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TERMALISMO IN BASILICATA: LE TERME DI LATRONICO E RAPOLLA di R.R. BASILICATA REGIONE Notizie Immerse in un angolo incontaminato della Basilicata, sotto le pendici verdeggianti di monte Alpi, nel Parco Nazionale del Pollino, si trova il nuovo stabilimento delle Terme La Calda di Latronico, in provincia di Potenza. Il complesso Termale, progettato, con volumi autonomi e ingombri contenuti, alla fine degli anni settanta dall ing. Della Sala, è stato realizzato negli anni ottanta e completato nei primi anni novanta. Esso è strutturato secondo uno schema a padiglioni distribuiti intorno ad un ampio patio centrale. I padiglioni sono specializzati nelle seguenti prestazioni: Inalazioni; Fangoterapia; Balneoterapia; Diagnostica; cure Idropiniche. Il complesso è stato completato da un ampia area parcheggio, contornata da un parco alberato di circa sette ettari, e da 4 Alberghi, con un totale di 100 camere, 203 posti letto, 1 ristorante e 2 bar. L infrastrutturazione dell area delle Terme di Latronico (l approvvigionamento idrico, la sistemazione esterna dello stabilimento balneo-termale La Calda e l infrastrutturazione turistica delle Terme di Latronico) fu attivata, nell ambito del Piano Regionale di Sviluppo 1987-1989, dalla Regione Basilicata, con fondi della legge n. 64 del 1986 affidati alla Comunità Montana del Lagonegrese e con quelli comunitari del PIM Basilicata e del programma CEE, con una spesa complessiva di oltre dieci miliardi di lire, ivi inclusi gli espropri, le strutture, gli arredi, gli adeguamenti alle norme di sicurezza, la captazione e trasporto delle acque. 29

LE ACQUE E LE INDICAZIONI TERAPEUTICHE A poco più di 2 km ad ovest dell abitato di Latronico, nella parte alta del bacino Torrente Zappitedda, in corrispondenza di una piccola conca, sgorgano le acque chiamate Sorgenti Calde di Latronico. Le acque emergono ad un altitudine di circa 750 metri, da due distinte sorgenti e con composizioni chimiche differenti. Dalla sorgente Grande fuoriesce, con una portata stimata in 165 litri al secondo, acqua bicarbonato-calcica, mentre, da quella Piccola, acqua bicarbonato-calcica-sulfurea, in quantità di 12 litri al secondo, con una temperatura prossima ai 22,5 C. L utilizzazione, a fini terapeutici di queste ultime è alla base dell attività termale di Latronico. Le acque bicarbonato-calcicosulfuree La Calda di Latronico sono selettivamente indicate per le malattie dell apparato respiratorio ed auditivo. Nello stabilimento termale, queste affezioni sono trattate nel moderno reparto inalazioni con annesso centro per esami di: audiometria in camera silente, impedenzometria, spirometria computerizzata. Delle cure, beneficiano i soggetti che presentano processi infiammatori cronici dell apparato respiratorio e auditivo: tonsilliti, faringiti, tracheiti, bronchiti, bronchiectasie, asma bronchiale, riniti, otiti, sordità rinogena. Per i soggetti affeztti da broncopneumopatie croniche e insufficienza respiratoria, sono utilizzate la spirometria computerizzata e la ventilazione polmonare. Con buoni riscontri sono trattate anche malattie artroreumatiche (osteoartrosi primaria, reumatismo cronico, secondario, reumatismi muscolari, artriti croniche); le malattie epatobiliari e gastroenteriche (colicistopatie croniche, lievi insufficienze epatiche, affezioni allergiche da disepatismi, colon irritabile, stitichezza); le malattie delle vene (postumi di flebite, varici in atto, insufficienze venose-linfatiche). È operativo anche un Centro Diagnostico composto da 5 sezioni (Labotratorio Analisi, Radiologia, Ecografia, Endoscopia digestiva, Cardiologia) e da gabinetti medici per gli specialisti nelle varie patologie di interesse termale. Presso lo stabilimento termale è in funzione anche un piccolo centro di estetica dove è possibile praticare programmi personalizzati Terme di Latronico (PZ) 30

di bellezza, anticellulite snellenti, affiancato da un punto vendita di prodotti cosmetici termale. FLUSSI DI UTENZA L attività delle Terme di Latronico è di tipo stagionale (da maggio ad ottobre) ed è andata a regime dal 1994. L utenza è cresciuta nei primi tre anni, stabilizzandosi intorno alle 4.400 presenze, con turni, di norma, di due settimane. Nel 2000 e 2001, le prestazioni (88.872 e 89.853 rispettivamente) e le presenze (4.655 e 4.709) sono incrementate, con un risultato di utenza pagante (o con prescrizione delle Aziende Sanitarie Locali) più che stabile (mentre l utenza INPS si ferma al 1998). La provenienza dei pazienti è essenzialmente regionale, con marcata presenza da: Lazio, Puglia, Campania e Calabria. LA GESTIONE Nel 1989, con le modalità di cui alla L.R. n. 21 del 4/08/87, l Azienda Terme La Calda S.r.l. risultava vincitrice della gara d appalto per l affidamento della gestione delle Terme di Latronico. Nel 1991 si aveva l ottenimento della concessione mineraria, D.G.R. 156 del 28/01/91, e nel 1992 la Regione Basilicata firmava la convenzione con la suddetta società (Deliberazione di Giunta Regionale di Basilicata n. 2627 del 24/08/92 resa esecutiva il 31/08/92). Si avviava così la procedura per l apertura delle Terme. A completamento dell iter burocratico veniva indetta, nel Terme di Latronico (PZ) luglio del 1993, una conferenza di servizio sul tema: Avvio del Complesso Termale Alberghiero di Calda. Erano presenti la Giunta Regionale, la Comunità Montana del Lagonegrese ed i responsabili della USL, del Genio Civile e della Forestale. In tale occasione veniva effettuata un accurata verifica e si constatava che non vi erano impedimenti all apertura. Così il 1 agosto del 1993, con la cerimonia di inaugurazione, le Terme di Latronico si avviavano al loro funzionamento. Un riconoscimento fu dato, tra gli altri, al dott. Romeo Ponzo, nominato dalla società di gestione, Direttore sanitario dello stabilimento Termale, per aver posto il problema termale all attenzione dei responsabili zonali, regionali e nazionali, per aver seguito, con quella tenacia che gli era connaturata, tutte le fasi istruttorie del problema, per aver sostenuto nelle varie occasioni questo polo di sviluppo Termale, diventandone così attore e animatore. Nel 1995 lo stabilimento Termale veniva ribattezzato Officina della Salute ossia clinica Termale. Si trattava di uno dei primi esempi di rapporto salute-ambiente dove l ambiente è non solo il luogo ma anche lo strumento di terapia. Intento della società di gestione delle terme era quello di offrire un prodotto serio, efficace per la salute, a costi contenuti. Le intenzioni erano quelle di agganciare l attività Termale alla legge 624/94 per la tutela della salute, che avrebbe permesso alle Terme di essere messe a disposizione di tutti coloro, specialmente gli anziani, che si aspettano dalle Terme unamanutenzione della propria salute e dell efficienza psicofisica. PROSPETTIVE DI SVILUPPO Le sorgenti termominerali, per la composizione chimico-fisica delle acque, per la favorevole posizione geografica e climatica dell area in cui nascono, rappresentano, per il territorio, un insieme di fattori da cui possono scaturire prospettive di sviluppo e sfruttamento economico sia nel campo terapeutico, sia in quello turistico 31

ambientale. Il vasto panorama delle proposte del territorio nel settore delle prestazioni termali, della salute in generale, della cultura, della storia, del tempo libero, della produzione di prodotti tipici, dell ambiente ancora incontaminato, realizzano, complessivamente, un offerta che ben si inserisce nel filone del turismo di qualità. Il potenziamento di alcuni dei settori sopra citati può facilmente determinare la riattivazione di risorse ed attività spesso dimenticate, quali l artigianato, che nel passato ha rappresentato la base dell economia di Latronico, o costituire uno stimolo per la nascita di nuove attività di servizio funzioanlli a quelle principali, con ovvie ed ampie ricadute sul piano occupazionale. Nel corso degli anni, molteplici sono state le iniziaitive di sviluppo ipotizzate, già a partire dal 1971, che avrebbero dovuto affiancare ed integrare lo sviluppo del termalismo a Latronico e che invece non hanno trovato terreno fertile, soprattutto nell ambito dell iniziativa privata. Alcuni progetti, di carattere pubblico, aventi come obiettivo quello di potenziare l offerta del territorio, sono stati già realizzati, come ad esempio il Centro Ricreativo e Sportivo a servizio delle Terme. Altre attività sono ancora rimaste solo un ipotesi da sviluppare e richiedono, necessariamente, l impegno e il coinvolgimento anche dei privati, all iniziativa dei quali è fortemente legato lo sviluppo economico dell area. A tal proposito, Romeo Ponzo già nel convegno dal titolo Le Terme di Latronico dopo l appalto delle opere, tenuto a Latronico nel 1979, sottolineava tale concetto avendo a dire...a questa prova è chiamata tutta la popolazione; ogni cittadino può e deve avere la sua parte, anche se modesta e poco impegnativa, e soltanto l insieme di tutte le parti, pubblico e privato, costituirà la base dalla quale dipenderà l affermazione dell iniziativa termale a Latronico. Grande opportunità di ulteriore sviluppo economico e ambientale è rappresentata, per esempio: 1) dall imbottigliamento delle acque (richiesta, tra l altro, già fatta alla Regione nell aprile del 1994, dalla società Terme La Calda, ma non portata a termine per la mancanza di impianti ancora non realizzati e per lavori ancora in corso preso la sorgente); 2) dallo sviluppo di produzioni cosmetiche (sfruttando le pro- Terme di Latronico (PZ) 32

prietà dell acqua e del fango termale) e dalla costruzione (esiste già un progetto) di un attrezzato e completo centro di estetica; 3) dall incremento dell attività alberghiera, in quanto il numero di posti letto già esistenti non soddisfa le numerose richieste, soprattutto nella stagione termale (maggio-settembre); 4) da un centro di riabilitazione motoria, fornito di adeguate attrezzature a carattere specialistico che permette la rieducazione degli arti; 5) dall aumento di attività commerciali, quali anche l artigianato; 6) dalla valorizzazione delle aree di interesse naturale quali le grotte, il verde di Malboschetto, la Pineta di Latronico, il Massiccio dell Alpi, con relativi itinerari turistici; 7) dal miglioramento della viabilità, con collegamenti più rapidi fra le zone interne e le zone costiere dello Jonio e del Tirreno; fra il sud della Basilicata ed il Capoluogo; completando il raccordo veloce per il collegamento fra le Superstrade del Noce e del Sinni. TUTELA DEL SETTORE Resta prioritaria e centrale la tutela della salute degli utenti e dei lavoratori dei servizi termali. A fronte dell autorizzazione all apertura e all esercizio degli stabilimenti termali, rilasciata in forma permanente dalla Regione, sono il Servizio Igiene e sanità pubblica della Asl e il Dipartimento provinciale dell ARPAB, l agenzia regionale per la protezione dell ambiente, a vigilare e accertare la salubrità dell acqua utilizzata, oltre a garantire il rispetto degli standard di qualità e dei parametri igienico-sanitari degli stabilimenti. Con prelievi differenziati nell arco dell anno e a inizio, metà e fine stagione termale, attraverso analisi chimico-fisiche e microbiologiche si accerta la sussistenza dei valori di potabilità idrica. Mentre la sperimentazione clinica, che precede la relazione farmacologica propedeutica al rilascio del decreto ministeriale di riconoscimento, resta il presupposto fondante delle autorizzazioni a somministrare cicli terapeutici alla classi di pazienti interessate. Necessaria è la sorveglianza e il monitoraggio dei carichi antropici e ambientali sull integrità delle acque destinate al consumo umano. Anche per questo è fatto obbligo, alle società concessionarie, di provvedere ad esami quindicinali e di registrarne l esito, di controllare idoneità, qualità, ciclo di maturazione e smaltimento dei fanghi termali. Al Servizio di Igiene delle ASL compete di effettuare periodiche e regolari attività di vigilanza, ispezione e prelievo di campioni, nel rispetto delle prescrizioni di legge. TERMALISMO E NORMATIVE La purezza e le proprietà delle acque naturali, con minerali disciolti, e le loro caratterizzazioni da un punto di vista farmacologico, vanno certificate da un decreto ministeriale della Sanità, che ne riconosca le proprietà terapeutiche. La materia è disciplinata da una serie di disposizioni che vanno da un decreto regio del 1924, a una serie di decreti ministeriali e presidenziali del 1927, del 58, del 77, fino alla legge 883 del 1978 sulla sanità e al decreto legislativo 105/92. Per le acque minerali di località Calda di Latronico, il riconoscimento arrivò il 22 febbraio 1990, con decreto n. 2660, che stabiliva le seguenti indicazioni di cure: a) balneofangoterapia nella cura di malattie artroreumatiche, dermatologiche, ginecologiche, vasculopatie periferiche e riabilitazione motoria; b) terapia idropinica (come bevanda) per la cura dell apparato urinario, epato-biliare e digerente; c) terapia inalatoria per curare l apparato respiratorio e le malattie otorinolaringoiatriche. Le delibere di G.R. 4310 e 4311 del 2/8/93 autorizzavano l apertura dello stabilimento per la sola acqua sulfurea e le terapie balneari, idropiniche e inalatorie, oltre all utilizzo dell acqua minerale per le esigenze dello stabilimento termale. Col DPGR 5778 del 18/5/94 si autorizzava anche la fangoterapia con fango di giacimento (caolino puro), e l estensione del periodo di apertura stagionale delle terme dal 1 marzo al 30 novembre. Tra le prescrizioni imposte alla società il rispetto delle norme igienico-sanitarie, i controlli chimici e microbiologici, oltre all osservanza delle norme di prevenzione, antincendio, infortuni, sicurezza e protezione col concorso delle USL e del PMIP. Nel novembre 93 la legge regionale 55 stabilisce norme per la protezione del bacino idrominerario della Calda in agro di Latronico, con una serie di divieti nell area delle sorgenti a effettuare perforazioni, trivellazioni, pozzi, scavi, scarichi, estrazione, uso di diserbanti e additivi in agricol- 33

Faggeto di Latronico (PZ) tura, a praticare allevamenti, insediamenti industriali, o attivare discariche. Nonché la disciplina di erogazione delle prestazioni termali al fine di assicurare il mantenimento e il ripristino dello stato di benessere psico-fisico. Stato e regioni sono motivati a promuovere provvedimenti di incentivazione e sostegno per la qualificazione del settore e la tutela e salvaguardia urbanistico ambientale dei territori termali. Chiarite le definizioni di acque e cure termali, di patologie, stabilimenti e aziende si dettano norme sull erogazione delle cure negli stabilimenti, si precisano le patologie a carico del Servizio sanitario nazionale, il coinvolgimento delle strutture in programmi di ricerca scientifica, di rilevazione statistico-epidemiologica, di educazione sanitaria. Sono trattati, inoltre i profili professionali, le sollecitazioni di progetti di livello nazionale e comunitario con il coinvolgimento dell ENIT, l ente nazionale italiano per il turismo, l istituzione di un marchio di qualità termale, l autorizzazione ad effettuare la relativa pubblicità. In conclusione, risulta evidente quanto resta ancora da fare per mettere ordine in questo specifico settore che riguarda tanto gli aspetti sanitari che turistici, senza trascurare risvolti economici, occupazionali e di valorizzazione delle risorse naturali. Il piano turistico regionale, nelle linee strategiche di sviluppo delle aree prodotto, contiene riferimenti specifici al segmento termale (vedi Latronico), come a quello del bacino del Vulture e delle acque minerali. Adeguate politiche e interventi coordinati di bacino, oltre a misure di protezione e salvaguardia che ne tutelino nel tempo la coltivazione, più che lo sfruttamento, risulterebbero quanto mai opportune. E sarebbe utile banco di prova per far convergere, in un unica direzione, iniziativa pubblica e sane capacità imprenditoriali. RAPOLLA E LE SORGENTI LUCANE L attività termale svolta a Latronico, pur rimanendo la più significativa in ambito regionale, non è l unica. Nell area del Vulture, a Rapolla, sin dal secolo scorso, sono utilizzate a scopi terapeutici le acque salso-solfato-bicarbonato-alcaline e i fanghi derivati dalle sorgenti di Orto del Lago. L autorizzazione all apertura e all esercizio di bagni, docce, fanghi e terapie inalatorie all Azienda Terme Ala s.r.l. 34

(già Nuove Terme Rapolla) è stata rinnovata con decreto del Presidente della Giunta Regionale nell aprile del 1999. Le indicazioni di cura delle acque riguardano malattie dismetaboliche, distonie neurovegetative, affezioni del sistema nervoso periferico, nevrosi, disendocrinie, malattie articolari, cutanee croniche. Mentre i fanghi sono impiegati per fibrosi, sciatiche, mialgie, osteoartrosi, reumatismi, nevralgie, Terme di Rapolla (PZ) gotta, reumatismi muscolari, colicistectomia, malattie ginecologiche, cosmetoterapia. Nelle 46 stanze del complesso alberghiero possono trovare ospitalità oltre cento clienti che si avvalgono di ristorante, bar, parcheggio, dancing, campo di bocce e tuuta una serie di servizi sportivi e ricreativi esterni. Le Terme, convenzionate con Asl, Inps e altri istituti sono attrezzate per fanghi, bagni, inalazioni, aerosol e nebulizzazioni, massaggi e idromassaggi, radar, ultrasuoni e elettroterapie. Ma la mappa delle disponibilità idriche minerali e termali della Basilicata risulta essere molto più articolata e capillare di quello che si pensi. Il professor Potito Petrone, primario di medicina generale dell ospedale S. Carlo di Potenza, ne tracciava un profilo delle due province lucane proprio in un articolo ripreso da questa stessa rivista nel 1983. Escludendo il caso Latronico e quello del Vulture -con 7 sorgenti nell area di Rionero-Monticchio, peraltro già autorizzate alla coltivazione dal Ministero degli Interni, Direzione Sanità Pubblica- censiva 51 sorgenti, distinguendole in 27 sulfuree, 11 ferruginose, 9 salse, 3 alcaline, 1 acidula. I BAGNI DI BELLA E TITO Discorso a parte meritano i Bagni di S.Cataldo di Bella. Lì un sistema di piscine, tra alterne vicende, è rimasto in funzione fino a qualche decennio fa. Tra il 1860 e il 1930, sotto la proprietà del Principe Ruffo di S.Antimo, è documentato un forte afflusso di malati che curavano con successo i reumatismi articolari. Lo stabilimento consisteva in tre piscine e cinque vasche con camerini singoli. Le sorgenti, di natura diversa, fornivano acqua ferruginosa e sulfurea, quest ultima con temperature vicine ai venti gradi. Oggi le strutture sono degradate e in stato di abbandono. Anche se un gruppo di giovani del posto non dispera di poter riavviare qualche attività legata al turismo e al termalismo. Un progetto è stato già elaborato e presentato a comune e Regione. Riguarda la realizzazione di un villaggio con annessa beauty-farm. Qualche preesistenza deve avere avuto anche Tito, alla contrada Acqua Bianca, dove un tempo risultano essere stati in funzione una vasca con 9 camerini. Alla portata di circa 22 litri al minuto, ad una temperatura di 22 gradi sgorgano acque sulfuree e ferruginose. I proprietari dell area, benchè intenzionati a integrare l attività alberghiera che già svolgono nella zona, sono delusi e si rifiutano di alimentare qualsiasi aspettativa, non avendo al momento ottenuto né concessioni, né alcuna autorizzazione. 35

Veduta di Latronico (PZ) 36