R O T A T O R I A P O N T E D E L L E O C H E - R A S T I G N A N O RELAZIONE GEOLOGICA



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R O T A T O R I A P O N T E D E L L E O C H E - R A S T I G N A N O RELAZIONE GEOLOGICA Rev Data Descrizione delle revisioni 00 05/12/2012 Emissione per approvazione. Accordo Procedimentale ex art. 15 L. 241/90 Rev Data REDATTO VERIFICATO APPROVATO 00 05/12/2012 Luca Gambassi Luca Gambassi Fabio Oliva

INDICE 1. PREMESSA 3 2. INQUADRAMENTO GEOLOGICO 4 3. INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO 6 4. INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO 7 5. CARATTERIZZAZIONE LITOSTRATIGRAFICA 8 6. ANALISI SISMICA DI SITO 9 6.1. CARATTERIZZAZIONE SISMICA DEL SITO 9 6.2. PARAMETRI SISMICI D.M. 14/01/2008 9 6.2.1. VITA NOMINALE 10 6.2.2. CLASSI D USO 10 6.2.3. PERIODO DI RIFERIMENTO PER L AZIONE SISMICA 11 6.2.4. STATI LIMITE E PROBABILITA DI SUPERAMENTO NEL PERIODO DI RIFERIMENTO V R 11 6.2.5. CATEGORIE DI SOTTOSUOLO E CONDIZIONI TOPOGRAFICHE 12 6.2.6. AMPLIFICAZIONE STRATIGRAFICA 13 6.2.7. AMPLIFICAZIONE TOPOGRAFICA 14 6.2.8. VALORI DI PROGETTO 14 6.3. EFFETTI DI LIQUEFAZIONE 17 ALLEGATO 1 CARTA LITOLOGICA 18 ALLEGATO 2 CARTA IDROGEOLOGICA 19 Nome File: Relazione geologica Pagina 2 di 19

1. PREMESSA Il presente studio geologico è stato condotto nell ambito del progetto definitivo di una rotatoria stradale in corrispondenza dell incrocio tra la S.P. 65, via Alcide de Gasperi (tramite il Ponte delle Oche sul fiume Savena) e la via Marzabotto in corrispondenza del centro abitato di Rastignano. Obiettivo del presente documento è quello di descrivere i caratteri geologici e sismici di dettaglio dell area che sarà interessata dal progetto della rotonda. Sono stati perciò presi in considerazione gli elaborati relativi ad indagini geognostiche eseguite in un area limitrofa, simile per assetto geologico. Nello specifico si è fatto riferimento alle 2 campagne condotte nel mese di luglio 2005 e luglio 2006 per il progetto del nuovo asilo di Rastignano. La viabilità di progetto interesserà soltanto l ambito amministrativo del. Nome File: Relazione geologica Pagina 3 di 19

2. INQUADRAMENTO GEOLOGICO L area destinata al progetto della rotonda si colloca in destra idrografica del Fiume Savena poco a Sud dell abitato di Rastignano. Dal punto di vista geologico-strutturale l abitato di Rastignano si trova ad occidente della Linea del Sillaro, che presenta andamento NNE-SSO e costituisce la stretta fascia di raccordo tra il comparto emiliano e romagnolo dell Appennino, a occidente la profonda depressione strutturale all interno della quale sono avanzate le Liguridi (Appennino Emiliano), a oriente il marcato alto strutturale post-tortoniano della Romagna in corrispondenza del quale il ricoprimento delle Unità Liguridi si interrompe. Nel Bolognese le Liguridi sono caratterizzate in particolare dalla presenza di Unità apparentemente caotiche, considerate tradizionalmente come il risultato di ingenti fenomeni di franamento sottomarino dei depositi del Dominio Ligure, le Argille Scagliose. Con tale nome sono stati descritti in realtà sia i materiali derivati dall intensa tettonizzazione di Successioni Liguri che corpi sedimentari caotici delle successioni Epiliguri. Nella parte terminale della Valle del Savena, i Subsistemi di Ravenna (AES8), Bazzano (AES6) e Villa Verrucchio (AES7) costituiscono le successioni sedimentarie di pianura sulle quali sovrascorrono le formazioni Liguri ed Epiliguri di Monghidoro (MOH), di Pantano (PAT), del Termina (TER), le brecce Argillose di Val Tiepido Canossa (MTV), le Argille Varicolori della Val Samoggia (AVS) e la Formazione Gessoso Solfifera (GES). Si tratta dell ultima parte delle Unità Liguri esterne ed Epiliguri che emergono dietro il Bacino Intrappenninico prima dell inizio della pianura dominata dai sedimenti del Savena, dell Idice e del Reno. In particolare nell area di Rastignano è possibile trovare in affioramento depositi alluvionali terrazzati del Torrente Savena. Nello specifico dell area in esame, la falda detritica composta dal disfacimento di areniti a prevalente matrice marnosa provenienti dalla Formazione di Pantano ricopre parzialmente con depositi di spessore limitato il sottostante terrazzo alluvionale associabile ai sedimenti del Subsistema di Ravenna. Tali depositi, rappresentati prevalentemente da sabbie e ghiaie sciolte passanti nella parte superiore a limi e limi argillosi, si trovano a varie quote al di sopra dell alveo. Nome File: Relazione geologica Pagina 4 di 19

Committente Stralcio della Carta Geologica della Regione Emilia-Romagna, Emilia scala 1:10.000;; il cerchio rosso indica l area interessata dal progetto della nuova rotonda Rev: Data: 00 05/12/2012 Nome File: Relazione geologica Pagina 5 di 19

3. Committente INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO GEOMORFOLOGICO L area destinata al progetto della rotonda ricade nel foglio n 221134 della ella Carta Tecnica Regionale scala 1:10.000 ed è collocata tra la strada Provinciale n 65 e la linea ferroviaria Bologna-Firenze, Firenze, tra le quote di 104 e 108 metri s.l.m. L elemento idrografico di maggior rilievo è costituito dal Torrente Savena, caratterizzato caratteri da un andamento N-S e situato ad una distanza di circa 60 metri dall area in esame. La vallata del Torrente Savena, come accennato sopra, è caratterizzata dalla presenza di depositi alluvionali terrazzati posti a differenti differe quote che in genere presentano una leggera pendenza verso Sud ed una più accentuata verso l asse della valle. Allo stato attuale l area è caratterizzata da una porzione occidentale (lato via SP 65) con pendenze inferiori al 10% ed un lato orientale con pendenze medie del 15% e nel complesso l area in esame rispecchia i caratteri morfologici tipici della valle del Savena, con versanti poco acclivi in destra idrografica e più ripidi in sinistra. Nell area è presente una estesa fascia di accumulo derivato da vari processi tra i quali però la gravità gioca in genere un n ruolo nettamente determinante: nel caso in esame si tratta di accumulii di versante derivati con tutta probabilità dal disfacimento acimento dell unità di Pantano. Non sono stati rilevati in sito segni evidenti di instabilità riconducibile a dissesti di versante in atto o pregressi. Per quanto riguarda il rischio idraulico, dalla tavola del PSAI dell Emilia-Romagna dell Emilia Romagna risulta che l area interessata dal progetto della rotonda ricade ai margini di un area segnalata segnalata ad alto rischio di esondazione, ma non ne viene ricompresa. E altresì da sottolineare che la realizzazione della rotonda non modificherà l attuale assetto idraulico dell area,, né comporterà modifiche alle attuali condizioni di deflusso/smaltimento della piena in quanto non sono previste opere ostruttive che potrebbero aumentare la pericolosità. Stralcio PSAI Emilia-Romagna Romagna.. Il cerchio indica l area interessata dal progetto della nuova rotonda Rev: Data: 00 05/12/2012 Nome File: Relazione geologica Pagina 6 di 19

4. INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO OLOGICO I caratteri idrogeologici del sito in esame dipendono sostanzialmente dalle caratteristiche litologiche dei vari complessi geologici presenti; sulla base delle unità litostratigrafiche sopra descritte, possono essere distinte tre differenti unità idrogeologiche: 1 Unità associata ai terreni liguri ed epiliguri 2 - Unità associata ai depositi alluvionali recenti 3 Unità associata ai depositi alluvionali di terrazzamento Dal punto di vista idrogeologico l elemento di maggiore interesse sia per estensione areale che per affioramento è costituito dai depositi alluvionali di terrazzamento, caratterizzati da permeabilità variabile in funzione della distribuzione granulometrica e generalmente da media a medio alta. A tali sedimenti può in alcuni casi essere associata una falda sospesa e sostenuta dal sottostante bedrock se impermeabile e comunque una circolazione dovuta alle acque di percolazione superficiali. Le prove penetrometriche DPSH, per le quali è stato raggiunto il rifiuto strumentale al passaggio con il bedrock, confermano questa ipotesi evidenziando una piccola circolazione idrica nei sedimenti alluvionali sostenuta dal bedrock, costituito nell area in esame da sedimenti prevalentemente argilloso-marnosi. Le unità associate ai flysch liguri ed epiliguri sono in genere caratterizzate da sorgenti con valori di portata media generalmente di ordine unitario (1 l/s) o inferiore; le sorgenti seguono l andamento dei principali lineamenti tettonici o zone con fratturazione intensa in corrispondenza di banchi arenacei. Le caratteristiche di trasmissività dell acquifero legato a tali formazioni sono legate principalmente alla distribuzione delle porzioni argillosomarnoso ed arenacea e la netta prevalenza delle porzioni argillose permette di considerare per tali unità una permeabilità medio bassa. In questa unità non è stata evidenziata la presenza di una falda fino a quote di interesse progettuale. I sedimenti alluvionali recenti, legati in questo caso alle attività del Torrente Savena, sono in genere caratterizzati da permeabilità variabile in funzione della distribuzione granulometrica e possono contenere modeste falde sospese in corrispondenza dei livelli ghiaiosi. Sono in genere caratterizzati da una permeabilità primaria media. Nome File: Relazione geologica Pagina 7 di 19

5. CARATTERIZZAZIONE LITOSTRATIGRAFICA Per la caratterizzazione litostratigrafica dell area sulla quale verrà impostata la rotonda si fa riferimento a due campagne di indagini geognostiche condotte per la realizzazione del nuovo asilo di Rastignano, situato a 350 metri a SE dell area di imposta della nuova rotonda: una per lo studio preliminare nel mese di luglio 2005 e l altra nell ambito della formazione del progetto definitivo, datata luglio 2006. Dall esito delle indagini è stato possibile identificare nell area una sequenza di terreni a carattere prevalentemente granulare costituti da alternanze di sabbie e sabbie limose con orizzonti a carattere coesivo. Si tratta di sedimenti associabili ai depositi di terrazzamento del Torrente Savena che caratterizzano in affioramento l intera area destinata al progetto di realizzazione della nuova rotonda. Gli spessori evidenziati dalle campagne di indagine variano da poco meno di 3.0 metri fino ad un massimo di circa 5.5 metri, con spessori crescenti da monte verso valle. Il bedrock mostra quindi una profondità crescente da monte verso valle ed è rappresentato dalle argille e marne della Formazione di Riolo Terme, costituita da argille marnose grigio-azzurre a stratificazione poco o per nulla evidente con alternati banchi di arenaria con grado di cementazione variabile. I sondaggi geognostici effettuati hanno evidenziato la presenza fino a 20.0 metri di profondità di argille marnose grigie con inclusi e livelli litoidi rappresentati da marne con medio grado di cementazione. Nel volume di terreno indagato non è stata riscontrata la presenza di banchi arenacei. Nel complesso, sulla base dei dati a disposizione, è stato possibile identificare dal basso verso l alto il seguente assetto stratigrafico: Depositi alluvionali terrazzati: terreni a carattere prevalentemente granulare costituiti da alternanze di sabbie e sabbie limose con grado di addensamento medio e con intercalazione di un orizzonte argillosolimoso con potenza media di 1.5 2.5 metri posto alla profondità di circa 3.0 4.0 metri. Nel complesso le alluvioni sono caratterizzate da spessori variabili tra 3.0 e 7.5 metri crescenti da monte verso valle; Argille e marne di Riolo Terme: costituite in prevalenza da argille marnose grigie a struttura scagliosa con stratificazione assente. Si alternano lenti o piccoli orizzonti limo sabbiosi molto addensati e lievemente laminati e porzioni litoidi rappresentate da marne con grado di cementazione medio. Nome File: Relazione geologica Pagina 8 di 19

6. ANALISI SISMICA DI SITO S 6.1. CARATTERIZZAZIONE SISMICA DEL SITO Il D.M. 14-01 08 ai fini della classificazione sismica adotta, per l individuazione delle zone sismiche, l OPCM 3519/06 nella quale è riportata la mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale espressa in termini di accelerazione massima del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni. Identificato il sito con le seguenti coordinate LAT: 44,4401, LONG: 11,3542, i parametri di riferimento saranno quelli riportati in tabella: Tr (anni) a g (g) F 0 (-) Tc (s) 30 0,056 2,477 0,258 50 0,070 2,466 0,270 72 0,081 2,476 0,277 101 0,093 2,466 0,283 140 0,106 2,469 0,285 201 0,123 2,448 0,288 475 0,169 2,418 0,303 975 0,212 2,443 0,313 2575 0,275 2,499 0,327 Ai fini della definizione dell azione sismica di progetto si rende necessario valutare la risposta sismica locale che può essere espressa dalle categorie di suolo che vengono identificate dai valori di Vs30 (velocità sismiche delle onde di taglio entro i primi 30 m di profondità), di N SPT30 (resistenza alla penetrazione in una prova penetrometrica dinamica entro i primi 30 metri di profondità per terreni granulari) o di C U30 (coesione non drenata entro i primi 30 metri di profondità per terreni coesivi). Per la definizione delle caratteristiche di risposta sismica locale dell area di imposta della rotonda ci si basa sui risultati di un indagine sismica integrata (MASW+HVSR), condotta per la vicina scuola media di Rastignano (300 metri di distanza) nel mese di gennaio 2012. 6.2. PARAMETRI SISMICI D.M. 14/01/2008 Secondo il D.M. 14/01/2008 la pericolosità sismica di base costituisce l elemento di conoscenza primario per la determinazione delle azioni sismiche ed è definita in termini di accelerazione orizzontale massima attesa (a g ) in condizioni di campo libero su sito di riferimento rigido (categoria A) con superficie topografica orizzontale, nonché di ordinate dello spettro di risposta elastico in accelerazione ad essa corrispondente, con riferimento a prefissate probabilità di eccedenza (P VR ) nel periodo di riferimento (V R ). Vengono di seguito descritti i parametri utilizzati per il calcolo della risposta sismica del sito in esame. Nome File: Relazione geologica Pagina 9 di 19

6.2.1. VITA NOMINALE La vita nominale di un opera strutturale V N è intesa come il numero di anni nel quale la struttura, purché soggetta alla manutenzione ordinaria, deve poter essere usata per lo scopo al quale è destinata. La vita nominale dei diversi tipi di opere è quella riportata in tabella e deve essere precisata nei documenti di progetto. TIPI DI COSTRUZIONE Vita nominale V n (in anni) 1 Opere provvisorie - Opere provvisionali - Strutture in fase costruttiva 10 2 Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dighe di dimensioni contenute o di importanza normale 3 Grandi opere, ponti, opere infrastrutturali e dighe di grandi dimensioni o di importanza strategica 50 100 Nel caso in esame la rotonda in progetto ha una vita nominale di 50 anni essendo un opera ordinaria. 6.2.2. CLASSI D USO In presenza di azioni sismiche, con riferimento alle conseguenze di una interruzione di operatività o di un eventuale collasso, le costruzioni sono suddivise in classi d uso così definite: Classe I: Costruzioni con presenza solo occasionale di persone, edifici agricoli. Classe II: Costruzioni il cui uso preveda normali affollamenti, senza contenuti pericolosi per l ambiente e senza funzioni pubbliche e sociali essenziali. Industrie con attività non pericolose per l ambiente. Ponti, opere infrastrutturali, reti viarie non ricadenti in Classe d uso III o in Classe d uso IV, reti ferroviarie la cui interruzione non provochi situazioni di emergenza. Dighe il cui collasso non provochi conseguenze rilevanti. Classe III: Costruzioni il cui uso preveda affollamenti significativi. Industrie con attività pericolose per l ambiente. Reti viarie extraurbane non ricadenti in Classe d uso IV. Ponti e reti ferroviarie la cui interruzione provochi situazioni di emergenza. Dighe rilevanti per le conseguenze di un loro eventuale collasso. Classe IV: Costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con riferimento alla gestione della protezione civile in caso di calamità. Industrie con attività particolarmente pericolose per l ambiente. Reti viarie di tipo A o B, di cui al D.M. 5 novembre 2001 n.6792, Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade, e di tipo C quando appartenenti ad itinerari di collegamento tra capoluoghi di provincia non altresì serviti da strade di tipo A o B. Ponti e reti ferroviarie di importanza critica per il mantenimento delle vie di comunicazione, particolarmente dopo un evento sismico. Dighe connesse al funzionamento di acquedotti e impianti di produzione di energia elettrica. La classe d uso prevista per l opera in progetto è la Classe IV, trattandosi di un opera che ricade nell ambito delle reti viarie di tipo B, come previsto dal D.M. 5 novembre 2001 n. 6792. Nome File: Relazione geologica Pagina 10 di 19

6.2.3. PERIODO DI RIFERIMENTO PER L AZIONE SISMICA Le azioni sismiche su ciascuna costruzione vengono valutate in relazione ad un periodo di riferimento V R che si ricava, per ciascun tipo di costruzione, moltiplicandone la vita nominale V N per il coefficiente d uso C U : V R = V N * C U Il valore del coefficiente d uso C U è definito, al variare della classe d uso: CLASSE D USO I II III IV COEFFICIENTE C U 0,7 1 1,5 2,0 Se Vr 35 anni si pone comunque Vr=35 anni. Il valore del coefficiente d uso (C U ), in funzione della classe d uso, risulta C U =2,0. 6.2.4. STATI LIMITE E PROBABILITA DI SUPERAMENTO NEL PERIODO DI RIFERIMENTO V R Nei confronti delle azioni sismiche gli stati limite, sia di esercizio che ultimi, sono individuati riferendosi alle prestazioni della costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali e gli impianti. Gli stati limite di esercizio sono: Stati Limite di Operatività (SLO): a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione, non deve subire danni ed interruzioni d uso significativi; Stato Limite di Danno (SLD): a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione, subisce danni tali da non mettere a rischio gli utenti e da non compromettere significativamente la capacità di resistenza e di rigidezza nei confronti delle azioni verticali ed orizzontali, mantenendosi immediatamente utilizzabile pur nell interruzione d uso di parte delle apparecchiature. Gli stati limite ultimi sono: Stati Limite L di salvaguardia della Vita (SLV): a seguito del terremoto la costruzione subisce rotture e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e significativi danni dei componenti strutturali cui si associa una perdita significativa di rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali; la costruzione conserva invece una parte della resistenza e rigidezza per azioni verticali e un margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni sismiche orizzontali; Stati Limite di prevenzione del collasso (SLC): a seguito del terremoto la costruzione subisce gravi rotture e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e danni molto gravi dei componenti strutturali; la costruzione conserva ancora un margine di sicurezza per azioni verticali ed un esiguo margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni orizzontali. Le probabilità di superamento nel periodo di riferimento P VR, cui riferirsi per individuare l azione sismica agente in ciascuno degli stati limite considerati, sono riportate in tabella: Nome File: Relazione geologica Pagina 11 di 19

Stati limite di esercizio SLO SLD Stati limite ultimi SLV SLC P VR = 81% P VR = 63% P VR = 10% P VR = 5% Qualora la protezione nei confronti degli stati limite di esercizio sia di prioritaria importanza, i valori di P VR forniti in tabella devono essere ridotti in funzione del grado di protezione che si vuol raggiungere. Gli stati limite considerati per la verifica sismica della rotonda in progetto sono: - SLD stato limite di danno,, la prestazione da garantire si riferisce al contenimento delle deformazioni del sistema fondazione-terreno; - SLV stato limite di salvaguardia della vita,, la prestazione da garantire si riferisce alla resistenza del sistema fondazione-terreno. 6.2.5. CATEGORIE DI SOTTOSUOLO E CONDIZIONI TOPOGRAFICHE Ai fini della definizione dell azione sismica di progetto, si rende necessario valutare l effetto della risposta sismica locale mediante specifiche analisi. In assenza di tali analisi, per la definizione dell azione sismica si può far riferimento a un approccio semplificato che si basa sull individuazione di categorie di sottosuolo di riferimento, come mostrato nella tabella seguente. Nome File: Relazione geologica Pagina 12 di 19

In aggiunta a queste categorie, per le quali nella normativa vengono definite le azioni sismiche da considerare nella progettazione, se ne definiscono altre due, per le quali sono richiesti studi speciali per la definizione dell azione sismica da considerare: Sulla base del valore di Vs30 ottenuto, pari a 337 m/s, il suolo indagato rientra nella categoria C, nella quale ricadono depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fine mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<Nspt,30<50 nei terreni a grana grossa e 70<cu,30<250 kpa nei terreni a grana fina). Per condizioni topografiche complesse è necessario predisporre specifiche analisi di risposta sismica locale. Per configurazioni superficiali semplici si può adottare la seguente classificazione: Categoria T1: superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media <= 15 Categoria T2: pendii con inclinazione media > 15 Categoria T3: rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media compresa fra 15 e 30 Categoria T4: rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione > 30 Le suesposte categorie topografiche si riferiscono a configurazioni geometriche prevalentemente bidimensionali, creste o dorsali allungate, e devono essere considerate nella definizione dell azione sismica se di altezza maggiore di 30 m. Nel caso in esame la rotonda in progetto sarà collocata ocata su di un area pianeggiante, per cui dal punto di vista topografico la categoria è la T1. 6.2.6. AMPLIFICAZIONE STRATIGRAFICA Per sottosuolo di categoria A i coefficienti S S e C C valgono 1. Per le categorie di sottosuolo B, C, D ed E i coefficienti S S e C C possono essere calcolati, in funzione dei valori di F 0 e T C * relativi al sottosuolo di categoria A, mediante le espressioni fornite in tabella, nelle quali g è l accelerazione di gravità ed il tempo è espresso in secondi. Nome File: Relazione geologica Pagina 13 di 19

6.2.7. AMPLIFICAZIONE TOPOGRAFICA Per tener conto delle condizioni topografiche e in assenza di specifiche analisi di risposta sismica locale, si utilizzano i valori del coefficiente topografico S T riportati in tabella, in funzione delle categorie topografiche e dell ubicazione dell opera o dell intervento. La variazione spaziale del coefficiente di amplificazione topografica è definita da un decremento lineare con l altezza del pendio o rilievo, dalla sommità o cresta fino alla base dove S T assume valore unitario. 6.2.8. VALORI DI PROGETTO L azione sismica di progetto adottata è stata ottenuta considerando le seguenti condizioni di stato limite, strategia di progettazione e risposta sismica locale: Vita nominale della costruzione V n 50 anni Classe d uso della costruzione IV Coefficiente d uso della costruzione C u 2.0 Categoria di suolo C Categoria topografica T1 A seguire si riporta la tabella con i parametri T R, a g, F 0 e T C associati a ciascuno stato limite, considerati la vita nominale dell opera ed il coefficiente d uso della costruzione. Nome File: Relazione geologica Pagina 14 di 19

STATO Tr a g F 0 Tc LIMITE (anni) (g) (-) (s) SLO 60 0,076 2,471 0,274 SLD 101 0,093 2,466 0,283 SLV 949 0,211 2,442 0,312 SLC 1950 0,258 2,485 0,323 Considerando lo stato limite di salvaguardia della vita (SLV), l azione sismica di progetto è di seguito esposta. La pericolosità sismica di progetto del territorio in esame risulta: a g = 0.211 211g Le condizioni locali del sito di costruzione dell opera determinanti: - il coefficiente di amplificazione stratigrafica S S = 1.39 - il coefficiente di amplificazione topografica S T = 1.0 consentono di individuare l accelerazione massima orizzontale secondo la seguente espressione: a max = a g S S S T = 0.293 g Nome File: Relazione geologica Pagina 15 di 19

Considerando lo Stato limite di danno (SLD), l azione sismica di progetto è di seguito esposta. La pericolosità sismica di progetto del territorio in esame risulta: a g = 0.093 93g Le condizioni locali del sito di costruzione dell opera determinanti: - il coefficiente di amplificazione stratigrafica S S = 1.50 - il coefficiente di amplificazione topografica S T = 1.0 consentono di individuare l accelerazione massima orizzontale secondo la seguente espressione: a max = a g S S S T = 0.139 g Nome File: Relazione geologica Pagina 16 di 19

6.3. EFFETTI DI LIQUEFAZIONE Il termine liquefazione denota una diminuzione di resistenza al taglio e/o di rigidezza causata dall aumento di pressione interstiziale in un terreno saturo granulare durante lo scuotimento sismico, tale da generare deformazioni permanenti significative o persino l annullamento degli sforzi efficaci nel terreno. Viene verificata la suscettibilità alla liquefazione quando la falda freatica si trova in prossimità della superficie ed il terreno di fondazione comprende strati o lenti di sabbie sciolte sotto falda, anche se contenenti una frazione fine limoargillosa. Nel caso in esame non è stata riscontrata la presenza di falde sospese nei sedimenti limo sabbiosi se non una circolazione d acqua al passaggio coltre alluvionale/substrato dovuta al drenaggio di acque di filtrazione superficiale a carattere locale e temporaneo. Nella Argille Scagliose non è stata rilevata la falda fino a profondità di interesse progettuale. Le evidenze permettono quindi di escludere fenomeni di liquefazione nel sito in esame. Nome File: Relazione geologica Pagina 17 di 19

ALLEGATO 1 CARTA LITOLOGICA Nome File: Relazione geologica Pagina 18 di 19

ALLEGATO 2 CARTA IDROGEOLOGICA Nome File: Relazione geologica Pagina 19 di 19