Il Mar Mediterraneo: la tutela ambientale e la sostenibilità Seminario: Le vie del mare per la crescita: dal Piano Strategico della Portualità e logistica alla Blue Economy Cecilia Silvestri cecilia.silvestri@isprambiente.it ISPRA (Institute for Environmental Protection and Research)
Complexity of the coastal and marine management Landuse Tourism Oil &Gas Mariculture Coastal Defence Ports & Navigation Military Activities Culture Conservation Dredging & Disposal Fishing Renewable Submarine Roma,21 Luglio 2015, Confcommercio- Blue Economy 21/07/2015 Energy Cables Marine Recreation Mineral Extraction
Le normative per la protezione e la gestione dell ambiente marino Direttive Habitats (EC, 1992) e Uccelli (EC, 1979 and 2009): Protezione di specie e di habitat come parte del network di aree protette Natura 2000 Direttiva Quadro sulle Acque (EC, 2000):Raggiungere il Buono Stato Ecologico per le acque superficiali Direttiva per la Balneazione (EC, 2006) Monitoraggio delle acque di balneazione Direttiva Sostanze prioritarie (EC,2008):Fissare standard di Qualità Ambientale EU policies Direttiva Pianificazione dello Spazio Marittimo (EC, 2014) Direttive Acque reflue urbane, Nitrati(EC, 1991), Riduzione integrata dell inquinamento (EC, 1996) per: - Trattamento acque reflue, - Inquinamento fonti terrestri, - Prevenzione Inquinamento da trasporti marittimi - Valutazioni Impatto Ambientale Direttive Politica comune della Pesca (EC, 2002, 2013) Promuove la conservazione e lo sviluppo sostenibile delle risorse Protocollo Gestione Integrata Fascia Costiera_ICZM (Convenzione di Barcellona 2008, 2011) Direttiva Strategia Marina (EC, 2008) Integrare la protezione e la gestione dell ambiente marino rispetto alle pressioni antropiche esercitate per raggiungere il Buono Stato Ambientale
Policy integration MSFD WFD UWWTD BWD Nitrates International Conventions Habitats EQSD Birds CFP
DIRETTIVA 2014/89/UE del 23 luglio 2014 che istituisce un quadro per la Pianificazione dello Spazio Marittimo Sostenibilità dell ambiente marino Protezione per l ambiente marino
DIRETTIVA 2014/89/UE del 23 luglio 2014 che istituisce un quadro per la Pianificazione dello Spazio Marittimo Art 1. La presente Direttiva istituisce un quadro per la pianificazione dello spazio marittimo nell intento di promuovere la crescita sostenibile delle economie marittime, lo sviluppo sostenibile delle zone marine e l uso sostenibile delle risorse marine
Art.5 comma 2 Mediante i rispettivi piani di gestione dello spazio marittimo gli Stati membri mirano a contribuire allo sviluppo sostenibile dei settori energetici del mare, dei trasporti marittimi e dei settori della pesca e dell acquacoltura, per la conservazione, la tutela e il miglioramento dell ambiente la promozione del turismo sostenibile e l estrazione sostenibile delle materie prime.
Qual è il ruolo del Sistema nazionale per la protezione dell ambiente: ISPRA, ARPA ed APPA in questo quadro?
Sistema nazionale (ISPRA-ARPA) Ricerca Monitoraggio Analisi e Valutazioni Ispezione e controlli Reporting Mare 35 Sea Surface Temperature validation Measured temperature at Venice RON buoy Observed Estimated 30 25 20 15 10 5 0 Roma,21 Luglio 2015, Confcommercio- Blue Economy
La Ricerca fornisce le basi di conoscenza, i metodi e gli strumenti di analisi e di valutazione su cui la Governance istituzionale costruisce i propri elementi decisionali, nonché di implementazione, di monitoraggio, di controllo e di correzione delle politiche, promuove e garantisce lo svolgimento di Servizi istituzionali di pubblico interesse e responsabilità. Ricerca Governance Allo stesso tempo la Ricerca viene continuamente riorientata alla luce dei nuovi fabbisogni conoscitivi che emergono da tali necessità istituzionali ed in particolare da tali Servizi Il Ciclo Scienza - Conoscenza Governance Roma,21 Luglio 2015, Confcommercio- Blue Economy
Ricerca e Governance Direttiva Uccelli Direttiva Habitat Direttiva Strategia Marina Direttiva Quadro sulle Acque Protocolli Convenzione di Barcellona MATTM Amministrazioni ISPRA Convenzione sulla diversità biologica (CBD) Riduzione integrata dell inquinamento Direttiva Pianificazione dello Spazio Marittimo
Analisi Socio-economica e Contabilità ambientale (Comitato Capitale Naturale collegato ambientale 2014)
Aspetti Socioeconomici Analisi delle attività economiche anche da un punto di vista geografico, attraverso la costruzione di mappe degli usi del mare che rappresentino anche la distribuzione spaziale delle attività economiche. Analisi delle pressioni e degli impatti immediatamente riconducibili ad attività economiche. Valutazione del valore economico dei servizi ecosistemici marini e del capitale naturale, anche in chiave di contabilità ambientale patrimoniale. Valutazione di opzioni di intervento idonee a ridurre pressione e impatti attraverso analisi costi-benefici e costi-efficacia. Analisi di scenario macroeconomico attraverso la valutazione delle ricadute sul sistema economico degli usi futuri del mare versus l attuazione di misure di gestione del buon stato ambientale.
Qualche dato su gli Usi economici del mare e alcune stime del valore delle risorse marine Nel Mediterraneo, l Italia vanta un primato assoluto. Il nostro Paese possiede oltre un terzo della ricchezza prodotta dai servizi ambientali forniti dal mare, il 35% del totale, più del doppio della Grecia o della Spagna, e che in termini economici, l UNEP stima per l Italia essere di 9 miliardi di euro, contro i complessivi 26 miliardi prodotti ogni anno dal Mare Nostrum, un valore superiore a 10 mila euro l anno per chilometro quadrato (2010) Rapporto Ecosistemi marini mediterranei: il valore economico dei benefici ambientali Plan Bleu 2010 (UNEP/MAP).
Una rilevazione parziale su gli usi economici del mare riconducibili ad alcuni dei settori più rappresentativi, è stata effettuata da ISPRA, nell ambito dell implementazione della MSFD (anni di riferimento 2007-2010) E stato stimato che il contributo al valore della produzione nel nostro paese dalle filiere analizzate e riconducibili all economia del mare, avesse raggiunto mediamente il valore di circa 35 miliardi di euro (in termini nominali a prezzi correnti), ovvero circa il 3% del PIL nazionale al 2009. Una quota significativa (53% dell economia del mare), è legata ai settori più tradizionali: Trasporti di merci e persone e Turismo marittimo (che include oltre alle attività di alloggio e ristorazione e quelle sportive e ricreative, anche la crocieristica) con un incidenza del 31 % e del 22 % ciascuno; il settore delle Attività Portuali con circa 8 miliardi di euro, la Nautica (inclusiva della cantieristica navale) con 2,7 miliardi e la Filiera Ittica (inclusiva di pesca e acquacoltura) che si attesta intorno al 5 % del totale, con i suoi 1,8 miliardi di euro. Dal punto di vista occupazionale, i quasi 800 mila lavoratori impiegati nell economia del mare rappresentano il 3,3% dell occupazione complessiva del Paese (fonte Unioncamere su dati occupazionali periodo 2009-2013).
Valori d uso di mercato, di uso non di mercato, valori di non uso Una stima più aggiornata e completa effettuata da ISPRA congiuntamente all Università Cà Foscari (2014) su un più ampio spettro di settori dell economia marina (turismo, pesca acquacoltura, trasporti, cantieristica, marina militare, capitanerie di porto, autorità portuali, estrazione di risorse viventi) ha restituito un valore aggiunto annuale pari a 55,6 miliardi di euro. Tale cifra corrisponde a circa il 3,55% del valore aggiunto nazionale nel 2012. Tale valore aumenta includendo il settore ricerca e l intera filiera ittica che ad esempio Unioncamere (2014) stima valere rispettivamente 7,6 e 3,14 miliardi di Euro nel 2013. Totale valori di mercato e non di mercato: circa 66 mld di euro. In merito al valore d uso non di mercato, il valore annuale del servizio di sequestro del biossido di carbonio fornito dai mari italiani varierebbe tra i 9,7 e i 129 milioni di Euro l anno, mentre il servizio contro l erosione costiera va da un minimo di 83 ad un massimo di 402 milioni di Euro l anno. A livello nazionale, il valore di non uso dei servizi dell ecosistema costiero ammonterebbe a 27 mld all'anno.
Una stima elaborata sul presunto valore del Deep Sea nel Mediterraneo raggiunge i 430 mld di dollari riconducibili a: Servizi ecosistemici di varia natura, nuove risorse minerarie e nuovi materiali da sviluppare in campo biomedico (antibiotici, antitumorali, antivirali), biotecnologico (cosmetici, integratori alimentari, sostanze disinquinanti, biomasse algali, biosensori), industriale (biopolimeri, bioplastiche), energetico (produzione di biocarburanti da microrganismi marini) fonte: Istituto Anton Dohrn
La sfida per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese Secondo il recente Rapporto ISFORT Autostrade del Mare 2.0, presentato da ConfCommercio e Fedarlinea: Lo sviluppo delle infrastrutture portuali e della logistica potrebbero valorizzare 7500 chilometri di costa, 290 porti e 300 traghetti, consentire di spostare dalla gomma al mare oltre 12 milioni di tonnellate di merci; togliere dalla strada oltre 700 mila camion; eliminare 8 mila km di coda virtuale di camion; risparmiare 2 miliardi di kwh di energia consumata ogni anno (più dell energia consumata in un anno da tutta la città di Firenze, pari a 1,5 MLD). Ovviamente con sistemi di propulsione più puliti ed efficienti di quelli attuali
Grazie per l attenzione. www.isprambiente.gov.it