Progetto La Spezia verso la XIX Giornata della Memoria e dell'impegno. in ricordo delle vittime innocenti delle mafie



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Transcript:

Progetto La Spezia verso la XIX Giornata della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie Il percorso Il percorso in oggetto si propone di informare, sensibilizzare, dare strumenti di conoscenza e approfondimento sul fenomeno delle mafie, anche al nord, dei comportamenti illegali e delle buone prassi per costruire una cultura della legalità e della giustizia. Il percorso, inoltre, evidenzia il bisogno di una lotta sinergica alla criminalità organizzata e alla cultura del malaffare, sottolineando il ruolo fondamentale delle Istituzioni, dell'economia e dell'informazione. Le attività proposte avranno un valore educativo e simbolico particolarmente pregnante, in quanto vedono come momento apicale del percorso la partecipazione alla Giornata della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Libera ha deciso di celebrare questo importante momento di riflessione nella città di Latina, nel basso Lazio, dove le numerose operazioni delle forze dell ordine e della magistratura raccontano un territorio profondamente compromesso, dove i boss della camorra e della ndrangheta controllano il territorio, gestiscono reti usuraie, impongono il racket. La partecipazione alla Giornata si articolerà in due momenti: - il 21 marzo 2014: celebrazione territoriale alla Spezia. - il 22 marzo 2014: celebrazione nazionale a Latina. Gli obiettivi del progetto - Favorire, tra gli alunni, la diffusione e il consolidamento di comportamenti socialmente utili, responsabili e costruttivi, concentrandosi sui valori condivisi di rispetto, legalità, democrazia e trasparenza;

- Partecipare alla XIX Giornata della Memoria e dell Impegno a Latina e alla giornata del 21 Marzo alla Spezia; - Incoraggiare e sostenere un percorso di aggregazione, sia scolastica che extrascolastica, che possa permettere agli studenti di orientarsi nel proprio contesto scolastico e diffondere i valori sopra citati. I laboratori 1. Le mafie e la corruzione al nord. «La Mafia ormai sta nelle maggiori città italiane dove ha fato grossi investimenti edilizi o commerciali e magari industriali. Vede, a me interessa conoscere questa "accumulazione primitiva" del capitale mafioso, questa fase di riciclaggio del denaro sporco, queste lire rubate, estorte che architetti o grafici di chiara fama hanno trasformato in case moderne o alberghi e ristoranti a la page. Ma mi interessa ancora di più la rete mafiosa di controllo, che grazie a quelle case, a quelle imprese, a quei commerci magari passati a mani insospettabili, corrette, sta nei punti chiave, assicura i rifugi, procura le vie di riciclaggio, controlla il potere». Carlo Alberto Dalla Chiesa, 10 agosto 1982, Repubblica «La Mafia come tutti i fenomeni storici e sociali è anche una sorta di costruzione sociale. Nella definizione stessa dell oggetto dell analisi, infatti, entrano a far parte esperienze, punti di vista, giudizi di valore e posizioni politiche in senso lato che stanno a monte e che si radicano nell orizzonte di senso, prima di tutto, di chi osserva». Jedlowski e Siebert, 2006 Analizzare i problemi legati alla presenza mafiosa e alla corruzione nel nord Italia; Far conoscere il radicamento territoriale delle organizzazioni criminali; Raccontare la storia dei protagonisti della lotta alle mafie (testimoni di giustizia, magistrati, giornalisti, esponenti delle forze dell ordine); Verranno analizzati i temi sopra citati, entrando nel merito delle questioni e cercando di rifuggire gli stereotipi più comuni, per una vera descrizione sociologica delle mafie nel nord Italia. Verranno approfonditi i seguenti nuclei tematici: La mafiosità, atteggiamenti e cultura. La corruzione, ormai fenomeno collaterale e spesso complementare, della presenza mafiosa. La Convenzione di Strasburgo del 1999, la storia di Raphael Rossi e il caso Amiat. Cenni sull'italia e la corruzione. Le mafie in Liguria o Ordinanza di custodia cautelare dell operazione Maglio 3 (giugno 2011) e relativa sentenza di primo grado (novembre 2012). La presenza della 'ndrangheta in Liguria: storia, attività e organizzazione.

o La presenza delle mafie e della criminalità organizzata in Liguria secondo le fonti della Direzione Investigativa Antimafia e della Direzione Nazionale Antimafia. o Scioglimento per infiltrazione mafiose dei Comuni di Bordighera (Marzo 2011, poi annullato dal Consiglio di Stato) e di Ventimiglia (Febbraio 2012). o Presentazione e discussione di alcuni articoli presenti nella rivista Narcomafie dove si analizza la penetrazione di Cosa Nostra nei cantieri navali del Nord Italia e dove vengono analizzate le operazioni Caucedo e Hot List riguardanti il territorio spezzino. o Focus sul territorio della Spezia: presentazione e discussione dell opuscolo Una storia semplice. Pare che Sarzana è ndranghetista. 2. Economie di mafia: usura, gioco d'azzardo, riciclaggio. «Non esiste il gioco d'azzardo sociale. O sei lì per strappare il cuore a un altro e divorarlo... o sei un fesso. Se questa scelta non ti piace... non giocare». Robert Anson Heinlein L Italia è un Paese dove si spendono circa 1260 euro pro capite, neonati compresi, per tentare la fortuna che possa cambiare la vita tra videopoker, slot-machine, gratta e vinci, sale bingo. Un fatturato legale stimato in 76,1 miliardi di euro, a cui si devono aggiungere, mantenendoci prudenti, i dieci miliardi di quello illegale. E' "la terza impresa" italiana, l'unica con un bilancio sempre in attivo e che non risente della crisi. Sono ben 41 i clan che gestiscono "i giochi delle mafie". Queste ultime non risentono mai di perdite e, di fatto, si accreditano ad essere l'undicesimo concessionario "occulto" del Monopolio. Sono tante, svariate e di vera fantasia criminale i modi e le tipologie per "fare bingo". Infiltrazioni delle società di gestione di punti scommesse, di Sale Bingo, che si prestano in modo "legale" a essere le "lavanderie" per riciclaggio di soldi sporchi. Imposizione di noleggio di apparecchi di videogiochi, gestione di bische clandestine, toto nero e clandestino. Il grande mondo del calcio scommesse, un mercato che da solo vale oltre 2,5 miliardi di euro. La grande giostra intorno alle scommesse delle corse clandestine dei cavalli e del mondo dell'ippica. Sale giochi utilizzate per adescare le persone in difficoltà, bisognose di soldi, che diventano vittime dell'usura. Il racket delle slot-machine. E non ultimo quello dell'acquisto da parte dei clan dei biglietti vincenti di Lotto, Superenalotto, Gratta e vinci. I clan sono pronti infatti a comprare da normali giocatori i biglietti vincenti, pagando un sovrapprezzo che va dal cinque al dieci per cento: una maniera "pulita" per riciclare il denaro sporco. Non sono solo numeri: dietro ci sono storie, fatiche, speranze che si trasformano per tanti in una trappola psicologica ed economica. Secondo una Ricerca nazionale sulle abitudini di gioco degli italiani del novembre 2011 curata dall'associazione" Centro Sociale Papa Giovanni XXIII",e coordinata dal CONAGGA (Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d'azzardo) ci sono circa 800 mila dipendenti da gioco d'azzardo all'interno di un'area di quasi due milioni di giocatori a rischio. Il gioco d'azzardo risulta inoltre essere un ponte verso due fenomeni diversi ma di gestione e cultura mafiosa: usura e riciclaggio, due facce della stessa medaglia. Il soggetto indebitato si trova a cercare liquidità e a legarsi profondamente a colui, che con tassi di interesse inaccettabili, gli propone un'ancora di salvezza che poi diventa una pietra verso l'abisso.

Riflettere sull'importanza dell'uso consapevole del denaro. Approfondire le dinamiche del gioco d'azzardo legale e illegale. Approfondire il tema dell'indebitamento, dell usura e del riciclaggio. Per raggiungere gli obiettivi preposti saranno affrontati diversi nuclei tematici che verranno sviluppati nel corso degli incontri. In particolare si analizzeranno: la storia e l evoluzione delle mafie nel nord Italia attraverso la ricostruzione offerta da organi parlamentari, forze dell ordine, magistrati, esperti, e giornalisti; il gioco d azzardo, facendo riferimento al Dossier Azzardopoli, redatto da Libera in collaborazione con Avviso Pubblico (www.avvisopubblico.it) e Legambiente. 3. I Beni confiscati alla criminalità organizzata. «La cucina della casa di Nicola Schiavone, posta sotto sequestro nei giorni scorsi, è quella che tutti desidererebbero avere. La scarpiera contiene solo calzature Hogan e Prada dicono le cronache le sue preferite. [ ] Mi colpisce che non ci fosse un solo libro. Anzi, nemmeno una libreria. Eppure la casa di Schiavone jr. è una pagina di mafia da leggere più che da vedere perché è l esposizione visiva del codice mentale delle mafie. Ma ancor di più perché con tutta evidenza ci dice che l antimafia non si fa soltanto con gli arresti e i sequestri ma anche con la cultura. Da proporre, diffondere, sollecitare... Volendo massimizzare si direbbe che laddove ci sono i libri le mafie facciano più fatica ad infiltrarsi e dove non ci sono c è una buona probabilità che le mafie prosperino e si rigenerino». Tonio Dell Olio, Maggio 2012 da Il Mosaico dei giorni L ordinamento giuridico italiano, a partire dal secondo dopoguerra, ha visto susseguirsi una serie di provvedimenti legislativi volti a contrastare il fenomeno della criminalità organizzata. Il cammino che ha portato lo Stato italiano a perfezionare nel corso dei decenni le modalità di aggressione ai patrimoni mafiosi è lungo e costellato di sacrifici, violenze e ritardi, ma anche ricco di risultati un tempo impensabili. Un cammino che presenta alcune tappe principali, dagli esordi degli anni 60, fino alla legislazione degli anni 90, passando per lo spartiacque della legge Rognoni La Torre del 1982, per giungere, infine, ai giorni nostri e alla costituzione dell Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC). Dopo il biennio delle stragi del 1992-93, la società civile riuscì a reagire e a organizzarsi. L associazione Libera, nel 1995, raccolse un milione di firme a sostegno di una legge di iniziativa popolare: si proponeva al parlamento un organica revisione della disciplina di destinazione dei beni confiscati, sottolineando in particolare l importanza della restituzione alla collettività e del riutilizzo sociale. Il 7 Marzo 1996 venne così approvata all unanimità dal Parlamento la legge n. 190, Disposizioni in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati. Riflettere sull'importanza della legge che prevede la confisca dei beni illecitamente accumulati dalla criminalità organizzata.

Approfondire le dinamiche del sequestro e della confisca con un focus sulla presenza di beni territorio spezzino. Approfondire i buoni segni che derivano dal riutilizzo di proprietà o aziende, come la produzione e commercializzazione dei prodotti a marchio Libera Terra. Per raggiungere gli obiettivi preposti saranno affrontati diversi nuclei tematici che verranno sviluppati nel corso degli incontri. In particolare si analizzeranno: la storia e l evoluzione della legislazione riguardante il sequestro, la confisca e il riutilizzo dei beni; il marchio Libera Terra, che contraddistingue le cooperative sociali nate su terreni confiscati alla criminalità organizzata. Ogni laboratorio includerà la partecipazione degli studenti alla celebrazione della XIX Giornata della memoria e dell'impegno: - il 21 marzo 2014: celebrazione territoriale alla Spezia. Gli studenti, in collaborazione con le Istituzioni, ricorderanno le vittime innocenti delle mafie e testimonieranno sul proprio territorio, insieme alla cittadinanza, il loro no alle mafie e alla cultura mafiosa. - il 22 marzo 2014: celebrazione nazionale a Latina. Gli studenti avranno così la possibilità di partecipare ad un evento di grande spessore, di stringersi accanto ai famigliari delle vittime e di ascoltare esponenti di rilievo nella lotta alle mafie nazionali e internazionali.