Relazione geologica e idrogeologica a corredo del P. R.G. del Comune di Frontone
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1 Relazione geologica e idrogeologica a corredo del P. R.G. del Comune di Frontone INDAGINI GEOLOGICHE INTEGRATIVE A cura di Diego TALOZZI Geologo e Ingegnere libero professionista. Gennaio
2 INDAGINI GEOLOGICHE INTEGRATIVE 1. INTRODUZIONE Sulla base dei sopralluoghi eseguiti con funzionari della Provincia di Pesaro e Urbino Serv. 4.4 Acque Pubbliche-Rischio Idraulico e Sismico, Dott. Geol. Massimo del Prete e Dott.ssa Tiziana Diambra, è stata eseguita una seconda campagna di indagini geognostiche per approfondire le caratterisctiche geologiche di alcune aree di interesse urbanistico. A tal fine sono stati eseguiti ulteriori complessivi 12 sondaggi con penetrometro statico-dinamico semovente Pagani. Per ogni area indagata è stata redatta una tavola integrativa completa di estratti cartografici, una scheda tecnica riassuntiva dei risultati ottenuti con proposte di prescrizioni, e grafici delle prove in sito eseguite. Le aree indagate sono complessivamente 6, e sono state raggruppate in 4 tavole come di seguto denominate: AREA 1 TAVOLA N 7.8 int: a. BUONCONSIGLIO AREA 2-3 TAVOLA N 7.8 int. b. S. MARTINO 1 AREA 4-5 TAVOLA N 7.8 int. c. S. MARTINO 2 AREA 6 TAVOLA N 7.8 int. d. FOCE AREA 7-8 TAVOLA N 7.8 int. e. PRADACCIO-CAPRIL E Nelle aree n sono inoltre state eseguite ver ifiche idrauliche per verificare il rischio di esondazione del torrente Cinisco per tempi di ritorno pari a 200 anni. 2. INDAGINI SPECIFICHE ESEGUITE NEI SETTORI D INTERESSE URBANISTICO AREA 1 TAVOLA N 7.8 Int. a BUONCONSIGLIO Sono state eseguite ulteriori n 3 prove in sito bis. L ubicazione dei sondaggi e i relativi grafici figurano nel relativo elaborato grafico. I sondaggi evidenziano la presenza di una copertura argillosa di spessore variabile da 4m a 6,4m. Relativamente a tali aree si consiglia l adozione delle seguenti prescrizioni a cui subordinare l edificabilità: 1. Mantenere un distanza di almeno 10 m, e comunque superiore allo spessore della coltre detritica, dalla linea che a valle delimita il comparto edificatorio, e da cigli di scarpata naturali o artificiali. 2
3 2. Realizzare trincee drenanti 1 di adeguata profondità (>3m) e interasse, disposte lungo le linee di massima pendenza. Tale interevento dovrà essere eseguito a valle del comparto edificatorio e in corrispondenza delle zone di impluvio. Le acque di drenaggio potranno essere portate in superficie e inviate, assieme alle acque meteoriche e dilavanti, in un adeguata rete di raccolta e regimazione delle acque superficiali, fino ai principali collettori di scarico fognario o a corpi ricettori di deflusso delle acque meteoriche. 3. Realizzare adeguate opere di regimazione delle acque superficiali e dilavanti evitando lo sversamento incontrollato nelle aree a valle del comparto edificatorio. Tale limitazione include anche eventuali sistemi di smaltimento nel terreno delle acque reflue provenienti dai fabbricati di civile abitazione. 4. Realizzazione di fondazioni su pali. AREA 2 TAVOLA N 7.8 Int. b S. MARTINO 1 Sono state eseguite ulteriori n 2 prove in sito 4-5- bis. L ubicazione dei sondaggi e i relativi grafici figurano nel relativo elaborato grafico. I sondaggi evidenziano la presenza di una copertura argillosa di spessore variabile da 2m a 8m. Relativamente a tali aree si consiglia l adozione delle seguenti prescrizioni a cui subordinare l edificabilità: 1. Inedificabilità a valle del limite individuato nello stralcio di zonizzazione. 2. Realizzare trincee drenanti di adeguata profondità (>3m) e interasse, disposte lungo le linee di massima pendenza. Tale interevento dovrà essere eseguito a valle del limite di inedifabilità, continuare oltre il compato edificatorio, ed essere esteso fino alle sottostanto aree potenzilmente instabili. Le acque di drenaggio potranno essere portate in superficie e inviate, assieme alle acque meteoriche e dilavanti, in un adeguata rete di raccolta e regimazione delle acque superficiali. 3. Realizzare adeguate opere di regimazione delle acque superficiali e dilavanti evitando lo sversamento incontrollato nelle aree a valle del comparto edificatorio. Eventuali sistemi di smaltimento nel terreno delle acque reflue provenienti dai fabbricati di civile abitazione dovranno essere eseguiti al di fuori di potenziali aree franose Si può infatti osservare che la realizzazione di trincee drenanti scavate almeno fino ad una quota di -3m dal p.c., e con opportuno interasse, risulta particolarmente efficace sia in termini operativi che di incremento del fattore di sicurezza nei confronti di collassi per raggiungimento della resistenza limite. 3
4 4. Realizzazione di fondazioni su pali. AREA 3 TAVOLA N 7.8 Int. b S. MARTINO 1 Sono state eseguite n 2 prove in sito denominate 6-7- bis. L ubicazione dei sondaggi e i relativi grafici figurano nel relativo elaborato grafico. I sondaggi evidenziano la presenza di una copertura argillosa di spessore variabile da 2m a 8m. Relativamente a tali aree si consiglia l adozione delle seguenti prescrizioni a cui subordinare l edificabilità: 1. Realizzare trincee drenanti di adeguata profondità (>3m) e interasse, disposte lungo le linee di massima pendenza. Tale interevento dovrà essere eseguito a valle del compato edificatorio, ed esteso fino alle sottostanto aree potenzilmente instabili. Le acque di drenaggio potranno essere portate in superficie e inviate, assieme alle acque meteoriche e dilavanti, in un adeguata rete di raccolta e regimazione delle acque superficiali. 2. Realizzare adeguate opere di regimazione delle acque superficiali e dilavanti evitando lo sversamento incontrollato nelle aree a valle del comparto edificatorio. Eventuali sistemi di smaltimento nel terreno delle acque reflue provenienti dai fabbricati di civile abitazione dovranno essere eseguiti al di fuori di potenziali aree franose. 3. Realizzazione di fondazioni su pali. AREA 4 TAVOLA N 7.8 Int. c S. MARTINO 2 In tale area è stata eseguita una prove in sito denominata 8bis. L ubicazione del sondaggio e i relativi grafici figurano nel relativo elaborato grafico. Il sondaggio evidenzia la presenza di una copertura formata da argille plastiche di spessore non inferiore a 8m, di cui i primi 4-5m di natura organica e caratterizzati da instabilità latente riscontrabile anche a livello morfologico dall andamento locale delle curve di livello. L area in studio si colloca alla base della scarpata stradale in corrispondenza di un impluvio morfologico. Relativamente a tale area, sulla base delle nuove informzioni di carattere geologico-geotecnico e geomorfologico si sconsiglia l edificabilità. AREA 5 TAVOLA N 7.8 Int. c S. MARTINO 2 Sono state eseguite n 2 prove in sito denominate 9-10 bis. L ubicazione dei sondaggi e i relativi grafici figurano nel relativo elaborato grafico. I sonaggi evidenziano la presenza di 4
5 una copertura argillosa di spessore variabile da 2m a 4m. Relativamente a tali aree si consiglia l adozione di tali prescrizioni a cui subordinare l edificabilità: 1. Realizzare trincee drenanti di adeguata profondità (>3m) e interasse, disposte lungo le linee di massima pendenza. Tale interevento dovrà essere eseguito a valle del compato edificatorio, ed esteso fino alle sottostanto aree potenzilmente instabili. Le acque di drenaggio potranno essere portate in superficie e inviate, assieme alle acque meteoriche e dilavanti, in un adeguata rete di raccolta e regimazione delle acque superficiali. 2. Realizzare adeguate opere di regimazione delle acque superficiali e dilavanti evitando lo sversamento incontrollato nelle aree a valle del comparto edificatorio. Eventuali sistemi di smaltimento nel terreno delle acque reflue provenienti dai fabbricati di civile abitazione dovranno essere eseguiti al di fuori di potenziali aree franose. 3. Realizzazione di fondazioni su pali. AREA 6 TAVOLA N 7.8 Int. d FOCE Sono state eseguite n 2 prove in sito denominate bis. L ubicazione dei sondaggi e i relativi grafici figurano nel relativo elaborato grafico. I sondaggi evidenziano la presenza di una copertura di depositi alluvionali di spessore variabile da 2m a 2,5m. Sono state inoltre condotte verifiche idrauliche i cui risultti sono riassumibili come segue: - Le verifiche idrauliche eseguite sul Torrente Cinisco con portate variabili da 22,01 mc/s a 52,24 mc/s mostrano la presenza di altezze di massima piena variabili da 1,32m a 1,56m; - In prossimità dell area in studio il Torrente Cinisco scorre incassato nel proprio alveo per almeno 2 m e quindi non esistono potenziali rischi di esondabilità delle nuove aree aree di interesse urbanistico. Per i dettagli si rimanda ai tabulati di calcolo delle verifiche idrauliche. - Le verifiche idrauliche eseguite sul Torrente Cinisco per portate di massima piena calcolate con Tempi di Ritorno pari a 200 anni hanno fornito i seguenti risultati: Q max. Qmax. H max H max. V max. Tr= 200 anni CN=70 CN=80 CN=70 CN=80 CN=80 Sezione Foce 22,01 mc/s 52,24mc/s 0,95 m 1,56 m 2,86 m/s 5
6 AREA 7 TAVOLA N 7.8 Int. e PRADACCIO Non sono state eseguite prove in sito. Sono state condotte verifiche idrauliche e rilievi geologici e geomorfologici di dettaglio riassumibili come segue: - L area in oggetto si presenta confinata a SW-SE da dalla Strada Provinciale Ponte Molino-Foce-Forchetta e dal Torrente Cinisco; - Le verifiche idrauliche eseguite sul Torrente Cinisco per portate di massima piena calcolate con Tempi di Ritorno pari a 200 anni hanno fornito i seguenti risultati: Tr= 200 anni Q max. CN=70 Qmax. CN=80 H max CN=70 H max. CN=80 V max. CN=80 Sezione Pradaccio mc/s mc/s 0,95 m 1,57 m 2,86 m/s Sez. B-B - Le verifiche idrauliche eseguite sul Torrente Cinisco con portate variabili da 16.66mc/s a 39,66 mc/s mostrano la possibile presenza di altezze di massima piena variabili da 0,95m a 1,57m. - La strada che costeggia il Torrente risulta quindi esposta a esondazione per cui è necessario procedere, prima dell attuazione dello strumento urbanistico in progetto, alla realizzazione di adeguati presidi per il contenimento delle portate di massima piena. Tale intervento sarà finalizzato a contenere, con un adeguato franco di sicurezza, piene con altezza massima pari a 1,57 m rispetto alla linea di thalweg dell alveo del Torrente Cinisco. Per i dettagli si rimanda ai tabulati di calcolo delle verifiche idrauliche. AREA 8 TAVOLA N 7.8 Int. e CAPRILE Non sono state eseguite prove in sito. Sono state condotte verifiche idrauliche e rilievi geologici e geomorfologici di dettaglio riassumibili come segue: - L area in oggetto si presenta confinata a SW da un versante caratterizzato da pendenza non inferiore al 60%, e a NE dal Torrente Cinisco; - L area in oggetto si colloca alla base di un impluvio morfologico parzialmente colmato da detriti, potenzialmente instabili; 6
7 - Sulla base della normativa vigente la previsione di possibile altezza della neve calcolata in funzione della Zona geografica e dell altezza rispetto al l.m., considerando una densità della neve pari 2 KN/m 3, è non inferiore a 1,5 m circa. Il manto nevoso con le sopra caratteristiche morfologiche di pendenza è instabile. - Le verifiche idrauliche eseguite sul Torrente Cinisco per portate di massima piena calcolate con Tempi di Ritorno pari a 200 anni hanno fornito i seguenti risultati: Tr= 200 anni Sezione Caprile Sez. A-A Q max. Qmax. H max H max. V max. CN=70 CN=80 CN=70 CN=80 CN=80 11,19 mc/s 26,14 mc/s 0,4 m O,67 m 2,4 m/s - In corrispondenza dell area in studio l alveo del Torrente Cinisco si presenta in fase di erosione attiva con un marcato trend evolutivo in sponda destra. Per i dettagli si rimanda ai tabulati di calcolo delle verifiche idrauliche. - In conclusione, sulla base delle nuove informzioni di carattere geologicogeomorfologico e idrogeologico, si ritiene che per l area in oggetto non esistano condizioni geologiche e geomorfologiche tali da consentire lo sviluppo di progetti di carattere urbanistico, per cui si sconsiglia l edificabilità. Il geologo Geol. Ing. Diego Talozzi
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