FORMAZIONE SPECIFICA RISCHIO CHIMICO Ai sensi dell art. 36/37 D. Lgs 81/08 e s.m.i INDICE 1. PREMESSA... 2 2. DEFINIZIONI... 2 3. SORVEGLIANZA SANITARIA... 3 4. VIE DI ESPOSIZIONE... 3 5. CLP, COS'E'?... 4 6. REACH, COS'E'?... 4 7. SCHEDA DI SICUREZZA... 5 8. MISURE DI PREVENZIONE... 6 9. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI... 6 Pagina 1 di 6
1. PREMESSA Oggi siamo tutti costantemente esposti ad una vasta gamma di sostanze sintetiche, ma solo per alcune sono noti gli effetti negativi che possono causare sugli organismi viventi, uomo compreso. Siano essi additivi, intermedi o sottoprodotti non intenzionali di processi produttivi, sono presenti anche nei beni di consumo, come giocattoli, computer, detersivi nonchè nei prodotti alimentari e, quindi inevitabilmente arrivano a contaminare anche l'uomo. 2. DEFINIZIONI Il D. Lgs. 81 / 2008 definisce: agenti chimici: tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti mediante qualsiasi attività lavorativa (compreso lo smaltimento come rifiuti), siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato agenti chimici pericolosi: agenti chimici che, pur non essendo classificabili come pericolosi, possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietà chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro, compresi gli agenti chimici cui é stato assegnato un valore limite di esposizione professionale. attività che comportano la presenza di agenti chimici: ogni attività lavorativa in cui sono utilizzati agenti chimici, o se ne prevede l utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione, l immagazzinamento, il trasporto o l eliminazione e il trattamento dei rifiuti, o che risultino da tale attività lavorativa; valore limite di esposizione professionale: limite della concentrazione media ponderata nel tempo di un agente chimico nell aria all interno della zona di respirazione di un lavoratore in relazione ad un determinato periodo di riferimento; valore limite biologico: limite della concentrazione del relativo agente, di un suo metabolita, o di un indicatore di effetto nell appropriato mezzo biologico Il Datore di Lavoro che intende esercitare attività che comportano l' uso di agenti chimici deve considerare: le proprietà pericolose le informazioni presenti nelle schede di sicurezza il livello, il modo e la durata della esposizione le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti tenuto conto della quantità delle sostanze e dei preparati che li contengono o li possono generare valori limite di esposizione professionale effetti delle misure preventive e di protezione Nel caso di attività lavorative che comportano l esposizione a più agenti chimici pericolosi, i rischi devono essere valutati in base al rischio che comporta la combinazione di tutti gli agenti presenti. Pagina 2 di 6
Se il rischio derivante l'esposizione ad agenti chimici non può essere eliminato, il datore di lavoro deve mettere in atto delle misure di prevenzione per ridurre al minimo il rischio residuo: progettando e organizzando sistemi sicuri (es. ciclo chiuso) fornendo attrezzature idonee ed eseguendo un manutenzione adeguata riducendo al minimo il numero di lavoratori esposti riducendo al minimo la durata di esposizione adottando misure igieniche adeguate (es. per evitare l ingestione) riducendo al minimo della quantità di agenti adottando metodi di lavoro appropriati (protocolli di sicurezza) 3. SORVEGLIANZA SANITARIA La sorveglianza sanitaria viene effettuata dal medico competente quando vi è un rischio di esposizione a sostanze chimiche, classificate come: molto tossiche, tossiche nocive sensibilizzanti corrosive irritanti tossiche per il ciclo riproduttivo cancerogene e mutagene di classe 3 La visita viene effettuata: prima di adibire il lavoratore alla mansione che comporta l esposizione; periodicamente (di norma una volta l anno, se con periodicità diversa deve essere adeguatamente motivata e riportata nel documento di valutazione dei rischi, resa nota ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori); all atto della cessazione dell esposizione lavorativa. Per le sostanze chimiche riconosciute particolarmente pericolose per l'uomo dove è fissato un valore limite biologico è obbligatorio il monitoraggio biologico i risultati verranno comunicati ai lavoratori interessati e in forma anonima ai RLS. 4. VIE DI ESPOSIZIONE L'esposizione può avvenire per: contatto cutaneo diretto con agenti chimici ingestione di cibo, acqua contaminata Inalazione di aerosol chimici Pagina 3 di 6
5. CLP, COS'E'? Il Regolamento CLP (Regolamento 1272/2008) è il nuovo regolamento europeo che riguarda la classificazione, l etichettatura e l imballaggio di sostanze e miscele chimiche pericolose. Si applica a tutte le sostanze prodotte, importate, commercializzate o utilizzate in Unione Europea in quantità pari o superiore a 1 tonnellata per anno. Il regolamento CLP garantisce che i rischi presentati dalle sostanze chimiche siano chiaramente comunicati ai lavoratori e ai consumatori nell'unione europea attraverso la classificazione e l'etichettatura delle sostanze chimiche Grazie a questo processo, i rischi che le sostanze chimiche comportano, vengono comunicati attraverso indicazioni e pittogrammi standard riportati sulle etichette e nelle schede di dati di sicurezza 6. REACH, COS'E'? Il regolamento relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio (CLP, decisione 2008/1272/CE) è strettamente correlato al regolamento REACH. Quest'ultimo definisce il contenuto dell'etichetta apposta sui prodotti immessi sul mercato e la descrizione dei pericoli e delle precauzioni nella scheda di dati di sicurezza. Le informazioni prodotte nell'ambito delle disposizioni del regolamento REACH devono essere utilizzate per classificare il prodotto. Dopodiché, una nuova classificazione inciderà direttamente sulle procedure di valutazione del rischio. A differenza del regolamento CLP che si applica a tutti i prodotti chimici sottoforma di sostanza o preparati, il regolamento REACH si applica a tutte le sostanze chimiche (in quanto tali o perché componenti di preparati o articoli) prodotte, importate, commercializzate o utilizzate in Unione Europea in quantità pari o superiore a 1 tonnellata per anno. L'emanazione dei regolamenti ossia REACH. CLP, è nata dall' esigenza di armonizzare il mercato globale. Pagina 4 di 6
Ad oggi infatti esistono regolamenti differenti in Europa, USA, Australia che generano classificazioni ed etichettature molto diverse tra loro. Elenchiamo le principali novità introdotte dal Regolamento CLP: Nuovi pittogrammi: i pittogrammi CLP assumono la forma e le caratteristiche simili ai pittogrammi che attualmente indicano la pericolosità per il trasporto; infatti al posto dei vecchi simboli quadrati a sfondo arancione verranno utilizzati simboli romboidali con sfondo bianco cornice rossa; Nuove frasi H e P: nelle schede di sicurezza vengono introdotte nuove indicazioni di pericolo introducendo le frasi H (Hazard Statements) che sostituiscono le vecchie frasi di rischio (R) e le frasi P (Precautionary Statements) che sostituiscono le vecchie frasi di sicurezza (S); Avvertenze/dicitura di pericolo: sull etichetta viene introdotta la parola Pericolo (Danger) o Attenzione (Warning) per allertare il lettore del potenziale pericolo. Il nuovo sistema si basa sulle caratteristiche intrinseche della sostanza, indipendentemente dall esposizione alle stesse (Rischio = Pericolo * Esposizione); Diverse classi di pericolo: sono previste 28 classi di pericolo, viene definita la natura dello stesso (fisico, per la salute o per l ambiente). Le classi di pericolo sono a loro volta suddivise in categorie/divisioni/tipi che indicano i diversi gradi di pericolosità in una stessa classe. 7. SCHEDA DI SICUREZZA Il Principale strumento documentale attraverso cui il produttore (o l'importatore) di una sostanza chimica comunica con chi la usa, è la scheda di sicurezza. Tale Documento tecnico, è articolato in 16 punti, il cui fine è fornire informazioni su sostanze e miscele chimiche. All'interno sono contenute tutte le informazioni necessarie : proprietà fisico-chimiche e tossicologiche pericolo per l'ambiente, misure di prevenzione e protezione dei rischi, d identificazione dei potenziali pericoli, dispositivi di prevenzione e protezione da utilizzare, necessarie per una corretta e sicura manipolazione delle sostanze e miscele. Pagina 5 di 6
8. MISURE DI PREVENZIONE Limitare al minimo il numero dei lavoratori che sono o possono essere esposti; Limitare l utilizzo degli agenti chimici sul luogo di lavoro; Usare procedimenti e metodi di lavoro appropriati. Verificare le incompatibilità o possibilità di reazioni pericolose o formazione di prodotti di decomposizione; Uno degli aspetti critici nella prevenzione dei fenomeni accidentali è l'incompatibilità fra le sostanze che spesso è causa di gravi incidenti; Tutte le sostanze pericolose, specie allo stato liquido e/o facilmente volatili, devono essere custodite, salvo che al momento dell uso, in recipienti ben chiusi, di idonea robustezza, fatti con materiale adatto sulla base del contenuto, etichettati e non devono essere accumulate nei locali di lavoro in quantità superiore a quella strettamente necessaria per le lavorazioni. I recipienti devono avere accessori tali che ne consentano un agevole e sicuro riempimento, accessori utili per la presa, la movimentazione, ecc. I recipienti vanno conservati in posti appositi e separati, segnalando chiaramente i pieni e i vuoti. Le materie e i prodotti pericolosi che possono reagire tra loro con pericolo di esplosione e incendio (es. combustibili e comburenti) devono essere immagazzinati in luoghi distanti tra loro e ben isolati gli uni dagli altri. Tenere chiuse le confezioni Gli stracci sporchi devono essere inseriti in contenitori chiusi, preferibilmente ermetici Procedure operative per l uso, manutenzione, gestione infortuni e emergenze Se si hanno a disposizione impianti di aspirazione devono essere usati DPI 9. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI Per Dispositivi di protezione individuale si intendono tutti quei dispositivi utilizzati dal datore di lavoro, la cui funzione principale è quella di proteggerlo da rischi per la salute e la sicurezza. I DPI utilizzati per proteggere il lavoratore da un eventuale rischio chimico, variano a seconda della mansione lavorativa, della tipologia e dal tipo di agente chimico con cui il lavoratore viene a contatto. Elenchiamo di seguito i DPI maggiormente utilizzati: maschera facciale, la cui funzione è proteggere le vie respiratorie da contaminanti volatili presenti nell'aria guanti protettivi, il cui scopo è quello di isolare le mani e le braccia del lavoratore dal contatto diretto con prodotto chimico. indumenti protettivi, il cui scopo è quello di limitare il più possibile ogni parte del corpo dal contatto diretto con l'agente chimico. Pagina 6 di 6