Legge n 190, art. 1, commi : per un piano di razionalizzazione delle società partecipate dalle Università.

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Transcript:

Legge 23.12.2014 n 190, art. 1, commi 611 614: per un piano di razionalizzazione delle società partecipate dalle Università. Come ogni anno, alcune norme dell art. 1 della Legge 23.12.2014 n 190, cd. legge di stabilità 2015, riguardano l Università. Nello specifico, i commi 611 614 disciplinano il piano di razionalizzazione delle società partecipate da parte delle Pubbliche Amministrazioni, comprese le Università. In particolare, i suddetti prevedono che, a decorrere dal 1 gennaio 2015, gli Atenei avviino un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, con l'obiettivo di conseguire, entro il 31 dicembre 2015, la riduzione delle stesse, anche tenendo conto dei seguenti criteri: a) eliminazione delle società e delle partecipazioni societarie non indispensabili al perseguimento delle proprie finalità istituzionali, anche mediante messa in liquidazione o cessione; b) soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; c) eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni di fusione o di internalizzazione delle funzioni; d) contenimento dei costi di funzionamento, anche mediante riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonché attraverso la riduzione delle relative remunerazioni. In questo quadro è previsto l'obbligo di definire ed approvare, entro il 31 marzo 2015, un piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, le modalità e i tempi di attuazione, nonché l'esposizione in dettaglio dei risparmi da conseguire. Tale piano, corredato di un'apposita relazione tecnica, dovrà essere trasmesso alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei Conti e pubblicato nel portale di questa Amministrazione. Inoltre, entro il 31 marzo 2016, le Università sono tenute a predisporre una relazione sui risultati conseguiti, che dovrà, come per il predetto piano operativo, essere trasmessa alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei Conti e pubblicata nel sito istituzionale di Ateneo, in conformità agli obblighi di trasparenza di cui al D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33. Sulle tematiche di cui sopra, in verità, il legislatore era già intervenuto ed esistono vari adempimenti cui la nostra Amministrazione viene chiamata ad ottemperare; in primo luogo, per la rilevazione annuale delle partecipazioni detenute dalle Pubbliche Amministrazioni, ai sensi del Decreto del Ministro dell Economia del 30 luglio 2010 e in attuazione dell art. 2, comma 222 della Legge 191/2009, periodi undicesimo e dodicesimo. In particolare, a partire dal 2011, la nostra Amministrazione comunica, entro il 31 luglio di ciascun anno, attraverso un Portale del Tesoro a ciò dedicato le partecipazioni detenute al 31 dicembre dell anno di riferimento della rilevazione.

Le comunicazioni riguardano le partecipazioni detenute in società o enti, riconducibili a qualsiasi forma giuridica (società di capitale, aziende speciali, istituzioni, consorzi, associazioni, fondazioni, enti di diritto pubblico, ecc.). Il sistema informativo è integrato con dati di anagrafica e di bilancio delle società acquisiti dagli archivi ufficiali del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio. In secondo luogo, il Decreto Interministeriale M.E.F. M.I.U.R. 90/2009 Ridefinizione dell indicatore di indebitamento delle università statali che ha previsto a carico delle università i seguenti adempimenti: a) predisposizione sulla base dello schema di rilevazione definito dal M.I.U.R. e successiva approvazione, in sede di consuntivo, di un elenco di enti e società partecipate. b) accompagnamento del suddetto elenco da una relazione del Collegio dei Revisori dei Conti sulle caratteristiche dell indebitamento degli enti e delle società partecipate, sulla relativa sostenibilità e sull eventualità della ricaduta di responsabilità finanziaria sull ateneo, in ottemperanza del citato D.I. 90/2009, art. 2, c. 5. La ricognizione delle partecipazioni dell Università Roma Tre in Enti e Società, avviata dal 2008, è effettuata ogni anno. Acquisita la Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti, che nel rispetto dell obbligo previsto dal D.I. 90/2009, art. 2, cc. 4 e 5, esamina la sostenibilità finanziaria delle partecipazioni, anche in termini di indebitamento, il Consiglio di Amministrazione dell Ateneo delibera ogni anno il mantenimento delle partecipazioni stesse in enti e società, verificata la sussistenza dei presupposti ex Legge n. 244/2007 art. 3. Tali partecipazioni sono dunque costantemente monitorate, indipendentemente ed anticipando il dettato del disposto del citato comma 611 della Legge di stabilità 2015 Gli Uffici Finanziari dell Ateneo già da qualche anno predispongono un analisi sulle risultanze economico-finanziarie dei bilanci degli enti e delle società partecipate da cui emergono prevalentemente situazioni di avanzo strutturale o, al più perdite estremamente contenute e non strutturate che non rappresentano pericolo per l indebitamento dell Ateneo. Al momento in cui si redige il presente documento i dati in possesso dell Ateneo per definire e approvare, come detta il successivo comma 612, un piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, da trasmettere alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, entro il 31 marzo 2015, sono quelli relativi alla ricognizione 2014, basata sui dati dei bilanci consuntivi delle partecipate relativi all esercizio 2013, nelle more degli aggiornamenti dal Portale Tesoro e, soprattutto, considerato che i bilanci 2014 sono ancora in corso di definizione e di approvazione da parte dei singoli enti. La documentazione relativa a tali adempimenti, anche quella degli anni precedenti, è già consultabile on line sul sito istituzionale dell Ateneo, nella Sezione Amministrazione Trasparente, allestita come indicato all'art. 10, c. 8, lett a) del d.lgs. 33/2013. Per la scadenza del 31 marzo 2016, entro cui andrà predisposta una relazione sui risultati conseguiti, Roma Tre si è già attivata, come fatto negli anni precedenti, a mezzo e- mail del 19/03/2015, richiedendo i dati agli enti partecipati, che stanno rispondendo via via che vengono approvati i bilanci 2014.

Partendo dall'esame sui profili economico-finanziari e sulle ricadute degli stessi sul bilancio si è chiesto di comunicare, per ciascun organismo e società partecipata, le informazioni di seguito riportate, riferite all'esercizio 2014: - Numero e nominativi degli amministratori in carica e relativi compensi erogati/previsti a favore di ciascuno di essi; - Numero e nominativi dei componenti il collegio sindacale o equivalente organo di controllo e relativi compensi erogati/previsti a favore di ciascuno di essi; - Dati del personale: a) numero e nominativi del personale a tempo indeterminato e relativo costo annuo lordo procapite, comprensivo di oneri riflessi, alle dipendenze di ciascun organismo/società partecipata; b) numero e nominativi dei dipendenti a tempo determinato e relativo costo annuo lordo procapite, comprensivo degli oneri riflessi, alle dipendenze di ciascun organismo/società partecipata. Tornando alla ricognizione delle partecipazioni dell Università degli studi Roma Tre in enti e società 2014 approvata con delibera del CdA del 20/10/2014, l esame delle caratteristiche di indebitamento delle partecipazioni e della relativa sostenibilità, ha confermato un andamento che fa escludere che si verifichino ricadute di responsabilità finanziaria a carico del Bilancio dell Ateneo. Ciò deriva dall esame di alcuni dati relativi agli enti e alle società partecipate sia dal punto di vista della natura societaria (tipologia, oggetto sociale, personalità giuridica) sia sotto il profilo del bilancio (risultato della gestione, caratteristiche dell indebitamento e relativa sostenibilità dello stesso). Sul fronte della natura societaria, per la valutazione del rischio è stato innanzi tutto considerato se il soggetto partecipato fosse una società di capitali, un consorzio, un consorzio interuniversitario, un associazione o una fondazione. Sono stati quindi visionati l Atto Costitutivo, lo Statuto e l elenco dei partecipanti, sia interni che esterni all Ateneo. Sono stati poi considerati alcuni elementi significativi quali: l attività del soggetto partecipato (ente o società); i benefici diretti e/o indiretti derivanti dalla partecipazione (benefici culturali, collaborazione scientifica, acquisizione di risorse, prestigio, ecc.); modalità di partecipazione dell Ateneo al capitale sociale (con o senza quota onerosa); espressa limitazione del concorso dell Ateneo, nel ripiano di eventuali perdite, alla quota di partecipazione; l eventuale quota partecipativa una tantum all atto dell adesione e se erano previsti poi altri oneri e/o contributi annuali; previsioni di durata e/o possibili sviluppi o trasformazioni future del soggetto partecipato. La maggior parte delle società partecipate dall Ateneo sono consorzi interuniversitari. Attraverso l istituto del Consorzio più soggetti istituiscono un organizzazione per la disciplina o per lo svolgimento in comune di determinate fasi delle rispettive attività. Possono essere parte del soggetto insieme all Università, altre Università, Enti Pubblici e/o Enti Privati. L art. 13 della Legge n. 705 del 9.12.1985 fa sì che le Università consorziate partecipino ai consorzi con lo scopo di fornire apporto scientifico; il loro conferimento, pertanto, è rappresentato esclusivamente da prestazioni di opera scientifica e tecnologica, oltre che di formazione e di indirizzo, sostitutive delle quote consortili in denaro. Al fondo

consortile, conseguentemente, non contribuiscono le Università consorziate, gli Enti di ricerca pubblici nonché gli Enti di ricerca privati e i Consorziati industriali che partecipino in qualità di associati. Sul fronte del bilancio, quasi tutti i consorzi partecipati da Roma Tre hanno avuto un esercizio 2013 chiuso con un risultato positivo, tranne alcuni casi che si citano per memoria. Il Consorzio Formautility, posto in liquidazione con assemblea straordinaria del 11 febbraio 2009, nel corso dell anno 2013 non ha svolto alcuna attività. Per definire i rapporti pendenti ed iniziare le procedure di scioglimento il liquidatore aspettava di ottenere il rimborso del credito IVA. L inizio 2015 ha visto definire i rapporti pendenti e sono state iniziate le procedure per lo scioglimento conclusivo. Il Consorzio Roma Ricerche che nel 2013 ha registrato per la prima volta una perdita di 42.974 si sta adoperando per il recupero dei crediti anche in sede giudiziaria. Rischi per l Ateneo comunque non sussistono anche perché dall art. 4 dello statuto si evince che il fondo consortile è stato costituito attraverso un versamento per ciascuno dei consorziati ad esclusione delle Università e dell INFN che non hanno offerto un contributo monetario annuale bensì una prestazione d opera di carattere scientifico. Al momento, comunque, è in corso di valutazione da parte di Roma Tre l opportunità di mantenere la partecipazione o di procedere con il recesso perché nel corso del 2012 era emersa da parte dei soci l intenzione di trasformare il Consorzio Roma Ricerche in una Società Consortile a responsabilità limitata, con conseguente cambio di statuto. Nelle partecipazioni vanno ricomprese anche spin off e/o start up universitari cioè nuove imprese nate per iniziativa di soggetti impegnati in contesto accademico o istituzionale, finalizzate all'utilizzo industriale dei risultati della ricerca e allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, tramite l'utilizzo delle strutture dipartimentali. Roma Tre ha partecipato a due spin off: T.R.S. s.r.l. - Tecnologia e Ricerca per la Sicurezza e M.B.S. S.r.l.. Per entrambi, il mercato divenuto scarsamente recettivo, associato ad un ritardo cronico nei finanziamenti pubblici ha portato a rilevanti contrazioni di liquidità e continue riprogrammazioni delle attività aziendali che hanno impedito di definire una qualsiasi nuova strategia di investimento e rilancio. Per questi motivi, già nel corso del 2013 il C.d.A. di Roma Tre aveva deliberato la cessione delle quote di M.B.S. s.r.l. Riguardo T.R.S., il perdurare delle condizioni di criticità del mercato ha portato nel 2014 ad una perdita cumulata superiore al capitale sociale interamente versato, per cui si stanno esplorando tutte le opzioni percorribili, tra cui la messa in liquidazione. Roma Tre sta valutando, anche per TRS come fu per MBS l opportunità di uscire, anche considerato che sono in fase di compimento i sei anni di permanenza previsti da statuto. DITNE S.c.a.r.l. - Distretto Tecnologico Nazionale sull Energia è una società consortile a responsabilità limitata che ha come finalità quella di sostenere attraverso l eccellenza scientifica e tecnologica lo sviluppo della ricerca in settori produttivi nel campo delle Energie Rinnovabili e anche delle Fossili. Il bilancio di fine esercizio 2013 evidenziava un utile di 68.557. Tranne il 2012 che chiudeva con una perdita di 93.985, dovuta ad una prudenziale valutazione dei crediti verso

i soci, gli anni precedenti hanno sempre registrato risultati positivi ( 117.375 nel 2011; 282.342 del 2010). L azienda viene comunque monitorata, anche se conferma un buon equilibrio finanziario e il superamento della fase di start up. La Fondazione Maruffi-Roma Tre, ente costituito in data 28 ottobre 2008 che persegue finalità di supporto alla didattica ed alla ricerca nell'interesse esclusivo dell'università degli Studi Roma Tre che ne detiene il 100% del capitale. Il patrimonio della Maruffi è rappresentato dal compendio immobiliare denominato Azienda Sassone, sito nel Comune di Ciampino (Roma) e costituito da circa 9 ettari di terreno agricolo destinati alla coltivazione dell olivo e dalla Villa padronale risalente alla seconda metà del XVII secolo. A partire dall anno 2011, la Fondazione ha posto in essere una serie di misure ed iniziative dirette al contenimento della spesa, tra cui la più rilevante è quella dell affidamento a terzi dell attività produttiva dell olio e della manutenzione del verde della Tenuta. Tale soluzione ha consentito alla Fondazione, da un lato, di risparmiare i rilevanti costi derivanti dalla gestione e manutenzione dell oliveto e del verde; dall altro, di realizzare l obiettivo dell azzeramento del contributo integrativo finalizzato alla manutenzione ordinaria. Al 31/12/2013 il patrimonio netto si è attestato in 3.560.036, con capitale sociale pari ad 3.432.555 (nel 2012 era 3.527.832; nel 2011 era 3.065.116; nel 2010 era 3.061.049; nel 2009 era 3.099.122). Il risultato di gestione ha evidenziato già dal 2012 un avanzo di esercizio pari ad 30.161 e nel 2013 pari ad 32.204. La natura giuridica della fondazione, cioè di un ente costituito da un patrimonio destinato al perseguimento di uno scopo e senza finalità di lucro fa ritenere che non possano evidenziarsi rischi rilevanti nella gestione in capo a Roma Tre.