Presentazione. Compilando l'ultima scheda del programma si può richiedere gratuitamente una copia del CD -ROM

Documenti analoghi
Cenni di anatomia e fisiologia del corpo umano

Corso base per Volontari. L apparato cardio vascolare e respiratorio

ALBERO DECISIONALE. 1) Controllo dello stato di coscienza. 2) Controllo respiro

MAI COSA NON FARE. Mettere a repentaglio la propria sicurezza. Muovere l infortunato. Dare da bere

Fisiologia e Anatomia Fisiopatologia

PEDIATRIC BASIC LIFE SUPPORT

Direzione Didattica V Circolo di Caserta Don Lorenzo Milani. Il Corpo Umano. Classe 5^ A (A.S. 2015/2016)

Rianimazione Cardio Polmonare. di base

NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA

CENNI DI FISIOLOGIA UMANA

Dr Daio Benedini 1 ARRESTO CARDIO RESPIRATORIO. La rianimazione cardio-polmonare è una procedura di mantenimento temporaneo e

APPUNTI DI ANATOMIA UMANA

Dott.ssa LORENA FILIPPI Pediatra DISOSTRUZIONE VIE AEREE DA CORPO ESTRANEO

Apparato circolatorio

Apparato respiratorio

Il Trattamento Primario

CORSO BASE PER OPERATORI VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE

PBLS EVENTO MANTENERE LA CALMA

Dr. Mentasti Riccardo

Conferenza Regionale Misericordie Ufficio Formazione

IRC I C OM O UNI U T NI A T A BLS


ARRESTO CARDIACO B.L.S.

Concetti base di primo soccorso. Dr. Giuseppe Quarta Biologo

PARAMETRI VITALI. Brisa Valenza Infermiera IEO. Centro Universitario di Ricerca Virgilio Floriani

PBLSD SUPPORTO DI BASE DELLE FUNZIONI VITALI IN ETA PEDIATRICA E DEFIBRILLAZIONE PRECOCE

Croce Ro oce R ssa Italiana BLS Rianimazione cardiopolmonare base corso esecutori per personale laico

IL RESPIRO E IL CIRCOLO

PARAMETRI VITALI. Sono quei valori che rappresentano la funzionalità dell organismo e quindi esprimono le condizioni generali della persona.

Addetti al Primo Soccorso Basic Life Support

TRASPORTO SANITARIO SEMPLICE

APPARATO CIRCOLATORIO! Prof.ssa A. Biolchini Prof.ssa S. Di Giulio Prof. M. Montani

IL SISTEMA CIRCOLATORIO UMANO

I livello: Supporto delle Funzioni Vitali con Metodiche di base (BLS) 12 ore

Svenimento. malori. coperta SLACCIARE CINTURE E VESTITI VENTILARE TENERE SOTTO CONTROLLO IL RESPIRO. NON dare da bere. NON alzarlo rapidamente

Ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo. A cura di: Cinzia Amighetti

Cenni di Anatomia e Fisiologia

Terzo modulo. Rianimazione cardiopolmonare di base per la Comunità (BLS) secondo linee guida IRC

LIPOTIMIA o PRE-SINCOPE (Svenimento)

Apparato Muscolo-Scheletrico

Croce Rossa Italiana BLS. Rianimazione cardiopolmonare di base B L S. (linee-guida scientifiche ERC-ILCOR 2010)

IL PBLS-D. Deve essere praticato nei soggetti con una o più funzioni vitali compromesse

DOCENTE: ALBANESE VALERIA Corso Operatore Socio Sanitario anno 2015/2016 CRISI IPERTENSIVA

PBLS Lattante PBLS Bambino. Modulo 2 Lezione B Croce Rossa Italiana Emilia Romagna

P.B.L.S. Pediatric Basic Life Support. Sostegno di base delle funzioni vitali in età pediatrica. Secondo le linee guida 2007 della Regione Toscana

PBLS. Supporto di base delle funzioni vitali in età pediatrica. Secondo le linee scientifiche SIMEUP - IRC - ERC ILCOR 2005

GENERALITA ANATOMOFISIOPATOLOGIA. Dr. Antonio Timpone Dirigente Medico 118 PTS Tinchi Responsabile Sanitario provinciale C.R.I.

Funzioni principali. L apparato circolatorio Prof.ssa Silvia Recchia. Funzioni secondarie. Come è fatto...

Monitore Primo Soccorso Chiara Parola CRI Casciana Terme

La Circolazione ALESSIA JULIANO MAX RICCARDO 2^A TRIUGGIO

Anatomia e fisiologia Insufficienza cardiaca Arresto Cardiaco. Comitato Provinciale Trento - Formazione

Apparato Cardio Circol.

LIFE PEDIATRIC BASIC SUPPORT DEFIBRILLATION

S.V.T. Supporto vitale di base nel paziente traumatizzato

NOTE DI PRIMO INTERVENTO

APPARATO RESPIRATORIO. Modulo 1 Lezione 1 Croce Rossa Italiana Emilia Romagna

IRC Italian Resuscitation Council. NUOVE LINEE GUIDA PRIMO SOCCORSO BLS e BLSD

I.C. «Falcone- Catullo» di Pomigliano d Arco (NA)

ANATOMIA DELL ORECCHIO UMANO

IL CUORE 09/03/2011. Nella parte destra del cuore passa il sangue non ossigenato. Nella parte sinistra del cuore passa il sangue ATRIO SINISTRO

L EDUCAZIONE DEI CITTADINI: DOLORE TORACICO

Termine generale che indica qualsiasi lesione ai danni del cranio e del cervello

P-BLS Paediatric Basic Life Support. RegioneLombardia 2006

L apparato respiratorio. In movimento Marietti Scuola 2010 De Agostini Scuola S.p.A. Novara

Croce Rossa Italiana Trentino 2007 B.L.S PERSONALE LAICO LINEE GUIDA 2005 SEQUENZA B.L.S

ARRESTO CARDIACO NON TESTIMONIATO PAZIENTE ADULTO

PARAMETRI VITALI. Modulo 1 Lezione D Croce Rossa Italiana Emilia Romagna 12/03/12

CALDO E FREDDO COME CAUSA DI MALATTIA

APPARATO E PATOLOGIE CARDIOCIRCOLATORIE

Trauma toraco-addominale. Ver 0.1

UNIVERSITÀ DI FOGGIA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA DELLE PROFESSIONI SANITARIE IN INFERMIERISTICA SEDI DI FOGGIA - SAN SEVERO A.

FISIOLOGIA dell ALLENAMENTO. dai processi fisiologici alle metodiche di allenamento

L APPARATO CIRCOLATORIO

ALLERTARE PROTEGGERE INTERVENIRE

Traumi multipli CADUTE DALL ALTO - SCHIACCIAMENTO SE VOMITA

MISURAZIONE DEI SEGNI VITALI. INFERMIERA Silvia Passamani

Colpi Proibiti Le segrete tecniche mortali

L Associazione Scientifica CARDIO PULSAFETY in col aborazione con propone l evento formativo R GBY SENZA

Si tratta dell'apparato che provvede alla circolazione del sangue in tutto l'organismo, la cui importanza sta nelle funzioni che svolge: una funzione

SISTEMA SCHELETRICO. Il Sistema scheletrico è fatto delle ossa che formano e sostengono il nostro corpo.

GIORNATA DELLA SALUTE. Maranello, 7 Novembre 2010

FISIOLOGIA GENERALE - ESERCITAZIONE n. 2 9 Novembre 2016

Scienze 2002/2003. Classe 5 A - Cantini Simone 1

APPARATO RESPIRATORIO: quali sono le principali funzioni?

LA PERSONA TRAUMATIZZATA

Corso per volontari del soccorso

Perdite di sensi. Malori dovuti a disturbi. del Sistema Nervoso

APPARATO CIRCOLATORIO

Ostruzione dellevie Aeree (PAZIENTE PEDIATRICO)

Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria

PROGRAMMA DI ANATOMIA Classe 1 Sez. A Indirizzo odontotecnico Anno scolastico

L apparato locomotore comprende: Ossa; Articolazioni (con legamenti e capsule); I muscoli striati; I legamenti. Questo apparato ha funzione di

Art. 593 del Codice Penale

STRECHING ROUTINE E PREVENZIONE MAL DI SCHIENA

ANATOMIA E FISIO-PATOLOGIA L APPARATO RESPIRATORIO

IL BLS E LA VALUTAZIONE PRIMARIA

TRAUMA TORACICO ADDOMINALE CRANIO VERTEBRALE

Cellule tessuti e corpo in generale

VALUTARE LA COSCIENZA

Cosa sono gli organi di senso

Transcript:

Presentazione Questo corso è stato ideato dalla Sovrintendenza Medica Generale dell'inail e prodotto in collaborazione con la D.C.S.I.A. L'esperienza diretta sul campo in questi anni, da parte dei medici competenti dell'istituto, nell'espletamento dell'attività connessa all'informazione e alla formazione degli incaricati del Primo Soccorso, ha portato alla stesura del programma che potrà essere utilizzato da tutti i medici competenti, come ausilio didattico, nell'espletamento di tale delicato compito. Autori: F. Luisi - M.C. Casale - M.Gallo - A. Ossicini Compilando l'ultima scheda del programma si può richiedere gratuitamente una copia del CD -ROM Il Responsabile della Sovrintendenza dr. G. Cimaglia ttp://www.spp.unirc.it/corso/presentazione.htm

Il corpo umano Cenni di anatomia e fisiologia del corpo umano Pagina 1 di 1 L'apparato cardiocircolatorio L'apparato respiratorio L'apparato locomotore Il sistema nervoso La cute L'occhio e l'orecchio le://c:\windows\temp\triafcch.htm

http://www.spp.unirc.it/corso/indice.htm 09/12/02 Indice Presentazione Questo corso è stato strutturato in 3 moduli: il Primo Modulo tratta di normativa, organizzazione del primo soccorso, valutazione dell'organizzazione del primo soccorso, sicurezza, tutela e protezione del soccorritore; il Secondo Modulo fornisce dei cenni di anatomia e fisiologia del corpo umano, affronta lo scenario di un'emergenza sanitaria, trattando delle prime fasi del soccorso e delle alterazioni delle funzioni vitali; il Terzo Modulo tratta di interventi specifici di primo soccorso. E' possibile, tramite l'indice analitico, accedere alle singole diapositive.

Modulo II slide 1 Secondo modulo Cenni di anatomia e fisiologia del corpo umano; Lo scenario dell'emergenza sanitaria; Le prime fasi del soccorso; Le alterazioni delle funzioni vitali. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec001.htm

Modulo II slide 2 Il corpo umano Cenni di anatomia e fisiologia del corpo umano L'apparato cardiocircolatorio L'apparato respiratorio L'apparato locomotore Il sistema nervoso La cute L'occhio e l'orecchio ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec002.htm

Modulo II slide 3 Il corpo umano Il corpo umano è una macchina molto complessa, formata da specifiche parti organizzate e deputate ad un preciso compito. Le unità elementari sono costituite dalle cellule, le quali aggregate in tessuti formano gli organi. Più organi costituiscono i sistemi e gli apparati. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec003.htm

Modulo II slide 4 Il corpo umano I tessuti sono un insieme di cellule uguali per forma e funzioni. Ad esempio, il tessuto muscolare è formato da fibrocellule con forma e struttura simili, aventi tutte la capacità di contrarsi e determinare l'accorciamento del muscolo. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec004.htm

Modulo II slide 5 Il corpo umano Un insieme di tessuti diversi, strutturati in modo tale da espletare una stessa funzione, dà vita agli organi. Il rene, ad esempio, è un organo costituito da diversi tessuti, ognuno dei quali partecipa con la propria struttura e la propria particolare funzione, alla funzione emuntoria. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec005.htm

Modulo II slide 6 Il corpo umano Il sistema è un insieme di organi affini per struttura ed origine e deputati ad una stessa funzione. Il sistema nervoso, ad esempio, è composto dal cervello, dal midollo spinale e dai nervi, che regolano le funzioni di tutti gli altri organi del corpo umano. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec006.htm

Modulo II slide 7 Il corpo umano Un apparato è rappresentato da un insieme di organi che partecipano ad una stessa funzione, senza possedere una stessa origine né una organizzazione simile. Ad esempio, l'apparato respiratorio è un insieme di organi, con origine e organizzazione diversa (polmoni, trachea, cavità nasali, ecc.), che partecipano alla funzione respiratoria. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec007.htm

Modulo II slide 8 L'apparato cardiocircolatorio L'apparato cardiocircolatorio è costituito dal cuore e dai vasi sanguigni (arterie, vene e capillari), al cui interno circola il sangue che porta ossigeno e nutrimento a tutto il corpo, eliminando i prodotti di rifiuto. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec008.htm

Modulo II slide 9 L'apparato cardiocircolatorio Il cuore è un organo cavo, dotato di un tipo di muscolatura particolare, situato nel torace tra i due polmoni. Sommariamente presenta una faccia anteriore e una faccia posteriore, nelle quali si distinguono diversi vasi che originano dall'organo. Il cuore è l'organo principale dell'apparato cardiocircolatorio, nel quale svolge azione di pompa. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec009.htm

Modulo II slide 10 L'apparato cardiocircolatorio ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec010.htm

Modulo II slide 11 L'apparato cardiocircolatorio ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec011.htm

Modulo II slide 12 L'apparato cardiocircolatorio Il cuore è un organo al cui interno si distinguono quattro cavità. Le due cavità superiori sono rappresentate dall'atrio destro e dall'atrio sinistro. Le due cavità inferiori sono rappresentate dal ventricolo destro e dal ventricolo sinistro. Gli atri e i ventricoli omolaterali comunicano attraverso un sistema di valvole. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec012.htm

Modulo II slide 13 L'apparato cardiocircolatorio ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec013.htm

Modulo II slide 14 L'apparato cardiocircolatorio Dal cuore originano i vasi sanguigni che portano sangue ossigenato e prodotti nutritivi a tutto il corpo tramite le arterie, e riconducono al cuore, tramite le vene, il sangue con anidride carbonica e prodotti di rifiuto. Lo scambio dell'ossigeno e dell'anidride carbonica avviene a livello dei tessuti tramite la rete dei capillari. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec014.htm

Modulo II slide 15 L'apparato cardiocircolatorio ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec015.htm

Modulo II slide 16 L'apparato cardiocircolatorio I vasi sanguigni danno vita a due circuiti distinti: la piccola circolazione; la grande circolazione. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec016.htm

Modulo II slide 17 L'apparato cardiocircolatorio La piccola circolazione comincia dal ventricolo destro, dal quale si origina l'arteria polmonare. Questa si suddivide in due tronchi che vanno nei due polmoni ramificandosi in capillari. Questi confluiscono in vasi sempre più grandi, fino alle quattro vene polmonari che confluiscono all'atrio sinistro. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec017.htm

Modulo II slide 18 L'apparato cardiocircolatorio La grande circolazione comincia dall'arteria aorta, la quale tramite il letto arterioso si distribuisce a tutto il corpo. Le arterie si ramificano in capillari, i quali confluiscono nelle vene. Dal sistema venoso si originano le due vene cave che terminano nell'atrio destro. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec018.htm

Modulo II slide 19 L'apparato cardiocircolatorio ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec019.htm

Modulo II slide 20 L'apparato cardiocircolatorio Il sangue è mantenuto in moto, all'interno dell'apparato cardiocircolatorio, dal cuore che rappresenta l'organo propulsore. Il cuore, mediante le contrazioni del suo tessuto muscolare, spinge il sangue dagli atri ai ventricoli e da questi nelle arterie. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec020.htm

Modulo II slide 21 L'apparato cardiocircolatorio Il numero delle contrazioni del cuore in un minuto costituisce la frequenza cardiaca. Normalmente in un soggetto adulto la frequenza cardiaca varia dai 60 agli 80 battiti al minuto e può essere apprezzata con la rilevazione del polso. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec021.htm

Modulo II slide 22 L'apparato cardiocircolatorio La rilevazione del polso è una manovra che serve a percepire le pulsazioni di un'arteria, espressione dell'attività cardiaca. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec022.htm

Modulo II slide 23 L'apparato cardiocircolatorio L'ossigenazione ed il trasporto delle sostanze nutritive vengono garantite all'organismo da un'adeguata pressione della circolazione sanguigna, regolata da: contrazione e frequenza cardiaca; quantità di sangue presente in circolo; capacità dei vasi di regolare il loro diametro; corretto controllo del sistema nervoso. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec023.htm

Modulo II slide 24 L'apparato respiratorio L'apparato respiratorio è costituito da una serie di organi cavi che formano un canale di collegamento tra l'esterno, costituito dall'aria atmosferica, e l'interno del corpo. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec024.htm

Modulo II slide 25 L'apparato respiratorio L'apparato respiratorio risulta costituito da una serie di organi (naso, bocca, laringe, trachea, polmoni) il cui funzionamento è finalizzato alla respirazione, cioè alla ossigenazione del sangue e alla sua depurazione dall'anidride carbonica. Questi fenomeni si realizzano grazie alla ventilazione e alla diffusione. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec025.htm

Modulo II slide 26 L'apparato respiratorio La ventilazione è rappresentata dalla successione degli atti respiratori, attraverso cui l'aria atmosferica viene introdotta nei polmoni (inspirazione) e poi espulsa (espirazione). In un soggetto normale si osservano circa 16 atti respiratori al minuto. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec026.htm

Modulo II slide 27 L'apparato respiratorio L'inspirazione si realizza mediante la contrazione dei muscoli respiratori, la diminuzione della pressione intratoracica e la dilatazione dei polmoni. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec027.htm

Modulo II slide 28 L'apparato respiratorio L'espirazione si realizza mediante la distensione dei muscoli respiratori, l'aumento della pressione intratoracica e la contrazione dei polmoni. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec028.htm

Modulo II slide 29 L'apparato respiratorio La muscolatura che coadiuva la funzione respiratoria è costituita dal diaframma e dai muscoli intercostali. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec029.htm

Modulo II slide 30 L'apparato respiratorio Il processo di diffusione è rappresentato dallo scambio dei gas (ossigeno e anidride carbonica) a livello degli alveoli polmonari e dei tessuti del nostro organismo. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec030.htm

Modulo II slide 31 L'apparato respiratorio Diffusione alveolare. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec031.htm

Modulo II slide 32 L'apparato respiratorio Diffusione tissutale. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec032.htm

Modulo II slide 33 L'apparato locomotore L'apparato locomotore rappresenta l'impalcatura del nostro corpo, a cui conferisce forma e struttura. E' costituito dalle ossa, collegate tra loro per mezzo delle articolazioni, e dai muscoli che si inseriscono sulle ossa stesse. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec033.htm

Modulo II slide 34 L'apparato locomotore La funzione principale è quella del movimento, che avviene grazie alla contrazione muscolare, e allo spostamento delle ossa, collegate tra loro mediante le articolazioni. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec034.htm

Modulo II slide 35 L'apparato locomotore Il sistema scheletrico ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec035.htm

Modulo II slide 36 L'apparato locomotore Lo scheletro è la struttura di sostegno del corpo umano, costituita da 206 ossa. Le ossa forniscono un'impalcatura flessibile per i movimenti, fungono da punto di appoggio per i muscoli e sono conformate in modo tale da far correre in adiacenza arterie e nervi. Inoltre garantiscono la protezione di organi. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec036.htm

Modulo II slide 37 L'apparato locomotore Il sistema scheletrico è costituito dalle ossa che, sotto il profilo morfologico, possono essere classificate in: piatte (ad esempio le ossa del cranio); lunghe (ad esempio il femore); corte (ad esempio le vertebre). ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec037.htm

Modulo II slide 38 L'apparato locomotore Nello scheletro possiamo distinguere: cranio; spalle; arti superiori; gabbia toracica; colonna vertebrale; pelvi; arti inferiori. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec038.htm

Modulo II slide 39 L'apparato locomotore Il cranio ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec039.htm

Modulo II slide 40 L'apparato locomotore La colonna vertebrale ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec040.htm

Modulo II slide 41 L'apparato locomotore Gabbia Toracica ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec041.htm

Modulo II slide 42 L'apparato locomotore Spalla ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec042.htm

Modulo II slide 43 L'apparato locomotore Arto superiore ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec043.htm

Modulo II slide 44 L'apparato locomotore Pelvi ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec044.htm

Modulo II slide 45 L'apparato locomotore Arto inferiore ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec045.htm

Modulo II slide 46 L'apparato locomotore Le articolazioni sono strutture di connessione tra due o più ossa. Possono essere fisse, mobili o parzialmente mobili. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec046.htm

Modulo II slide 47 L'apparato locomotore IIl sistema muscolare ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec047.htm

http://www.spp.unirc.it/corso/sec048.htm 09/12/02 Modulo II slide 48 L'apparato locomotore Il sistema muscolare, grazie all'azione di impulsi nervosi, rende possibile il movimento, spostando le ossa.

http://www.spp.unirc.it/corso/sec049.htm 09/12/02 Modulo II slide 49 L'apparato locomotore I muscoli scheletrici sono quelli che fanno muovere le ossa; quelli lisci permettono la motilità di alcuni organi; quello cardiaco è tipico del cuore.

http://www.spp.unirc.it/corso/sec050.htm 09/12/02 Modulo II slide 50 Il sistema nervoso Il sistema nervoso è costituito dal Sistema Nervoso Centrale, dal Sistema Nervoso Periferico e dal Sistema Nervoso Autonomo. Esso coordina e regola la maggior parte delle attività del nostro organismo, mediante la fittissima rete di cellule (neuroni) di cui è composto.

Modulo II slide 51 Il sistema nervoso ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec051.htm

http://www.spp.unirc.it/corso/sec052.htm 09/12/02 Modulo II slide 52 Il sistema nervoso Il Sistema Nervoso Centrale è composto dall'encefalo (cervello, cervelletto e tronco encefalico) e dal midollo spinale. Nel cervello sono presenti aree funzionali diverse (sensitiva, motoria e sensoriale). Il cervello, tra l'altro, è sede della coscienza e del pensiero. Il cervelletto ed il midollo spinale coordinano le attività motorie.

Modulo II slide 53 Il sistema nervoso ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec053.htm

Modulo II slide 54 Il sistema nervoso ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec054.htm

http://www.spp.unirc.it/corso/sec055.htm 09/12/02 Modulo II slide 55 Il sistema nervoso Il sistema nervoso periferico è costituito dai nervi. Questi escono dal SNC recando alla periferia impulsi motori per i muscoli e impulsi secretori per le ghiandole. I nervi entrano nel SNC medesimo per portare impulsi sensitivi raccolti in periferia.

http://www.spp.unirc.it/corso/sec056.htm 09/12/02 Modulo II slide 56 Il sistema nervoso In base alle funzioni il sistema nervoso si può suddividere in: sistema della vita di relazione, costituito dai nervi motori, che determinano la contrazione muscolare, e dai nervi che raccolgono gli impulsi sensitivi e sensoriali; sistema della vita vegetativa (sistema nervoso autonomo).

http://www.spp.unirc.it/corso/sec057.htm 09/12/02 Modulo II slide 57 Il sistema nervoso Il sistema della vita vegetativa sovrintende alla funzione della muscolatura involontaria degli organi interni e delle ghiandole. Il sistema della vita vegetativa possiede un unico tipo di fibre.

http://www.spp.unirc.it/corso/sec058.htm 09/12/02 Modulo II slide 58 La cute La cute ha una superficie complessiva (nell'adulto) di circa 2 mq ed un peso di 15 Kg. La cute forma il rivestimento di tutto il corpo. A livello degli orifizi naturali continua con le mucose degli altri apparati.

http://www.spp.unirc.it/corso/sec059.htm 09/12/02 Modulo II slide 59 La cute La cute è costituita da tre strati: l'epidermide; il derma; l'ipoderma.

http://www.spp.unirc.it/corso/sec060.htm 09/12/02 Modulo II slide 60 La cute La cute ha diverse funzioni: azione di difesa nei confronti di potenziali aggressioni meccaniche, chimiche, fisiche e biologiche provenienti dall'esterno; termoregolazione, depurazione e sensibilità.

Modulo II slide 61 La cute ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec061.htm

http://www.spp.unirc.it/corso/sec062.htm 09/12/02 Modulo II slide 62 L'occhio L'occhio è l'organo di senso che raccoglie le informazioni su ciò che ci circonda e le invia all'encefalo, dove vengono elaborate in immagini. Il globo oculare è una sfera leggermente sporgente dal massiccio facciale. Sono visibili solo la pupilla, l'iride e la cornea, mentre il resto è contenuto nel cranio.

http://www.spp.unirc.it/corso/sec063.htm 09/12/02 Modulo II slide 63 L'occhio Il globo oculare è mantenuto in sede dalla muscolatura, la quale permette anche il movimento degli occhi.

Modulo II slide 64 L'occhio ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec064.htm

Modulo II slide 65 L'occhio Tutto ciò che ci circonda viene visto perché la luce entra negli occhi e colpisce la etina. La cornea ed il cristallino rifrangono la luce ed ogni punto luminoso di un oggetto iene impresso sulla retina, ove si forma un'immagine capovolta e più piccola. Da qui l'informazione viene mandata all'encefalo che la elabora in immagine. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec065.htm

Modulo II slide 66 L'occhio ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec066.htm

Modulo II slide 67 L'orecchio L'orecchio è l'organo di senso che ci permette di udire e di stare in equilibrio. E' suddiviso in orecchio esterno, orecchio medio e orecchio interno. L'orecchio medio e l'orecchio interno sono contenuti, con i loro delicati meccanismi, nel cranio. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec067.htm

Modulo II slide 68 L'orecchio Nel meccanismo dell'udito intervengono l'orecchio esterno, l'orecchio medio e l'orecchio interno. L'orecchio esterno è formato dal padiglione auricolare, dal condotto uditivo e dal timpano. Il suono viene condotto in questa struttura fino al timpano che è una membrana che vibra agli stimoli sonori. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec068.htm

Modulo II slide 69 L'orecchio Nell'orecchio medio vi è la catena degli ossicini (martello, incudine e staffa) i quali ricevono le vibrazioni dal timpano e le trasmettono all'orecchio interno. L'orecchio interno è una cavità ove è contenuta la coclea, all'interno della quale sono presenti cellule munite di ciglia, che rilevano le vibrazioni provenienti dall'orecchio medio e inviano il messaggio all'encefalo, ove avviene l'elaborazione in suoni. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec069.htm

Modulo II slide 70 L'orecchio Nell'orecchio interno sono anche contenuti i canali semicircolari ed il vestibolo, i quali sono gli organi che permettono di mantenere l'equilibrio. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec070.htm

Modulo II slide 71 L'orecchio ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec071.htm

Modulo II slide 72 Lo scenario di un'emergenza sanitaria La scena dell'emergenza; Le norme comportamentali. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec072.htm

Modulo II slide 73 La scena dell'emergenza L'arrivo sul posto; Gli aspetti psicologici del soccorso d'urgenza; La verifica delle condizioni d'intervento; La raccolta immediata delle informazioni. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec073.htm

Modulo II slide 74 Prima di arrivare sul posto occorrerà: La scena dell'emergenza prepararsi in funzione della chiamata; prevedere di portare con sé il minimo indispensabile; effettuare una rapida ricognizione dell'ambiente (pericolo di crolli, linee elettriche scoperte, ecc.). In caso di pericolo non eliminabile chiamare gli organismi competenti (es.vvff). Valutare la necessità di allontanare la vittima dal pericolo. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec074.htm

Modulo II slide 75 La scena dell'emergenza Per quanto riguarda gli aspetti psicologici dell'intervento, bisogna ricordare che la vittima di un incidente vede alterata anche la sua sfera emotiva, con reazioni intense, caratterizzate da: perdita di controllo; stato d'ansia; ostile reazione al soccorritore. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec075.htm

Modulo II slide 76 La scena dell'emergenza In questi casi sarà indispensabile mostrare sensibilità e buon senso, mantenendo sempre un comportamento calmo, gentile, franco e deciso. L'aiuto verrà offerto e non imposto, spiegando ciò che si sta facendo. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec076.htm

Modulo II slide 77 La scena dell'emergenza La verifica delle condizioni d'intervento prevede anche: la verifica dell'agibilità delle vie di accesso e di uscita; la verifica che i portoni o i cancelli restino aperti o che possano essere aperti agevolmente; il controllo e la possibilità di utilizzare le scale e l'ascensore. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec077.htm

Modulo II slide 78 La scena dell'emergenza Nella raccolta immediata delle informazioni bisognerà non basarsi solo sulle notizie fornite da altre persone. Si dovrà anche esaminare attentamente la situazione, non trascurando nessun particolare e non traendo conclusioni affrettate. Usare sempre il buon senso e ricavare dall'ambiente tutte le indicazioni possibili sulla dinamica dell'evento. Infine si dovrà tenere presente che la vittima non è sempre attendibile per la sua situazione psicologica. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec078.htm

Modulo II slide 79 Le norme comportamentali Nelle situazioni di emergenza sanitaria è importante avere delle conoscenze, pur se elementari, del primo soccorso. Per quanto riguarda le norme comportamentali, brevemente si può così schematizzare: che cosa fare; che cosa non fare. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec079.htm

Modulo II slide 80 Le norme comportamentali Per quanto riguarda il "Che cosa fare" bisognerà: allontanare i curiosi dalla vittima; mantenersi calmi ed agire con tranquillità; indossare i guanti in presenza di ; esaminare l'infortunato badando alla difficoltà o assenza di respiro, allo stato di coscienza, alla presenza di emorragie; esaminare il luogo per evidenziare eventuali altri pericoli. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec080.htm

Modulo II slide 81 Le norme comportamentali Per il "Che cosa non fare" bisognerà: non spostare l'infortunato, salvo necessità; non mettere seduta la persona incosciente; non somministrare bevande alla vittima se incosciente; non effettuare manovre rianimatorie improvvisate. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec081.htm

Modulo II slide 82 Le norme comportamentali Che cosa non fare non ricomporre fratture e lussazioni; non toccare le ustioni o rompere le bolle; non togliere corpi estranei che siano penetrati in profondità nell'occhio o che abbiano determinato emorragie in qualsiasi parte del corpo. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec082.htm

Modulo II slide 83 Le prime fasi del soccorso Le prime fasi del soccorso comprenderanno: la valutazione del paziente; la sequenza degli interventi (protocolli d'intervento). ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec083.htm

Modulo II slide 84 La valutazione del paziente La valutazione del paziente rappresenta il primo passo per affrontare tutte le manovre di soccorso ed ha lo scopo di identificare e correggere tutte le situazioni che minacciano la vita del paziente stesso. La valutazione è condizionata dalla natura dell'emergenza. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec084.htm

Modulo II slide 85 La valutazione del paziente Nella valutazione del paziente vittima di un incidente bisognerà sempre ricordare che la sua condizione è in continua evoluzione, positiva o negativa. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec085.htm

Modulo II slide 86 La valutazione del paziente Nelle prime fasi, per stabilire la priorità degli interventi, il soccorritore dovrà individuare: i disturbi che minacciano la sopravvivenza; le patologie che non rappresentano un problema di immediata urgenza. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec086.htm

Modulo II slide 87 La valutazione del paziente L'intervento prioritario del soccorritore andrà indirizzato, quindi, nei confronti degli organi ed apparati definiti vitali e delle loro rispettive funzioni. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec087.htm

Modulo II slide 88 La valutazione del paziente Questi organi e/o apparati sono: il sistema nervoso; l'apparato respiratorio; l'apparato cardiocircolatorio. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec088.htm

Modulo II slide 89 La valutazione del paziente Le rispettive funzioni vitali sono: lo stato di coscienza; la respirazione; la circolazione. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec089.htm

Modulo II slide 90 La sequenza degli interventi Dopo aver osservato la situazione e la posizione in cui si trova la vittima, il soccorritore valuterà lo stato di coscienza, cioè se la vittima risponde o meno alle domande o agli stimoli. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec090.htm

Modulo II slide 91 La sequenza degli interventi Va ricordato che: la coscienza è la consapevolezza di se stessi e dell'ambiente che ci circonda. Lo stato di coscienza può alterarsi in numerose situazioni come: traumi e malattie cerebrali; carente irrorazione sanguigna al cervello; intossicazioni. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec091.htm

Modulo II slide 92 La coscienza è alterata: in maniera lieve: La sequenza degli interventi nei disturbi dell'attenzione (da stanchezza); nell'apatia (per problemi psicologici); in maniera grave, con uno dei seguenti sintomi: sonnolenza, risvegli dopo stimoli forti e successiva ricaduta nel sonno; sopore, quando la persona non risponde anche dopo forti stimoli; coma. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec092.htm

Modulo II slide 93 La sequenza degli interventi Il coma è caratterizzato da: perdita della coscienza; scomparsa di tutti i riflessi; perdita di tutte le reazioni al dolore; emissione involontaria di feci ed urine. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec093.htm

Modulo II slide 94 La sequenza degli interventi La valutazione dello stato di coscienza viene effettuata chiamando il paziente e chiedendo "come va?"; se non risponde anche solo con l'apertura degli occhi, si toccherà il paziente sulle spalle con scuotimento lieve, si pizzicherà su un braccio o su una spalla, si stringerà la radice del naso. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec094.htm

Modulo II slide 95 La sequenza degli interventi Può essere utile osservare il colorito della pelle, normalmente roseo, che può assumere una tonalità pallida o bluastra, e misurare la temperatura corporea. Infine si potrà osservare anche la risposta della pupilla allo stimolo luminoso. Normalmente si restringe alla luce (miosi) e si allarga al buio (midriasi). ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec095.htm

Modulo II slide 96 La sequenza degli interventi Se la vittima non risponde ci troviamo di fronte ad un soggetto incosciente. In questo caso andrà instaurato un protocollo tipico con una serie d'interventi ben definiti. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec096.htm

Modulo II slide 97 La sequenza degli interventi Le manovre possono essere riassunte nel seguente modo: A=airway (vie aeree), e cioè assicurare la pervietà delle vie aeree; B=breathing (respiro), e cioè aiutare il soggetto a respirare (ventilare); C=circulation (circolazione), e cioè assicurare la circolazione corporea del sangue (massaggio cardiaco). ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec097.htm

Modulo II slide 98 La sequenza degli interventi Nel controllo della pervietà delle vie aeree bisognerà aprire il cavo orale e liberarlo da eventuali corpi estranei. Nei soggetti vittime di traumatismi si dovrà iperestendere il capo e tirare in alto ed in avanti la mandibola. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec098.htm

Modulo II slide 99 La sequenza degli interventi Per ottenere l'apertura delle vie aeree bisogna: sistemare la vittima in posizione supina, senza alcun oggetto sotto il capo; posizionare il palmo di una mano a piatto sulla fronte della vittima, facendo iperestendere il capo (rotazione anteroposteriore); sollevare il mento con le dita dell'altra mano. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec099.htm

Modulo II slide 100 La sequenza degli interventi ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec100.htm

Modulo II slide 101 La sequenza degli interventi Nel soggetto, vittima di un traumatismo, l'apertura della bocca dovrà ottenersi con la seguente manovra: posizionarsi dietro la vittima; afferrare con le dita lunghe di entrambe le mani la mandibola davanti ai lobi auricolari; spingere la mandibola in alto e in avanti. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec101.htm

Modulo II slide 102 La sequenza degli interventi Manovra per l'apertura della bocca ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec102.htm

Modulo II slide 103 La sequenza degli interventi La liberazione delle vie aeree da corpi estranei può avvenire: mediante colpi sul dorso e compressioni addominali; afferrando e sollevando la mandibola con una mano e rimuovendo il materiale estraneo presente nel cavo orale con l'altra. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec103.htm

Modulo II slide 104 La sequenza degli interventi ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec104.htm

Modulo II slide 105 La sequenza degli interventi Nell'ostruzione da corpi estranei può risultare utile anche la manovra di Heimlich, che consiste in: porsi dietro la vittima mettendo una mano chiusa a pugno sulla parte superiore dell'addome del paziente, tra l'ombelico ed il processo xifoideo, e con l'altra afferrando il pugno e tirando verso di sé. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec105.htm

Modulo II slide 106 La sequenza degli interventi La manovra di Heimlich in soggetto cosciente. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec106.htm

Modulo II slide 107 La sequenza degli interventi Successivamente al controllo della pervietà delle vie aeree si passa al controllo della presenza e dell'efficacia della respirazione spontanea. Si possono avere due situazioni: respiro assente; respiro presente. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec107.htm

Modulo II slide 108 La sequenza degli interventi La respirazione: serve all'organismo per approvvigionarsi di ossigeno ed eliminare anidride carbonica; normalmente si effettua a bocca chiusa, attraverso il naso; è silenziosa, regolare e non richiede sforzi; ha una frequenza di 14-20 atti al minuto. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec108.htm

Modulo II slide 109 Le alterazioni della respirazione sono: alterazioni della frequenza: La sequenza degli interventi tachipnea (respirazione accelerata) provocata da sforzi fisici, febbre etc.; bradipnea (respirazione rallentata) che si ha nel sonno e nelle affezioni cerebrali. alterazioni del ritmo e della profondità: superficiale e accelerata nelle fratture toraciche; profonda e lenta dopo l'ingestione di sonniferi. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec109.htm

Modulo II slide 110 La sequenza degli interventi La persona affetta da problemi respiratori può accusare: fame d'aria; tosse; difficoltà respiratoria (dispnea). ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec110.htm

Modulo II slide 111 La sequenza degli interventi Ogni respiro è composto da inspirazione ed espirazione. La presenza dell'attività respiratoria si verifica: appoggiando una mano sul torace; appoggiando un vetro o uno specchio sulla bocca. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec111.htm

Modulo II slide 112 La sequenza degli interventi Nella valutazione della respirazione il soccorritore dovrà: porsi a lato del capo della vittima; appoggiare un orecchio alla bocca della vittima e guardare il suo torace; valutare la presenza di rumori respiratori e osservare il movimento di torace e addome. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec112.htm

Modulo II slide 113 La sequenza degli interventi ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec113.htm

Modulo II slide 114 La sequenza degli interventi L'assenza della respirazione può essere dovuta alla presenza di corpi estranei, per cui si renderà necessario procedere alle manovre, già descritte, per la rilevazione e la rimozione dei corpi medesimi. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec114.htm

Modulo II slide 115 La sequenza degli interventi In caso di assenza del respiro, il soccorritore dovrà osservare il colorito della pelle, delle labbra, del letto ungueale, per la individuazione di eventuale. Dopo la rimozione di eventuali corpi estranei, se la respirazione non riprende spontaneamente, si procederà alla respirazione artificiale. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec115.htm

Modulo II slide 116 La sequenza degli interventi Se il respiro è presente si dovrà: verificare i movimenti respiratori a carico di addome e torace; controllare la frequenza ed il tipo degli atti respiratori; individuare eventuali rumori respiratori; individuare traumi toracici. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec116.htm

Modulo II slide 117 La sequenza degli interventi Dopo la valutazione della respirazione si procederà al controllo dell'efficacia della funzione cardiocircolatoria. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec117.htm

Modulo II slide 118 La sequenza degli interventi L'attività cardiaca è data dal riempimento (diastole) e contrazione (sistole) del muscolo cardiaco che assicura l'attività circolatoria a tutto l'organismo. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec118.htm

Modulo II slide 119 La sequenza degli interventi L'attività cardiaca può essere valutata con la rilevazione: del battito cardiaco (appoggiando un orecchio al centro del torace o utilizzando un fonendoscopio o rilevando i polsi); della pressione arteriosa (utilizzando uno ). I polsi più usati sono quello carotideo e quello radiale. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec119.htm

Modulo II slide 120 La sequenza degli interventi Il polso è una dilatazione dell'arteria che si rigonfia momentaneamente al passaggio dell'onda sanguigna, dovuta alla contrazione cardiaca. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec120.htm

Modulo II slide 121 La sequenza degli interventi I polsi più importanti per la rilevazione sono: il radiale; il carotideo; il brachiale. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec121.htm

Modulo II slide 122 La sequenza degli interventi Una volta percepito il polso, si contano le pulsazioni (o battiti) per 15 secondi e poi si moltiplica per 4. In presenza di un polso irregolare il controllo va prolungato per un minuto intero. La frequenza è data dal numero di pulsazioni in un minuto. Normalmente in un adulto le pulsazioni sono 70-80 al minuto. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec122.htm

Modulo II slide 123 La sequenza degli interventi Alterazioni della frequenza cardiaca sono: tachicardia (frequenza maggiore di 120 battiti al minuto), che può essere causata da sforzi; bradicardia (frequenza minore di 50 battiti al minuto), che può essere fisiologica negli atleti. Alterazioni del ritmo (sequenza irregolare) sono dovute a patologie cardiache. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec123.htm

Modulo II slide 124 La sequenza degli interventi La pressione arteriosa è la pressione con cui il sangue scorre nelle arterie e dipende: dall'energia della contrazione cardiaca; dalla resistenza del sistema circolatorio. La pressione arteriosa si registra in millimetri di mercurio (mmhg) e i valori normali sono di 120 per la sistolica e 70 per la diastolica, con possibilità di variazioni individuali di circa 10-20 mmhg. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec124.htm

Modulo II slide 125 La sequenza degli interventi Nella palpazione del polso carotideo il soccorritore dovrà: porsi a lato del capo del paziente; individuare il margine superiore del pomo d'adamo con il dito indice; scivolare con le dita nello spazio tra il pomo d'adamo e i muscoli del collo e premere per almeno 5 secondi. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec125.htm

Modulo II slide 126 La sequenza degli interventi Se le pulsazioni carotidee sono assenti si dovrà: iniziare con la rianimazione cardiaca; controllare l'eventuale ripresa; continuare con le manovre fino alla ripresa dell'attività cardiaca o all'arrivo di personale qualificato. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec126.htm

Modulo II slide 127 La sequenza degli interventi In caso di pulsazioni carotidee presenti si dovrà: controllare la frequenza del battito cardiaco; ricercare la presenza di pallore, cute fredda, colorito cianotico, sudorazione; controllare e mantenere le funzioni vitali. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec127.htm

Modulo II slide 128 La posizione laterale di sicurezza Nel caso di un paziente incosciente, ma con attività respiratoria, si dovrà far assumere a quest'ultimo la posizione laterale di sicurezza. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec128.htm

Modulo II slide 129 La posizione laterale di sicurezza La posizione laterale di sicurezza 1- Flettere la gamba dalla parte del soccorritore; 2 - Posizionare la mano dell'infortunato sotto il gluteo dello stesso lato; 3 - Ruotare lentamente sul fianco l'infortunato, dalla parte del soccorritore. Infine estendere il capo all'indietro, con il viso al pavimento e mettere l'altra mano sotto la guancia (vedi diapositiva precedente). ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec129.htm

Modulo II slide 130 La posizione laterale di sicurezza Si utilizza la posizione laterale di sicurezza, per esempio, in caso di folgorazione, intossicazione, avvelenamento, colpo di calore. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec130.htm

Modulo II slide 131 La sequenza degli interventi Nei pazienti coscienti, vittime di incidenti, andrà valutato l'effettivo grado della coscienza, la funzione respiratoria (colorito delle mucose, frequenza e tipo di atti respiratori, rumori respiratori) e la efficacia della circolazione sanguigna (frequenza e ritmo cardiaco, colorito di cute e mucose). ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec131.htm

Modulo II slide 132 Le alterazioni delle funzioni vitali Le alterazioni delle funzioni vitali comprendono: lo stato di incoscienza; l'insufficienza respiratoria; l'arresto cardiorespiratorio. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec132.htm

Modulo II slide 133 Lo stato di coscienza La coscienza è una funzione superiore del sistema nervoso centrale, che ci permette di essere consapevoli di noi stessi e dell'ambiente che ci circonda. Tale funzione è sensibilissima anche alla minima riduzione dell'apporto di ossigeno. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec133.htm

Modulo II slide 134 Lo stato di coscienza Lo stato d'incoscienza può insorgere in maniera immediata e con sintomi superficiali, che via via si aggravano; si possono associare deficit neurologici. E' importantissimo agire sulle complicanze che ne derivano. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec134.htm

Modulo II slide 135 Lo stato di coscienza Il soccorritore dovrà porre molta attenzione alle seguenti conseguenze: perdita dei riflessi nervosi; perdita del tono muscolare; alterazione del respiro. Abbiamo già visto in precedenza come si procede nella valutazione dello stato di coscienza. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec135.htm

Modulo II slide 136 L'insufficienza respiratoria L'insufficienza respiratoria rappresenta l'alterazione di una o più fasi della respirazione con conseguente anomalo apporto di ossigeno all'organismo ed anomala eliminazione di anidride carbonica. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec136.htm

Modulo II slide 137 L'insufficienza respiratoria L'insufficienza respiratoria riconosce come cause: malattie polmonari; patologie cardiocircolatorie; malattie del sistema nervoso centrale; patologie traumatiche del capo e del torace; avvelenamenti da gas; folgorazione; ostruzione delle vie aeree. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec137.htm

Modulo II slide 138 L'insufficienza respiratoria I segni e i sintomi sono: ; stato d'ansia; tachicardia;. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec138.htm

Modulo II slide 139 L'arresto cardiorespiratorio L'arresto cardiorespiratorio è senza dubbio la situazione più drammatica per un soccorritore. La rianimazione cardio-polmonare prevede due distinte manovre, che devono essere integrate durante l'azione dei soccorritori (possibilmente due): la respirazione artificiale e il massaggio cardiaco esterno. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec139.htm

Modulo II slide 140 L'arresto cardiorespiratorio Quando non si è in possesso degli idonei mezzi per la respirazione artificiale si procede con la ventilazione bocca a bocca o con barriere protettive (pocket mask, barriere facciali). ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec140.htm

Modulo II slide 141 L'arresto cardiorespiratorio Nella ventilazione bocca a bocca il soccorritore dovrà: porsi al lato del paziente, stringere il naso del paziente, iperestendere il capo e con l'altra mano completare l'operazione sul mento, aprendo la bocca; inspirare e porre le labbra intorno alla bocca della vittima e insufflare con decisione per due secondi ed osservare se il torace si muove. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec141.htm

Modulo II slide 142 L'arresto cardiorespiratorio Nella ventilazione bocca a bocca è necessario ripetere la manovra 10/12 volte al minuto. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec142.htm

Modulo II slide 143 L'arresto cardiorespiratorio Il massaggio cardiaco è invece la manovra rianimatoria che cerca di ripristinare, artificialmente, la compromessa funzione di pompa del cuore. Esso determina il ritmico riempimento e svuotamento del cuore, grazie ad una compressione esercitata sulla gabbia toracica. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec143.htm

Modulo II slide 144 L'arresto cardiorespiratorio Nel massaggio cardiaco esterno il soccorritore dovrà: individuare il punto di compressione (due dita sopra la punta dello sterno); assumere la corretta posizione: - inginocchiarsi vicino alla vittima (ginocchia che toccano il torace della vittima); - portarsi con le spalle sopra lo sterno del paziente; - tenere le braccia rigide senza mai piegare i gomiti. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec144.htm

Modulo II slide 145 L'arresto cardiorespiratorio Il punto di nel cardiaco compressione massaggio ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec145.htm

Modulo II slide 146 L'arresto cardiorespiratorio La corretta posizione nel massaggio cardiaco ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec146.htm

Modulo II slide 147 L'arresto cardiorespiratorio Dopo aver assunto la corretta posizione il soccorritore dovrà: porre una mano sul punto di compressione appoggiando la parte del palmo vicino al polso e tenendo sollevato il resto; appoggiare l'altra mano sul dorso della prima; comprimere il torace della vittima appoggiandosi sopra e trasmettendo il peso del proprio corpo tramite le braccia rigide. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec147.htm

Modulo II slide 148 L'arresto cardiorespiratorio La compressione deve determinare l'abbassamento dello sterno di almeno 4-5 cm, altrimenti è inefficace. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec148.htm

Modulo II slide 149 L'arresto cardiorespiratorio La durata della compressione deve essere immediata ed ugualmente il rilascio. La frequenza deve essere di 50-60 compressioni al minuto. Il massaggio cardiaco può essere compiuto da uno o due soccorritori. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec149.htm

Modulo II slide 150 L'arresto cardiorespiratorio Nel caso di due soccorritori: il rapporto compressioni/ventilazioni sarà di 5:1 e con frequenza di 50-60 compressioni per minuto; durante il massaggio verificarne l'efficacia con la ricerca dei polsi: invertire i compiti dei soccorritori in caso di stanchezza; controllare l'eventuale ripresa della circolazione per 5 secondi, dopo 1 minuto e ogni 5 minuti; continuare fino all'arrivo di soccorsi qualificati o alla ripresa dell'attività cardiorespiratoria. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec150.htm

Modulo II slide 151 Nel caso di un soccorritore: L'arresto cardiorespiratorio iniziare la manovra con due insufflazioni; in caso di polso autonomo continuare ad insufflare 12 volte al minuto; in assenza di polso il rapporto compressioni/insufflazioni sarà di 15:2; verificare i polsi ogni 4 cicli completi; interrompere la manovra solo in caso di ripresa dell'attività cardiorespiratoria o all'arrivo dei soccorsi. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec151.htm

Modulo II slide 152 Emergenze: Classificazione delle patologie più frequenti - angina, avvelenamento, coma, convulsioni, crisi ipoglicemica o iperglicemica nel diabete mellito, emorragia grave, folgorazione,, infarto, insufficienza respiratoria, shock, trauma cranico, trauma toracico, traumi gravi della colonna, ustioni estese; Urgenze poco differibili: - colpo di calore, emorragie contenibili, ferite profonde, fratture del bacino, svenimenti; Urgenze relativamente differibili: - ferite poco profonde, fratture degli arti, traumi osteomiotendinei, ustioni circoscritte. ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec152.htm

Modulo II slide 153 Le posizioni di sicurezza Supina a gambe sollevate (svenimenti e collassi); Supina (traumi osteo-articolari, patologie cerebrali, lesioni addominali); Semi seduta (lesioni del torace, infarto); Laterale o di sicurezza (coma e gravi traumatismi). ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec153.htm

Modulo II slide 154 Le posizioni di sicurezza ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec154.htm

Modulo II slide 155 Le posizioni di sicurezza ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec155.htm

Modulo II slide 156 Le posizioni di sicurezza La posizione laterale di sicurezza ttp://www.spp.unirc.it/corso/sec156.htm