Analisi preliminare delle risorse geotermiche in Emilia-Romagna

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Transcript:

Analisi preliminare delle risorse geotermiche in Emilia-Romagna lmartelli@regione.emilia-romagna.it fmolinari@regione.emilia-romagna.it fsciuto@regione.emilia-romagna.it

Esempio di riserve geotermiche a bassa entalpia in Italia settentrionale Sorgenti termali dell Appennino emiliano-romagnolo località T ( C) Bobbio 18,8 Quara 24,4 Porretta (la Puzzola) 24,0 Porretta (Bove) 36,8 Bagno di Romagna 45,0

In Emilia-Romagna non sono presenti fonti geotermiche ad alta entalpia (T>150 C). Tuttavia nell Appennino emiliano-romagnolo e nella pianura sono presenti sorgenti termali e pozzi in cui sono stati registrate anomalie termiche positive. A Ferrara e a Bagno di Romagna lo sfruttamento di serbatoi geotermici a bassa entalpia, comunque con T>40 C, ha permesso l uso diretto del calore per il teleriscaldamento e la balneologia. In particolare, nel sottosuolo di Ferrara è presente, a profondità economicamente interessanti (< 2000 m), un acquifero con T 80 C.

Già all inizio degli anni 80 la Regione Emilia- Romagna ha promosso, in collaborazione con il CNR-Istituto per la Geotermia di Pisa, uno studio per la conoscenza dei caratteri idrogeologici e geotermici del territorio regionale e per la valutazione delle prospettive di sfruttamento. Una delle principali conclusioni di questo studio fu che, data l assenza di intrusioni magmatiche (plutoni) nel sottosuolo dell Emilia-Romagna, le cause delle anomalie termiche positive sono da ricercare nella struttura tettonica di questo settore di catena.

Le anomalie termiche della pianura, come nel caso di Ferrara, sono spiegabili con la presenza di dorsali strutturali sepolte, dovute all attività di pieghe-faglie che hanno permesso la risalita di corpi geologici profondi verso la superficie.

Le sorgenti termali appenniniche, come quella di Bagno di Romagna, possono invece essere spiegate con la circolazione in profondità delle acque meteoriche, che si infiltrano nel sottosuolo, dove si riscaldano, e risalgono in superficie lungo faglie Modificato da Merlo et al. (1988)

Negli ultimi 30 anni sono stati acquisiti numerosi nuovi dati sul sottosuolo emiliano-romagnolo. Le conoscenze attuali permettono di affermare che le condizioni geologico-strutturali del sottosuolo di Ferrara e Bagno di Romagna sono presenti in altre zone del territorio regionale ed individuare con buona approssimazione queste aree. E stata così effettuata una revisione dei dati geologici disponibili allo scopo di individuare potenziali serbatoi geotermici a profondità economicamente interessanti (< 3000 m)

Grazie ai numerosi dati geologici acquisiti dagli anni 80 ad oggi è stato possibile aggiornare il quadro geologico regionale evidenziando le caratteristiche tettoniche d interesse per la geotermia. Successione del margine appenninico (Plio-Quaternario) Depositi di avanfossa (Oligo-Miocene) Subliguridi Liguridi e Successioni Epiliguri

La mappa precedente è stata confrontata con la mappa delle anomalie termiche positive. Principali fonti: - Agip, 1977: Temperature sotterranee; - sondaggi per ricerca idrocarburi (fonte UNMIG); - banca dati geotermici CNR-IGG, sede di Pisa (convenzione DGR 651/2007).

E stata così realizzata una mappa preliminare delle aree d interesse geotermico

Grazie ai profili sismici e pozzi per ricerca idrocarburi disponibili è possibile definire la stratigrafia e la struttura del sottosuolo di ogni area d'interesse fino alla profondità di circa 6-7000 m

I dati di pozzo permettono una prima valutazione dei serbatoi e dei sistemi idrotermali (in termini di litologia, temperatura e portata) Porosità totale da log elettrico Pressione idraulica da densità di fango di perforazione Temperatura da log elettrico

Esempio di correlazione di dati geognostici AGIP WELL elecric log RER CONTIUOUS DRILLING WATER WELL not to scale 0 m A SA S A SA -100 A C S SS G facies, lithology and granulometry S lithology -200 physical correlations -300 0 10 20 ohms resistivity

esempio di profilo sismico a riflessione scala verticale in tempi lo stesso profilo sismico interpretato fagli e pozzo La descrizione stratigrafica del pozzo permette di tarare l interpretazione del profilo sismico superfici stratigrafiche importanti Serbatoio geotermico

Facies log Esempio di correlazione tra profili sismici e log elettrici dei pozzi per idrocarburi. Superfici stratigrafiche Facies Sismica

Esempio di approfondimento: l analisi delle risorse geotermiche del sottosuolo di Mirandola (MO)

G1 G2 G1 G3

G1 G1 G2 G3 G3

Stima preliminare della potenza termica dei sistemi idrotermali P (Kcal/h) =Q (l/h) x T ( C) Temperatura: 40-45 C Portata: 30-50 l/s G1 Temperatura: 55-62 C Portata: 15-30 l/s G2 Δt: 10-15 C Δt: 15-20 C Potenza termica nominale massima: circa 3 MWt Potenza termica nominale minima: circa 1,3 MWt Profondità stimata pozzo di estrazione: 450-550 m Profondità stimata pozzo di reiniezione: 450-550 m Potenza termica nominale massima: circa 2,5 MWt Potenza termica nominale minima: circa 1 MWt Profondità stimata pozzo di estrazione: 800-1000 m Profondità stimata pozzo di reiniezione: 800-1000 m Temperatura: 75-80 C Portata: 90-110 l/s G3 Δt: 20-25 C Potenza termica nominale massima: circa 11,5 MWt Potenza termica nominale minima: circa 7,5 MWt Profondità stimata pozzo di estrazione: 3000-3500 m Profondità stimata pozzo di reiniezione: 3000-3500 m

Ubicazione del campo pozzi relativo al sistema idrotermale G1

Ubicazione campo pozzi sistema idrotermale G2

Ubicazione campo pozzi sistema idrotermale G3