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L acquisizione delle mascelle è un momento cruciale per l evoluzione dei Vertebrati Agnati solo sospensivori o filtratori (più forme parassite) Gnatostomi: le fauci mobili permettono di afferrare e triturare il cibo, nascono così i predatori, successivamente gli erbivori e così via. Anche i filtratori sono comunque avvantaggiati dalla presenza di mascelle mobili La comparsa dei predatori costituisce una spinta evolutiva verso una maggiore efficienza nella locomozione per inseguire o fuggire. Una maggiore efficienza locomotoria implica una modifica di scheletro muscolatura e sistema nervoso. Scaglie isolate simili a quelle possedute da Gnatostomi risalgono all Ordoviciano 420-450 milioni di anni fa 1

Origine delle mascelle Le strutture di sostegno delle mascelle hanno origine embriologica da precursori cartilaginei La mascella dal palatoquadrato La mandibola dalla cartilagine di Meckel Un sostegno ulteriore è fornito da un secondo set di cartilagini posteriori al primo, che formano l arco ioideo, formato da cartilagini pari dorsali e ventrali Posteriormente nei pesci troviamo gli archi branchiali 2

Evoluzione delle mascelle Dal Velum? Parte del faringe che nelle Missini e nelle larve di Lampreda serve a risucchiare acqua mentre si seppellisce nel sedimento Teoria di Mallat Gli archi mandibolari e ioideo erano già presenti in alcuni Agnati con funzione soprattutto respiratoria. Questi archi, aprendosi, creavano una depressione nella cavità orofaringea in modo da risucchiare l acqua. Chiudendosi la pressione aumentava e l acqua veniva sospinta fuori dalle cavità branchiali. I movimento di apertura e chiusura delle fauci avrebbe avuto uno stadio preliminare in cui aveva solo funzione respiratoria. 3

11/05/2011 A) pre-gnatostomo primitivo B) Pre-gnatostomo avanzato A B C) Gnatostomo primitivo D) Squalo primitivo C D Altre differenze fra gli Gnatostomi e gli Agnati Dentatura di origine dermica Pinne pari (pettorali e pelviche) Sacche nasali pari Spiracolo Scheletro branchiale separato dal neurocranio Muscolatura dorsale e ventrale separata da un setto Guaine mieliniche avvolgono gli assoni 4

Dente cutaneo di Telodonte Dente di squalo 5

Teleostomi Gnatosthomes Pur subendo un evoluzione ed una diversificazione intensa, la struttura originale degli Gnatostomi rimane virtualmente stabile. I principali gruppi di Gnatostomi si differenziano 400 milioni di anni fa e da allora l evoluzione all interno di questi gruppi è stata molto profonda, ma nessun piano strutturale nuovo è apparso. 6

Placodermi Siluriano -Devoniano Gnatostomi più antichi Placodermi ed Acantodi uniche classi di Gnatostomi completamente estinte Placo= piastre Derma = pelle Metà anteriore del corpo protetta da pesante corazza formata da piastre ossee Questa corazza fa pensare agli Agnati corazzati, ma sono presenti fauci mobili e pinne pari Privi di denti, presenza di strutture perforanti, taglienti o trituranti sui margini delle fauci Endoscheletro cartilagineo è presente anche nei Condritti, che forse hanno origine dallo stesso antenato Scudo toracico e cefalico sono reciprocamente mobili tramite articolazioni con condili e fosse. L articolazione consente alla porzione cefalica di ruotare verso l alto per incrementare l ampiezza delle fauci per inghiottire prede più grandi Posteriormente allo scudo toracico il corpo era ricoperto da piccole scaglie oppure non c era alcuna copertura. Lo scudo aveva probabilmente funzione di Sostegno Protezione Ausilio nella locomozione 7

Nelle forme nuotatrici lo scudo avrebbe consentito di passare da un nuoto anguilliforme ad uno sub carangiforme più efficiente, altrimenti impossibile data la scarsa robustezza della colonna vertebrale Lacuna nucale Piastre gnatali Lacuna nucale Piccole pinne pettorali Alcuni raggiunsero dimensioni gigantesche 8

11/05/2011 Antiarchi Nectobentonici, forse limivori Pesantemente corazzati Pinne pettorali ricoperte da ossa dermiche scarsa utilità nel nuoto, forse per seppellirsi In Bothriolepis erano presenti dei polmoni Bothriolepis Condritti Pesci cartilaginei con scheletro composto di fibre di cartilagine calcificata, narici pari, 3 canali semicircolari denti con tre cuspidi principali costituiti da dentina e smalto derivati dalle scaglie placoidi 5-7 fessure branchiali senza opercolo Manca la vescica natatoria e mancano polmoni Fecondazione spesso interna (claspers) ovipari, ovovivipari, vivipari sviluppo diretto (no larva). 9

Pterigopodi (clasper) Strutture riproduttive maschili derivate da estensioni delle pinne pelviche che servono per effettuare la fecondazione interna. Condrichthyes Dall Ordoviciano sono note scaglie isolate di dimensioni microscopiche Lo scheletro dei Condritti è costituito da cartilagine mineralizzata da cristalli di idrossiapatite. Dopo la morte dell animale, con la decomposizione il collagene solitamente scompare ed i prismi si disperdono Per questo è raro trovare scheletri completi di squali I denticoli dermici invece sono costituiti da dentina e quindi più resistenti Anche i denti delle fauci vengono prodotti in continuazione per sostituire quelli che cadono per cui si ha abbondante documentazione fossile di denti di Condritti. 10

Condritti primitivi Nelle forme Devoniane e Carbonifere la quantità di denti che si ritrova è minore ed il grado di usura maggiore quindi è probabile un tasso di sostituzione più lento Dentatura cladodonte Denti a base piatta semicircolare con molte cuspidi su cui prevale quella centrale, la base di ciascun dente sovrasta quella del dente posteriore e del tessuto li mantiene spaziati Cladoselache Devoniano, 2 m circa Coda profondamente eterocerca con la notocorda che piega verso l alto Tronco allungato Pinne sorrette da raggi cartilaginei 2 pinne dorsali precedute da robuste spine Presenza di pinne pelviche Scheletro di cartilagine calcificata 11

In Cladoselache l articolazione delle mandibole meno mobile che negli squali moderni La mascella è solidamente fissata alla scatola cranica eall estremità del muso. Le spine che precedono le pinne dorsali sono di osso cellulare, negli squali successivi saranno di dentina. In Cladoselache non sono presenti pterigopodi, sembrano comparire nelle forme successive del Devoniano Superiore Stetacantidi Presenza nei maschi di clasper e di una curiosa spina allungata ed inclinata nella posizione corrispondente alla prima dorsale di Cladoselache La spina è costituita da un insieme di raggi e di denticoli che conferiscono un aspetto a spazzola alla superficie dorsale 12

Nei vari Stetacantidi è presente una grande varietà di spine e spazzole che probabilmente differenziavano le diverse specie ed erano usate nei rituali riproduttivi. Oggi gli squali non presentano caratteri sessuali secondari a parte gli pterigopodi Ecologia degli squali primitivi Inizialmente marini, soprattutto di acque basse Predatori scattanti inseguitori (prede ingoiate a partire dalla coda) Nel Devoniano alcune forme colonizzano le acque dolci In genere l osmoregolazione degli squali è però adattata per le condizioni di salinità dell acqua marina Competizione o sostituzione da parte degli Ibodonti Le odierne torpedini sono in grado di vivere in acque dolci 13

Ibodonti Nel Devoniano e Carbonifero si ritrovano in acque dolci, poi marini I più grandi e diffusi squali del Mesozoico I maschi possiedono spine pari ai lati della testa con una o più cuspidi a base ricurva che ricordano i denti cladodonti Hybodus L articolazione mandibolare è più evoluta e consente una certa protrusibilità delle fauci In alcune forme sono presenti piastre dentali (semidurofagi) Saranno sostituiti dai Neoselachii alla fine del Mesozoico Hybodus Predatori efficienti, ma probabilmente meno degli squali attuali, non hanno costituito una minaccia per i grossi rettili marini Acrodus 14

Neoselachii Squali e razze viventi, primi resti nel Triassico, Grande diffusione alla fine del Mesozoico Acquisizione di una colonna vertebrale calcificata in sostituzione della notocorda, che decorreva senza interruzioni negli squali primitivi (rimangono i dischi intervertebrali).coevoluzione coi pesci ossei? Pinne con radiali e ceratotrichi Coracoidi fusi a dare cinto pettorale robusto Assenza di spine (le razze le possiedono) 15

Neoselachii, notare la sospensione anfistilica con estrema mobilità delle fauci Neoselachii moderni dal Giurassico Inferiore Galeomorphii squali tipici, mobilità nella massa d acqua Squalea forme più appiattite ondulazione delle pinne, prevalentemente di fondo Grande sviluppo di vista, olfatto e chemio/barocettori Suddivisi in molti gruppi 16

Olocephali (Dal Devoniano) Il palatoquadrato è fuso con la scatola cranica (condizione olocefalica) Gli archi branchiali sono coperti da un opercolo non omologo a quello dei Pesci ossei, sostenuto dall arco ioideo Cartilagini labiali + clasper frontale (somigliante ai simmoridi) Nella regione pelvica nei maschi, non solo pterigopodi ma anche tenaculum Vertebre dosali anteriori fuse con la spina della pinna dorsale Posteriormente notocorda circondata solamente da sottili anelli di cartilagine pericondrale Dentatura complessa, formata da piastre trituranti 17

11/05/2011 Cretoxyrhina creta 18

19

Carcharodon megalodon Simile all attuale squalo bianco, ma un po più grande, Vissuto nel Miocene Confronto con Squalo bianco attuale (stima geometrica) Acantodi 20

I Teleostomi comprendono un gruppo estinto, gli Acantodi, e gli Osteitti o Pesci ossei (Attinopterigi +Sarcopterigi) I teleostomi primitivi si differenziavano probabilmente dai Condritti per lo sviluppo di una serie opercolare, le branchie si aprivano verso l esterno tramite un unica apertura La comparsa di una vescica natatoria, un evaginazine del tubo digerente con funzione di regolazione dell assetto verticale del pesce tramite emissione od assorbimento di gas attraverso una ghiandola (Teleostomi Fisoclisti) ) o inghiottendo/espellendo aria dalla bocca (Teleostomi Fisostomi). Dalla fisostomia all atto respiratorio il passo evoluzionistico non sembra troppo grande, o no? Pinna caudale 2ª Pinna dorsale 1ª Pinna dorsale OSTEITTI Sarcopterigi Pinna anale Pinne pelviche Pinne pettorali Pinna dorsale Pinna caudale Attinopterigi Pinna anale Pinne pettorali Pinne pelviche 21

Tre gruppi, che rappresentano le tre tappe fondamentali dell evoluzione: Condrostei, attinopterigi basali che includono Acipenser e Polyodon. Olostei, neopterigi basali rappresentati attualmente da Amia e Lepisosteus. Teleostei, neopterigi evoluti che includono la maggior parte dei pesci attuali. Condrostei e Olostei fanno riferimento a gruppi parafiletici e vengono utilizzati come riferimento al livello di evoluzione 22

FASI DELLA RADIAZIONE DEGLI ATTINOPTERIGI Paleopterigi (Carbonifero-Triassico) Condrostei basali Condrostei Subolostei Neotterigi (Triassico-recente) Olostei (Triassico-Giurassico) Teleostei (Giurassico-recente) Il passaggio ai diversi gruppi è caratterizzato da profonde modificazioni nella struttura del cranio, della colonna vertebrale, delle pinne e delle scaglie. premascellare opercolo subopercolo mascellare preopercolo interopercolo 23

11/05/2011 Modificazioni nella struttura del cranio Attinotterigi basali: Paleonisciformi Attinotterigi basali: Subolostei Neotterigi primitivi: Olostei Neotterigi evoluti: Teleostei basali A: mascellare e premascellare fissi. Espansione laterale della bocca limitata. B: mascellare bloccato anteriormente; può ruotare verso il basso in modo da espandere maggiormente la guancia e risucchiare acqua e preda nella bocca. C: Il premascellare può slittare in avanti mentre la mascella si abbassa, creando una estensione a tubo della bocca; questo movimento genera una forte suzione che porta l acqua e la preda nella bocca. 24

Modificazioni nella struttura delle scaglie Scaglie ganoidi (rombiche, spesse, ricoperte da ganoina) Scaglie cicloidi e ctenoidi (circolari, sottili e flessibili) Orvikuina (attinotterigio basale) ganoina Pholidophorus (neotterigio primitivo) Teleostei attuali Modificazioni nella struttura della pinna caudale Lobo assiale del corpo Raggi inseriti dorsalmente al l.a. Raggi inseriti ventralmente al l.a. Paleonisciformi Subolostei uroneurali Olostei Teleostei 25