2,3 2,7 6,8 4,8 2,4 2,1 0,7 12,4 2,5 3,0 7,7 5,4 2,8 2,3 0,8 Abbreviazioni utilizzate nello schema: lt, lunghezza complessiva (rostro compreso); lup, lunghezza protorace dal margine anteriore a quello posteriore lungo la linea mediana; lap, larghezza massima protorace; lue, lunghezza elitre dal margine anteriore all apice, lungo la sutura; lae, larghezza massima elitre; lus, lunghezza scapo; luf, lunghezza funicolo; luc, lunghezza clava. Descrizione dell holotypus (maschio) Colore bruno pece con zampe e antenne più chiari. Rostro, compresi gli pterigi, 1,3 volte più lungo che largo; pterigi moderatamente

P. ABBAZZI & L. MAGNANO: Una nuova specie di Cirrorhynchus Apfelbeck... 75 Fig. I. Habitus: 1) Cirrorhynchus sclanoi n. sp. holotipus (Leoni, 1907). 2) Cirrorhynchus pilipes dilatati all esterno, aperti anteriormente. Epifronte ristretta in avanti fino a livello degli pterigi, a lati subcareniformi nella metà anteriore e arrotondati in quella posteriore, con areole fitte e contigue, alcune confluenti, e lieve carena longitudinale mediana interrotta a livello della metà degli occhi. Spazio interoculare largo quanto il rostro a livello della inserzione delle antenne e quanto il diametro maggiore degli occhi. Capo globoso, conico, finemente areolato, con piccola foveola fra gli occhi. Occhi convessi, dorso-laterali, ovali, a diametro maggiore in senso longitudinale. Scapo sottile, diritto, ingrossato gradualmente nel terzo apicale, con fini setole applicate. Antennomeri claviformi, primo 4 volte più lungo che largo all apice, secondo 5,5 volte più lungo che largo all apice, terzo e quarto 2 volte più lunghi che larghi all apice, quinto-settimo 1,5 volte più lunghi che larghi all apice. Clava fusiforme

76 Atti Acc. Rov. Agiati, a. 253, 2003, ser. VIII, vol. III, B allungata, 2,5 volte più lunga che larga, più lunga dei quattro antennomeri che la precedono. Protorace poco più largo che lungo, con la massima larghezza poco avanti la metà, subarrotondato ai lati, a margine anteriore appena più stretto di quello basale. Pronoto regolarmente convesso, con granuli fitti, distanti uno dall altro poco meno di un loro diametro, lucidi, più convessi sul disco, con poro setigero laterale sul quale è inserita una setola piliforme ricurva, lunga il doppio del diametro del granulo stesso, diretta verso la linea mediana. Elitre allungate ovali, smarginate alla base, ad omeri non molto pronunciati, con la maggiore larghezza nel terzo basale, e base appena più larga di quella del protorace. Superficie con granuli poco più grandi di quelli del disco del pronoto; strie poco evidenti, con piccole areole seriate separate da un granulo appena più piccolo del loro diametro, dal cui lato posteriore emerge una squametta piliforme. Interstrie sub-convesse, larghe il doppio delle strie, con granuli appiattiti sul disco, più evidenti e delineati verso la declività posteriore dove spiccano sul fondo squamoso. Vestitura discretamente densa, costituita da squame ovali aderenti a riflessi madreperlacei, disposte a formare macchie ai lati e nella declività posteriore e da setole di colore paglierino, lunghe il doppio delle squame, semicoricate sul disco e appena visibili nel terzo distale in visione laterale; esse sono disposte su due-tre serie e sono inserite sul lato posteriore dei granuli. Femori mutici, clavati; tibie anteriori ricurve all interno all apice, le medie profondamente incavate ad arco al lato interno avanti l estremità; le posteriori con una lunga frangia di peli e con incisione preapicale ampia e profonda limitata da un semplice dente (fig. II, 1). Tarsomeri: 1 triangolare, 1,5 volte più lungo che largo, 2 triangolare lungo quanto largo, 3 profondamente bilobo, onichio lungo il doppio del 3. Metatorace e urosterni apparenti con granuli della metà più piccoli di quelli delle elitre. Metasterno e 1 urosterno apparente profondamente incavati, 5 urosterno apparente con una lunga frangia di peli nella parte apicale. Habitus fig. I,1; edeago in visione dorsale e laterale fig. II,1. Descrizione della femmina La differisce dal per le elitre più arrotondate ai lati, per le promeso- e metatibie quasi rette, le meso- e metatibie senza incavo preapicale interno e le metatibie senza lunga frangia di peli sul margine interno. Inoltre per gli urosterni piani e il 5 senza frangia apicale di peli.

P. ABBAZZI & L. MAGNANO: Una nuova specie di Cirrorhynchus Apfelbeck... 77 Fig. II. Profilo metatibia sinistra dei : 1) Cirrorhynchus sclanoi n. sp. 2) Cirrorhynchus pilipes (Leoni, 1907) 3) Cirrorhynchus falzonii (F. Solari, 1947) 4) Cirrorhynchus plumipes (Germar, 1918). Descrizione dei paratipi I paratipi non differiscono dall holotypus, tranne che nella presenza più o meno marcata di squame metalliche. Comparazione Nella diagnosi abbiamo già fornito alcuni dati comparativi fra sclanoi n. sp. e l affine pilipes (Leoni). Diamo in contrapposto un elenco di caratteri morfologici atti a differenziare meglio le due specie: sclanoi 1. lati del rostro appena ristretti alla metà 2. primi due antennomeri più lunghi, clava più stretta e più lunga, funicolo più lungo 3. squamule elitrali più strette e più corte 4. pubescenza delle interstrie, vista di profilo, semiaderente al tegumento 5. zampe meno robuste, femori più clavati, metatibie del con incavatura più ampia 6. edeago in visione dorsale e laterale come in fig. III, 1 pilipes 1. lati del rostro ristretti alla metà 2. primi due antennomeri più corti, clava più larga e più corta, funicolo più corto 3. squamule elitrali più larghe e più lunghe 4. pubescenza delle interstrie, vista di profilo, sollevata dal tegumento quasi a 45 5. zampe più robuste, femori meno clavati, metatibie del con incavatura più stretta 6. edeago in visione dorsale e laterale come in fig. III, 2

78 Atti Acc. Rov. Agiati, a. 253, 2003, ser. VIII, vol. III, B Distribuzione geografica C. sclanoi n. sp. è presente nella Basilicata a quote comprese fra 500 e 1500 m slm. I dati della letteratura per la Basilicata finora riferiti a O. pilipes sono da attribuire a O. sclanoi. Derivatio nominis La specie è dedicata a Giuseppe Sclano, uno dei suoi raccoglitori. Cirrorhynchus pilipes stat. nov. Fino ad oggi Cirrorhynchus pilipes era considerato essere una sottospecie di C. crinipes. In base ai caratteri che abbiamo osservato, i due taxa possono essere considerati due specie distinte. crinipes 1. secondo antennomero 1/3 più corto del primo 2. rostro più lungo e più snello. Epifronte più stretta 3. squame delle elitre ovali 4. incavo preapicale delle meso- e metatibie del più stretto e più profondo; sulle metatibie l incavo termina con una spina 5. apice dell edeago incavato ai lati della più larga sporgenza centrale pilipes 1. primo e secondo antennomero subeguali in lunghezza 2. rostro più corto e più tozzo, epifronte più larga, spazio interoculare più largo 3. squame delle elitre lanceolate 4. incavo preapicale delle meso- e metatibie del più largo e più superficiale: sulle metatibie l incavo termina con una spina appena apprezzabile 5. apice dell edeago rettilineo ai lati della meno larga sporgenza centrale La scoperta di questa nuova entità ci offre l occasione per riassumere il quadro delle specie di Cirrorhynchus attualmente presenti in Italia e per proporre una loro chiave dicotomica, a integrazione di quella già data da COLONNELLI (1975: 58), corredata dalle figure delle metatibie dei (fig. II: 1, 2, 3, 4) e dei relativi edeagi (fig. III: 1, 2, 3, 4): 1. Metatibie non incise nell orlo apicale interno (fig. II, 4)... plumipes (Germar) Metatibie con una incisione più o meno profonda sull orlo apicale interno...2 2. Pubescenza delle elitre sollevata e ben apprezzabile in visione laterale...3 Pubescenza delle elitre semicoricata o aderente al tegumento, appena apprezzabile in visione laterale. Metatibie con incisio-

P. ABBAZZI & L. MAGNANO: Una nuova specie di Cirrorhynchus Apfelbeck... 79 Fig. III. Edeago in visione dorsale e laterale: 1) Cirrorhynchus sclanoi n. sp. 2) Cirrorhynchus pilipes (Leoni, 1907) 3) Cirrorhynchus falzonii (F. Solari, 1947) 4) Cirrorhynchus plumipes (Germar, 1918). ne apicale interna larga e profonda (fig. II, 1). Frangia interna con peli sottili e radi, squame delle elitre ovali. Habitus come in fig. I, 1. Endemita appenninico meridionale della fascia collinare e submontana della Basilicata fra 500 e 1500 m di quota...sclanoi n. sp. 3. Metatibie con incisione semicircolare stretta e profonda, limitata da una escrescenza laminiforme, uncinata da un lato (fig. II, 3). Frangia interna più corta. Squame delle elitre ovaliellittiche. Endemita appenninico e subappenninico nella fascia fra 250 e 1400 m di quota... falzonii (Solari) Metatibie con incisione poco profonda, limitata da un semplice dente (fig. II, 2). Frangia interna più lunga. Squame delle elitre allungate, appuntite. Habitus come in fig. I, 2. Endemita appenninico...pilipes Leoni CATALOGO DELLE SPECIE ITALIANE falzonii (F. Solari, 1947) Otiorrhynchus (Cirrorhynchus) falzonii Solari, 1947 Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo

80 Atti Acc. Rov. Agiati, a. 253, 2003, ser. VIII, vol. III, B pilipes (Leoni, 1907) Otiorrynchus (Cirrorhynchus) crinipes var. pilipes Leoni, 1907 plumipes (Germar, 1817) Curculio plumipes Germar, 1817 sclanoi n. sp. hoc opus Lazio, Molise, Campania, Puglia, Calabria Italia (Friuli Venezia Giulia), Austria (Steiermark, Kärnten), Croazia, Slovenia, Bosnia Erzegovina, Serbia, Albania Basilicata RINGRAZIAMENTI Ringraziamo sentitamente i colleghi Fernando Angelini (Francavilla Fontana - BR) e Giuseppe Sclano (Empoli- FI) per averci generosamente donato il materiale tipico della nuova specie; Paolo Magrini (Firenze) che ha realizzato le belle fotografie che accompagnano il testo; Laura Maggini (Museo Zoologico «La Specola» Firenze) per la collaborazione prestata nella elaborazione delle fotografie allo scanner. Le fotografie sono state eseguite con microscopio NIKON Labophot 2 e corpo macchina NIKON F.801 S, utilizzando flash NIKON speedlight SB.25 BIBLIOGRAFIA COLONNELLI E., 1975 - Osservazioni sulla distribuzione e sulla sistematica di alcune specie di Curculionidi (Coleoptera Curculionidae) Bollettino dell Associazione Romana di Entomologia, 29 [1974] (3-4): 55 63. GERMAR E. F., 1817 - Reise nach Dalmatien und in das Gebiet von Ragusa. Mit 9 illum. Kupfern in 2 charten Leipzig und Altenburg: F. A. Brockhaus. (Curculionidi: 226-249). LEONI G., 1907 - Specie e varietà nuove o poco cognite ed appunti biologici sopra i coleotteri (2 nota) Rivista Coleotterologica italiana, 6-7: 183 199. SOLARI F., 1947 - Nuove forme di Otiorhynchus Germar (Col. Curc.) Bollettino della Società Entomologica Italiana, 77 (1-2): 2 8. Indirizzi degli autori: Piero Abbazzi - Museo Zoologico «La Specola», Sezione del Museo di Storia Naturale dell Università di Firenze, via Romana, 17 - I-50125 Firenze, Italia Luigi Magnano - Via Montenero, 53 - I-53036 Poggibonsi (SI), Italia e-mail: luigimagnano@libero.it