La scelta del metodo di campionamento ed analisi nelle emissioni convogliate. Il ruolo di Arpav Antonio Uguaglianza Arpav Dap PADOVA auguaglianza@arpa.veneto.it
I Il ruolo di Arpav: Consulenza tecnica agli enti autorizzatori in fase di istruttoria Controllo presso le ditte autorizzate: Documentale Tecnico Amministrativo Gestionale Analitico Verifica ispettiva degli autocontrolli delle ditte alle emissioni convogliate
Le criticità La discrezionalità legislativa Art. 271 comma 17 della parte quinta al Dlgs 152/06 Non è chiaro se vi è l'obbligo di utilizzare i metodi indicati.
Le criticità La discrezionalità legislativa Art. 271 comma 17 Dlgs. n. 152 Autorizzazioni in essere Metodi stabiliti dall'autorizzazione oppure qualsiasi metodo precedentemente in uso
Le criticità La discrezionalità legislativa Art. 271 comma 17 Dlgs n. 152/06 Rilascio, rinnovo riesame delle AIA e delle autorizzazioni di cui all'art. 269 del Dlgs n. 152/06 Metodi stabiliti dall'autorità competente NORME TECNICHE CEN NO NORME TECNICHE NAZIONALI NO SI SI OK OK NORME NAZIONALI NORME INTERNAZIONALI NORME TECNICHE ISO
Le criticità Discrezionalità da parte delle Provincie nell'interpretazione della Circolare regionale dell'11 maggio 1999, n.14 Obbligo di accreditamento ai sensi delle norme UNI EN 45000 per: 1) Esecuzione di campionamenti ed analisi specifiche per il collaudo degli impianti 2) esecuzione di campionati ed analisi specifiche ai fini dell'approvazione dei progetti e per il rilascio delle autorizzazioni definitive da parte della Pubblica Amministrazione.
Le criticità autorizzatorie Non sempre nell'autorizzazione alle emissioni in atmosfera vengono stabiliti i metodi di campionamento e analisi da utilizzare
Le criticità analitiche Metodi obsoleti: Esempio: DM 25-08-2000,allegato 1: rilevamento delle emissioni in flussi gassosi convogliati di ossidi di zolfo e ossidi di azoto espressi rispettivamente come NO 2 e SO 2
Le criticità..del mercato... Il comportamento sul campo di alcuni laboratori Emissioni provenienti da un combustore, a valle di un impianto per la torrefazione del caffè Temperatura delle emissioni: 500 C Valore limite COT : 50 mg/nm 3 METODO CONC. COT MISURATA (mg/nm 3 ) ARPAV UNI EN 13526 140 LABORATORIO UNI EN 13649 N.R.
Le criticità..del mercato... Il comportamento sul campo di alcuni laboratori Le CONSEGUENZE: SEGNALAZIONE ALL'AUTORITA' GIUDIZIARIA PER VIOLAZIONE DEI VALORI LIMITE DI EMISSIONE (ART. 279 COMMA 2 D.LGS 152/06)
Le criticità..del mercato... Il comportamento sul campo di alcuni laboratori Bocca del camino Norme citate nel rapporto di prova: UNI 10169/01 UNI EN 13284/1
Le criticità..del mercato... Il comportamento sul campo di alcuni laboratori Un problema di tempi. Due persone perfettamente addestrate devono effettuare una serie di misure di portata, di polveri e di sov ai fini dell'autocontrollo su una serie di camini a temperatura ambiente. I camini sono distanti l'uno dall'altro 10 metri raggiungibili con scala fissa alta 6 metri e dotati di piattaforma a norma e di tronchetti di ispezione previsti dalla Uni 13284/01. Il laboratorio è accreditato per i metodi che utilizza. Quanti camini mediamente nell'arco di una giornata possono essere controllati? 1 2 4 5 8 10
La scelta di ARPAV INQUINANTE/PARAMETRO METODO Cloruri gassosi espressi come HCl UNI EN 1911: 2010 Composti inorganici del fluoro sotto forma di gas e vapore espressi come HF DM 25.08.2000 Allegato 2 Polveri UNI EN 13284-1: 2003 Portata UNI EN 10169: 2001 Umidità UNI EN 14790:2006 Ossigeno (O 2 ) UNI EN 14789:2006 Monossido di carbonio (CO) UNI EN 15058: 2006 Anidride solforosa (SO 2 ) UNI EN 14791: 2006 Ossidi di azoto (NO x ) UNI EN 14792: 2006 Anidride Carbonica (CO 2 ) ISO 12039 analizzatore infrarosso non dispersivo (NDIR)
La scelta di ARPAV Metano (CH 4 ) UNI EN ISO 25140: 2010 Acido Cianidrico (HCN) Campionamento: DM 25.08.2000 Allegato 2 Analisi: IRSA 4070/2003 Ammoniaca (NH 3 ) EPA CTM-027 1997 Acido Solfidrico (H 2 S) Campionamento: UNICHIM 634 1984 Analisi: nota H Radiello Manual* Metalli: As, Cd, Cr, Co, Cu, Mn, Ni, Pb, Sb, Tl, V (Se, Zn, Sn**) UNI EN 14385: 2004 (2007) Mercurio (Hg) UNI EN 13211: 2003 Cromo VI Campionamento:UNI EN 13284-1: 2003 Analisi: UNI EN 15192: 2007 Sostanze Organiche Volatili (SOV) UNI EN 13649: 2002 Carbonio organico volatile (COV) UNI EN 13526: 2002 ( concentrazione 20 mg m -3 ) UNI EN 12619: 2002 ( concentrazione 20 mg m -3 ) UNI EN 13649: 2002 ( singoli composti) Aldeidi EPA TO 11/A (punto 6) Metanolo, Etanolo EPA 308 1997
La scelta di ARPAV H 3 PO 4, HBr, HNO 3, H 2 SO 4 NIOSH 7903 1994 Fenolo-Cresoli EPA TO 8 1986 Diisocianati UNI ISO 16702 : 2010 Silice UNI 10568 : 1997 Amianto Campionamento: UNI ISO 10397: 2002 Analisi: DM 06/09/1994 Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) Campionamento: UNI EN 1948-1 Analisi ISO 16362: 2005 Diossine UNI EN 1948-1, 2, 3: 2006 Campionamento e analisi di PCB diossina simili UNI EN 1948-4: 2010 Ammine alifatiche NIOSH 2010 1994 Ammine aromatiche NIOSH 2002 1994 Esafluoruro di zolfo (SF 6 ) EPA TO 15 1999
UNI EN 14385: 2004 (2007) il metodo non indica i metalli tra parentesi, il laboratorio che effettua il campionamento e l'analisi deve validare l'estensione dell'utilizzo del metodo per Se, Zn, Sn. PER TUTTI I METODI anche se non specificato dal metodo, il laboratorio deve garantire comunque il recupero quantitativo dell'inquinante da analizzare presente nella sonda di prelievo a monte del sistema di captazione.
La misura con sensori elettrochimici Fenomeni di saturazione del segnale Effetto memoria Interferenza di umidità Durata limitata dei sensori Mancanza di un minimo di assicurazione di qualità (es: verifica di zero e span in campo prima e dopo la misura) evidenziata dal rapporto di prova
La misura del TOC Parametro o inquinante metodo Velocità e portata UNI 10169 COV (Singoli composti) UNI EN 13649 COV (Concentrazione<20 mg m -3 ) UNI EN 12619 COV (Concentrazione 20 mg m -3 ) UNI EN 13526
La misura del TOC Ditta Limite Metodo Soggetta all'art. 275 DLGS 152/06 TOC UNI EN 12619 UNI EN 13526 Presenza di composti di cui al comma 2.2 parte I allegato III COV (2mg/nmc) UNI EN 13649 Presenza di composti di cui al comma 2.3parte I allegato III COV (20mg/nmc) UNI EN 13649 Non soggetta art. 275 Non soggetta art. 275 TOC UNI EN 12619 UNI EN 13526 SOV UNI EN 13649
Utilizzo dei metodi UNI EN 12619 e UNI EN 13526 per ditte soggette all' art. 275 il laboratorio deve essere in grado di discriminare, le concentrazioni di composti organici volatili non rientranti nell'applicazione dell'art. 275 (per esempio il metano).
Utilizzo del metodo UNI EN 13649 in alternativa ai metodi UNI EN 12619 e UNI EN 13526 per ditte rientranti nell'applicazione dell'art. 275 1)Tutti i composti organici volatili rientranti nell'applicazione dell'art. 275 del d.lgs 152/06 presenti nell'emissione devono essere adsorbibili dal carbone attivo del sistema di captazione (aspetto critico) e quindi desorbibili con un opportuno solvente di estrazione; 2) il laboratorio di conseguenza deve disporre degli standard necessari alla determinazione quantitativa di tutti composti organici volatili di cui al punto 1).
3 proposte di miglioramento Laboratori: utilizzo delle norme tecniche CEN. Privilegiare i sistemi di misura automatici. Esiti dell'assicurazione di qualità effettuata in campo indicati nei rapporti di prova Enti autorizzatori: specifica indicazione dei metodi da applicare per il campionamento e l'analisi in tutte le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera. ( va indicato anche il volume di campionamento?) Arpav: verifiche ispettive degli audit alle emissioni effettuate secondo procedure condivise.
Grazie dell'attenzione!