circolazione superficiale indotta dal vento nel Golfo di Napoli

Documenti analoghi
Elaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto Figura Dislocazione delle stazioni meteorologiche

PIANO REGIONALE DI TUTELA E RISANAMENTO DELL ATMOSFERA. Analisi campo vento stazioni a 10 m (ARPAV Centro Meteorologico di Teolo)

AUTUNNO ARPAV, attraverso il Settore Acque, è competente per il monitoraggio delle acque di transizione della regione Veneto.

(Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA - SIMC)

Questi indicatori sono stati elaborati in relazione al territorio della Provincia di Ravenna.

P R I M AV ERA 2 010

Osservatorio meteorologico di Moncalieri Collegio Carlo Alberto (TO) Statistiche anemometriche del periodo

ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA

Elaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto S.S.A. Sistema Complesso Qualità dell Aria, Rumore, CEM Pag.

SETTORE ACQUE OSSERVATORIO ALTO ADRIATICO

1 VALIDAZIONE DATI DA SATELLITE: confronto dati da boe vs. dati da satellite

SETTORE ACQUE OSSERVATORIO ALTO ADRIATICO POLO REGIONALE VENETO

ALLEGATO J ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE

Situazione meteorologica

APAT Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici. Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine Servizio Difesa delle Coste

Allegato C 1. Precipitazioni (grafico dimostrativo )

AUTORITÀ PORTUALE DI CAGLIARI BANCHINAMENTO AVAMPORTO DEL PORTO CANALE PER NAVI RO-RO STUDIO METEOMARINO

CAMPAGNA ANEMOMETRICA DEL PARCO EOLICO: MISURAZIONI PER ANALISI ENERGETICHE E FUNZIONALI

Palermo 19 Settembre

REPORT METEOROLOGICO ottobre A cura di: GIULIO BETTI Per info:

Analisi eventi di marea

P R I M AV ERA 2 010

Analisi eventi di marea

Valutazioni Tecniche Rilevamento Qualità dell Aria centralina di Cerano via Bagno relative al periodo 24 aprile 24 maggio 2011.

Premessa Dati elaborati Principali risultati delle misure di qualità dell aria

CORSO DI METEOROLOGIA GENERALE E AERONAUTICA 6 - Le Correnti a Getto

Analisi eventi di marea

I CLIMI IN ITALIA: LE AREE TEMPERATE CALDE MEDITERRANEE A SICCITA ESTIVA

Analisi eventi di marea

N.B. aggiornato in data 26/10/2016 con l aggiunta di una nuova osservazione (Arezzo Aeroporto) relativa alla velocità del vento.

Evento del novembre 2012 Sintesi Meteo

Influenza del cambiamento climatico sulla biodiversità e sugli ecosistemi delle aree Protette

SCHEDA EVENTO 12-13/05/2012

10-11 novembre 2012 REPORT METEOROLOGICO. Per info:

Rapporto radar dell evento meteorologico del 7-9 gennaio 2010

Elaborazione ERSAL CREMA ( )

Ottobre Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali

Analisi eventi di marea

RAPPORTO SULL EVENTO PLUVIOMETRICO DEL 13 GIUGNO 2011 A TORINO

RELAZIONE SU CONDIZIONI METEO AMBIENTALI E PRIMI DATI QUALITÀ DELL ARIA A SEGUITO DELL INCENDIO DEL 14/02/2019 IN CASORIA

CARATTERIZZAZIONE DELLE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NELLA PROVINCIA DI TARANTO PERIODO MARZO Gruppo Modellistica

MODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO DISCARICA DI ROCCASECCA (FROSINONE)

REL. 2 REGIONE CALABRIA PROGETTO NUOVO MARINA PORTO NUOVO DI CROTONE RELAZIONI. Studio meteomarino ed agitazione interna COMUNE DI CROTONE

Figura 1: ubicazione del laboratorio mobile all interno dell area di competenza dell istituto; cerchiata l area di posizionamento.

Mese di maggio Andamento meteorologico Sicilia Maggio 2015 Media regionale stazioni SIAS

SERVIZIO OSSERVATORIO ACQUE MARINE E LAGUNARI

Maggio Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali

INDICE 1 INTRODUZIONE 1 2 DATI METEO CLIMATICI CLIMATOLOGIA GENERALE DATI UTILIZZATI NELLE SIMULAZIONI MODELLISTICHE 4

Rapporto radar dell evento meteorologico del giugno 2009

IL NUBRIFAGIO NEL BASSO SARCA NELLA NOTTE DEL 29 GIUGNO 2009

1 DATI METEOROLOGICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI PER L ANNO 2004

ANALISI CLIMATICA DELLA PRIMAVERA 2016

Analisi eventi di marea

RELAZIONE SU CONDIZIONI METEOAMBIENTALI E PRIMI DATI QUALITÀ DELL ARIA A SEGUITO DEGLI INCENDI SUL M.TE VESUVIO LUGLIO 2017

Tecniche avanzate per la mitigazione delle conseguenze di episodi di inquinamento nel Golfo di Napoli

Gianpiero Cossarini, Stefano Querin, Cosimo Solidoro Trieste, 2 dicembre 2010

Previsioni meteorologiche per il week-end del 1-2 aprile 2017

Il vento. Il vento. Il vento 10/02/2019

IL MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL ARIA NELL AREA PORTUALE DI LIVORNO

I venti intensi del 12 marzo 2006 Roberto Barbiero Meteotrentino

CNR-IBIMET/LaMMA Regione Toscana Progetto Regionale PATOS

REGIONE SICILIANA Assessorato Agricoltura e Foreste Area II - Studi e Programazione Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano

Sfiaccolamento di etilene presso l impianto Ineos, Vada (Rosignano) luglio 2015 Analisi meteorologica

Primavera 2010: figlia dell ultimo inverno?

Il valore dell energia rinnovabile sul mercato elettrico

Rapporto dell evento meteorologico dal 15 al 17 Gennaio 2013

METEO REPORT Provincia Autonoma di Trento

5.4. La matrice di correlazione

RELAZIONE TECNICA MONITORAGGIO ACUSTICO 3 marzo maggio 2008 AEROPORTO G.B. PASTINE

ANALISI CLIMATICA DELL ESTATE 2016

PARAMETRI MARINI. 1 di 5

SERVIZIO OSSERVATORIO ACQUE MARINE E LAGUNARI

Analisi eventi di marea

Analisi della situazione meteorologica che ha determinato gli eventi temporaleschi del Luglio 2014 sul Piemonte

RELAZIONE EVENTO 08/09/2019

Piano di monitoraggio dell ambiente marino Addendum al 1 anno di monitoraggio-maggio 2016

Come funziona un Radar HF

EVENTO TEMPORALESCO DEL 29 AGOSTO 2009

Rapporto radar dell evento meteorologico del 30 dicembre gennaio 2010

Rapporto dell evento meteorologico del gennaio 2011

Boceto di Borgotaro - Laboratorio Mobile

Aspetti macro e microclimatici dell'area pistoiese e cenni al sistema di previsione meteo dell'indice di criticità per PM10

I pendii di piroclastiti in Campania sono stati spesso soggetti a fenomeni di colate rapide

CAMPAGNA DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL ARIA COMUNE DI TORCHIAROLO

Come si forma il vento?

DIPARTIMENTO PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO CENTRO METEOROLOGICO DI TEOLO

Rapporto dell evento meteorologico dal 19 al 20 dicembre 2010

Rapporto dell evento meteorologico del 16 agosto 2014

5 - METEOROLOGIA. BREZZE Hanno origine quando ci sono differenze di riscaldamento tra mare e terraferma.

RELAZIONE EVENTO 30/06 01/07/2016

ISAB ENERGY S.r.l. Priolo Gargallo (SR) Rel. T30002/6011 DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE. ISAB ENERGY Impianto IGCC

IV TRIMESTRE di 5. N. totale stazioni Laguna di Baseleghe 4 Laguna di Caorle 5 Area centrale Laguna di Venezia 15.

RELAZIONE SU CONDIZIONI METEO AMBIENTALI E PRIMI DATI QUALITÀ DELL ARIA A SEGUITO DELL INCENDIO DEL 01/07/2018 C/O DITTA AMBIENTE SPA IN S

climaticamente questa vasta area ed eventualmente verificare se sono stati registrati cambiamenti significativi degli stessi

Precipitazioni (mm.) ,6 875,4 571,4 727,5 463,6 391,8 208,4 511,2 465,6 806,6

ANALISI CLIMATICA DELL AUTUNNO 2014

ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA

Mese di Ottobre Andamento meteorologico Sicilia ottobre 2014 Media regionale stazioni SIAS

A.R.P.A.V. DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO CENTRO METEOROLOGICO DI TEOLO

Transcript:

GEOITALIA 2007 WORKSHOP W10 - VECTOR circolazione superficiale indotta dal vento nel Golfo di Napoli (risultati preliminari delle attività Vector, linee 4.1.5 e 4.1.6) B.Buonocore, A.Mercatini, M.Menna, M.Uttieri S.Pierini, E.Zambianchi CoNISMa, ULR Parthenope, Napoli

Attività 4.1.5 Acquisizione dati meteorologici, idrologici, correntometrici Attività 4.1.6 Modellistica oceanografica Aggiornare ed incrementare le informazioni disponibili in merito alla circolazione superficiale del Golfo di Napoli; Caratterizzare gli scenari tipici di circolazione e le strutture ricorrenti; Associare tali strutture a particolari periodi dell anno e/o a particolari condizioni; Studiare i processi di trasporto che regolano gli scambi tra la zona costiera e la parte centrale del Golfo.

Rete di rilevamento dati nel Golfo di Napoli

Analisi dei venti nel Golfo di Napoli

Stazioni Meteorologiche Acton : latitudine 40 50.19 NORD; longitudine 14 15.21 EST; altezza sensori anemometrici: 16 m s.l.m.; ECMWF : Dati di modello latitudine 40 30.00 NORD; longitudine 14 00.00 EST; Licola : latitudine 40 52.618 NORD; longitudine 14 02.954 EST; altezza sensori anemometrici: 12 m s.l.m.; Apat : latitudine 40 50.23 NORD; longitudine 14 16.09 EST; altezza sensori anemometrici: 10 m s.l.m.;

dati 2002-2006 ACTON APAT LICOLA ECMWF

i venti provengono principalmente dai quadranti NE e SW per le due stazioni interne al Golfo; la stazione di Licola e il punto di griglia ECMWF confermano la maggiore frequenza di venti provenienti dai quadranti NE e SW ma evidenziano anche l esistenza di contributi non trascurabili relativi alle direzioni W, W - SW e W - NW; Questi contributi sembrano sostituire le direzioni S e SSW che risultano,invece, molto frequenti nelle due stazioni interne al Golfo.

Analisi stagionale dei venti nel Golfo di Napoli

Rosa estate primavera autunn inverno 2002- o 2003- Apat Apat Apat Variabilità stagionale dei venti stazioni interne Primavera Autunno Inverno Estate Le direzioni Le Il vento direzioni principali proviene principali sono dal quadrante allineate sono allineate lungo SW; NE; l asse le frequenze Le direzioni lungo maggiori, predominanti l asse NNE-SSW; sia NNE-SSW; termini sono NNE di direzione e NE; A i queste venti che i di venti più direzioni velocità intensi più intensi sono corrispondono provengono localizzate provengono dal i in venti quadrante direzione da più SSW. intensi. SW. SSW;

Variabilità stagionale dei venti dati ECMWF I N V E R N O E S T A T E

il campo di vento che guida la circolazione superficiale è una combinazione di quanto rilevato internamente al Golfo e al largo di esso (dati LAM in collaborazione con Rossella Ferretti, Unil Aquila)

Dinamica Superficiale

Venti dal quadrante NE Durante la stagione invernale i venti spirano sul Golfo di Napoli principalmente dal quadrante NE con intensità massime tra 8 e 10 m/s; Le correnti superficiali, spinte dal vento, si orientano in direzione E-W formando un jet particolarmente intenso nella regione centro settentrionale del bacino; Il cuore del jet manifesta una forte vorticità positiva v o r t i c i t à

Venti dal quadrante SW I venti dal quadrante SW sono tipici dei mesi estivi, ma si presentano anche nei periodi invernali in concomitanza con il passaggio di sistemi depressionari nell area del Golfo. Nel primo caso essi raggiungono intensità massime intorno ai 6 m/s; nel secondo caso sono meno persistenti ma più intensi ( 10 m/s). In questo caso, le correnti superficiali tendono ad entrare nel Golfo accumulando acqua sotto costa. La circolazione è caratterizzata da elevata variabilità, con continua formazione di strutture cicloniche ed anticicloniche a scala di bacino o di sottobacino. La caratteristica comune con il caso di vento da NE è la struttura ciclonica localizzata nell area centro settentrionale del Golfo. v o r t i c i t à

Prevalenza del regime di brezza Il campo di correnti segue i cambiamenti di direzione del vento orientandosi lungo l asse zonale; La direzione preferenziale è W-E L intensità del vento oscilla seguendo l andamento durante le ore in cui giornaliero delle brezze, e mostra spira brezza valori di mare, massimi intorno e E-W alle durante ore 12:00- le ore 13:00 di in ogni cui giorno spirae brezza valori minimi di nelle ore notturne intorno terra. alla mezzanotte; l intensità della corrente oscilla seguendo il vento con un ritardo tra 6 e 10 ore. Il regime di brezza è caratterizzato da venti che spirano da mare verso terra (SW) durante le ore più calde della giornata, e da terra verso mare (NE) durante le ore notturne e prime ore della mattinata.

Influenza della corrente costiera tirrenica I venti spirano dal quadrante NE; La circolazione superficiale non è guidata dall azione del vento ma dall input proveniente dal bacino tirrenico; Il Golfo è spazzato da un jet diretto da SE a NW lungo l asse Bocca Piccola-Canale di Procida ; Questo flusso è determinato da una forte corrente che risale le coste orientali del Mar Tirreno nel periodo invernale e riesce a penetrare nel Golfo di Napoli; Il Golfo sembra suddiviso in due metà rispetto all asse del jet : a destra le correnti assumono un andamento anticiclonico; a sinistra, invece, tendono a ruotare in senso ciclonico. v o r t i c i t à

Interazioni vento-corrente

Cross-Correlazione surface current wind stress X ccd d s () t d ( t τ ) w Direzione X ccu u s () t u ( t τ ) w Componente zonale X ccv v s () t v ( t τ ) w Componente meridionale Kundu, 1990 La cross-correlazione è stata realizzata: con dati di vento provenienti da una stazione interna e da una stazione esterna al Golfo; con dati di corrente presi in diversi punti della griglia CODAR sparsi in tutta l area del Golfo.

Cross-correlazione tra le direzioni di vento e corrente Vento da NE La corrente è ben correlata con il vento presente nelle 6 ore precedenti in tutti i punti del Golfo, ad esclusione della Baia di Napoli e dei punti interni alla struttura ciclonica.

Cross-correlazione tra le direzioni di vento e corrente Vento da SW Tutte le regioni del Golfo mostrano una scarsa cross-correlazione con il vento. Valori superiori si raggiungono solo in vicinanza della Bocca Grande.

Questo dimostra che quando l importanza del forzante meteorologico è meno marcata la dinamica superficiale risulta fortemente influenzata dalla circolazione del Mar Tirreno. Cross-correlazione tra le direzioni di vento e corrente Input tirrenico Tutte le strutture che si formano sono poco correlate con la direzione del vento.

Simulazione numerica del trasporto superficiale di traccianti lagrangiani (in coll. con )

Processi di trasporto Caratterizzati da: Zone Q(t) Concentrazione di rilascio: delle particelle si assume che i traccianti siano Baia di Napoli T Tempi di residenza delle particelle rilasciate Centro del Golfo passivi e conservativi Buffoni et al. (1997) Q ( t) = N( t) N(0) N(t) numero di particelle presente al tempo t N(0) insieme delle particelle rilasciate T = lim T * ( t) t N e ( t) = N(0) N( t) numero di particelle presenti nell area di rilascio al tempo t T * ( t) = tq( t) + N ( t) e i= 1 tei N(0) t ei tempo impiegato dall iesima particella per abbandonare il settore di lanci

Processi di trasporto Le cirve di concentrazione Q(t) rappresentano gli scambi tra le due zone di rilascio: zona costiera: quantità di paricelle che abbandonano il dominio; zona di largo: quantità di particelle che penetrano nella zona costiera; I tempi di residenza sono stati calcolati unicamente per le particelle rilasciate nella Baia di Napoli. I periodi esaminati sono riconducibili a quattro divverse condizioni dinamiche di circolazione superficiale: Vento da NE; Vento da SW; Regime di brezza; Input tirrenico di circolazione

Processi di trasporto Vento da NE le particelle rilasciate nella Baia di Napoli vengono trasportate verso la zona di largo; il bacino non si svuota completamente (circa il 6% di particelle restano nella Baia) con un tempo di residenza stimato intorno alle 40 ore; nessuna delle particelle rilasciate a largo penetra nella Baia di Napoli.

Processi di trasporto Vento da SW la dinamica di circolazione superficiale confina le particelle lanciate nella Baia nella zona di rilascio; i tempi di residenza crescono linearmente; nella Baia penetra la quasi totalità ( 95%) delle particelle rilasciate a largo.

Processi di trasporto Prevalenza del regime di brezza delle particelle rilasciate nella Baia di Napoli, circa il 70% abbandona il dominio di rilascio; solo una minima parte (~ 5%) delle particelle lanciate al centro del Golfo raggiunge il sottodominio costiero.

Processi di trasporto Input tirrenico le particelle escono quasi completamente ( > 95%) dal sottodominio costiero; i tempi di residenza sono di circa 40 ore; nessuna particella penetra nella Baia di Napoli dalla zona di largo.

Risultati L analisi dei venti (2002-2006) mostra una netta predominanza dei venti dai quadranti NE e SW (o W-NW), i primi dominanti nei mesi invernali, i secondi nei mesi estivi; -- l accoppiamento tra stress del vento e correnti superficiali è stato valutato tramite un analisi di cross-correlazione -- Con venti da NE la circolazione superficiale del Golfo risponde in tempi brevi (~ 6 ore) allo stress, formando strutture coerenti che innescano rapidi processi di trasporto costa-largo; Con venti da SW, invece, la dinamica superficiale presenta strutture cicloniche ed anticicloniche a varie scale che favoriscono l ingresso di particelle nella zona costiera.

Risultati In condizioni di prevalenza del regime di brezza, le correnti superficiali rispondono alle variazioni dello stress eolico con un comportamento periodico caratterizzato da un ritardo rispetto al forzante compreso tra le 6 e le 10 ore; Tali dinamiche di circolazione favoriscono la graduale fuoriuscita delle particelle dalla Baia di Napoli. Quando risulta dominante l influenza della corrente costiera tirrenica si osserva la formazione di due strutture diricircolazionea grandescala, una ciclonica e l altra anticiclonica, allineate intorno ad un jet; La circolazione costiera che ne risulta facilita la fuoriuscita delle particelle rilasciate nella Baia di Napoli.

Attività future Attività sperimentale campagne oceanografiche in collaborazione prevalentemente con la SZN: idrologia, trasporto approfondimento analisi dati correntometrici Attività modellistica (per chiarire la connessione circolazione-forzanti in termini dinamici) Coordinamento con le altre UUOO

HF radar: principio di funzionamento Strumento di telerilevamento che consente di misurare le correnti marine superficiali; Trasmette un segnale a radiofrequenza; Fornisce immagini del campo di velocità; La riflessione da parte della superficie del mare produce uno spettro di energia; I radar sfruttano un fenomeno di risonanza conosciuto come Bragg scattering; Risonanza di Bragg da parte della superficie del mare(barrick et al.,1977)

La riflessione coerente si manifesta con un evidente picco nello spettro di riflessione; a) assenza di corrente; b) la velocità radiale del bersaglio fa in modo che il segnale riflesso ritorni ad una frequenza differente da quella trasmessa; 2υ f = r λ

Configurazione installata nel Golfo di Napoli b c e a a. Copertura CODAR nel Golfo di Napoli. b. Stazione master per l acquisizione dei dati. c. Antenna ricetrasmittente installata nel sito di Portici. d. Antenna ricetrasmittente installata nel sito di Massa Lubrense. e. Rack contenente l attrezzatura elettronica costituita da un trasmettitore, un ricevitore ed un computer. d