BACINI OCEANICI OFIOLITI IL MAGMATISMO DEI BACINI OCEANICI E DI TIPO BASALTICO AMBIENTAZIONI VULCANICHE:

Documenti analoghi
Obiettivi. Illustrare la distribuzione geografica dei vulcani e spiegarne il significato secondo il modello della tettonica delle placche

8. Magmatismo e metamorfismo e contesti geodinamici

Capitolo 1 Fondamenti di Geologia Generale

3 - Tettonica delle placche crostali: una teoria globale

LA STRUTTURA DELLA TERRA

LA STRUTTURA DELLA TERRA

1. La Terra come sistema integrato.

Morfologia, attività e classificazione dei vulcani

STORIA DELLA TERRA E SUE DINAMICHE

SCIENZE DELLA TERRA. - La struttura interna della Terra. - Vulcani e terremoti. - La classificazione delle rocce. - Il campo magnetico terrestre

I minerali e le rocce

Le forze endogene ed esogene della Terra

LEZIONE N. 1 PETROGRAFIA. Rocce ignee (o magmatiche)

STRUTTURA DI UN VULCANO

Processo magmatico, genesi ed evoluzione dei magmi

R=P*D. Italia, paese di vulcani Il rischio vulcanico. Conoscenza e consapevolezza. La divulgazione scientifica

STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA

Cominciamo con il confrontare le zone sismiche e la disposizione dei vulcani subaerei nel mondo

Cosa sono e dove le troviamo?

La struttura della Terra

dell interno terrestre

10. La Tettonica delle placche: un modello globale

Conoscere e riconoscere le rocce

Tettonica a Zolle e Deriva Dei Continenti

Distribuzione delle età dei continenti

La struttura della Terra

MATERIALI ALLO STATO LIQUIDO La composizione dei magmi è variabile, e, a seconda della percentuale di silice (SiO 2 ) che contengono, sono

Distribuzione delle età dei continenti

Vulcano: spaccatura della crosta terrestre da cui fuoriesce il magma sotto forma di lava

3. Tettonica delle placche

Kit Didattico STORIA GEOLOGICA DELLE MINIERE DI SAINT-MARCEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE DI SAINT-MARCEL

Capitolo 2 Fenomeni Endogeni Principali

1. L interno della Terra 2. Come si è formato il pianeta Terra? 3. La deriva dei continenti 4. La tettonica delle placche 5.

FRATTURAZIONE Della LITOSFERA. MOVIMENTO Delle PLACCHE

VULCANESIMO E TERREMOTI

La struttura della Terra

I MINERALI colore lucentezza durezza sfaldatura densità

Energia geotermica. Energia Calore

La Tettonica delle placche: un modello globale

DERIVA DEI CONTINENTI E TETTONICA A ZOLLE. Un sussidio didattico curato dal prof. Enzo Pallotti

Università degli Studi di Cagliari Facoltà di Scienze. Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche - Cagliari

Flusso di calore globale misurato in superificie: 44TW

Cognome... Nome... LE ROCCE MAGMATICHE

Capitolo 4 Rocce: riconoscimento, proprietà tecniche, utilizzi

I VIAGGI DELLE PIANTE 1.2

Struttura interna della terra e dinamiche litosferiche

Introduzione al Magmatismo Cenozoico Italiano

DOVE NASCE UN GIACIMENTO GEOTERMICO? TIPOLOGIA DELLE SUE SORGENTI

La struttura della Terra

ITI CANNIZZARO CATANIA

ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE. Roberto Valturio RELAZIONE FINALE E PROGRAMMA SVOLTO. a.s.

Conoscenze dirette (rocce superficiali)

Luciana Converso Campanaro

Capitolo 2 - Fenomeni Endogeni Principali TERREMOTI TERREMOTI

Che cos è un terremoto?

Tettonica a zolle. Gaetano Festa

modo una singola placca può essere composta accordo con il principio dell isostasia, galleggiano sulla sottostante astenosfera

Le rocce. magmatiche sedimentarie metamorfiche. Da contatto temperatura. intrusive. chimiche. Cataclastico pressione. ipoabissali.

SCIENZE. La formazione delle rocce metamorfiche. Tipi di metamorfismo. il testo:

Unità A: Sistema Terra

LE ROCCE. (seconda parte) Lezioni d'autore. di Simona Mazziotti Tagliani

STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA

INTRODUZIONE ALLA MINERALOGIA

CORSO DI GEOPEDOLOGIA A.S prof. Luca Falchini LA STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA

COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA

Dalla deriva dei continenti alla tettonica a zolle

Dinamica della crosta terrestre e cenni di Tettonica

UNITA N 1 L EVOLUZIONE DEL PIANETA TERRA

Stronzio. Rubidio. Lo Sr sostituisce il Ca in: Plag, apatite, CaCO 3 Pirosseni (diopside) Talvolta, Sr-->K in K-feld

Corso Ghiaccio. Introduzione alla geologia

Introduzione allo studio delle rocce

Modulo 1: Nozioni di base di Geologia

e la sua evoluzione primordiale

VULCANI. Etna. sottomarini >>> subaerei. cintura di fuoco circumpacifica. St Helens: (USGS : Servizio Geologico Americano)

a cura di S. Furlani LE DINAMICHE INTERNE

MONTE S.ELENA. CALDERA di YELLOWSTONE

Vulcanesimo e Terremoti

Fare scienze: osservare, ricercare, sperimentare

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA

Iparametri geofisici fondamentali della Terra sono diretta

Edifici vulcanici, eruzioni e prodotti dell attività vulcanica

Geologia Isotopica ed Ambiente

Minerali. cristallo. abito cristallino. composizione chimica definita. disposizione regolare degli atomi:

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CASSINO E DEL LAZIO MERIDIONALE. Energia Geotermica

Prof. Silvio Mollo. Edificio di Mineralogia Tel

I materiali della crosta terrestre

ELEMENTI DI TETTONICA (DEFORMAZIONE DELLE ROCCE)

Le rocce rocce rocce

LA STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA

La montagna. Ghiacciai. Clima e vegetazione

Per rocce si intendono aggregati di minerali La maggior parte delle rocce è formata da minerali diversi; ;più raramente le rocce sono formate da un

2. Struttura e composizione della Terra

Propagazione delle onde sismiche

I minerali e le rocce

la teoria della tettonica a placche

A Cura di Stefania Ferrari. Stefania Ferrari, Scuola Media di Bomporto,

Vulcani. T e r r a. Ricerca Scienze" 1

Fisica della Terra. Gaetano Festa

Camera magmatica. Magma Genitore. principale. Camera magmatica secondaria. Camera magmatica. secondaria

pianeta Terra caratteristiche generali

Transcript:

BACINI OCEANICI IL MAGMATISMO DEI BACINI OCEANICI E DI TIPO BASALTICO OFIOLITI AMBIENTAZIONI VULCANICHE: DORSALI OCEANICHE (BASALTI MORBS/THOLEITI, 15-20Kbars) ISOLE OCEANICHE (HOT SPOTS- BASALTI OIB)

I basalti sono le rocce più comuni della crosta, soprattutto a causa della costante attività ignea delle zone di distensione, come le dorsali medio-oceaniche.

MORB Mid-Ocean Ridge Basalts (basalti di dorsale medio-oceanica)

ISOLE OCEANICHE ED HOT SPOTS (PLUMES DI MANTELLO)

Plume di mantello Nel 1971 venne proposta per la prima volta la teoria dell Hot Spot (Punto Caldo) o Mantle Plume (Pennacchio di mantello). Cosè (o, meglio, cosa sarebbe) un Mantle Plume? Un Plume di mantello rappresenta una risalita convettiva di mantello allo stato solido. Tale risalita sarebbe causata da un anomalia termica alla base del mantello (contatto mantello-nucleo). Il mantello più caldo a causa del contrasto in densità (più leggero) subirebbe una spinta verso l alto.

Fusione per aumento di calore: Plume di mantello: Punti caldi nella crosta Nel 1971 venne proposta per la prima volta la teoria dell Hot Spot (Punto Caldo). Il ricercatore che propose questo modello (J.P. Morgan) cercava di spiegare due fenomeni molto importanti: 1. Elevata produttività magmatica (attività magmatica molto voluminosa in tempi geologici relativamente molto brevi); 2. Catene lineari di isole oceaniche.

Direzione di movimento della placca Plume di mantello Vulcani estinti più antichi Vulcano Hot Spot

Fusione per aumento di calore: Plume di mantello: Punti caldi nella crosta

Fusione per aumento di calore: Plume di mantello: Punti caldi nella crosta Quanti mantle plumes sono stati identificati? Qui sono riportati le localizzazioni dei principali 25 ipotetici mantle plumes. Il numero totale ha superato i 200 alla fine degli anni 90 Da: U.S. Geological Survey's "This Dynamic Earth"

Fusione per aumento di calore: Plume di mantello: Punti caldi nella crosta In rosso sono identificati gli espandimenti basaltici ritenuti essere generati in conseguenza dell impatto di un mantle plume con la superficie terrestre.

Plume di mantello: Punti caldi nella crosta Numerosi sono i problemi riguardanti l ipotesi dei mantle plumes. In particolare: 1. Ci sono poche evidenze che i mantle plumes siano regioni effettivamente calde. In pratica gli HotSpots non sono particolarmente Hot. 2. La temperatura misurata in aree ritenute calde o Hot-Spot non è più elevata rispetto ad aree senza attività vulcanica; 3. Aree con TEMPERATURE leggermente superiori alla media non sono caratterizzate da attività vulcanica; 4. Zone anomalmente calde dovrebbero essere caratterizzate da velocità delle Vp e Vs più basse, ma questo non si registra sempre;

MARGINI CONVERGENTI La CINTURA DI FUOCO PACIFICA corre lungo l Oceano Pacifico fino a raggiungere l Oceano Indiano ed il Mare dei Caraibi. Si tratta di margini convergenti lungo i quali si realizza la subduzione in corrispondenza dei piani di Benioff. Per tale motivo il vulcanismo di tali aree prende il nome di VULCANISMO DI TIPO SUBDUTTIVO.

Si possono realizzare due differenti situazioni: 1: litosfera oceanica contro litosfera oceanica. Il vulcanismo risultante è rappresentato da una catena di isole vulcaniche e prende il nome di vulcanismo da arco insulare. Es: arco caraibico, aleutine, Giappone, Filippine Sandwich, Indonesia, Marianne, Fiji etc. 2: litosfera oceanica contro litosfera continentale. Il vulcanismo risultante è rappresentato da una catena di vulcani che si impostano su terraferma (litosfera continentale) e prende il nome di vulcanismo da arco continentale. Es: Ande, America Centrale, Messico, Cascade, Nuova Zelanda etc.

La tipologia di vulcani nelle zone di vulcanismo da arco continentale è quella dello STRATOVULCANO. Tali strati vulcani consistono di lave andesitiche interstratificate a materiale piroclastico. La maggior parte di tali vulcani va incontro ad un collasso sommitale con formazione di apparati calderici. I basalti sono quasi assenti e, se presenti, si ritrovano in forma di coni di cenere lateralmente agli stratovulcani.

PETROGRAFIA DEI PRODOTTI VULCANICI: La caratteristica fondamentale dei prodotti effusivi delle zone di scontro oceano/oceano o oceano/continente è quella di possedere una struttura porfirica e glomeroporfirica. In particolare le andesiti hanno una mineralogia data da plagioclasi ricchi in calcio, augite ed orneblenda, mentre i basalti oltre a possedere la solita mineralogia data da plagioclasio e clinopyx sono ricchi in olivina. Per tali prodotti si parla di SERIE CALCOALCALINA. ELEMENTI MAGGIORI: -Peacock (inizi del 900) -DIAGRAMMA CaO ed alcali vs silice -Peacock index Peacock Index Name of Suite <51 Alkalic 51-56 Alkali-Calcic 56-61 Calc-Alkalic >61 Calcic

DIAGRAMMA AFM: -Fe enrichemnt trend= basalti tholeitici -i basalti calcoalcalini sono più poveri in ferro totale rispetto a e quelli tholeitici; inoltre sono più ricchi in allumina (Al 2 O 3 circa 17-20%) e perciò prendono il nome anche di high alumina basalts. -Le lave calcoalcaline si originano in genere da camere magmatiche caratterizzate da una pressione di vapore acqueo di circa 4%H 2 O (2Kbars). H 2 O: disidratazione dello slab in subduzione. Ecco perchè sono camere magmatiche più superficiali di quelle dei basalti tholeitici che invece si generano da camere magmatiche prive di acqua.

ELEMENTI MINORI: -Spider Diagrams -basalti calcoalcalini: pattern irregolare (creste e valli) -basalti MORB e OIB: patterns regolari

-il valore dell Yb è uguale per tutte le serie: non c è cioè un impoverimento in Yb passando da i basalti tholeitici Morb a quelli calcoalcalini. Quando la crosta oceanica viene subdotta va incontro ad un aumento di P e T, e, quindi viene metamorfosata. Come sappiamo i basalti oceanici (plagioclasio e clinopyx) passano ad eclogiti (omphacite e granato), quindi l impronta geochimica viene conservata perché si tratta solo di un rimpiazzamento di associazione mineralogica e non composizionale.

-Nb, Ta, Ti (High Field Strenght Elements, HFSE): anomalie negative -Ba, K, La, Ce (Large Ion Lithophile Elements, LILE): anomalie positive

-Nb, Ta, Ti (High Field Strenght Elements, HFSE): anomalie negative IMPOVERIMENTO IN HFSE Sono elementi con piccolo raggio ionico ed alta carica (di solito +4). A causa della loro alta carica e piccole dimensioni sono caratterizzati da bassa solubilità in ambiente acquoso e, quindi, tendono a concentrarsi nella parte solida. -Ba, K (Large Ion Lithophile Elements, LILE) e La, Ce (Rare Heart Elements, REE): anomalie positive ARRICCHIMENTO IN LILE E REE Sono elementi altamente solubili in ambiente acquoso. LA DISIDRATAZIONE DELLA CROSTA OCEANICA IN SUBDUZIONE PROVOCHERA UN RILASCIO DI FLUIDI CHE AVRANNO UN ELEVATA CONCENRTAZIONE DI LILE E REE E BASSA CONCENTRAZIONE DI HFSE.

La crosta MORB della litosfera oceanica, scivolando lungo lo slab in subduzione, va incontro a metamorfismo. Vengono rilasciati dei fluidi che sono arricchiti in LILE e REE ed impoveriti in HFSE. Tali fluidi portano con se anche l impronta isotopica della crosta oceanica, che è caratterizzata da elevati rapporti 87 Sr/ 86 Sr e bassi rapporti 143 Nd/ 144 Nd rispetto ai Morb. Questi fluidi rilasciati metasomatizzano il mantello a quelle profondità e generano i basalti calcolacalini.