ESPOSIZIONE AL BENZENE A MODENA: ANDAMENTO STORICO E RISCHIO SANITARIO BENZENE EXPOSURE IN MODENA: HISTORICAL TREND AND HEALTH RISK ASSESSMENT

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ESPOSIZIONE AL BENZENE A MODENA: ANDAMENTO STORICO E RISCHIO SANITARIO BENZENE EXPOSURE IN MODENA: HISTORICAL TREND AND HEALTH RISK ASSESSMENT Autori: Zauli Sajani Stefano Struttura Tematica di Epidemiologia Ambientale ARPA Emilia Romagna Forti Stefano Sezione Provinciale di Modena ARPA Emilia Romagna Lauriola Paolo Struttura Tematica di Epidemiologia Ambientale ARPA Emilia Romagna Autore per la corrispondenza: Zauli Sajani Stefano Struttura Tematica di Epidemiologia Ambientale V.le Fontanelli, 23 41100 Modena E-mail: szauli@mo.arpa.emr.it Tel 059 433626

Riassunto: Viene presentata una procedura di caratterizzazione del rischio sanitario derivante dall esposizione al benzene della popolazione residente nell area urbana di Modena. Si è ricavata la media annua di concentrazione di benzene in 73 punti della città utilizzando una procedura di integrazione dei dati delle centraline fisse e dei campionamenti temporanei e da questi si è ricavata la media annua outdoor dell area urbana. Utilizzando dati di letteratura si è ricavata la media di esposizione della popolazione dalla media urbana outdoor. La concentrazione media urbana outdoor relativa all anno 2000 è risultata pari a circa 7 µg/m 3 mentre l esposizione media della popolazione è stata stimata in 9 µg/m 3. Dalle informazioni sull evoluzione delle emissioni da traffico veicolare, si è ricavato l andamento per gli anni 1980-2000 dell esposizione media. L esposizione attuale è risultata pari a circa 1/5 di quella degli anni 80, con un massimo di 51 µg/m 3 registrato nel 1988. Il trend espositivo degli ultimi 10 anni è in netta diminuzione. Sono stati utilizzati due differenti approcci per la stima dei nuovi casi di leucemia attribuibili al benzene attesi annualmente. Tale stima ha fornito un valore pari a circa 4 x 10-1 con il metodo basato sull esposizione cumulativa e a circa 4 x 10-2 con quello basato sull esposizione pesata. Sono stati discussi i principali passaggi della stima d impatto, in particolare rispetto al contributo all incertezza complessiva. Abstract: A health risk assessment related to benzene exposure of the population living within the urban area of Modena is presented. The annual means of benzene concentrations in 73 sites was derived using a procedure aiming to integrate fixed site stations and passive samplers data; annual urban outdoor mean was then estimated. Mean population exposure was derived from the urban spatial mean using literature data of individual sampling. The annual mean urban concentration was about 7 µg/m 3 ; the mean population exposure was about 9 µg/m 3. By analysing the changes of traffic emissions, exposure trend for 1980-2000 was estimated. 80 exposure was 5 times less than 2000 value, with a maximum of 51 µg/m 3 in 1988. Trend of the last 10 years was in clear reduction. Two different approaches was used to estimate the expected annual number of new cases of leukaemia attributable

to benzene. This estimate gave a value of about 4 x 10-1 with the method based on cumulative exposure and of about 4 x 10-2 with the method based on weighted exposure. The uncertainty features of these two procedures are argumented.

INTRODUZIONE Le analisi di valutazione del rischio sanitario (Health Risk Assessment) sono procedure complesse che si compongono di diversi e delicati passaggi. Il primo è l identificazione, sulla base di studi tossicologici ed epidemiologici, della pericolosità della o delle sostanze e della loro eventuale interazione (Hazard Identification). Passaggio successivo è quello della valutazione della funzione dose-risposta (Dose-response Assessment), spesso derivata dall analisi comparata degli studi di letteratura e corredata da metodi di estrapolazione dei risultati di tali studi (es. da alte a basse concentrazioni, da esposizioni a breve termine a croniche, etc.). Altrettanto delicata ed importante è la fase della valutazione dell esposizione (Exposure Assessment) con l identificazione delle sorgenti di esposizione e delle differenti modalità di assunzione corporea della sostanza (inalazione, ingestione, assorbimento cutaneo). Passaggio finale è costituito dalla caratterizzazione del rischio (Risk Characterization) che ha come obiettivo la stima quantitativa del rischio e dei casi sanitari attesi nella popolazione esposta oggetto dello studio. Tutti i suddetti passaggi sono affetti da incertezze che si ripercuotono amplificati sul risultato della stima, spesso utile soprattutto per una valutazione dell ordine di grandezza degli eventi sanitari attesi e per un confronto tra scenari. In questo lavoro viene presentata una valutazione del rischio sanitario legato all esposizione al benzene, un inquinante con effetti a lungo termine. Il controllo ambientale di tale inquinante, nonostante fosse utilizzato da parecchi decenni in diversi processi produttivi e fosse presente in dosi importanti nei carburanti per autotrazione, è stato previsto in anni relativamente recenti dalla legislazione italiana. Non essendo quindi disponibili lunghe serie storiche di dati sull esposizione della popolazione si è resa necessaria l applicazione di una procedura di stima per determinarne l evoluzione temporale. Tale stima ha fornito la base per l applicazione di una completa procedura di caratterizzazione del rischio sanitario legato all esposizione al benzene nella popolazione residente nell area urbana di Modena, presentata e discussa in nelle sue diverse fasi e assunzioni.

MATERIALI E METODI La stima dei livelli di inquinamento da benzene nell area urbana La variabilità spaziale delle concentrazioni di benzene in ambito urbano è stata evidenziata in diversi studi condotti in città italiane ed europee 1,2,3,4. Ciò comporta che il dato ottenuto con l impiego di centraline fisse è in genere poco rappresentativo del dato medio di un intera intera area urbana. Per stimare quindi i livelli medi di inquinamento da benzene, si rende necessario un campionamento ad alta risoluzione spaziale tramite l utilizzo intensivo di campionatori passivi e mezzi mobili. Queste metodologie di campionamento, per ragioni di impiego di risorse umane e finanziarie, vengono però in genere utilizzate solo per campionamenti temporanei di alcuni giorni o settimane. Se durante il periodo di campionamento hanno luogo episodi anomali di inquinamento, legati in particolar modo alle variazioni meteorologiche, è possibile che si generino notevoli distorsioni nella stima dei livelli medi di benzene. In questo studio, si è quindi deciso di adottare una procedura che mirasse ad integrare i dati delle centraline fisse, che permettono di cogliere la variabilità temporale, con i dati dei campionamenti temporanei, che permettono invece di cogliere la variabilità spaziale. In particolare, tale procedura si basa sulla buona correlazione che esiste tra le misure effettuate in diverse zone di un ambito urbano 5 ; sulla base di questa constatazione, è possibile stimare le relazioni funzionali tra i siti di campionamento temporaneo e quelli dotati di centraline fisse e quindi ricavare l andamento della concentrazione per tutto l anno nei siti non provvisti di analizzatori automatici. L efficacia e i dettagli della procedura sono stati discussi in uno studio condotto da ARPA su tutti gli ambiti urbani della regione Emilia Romagna 6. Le centraline fisse all interno dell area urbana di Modena sono due, ubicate, una, nella prima periferia in prossimità di una strada a traffico medio-alto, e l altra, nel centro storico in una zona a traffico limitato. Le misurazioni non in continuo, sono state effettuate utilizzando campionatori passivi tipo radiello 7,8. I dati utilizzati nello studio derivano da una campagna di misure effettuata tra settembre 2001 e giugno 2002, in 73 siti differenziati in 6 differenti tipologie (vedi tabella 1). In

tutti i siti sono stati effettuati 5 periodi di campionamento della durata di una settimana. La tabella 1 riporta i valori di correlazione tra le diverse tipologie di siti e la centralina fissa di Via Nonantolana, scelta in virtù di una maggiore numerosità e qualità dei dati. Una volta ottenuta la media annua relativa all anno 2000 in ognuno dei 73 siti di campionamento periodico, si è stimata una media dell intera area urbana utilizzando una metodologia analoga a quella utilizzata nell ambito del progetto MACBETH 1,2, uno dei più importanti progetti europei per la valutazione dell esposizione a benzene. La stima della media urbana outdoor è stata infatti ottenuta assegnando un peso pari al 90% alla media ottenuta dai campionamenti effettuati in siti di fondo e periurbani e pari al 10% alla media ottenuta dai siti di inquinamento di punta. Nel nostro studio sono stati definiti siti di fondo quelli collocati nel centro storico, nei parchi, nei poli scolastici e nelle zone residenziali e siti di punta quelli collocati negli incroci e in prossimità degli archi stradali. La stima dell esposizione della popolazione e della sua evoluzione storica In assenza di dati locali di campionamenti individuali, si è deciso di utilizzare, per la stima dell esposizione media di un individuo residente all interno dell area urbana, non solo la metodologia ma anche i risultati del già citato progetto MACBETH. In particolare, nell ambito di tale progetto era previsto, oltre alla misura dei livelli outdoor di benzene, anche il campionamento personale in un campione rappresentativo di popolazione; il valore del rapporto tra media dell esposizione della popolazione e media urbana outdoor ottenuto a Padova (pari a 1,4), è stato ritenuto applicabile anche alla realtà urbana di Modena, in virtù delle forti analogie nelle caratteristiche meteorologiche ed urbanistiche. L andamento storico dell esposizione è stato successivamente stimato partendo dall ipotesi che, essendo il benzene un inquinante primario relativamente poco reattivo, non solo le sue concentrazioni outdoor ma anche l esposizione della popolazione possano essere ritenute proporzionali alle emissioni. Su questa base si è stimato l andamento dell esposizione dal 1980 al 2000, utilizzando le informazioni sull evoluzione delle emissioni derivanti dal traffico veicolare, la fonte di emissione nettamente preponderante. In particolare, sono stati utilizzati i fattori di emissione e la classificazione dei veicoli adottati

nell ambito dell indagine sperimentale condotta dall Automobile Club d Italia a Firenze 9 e, analizzando l evoluzione negli anni 1980-2000 delle principali caratteristiche del parco veicolare (numero veicoli per ogni categoria, tipo di alimentazione, età dei veicoli, percorrenze medie, contenuto di benzene nella benzina) si è stimata l emissione totale di benzene per ogni anno. Nella raccolta dei dati, si è cercato di ottenere dati riferiti al Comune di Modena. In mancanza di tale dettaglio si sono fatte elaborazioni ricavando il dato locale o sulla base del rapporto tra il numero di abitanti dell area a cui era riferito (provincia, regione, nazione) e il numero di abitanti del Comune di Modena, o utilizzando come riferimento per la proporzione eventuali dati frutto di rilevazioni sporadiche. La stima dell impatto sanitario L esposizione al benzene è stata associata a diversi eventi sanitari, prevalentemente di tipo tossicologico e cancerogenetico. Gli effetti più importanti alle concentrazioni ambientali sono risultati quelli mutageni 10 e cancerogeni 11,12,13. In accordo con l Environmental Protection Agency (US-EPA) e con la World Health Organization (WHO), ci si è limitati ad analizzare l impatto dell esposizione al benzene della popolazione generale rispetto all insieme delle leucemie, che non solo rappresentano l outcome per il quale è più forte l associazione con il benzene ma anche quello verso il quale si sono concentrati gli sforzi della comunità scientifica per una stima sintetica della funzione di rischio. La stima ottenuta deve essere comunque analizzata ed interpretata come una probabile sottostima dei diversi possibili effetti sanitari attribuibili all esposizione al benzene 12. L impatto sanitario relativo all anno 2000 è stato calcolato utilizzando i valori stimati dell esposizione della popolazione negli anni 1980-2000 seguendo due diversi approcci. Il primo approccio utilizzato è quello tradizionale basato sull esposizione cumulativa, per cui tutti gli incrementi di esposizione sono sommati sulla storia espositiva dei soggetti: ad ogni incremento è associato lo stesso peso, indipendentemente dal momento in cui è avvenuta l esposizione. Concetto portante di questa metodologia è quello di Unit Risk 11,14, che rappresenta l aumento di rischio per la vita di contrarre (o di morire per) leucemia per una esposizione unitaria

UR = P 0 x (RR-1) / X dove P 0 = tasso di incidenza (o di mortalità) per leucemia RR = rischio relativo di leucemia negli esposti X = esposizione media degli esposti In questa formula, il valore di P 0 utilizzato dal WHO 14 è riferito al tasso di mortalità per leucemie negli Stati Uniti. In accordo con l EPA 15 e con la Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale (CCTN) 15, si è invece ritenuto di applicare le stime di rischio in termini di incidenza. Il valore di UR ricalcolato dalla CCTN e da noi adottato è risultato pari a 5,6 x 10-6 per una esposizione lifetime di 1 µg/m 3 16, in linea con la stima più aggiornata di UR fissata dall US EPA in un intervallo compreso tra 2.2 x 10-6 e 7.8 x 10-6 (Integrated Risk Information System www.epa.gov/iris). Il numero di nuovi casi di leucemia attribuibile al benzene per l anno 2000 risulta in tal modo pari a N = UR / 70 anni x Popolazione x Esposizione media L altro approccio adottato nella stima di impatto sanitario associato all esposizione al benzene è quello suggerito da Finkelstein 17, il quale, rianalizzando i dati dello studio principale sull esposizione lavorativa 18,19 al benzene, ha sostenuto essere più coerente e predittiva una stima basata sull assegnazione di pesi specifici alle diverse finestre temporali di esposizione. L autore, in particolare, ha evidenziato come siano le esposizioni più prossime quelle più efficaci rispetto all insorgenza della leucemia: assegnando un peso pari a 1 all esposizione degli ultimi 4 anni prima del decesso, i pesi relativi delle esposizioni dei periodi da 5 a 10 anni prima, da 10 a 15 e da 15 a 20 risultano pari a 0.89, 0.61 e 0.11. I valori ottenuti per esposizioni antecedenti ai 20 anni sarebbero trascurabili. Con questo metodo di pesatura delle finestre temporali di esposizione, la stima dei nuovi casi di leucemia risulta: N = (RR-1) x Tasso annuo di incidenza x Popolazione

con RR = exp (0.95 x BEI) Il parametro BEI (Benzene Exposure Index) rappresenta un indice di esposizione così definito: BEI=0.011 x E 1-4 + 0.0098 x E 5-9 + 0.0067 x E 10-14 + 0.0012 x E 15-19 con E 1-4, E 5-9, E 10-14 e E 15-19 che sono rispettivamente l esposizione cumulata da 1 a 4, da 5 a 9, da 10 a 14 e da 15 a 19 anni prima rispetto all anno a cui è riferita la stima. Sia la definizione del BEI che del rischio relativo derivano dall analisi effettuata da Finkelstein con il metodo delle componenti principali applicato alle diverse finestre temporali di esposizione. RISULTATI L integrazione tra i dati ricavati dalle centraline fisse e dai campionatori passivi ha permesso di ottenere un quadro ad alta risoluzione spaziale dell inquinamento da benzene all interno dell area urbana di Modena. La figura 1 sintetizza i risultati delle stime delle medie annue, raggruppate per tipologie di siti. I siti di punta, incroci e strade, sono risultati caratterizzati da livelli di inquinamento da benzene variabili rispettivamente tra 4 e 12 µg/m 3, e tra 7 e 22 µg/m 3. I siti collocati all interno degli archi stradali risentono della notevole variabilità determinata sia dalla diversità dei flussi di traffico che dalla conformazione stradale. Gli archi stradali più critici, sono spesso quelli delimitati da edifici e, di conseguenza, quelli in cui vi è il maggior numero di persone potenzialmente esposte. Molto meno marcata è la variabilità nei siti di fondo e periurbani. I parchi cittadini e i poli scolastici sono caratterizzati da livelli di inquinamento medio annuo da benzene pari a circa 4 µg/m 3. E lecito pertanto ipotizzare un inquinamento di fondo in tutta la città di circa 4 µg/m 3. Le concentrazioni di benzene nelle aree residenziali e nel centro storico sono risultate pari a circa 7 µg/m 3, con una campo di variabilità compreso tra 4 e 8 µg/m 3. La concentrazione media urbana outdoor e l esposizione media della popolazione relative all anno 2000, ottenute applicando la metodologia definita nell ambito del progetto MACBETH, sono risultate rispettivamente pari a circa 7 µg/m 3 e 9 µg/m 3. La figura 2 illustra i risultati dell analisi

dell andamento storico dell esposizione della popolazione nel periodo 1980-2000. L esposizione attuale è pari a circa 1/5 di quella degli anni 80, con un massimo di 51 µg/m 3 registrato nel 1988. Il trend espositivo degli ultimi 10 anni è risultato in netta diminuzione e influenzato in modo determinante dall andamento della concentrazione di benzene nelle benzine (passato da circa il 3% negli anni 80 a circa lo 0.7% nel 2000). Passaggio finale della procedura di risk characterization è stato la stima dell impatto sanitario dell esposizione al benzene. Utilizzando sia l approccio tradizionale con l esposizione cumulativa, sia l esposizione pesata, è stata calcolata una stima dell incidenza annuale di casi di leucemia attribuibili al benzene. Tale stima è risultata pari a circa 4 x 10-1 con l esposizione cumulativa e a circa 4 x 10-2 con l esposizione pesata. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI La caratterizzazione del rischio da benzene della popolazione residente nell area urbana di Modena, condotta nei termini di stima di nuovi casi di leucemia utilizzando due differenti metodologie, ha fornito valori concordi nella esiguità dei casi attesi ma discordi nella valutazione dell ordine di grandezza degli stessi. La diversità delle stime è l effetto dell applicazione di due differenti metodologie di stima dei casi sanitari, anche se la metodologia adottata per la stima dell esposizione è stata la stessa. Le incertezze principali apportate dalle diverse fasi della procedura si ritiene siano legate soprattutto alla valutazione dell esposizione della popolazione e alla limitata disponibilità di stime di rischio e di metodi pienamente affidabili di Health Risk Assessment. Per quanto riguarda la stima dell esposizione della popolazione uno dei punti più delicati è legato alla solidità dell approccio basato sulla stima del rapporto tra inquinamento medio outdoor ed esposizione media della popolazione. Su questo versante sarebbe utile una definizione di criteri di numerosità e di scelta delle tipologie di punti di campionamento e una altrettanto approfondita analisi sul valore e sulla generalità del rapporto tra esposizione media della popolazione ed inquinamento medio outdoor. Molto utile, soprattutto da un punto di vista di Risk Management, sarebbe poi un approfondimento

dei diversi contributi indoor e outdoor all esposizione complessiva. Lo studio ha anche reso evidente agli autori l importanza della disponibilità di dati completi, affidabili ed aggiornati sul traffico autoveicolare, che rappresenta ad oggi la fonte di inquinamento preponderante (in particolare relativamente al benzene): sono risultati infatti di difficile reperimento diverse informazioni, tra cui i dati sull evoluzione storica sui flussi di traffico, sul numero e la tipologia dei ciclomotori circolanti, sui fattori di emissione e sulle percorrenze medie. L avvio di flussi informativi efficienti in tale settore agevolerebbe notevolmente gli studi relativi alla stima dell esposizione della popolazione a tutti gli inquinanti legati al traffico. Ma il contributo maggiore all incertezza complessiva della stima di impatto si ritiene derivi dall incertezza sulle funzioni di rischio e sui tempi di latenza. Gli studi sugli effetti del benzene sono stati infatti condotti per la maggior parte su soggetti esposti per ragioni professionali a concentrazioni di almeno due-tre ordini di grandezza superiori a quelle misurabili nell atmosfera delle nostre città 18,19. Tutte le stime relative a concentrazioni tipiche dell esposizione della popolazione sono quindi estrapolazioni, senza livello di soglia (in quanto non esiste nessun valore di concentrazione che sia da ritenersi esente da rischi), dei risultati di tali studi su alte esposizioni. D altronde, studi epidemiologici su esposizioni di tipo ambientale necessiterebbero di coorti molto numerose e di periodi di osservazione molto lunghi. Si ritiene quindi che la forma della funzione dose-risposta e la quantificazione dei tempi di latenza non possano essere determinate con precisione senza una migliore comprensione dei meccanismi biologici con cui il benzene induce la leucemia 15. Tale studio non completa l analisi del rischio legato all esposizione al benzene. Una indagine specifica meriterebbe infatti la già evidenziata notevole variabilità delle concentrazioni outdoor. Tale aspetto potrebbe infatti riflettersi in notevoli differenze di esposizione tra i soggetti residenti nell area urbana, soprattutto nelle categorie dove l esposizione residenziale è presumibilmente più importante (anziani e bambini). Anche se spesso in modo non concorde, la letteratura scientifica ha infatti evidenziato l esistenza di effetti sanitari sia a breve 20,21,22 che a lungo termine 23,24,25 legati alla residenza in prossimità di strade trafficate. Ad una analisi su gruppi di popolazione altamente

esposti per motivi residenziali, sarebbe poi utile affiancare anche una indagine su gruppi potenzialmente a rischio a causa di prolungate esposizioni agli inquinanti da traffico per ragioni di tipo professionale (postini, vigili urbani, edicolanti, autisti). Degni di una riflessione appaiono i risultati relativi all andamento storico dell esposizione al benzene in rapporto all evoluzione della legislazione e delle conoscenze scientifiche. Lo studio ha infatti fatto emergere valori elevati di esposizione al benzene nel corso degli anni 80, quando non era prevista alcuna normativa specifica. Da un puno di vista dell evoluzione delle conoscenze scientifiche è interessante notare come lo IARC (International Association of Research on Cancer), già nel 1974, parlasse di limitata evidenza di cancerogenicità. Nel 1982 venne diramato il secondo report sul benzene che indicava una sufficiente evidenza di cancerogenicità; il 1987 segnò l ingresso del benzene nel gruppo 1, quello delle sostanze sicuramente cancerogene. La legislazione italiana d altro canto solo con il DM 15/4/1994 cita espressamente il benzene tra le sostanze da monitorare, anche se non ne richiede il rilevamento in continuo e non ne vengono fissati valori di riferimento. Il DM 25/11/1994 fissa per la prima volta un obiettivo di qualità (a 15 µg/m 3 dal 1996 al 1998 compreso e a 10 µg/m 3 dal 1999); bisogna però attendere il DM 2/4/2002 (che recepisce la direttiva europea 1999/30) per vedere fissato un vero e proprio limite per la protezione della salute umana (5 µg/m 3 ). Tale limite è previsto che venga rispettato dall entrata in vigore del decreto con una tolleranza iniziale del 100% via via decrescente fino ad una tolleranza pari allo 0% dal 2010. Emerge quindi un notevole ritardo tra il riconoscimento scientifico della pericolosità del benzene e gli interventi normativi a riguardo. Se, da un lato, l iter burocratico che porta agli interventi normativi è, in parte, comprensibilmente lento, dall altro si ritiene che il caso benzene possa essere ritenuto emblematico di un problema di efficacia e di prontezza del sistema dei controlli nel rispondere alle problematiche ed alle emergenze ambientali.

RINGRAZIAMENTI Si ringrazia il Dott. Daniele Grechi (ARPAT - Toscana) per il preziosissimo aiuto fornito nell ambito della stima delle emissioni veicolari. Si ringrazia il Dott Paolo Crosignani (Unità Operativa di Epidemiologia Ambientale Istituto Tumori, Milano) e il Dott Massimo Federico (Registro Tumori della Provincia di Modena) per i consigli e le informazioni sugli aspetti inerenti la stima d impatto sanitario. Si ringraziano inoltre le varie associazioni che hanno collaborato nella fornitura dei dati (ACI, ANCMA, ANFIA, ANIA, APAT, Unione Petrolifera), senza le quali tali studio non sarebbe stato possibile.

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Tabella 1 Numero siti di campionamento per tipologia e correlazione lineare di Pearson media per tipologia rispetto alla stazione fissa di Via Nonantolana Tipologia sito Numero siti Correlazione (R) Centro storico 5 0,82 Parchi 9 0,83 Poli scolastici 2 0,77 Strade 24 0,83 Incroci 15 0,78 Zone residenziali 18 0,81 TOT = 73 MEDIA = 0,81

30 25 20 µg/m 3 15 10 5 0 Centro storico Incroci Parchi Poli scolastici Strade Zone residenziali Figura 1 Sintesi dei risultati dei campionamenti nei 73 siti, raggruppati per tipologia. Per ogni tipologia di sito è indicata la media, il valore minimo e il valore massimo assunti dalle concentrazioni medie annue.

60 50 40 µg/m 3 30 20 10 0 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Figura 2 Evoluzione storica (1980-2000) dell esposizione media della popolazione residente nell area urbana di Modena.