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REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL 867 09/12/2014 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 20898 DEL 02/12/2014 STRUTTURA PROPONENTE Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI Prot. n. del OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: D.lgs. 183/2003 e s.m.i. D.lgs. 152/2006 e s.m.i. Approvazione dello Schema di raccolta e di gestione dei rifiuti e dei residui del carico prodotti dalle navi nei porti del Lazio. (CRESCENZI ROBERTO) (CRESCENZI ROBERTO) (F. TOSINI) (M. MANETTI) L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE ASSESSORATO PROPONENTE POLITICHE DEL TERRITORIO, MOBILITA, RIFIUTI (Civita Michele) L'ASSESSORE DI CONCERTO IL DIRETTORE L' ASSESSORE IL DIRETTORE L' ASSESSORE ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: Data dell' esame: PER COPERTURA FINANZIARIA: IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO con osservazioni senza osservazioni SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione 04/12/2014 - prot. 878 ISTRUTTORIA: IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE

Oggetto: D.lgs. 183/2003 e s.m.i. D.lgs. 152/2006 e s.m.i. Approvazione dello Schema di raccolta e di gestione dei rifiuti e dei residui del carico prodotti dalle navi nei porti del Lazio. LA GIUNTA REGIONALE SU PROPOSTA dell Assessore alle Politiche del territorio, Mobilità, Rifiuti Lo Statuto della Regione Lazio. la Legge Regionale del 20 novembre 2001, n. 25, Norme in materia di programmazione, bilancio e contabilità della Regione. la Legge Regionale del 18 febbraio 2002, n. 6, e successive modificazioni, Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale. la Legge Regionale 30 Dicembre 2013, n. 14 Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2014-2016. la Legge Regionale 30 dicembre 2013 n. 13, Legge di stabilità regionale 2014. la Direttiva 2008/98/CE contenente misure volte a proteggere l ambiente e la salute umana prevenendo o riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti, riducendogli impatti complessivi dell uso delle risorse e migliorandone l efficacia. la Direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente. la Direttiva 2000/59/CE del 27 novembre 2000 relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi e i residui del carico così come modificata dalla Direttiva 2002/84/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 novembre 2002, dalla Direttiva 2007/71/CE della Commissione del 13 dicembre e dal Regolamento (CE) n. 1137/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2008. il Decreto Legislativo 24 giugno 2003, n. 182, Attuazione della direttiva 2000/59/CE relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi ed i residui del carico. il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale e s.m.i.. il Decreto Ministeriale del 29 gennaio 2007 di emanazione di linee guida per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili per le attività elencate nell allegato I del D.lgs. 59/05, ora allegato VIII alla parte seconda del D.lgs. 152/2006 e s.m.i.. Regio Decreto 30 marzo 1942, n. 327 Codice della navigazione.

Decreto del Presidente della Repubblica 15 febbraio 1952, n. 328 Regolamento per l esecuzione del Codice della Navigazione e s.m.i.. la Legge 28 gennaio 1994, n. 84 Riordino della legislazione in materia portuale e s.m.i.. il Decreto Ministeriale 14 novembre 1994 Identificazione dei servizi di interesse generale nei porti da fornire a titolo oneroso all'utenza portuale. il Decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche. la Convenzione MarPol 73/78 relativa alla Prevenzione dell inquinamento marino causato da navi. la Legge Regionale 9 luglio 1998, n. 27 recante Disciplina regionale della gestione dei rifiuti e successive modificazioni. la Deliberazione del Consiglio Regionale del Lazio del 13.03.2009, n. 63 Approvazione in coerenza con il Piano di Gestione dei Rifiuti della Regione Lazio del Piano di raccolta e gestione dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico del Porto di Civitavecchia. il Piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio, approvato con deliberazione Consiliare n.14 del 18 gennaio 2012. la Guida ai Rifiuti Portuali del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 15 luglio 2014. la circolare del Ministero dell Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare prot. 13973 del 16/06/2009 relativo al D.lgs. 182/2003. PRESO ATTO che: - con il D.lgs. n. 182 del 24 giugno 2003 l Italia ha recepito la direttiva comunitaria 2000/59/CE relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico. L obiettivo del decreto è ridurre gli scarichi in mare, in particolare quelli illeciti, dei rifiuti e dei residui del carico prodotti dalle navi che utilizzano porti situati nel territorio dello Stato, nonché di migliorare la disponibilità e l utilizzo degli impianti portuali di raccolta per i suddetti rifiuti e residui. In particolare, ai sensi dell art. 5 del D.lgs. 182/2003, relativamente ai porti dello Stato in cui è competente l Autorità portuale, la stessa Autorità è tenuta, previa consultazione delle parti interessate e, in particolare, degli enti locali, dell ufficio di sanità marittima e degli operatori dello scalo, ad elaborare un Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico. L Autorità portuale è tenuta altresì a dare immediata comunicazione del Piano alla Regione competente per territorio che valuta ed approva lo stesso piano, integrandolo, per gli aspetti relativi alla gestione, con il piano regionale di gestione dei rifiuti di cui all art. 199 del D.lgs. 152/2006). - Nei porti in cui l Autorità competente è l Autorità marittima, le prescrizioni di cui al comma 1 del medesimo articolo 5 sono adottate, d intesa con la regione competente, con ordinanza che costituisce piano di raccolta. In tali porti spetta alla regione provvedere anche alla

predisposizione dello studio di cui al comma 2 dell articolo 5 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, nonché alla acquisizione di ogni altra valutazione di compatibilità ambientale inerente al piano di raccolta I Piani di cui trattasi devono essere predisposti sulla base delle prescrizioni contenute nell allegato I al citato D.lgs. 182/2003. CONSIDERATO che le Autorità Marittime del Lazio hanno trasmesso i piani portuali e la Regione ha espresso l intesa sui medesimi secondo lo schema successivo: Porto Autorità Marittima Trasmissione Piano Intesa/Approvazione Regione Lazio Roma - Ostia Lido CP Fiumicino 9234 del 17/03/2009 345/SP del 01/04/2009 Formia CP Gaeta 9778 del 01/06/2009 342/SP del 01/04/2009 Ventotene CP Gaeta 9778 del 01/06/2009 342/SP del 01/04/2009 Ponza CP Gaeta 9778 del 01/06/2009 342/SP del 01/04/2009 Scauri CP Gaeta 9778 del 01/06/2009 342/SP del 01/04/2009 Anzio CP Anzio 1134 del 12/02/2009 344/SP del 01/04/2009 Nettuno CP Anzio 1134 del 12/02/2009 344/SP del 01/04/2009 Rio Martino CP Anzio 1134 del 12/02/2009 344/SP del 01/04/2009 Riva di Traiano DM Civitavecchia 7197 del 08/04/2009 343/SP del 01/04/2009 Santa Marinella DM Civitavecchia 7198 del 08/04/2009 343/SP del 01/04/2009 Civitavecchia DM Civitavecchia 430 del 14/01/2009 DCR 63 del 13/03/2009 Terracina CP Terracina 335 del 13/01/2009 29569 del 06/03/2009 San Felice Circeo CP Terracina 335 del 13/01/2009 29569 del 06/03/2009 Sperlonga CP Terracina 335 del 13/01/2009 29569 del 06/03/2009 Porto Badino CP Terracina 335 del 13/01/2009 29569 del 06/03/2009 Foce Sisto CP Terracina 335 del 13/01/2009 29569 del 06/03/2009 Gaeta DM Civitavecchia Fiumicino DM Civitavecchia 13618 del 20/10/2014 PRESO ATTO che la Capitaneria di Porto di Gaeta con Ordinanza n. 76/04 ha disciplinato la raccolta di rifiuti da bordo delle navi che sostano nei porti ed approdi e nelle rade adiacenti il Compartimento Marittimo di Gaeta. PRESO ATTO altresì che è in corso di approvazione il Piano di gestione dei rifiuti per il Porto e la rada di Fiumicino. RITENUTO in virtù del tempo trascorso e delle modifiche normative intervenute e al fine di predisporre gli atti necessari per l esperimento delle gare ad evidenza pubblica per l affidamento dei servizi di gestione dei rifiuti dei porti, adottare uno schema unico del piano che permetta alle Autorità marittime competenti di aggiornare quello già presentato. RICHIAMATO che il medesimo piano persegue le seguenti finalità: a) garantire la tutela ambientale e paesaggistica delle aree portuali;

b) attuare il D.lgs. 182/03 e s.m.i., al fine dell espletamento del bando di gara per la gestione dei rifiuti, da parte delle Autorità competenti, come previsto dall art. 4, comma 5 dello stesso decreto; c) favorire la raccolta ed il corretto smaltimento dei rifiuti, non pericolosi e pericolosi, prodotti d) nell ambito delle aree portuali; e) favorire la raccolta differenziata e l effettivo recupero dei rifiuti riciclabili, prodotti negli ambiti portuali; f) promuovere e sostenere una diffusa coscienza ambientale degli operatori marittimi sulla corretta gestione dei rifiuti prodotti nell ambito delle aree portuali. RICHIAMATO l Allegato I all art. 5 del D.lgs. 182/2003 Prescrizioni relative al piano di raccolta e di gestione dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico che riguarda tutte le categorie di rifiuti prodotti dalle navi e di residui del carico provenienti dalle navi che approdano in via ordinaria nel porto ed è elaborato tenendo conto delle dimensioni dello scalo e della tipologia delle unità che vi approdano. Detto piano comprende: a) la valutazione del fabbisogno di impianti portuali di raccolta in relazione alle esigenze delle navi che approdano in via ordinaria nel porto; b) la descrizione della tipologia e della capacità degli impianti portuali di raccolta; c) l'indicazione dell'area portuale riservata alla localizzazione degli impianti di raccolta esistenti ovvero dei nuovi impianti eventualmente previsti dal piano, nonché l'indicazione delle aree non idonee; d) la descrizione dettagliata delle procedure di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico; e) la stima di massima dei costi degli impianti portuali di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico, compresi quelli relativi al trattamento e allo smaltimento degli stessi, ai fini della predisposizione del bando di gara; f) la descrizione del sistema per la determinazione delle tariffe; g) le procedure per la segnalazione delle eventuali inadeguatezze rilevate negli impianti portuali di raccolta; h) le procedure relative alle consultazioni permanenti con gli utenti dei porti, con i gestori degli impianti di raccolta, con gli operatori dei terminali di carico e scarico e dei depositi costieri e con le altre parti interessate; i) la tipologia e la quantità dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico ricevuti e gestiti; l) la sintesi della pertinente normativa e delle formalità per il conferimento; m) l'indicazione di una o più persone responsabili dell'attuazione del piano; n) le iniziative dirette a promuovere l'informazione agli utenti del porto al fine di ridurre i rischi di inquinamento dei mari dovuto allo scarico in mare dei rifiuti ed a favorire forme corrette di raccolta e trasporto; o) la descrizione, se del caso, delle attrezzature e dei procedimenti di pretrattamento effettuati nel porto; p) la descrizione delle modalità di registrazione dell'uso effettivo degli impianti portuali di raccolta; q) la descrizione delle modalità di registrazione dei quantitativi dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico conferiti; r) la descrizione delle modalità di smaltimento dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico. l Allegato denominato Schema di raccolta e di gestione dei rifiuti e dei residui del carico prodotti dalle navi nei porti del Lazio parte integrante del presente atto.

PRESO ATTO che lo Schema medesimo è stato redatto in conformità al vigente Piano di gestione dei rifiuti del Lazio. PRESO ATTO che lo Schema contiene anche le indicazioni per la realizzazione delle infrastrutture necessarie per la gestione dei rifiuti nel porto. RITENUTO pertanto di procedere, ai sensi del comma 2 dell art. 5 del D.lgs. 182/2003 all approvazione del citato schema di Piano. PRESO ATTO che successivamente l Area Ciclo Integrato Rifiuti provvederà: a trasmettere lo schema alle Autorità Marittime interessate al fine di acquisire la proposta completa delle notizie relative all aggiornamento del piano alle necessità dei porti di competenza. a procedere, ove necessario, alle valutazioni di cui al comma 2 dell art. 5 del D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357 - Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche. alla redazione del bando di gara per l affidamento del servizio che potrà essere esperito per singolo porto o per gruppi di porti di competenza della medesima Autorità Marittima. per le considerazioni espresse in premessa che integralmente si richiamano D E L I B E R A Di procedere, ai sensi del comma 2 dell art. 5 del D.lgs. 182/2003 all approvazione dello Schema di raccolta e di gestione dei rifiuti e dei residui del carico prodotti dalle navi nei porti del Lazio, allegato al presente atto. Le strutture regionali competenti provvederanno: a trasmettere lo schema alle Autorità Marittime interessate al fine di acquisire la proposta completa delle notizie relative all aggiornamento del piano alle necessità dei porti di competenza. a procedere, ove necessario, alle valutazioni di cui al comma 2 dell art. 5 del D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357 - Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche. alla redazione del bando di gara per l affidamento del servizio che potrà essere esperito per singolo porto o per gruppi di porti di competenza della medesima Autorità Marittima. La presente Deliberazione è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sul sito web della Regione (www.regione.lazio.it) e sarà notificata alla Autorità Portuale Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta ed alle Capitanerie di Porto del Lazio per quanto di competenza. Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il su esteso schema di deliberazione che risulta approvato all unanimità.