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NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 DECRETO LEGISLATIVO DEL 3 AGOSTO 2009 N. 106 (Gazzetta Ufficiale n. 180 del 5 agosto 2009 - Suppl. Ordinario n. 142) DISPOSIZIONI INTEGRATIVE E CORRETTIVE AL DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2009 N. 81, IN MATERIA DI TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO. Tra le principali novità:

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 SOSPENSIONE DELL ATTIVITÀ (ART. 14) Contrastare il fenomeno del lavoro sommerso e irregolare Provvedimenti sospensivi dell attività delle imprese per un periodo non superiore a due anni Provvedimento interdittivo alla contrattazione con le PP.AA. ed alla partecipazione a pubbliche gare.

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 Reiterazione si rileva quando nei cinque anni successivi alla commissione di una violazione oggetto di prescrizione dell organo di vigilanza ottemperata dal contravventore o di una violazione accertata con sentenza definitiva, lo stesso soggetto commette più violazioni della stessa indole. provvedimento interdittivo

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 La relativa sanzione pecuniaria è stata diversificata a seconda che si tratti di: sospensione per lavoro irregolare 1.500 euro sospensione per gravi e reiterate violazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro 2.500 euro Il datore di lavoro che non ottempera al provvedimento di sospensione è punito con l arresto da 3 a 6 mesi o con l ammenda da 2.500 a 6.400 euro, nel primo caso con l arresto fino a sei mesi, nel secondo. è escluso dai soggetti destinatari del provvedimento sospensivo e per le sole ipotesi di lavoro irregolare, quelle imprese che occupino un unico lavoratore.

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 OBBLIGHI CONNESSI AI CONTRATTI DI APPALTO O D OPERA O DI SOMMINISTRAZIONE (ARTT. 26-28) a) per quanto concerne gli adempimenti documentali b) per quanto riguarda gli oneri informativi

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 I datori di lavoro dovranno cooperare, nei confronti delle ditte appaltatrici o dei lavoratori autonomi, all attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro per incidenti sull attività lavorativa oggetto dell appalto. Per attuare il principio di cooperazione e di coordinamento, il comma 3 dell articolo 26 stabilisce che il datore di lavoro deve elaborare un documento di valutazione dei rischi da interferenze (Duvri), tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro correlato (SLC)

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 In caso di costituzione di nuova impresa, il datore di lavoro è tenuto ad effettuare la valutazione dei rischi, elaborando il relativo documento, entro 90 gg. dalla data di inizio della propria attività. Il DUVRI è allegato al contratto di appalto o d opera e deve essere aggiornato in funzione dell evoluzione dei lavori, servizi e forniture. Il documento deve essere munito, altresì, di data certa che può essere dimostrata anche mediante la sottoscrizione contestuale del documento da parte del Datore di lavoro, responsabile del Servizio di prevenzione e protezione, Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale, Medico competente ove nominato.

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 Ai sensi del comma 3-bis dell art. 26, l obbligo della valutazione dei rischi da interferenze non si applica ai servizi di natura intellettuale, alle mere forniture di materiali o attrezzature e ai lavori o servizi la cui durata non sia superiore a due giorni, sempre che essi non comportino rischi derivanti dalla presenza di agenti cancerogeni,biologici, atmosfere esplosive o dalla presenza dei rischi particolari derivanti da lavori elencati nell allegato XI.

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 con riferimento ai costi legati alla sicurezza La norma fa riferimento alle seguenti tipologie contrattuali: - contratti di appalto, di cui all articolo 1655 del codice civile; - contratti di subappalto, di cui all articolo 1656; - contratti per prestazioni continuative e periodiche di servizi, di cui all articolo 1677; - contratti di somministrazione, di cui all articolo 1559, con l esclusione di quelli riguardanti la somministrazione di beni e servizi essenziali. Tali costi non sono soggetti al ribasso

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 La mancata indicazione dei costi è un fattore che, ai sensi dell articolo 1418, comma 3, del codice civile, rende nullo il contratto. La disposizione in questione si applica ai singoli contratti sopra indicati, compresi quelli in essere alla data di entrata in vigore del T.U. (16 aprile 2008).

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 SISTEMA DI QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE PATENTE A PUNTI (ART. 27) patente a punti sulla sicurezza in edilizia classificare le imprese "sicure accesso agli appalti e ai finanziamenti pubblici La verifica dell idoneità tecnico-professionale delle imprese edili terrà conto di: attività di formazione assenza di sanzioni da parte degli organi di vigilanza. Punteggio iniziale soggetto a decurtazione in seguito all'accertamento di violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro alle imprese e ai lavoratori autonomi che operano nell'edilizia. L'azzeramento del punteggio per ripetute violazioni determinerà il blocco dell'attività e la chiusura dei cantieri

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 ADEGUAMENTO DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI (ART. 29) Il documento va rielaborato entro trenta giorni dal verificarsi di una delle situazioni descritte in precedenza. Il datore di lavoro deve effettuare la valutazione ed elaborare il relativo documento in collaborazione con l RSPP e, se previsto, con il medico competente. Consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 All obbligo in parola sono soggetti anche i datori di lavoro che occupano fino a dieci lavoratori. Valutazione dei rischi sulla base delle procedure standardizzate In sostituzione del documento e fino al 30 giugno 2012 essi potranno continuare ad autocertificare l effettuazione della valutazione dei rischi. I datori di lavoro che occupano fino a 50 lavoratori potranno effettuare la valutazione dei rischi sulla base delle medesime procedure standardizzate, ma fino alla loro definizione dovranno applicare tutti gli obblighi sanciti dalla normativa. Il nuovo adempimento si applica anche nei riguardi dei datori di lavoro che operano con cantieri temporanei o mobili. In caso si inosservanza degli adempimenti, scatta l ammenda da 2.000 a 4.000 euro.

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 FORMAZIONE DEI LAVORATORI E DEI LORO RAPPRESENTANTI (ART. 37) Confermata la necessità del datore di lavoro di assicurare a ciascun lavoratore la formazione adeguata e sufficiente in materia di sicurezza.

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 MISURE DI SICUREZZA NEI CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI (ART. 88 e seg.) ai fini della redazione del PSC non è stato confermato il riferimento alla soglia dei 200 uomini/giorni; sono esclusi, dall applicazione delle disposizioni in tema di sicurezza i lavori relativi a impianti elettrici, reti informatiche, gas, acqua, condizionamento e riscaldamento che non comportino lavori edili o di ingegneria civile di cui all Allegato X (art. 88); non sussiste l obbligo di redigere il PSC nell ipotesi in cui occorre garantire la continuità in condizioni di emergenza nell erogazione di servizi essenziali per la popolazione quali corrente elettrica, acqua, gas, reti di telecomunicazione (art. 100); il responsabile dei lavori coincide con il responsabile del procedimento, nel campo di applicazione del d.lgs. 163/06 (art. 89);

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 nel caso in cui titolare del contratto di appalto sia un consorzio tra imprese, l impresa affidataria è l impresa consorziata assegnataria dei lavori oggetto del contratto di appalto, in caso di pluralità di imprese consorziate assegnatarie di lavori, quella indicata nell atto di assegnazione dei lavori come affidataria; l impresa esecutrice è quella che esegue un opera o parte di essa, impegnando proprie risorse umane e materiali (art. 89);

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 il committente o il responsabile dei lavori, nelle fasi di progettazione dell opera, si attiene ai principi e misure generali di tutela nei cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese esecutrici, contestualmente all affidamento dell incarico di progettazione, designa il coordinatore per la progettazione.

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 nei cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese esecutrici, anche non contemporanea, il committente o il responsabile dei lavori, prima dell affidamento dei lavori, designa il coordinatore per l esecuzione dei lavori (art. 90). Il committente o il responsabile dei lavori, se in possesso dei requisiti, ha facoltà di svolgere le funzioni sia di coordinatore per la progettazione sia di coordinatore per l esecuzione dei lavori (art. 90); il committente o il responsabile dei lavori comunica alle imprese affidatarie, alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi il nominativo del coordinatore per la progettazione e quello del coordinatore per l esecuzione dei lavori.

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 il committente o il responsabile dei lavori, anche nel caso di affidamento dei lavori ad un unica impresa o ad un lavoratore autonomo: 1) verifica l idoneità tecnico-professionale delle imprese affidatarie, delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi in relazione alle funzioni o ai lavori da affidare. 2) chiede alle imprese esecutrici una dichiarazione dell organico medio annuo, distinto per qualifica

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 Nei cantieri la cui entità presunta è inferiore a 200 uomini-giorno e i cui lavori non comportano rischi particolari: presentazione da parte delle imprese del documento unico di regolarità contributiva autocertificazione relativa al contratto collettivo applicato. 3) trasmette all amministrazione concedente, prima dell inizio dei lavori oggetto del permesso di costruire o della denuncia di inizio attività: copia della notifica preliminare di cui all articolo 99 il documento unico di regolarità contributiva delle imprese e dei lavoratori autonomi dichiarazione attestante l avvenuta verifica della documentazione di cui alle lettere a) e b);

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 il coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione redige il PSC e predispone un fascicolo adattato alle caratteristiche dell opera in base ai contenuti dell Allegato XVI. Inoltre, il coordinatore verifica che il committente si attenga ai principi e alle misure generali di tutela di cui al Titolo I del T.U. e che preveda nel progetto la durata dei lavori o delle fasi di lavoro che si svolgono simultaneamente o successivamente tra loro

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 SANZIONI L intero apparato sanzionatorio previsto dal T.U. 81 è stato rimodulato. Il nuovo art. 306 del T.U. stabilisce che: le ammende e le sanzioni amministrative in materia di sicurezza sul lavoro vengono rivalutate ogni cinque anni in misura pari all indice Istat dei prezzi di consumo. per esempio: per la mancata elaborazione del DVR, o in difetto di nomina dell RSPP, originariamente punita con l arresto da 4 a 8 mesi o con l ammenda da 5.000 a 15.000 euro la condotta è ora punita con l arresto da 3 a 6 mesi o con l ammenda da 2.500 a 6.400 euro.

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 Se la violazione riguarda aziende esposte a particolari rischi e nelle attività edili caratterizzate dalla compresenza di più imprese e la cui entità presunta di lavoro non si a inferiore a 200 uominigiorno il datore di lavoro è punito con: l arresto da quattro a otto mesi (rispetto all arresto da 6 a 18 mesi) se il datore di lavoro elabora il DVR in assenza degli elementi essenziali dell articolo 28 o senza le modalità di cui al successivo articolo 29 ammenda, invece, da 2.000 a 4.000 euro.

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 se la violazione riguarda la mancata indicazione dei criteri adottati per elaborare il documento e l individuazione delle mansioni che espongono a particolari rischi l ammenda si riduce da 1.000 a 2.000 euro Per le violazioni come la mancata verifica dei requisiti soggettivi ed oggettivi dell impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi ( in caso di affidamento di lavori, servizi o forniture), il datore committente o il dirigente rischiano l arresto da 2 a 4 mesi o l ammenda da 1.000 a 4.800 euro.

NOVITÀ DEL DLgs. 106/09 Altre novità inerenti il DLgs 106/09, riguardano: COMUNICAZIONE DEL RLS (art. 18) VISITE MEDICHE (art. 41)

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA ENTI DI STANDARDIZZAZIONE Il CEI Struttura e attività del CEI Organismi riconosciuti Struttura normativa mondiale

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA ENTI DI STANDARDIZZAZIONE Il CEI Struttura e attività del CEI Organismi riconosciuti Struttura normativa mondiale Quali sono le attività del CEI? redazione di documenti normativi nazionali partecipazione ai lavori europei e internazionali azioni di coordinamento Ricerca comunicazione e formazione Dove vengono svolti i lavori normativi? Comitati Tecnici: Ministeri Enti pubblici e privati Università laboratori di ricerca industrie costruttrici e utilizzatrici associazioni di categoria, ecc. SOCI Assemblea Consiglio Collegio dei probiviri Revisori dei conti Comitato Esecutivo CST, CERT Comitati Tecnici e Sotto Comitati

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA ENTI DI STANDARDIZZAZIONE Il CEI Struttura e attività del CEI Organismi riconosciuti Struttura normativa mondiale CEI Quali sono gli organismi riconosciuti e abilitati ad emanare atti di normalizzazione in Italia? UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) Direttiva 98/34/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 giugno 1998 che prevede una procedura d'informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche. Direttiva 98/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 luglio 1998 relativa ad una modifica della direttiva 98/34/CE che prevede una procedura d'informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA ENTI DI STANDARDIZZAZIONE Il CEI Struttura e attività del CEI Organismi riconosciuti Elettrotecnica Elettronica Tutte le altre aree Telecomunicazioni Struttura normativa mondiale Livello Mondiale IEC (N. 62 Paesi) ISO (N. 97 Paesi) ITU (N. 189 Paesi) Livello Europeo CENELEC (N. 28 Paesi) CEN (N. 28 Paesi) ETSI (N. 35 Paesi) Livello Nazionale CEI UNI CONCIT (CEI/UNI/ISCTI)

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LA NORMA TECNICA La norma definita dai normatori Legge n. 186 del 1998 Quale è la definizione di NORMA TECNICA? A regola d arte Il Nuovo approccio Principi del nuovo approccio Le norme armonizzate Direttive del nuovo approccio Per Norma si intende un documento prodotto mediante consenso e approvato da un organismo riconosciuto, che fornisce, per usi comuni e ripetuti, regole, linee guida o caratteristiche relative a determinate attività o ai loro risultati, al fine di ottenere il miglior ordine in un determinato contesto.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LA NORMA TECNICA La norma definita dai normatori Legge n. 186 del 1998 A regola d arte Le norme tecniche hanno valore di legge? Le norme tecniche sono state oggetto di numerose leggi, che hanno avuto come obiettivo quello di renderle più incisive. Il Nuovo approccio Principi del nuovo approccio Le norme armonizzate Direttive del nuovo approccio Il principale riferimento per il valore giuridico delle norme CEI è la Legge 1 marzo 1968, n. 186 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici : Articolo 1: Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati a regola d arte. Articolo 2: I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le Norme del CEI si considerano costruiti a regola d arte

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LA NORMA TECNICA La norma definita dai normatori Legge n. 186 del 1998 A regola d arte Il Nuovo approccio È obbligatorio effettuare realizzazioni a regola d arte? Secondo la Legge 186 del 1968 è obbligatorio effettuare realizzazioni a regola d arte nei settori della tecnica trattati dal CEI. Principi del nuovo approccio Le norme armonizzate Direttive del nuovo approccio Le norme tecniche sono obbligatorie? Le Norme Tecniche non sono strettamente obbligatorie.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LA NORMA TECNICA La norma definita dai normatori Legge n. 186 del 1998 A regola d arte Il Nuovo approccio Prodotti, impianti, ecc. non realizzati in conformità alle norme CEI, possono essere considerate a regola d arte? La legge non esclude che prodotti, impianti, ecc. non realizzati in conformità alle norme CEI, possano comunque essere a regola d arte. Principi del nuovo approccio Le norme armonizzate Direttive del nuovo approccio L applicazione delle norme CEI, è sufficiente a garantire la realizzazione a regola d arte? In generale quindi, l applicazione delle norme CEI, sebbene non obbligatoria, è sufficiente a garantire la realizzazione a regola d arte.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LA NORMA TECNICA La norma definita dai normatori Legge n. 186 del 1998 A regola d arte Il Nuovo approccio Un altro importante riferimento per il riconoscimento giuridico delle norme tecniche, è stata la Legge 5 marzo 1990, n. 46 Norme per la sicurezza degli impianti, riferita agli edifici residenziali: Principi del nuovo approccio Le norme armonizzate Direttive del nuovo approccio Articolo 7, comma 1: Le imprese installatrici sono tenute ad eseguire gli impianti a regola d arte utilizzando allo scopo materiali parimenti costruiti a regola d arte. I materiali ed i componenti realizzati secondo le Norme tecniche di sicurezza dell Ente Italiano di Unificazione (UNI) e del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI), nonché nel rispetto di quanto prescritto dalla legislazione tecnica vigente in materia, si considerano costruiti a regola d arte.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LA NORMA TECNICA La norma definita dai normatori Legge n. 186 del 1998 A regola d arte Il Nuovo approccio Nuovo approccio a livello europeo La Risoluzione del Consiglio, del 7 maggio 1985, relativa ad una nuova strategia in materia di armonizzazione tecnica e normalizzazione ha introdotto un Nuovo Approccio all armonizzazione tecnica. Principi del nuovo approccio Le norme armonizzate Direttive del nuovo approccio requisiti essenziali ogni produttore però è libero di decidere in che modo e con quali mezzi conformarsi a quei requisiti.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LA NORMA TECNICA La norma definita dai normatori Legge n. 186 del 1998 A regola d arte Il Nuovo approccio Principi del nuovo approccio Le norme armonizzate Direttive del nuovo approccio Requisiti essenziali I prodotti fabbricati nel rispetto delle norme armonizzate sono ritenuti conformi ai corrispondenti requisiti essenziali. Solo i prodotti che rispettano i requisiti essenziali possono essere immessi sul mercato. I fabbricanti possono scegliere tra le varie procedure di valutazione della conformità previste dalla direttiva applicabile.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LA NORMA TECNICA La norma definita dai normatori Legge n. 186 del 1998 A regola d arte Il Nuovo approccio Principi del nuovo approccio Le norme armonizzate Direttive del nuovo approccio L armonizzazione legislativa si limita ai requisiti essenziali che i prodotti immessi sul mercato comunitario devono rispettare per poter circolare liberamente. Le specifiche tecniche dei prodotti che rispondono ai requisiti essenziali fissati nelle direttive vengono definite in norme armonizzate. L applicazione di norme armonizzate o di altro genere rimane volontaria e il fabbricante può sempre applicare altre specifiche tecniche per soddisfare i predetti requisiti.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LA NORMA TECNICA La norma definita dai normatori Legge n. 186 del 1998 A regola d arte Il Nuovo approccio Principi del nuovo approccio Le norme armonizzate Direttive del nuovo approccio Cosa sono le norme tecniche armonizzate? Le norme tecniche armonizzate sono norme particolari, preparate nell ambito dei 3 Enti normatori europei (CENELEC, ETSI, CEN), e sono legate alle Direttive del Nuovo Approccio. Le norme tecniche diventano armonizzate quando vengono pubblicate nelle apposite liste della Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LA NORMA TECNICA La norma definita dai normatori Legge n. 186 del 1998 A regola d arte presunzione di conformità Il Nuovo approccio Principi del nuovo approccio Le norme armonizzate Direttive del nuovo approccio Nel caso in cui le norme armonizzate non vengano applicate? il produttore dovrà dimostrare di avere soddisfatto i requisiti essenziali delle Direttive applicabili.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LA NORMA TECNICA La norma definita dai normatori Legge n. 186 del 1998 Alcune Direttive del Nuovo Approccio, di particolare interesse per il CEI: A regola d arte Il Nuovo approccio Principi del nuovo approccio Le norme armonizzate Direttive del nuovo approccio Materiale Elettrico di Bassa Tensione - Direttiva 73/23/CEE relativa al materiale elettrico destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione, modificata dalla 93/68/CEE del 22 luglio 199 Compatibilità Elettromagnetica - Direttiva 89/336/CEE relativa alla compatibilità elettromagnetica, modificata dalla 92/31/CEE del 28 aprile 1992 e dalla 93/68/CEE del 22 luglio 1993.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LA NORMA TECNICA La norma definita dai normatori Legge n. 186 del 1998 A regola d arte Telecomunicazioni - Direttiva 1999/5/CEE riguardante le apparecchiature radio e le apparecchiature terminali di telecomunicazione e il reciproco riconoscimento della loro conformità. Il Nuovo approccio Principi del nuovo approccio Le norme armonizzate Direttive del nuovo approccio Atmosfere esplosive ATEX - Direttiva 94/9/CEE relativa agli apparecchi e sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva. Macchine - Direttiva 89/392/CEE relativa alle macchine, modificata dalla 91/368/CEE del 20 giugno 1991, dalla 93/44/CEE del 14 giugno 1993 e dalla 93/68/CEE del 22 luglio 1993.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA MARCATURA CE Conseguenze legali e commerciali per la mancata marcatura CE Valutazione della Conformità Direttive e Leggi Marcature similari Dove troviamo la marcatura CE? La marcatura CE è un contrassegno che deve essere apposto su determinate tipologie di prodotti dal fabbricante stesso che con essa autocertifica la rispondenza ai requisiti essenziali per la commercializzazione e utilizzo nell' Unione Europea.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA MARCATURA CE Conseguenze legali e commerciali per la mancata marcatura CE Valutazione della Conformità Direttive e Leggi Marcature similari Cosa significa il simbolo CE? Il simbolo CE significa "Conformité Européenne", ed indica che il prodotto che lo porta è conforme ai requisiti essenziali previsti da Direttive in materia di sicurezza, sanità pubblica, tutela del consumatore, ecc.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA MARCATURA CE Conseguenze legali e commerciali per la mancata marcatura CE Valutazione della Conformità Direttive e Leggi Marcature similari Vi sono sanzioni se i prodotti risultano privi della marcatura CE? Se i prodotti risultano privi della marcatura CE, la sanzione a carico dei produttori, importatori e/o commercianti ed installatori potrà essere il ritiro dal commercio e il divieto di utilizzazione.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA MARCATURA CE Conseguenze legali e commerciali per la mancata marcatura CE Valutazione della Conformità Direttive e Leggi Marcature similari Oltre alle sanzioni civili ed eventualmente quelle penali, si ricorda che in caso di prodotti non a norma, sul piano contrattuale e commerciale il rapporto di compra-vendita è nullo ai sensi dell' art. 1418 del codice civile.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA MARCATURA CE Conseguenze legali e commerciali per la mancata marcatura CE Valutazione della Conformità Direttive e Leggi Come si valuta la conformità? La valutazione della conformità può essere effettuata in diversi modi, come indicato nella direttiva 93/465/CEE nuovo approccio. Marcature similari presunzione di conformità le direttive comunitarie, dopo che sono state recepite dagli stati, assumono il valore di legge cogente l'applicazione delle norme tecniche è volontaria, in quanto esse forniscono solo un esempio di regola d'arte.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA MARCATURA CE Conseguenze legali e commerciali per la mancata marcatura CE Valutazione della Conformità Direttive e Leggi Marcature similari L'altra strada, è quella di dimostrare, che i propri prodotti rispondono ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla/dalle direttive applicabili al prodotto. La conformità deve essere dichiarata dal produttore o dall'organizzazione che commercializza il prodotto fornendo la dichiarazione di conformità CE.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA MARCATURA CE Conseguenze legali e commerciali per la mancata marcatura CE Valutazione della Conformità Direttive e Leggi Marcature similari Le direttive comunitarie hanno lo scopo di definire la linea guida necessaria a ciascun stato membro per legiferare, ed è previsto che siano lasciati a ciascuno stato membro dei margini di decisione. La Direttiva Europea 89/106/CEE recepita in Italia con il D.P.R. 246/93 (prodotti da costruzione)

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA MARCATURA CE Conseguenze legali e commerciali per la mancata marcatura CE Valutazione della Conformità Direttive e Leggi Marcature similari CE China Export Conformità europea

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LAVORI NORMATIVI I Comitati tecnici Il consenso L inchiesta pubblica In che ambito vengono svolte le attività normative del CEI? circa 80 Comitati Tecnici (CT) Sotto Comitati (SC) Gruppi di Lavoro (GL)

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LAVORI NORMATIVI I Comitati tecnici Il consenso L inchiesta pubblica Tutte le aziende, le associazioni, gli Enti, le Società, ecc. interessati alle attività del CEI Chi sono i Soci del CEI? I Soci del CEI nominano i loro rappresentanti (gli esperti) nei Comitati Tecnici e nei Sotto Comitati. Ci sono altre strutture dedicate alla preparazione delle norme nel CEI? nel CEI non c è un altra struttura dedicata alla preparazione delle norme, oltre ai Comitati e agli organi che da essi dipendono.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LAVORI NORMATIVI I Comitati tecnici Il consenso L inchiesta pubblica Su cosa si basano le procedure con cui si preparano le norme tecniche? TRASPARENZA DEMOCRACTICITÀ CONSENSO

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LAVORI NORMATIVI I Comitati tecnici Cosa si intende per regola del consenso? Il consenso L inchiesta pubblica L equilibrio tra le categorie interessate alla preparazione di una norma è ottenuto tramite la regola del consenso. (Guida ISO-IEC n. 2)

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LAVORI NORMATIVI I Comitati tecnici Il consenso L inchiesta pubblica Il contenuto tecnico di un qualsiasi documento normativo, nelle varie fasi di elaborazione, è approvato sulla base del consenso In che cosa è quantificabile il consenso? Il consenso non è quantificabile in termini numerici ma soltanto in termini di qualità del contenuto dei commenti ricevuti.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LAVORI NORMATIVI I Comitati tecnici Il consenso AVVIO L inchiesta pubblica La pubblicazione (e quindi l entrata in vigore) dei documenti normativi deve ottenere l approvazione del contenuto tecnico in essi proposto. Come si persegue l approvazione? Detta approvazione si persegue mediante una procedura denominata Inchiesta pubblica

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA LAVORI NORMATIVI I Comitati tecnici CONCLUSIONE Il consenso L inchiesta pubblica I commenti inviati al CEI vengono sottoposti ad: analisi adozione

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IEC e CENELEC Accordo di Dresda Norme europee EN Il recepimento a livello nazionale è: obbligatorio per le norme CENELEC facoltativo per le IEC, Le norme IEC tuttavia diventano spesso norme CEI in base all Accordo di Dresda

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IEC e CENELEC Accordo di Dresda Norme europee EN Cosa riguarda l accordo di Dresda? È un accordo di cooperazione tra IEC e CENELEC, che riguarda: la pianificazione comune di nuovi lavori normativi; il voto parallelo IEC/CENELEC. Quale è lo scopo dell accordo di Dresda? Lo scopo è di evitare la duplicazione dei lavori, velocizzare la preparazione delle norme, e assicurare il miglior uso delle risorse, cioè in particolare del tempo degli esperti.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IEC e CENELEC Accordo di Dresda Norme europee EN La maggior parte dei progetti di norme IEC vengono sottoposti a Inchiesta Pubblica e poi votati contemporaneamente anche in ambito CENELEC; se i risultati del voto parallelo sono positivi per entrambi gli Enti, il progetto diventa sia norma IEC che CENELEC.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IEC e CENELEC Accordo di Dresda Norme europee EN Le norme europee EN sono i più importanti documenti pubblicati dal CENELEC. Quali sono le principali caratteristiche delle norme europee EN? Le loro principali caratteristiche sono: Il contenuto di una norma europea non può essere in contrasto con quello delle altre. La preparazione di una norma europea è basata sui principi del consenso, della trasparenza, della democraticità. Gli Stati membri del CENELEC hanno l obbligo di recepire tutte le norme europee, e la loro coerenza tecnica è valida sia a livello nazionale che europeo;

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA IL LIVELLO NAZIONALE Preparazione dei documenti normativi CEI Procedura di VILAMOURA Documenti normativi di origine nazionale I documenti normativi CEI vengono preparati nell ambito dei Comitati Tecnici o dei Sotto Comitati, a cui possono partecipare i rappresentanti dei Soci del CEI. Si costituisce quindi un Gruppo di Lavoro (GL), che riferisce al CT/SC che lo ha costituito.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA IL LIVELLO NAZIONALE Preparazione dei documenti normativi CEI Procedura di VILAMOURA Documenti normativi di origine nazionale Cosa stabilisce la procedura di Vilamoura? La procedura di Vilamoura stabilisce che gli Stati membri CENELEC devono notificare appena possibile, allo stesso CENELEC, qualsiasi intento di attività di standardizzazione nazionale.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA IL LIVELLO NAZIONALE Preparazione dei documenti normativi CEI Procedura di VILAMOURA Documenti normativi di origine nazionale Quali sono gli scopi della procedura di Vilamoura? Gli scopi di questa procedura sono i seguenti: evitare che un Comitato Nazionale (es. il CEI) avvii un lavoro normativo quando, sullo stesso argomento, è in corso un attività normativa europea; verificare se vi siano altri Comitati Nazionali Membri del CENELEC interessati allo stesso argomento allo scopo di elaborare eventualmente un documento normativo a livello europeo anziché nazionale; evitare il proliferare di norme diverse sullo stesso argomento, all interno dell Unione Europea.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA IL LIVELLO NAZIONALE Preparazione dei documenti normativi CEI Procedura di VILAMOURA Documenti normativi di origine nazionale Quali sono i documenti normativi di origine nazionale? Norme CEI Norme CEI SPERIMENTALI Guide CEI Fogli di interpretazione Varianti Errata corrige Norme CEI-UNEL

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA APPENDICE - A DOCUMENTI NORMATIVI Norme CEI Norme CEI sperimentali Guide CEI Fogli di interpretazione Varianti Errata corrige Norme CEI UNEL Classificazione dei documenti nazionali Documenti CEI non normativi Documenti normativi di origine europea e internazionale Adozione delle norme EN, ENV, HD Norme CEI di recepimento di norme IEC Classificazione dei documenti di origine europea/internazionale In definitiva, cosa sono le NORME CEI? Sono documenti normativi elaborati, approvati e pubblicati dal CEI che forniscono, per uso comune e ripetuto, regole, linee direttrici o caratteristiche, per attività o loro prodotti, mirati ad ottenere un livello d ordine ottimale in un dato contesto tecnico.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA APPENDICE - A DOCUMENTI NORMATIVI Norme CEI Norme CEI sperimentali Guide CEI Fogli di interpretazione Varianti Errata corrige Norme CEI UNEL Classificazione dei documenti nazionali Documenti CEI non normativi Documenti normativi di origine europea e internazionale Adozione delle norme EN, ENV, HD Norme CEI di recepimento di norme IEC Classificazione dei documenti di origine europea/internazionale Cosa sono le NORME CEI SPERIMENTALI? Sono documenti normativi elaborati, approvati e pubblicati dal CEI, validi per un tempo determinato che forniscono, per uso comune e ripetuto, regole, linee direttrici o caratteristiche, per attività e loro prodotti, affinché, messi a disposizione del pubblico, si possa beneficiare dell esperienza derivante dalla loro applicazione e poter quindi elaborare le norme. Non sono soggetti alla procedura di Vilamoura.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA APPENDICE - A DOCUMENTI NORMATIVI Norme CEI Norme CEI sperimentali Guide CEI Fogli di interpretazione Varianti Errata corrige Norme CEI UNEL Classificazione dei documenti nazionali Documenti CEI non normativi Documenti normativi di origine europea e internazionale Adozione delle norme EN, ENV, HD Norme CEI di recepimento di norme IEC Classificazione dei documenti di origine europea/internazionale Cosa sono le GUIDE CEI? Sono documenti normativi elaborati, approvati e pubblicati dal CEI allo scopo di fornire agli operatori, in particolari settori tecnici, linee guida, consigli ed esempi per facilitare il corretto uso di altri documenti normativi CEI complessi per natura e vastità dell argomento trattato. Essi devono essere elaborati tenendo conto di quanto segue:

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA APPENDICE - A DOCUMENTI NORMATIVI Norme CEI Norme CEI sperimentali Guide CEI Fogli di interpretazione Varianti Errata corrige Norme CEI UNEL Classificazione dei documenti nazionali Documenti CEI non normativi Documenti normativi di origine europea e internazionale Adozione delle norme EN, ENV, HD Norme CEI di recepimento di norme IEC Classificazione dei documenti di origine europea/internazionale non devono modificare il campo di applicazione dei documenti normativi a cui si riferiscono; non devono integrare né aggiungere prescrizioni rispetto ai documenti normativi a cui si riferiscono; devono contenere prevalentemente interpretazioni e/o raccomandazioni e/o commenti ed esempi applicativi correlati ai documenti normativi di riferimento; devono riportare, possibilmente nella prefazione, il chiaro ed inequivocabile riferimento ai documenti normativi, o loro parti, a cui si riferiscono.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA APPENDICE - A DOCUMENTI NORMATIVI Cosa sono i fogli di interpretazione? Norme CEI Norme CEI sperimentali Guide CEI Fogli di interpretazione Varianti Errata corrige Norme CEI UNEL Classificazione dei documenti nazionali Documenti CEI non normativi Documenti normativi di origine europea e internazionale Adozione delle norme EN, ENV, HD Norme CEI di recepimento di norme IEC Classificazione dei documenti di origine europea/internazionale Sono documenti normativi elaborati, approvati e pubblicati dal CEI per adempiere a due diverse esigenze, separatamente o congiuntamente: rispondere ufficialmente a quesiti posti al CEI in merito a determinati documenti normativi già pubblicati allo scopo di fornire chiarimenti per la loro utilizzazione; fornire interpretazioni ufficiali dei Comitati o Sottocomitati Tecnici del CEI a seguito di necessarie e motivate richieste sull interpretazione da attribuire ad uno o più articoli, o parti di essi, di determinati documenti normativi già pubblicati.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA APPENDICE - A DOCUMENTI NORMATIVI Norme CEI Norme CEI sperimentali Guide CEI Fogli di interpretazione Varianti Errata corrige Norme CEI UNEL Classificazione dei documenti nazionali Documenti CEI non normativi Documenti normativi di origine europea e internazionale Adozione delle norme EN, ENV, HD Norme CEI di recepimento di norme IEC Classificazione dei documenti di origine europea/internazionale Cosa sono le varianti? Sono documenti normativi elaborati, approvati e pubblicati dal CEI che, in caso di urgenza ed a specifiche condizioni, sono atti ad apportare delle modifiche allo scopo di correggere, cambiare o completare, prima della loro completa revisione, edizioni in vigore di documenti normativi.

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GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA APPENDICE - A DOCUMENTI NORMATIVI Norme CEI Norme CEI sperimentali Guide CEI Fogli di interpretazione Varianti Errata corrige Norme CEI UNEL Classificazione dei documenti nazionali Documenti CEI non normativi Documenti normativi di origine europea e internazionale Adozione delle norme EN, ENV, HD Norme CEI di recepimento di norme IEC Classificazione dei documenti di origine europea/internazionale Cosa sono le norme CEI-UNEL? Le norme CEI-UNEL sono pubblicazioni contenenti tabelle e prescrizioni principalmente destinate all unificazione dimensionale delle costruzioni elettriche ed elettroniche.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA APPENDICE - A DOCUMENTI NORMATIVI Come si classificano le norme CEI? Norme CEI Norme CEI sperimentali Guide CEI Fogli di interpretazione Varianti Errata corrige Norme CEI UNEL Classificazione dei documenti nazionali Documenti CEI non normativi Documenti normativi di origine europea e internazionale Adozione delle norme EN, ENV, HD Norme CEI di recepimento di norme IEC Classificazione dei documenti di origine europea/internazionale Ad esempio la norma CEI 11-4 è stata la quarta norma predisposta nell ambito del CT 11. ad esempio CEI 64-8/1 è la classificazione della prima parte della norma CEI 64-8. la CEI 79-16;V1 è la prima variante della norma CEI 79-16.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA APPENDICE - A DOCUMENTI NORMATIVI Norme CEI Norme CEI sperimentali Guide CEI Fogli di interpretazione Varianti Errata corrige Norme CEI UNEL Classificazione dei documenti nazionali Documenti CEI non normativi Documenti normativi di origine europea e internazionale Adozione delle norme EN, ENV, HD Norme CEI di recepimento di norme IEC Classificazione dei documenti di origine europea/internazionale Numero del Comitato Numero d ordine della norma. CEI 64-8/1 Parte o fascicolo della norma

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA APPENDICE - A DOCUMENTI NORMATIVI Norme CEI Norme CEI sperimentali Guide CEI Fogli di interpretazione Varianti Errata corrige Norme CEI UNEL Classificazione dei documenti nazionali Documenti CEI non normativi Documenti normativi di origine europea e internazionale Adozione delle norme EN, ENV, HD Norme CEI di recepimento di norme IEC Classificazione dei documenti di origine europea/internazionale Gli errata corrige CEI 11-1;Ec La classificazione delle norme CEI-UNEL CEI-UNEL 35012

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA APPENDICE - A DOCUMENTI NORMATIVI Norme CEI Norme CEI sperimentali Guide CEI Fogli di interpretazione Varianti Errata corrige Norme CEI UNEL Classificazione dei documenti nazionali Documenti CEI non normativi Documenti normativi di origine europea e internazionale Adozione delle norme EN, ENV, HD Norme CEI di recepimento di norme IEC Classificazione dei documenti di origine europea/internazionale Cosa sono i documenti CEI non normativi? Sono documenti, elaborati dai Comitati Tecnici del CEI o da specifici Autori, che non vengono sottoposti alla procedura di Inchiesta pubblica.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA APPENDICE - A DOCUMENTI NORMATIVI Norme CEI Norme CEI sperimentali Guide CEI Fogli di interpretazione Varianti Errata corrige Norme CEI UNEL Classificazione dei documenti nazionali Documenti CEI non normativi Documenti normativi di origine europea e internazionale Adozione delle norme EN, ENV, HD Norme CEI di recepimento di norme IEC Classificazione dei documenti di origine europea/internazionale Quali sono i documenti di origine europea? Documenti normativi di origine europea - CENELEC Norme CEI EN Norme sperimentali CEI ENV Norme CEI di recepimento di HD Norme Armonizzate Quali sono i documenti di origine internazionale? Documenti normativi di origine internazionale - IEC Norme CEI di recepimento di norme IEC

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA APPENDICE - A DOCUMENTI NORMATIVI Norme CEI Norme CEI sperimentali Guide CEI Fogli di interpretazione Varianti Errata corrige Norme CEI UNEL Classificazione dei documenti nazionali Documenti CEI non normativi Documenti normativi di origine europea e internazionale Adozione delle norme EN, ENV, HD Norme CEI di recepimento di norme IEC Classificazione dei documenti di origine europea/internazionale Come avviene il recepimento o l adozione a livello nazionale dei documenti di origine europea? Il recepimento, o adozione, a livello nazionale dei documenti normativi di origine europea può avvenire con tre differenti modalità: Viene pubblicato un foglio di recepimento oppure un annuncio di adozione sugli organi ufficiali del CEI. La norma europea viene riprodotta uguale all originale, in un nuovo fascicolo che comprende anche una copertina con il titolo in italiano e la classificazione CEI.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA APPENDICE - A DOCUMENTI NORMATIVI Norme CEI Norme CEI sperimentali Guide CEI Fogli di interpretazione Varianti Errata corrige Norme CEI UNEL Classificazione dei documenti nazionali Documenti CEI non normativi Documenti normativi di origine europea e internazionale Adozione delle norme EN, ENV, HD Norme CEI di recepimento di norme IEC Classificazione dei documenti di origine europea/internazionale La norma europea viene tradotta in italiano, e viene pubblicata la versione nazionale, con il testo italiano e inglese (per le HD in genere solo in italiano). Alcune norme europee diventano norme armonizzate, se ricadono nel campo di applicazione di una o più Direttive della Unione Europea e se vengono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale europea.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA APPENDICE - A DOCUMENTI NORMATIVI Norme CEI Norme CEI sperimentali Guide CEI Fogli di interpretazione Varianti Errata corrige Norme CEI UNEL Classificazione dei documenti nazionali Documenti CEI non normativi Documenti normativi di origine europea e internazionale Adozione delle norme EN, ENV, HD Norme CEI di recepimento di norme IEC Classificazione dei documenti di origine europea/internazionale Il recepimento delle norme IEC che non siano anche norme CENELEC non è obbligatorio. Il CEI, quando i propri CT lo ritengono opportuno e sotto la propria responsabilità, può pubblicare le norme IEC come norme CEI.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA APPENDICE - A DOCUMENTI NORMATIVI Norme CEI Norme CEI sperimentali Guide CEI Fogli di interpretazione Varianti Errata corrige Norme CEI UNEL Classificazione dei documenti nazionali Documenti CEI non normativi Documenti normativi di origine europea e internazionale Adozione delle norme EN, ENV, HD Norme CEI di recepimento di norme IEC Classificazione dei documenti di origine europea/internazionale Le norme europee EN e ENV hanno in origine una classificazione composta da un numero a cinque cifre di cui la prima è 5 se il documento è originato in CENELEC, o 6 se si tratta dell adozione di una norma IEC. Anche le norme europee possono essere divise in parti, e anche in sottoparti; ad esempio la EN 50133-2-1 è la prima sottoparte della seconda parte della norma EN 50133. Esistono inoltre gli amendment, con la stessa funzione delle varianti (ad esempio: EN 50130-4/A1) e gli errata corrige, come EN 50132-7/Ec.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA APPENDICE - A DOCUMENTI NORMATIVI Norme CEI Norme CEI sperimentali Guide CEI Fogli di interpretazione Varianti Errata corrige Norme CEI UNEL Classificazione dei documenti nazionali Documenti CEI non normativi Documenti normativi di origine europea e internazionale Adozione delle norme EN, ENV, HD Norme CEI di recepimento di norme IEC Classificazione dei documenti di origine europea/internazionale La classificazione delle norme EN e ENV rimane inalterata quando vengono recepite a livello nazionale con le modalità di traduzione o di riproduzione, salvo l aggiunta della sigla CEI all inizio: ad esempio CEI EN 50133-2-1.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA IN PRATICA Conoscere le Norme Tecniche Applicare le Norme Tecniche Partecipare ai lavori normativi Partecipare: i rapporti personali Le norme tecniche di riferimento per una determinata area o un prodotto rappresentano: una fonte di informazioni tecniche obiettive, aggiornate e affidabili, indipendenti dai singoli prodotti, scritte dai migliori esperti e approvate dalla comunità tecnica. quanto è sufficiente per garantire che i lavori e i prodotti siano a regola d arte e quindi nel rispetto della legge. Pur essendo volontaria, l applicazione delle norme tecniche permette di evitare che il progettista/installatore debba dimostrare a proprio carico la rispondenza alla regola d arte. un riferimento comune per offrire ai propri clienti prodotti/servizi/impianti di qualità, sicuri e intercambiabili.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA IN PRATICA Conoscere le Norme Tecniche Applicare le Norme Tecniche Partecipare ai lavori normativi Partecipare: i rapporti personali Applicando i criteri contenuti nelle norme tecniche, produttori, progettisti e installatori diventano portatori della regola d arte. In questo modo contribuiscono alla crescita della qualità e della sicurezza L applicazione delle norme, diventando una pratica sempre più comune, contribuirà a rendere coscienti i clienti dell importanza di rispettare la legge, così come avviene già per gli altri impianti (elettricità, gas). Ed in conclusione a mettere fuori mercato gli impianti poco sicuri e di scarsa qualità.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA IN PRATICA Conoscere le Norme Tecniche Applicare le Norme Tecniche Partecipare ai lavori normativi Partecipare: i rapporti personali E possibile anche presentare al CEI proposte per: nuove Guide nuove Norme Sperimentali modifiche alle Norme o Guide esistenti

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA IN PRATICA Conoscere le Norme Tecniche Applicare le Norme Tecniche Partecipare ai lavori normativi Partecipare: i rapporti personali I lavori del CEI si svolgono tramite posta elettronica e altri strumenti informatici, ma soprattutto tramite le tradizionali riunioni, in cui vengono esaltati i rapporti personali.

GLI ENTI NORMATORI E I PROCESSI DI STANDARDIZZAZIONE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE LA NORMA TECNICA MARCATURA CE LAVORI NORMATIVI IL LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO IL LIVELLO NAZIONALE APPENDICI IN PRATICA IN PRATICA Conoscere le Norme Tecniche Applicare le Norme Tecniche Partecipare ai lavori normativi Partecipare: i rapporti personali Le discussioni sui vari aspetti della tecnica portano ad aumentare le conoscenze di tutti i partecipanti. I partecipanti sono in parte concorrenti, ma in molti casi sono potenziali clienti o fornitori di altri partecipanti; ciò può portare anche vantaggi commerciali. La conoscenza dei responsabili del Comitato di interesse, permette di rivolgersi alle persone giuste per ottenere informazioni in breve tempo su tutto ciò che serve sapere sulle norme CEI.

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro TESTO UNICO SULLA SICUREZZA D.lgs. n. 106 del 3 agosto 2009 Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

STRUTTURA DEL TESTO UNICO

STRUTTURA DEL TESTO UNICO TITOLO I PRINCIPI COMUNI CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI CAPO II SISTEMA ISTITUZIONALE CAPO III GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO SEZIONE I MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI SEZIONE II VALUTAZIONE DEI RISCHI SEZIONE III SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SEZIONE IV FORMAZIONE INFORMAZIONE ADDESTRAMENTO SEZIONE V SORVEGLIANZA SANITARIA SEZIONE VI GESTIONE DELLE EMERGENZE SEZIONE VII CONSULTA E PARTECIPAZIONE DEI RLS SEZIONE VIII DOCUMENTAZIONE E STATISTICHE CAPO VI DISPOSIZIONI PENALI SEZIONE I SANZIONI SEZIONE II DISPOSIZIONI IN TEMA DI PROCESSO PENALE ALLEGATO I GRAVI VIOLAZIONI AI FINI DELL ADOZIONE DEL PROVVEDIMENTO DI SOSPENSIONE DELL ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE ALLEGATO II CASI IN CUI È CONSENTITO LO SVOLGIMENTO DIRETTO DA PARTE DEL DATORE DI LAVORO DEI COMPITI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DEI RISCHI (ART. 34) ALLEGATO 3A CARTELLA SANITARIA E DI RISCHIO VISITA MEDICA PREVENTIVA VISITA MEDICA CONSERVAZIONE DELLA CARTELLA SANITARIA E DI RISCHIO CESSAZIONE DELL INCARICO DEL MEDICO ALLEGATO 3B INFORMAZIONI RELATIVE AI DATI AGGREGATI SANITARI E DI RISCHIO DEI LAVORATORI SOTTOPOSTI A SORVEGLIANZA SANITARIA

TITOLO II LUOGHI DI LAVORO CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI CAPO II SANZIONI STRUTTURA DEL TESTO UNICO ALLEGATO IV REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO CAPO I USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO ALLEGATO V REQUISITI DI SICUREZZA DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO COSTRUITE IN ASSENZA DI DISPOSIZIONI LEGISLATIVE E REGOLAMENTARI DI RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE COMUNITARIE DI PRODOTTO, O MESSE A DISPOSIZIONE DEI LAVORATORI ANTECEDENTEMENTE ALLA DATA DELLA LORO EMANAZIONE TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE CAPO II USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE CAPO III IMPIANTI E APPARECCHIATURE ELETTRICHE CAPO IV SANZIONI ALLEGATO VI DISPOSIZIONI CONCERNENTI L USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO ALLEGATO VII VERIFICHE DI ATTREZZATURE ALLEGATO VIII DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ALLEGATO IX NORME DI BUONA TECNICA

STRUTTURA DEL TESTO UNICO ALLEGATO X ELENCO DEI LAVORI EDILI O DI INGEGNERIA CIVILE DI CUI ALL ARTICOLO 89 COMMA 1, LETTERA A) TITOLO IV CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI CAPO I MISURE PER LA SALUTE E SICUREZZA NEI CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI CAPO II NORME PER LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO NELLE COSTRUZIONI E NEI LAVORI IN QUOTA ALLEGATO XI ELENCO DEI LAVORI COMPORTANTI RISCHI PARTICOLARI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI DI CUI ALL ARTICOLO 100, COMMA 1 ALLEGATO XII CONTENUTO DELLA NOTIFICA PRELIMINARE DI CUI ALL ARTICOLO 99 ALLEGATO XIII PRESCRIZIONI DI SICUREZZA E DI SALUTE PER LA LOGISTICA DI CANTIERE PRESCRIZIONI PER I SERVIZI IGIENICO-ASSISTENZIALI A DISPOSIZIONE DEI LAVORATORI NEI CANTIERI PRESCRIZIONI PER I POSTI DI LAVORO NEI CANTIERI ALLEGATO XIV CONTENUTI MINIMI DEL CORSO DI FORMAZIONE PER I COORDINATORI PER LA PROGETTAZIONE E PER L ESECUZIONE DEI LAVORI

TITOLO IV CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI SEZIONE I CAMPO DI APPLICAZIONE SEZIONE II DISPOSIZIONI DI CARATTERE GENERALE SEZIONE III SCAVI E FONDAZIONI SEZIONE IV PONTEGGI E IMPALCATURE IN LEGNAME SEZIONE V PONTEGGI FISSI SEZIONE VI PONTEGGI MOVIBILI SEZIONE VII COSTRUZIONI EDILIZIE SEZIONE VIII DEMOLIZIONI CAPO III SANZIONI ALLEGATO XV CONTENUTI MINIMI DEI PIANI DI SICUREZZA NEI CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI ALLEGATO XVI FASCICOLO CON LE CARATTERISTICHE DELL OPERA ALLEGATO XVII IDONEITÀ TECNICO PROFESSIONALE ALLEGATO XVIII VIABILITÀ NEI CANTIERI, PONTEGGI E TRASPORTO DEI MATERIALI ALLEGATO XIX VERIFICHE DI SICUREZZA DEI PONTEGGI METALLICI FISSI ALLEGATO XX A. COSTRUZIONE E IMPIEGO DI SCALE PORTATILI B. AUTORIZZAZIONE AI LABORATORI DI CERTIFICAZIONE (CONCERNENTI AD ESEMPIO: SCALE, PUNTELLI, PONTI SU RUOTE A TORRE E PONTEGGI) ALLEGATO XXI ACCORDO STATO, REGIONI E PROVINCE AUTONOME SUI CORSI DI FORMAZIONE PER LAVORATORI ADDETTI A LAVORI IN QUOTA ALLEGATO XVIII VIABILITÀ NEI CANTIERI, PONTEGGI E TRASPORTO DEI MATERIALI 2. PONTEGGI STRUTTURA DEL TESTO UNICO ALLEGATO XXI ACCORDO STATO, REGIONI E PROVINCE AUTONOME SUI CORSI DI FORMAZIONE PER LAVORATORI ADDETTI A LAVORI IN QUOTA ALLEGATO XXII CONTENUTI MINIMI DEL PI.M.U.S. ALLEGATO XXIII DEROGA AMMESSA PER I PONTI SU RUOTE A TORRE

STRUTTURA DEL TESTO UNICO ALLEGATO XXIV PRESCRIZIONI GENERALI PER LA SEGNALETICA DI SICUREZZA ALLEGATO XXV PRESCRIZIONI GENERALI PER I CARTELLI SEGNALETICI ALLEGATO XXVI PRESCRIZIONI PER LA SEGNALETICA DEI CONTENITORI E DELLE TUBAZIONI TITOLO V SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI CAPO II SANZIONI ALLEGATO XXVII PRESCRIZIONI PER LA SEGNALETICA DESTINATA AD IDENTIFICARE E AD INDICARE L UBICAZIONE DELLE ATTREZZATURE ANTINCENDIO ALLEGATO XXVIII PRESCRIZIONI PER LA SEGNALAZIONE DI OSTACOLI E DI PUNTI DI PERICOLO E PER LA SEGNALAZIONE DELLE VIE DI CIRCOLAZIONE ALLEGATO XXIX PRESCRIZIONI PER I SEGNALI LUMINOSI ALLEGATO XXX PRESCRIZIONI PER I SEGNALI ACUSTICI ALLEGATO XXXI PRESCRIZIONI PER LA COMUNICAZIONE VERBALE ALLEGATO XXXII PRESCRIZIONI PER I SEGNALI GESTUALI

STRUTTURA DEL TESTO UNICO TITOLO VI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI CAPO II SANZIONI ALLEGATO XXXIII MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI TITOLO VII ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI CAPO II OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO, DEI DIRIGENTI E DEI PREPOSTI CAPO III SANZIONI ALLEGATO XXXIV VIDEOTERMINALI TITOLO VIII AGENTI FISICI CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI CAPO II PROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO I RISCHI DI ESPOSIZIONE AL RUMORE DURANTE IL LAVORO CAPO III PROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO I RISCHI DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI CAPO IV PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI CAPO V PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI CAPO VI SANZIONI ALLEGATO XXXV AGENTI FISICI ALLEGATO XXXVI VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE E VALORI DI AZIONE PER I CAMPI ELETTROMAGNETICI ALLEGATO XXXVII RADIAZIONI OTTICHE

STRUTTURA DEL TESTO UNICO CAPO I PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI CAPO II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI SEZIONE I DISPOSIZIONI GENERALI ALLEGATO XXXVIII SOSTANZE PERICOLOSE - VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE ALLEGATO XXXIX SOSTANZE PERICOLOSE - VALORI LIMITE BIOLOGICI OBBLIGATORI E PROCEDURE DI SORVEGLIANZA SANITARIA TITOLO IX SOSTANZE PERICOLOSE SEZIONE II OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO SEZIONE III SORVEGLIANZA SANITARIA CAPO III PROTEZIONE DAI RISCHI CONNESSI ALL ESPOSIZIONE ALL AMIANTO ALLEGATO XL SOSTANZE PERICOLOSE - DIVIETI ALLEGATO XLI SOSTANZE PERICOLOSE - METODICHE STANDARDIZZATE DI MISURAZIONE DEGLI AGENTI SEZIONE I DISPOSIZIONI GENERALI SEZIONE II OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO ALLEGATO XLII SOSTANZE PERICOLOSE - ELENCO DI SOSTANZE, PREPARATI E PROCESSI CAPO IV SANZIONI ALLEGATO XLIII SOSTANZE PERICOLOSE - VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE

STRUTTURA DEL TESTO UNICO CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI ALLEGATO XLIV AGENTI BIOLOGICI - ELENCO ESEMPLIFICATIVO DI ATTIVITÀ LAVORATIVE CHE POSSONO COMPORTARE LA PRESENZA DI AGENTI BIOLOGICI TITOLO X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI CAPO II OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO CAPO III SORVEGLIANZA SANITARIA ALLEGATO XLV AGENTI BIOLOGICI - SEGNALE DI RISCHIO BIOLOGICO ALLEGATO XLVI AGENTI BIOLOGICI - ELENCO DEGLI AGENTI BIOLOGICI CLASSIFICATI CAPO IV SANZIONI ALLEGATO XLVII AGENTI BIOLOGICI - SPECIFICHE SULLE MISURE DI CONTENIMENTO E SUI LIVELLI DI CONTENIMENTO ALLEGATO XLVIII AGENTI BIOLOGICI - SPECIFICHE PER PROCESSI INDUSTRIALI TITOLO XI PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI CAPO II OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO CAPO III SANZIONI ALLEGATO XLIX ATMOSFERE ESPLOSIVE - RIPARTIZIONE DELLE AREE IN CUI POSSONO FORMARSI ATMOSFERE ESPLOSIVE ALLEGATO L ATMOSFERE ESPLOSIVE ALLEGATO LI ATMOSFERE ESPLOSIVE - SEGNALE DI AVVERTIMENTO PER INDICARE LE AREE IN CUI POSSONO FORMARSI ATMOSFERE ESPLOSIVE

TITOLO XII DISPOSIZIONI IN MATERIA PENALE E DI PROCEDURA PENALE TITOLO XIII NORME TRANSITORIE E FINALI

DEFINIZIONI art. 2

DEFINIZIONI art. 2 «lavoratore» L'articolo 2104 del Codice Civile afferma che il "lavoratore deve usare la diligenza richiesta dalla natura della prestazione dovuta e dall'interesse dell'impresa". L'articolo 2105 del Codice Civile inoltre prevede espressamente l' "obbligo della fedeltà" ossia al lavoratore è vietato divulgare notizie attinenti ai metodi di produzione dell'azienda o sulla organizzazione nonché "trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l'imprenditore.

«datore di lavoro» DEFINIZIONI art. 2

DEFINIZIONI art. 2 «azienda» «dirigente» «preposto»

DEFINIZIONI art. 2 «responsabile del servizio di prevenzione e protezione» «addetto al servizio di prevenzione e protezione» «medico competente» «rappresentante dei lavoratori per la sicurezza»

DEFINIZIONI art. 2 «servizio di prevenzione e protezione dai rischi» «sorveglianza sanitaria» «prevenzione» «salute»

DEFINIZIONI art. 2 «sistema di promozione della salute e sicurezza» «valutazione dei rischi» «pericolo» «rischio»

DEFINIZIONI art. 2 «unità produttiva» «norma tecnica» «buone prassi»

DEFINIZIONI art. 2 «formazione» «informazione» «addestramento» «linee guida»

DEFINIZIONI art. 2 «organismi paritetici» «responsabilità sociale delle imprese» «modello di organizzazione e di gestione»

articoli 589 e 590, terzo comma, del Codice penale Art.589 Omicidio colposo. Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Se il fatto è commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è della reclusione da due a sette anni

Art. 590. Lesioni personali colpose. articoli 589 e 590, terzo comma, del Codice penale a) Chiunque cagiona ad altri per colpa una lesione personale è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a euro 309. b) Se la lesione è grave la pena è della reclusione da uno a sei mesi o della multa da euro 123 a euro 619, se è gravissima, della reclusione da tre mesi a due anni o della multa da euro 309 a euro 1.239. Se i fatti di cui al secondo comma sono commessi con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena per le lesioni gravi è della reclusione da tre mesi a un anno o della multa da euro 500 a euro 2.000 e la pena per le lesioni gravissime è della reclusione da uno a tre anni.

articoli 589 e 590, terzo comma, del Codice penale nel caso di lesioni di più persone si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse, aumentata fino al triplo; ma la pena della reclusione non può superare gli anni cinque. Il delitto è punibile a querela della persona offesa, salvo nei casi previsti nel primo e secondo capoverso, limitatamente ai fatti commessi con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro o relative all'igiene del lavoro o che abbiano determinato una malattia professionale."

CAMPO DI APPLICAZIONE art. 3

prestatori di lavoro CAMPO DI APPLICAZIONE art. 3 distacco del lavoratore lavoratori a progetto, e dei collaboratori coordinati e continuativi

CAMPO DI APPLICAZIONE art. 3 prestazioni occasionali di tipo accessorio lavoratori a domicilio ed ai lavoratori che rientrano nel campo di applicazione del contratto collettivo dei proprietari di fabbricati

CAMPO DI APPLICAZIONE art. 3 prestazione continuativa di lavoro a distanza, mediante collegamento informatico e telematico lavoratori autonomi componenti dell impresa familiare

CAMPO DI APPLICAZIONE art. 3 Volontari volontari che effettuano servizio civile

COMPUTO DEI LAVORATORI art. 4

MISURE GENERALI DI TUTELA art. 15

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO NON DELEGABILI art. 17

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO E DEL DIRIGENTE art. 18

OBBLIGHI DEL PREPOSTO art. 19

OBBLIGHI DEI LAVORATORI art. 20

DISPOSIZIONI RELATIVE AI COMPONENTIDELL IMPRESA FAMILIARE E AI LAVORATORI AUTONOMI art. 21

OBBLIGHI DEI PROGETTISTI art. 22

OBBLIGHI DEI FABBRICANTI E DEI FORNITORI art. 23

OBBLIGHI DEGLI INSTALLATORI art. 24

OBBLIGHI CONNESSI AI CONTRATTI D APPALTO O D OPERA O DI SOMMINISTRAZIONE art. 26

SISTEMA DI QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE E DEI LAVORATORI AUTONOMI art. 27

SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Art. 31

CAPACITÀ E REQUISITI PROFESSIONALI DEGLI ADDETTI E DEI RSPP INTERNI ED ESTERNI art. 32

COMPITI DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE art. 33

Svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e protezione dai rischi art. 34

RIUNIONE PERIODICA art. 35

INFORMAZIONE AI LAVORATORI art. 36

FORMAZIONE DEI LAVORATORI E DEI LORO RAPPRESENTANTI art. 37

GESTIONE DELLE EMERGENZE Articolo 43 - Disposizioni generali

Articolo 44 - Diritti dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato

Articolo 45 - Primo soccorso

Articolo 46 - Prevenzione incendi

CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Articolo 47 - Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

I luoghi di lavoro devono essere conformi ai requisiti indicati nell ALLEGATO IV. Disabili Porte vie di circolazione ascensori e le relative pulsantiere scale e gli accessi alle medesime Docce Gabinetti posti di lavoro utilizzati da lavoratori disabili.

È vietato consentire l accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili

La costruzione e la realizzazione di edifici o locali da adibire a lavorazioni industriali, nonché gli ampliamenti e le ristrutturazioni di quelli esistenti, devono essere eseguiti nel rispetto della normativa di settore ed essere notificati all organo di vigilanza competente per territorio.

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2. PRESENZA NEI LUOGHI DI LAVORO DI AGENTI NOCIVI 2.1. Difesa dagli agenti nocivi: 2.2. Difesa contro le polveri 3. VASCHE, CANALIZZAZIONI, TUBAZIONI, SERBATOI, RECIPIENTI, SILOS 4. MISURE CONTRO L INCENDIO E L ESPLOSIONE 6. DISPOSIZIONI RELATIVE ALLE AZIENDE AGRICOLE 6.1. Abitazioni e dormitori: 6.2. Dormitori temporanei: 6.3. Acqua: 6.4. Acquai e latrine: 6.5. Stalle e concimaie 6.6. Mezzi di pronto soccorso e di profilassi: