SmART BeHAVIOURS_mobilità_ I consigli della nostra Polizia municipale caro automobilista lo sapevi che inviare ricevere sms mentre si è al volante sarebbe molto più rischioso che guidare sotto l influenza di alcool e droghe. A dirlo è uno studio dell inglese Transport Research Laboratory del 2009, secondo il quale usare il cellulare in auto aumenterebbe drammaticamente il rischio di incidente, perché i tempi di reazione in caso di possibile impatto si ridurrebbero del 35%, percentuale quasi tre volte superiore a quella relativa a chi si mette alla guida ubriaco (12%) o dopo aver fumato una canna (21%). chi spedisce o scrive messaggini mentre guida avrebbe inoltre il 91% di possibilità di sbandare con l auto, contro il 35% dei consumatori di cannabis. In Italia è vietato utilizzare il cellulare alla guida (telefonare, mandare messaggini, consultare la rubrica,...) di tutti i veicoli (comprese biciclette e ciclomotori): lo prevede l art. 173 del C.d.S. A fine 2013 un monitoraggio dell Asaps (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale) ha appurato ciò che è sotto gli occhi di tutti: il 12,4% degli automobilisti è stato beccato mentre guidava e utilizzava contemporaneamente un cellulare. Questo in tutta Italia, da sud a nord, con punte a Torino e a Palermo (14% degli automobilisti beccati al cellulare). 111
caro Utente Fragile della Strada, Pedone o ciclista che tu sia ti giriamo volentieri queste parole di Giovanni Fontana, Comandante della Polizia Municipale di Forte dei Marmi >>Quando sento parlare di utente debole, in parte, sorrido. Sì, perché talvolta, prima di essere un debole, questo strano utente, è anche un forte! e, proprio veste di forte, pigia sull acceleratore e non disdegna, anche in malo modo, di chiedere quella strada che da utente debole occupa, impunemente. Infatti, non esiste alcun diritto assoluto e figuriamoci se il codice della strada ne può contemplare qualcuno: anche a vantaggio del c.d. utente debole. Piuttosto, esistono dei vantaggi (per così dire) di alcuni utenti su altri, in ragione della loro debolezza intrinseca.[ ] Talvolta, una debolezza, può divenire un punto di forza, allorquando quella stessa condizione viene utilizzata per imporre un comportamento non conforme all ordinamento, che lo stesso pedone (come il ciclista), dovrebbe osservare. E, se anche fosse e quindi, quel diritto di fare cose prima degli altri non dovesse essere rispettato, incombe sullo stesso pedone l obbligo del buon senso - se non dell amor proprio (proprio nel senso del non volersi far del male) - ed il rispetto del superiore principio informatore della circolazione stradale, in ragione del quale, ogni utente della strada (compreso l utente debole) deve comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale. E dal momento che lo stesso art. 140 del Nuovo Codice della Strada stabilisce che i singoli comportamenti, sono fissati dalle norme che seguono, due di queste, l art. 190, da un lato, che indica, in modo chiaro ed inequivocabile, quali sono gli obblighi che anche gli utenti deboli debbono rispettare... per essere forti! Il successivo art. 191, dall altro lato, che indica i comportamenti che i conducenti dei veicoli debbono avere nei confronti dei pedoni.<< Noi non possiamo esimerci dal tener conto che a breve sarà ultimata e 112
quindi utilizzabile la pista ciclabile dello Scalo. Questo per noi (sensibili a queste tematiche) è un motivo in più per diffondere l importanza dell uso di tale struttura, che sarà tanto più sicura quanto più frequentata da tutti ed utilizzata dai ragazzi che, magari allo Scalo, sentiranno sempre meno il bisogno del motorino (speriamo). Sempre perché si deve imparare a vedere le cose della vita nelle varie sfaccettature e dalle diverse angolazioni. Intendendo che la strada oggi è talmente pericolosa che ognuno indistintamente deve fare la propria parte. Di fatto girando per strada vediamo spessissimo che il comportamento pericoloso è tenuto più dai pedoni e dai ciclisti che dagli automobilisti. Attraversare a caso nonostante le zebre a breve distanza, attraversare senza guardare piuttosto che distratti col telefonino, attraversare in diagonale e al rallentatore, sono condotte osservabili continuamente. Un capitolo a parte meriterebbero quei genitori che affermano convinti di amare il proprio figlio, poi, in auto, o se lo mettono davanti a loro, non lo assicurano ai sedili, peggio ancora parlano al cellulare o addirittura inviano sms o e.mail. cari Genitori al volante lo sapevate che: «Secondo i dati dell Osservatorio Amici della polizia stradale, nel 2013 solo 4 bambini su 10 in Italia hanno viaggiato regolarmente in auto utilizzando il seggiolino come previsto dal Codice della Strada» mentre 793 incidenti significativi hanno coinvolto i più piccoli. Partendo da questi dati si rivela quanto mai necessaria e VITALE una campagna di sensibilizzazione ad un comportamento da avere affinché i propri figli siano sempre al sicuro nel veicolo, anche nei tragitti molto brevi (l incidente non dipende dalla distanza da coprire)». Il vademecum per viaggiare sicuri_solo il 40% dei più piccoli è trasportato regolarmente. 113
114 In auto Seggiolino: I seggiolini devono essere adeguati al peso del bambino e devono essere omologati secondo le normative stabilite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. All acquisto deve essere sempre controllato che ci sia l etichetta di omologazione. In tutto il mondo sono omologati cinque gruppi di seggiolini, da scegliere a seconda del peso e dell età del bambino: Gruppo 0- navicella (dalla nascita a 10 kg, fino a 9 mesi circa) che consentono ai bambini di viaggiare sdraiati; Gruppo 0+ ovetto (dalla nascita a 13 kg, fino a 12 mesi circa), questi due tipi di seggiolini devono sempre essere montati in senso contrario rispetto al senso di marcia dell auto e installati su un sedile in cui non sia presente l airbag, oppure sia disattivato; Gruppo 1 seggiolino avvolgente (da 9 a 18 kg, da 8 mesi a 4 anni circa), è montato preferibilmente sul sedile posteriore. I bambini devono obbligatoriamente viaggiare nel senso di marcia. I seggiolini di questo Gruppo dispongono di cinture incorporate; Gruppo 2 seggiolino con braccioli (da 15 a 25 kg, da 3 a 6 anni circa); Gruppo 3 seggiolino o rialzo (da 22 a 36 kg, da 5 a 12 anni circa), questi seggiolini dispongono di uno schienale con poggiatesta che offre la massima sicurezza. Lo schienale, regolabile in altezza, consente di sistemare correttamente e in modo ottimale la cintura sopra la spalla del bambino. Oltre i 18 kg si possono utilizzare anche semplici adattatori: si tratta di dispositivi che, rialzando la seduta del bambino, permettono l uso delle normali cinture di sicurezza. cinture di sicurezza: le cinture di sicurezza possono essere utilizzate con i seggiolini per bambini dai 5 ai 12 anni o utilizzate come gli adulti, a partire dall altezza di 150 cm del bambino. disattivazione airbag: sul sedile anteriore, lato passeggero, i bimbi fino a 9 kg di peso devono essere trasportati con il seggiolino posizionato in senso contrario alla marcia del veicolo, se il veicolo è dotato di airbag questo va disabilitato. La disattivazione dell airbag potrebbe essere diversa da veicolo a veicolo ma, in genere, è presente un interruttore nel cassetto portaoggetti del cruscotto o al lato del sedile. Basterà inserire la chiave e posizionarlo su AIRBAG OFF. Se non è possibile disattivare l airbag, bisogna
posizionare il seggiolino sul sedile posteriore. Blocco dello sportello posteriore: in presenza di un bambino in auto entrambi gli sportelli posteriori devono essere bloccati. È possibile bloccare l apertura da dentro semplicemente cercando l apposito bottone tondo con taglio presente sul lato interno della portiera. In bici: in bici si possono trasportare bambini fino a 8 anni di età, purché il conducente sia maggiorenne e utilizzi un seggiolino di protezione omologato. Un seggiolino per bici deve avere: bretelle o cinture di contenimento, una struttura che protegga i piedi del bambino, delle fettucce di ancoraggio per i piedi, il sedile dotato di schienale, dei braccioli (non obbligatori) a sostegno delle braccia. È vivamente consigliato, per i conducenti di velocipedi di età inferiore ai 14 anni, utilizzare un caschetto protettivo. Il solo utilizzo di questo semplice dispositivo di protezione riduce dell 85 % il rischio di lesioni alla testa. In bici con rimorchio: È consentito trainare, con il velocipede, un rimorchio, rispettando le seguenti condizioni : -la lunghezza del velocipede, compreso il rimorchio, non deve superare 3 metri; -la larghezza max. totale del rimorchio non deve superare i 75 cm; -l altezza max., invece, compreso il carico non deve essere superiore ad 1 metro; -la massa trasportabile, non deve essere superiore a 50 kg. In bici con rimorchio è necessario avere ben installata la bandiera in dotazione, perché assicura la visibilità del rimorchio e indica al conducente che segue che c è qualcosa tra il suo mezzo e la bici. In generale sarebbe meglio utilizzare questo mezzo solo in parchi o aree chiuse al traffico. In moto: è vietato il trasporto su un veicolo a due ruote di bambini di età inferiore ai 5 anni. Per i bambini di età superiore è obbligatorio un casco di misura adeguata. È consigliabile l uso di accessori utili alla sicurezza del bambino come scarpe da moto, pantaloni tecnici o protezioni per la spina dorsale. In Taxi: sono esentati dall utilizzo di cinture di sicurezza i bambini di statura non superiore a 1,50 mt. che non potranno, però, occupare il sedile anteriore e dovranno essere accompagnati da almeno un passeggero di 16 o più anni. In Autobus: un bambino di età inferiore ai 3 anni potrà viaggiare senza particolari accorgimenti su minibus e autobus di categoria internazionale M2 e M3. Un bambino di età superiore ai 3 anni, invece, dovrà essere trasportato utilizzando le cinture di sicurezza di cui l autobus o il minibus è dotato. 115
Per il lavoro che vi ho mandato traggo spunto dai Comuni del nord Italia. Cosciente però che noi non siamo meno di loro. Certo la mentalità conta tanto, ma conta di certo anche la conformazione del loro territorio. manifesto per una mobilità sostenibile e sicura Iniziative per far sì che l andare a scuola senza automobile e con gli amici non sia un esperienza episodica, ma diventi una prassi consolidata e un occasione per migliorare la salute, la sicurezza, l ambiente, l autonomia, la socialità, la propria scuola e il proprio quartiere. Attivare progetti per la messa in sicurezza dei percorsi casa-scuola e per la promozione di stili di vita e abitudini di trasporto sostenibili, coinvolgendo bambini, famiglie, insegnanti in un nuovo approccio alla mobilità e all utilizzo del territorio. meno movimento e salute: la mancanza di regolare attività fisica porta al sovrappeso che, in età pediatrica, predispone al rischio di malattie cardiovascolari. In Italia il 25-30% dei bambini tra i 6 e i 9 anni è sovrappeso oppure obeso. meno socialità e autonomia: la scarsità di attività indipendente all aria aperta limita le opportunità di crescita autonoma dei bambini e le occasioni di socializzazione con i coetanei. Più congestione ed incidenti: se ogni mattina si accompagnano i bambini in auto, si contribuisce a creare caos davanti alle scuole e congestione nelle aree residenziali circostanti. 116
Più inquinamento: chiudere i bambini in auto non li preserva dal respirare sostanze inquinanti. Quando usiamo l auto sporchiamo l aria che respiriamo, sia fuori sia dentro l abitacolo, e aumentiamo il grado di pericolosità del traffico. Proposte: - Individuare un insegnante in ciascun plesso scolastico (scuola dell obbligo), che sensibile alle tematiche della mobilità sostenibile funge da tramite tra Comune, scuola e famiglie favorendo gli spostamenti sostenibili e lo sviluppo di una cultura su questi argomenti. Sulla scorta del già avviato (con scarsi risultati) PiediBus, al fine di aumentare la sicurezza nei percorsi casa-scuola, proponiamo ai bambini non solo di muoversi a piedi o in bicicletta (soprattutto allo scalo) con i propri genitori ma di spostarsi in gruppo, anche con gli amici, per essere più visibili. Il BiciBus/PiediBus è una fila colorata di bambini in bicicletta o a piedi che raggiungono la scuola insieme in sicurezza ogni mattina, accompagnati da volontari (genitori, nonni, insegnanti) lungo percorsi prestabiliti e messi in sicurezza. Lo stesso può avviene all uscita da scuola. Si deve cercare di non far rimanere ciò solo un sogno o un utopia, ma certo ci vuole l aiuto di tutti e la buona volontà. Ma che noi valiamo di meno di quelli del nord Italia?! NON CREDO!!! - È possibile utilizzare la bicicletta i piedi e i mezzi pubblici (mobilità sostenibile) anche in ambito scolastico per laboratori e uscite didattiche. - Fare rete con i Pediatri e domandare supporto per incontri a tema nelle scuole. Immaginiamo che ritorno di immagine potrà aversi attraverso la loro disponibilità ad intervenire in incontri pubblici e specifici nelle scuole. Anche e soprattutto per comunicare ai singoli genitori l importanza di un movimento quotidiano per lo sviluppo equilibrato dei bambini. Le linee di azione educazione - favorire l adozione di corretti stili di vita e la coscienza dei problemi ambientali; creare una cultura diffusa della mobilità sostenibile a partire dal mondo della scuola. 117
comunicazione - sensibilizzare tutti gli utenti della strada al rispetto delle regole di comportamento, in particolar modo gli automobilisti (genitori), soprattutto nelle aree e strade circostanti scuole e nidi (non sostare su piste ciclabili o strisce pedonali, rispettare sensi di marcia, non utilizzare i parcheggi per disabili se non autorizzati ). Promozione - valorizzare, diffondere ed incentivare eventuali esperienze di buone pratiche di mobilità sostenibile casa-scuola già messe in atto in alcune scuole e promuovere l adesione a nuovi progetti. Sicurezza - elevare il livello di sicurezza dei principali percorsi casa-scuola e delle aree adiacenti agli edifici scolastici per permettere l autonomia dei bambini a piedi e in bicicletta e una maggiore serenità ai genitori. Servizi - sviluppare il trasporto scolastico collettivo (scuolabus, car pooling) per garantire una mobilità sostenibile anche nei mesi invernali e su tragitti lunghi; coordinare i tempi e gli orari della vita e del lavoro per privilegiare spostamenti non motorizzati. Pianificazione - sviluppare la città privilegiando la mobilità sostenibile, la rete di percorsi per l utenza debole verso i principali servizi di quartiere e la sicurezza sulle strade. 118