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RESPONSABILITA SOCIALE D IMPRESA: LA PAROLA ALL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA, FACOLTÀ DI ECONOMIA. Intervista a: Marco Meneguzzo: Professore Ordinario Facoltà di Economia Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Gloria Fiorani: Titolare di Assegno di Ricerca e Professore a Contratto del corso di CSR e Rendicontazione sociale Facoltà di Economia iversità degli Studi di Roma Tor Vergata. A cura di Elisa Stefanati, Responsabile Relazioni Esterne e Rapporti Istituzionali di Fondazione I-CSR

1) Prof. Meneguzzo, a breve -presso l università Tor Vergatal attivazione di un laboratorio sulle imprese sostenibili e responsabili (COVISION). Professore ci vuole illustrare come si è arrivati alla definizione di questo laboratorio, e quali ne sono le finalità? Quali tratti distintivi lo differenziano dagli altri laboratori dedicati alla CSR attivi sul territorio nazionale? Il Laboratorio è stato attivato nel 2011 e rappresenta un primo punto di arrivo della attività di ricerca (per imprese, istituzioni e importanti stakeholders), di formazione ( per imprenditori, manager pubblici e privati, operatori della società civile) e didattica svolta da un gruppo di docenti e ricercatori del Dipartimento Studi sull impresa della facoltà di Economia negli ultimi 8 anni. Principale obiettivo del laboratorio è lo svolgimento di attività di ricerca, formazione universitaria e postuniversitaria e divulgazione della cultura della sostenibilità e della responsabilità nelle attività economiche, in collegamento con partners esterni; il nostro primo partner è l Osservatorio Socialis. Il laboratorio mira anche all attivazione di una comunità professionale sui temi della sostenibilità e della responsabilità sociale con le imprese private, le istituzioni pubbliche, finanziarie e territoriali operanti nella metropolitana di Roma ed ad interagire con le comunità professionali sui temi della accountability, del marketing e della comunicazione sociale ed istituzionale. Questi sono i nostri elementi distintivi. Rispetto agli altri laboratori e centri di ricerca operanti a livello nazionale, l orientamento è quello di cooperazione e ricerca di sinergie con un posizionamento orientato alla integrazione tra i temi della sostenibilità e responsabilità e con un interesse ai diversi ambiti di ricerca rappresentati dalla grande impresa industriale e commerciale, dalle piccole e medie imprese, dalle filiere internazionali, dalle aziende non profit ed imprese sociali, dalle amministrazioni ed imprese pubbliche, dal marketing e dalla comunicazione e dalla responsabilità del consumatore.. 2) Prof. Meneguzzo, verso quali aree tematiche sta attualmente orientando la Sua attività di ricerca? I principali temi a cui su cui sto lavorando riguardano il raccordo tra logiche di responsabilità sociale nelle imprese con le logiche di accountability nelle aziende ed amministrazioni pubbliche e delle aziende non profit, l introduzione di logiche ISO 26000, i reports di sostenibilità ed il grado di diffusione nelle imprese, nelle PA e nelle organizzazioni non profit, la cultura della sostenibilità nel settore pubblico con specifico riferimento a logiche GPP (green public procurement) ed alle sperimentazioni di comunità sostenibili a livello locale. Su queste due ultime tematiche abbiano presentato un progetto di ricerca nazionale con colleghi di altre Università e che prevede una partnership tra facoltà di Economia e Facoltà di Ingegneria. 3)Professoressa Fiorani, sulla base dello studio che lei ha condotto coinvolgendo le imprese sul tema La CSR nei giorni della crisi in quale direzione ritiene siano si siano trasformati strategie e concetti legati alla Responsabilità Sociale d Impresa nel mutato scenario post crisi? In una fase di crisi economica, in cui il risparmio diventa un imperativo per le imprese, è stato in un certo senso sorprendente (e piacevole!) constatare come ben il 63% dei manager italiani intervistati ritenga che i programmi di CSR non I-CSR - pag. 2 di pag. 5

solo abbiano assunto una rinnovata centralità, ma che siano addirittura destinati ad avere un peso ancora più rilevante nei prossimi 3/5 anni; a differenza dei risultati emersi dall indagine McKinsey del 2008, solo un terzo degli intervistati ritiene, infatti, che la crisi economica non abbia avuto effetti significativi sui programmi di CSR o che tali programmi siano addirittura passati in secondo piano. A tre anni di distanza dall indagine McKinsey, c è, quindi, sicuramente una maggiore consapevolezza del ruolo strategico della CSR. La crisi sembra aver, infatti, agito come acceleratore dell impegno delle imprese sul fronte della sostenibilità, rafforzando la convinzione che questa rappresenti una soluzione importante per rispondere alla crescente incertezza ambientale e dei mercati, contribuendo a ricostruire su basi nuove un rapporto di fiducia tra imprese e società. Sempre più diffusa è, quindi, la convinzione che un impegno coerente e durevole nella sostenibilità sia destinato a rafforzare la competitività dell impresa e possa, in prospettiva, contribuire a migliorare la sua performance economica. I manager intervistati sono, inoltre, consapevoli del fatto che la CSR possa diventare una leva competitiva, a condizione che venga integrata nelle strategie di business e concretizzata in un agenda sociale particolarmente selettiva nella scelta delle iniziative, in grado cioè di privilegiare le azioni che creino valore condiviso per l impresa e la società. Ma sono consapevoli anche del fatto che l Italia sia un po in ritardo rispetto ai principali partner europei in tema di CSR... A tal proposito, opinione largamente condivisa è che il rafforzamento, il consolidamento e lo sviluppo di logiche di responsabilità sociale in Italia debbano passare in primo luogo da un maggiore supporto da parte delle istituzioni e delle amministrazioni pubbliche attraverso campagne di sensibilizzazione dell opinione pubblica, la promozione di sistemi di certificazione, politiche finalizzate alla creazione di partnership (costituzione di reti/network, formali ed informali, accordi volontari tra stakeholder), interventi normativi, creazione di comunità di pratiche, di piattaforme per lo scambio di conoscenze e di centri di ricerca specializzati (pubblici e pubblico-privati) finalizzati alla diffusione della CSR. Un ruolo rilevante per il consolidamento della CSR lo ha, quindi, sicuramente anche la Fondazione I-CSR. Certo, le imprese e i manager italiani, con le esperienze maturate negli ultimi 20 anni e con le specificità culturali e di prassi operative, dovranno confrontarsi con le complesse dinamiche in atto (si pensi alle acquisizioni, alla globalizzazione dei grandi gruppi ad esempio Fiat Chrysler alla crisi di alcuni distretti industriali e del sistema delle PMI) e con il nuovo contesto della CSR che va profilandosi a livello europeo. Mi riferisco, ad esempio, alla piattaforma multistakeholder rivolta alle imprese, ai lavoratori ed agli altri portatori di interesse che la Commissione Europea intende creare (a partire dal 2013) al fine di sviluppare un maggior impegno pubblico sui temi sociali e per monitorare lo stato di avanzamento e i risultati delle diverse iniziative. Da ricordare, tra le altre azioni: il lancio di un premio a livello europeo per la partnership tra imprese e stakeholder, gli interventi sul marketing ingannevole relativo all impatto ambientale dei prodotti, l integrazione dei fattori sociali ed ambientali negli appalti pubblici e la definizione di un codice di coregolamentazione di stakeholder ed imprese. 4) Professoressa Fiorani, assieme al Prof. Meneguzzo Lei è titolare del corso CSR e rendicontazione sociale che si terrà a partire dal 23 Aprile 2012 fino a fine maggio presso la Facoltà di Economia dell Università Tor Vergata di Roma. Ci vuole illustrare le caratteristiche del corso e quali aspetti lo differenziano da altri corsi già attivi nel panorama Italiano? Il corso affronta il tema della sostenibilità e rendicontazione sociale sia nel settore privato, for profit e non profit, che in quello pubblico e si caratterizza per la continua ricerca di un perfetto I-CSR - pag. 3 di pag. 5

bilanciamento tra teoria e pratica. Riteniamo infatti che, nelle esperienze di CSR e rendicontazione sociale, la prassi sia importante quanto la teoria di riferimento. Il programma si rinnova ogni anno, grazie anche alla ricca rete di relazioni con professionals attivi sul campo che abbiamo costruito nel tempo, invitati a testimoniare la propria esperienza all interno del corso; solo per fare alcuni esempi, vorrei ricordare il prezioso contributo del Global Compact Network Italia (Alessia Sabbatino), del Ministero del Welfare (Danilo Festa e Alfredo Ferrante), dell Osservatorio Socialis (Roberto Orsi), nostro partner anche nel Laboratorio COVISION, del settore bancario (Giovanna Zappi - ABI e Paola Fanelli e Antonella Cartechini - BNL), del G.B.S. (Paolo Ricci), nonché della stessa Fondazione I-CSR (Elisa Stefanati). I temi vengono affrontati, sia da noi docenti che dai testimoni esterni, con passione ed entusiasmo e gli studenti sembrano apprezzare tanto impegno: il numero di frequentanti aumenta di anno in anno, la partecipazione in aula e ai lavori di gruppo sui temi che vengono loro proposti è sorprendente e un crescente numero di studenti sviluppa la propria tesi di laurea su tematiche inerenti la sostenibilità d impresa; nel 2011 abbiamo seguito più di 20 tesi con focus sulla social entrepreneurship e social innovation, sulle strategie di CSR e Global Corporate Citizenship nel settore farmaceutico, bancario (Isituto di Credito Sportivo; Banca Prossima), energetico (ENEL), della moda (H&M) e del lusso (Gucci; Armani), dell occhialeria (Luxottica), agroalimentare e sportivo; non mancano tesi su esperienze di rendicontazione sociale nelle Pubbliche Amministrazioni (Università; Sanità; Regioni ed Enti Locali) e nelle aziende non profit. Le reti di relazioni che abbiamo attivato ci hanno permesso, inoltre, di creare occasioni di inserimento lavorativo per i laureati più brillanti (ad esempio, gli stage attivati presso Coldiretti e BNL). Alcuni lavori di tesi particolarmente ben riusciti sono stati valorizzati in convegni internazionali (es. SGMPEL 2012; http://www.eggpel.org/), dando visibilità agli stessi studenti. Il successo del corso CSR e rendicontazione sociale (opzionale da 5 crediti), anche in termini di valutazioni di gradimento della qualità didattica da parte degli studenti, è stato tale che prossimamente, secondo il nuovo programma didattico, sarà trasformato in un corso caratterizzante da 9 crediti; parallelamente sarà, inoltre, attivato il corso complementare CSR e rendicontazione di genere (caratterizzante da 6 crediti), di cui è titolare sempre il Prof. Meneguzzo. 5) Secondo la Sua esperienza Professor Meneguzzo, quali sono i vantaggi di un impresa Responsabile? Credo che occorra innanzitutto ripensare al concetto di responsabilità di impresa, anche in relazione all impatto della crisi finanziaria, alle pressioni ed alle esigenze espresse dalla società civile, alle modifiche della competitività internazionale ed anche ai costi che devono essere sostenuti per essere imprese responsabili. Soprattutto ritengo sia importante riadattare al nostro sistema economico (con 4.300.000 imprese con meno di 9 dipendenti e 3.735 imprese con più di 250 dipendenti), l evoluzione in atto a livello internazionale da CSR / RSI alla Global corporate citizenship ed in questa prospettiva ragionare sui vantaggi. Inoltre credo sia importante riflettere sulle specificità della cultura della responsabilità d impresa collegata al territorio, che in Italia hanno visto esperienze pilota (penso ad esempio ad Olivetti) ed al raccordo tra impresa responsabile ed impresa civile. I-CSR - pag. 4 di pag. 5

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