INDICATORI GEOMORFOLOGICI PER L ANALISI DEL TERRITORIO: CASI DI STUDIO Giovedì 25 Novembre 2010 Ex Infermeria dell Abbazia di Fossanova, Priverno (LT) Indicatori geomorfologici per la caratterizzazione di discontinuità tettoniche ad attività quaternaria ed olocenica: l esempio della Linea Val Roveto-Atina-San Pietro Infine. Implicazione e problematiche Michele Saroli michele.saroli@unicas.it Dipartimento di Meccanica, Strutture, Ambiente e Territorio-Università degli Studi di Cassino
SI RINGRAZIANO: il Presidente e il Consiglio dell'ordine dei Geologi del Lazio Commissioni provinciali Frosinone Roberto Spalvieri, Roberto Bragaglia, Nando Bauco, Giovanni Mattei, Emiliano Cinelli Latina Sergio Cavelli, Paola Serangeli, Benedetto Pennacchia Commissione Aggiornamento Professionale Continuo Fabio Garbin (Referente), Roberto Spalvieri, Gianluigi Giannella, Dario Tufoni Commissione Corsi, Convegni, Patrocini, Bandi ecc. Claudio Paniccia (Coordinatore), Gianluigi Giannella, Roberto Salucci Commissione organizzazione di corsi ed eventi finalizzati alla crescita professionale e alla socializzazione degli iscritti Gianluigi Giannella (Coordinatore), Marina Fabbri, Fabio Garbin, Manuela Ruisi Responsabile Sito Internet e Ufficio Stampa Tiziana Guida
Si ringraziano i seguenti Enti ed Università per le collaborazioni scientifiche in corso: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Roma Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria Roma Dipartimento di Scienze della Terra Sapienza Università di Roma
9:00-11:30 Indicatori geomorfologici per la caratterizzazione di discontinuità tettoniche ad attività quaternaria ed olocenica: l esempio della Linea Val Roveto-Atina- San Pietro Infine. Implicazione e problematiche. (Parte prima) 11:30-11:50 Pausa 11:50 13.30 Indicatori geomorfologici per la caratterizzazione di discontinuità tettoniche ad attività quaternaria ed olocenica: l esempio della Linea Val Roveto-Atina- San Pietro Infine. Implicazione e problematiche. (Parte seconda) 13:30-14:30 Pausa pranzo 14:30-16:30 Indicatori geomorfologici per la caratterizzazione dell evoluzione dei sistemi carsici delle idrostrutture dell Appennino carbonatico del Lazio meridionale: l esempio della parte terminale della Marsica Occidentale. Implicazioni e problematiche. (Parte seconda) 16:30-16:50 Pausa Corso di Aggiornamento Professionale 16:50 18.30 Indicatori geomorfologici per la caratterizzazione dell evoluzione dei sistemi carsici delle idrostrutture dell Appennino carbonatico del Lazio meridionale: l esempio della parte terminale della Marsica Occidentale. Implicazioni e problematiche. (Parte seconda)
Il corso è finalizzato all aggiornamento professionale nel settore geomorfologico e geologico applicativo mediante l individuazione e caratterizzazione degli indicatori geomorfologici utili per l analisi del territorio. Il riconoscimento delle forme del rilievo sono imprescindibili per la comprensione dei processi morfologici. Questi opportunamente contestualizzati mediante approccio multidisciplinare, permettono di analizzare con notevole dettaglio le caratteristiche evolutive di un area. In tale ottica rappresentano dati vincolanti. La seguente presentazione, rappresenta una sintesi di quella mostrata durante il corso. E stato necessario eliminare diverse diapositive, oggetto di ricerche inedite ed ancora in fase di svolgimento. Tale scelta non compromette l offerta formativa della presentazione, che fornisce comunque spunti di riflessione e aggiornamento. Per approfondimenti e/o chiarimenti si prega di contattare l Autore per e-mail: michele.saroli@unicas.it Per approfondimenti ed ulteriori aggiornamenti si veda anche : http://diss.rm.ingv.it/diss/ Galli et al.(2008) Twenty years of paleoseismology in Italy. Earth-Science Reviews 88, 89 117
Neotettonica Una definizione di neotettonica particolarmente adatta al caso italiano è: "insieme integrato di ricerche avente come scopo la definizione della evoluzione tettonica pliocenico-quaternaria, ricostruita con scansione temporale dell'ordine delle centinaia di migliaia di anni" (Auct.). Gli stessi Autori osservano che "i punti qualificanti di una definizione di questo tipo, rappresentati dalla prospettiva evolutiva nella quale essa si pone e dal dettaglio temporale con cui si intende operare, conferirebbero alla neotettonica una individualità propria e un carattere marcatamente interdisciplinare". Tettonica attiva Effetto dell'attuale regime di sforzi che interessa la crosta terrestre; ad esso sono riferibili i movimenti tettonici attesi in un intervallo temporale futuro di interesse per la società. In sostanza, si tratta dell attività tettonica presente. Tuttavia l'attività che porta ad eventi catastrofici non può essere delineata solo sulla base di fenomeni registrati per intervalli temporali di pochi anni o per più ampi periodi storici.
Faglia attiva L'abbondanza di definizioni riflette in certo modo la difficoltà di definire in maniera univoca il significato di tettonica attiva, di cui le faglie attive sono l'espressione più evidente. Willis (1923) - Faglia attiva è una faglia lungo la quale è probabile il movimento in futuro... Sono faglie attive tutte quelle faglie lungo le quali c'è stato movimento in epoca storica ed anche tutte quelle faglie per le quali può essere definita l'evidenza fisiografica di recenti dislocazioni superficiali. Louderback (1950) - Le faglie attive sono interessate da movimenti attuali o si sono mosse in tempi geologici recenti o storici e saranno interessate da movimenti ripetuti nel futuro. Bonilla (1970) - Faglia attiva è quella faglia che si è mossa nel passato recente e potrebbe muoversi nel futuro prossimo. Il "passato recente" include l'ora attuale e si estende all'indietro per un tempo indefinito nel quale molti geologi includono almeno l'olocene. Il "futuro prossimo" include un intervallo temporale nell'ordine della vita utile di strutture ingegneristiche o l'intervallo temporale considerato in pianificazioni di lungo periodo per il futuro.
Faglia attiva Wentworth et al. (1969) - Una faglia è attiva se a causa delle sue attuali caratteristiche tettoniche, può essere interessata da movimento nell'immediato futuro geologico. Questo stato di attività esiste indipendentemente dalla capacità del geologo di riconoscerlo. Sherard et al. (1974) - Una faglia attiva (o potenzialmente attiva) è tale da mostrare sufficiente evidenza di dislocazione nel passato geologico recente da rendere ragionevole anticipare che dislocazioni superficiali future potrebbero avvenire nel corso della vita di una diga (circa 100 anni). U.S. Bureau of Reclamation - Vengono considerate faglie attive quelle che mostrano dislocazioni negli ultimi 100.000 anni. Slemmons e McKinney (1977) - Si definisce attiva una faglia che si è mossa nel corso dell'attuale regime sismotettonico e che quindi avrà probabilmente nuove dislocazioni in futuro.
Faglia attiva Corso di Aggiornamento Professionale La definizione Slemmons e McKinney (1977) è quella che più si adatta alla realtà italiana. Questa compatibilità di "faglia attiva" con il concetto di "regime sismotettonico attuale" è particolarmente funzionale anche nell'ottica della definizione precedentemente data di "tettonica attiva", vale a dire l'effetto dell'attuale regime tettonico. In questo senso "faglia attiva" rappresenta la manifestazione per eccellenza della "tettonica attiva": l'attivazione della faglia in occasione di forti terremoti è in grado di lasciare tracce indelebili sulla superficie terrestre e queste tracce costituiscono l'evidenza più diretta della tettonica attiva. In Italia, in base alle esperienze finora maturate, una faglia può essere considerata attiva se ha avuto movimenti nell ambito degli ultimi 10.000-18.000 18.000 anni.
Lo studio di discontinuità tettoniche è definibile mediante: a) analisi strutturale tramite campionamento di indicatori cinematici recenti; b) indicazioni geologiche, tramite la valutazione della dislocazione di limiti geologici di unità stratigrafiche recenti (almeno quaternarie); c) idicatori morfologici, ad esempio tramite la valutazione della dislocazione di forme lineari (incisioni fluviali), planari (superfici relitte, terrazzi fluviali, superfici di conoidi) o circolari (circhi glaciali, doline, nicchie di frana) attraversate da una faglia.
Alcune considerazioni su altri approcci: le registrazioni strumentali degli eventi sismici sono disponibili soltanto a partire dagli ultimi cento anni circa; la lettura di documenti storici e le indagini archeosismologiche sono un utile strumento per conoscere il comportamento delle strutture attive. L intervallo di tempo per il quale però è possibile ricavare informazioni attendibili è poco più di un migliaio di anni. Altri approcci si basano sulla tecnica di indagine paleosismologica, che permette di estendere ad alcune decine di migliaia di anni nel passato le informazioni sulla storia tettonica recente di una determinata struttura. Non sempre però è possibile applicare queste tecniche e molto spesso è necessario estendere fino ad alcune centinaia di migliaia di anni le informazioni tettoniche di una regione da studiare. Per queste ragioni assumono grande importanza tutta una serie di indagini geomorfologiche mirate alla ricostruzione dell evoluzione geologica e tettonica quaternaria.
(Fonte INGV) Faglie Normali in Italia Appennino Margine Tirrenico Età della loro attività: Pliocene superiore - oggi Pliocene - Quaternario Mar Tirreno Le aree delimitate in rosso sono quelle dove sono presenti la maggior parte delle faglie normali attive (ed è anche l area ove si concentra la sismicità)
Faglie Inverse in Italia Alpi (Fonte INGV) Pianura Padana e Veneta Età della deformazione: pre-pliocene, Pliocene e Quaternario Pliocene inferiore e medio Pliocene - Quaternario Appennino Marche e Abruzzo costieri Margine Tirrenico Le faglie inverse e thrust attivi sono presenti principalmente nelle aree delimitate in rosa, e nel settore Friulano e Padano dell area gialla. Mar Tirreno Sicilia Mar Jonio
APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE MEDIANTE INDAGINI FOTOGEOLOGICHE, ANALISI ALISI DI DATI TELERILEVATI E CONTROLLI DI TERRENO APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DELL EVIDENZA EVIDENZA GEOMORFOLOGICA (INDICATORI GEOMORFOLOGICI) Tettonica neogenico-quaternaria Analisi del sistema CRINALE-VERSANTE-FONDOVALLE RAPPORTI Reticoli idrografici Morfolitostratigrafia Idrogeologia Carsismo Movimenti in massa Depositi di versante Conoidi Tettonica quaternaria e tettonica attiva identificazione, caratterizzazione e comprensione della cinematica e dei possibili tempi di attivazione della struttura ed il suo ruolo nell ambito del regime di stress attivo regionale
Ricerche in corso
Faglia di SAN ANDREAS Carrizo Plain (California)
Esempio di sistema crinale-versante-fondovalle F. 198 C.G.I. Eboli F. 199 C.G.I. Potenza Struttura di San Giacomo Faglia di S. Giacomo N Ricerche in corso M. Alburni Si veda: Galli et al., 2002 WNW ESE WNW ESE WNW ESE