IL KARATE GOJU-RYU IL SISTEMA DIDATTICO

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Transcript:

Questa piccola presentazione fornisce alcune utili informazioni alla pratica del nostro stile di Karate. Potrete trovare ulteriori informazioni, articoli e video nel nostro sito www.sk-budo.com IL KARATE GOJU-RYU Goju-Ryu è un antica scuola di arti marziali, creata dal celebre Maestro Chojun Miyagi, che alterna tecniche morbide e sinuose a mosse dinamiche e potenti e si differenzia dalle altre scuole di Karate per la completezza del programma didattico che prevede oltre alle tecniche di combattimento: - Un sistema di esercizi per la salute (Daruma Taiso) - Studio delle forme tradizionali e delle loro applicazioni - Esercizi musicali per la coordinazione motoria - Esercizi di combattimento a coppie - Esercizi con attrezzi Il celebre film The Karate Kid, basato su un soggetto creato dal Maestro Toshio Tamano, attuale erede della nostra scuola, fornisce un ottimo esempio del tipo di Karate che proponiamo e ne consigliamo la visione a tutti i praticanti. IL SISTEMA DIDATTICO Il sistema didattico SHOREI-KAN mira a sviluppare in egual misura il fisico e il carattere dei praticanti garantendone l incolumità. L apprendimento è gestito con un sistema di esami a difficoltà progressiva e le lezioni sono organizzate da una parte pratica da svolgere in comune (ginnastica preparatoria, fondamentali, esercizi a coppie) ed una parte di studio distinto per livello del praticante. Il programma è molto ricco e può essere letto nel dettaglio nel sito: www.sk-budo.com

IL DOJOKUN Il nome della nostra scuola di Karate è SHOREI-KAN, significa Scuola del Rispetto e delle Buone Maniere ed esemplifica le finalità del programma. Coerentemente, invitiamo tutti i praticanti ad essere esempio di buona educazione e di virtù, anche al di fuori della scuola, e a seguire le regole del Dojokun. BENEFICI DELLA PRATICA La pratica del Karate, in Oriente, rappresenta da sempre un rito di passaggio fondamentale per i giovani che si preparano alla vita adulta. Il Karate insegna il rispetto di se stessi e degli altri e stimola una predisposizione alla ricerca del miglioramento personale e ad avere un ruolo attivo e positivo nella società. Attraverso una serie di esercizi, perfezionati nei millenni, sviluppa la conoscenza, la consapevolezza e il controllo del proprio corpo che acquisterà salute, forza ed elasticità. E utilissimo sia ai bambini più timidi e insicuri, perché infonde fiducia nelle proprie capacità, sia a quelli più vivaci, perché insegna a controllare la propria aggressività LE CINTURE E GLI ESAMI I progressi del praticante, prima dell esame per conseguire la celebre e tanto ambita Cintura Nera, vengono verificati attraverso un sistema di dieci esami, superati ciascuno dei quali si può accedere al programma successivo. I vari passaggi di grado e il relativo livello di pratica sono segnalati dal colore della cintura: BIANCA, VERDE, MARRONE e NERA. Striscioline di nastro colorato, applicate alle estremità delle cinture, indicano livelli intermedi di pratica.

LA CINTURA NERA Il conseguimento della Cintura Nera esprime l impegno nel tempo del praticante ed è tradizionalmente simbolo di prestigio. Chi la indossa diventa esempio verso l esterno e per i compagni delle virtù portate avanti dalla scuola. Durante il percorso verso questo ambito traguardo il praticante svilupperà tutta una serie di qualità quali: disciplina, rispetto, amore verso il prossimo, responsabilità, forza, coraggio, salute, sicurezza, carisma La Cintura Nera esprime anche una certa maturità tecnica indispensabile a chi vuole approfondire lo studio profondo del vero Karate inteso come disciplina spirituale e arte marziale. LA DIVISA Il Karate si pratica tradizionalmente scalzi, indossando una divisa di colore bianco chiamata Gi formata da pantalone e casacca. Indossare il Gi predispone l allievo ad una pratica dedicata e genera lo spirito di squadra e un senso di appartenenza alla scuola. E anche un indumento molto comodo e robusto che l allievo è tenuto a mantenere sempre pulito e in ordine. Sul lato sinistro della casacca è possibile applicare il fiore di ciliegio simbolo della nostra associazione. IL DOJO Qualsiasi luogo che viene consacrato alla pratica del Karate attraverso il saluto e la meditazione diventa Dojo, che si tratti di una palestra, di un parco o di un tempio. Il praticante entrando nel Dojo, libera la sua mente dalle preoccupazioni per dedicarsi completamente alla pratica che si impegna a svolgere in un clima di rispetto, armonia e serenità. Quando ci riesce ne esce rigenerato nel corpo e nello spirito.

IL SALUTO Il Karate inizia e finisce con il saluto. Il saluto è un aspetto molto importante della pratica e viene utilizzato per esprimere il rispetto nei confronti dei compagni, dell insegnante, dell Arte, dei Maestri del passato che l hanno sviluppata, del luogo di pratica e di se stessi. Il Saluto viene eseguito quando si entra ed esce dal Dojo, all inizio e alla fine della lezione, quando si chiedono spiegazioni e durante ogni esercizio. Il Saluto serve anche a fare entrare il praticante nello spirito marziale necessario alla pratica del Karate. L ASSOCIAZIONE Shorei-kan è un associazione internazionale senza fini di lucro che ha attualmente sede in Francia ed è presieduta dal Maestro giapponese Toshio Tamano. Essa si occupa della corretta diffusione della pratica del Goju-Ryu, del Kobudo e del Daruma Taiso. Tutti gli insegnanti della nostra scuola sono riconosciuti dall associazione e sono stati formati e certificati per l insegnamento dal Maestro Tamano in persona. STAGE E ATTIVITA Shorei-kan organizza periodicamente stage tecnici e attività oltre ad una gara annuale aperta a tutte le scuole europee. Trattasi di momenti di confronto molto interessanti anche con praticanti di diversa nazionalità in cui si fanno amicizie, si rafforza lo spirito di gruppo e ci si diverte in un clima gioviale ed amichevole. La partecipazione a queste attività è facoltativa e il calendario dell anno in corso è visionabile nel sito www.sk-budo.com

REGOLE DEL DOJO Per agevolare l apprendimento e per garantire un clima di pratica pacifico, rispettoso e gioviale, i praticanti e gli insegnanti sono tenuti a rispettare alcune semplici regole igieniche e di buona convivenza: - Ogni praticante è tenuto ad osservare un comportamento e un linguaggio educato e rispettoso dei compagni, degli insegnanti e del luogo di pratica e dovrà a mantenere lo stesso atteggiamento anche al di fuori del Dojo. - Ogni praticante dovrà avere una cura costante della pulizia del corpo, presentandosi con la divisa pulita e in ordine e con le unghie dei piedi e delle mani ben tagliate. - Collane, bracciali, orecchini e altri monili che possano essere fonte di pericolo durante la pratica, dovranno essere tolti prima dell inizio della lezione. - Il Karate si pratica scalzi. E obbligatorio lavarsi i piedi prima della lezione e spostarsi negli ambienti esterni con le ciabatte (ben pulite) che dovranno essere lasciate (in ordine) al di fuori dell area di pratica. - Ogni praticante è tenuto a tenere in ordine i propri vestiti negli spogliatoi, senza invadere gli spazi dei compagni, ad avere cura della buona tenuta dei locali (lasciare pulita la struttura, chiudere i rubinetti, tirare gli sciacquoni, evitare gli sprechi di acqua ) e delle attrezzature. Eventuali danni sono a carico di chi li ha provocati. - Il praticante, e i relativi accompagnatori, si impegnano a rispettare gli orari di pratica e la regolarità della frequenza, cercando di evitare ritardi e assenze frequenti o prolungate. - Il Karate inizia e finisce con il saluto. All inizio e alla fine della lezione si esegue in posizione accovacciata (seiza), mentre durante lezione, all inizio e alla fine di ogni esercizio si esegue in piedi. - In caso di arrivo in ritardo si attenderà fuori dall area di pratica il permesso di entrare da parte dell insegnante. Si eseguirà quindi un saluto in piedi e un saluto in seiza. - La pratica del Karate si svolge seguendo i comandi dell insegnante che, ovviamente, non si discutono! Anche se non mancheranno i momenti ludici, durante la lezione non è ammesso chiacchierare o disturbare i compagni o l insegnante. - I genitori e/o gli accompagnatori, possono accompagnare gli atleti fino alla palestra ma sono tenuti a rimanere all esterno dell area di allenamento per tutta la durata della lezione e ad osservare un atteggiamento rispettoso della pratica. - L accesso agli spogliatoi è riservato ai praticanti. Genitori e/o accompagnatori possono accedervi solo previa autorizzazione dell insegnante - La pratica del Karate è sacra e non deve essere utilizzata, dimostrata o insegnata al di fuori del Dojo salvo previa autorizzazione dell insegnante. Il Karate si basa anche sulla disciplina. In caso di comportamento da parte degli atleti non consono alle regole della pratica, l insegnante è autorizzato a proporre richiami e piccole punizioni e, nei casi più gravi, ad allontanare dall area di pratica il trasgressore o sospenderne la frequenza. In casi particolari, è fatta salva la possibilità da parte dell insegnante di convocare i genitori per stabilire procedure disciplinari condivise.

TERMINOLOGIA DI BASE Il Karate utilizza una terminologia specifica in lingua giapponese. L utilizzo di questa terminologia rende immediata l identificazione delle tecniche e permette di dialogare agevolmente con praticanti di diversa nazionalità utilizzando un linguaggio comune e condiviso da tutti. FORMULE DI CORTESIA ONEGAI SHIMASU Per favore insegnami o aiutami (saluto all'ingresso nel dojo) ARIGATO GOZAI MASHITA Grazie per quello che hai fatto (saluto all'uscita dal dojo) SHITSUREI SHIMASU Chiedo scusa SHUGO KIOTSUKE SEIZA MOKUSO MOKUSO YAME SHINDEN NI REI SENSEI NI REI SHIDOI NI REI OTAGAI NI REI KIRITSU FORMULE PER IL SALUTO Allinearsi Attenzione Sedersi (in ginocchio sui talloni) Meditazione Fine della meditazione Saluto al tempio Saluto al Maestro Saluto all'istruttore Salutarsi Alzarsi in posizione Kiotsuke REI YOI HIRAITE KAMAE HAJIME KAKUJI HAJIME NAORE YAME MOTO NO ICHI YASUME TERMINI PER LA PRATICA Saluto Pronti In posizione (piedi e mani aperti) In guardia Iniziare Iniziare ed eseguire senza conto Ritornare in posizione di attenzione Fermarsi Ritornare al punto di partenza Riposo (piedi aperti e mani dietro) CONTARE ICHI Uno ROKU Sei NI Due SHICHI Sette SAN Tre HACHI Otto SHI Quattro KYU Nove GO Cinque JYU Dieci NOMI DELLE TECNICHE TSUKI Pugno KERI Calcio UCHI Colpo UKE Parata SHUTO Mano a sciabola HIJI Gomito KAKATO Tallone SOKUTO Taglio del piede UKEMI Caduta KIAI Grido di energia KIME Tensione dinamica NOMI DELLE POSIZIONI HACHIJI DACHI Posizione naturale SANCHIN DACHI Posizione a clessidra MUSUBI DACHI Posizione di attenzione RENOJI DACHI Posizione a L SHIKO DACHI Posizione a gambe divaricate ZENKUTSU DACHI Posizione frontale lunga SHO ZENKUTSU DACHI Posizione frontale corta NEKOASHI DACHI Posizione del gatto TERMINI ONORIFICI LE DIREZIONI E SPOSTAMENTI JODAN Livello Alto CHUDAN Livello Medio GEDAN Livello Basso MAE Frontale YOKO Laterale USHIRO Dietro MAWASHI Circolare MIGI / HIDARI Destra / Sinistra AYUMIASHI Passo SURIASHI Passo scivolato TAI SABAKI Manovra evasiva TAI HINERI Torsione NOMI DEGLI ESERCIZI DARUMA TAISO Ginnastica preparatoria KOBUDO Pratica con le armi TANDOKU HOJO UNDO Esercizi fondamentali KIGU HOJO UNDO Esercizi con attrezzi KATA Forme RISUM KATA Forme musicali KISO KUMITE Combattimenti preordinati BUNKAI KUMITE Analisi applicative dei Kata JISSEN KUMITE Combattimenti reali SHIAI KUMITE Combattimento sportivo SENSEI SHIDOI SHIHAN KANCHO SENPAI Maestro Istruttore Maestro venerabile Caposcuola Allievo anziano (di pratica) GI (KEIKOGI) OBI VESTIARIO Divisa da allenamento Cintura