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COMUNE di CAMPI BISENZIO SETTORE 3 GESTIONE DEL TERRITORIO SPORTELLO UNICO PER LE ATTIVITA PRODUTTIVE PROMEMORIA PER I TITOLARI DI ATTIVITA SOGGETTE AD AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO. Si ricorda che in data 17 marzo 2010 scade il termine previsto dalla L.R. 31.3.2006 (.) entro il quale deve essere presenta domanda di autorizzazione allo scarico per le AMPP (acque meteoriche di prima pioggia) per gli stabilimenti che svolgono le attività di cui all art. 2 comma 1 lett.) e della citata legge, ovvero,.. attività che comportano oggettivo rischi di trascinamento, nelle acque meteoriche, di sostanze pericolose o di sostanze in grado di determinare effettivi pregiudizi ambientali.. che sono state individuate dal regolamento approvato con DPGR 46/R del 8.9.2008 nelle seguenti: Tab. 5. Elenco delle attività di cui all'art. 2 comma 1 lett. e) comma 1 della L.R. n. 20/2006 e disposizioni correlate A B Tipo di attività svolta in via principale 1 Le attività di cui all'allegato I del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59 (Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento - IPPC) 1 ; 1 Si riporta l elenco: Attività energetiche. 1.1 Impianti di combustione con potenza termica di combustione di oltre 50 MW. 1.2. Raffinerie di petrolio e di gas. 1.3. Cokerie. 1.4. Impianti di gassificazione e liquefazione del carbone. 2. Produzione e trasformazione dei metalli. 2.1 Impianti di arrostimento o sinterizzazione di minerali metallici compresi i minerali solforati. 2.2. Impianti di produzione di ghisa o acciaio (fusione primaria o secondaria), compresa la relativa colata continua di capacità superiore a 2,5 tonnellate all'ora. 2.3. Impianti destinati alla trasformazione di metalli ferrosi mediante: a) laminazione a caldo con una capacità superiore a 20 tonnellate di acciaio grezzo all'ora; b) forgiatura con magli la cui energia di impatto supera 50 kj per maglio e allorché la potenza calorifica è superiore a 20 MW; c) applicazione di strati protettivi di metallo fuso con una capacità di trattamento superiore a 2 tonnellate di acciaio grezzo all'ora. 2.4. Fonderie di metalli ferrosi con una capacità di produzione superiore a 20 tonnellate al giorno. 2.5. Impianti: Orario di apertura: lunedì e mercoledì dalle 8,30 alle 13,00 giovedì dalle 15,30 alle 18,15

a) destinati a ricavare metalli grezzi non ferrosi da minerali, nonché concentrati o materie prime secondarie attraverso procedimenti metallurgici, chimici o elettrolitici; b) di fusione e lega di metalli non ferrosi, compresi i prodotti di recupero (affinazione, formatura in fonderia), con una capacità di fusione superiore a 4 tonnellate al giorno per il piombo e il cadmio o a 20 tonnellate al giorno per tutti gli altri metalli. 2.6. Impianti per il trattamento di superficie di metalli e materie plastiche mediante processi elettrolitici o chimici qualora le vasche destinate al trattamento utilizzate abbiano un volume superiore a 30 m 3. 3. Industria dei prodotti minerali. 3.1. Impianti destinati alla produzione di clinker (cemento) in forni rotativi la cui capacità di produzione supera 500 tonnellate al giorno oppure di calce viva in forni rotativi la cui capacità di produzione supera 50 tonnellate al giorno, o in altri tipi di forni aventi una capacità di produzione di oltre 50 tonnellate al giorno. 3.2. Impianti destinati alla produzione di amianto e alla fabbricazione di prodotti dell'amianto. 3.3. Impianti per la fabbricazione del vetro compresi quelli destinati alla produzione di fibre di vetro, con capacità di fusione di oltre 20 tonnellate al giorno. 3.4. Impianti per la fusione di sostanze minerali compresi quelli destinati alla produzione di fibre minerali, con una capacità di fusione di oltre 20 tonnellate al giorno. 3.5. Impianti per la fabbricazione di prodotti ceramici mediante cottura, in particolare tegole, mattoni, mattoni refrattari, piastrelle, gres, porcellane, con una capacità di produzione di oltre 75 tonnellate al giorno e/o con una capacità di forno superiore a 4 m 3 e con una densità di colata per forno superiore a 300 kg/m 3. 4. Industria chimica. Nell'àmbito delle categorie di attività della sezione 4 si intende per produzione la produzione su scala industriale mediante trasformazione chimica delle sostanze o dei gruppi di sostanze di cui ai punti da 4.1 a 4.6. 4.1 Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base come: a) idrocarburi semplici (lineari o anulari, saturi o insaturi, alifatici o aromatici); b) idrocarburi ossigenati, segnatamente alcoli, aldeidi, chetoni, acidi carbossilici, esteri, acetati, eteri, perossidi, resine, epossidi; c) idrocarburi solforati; d) idrocarburi azotati, segnatamente ammine, amidi, composti nitrosi, nitrati o nitrici, nitrili, cianati, isocianati; e) idrocarburi fosforosi; f) idrocarburi alogenati; g) composti organometallici; h) materie plastiche di base (polimeri, fibre sintetiche, fibre a base di cellulosa); i) gomme sintetiche; j) sostanze coloranti e pigmenti; k) tensioattivi e agenti di superficie. 4.2. Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici inorganici di base, quali: a) gas, quali ammoniaca; cloro o cloruro di idrogeno, fluoro o fluoruro di idrogeno, ossidi di carbonio, composti di zolfo, ossidi di azoto, idrogeno, biossido di zolfo, bicloruro di carbonile; b) acidi, quali acido cromico, acido fluoridrico, acido fosforico, acido nitrico, acido cloridrico, acido solforico, oleum e acidi solforati; c) basi, quali idrossido d'ammonio, idrossido di potassio, idrossido di sodio; d) sali, quali cloruro d'ammonio, clorato di potassio, carbonato di potassio, carbonato di sodio, perborato, nitrato d'argento;

e) metalloidi, ossidi metallici o altri composti inorganici, quali carburo di calcio, silicio, carburo di silicio. 4.3. Impianti chimici per la fabbricazione di fertilizzanti a base di fosforo, azoto o potassio (fertilizzanti semplici o composti). 4.4 Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti di base fitosanitari e di biocidi. 4.5 Impianti che utilizzano un procedimento chimico o biologico per la fabbricazione di prodotti farmaceutici di base. 4.6. Impianti chimici per la fabbricazione di esplosivi. 5. Gestione dei rifiuti. Salvi l'art. 11 della direttiva 75/442/CEE e l'art. 3 della direttiva 91/689/CEE, del 12 dicembre 1991 del Consiglio, relativa ai rifiuti pericolosi. 5.1. Impianti per l'eliminazione o il ricupero di rifiuti pericolosi, della lista di cui all'art. 1, paragrafo 4, della direttiva 91/689/CEE quali definiti negli allegati II A e II B (operazioni R 1, R 5, R 6, R 8 e R 9) della direttiva 75/442/CEE e nella direttiva 75/439/CEE del 16 giugno 1975 del Consiglio, concernente l'eliminazione degli oli usati, con capacità di oltre 10 tonnellate al giorno. 5.2. Impianti di incenerimento dei rifiuti urbani quali definiti nella direttiva 89/369/CEE dell'8 giugno 1989 del Consiglio, concernente la prevenzione dell'inquinamento atmosferico provocato dai nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti urbani, e nella direttiva 89/429/CEE del 21 giugno 1989 del Consiglio, concernente la riduzione dell'inquinamento atmosferico provocato dagli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani, con una capacità superiore a 3 tonnellate all'ora. 5.3. Impianti per l'eliminazione dei rifiuti non pericolosi quali definiti nell'allegato 11 A della direttiva 75/442/CEE ai punti D 8, D 9 con capacità superiore a 50 tonnellate al giorno. 5.4. Discariche che ricevono più di 10 tonnellate al giorno o con una capacità totale di oltre 25.000 tonnellate, ad esclusione delle discariche per i rifiuti inerti. 6. Altre attività. 6.1. Impianti industriali destinati alla fabbricazione: a) di pasta per carta a partire dal legno o da altre materie fibrose; b) di carta e cartoni con capacità di produzione superiore a 20 tonnellate al giorno; 6.2. Impianti per il pretrattamento (operazioni di lavaggio, imbianchimento, mercerizzazione) o la tintura di fibre o di tessili la cui capacità di trattamento supera le 10 tonnellate al giorno. 6.3. Impianti per la concia delle pelli qualora la capacità di trattamento superi le 12 tonnellate al giorno di prodotto finito. 6.4: a) Macelli aventi una capacità di produzione di carcasse di oltre 50 tonnellate al giorno; b) Trattamento e trasformazione destinati alla fabbricazione di prodotti alimentari a partire da: materie prime animali (diverse dal latte) con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 75 tonnellate al giorno ovvero materie prime vegetali con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 300 tonnellate al giorno (valore medio su base trimestrale); c) Trattamento e trasformazione del latte, con un quantitativo di latte ricevuto di oltre 200 tonnellate al giorno (valore medio su base annua). 6.5. Impianti per l'eliminazione o il recupero di carcasse e di residui di animali con una capacità di trattamento di oltre 10 tonnellate al giorno. 6.6. Impianti per l'allevamento intensivo di pollame o di suini con più di: a) 40.000 posti pollame; b) 2.000 posti suini da produzione (di oltre 30 kg), o c) 750 posti scrofe. 6.7. Impianti per il trattamento di superficie di materie, oggetti o prodotti utilizzando solventi organici, in particolare per apprettare, stampare, spalmare, sgrassare, impermeabilizzare, incollare, verniciare, pulire o impregnare, con una capacità di consumo di solvente superiore a 150 kg all'ora o a 200 tonnellate all'anno.

2 Le attività stradali di distribuzione del carburante, come definiti dalla normativa regionale vigente in materia di rete distributiva dei carburanti. Impianti di stoccaggio di idrocarburi. 3 Gli stabilimenti di lavorazione di oli minerali non rientranti nelle fattispecie di cui al punto 1 ed i depositi per uso commerciale delle stesse sostanze soggetti ad autorizzazione ai sensi della normativa vigente in materia 4 I centri di raccolta, deposito e trattamento di veicoli fuori uso; 5 I depositi e le attività soggetti ad autorizzazione o comunicazione ai sensi della vigente normativa in materia di gestione dei rifiuti e non rientranti nelle attività di cui al punto 1; 6 Le attività industriali destinati alla fabbricazione di pasta per carta a partire dal legno o da altre materie fibrose e/o di carta e cartoni 7 Le attività per il pretrattamento (operazioni di lavaggio, imbianchimento, mercerizzazione) o la tintura di fibre o di tessili 8 Le attività per la concia delle pelli 9 Le attività per il trattamento di superficie di materie, oggetti o prodotti utilizzando solventi organici, in particolare per apprettare, stampare, spalmare, sgrassare, impermeabilizzare, incollare, verniciare, pulire o impregnare 10 Aziende in cui si svolgono le produzioni di cui alla tabella 3A dell'allegato 5 al decreto legislativo 2 6.8. Impianti per la fabbricazione di carbonio (carbone duro) o grafite per uso elettrico mediante combustione o grafitizzazione. 2 Tabella 3/A. Limiti di emissione per unità di prodotto riferiti a specifici cicli produttivi [**] Settore produttivo Quantità scaricata per media media unità di prodotto (o mensile giorno [*] capacità di produzione) Cadmio Estrazione dello zinco, raffinazione del piombo e dello zinco, industria dei metalli non ferrosi e del cadmio metallico

Fabbricazione dei composti 0,5 del cadmio g/kg grammi di Cd scaricato per chilogrammo di Cd trattato Produzione di pigmenti g/kg (grammi di Cd 0,3 scaricato per chilogrammo di Cd trattato) Fabbricazione di g/kg al (grammi di Cd 0,5 stabilizzanti scaricato per chilogrammo di Cd trattato) Fabbricazione di batterie g/kg al (grammi di Cd 1,5 primarie e secondarie scaricato per chilogrammo di Cd trattato) Galvanostegia g/kg al (grammi di Cd 0,3 scaricato per chilogrammo di Cd trattato) Mercurio (settore dell'elettrolisi dei cloruri alcalini) Salamoia riciclata - da g Hg/t di capacità di 0,5 applicare all'hg presente negli effluenti provenienti produzione di cloro, installata dall'unità di produzione del cloro

Salamoia riciclata - da g Hg/t di capacità di 1 applicare al totale del Hg presente in tutte le acque di produzione di cloro, installata scarico contenenti Hg provenienti dall'area dello stabilimento industriale Salamoia a perdere - da g Hg/t di capacità di 5 applicare al totale del Hg presente in tutte le acque di produzione di cloro, installata scarico contenenti Hg provenienti dall'area dello stabilimento industriale. Mercurio (settori diversi da quello dell'elettrolisi dei cloruri alcalini) Aziende che impiegano g/t capacità di 0,1 catalizzatori all'hg per la produzione di CVM produzione di cloruro di vinile Aziende che impiegano g/kg mercurio trattato 5 catalizzatori all'hg per altre produzioni Fabbricazione dei g/kg al mese mercurio 0,7 catalizzatori contenenti Hg trattato utilizzati per la produzione di CVM Fabbricazione dei composti g/kg al mese mercurio 0,05 organici ed inorganici del trattato mercurio Fabbricazione di batterie g/kg al mese mercurio 0,03

primarie contenenti Hg trattato Industrie dei metalli non ferrosi - Stabilimenti di ricupero del mercurio [1] - Estrazione e raffinazione di metalli non ferrosi [1] Stabilimenti di trattamento dei rifiuti tossici contenenti mercurio Esaclorocicloesano (HCH) Produzione HCH g HCH/t HCH prodotte 2 Estrazione lindano g HCH/t HCH trattato 4 Produzione ed estrazione lindano g HCH/t HCH prodotto 5 DDT Produzione DDT compresa g/t di sostanze 4 8 la formulazione sul posto di DDT prodotte, trattate o utilizzate - valore mensile Pentaclorofenolo (PCP) Produzione del PCP Na g/t di capacità di 25 50 idrolisi dell'esaclorobenzene produzione o capacità

di utilizzazione Aldrin, dieldrin, endrin, isodrin Produzione e formulazione g/t capacità di 3 15 di: Aldrin e/o dieldrin e/o endrin e/o isoldrin produzione o capacità di utilizzazione Produzione e trattamento di g HCB/t di capacità di 10 HCB produzione di HCB Esaclorobenzene (HCB) Produzione di g HCB/t di capacità di 1,5 pereloroctilcne (PER) e di tetracloruro di carbonio produzione totale di PER + CC14 (CC14) mediante perclorurazione Produzione di tricloroetilene e/o percloetilene con altri procedimenti [1] Esaclorobutadiene Produzione di g HCBD/t di capacità 1,5 percloroetilene (PER) e di tetracloruro di carbonio di produzione totale di PER + CC14 (CC14) mediante perclorurazione Produzione di tricloroetilene e/o di percloroetilene mediante altri procedimenti

[1] Cloroformio Produzione clorometani del g CHC13/t di capacità 10 metanolo o da combinazione di metanolo e metano di produzione di clorometani Produzione clorometani g CHC13/t di capacità 7,5 mediante clorurazione del metano di produzione di clorometani Tetracloruro di carbonio Produzione di tetracloruro g CC14/ t di capacità di 30 40 di carbonio mediante perclorurazione - procedimento con lavaggio produzione totale di CC14 e di percloroetilene Produzione di tetracloruro g CC14/t di capacità di 2,5 5 di carbonio mediante perclorurazione - procedimento senza lavaggio produzione totale di CC14 e di percloroetilene Produzione di clorometani mediante clorurazione del metano (compresa la clorolisi sotto pressione a partire dal metanolo) [1] Produzione di clorofluorocarburi ([1] 1,2 dicloroetano (EDC)

Unicamente produzione 1,2 g/t 2,5 5 dicloroetano Produzione 1,2 dicloroetano g/t 5 10 e trasformazione e/o utilizzazione nello stesso stabilimento tranne che per l'utilizzazione nella produzione di scambiatori di calore Utilizzazione di EDC per lo sgrassaggio dei metalli (in stabilimenti industriali diversi da quelli del punto precedente) [2] Trasformazione di 1,2 g/t 2,5 5 dicloetano in sostanze diverse dal cloruro di vinile Tricloroetilene Produzione di tricloroetilene g/t 2,5 5 (TRI) e (di pereloroetilene (PER) ([2] Utilizzazione TRI per lo sgrassaggio dei metalli [2] g/t Triclorobenzene (TCB) Produzione di TCB per g/t 10 disidroclorazione e/o trasformazione di TCB

Produzione e trasformazione g/t 0,5 di clorobenzeni mediante clorazione ([2] Percloroetilene (PER) Produzione di tricloroetilene g/t 2,5 5 (TRI) e di percloroetilene (procedimenti TRI-PER) Produzione di tetracloruro g/t 2,5 20 di carbonio e di percloroetilene (procedimenti TETRA-PER) [2] Utilizzazione di PER per lo sgrassaggio metalli [2] Produzione di clorofluorocarbonio (1) Note alla tabella 3/A [*] Qualora non diversamente indicato, i valori indicati sono riferiti a medie mensili. Ove non indicato esplicitamente si consideri come valore delle media giornaliera il doppio di quella mensile. [**] Per i cicli produttivi che hanno uno scarico della sostanza pericolosa in questione, minore al quantitativo annuo indicato nello schema seguente, le autorità competenti all'autorizzazione possono evitare il procedimento autorizzativo. In tal caso valgono solo i limiti di tabella 3. Sostanza pericolosa Quantità annua di sostanza inquinante scaricata considerata Cadmio 10 Kg/anno di Cd (nel caso di stabilimenti di galvanostegia si applicano comunque i limiti di tabella

3/A, quando la capacità complessiva delle vasche di galvanostegia super a 1,5 m3 Mercurio (settore È sempre richiesto il rispetto della tabella 3/A. dell'elettrolisi dei cloruri alcalini) Mercurio (settore 7,5 Kg/anno di Hg diverse dell'elettrolisi dei cloruri alcalini) Esaclorocicloesano 3 Kg/ anno di HCH (HCH) DDT 1 Kg/ anno di DDT Pentaclorofenolo 3 Kg/anno di PCP (PCP) Aldrin, dieldrin, È sempre richiesto il rispetto della tabella 3/A. endrin, isodrin Esaclorobenzene 1 Kg/anno di HCB (HCB) Esaclorobutadiene 1 Kg/anno di HCBB (HCBB) Cloroformio 30 Kg/anno di CHCL3 Tetracloruro di 30 Kg/anno di TETRA carbonio (TETRA) 1,2 dicloroetano 30 Kg/anno di EDC (EDC)

Tricloroetilene (TRI) 30 Kg/ anno di TR1 Triclorobenzene È sempre richiesto il rispetto della tabella 3/A. (TCB) Percloroetilene (PER) 30 Kg/anno di PER [1] Per questi cicli produttivi non vi sono limiti di massa per unità di prodotto, devono essere rispettati, solo i limiti di concentrazione indicati in tabella 3 in relazione alla singola sostanza o alla famiglia di sostanze di appartenenza. [2] Per questi cicli produttivi non vengono indicati i limiti di massa per unità di prodotto, ma devono essere rispettati, oltre ai limiti di concentrazione indicati in tabella 3 per la famiglia di sostanze di appartenenza, i seguenti limiti di concentrazione: Media giorno mg/l Media mese mg/l 1,2 dicloroetano (EDC) Utilizzazione di EDC per lo 0,2 0,1 sgrassaggio dei metalli in stabilimenti industriali diversi da quelli che producono, trasformano e/o utilizzano EDC nello stesso stabilimento Tricloroetilene (TRI) Produzione di tricloroetilene (TRI) e di 0,5 1 percloroetilene (PER) Utilizzazione TRI per lo sgrassaggio dei metalli 0,2 0,2 Triclorobenzene (TCB) Produzione e trasformazione di 0,1 0,05 clorobenzeni mediante clorazione Percloroetilene (PER) Produzione di tricloroetilene (TRI) e di 1 0,5 percloroetilene (Procedimenti TRI-PER) Utilizzazione di PER per lo sgrassaggio metalli 0,2 0,1

Si ricorda inoltre che anche le AMD (acque meteoriche dilavanti) provenienti da aree di cava, impianti di lavorazione di inerti e cantieri per la realizzazione di un opera, infrastruttura od impianto con una superficie Si ricorda inoltre che anche le AMD (acque meteoriche dilavanti) provenienti da aree di cava, impianti di lavorazione di inerti e cantieri per la realizzazione di un opera, infrastruttura od impianto con una superficie superiore a 5000 mq. devono essere autorizzati allo scarico in base agli articoli 39 e 40 del DPGR 46/R dell 8.9.2008. Le domande di autorizzazione devono essere presentate tramite il SUAP, all AATO3 per gli scarichi in fognatura, ed alla Provincia di Firenze per quelli fuori fognatura, in conformità alla vigente normativa. Per verificare che gli scarichi soddisfano i limiti indicati nella tabella 3/A deve essere prevista una procedura di controllo che prevede: il prelievo quotidiano di un campione rappresentativo degli scarichi effettuati nel giro di 24 ore e la misurazione della concentrazione della sostanza in esame; la misurazione del flusso totale degli scarichi nello stesso arco di tempo. La quantità di sostanza scaricata nel corso di un mese si calcola sommando le quantità scaricate ogni giorno nel corso del mese. Tale quantità va divisa per la quantità totale di prodotto o di materia prima.