REGOLAMENTO POLIZIA MORTUARIA APPROVATO CON DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE N. 39 DEL 27/07/2010



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REGOLAMENTO POLIZIA MORTUARIA APPROVATO CON DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE N. 39 DEL 27/07/2010 MODIFICATO CON DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE N. 17 DEL 07/08/2014

INDICE TITOLO I Capo I Disposizioni Generali Art. 1 - Oggetto Pag. 6 Art. 2 - Competenze Pag. 6 Art. 3 - Responsabilità Pag. 6 Art. 4 - Servizi gratuiti e a pagamento.. Pag. 6 Art. 5 - Atti a disposizione del pubblico Pag. 7 Capo II Depositi di osservazione e obitori Art. 6 - Depositi di osservazione ed obitori. Pag. 8 Capo III Feretri Art. 7 - Deposizione della salma nel feretro. Pag. 9 Art. 8 - Verifica e chiusura feretri Pag. 9 Art. 9 - Feretri per inumazione, tumulazione, cremazione e trasporti. Pag. 9 Art. 10 - Fornitura gratuita di feretri.. Pag. 9 Art. 11 - Piastrina di riconoscimento. Pag. 10 Capo IV Trasporti Funebri Art. 12 - Modalità del trasporto e percorso Pag. 11 Art. 13 - Trasporti Funebri Pag. 11 Art. 14 - Trasporto a carico del Comune Pag. 11 Art. 15 - Orario dei trasporti Pag. 11 Art. 16 - Norme generali per i trasporti Pag. 12 Art. 17 - Riti religiosi. Pag. 12 Art. 18 - Trasferimento di salme senza funerale.pag. 12 Art. 19 - Morti per malattie infettive-diffusive o portatori di radioattività Pag. 12 Art. 20 - Trasporto per e da altri Comuni per seppellimento o cremazione.. Pag. 13 Art. 21 - Trasporto in luogo diverso dal cimitero Pag. 13 Art. 22 - Trasporti all estero o dall estero.pag. 13 Art. 23 - Trasporto di ceneri e resti Pag. 13 Art. 24 - Rimessa delle autofunebri e sosta autofunebri di passaggio.. Pag. 14

TITOLO II CIMITERI Capo I Cimiteri Art. 25 - Elenco Cimiteri.. Pag. 15 Art. 26 - Disposizioni generali Vigilanza Pag. 15 Art. 27 - Reparti speciali nei cimiteri. Pag. 15 Art. 28 - Ammissione nei cimiteri.. Pag. 16 Capo II Disposizioni Generali e Planimetria Art. 29 - Disposizioni generali e planimetria Pag. 17 Art. 30 - Planimetria. Pag. 17 Capo III Inumazione e Tumulazione Art. 31 - Inumazione. Pag. 18 Art. 32 - Numerazione delle sepolture Pag. 18 Art. 33 - Tumulazione.. Pag. 18 Art. 34 - Deposito provvisorio Pag. 19 Capo IV Esumazioni ed estumulazioni Art. 35 - Esumazioni ordinarie Pag. 20 Art. 36 - Avvisi di scadenza per esumazioni ordinarie Pag. 20 Art. 37 - Esumazione straordinaria Pag. 20 Art. 38 - Estumulazioni Pag. 21 Art. 39 - Raccolta delle ossa.. Pag. 22 Art. 40 - Oggetti da recuperare.. Pag. 22 Art. 41 - Disponibilità dei materiali. Pag. 22 Capo V Cremazione Art. 42 - Crematorio.. Pag. 23 Art. 43 - Modalità per il rilascio della autorizzazione alla cremazione Pag. 23 Capo VI Polizia dei Cimiteri Art. 44 - Orario.. Pag.24 Art. 45 - Disciplina dell ingresso. Pag. 24

Art. 46 - Divieti speciali Pag. 24 Art. 47 - Riti funebri Pag. 25 Art. 48 - Epigrafi, monumenti, ornamenti sulle tombe nei campi comuni Pag. 25 Art. 49 - Fiori e piante ornamentali.. Pag. 25 Art. 50 - Materiali ornamentali Pag. 26 TITOLO III CONCESSIONI Capo I Tipologie e Manutenzione delle sepolture Art. 51 - Sepolture private Pag. 27 Art. 52 - Durata delle concessioni.. Pag. 28 Art. 53 - Modalità di concessione.. Pag. 28 Art. 54 - Concessione in vita.. Pag. 29 Art. 55 - Sepolture per famiglia o collettività Pag. 29 Art. 56 - Uso delle sepolture private..pag. 30 Art. 57 - Manutenzione Pag. 30 Art. 58 - Costruzione dell opera Termini Pag. 31 Capo II Subentri, Rinunce Art. 59 - Subentri Pag. 32 Art. 60 - Rinuncia a concessione a tempo determinato di durata inferiore a 99 anni.. Pag. 32 Art. 61 - Rinuncia a concessione di aree libere. Pag. 32 Art. 62 - Rinuncia a concessione di aree con parziale o totale costruzione.. Pag. 33 Art. 63 - Rinuncia a concessione di manufatti della durata di anni trenta. Pag. 33 Capo III Revoca, Decadenza, Estinzione Art. 64 - Revoca Pag. 34 Art. 65 - Decadenza. Pag. 34 Art. 66 - Provvedimenti conseguenti la decadenza.pag. 35 Art. 67 - Estinzione Pag. 35 TITOLO IV LAVORI PRIVATI NEI CIMITERI IMPRESE DI POMPE FUNEBRI Capo I Imprese e Lavori privati Art. 68 - Accesso al cimitero Pag.36 Art. 69 - Autorizzazioni e permessi di costruzione di sepolture private e

collocazione di ricordi funebri. Pag. 36 Art. 70 - Responsabilità Deposito cauzionale..pag. 37 Art. 71 - Recinzione aree Materiali di scavo..pag. 38 Art. 72 - Introduzione e deposito di materiali Pag. 38 Art. 73 - Orario di lavoro. Pag. 38 Art. 74 - Sospensione dei lavori in occasione della Commemorazione dei Defunti...Pag.38 Art. 75 - Vigilanza. Pag. 39 Art. 76 - Obblighi e divieti per il personale dei cimiteri.. Pag. 39 Capo II Imprese Pompe Funebri Art. 77 - Funzioni Licenza.Pag. 40 Art. 78 - Divieti.. Pag. 40 TITOLO V DISPOSIZIONI VARIE E FINALI Capo I Disposizioni varie Art. 79 - Assegnazione gratuita di sepoltura a cittadini illustri o benemeriti Pag. 41 Art. 80 - Mappa Pag. 41 Art. 81 - Annotazioni in mappa.. Pag. 41 Art. 82 - Registro giornaliero delle operazioni cimiteriali Pag. 42 Art. 83 - Schedario dei defunti.. Pag. 42 Art. 84 - Scadenziario delle concessioni. Pag. 42 Capo II Norme transitorie Disposizioni finali Art. 85 - Cautele.. Pag. 43 Art. 86 - Dirigente Responsabile del servizio di Polizia Mortuaria Pag. 43 Art. 87 - Concessioni pregresse... Pag. 43 Art. 88 - Sepolture private e tumulazioni pregresse Mutamento del Rapporto concessorio. Pag. 43 Art. 89 - Rimesse di carri funebri Norma transitoria Pag. 44 Art. 90 - Sanzioni. Pag. 44 Art. 91 - Tariffe.Pag. 45 ALLEGATO A TABELLA DIRITTI E TARIFFE CIMITERIALI

Titolo I Capo I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Oggetto 1. Il presente regolamento ha per oggetto il complesso delle norme dirette alla generalità dei cittadini ed alla Pubblica Amministrazione, intese a prevenire i pericoli che alla pubblica salute potrebbero derivare dalla morte delle persone e a disciplinare i servizi, in ambito comunale, relativi alla polizia mortuaria, intendendosi per tali quelli sulla destinazione e uso dei cadaveri o parti di essi, sui trasporti funebri, sulla costruzione, gestione e custodia dei cimiteri e locali annessi, sulla concessione di aree e manufatti destinati a sepoltura privata nonché sulla loro vigilanza, sulla costruzione di sepolcri privati, sulla cremazione, e in genere su tutte le diverse attività connesse con la cessazione della vita e la custodia delle salme. Art. 2 Competenze 1. Le funzioni di polizia mortuaria di competenza del Comune sono esercitate dal Sindaco, quale Ufficiale di Governo e Autorità Sanitaria Locale. 2. I servizi pubblici istituzionali inerenti la polizia mortuaria vengono effettuati in economia (articolo 113 bis del D. Lgs. 18.08.2000 n. 267 come modificato dall art. 35 della L. 28.12.2001, n. 448), compatibilmente con la natura delle funzioni da svolgere, nonché a mezzo del servizio individuato dalla competente ASL. Art. 3 Responsabilità 1. Il Comune cura che all'interno dei cimiteri siano evitate situazioni di pericolo alle persone e alle cose, e non assume responsabilità per atti commessi nei cimiteri da persone estranee al suo servizio o per mezzi e strumenti a disposizione del pubblico e da questo utilizzati in modo difforme dal consentito. Art. 4 Servizi gratuiti e a pagamento 1. Sono gratuiti i servizi esplicitamente classificati gratuiti dalla legge e/o specificati dal regolamento. 2. Tra i servizi gratuiti sono ricompresi: a) la visita necroscopica; b) il servizio di osservazione dei cadaveri; c) il recupero e relativo trasporto delle salme accidentate, individuate dal successivo art. 18/1; d) l uso delle celle frigorifere comunali; e) il trasporto funebre nell'ambito del Comune di persone indigenti ed il cui feretro è stato fornito dal Comune ai sensi della successiva lettera g) Pag. 6

f) la deposizione delle ossa in ossario comune; g) il feretro per le salme di persone i cui familiari non risultino in grado di sostenere la spesa, sempre che non vi siano persone o Enti ed Istituzioni che se ne facciano carico, secondo quanto specificato al successivo art. 10. h) la sosta dell'urna cineraria presso i cimiteri comunali per un periodo massimo di sei mesi (art. 5 Reg. Regionale); i) la dispersione delle ceneri in cinerario comune. 3. Tutti gli altri servizi sono sottoposti al pagamento delle tariffe determinate con provvedimento di Consiglio Comunale o con norma di legge. 4. Ai sensi delle leggi 28.02.2001, n. 26 e 30.03.2001, n. 130, i servizi relativi a: - inumazione in campo comune - cremazione - esumazione ordinaria sono gratuiti quando gli aventi diritto a chiedere il servizio si trovino nelle condizioni previste dal Regolamento del Distretto Sociale N. 23 relativo alla concessione di sussidi economici. E sufficiente che uno degli aventi diritto non si trovi nelle condizioni di cui al Regolamento suindicato, perché le prestazioni siano a pagamento. Art. 5 Atti a disposizione del pubblico 1. Presso gli uffici comunali è tenuto, a disposizione di chiunque possa averne interesse, il registro di cui all'art. 52 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285. 2. Sono inoltre a disposizione del pubblico nell'ufficio comunale e nel cimitero Capoluogo : a) l'orario di apertura e chiusura (in ogni cimitero); b) copia del presente regolamento; c) l'elenco dei campi soggetti ad esumazione ordinaria nel corso dell'anno; d) l'elenco delle concessioni cimiteriali in scadenza nel corso dell'anno e in quello successivo; e) l'elenco delle tombe per le quali è in corso la procedura di decadenza o di revoca della concessione; f) ogni altro atto e documento la cui conoscenza venga ritenuta opportuna per gli interessati o per il pubblico, ai sensi della Legge 7 agosto 1990, n. 241; g) presso ogni cimitero è tenuta ben visibile al pubblico una copia del presente Regolamento. Pag. 7

Art. 6 Depositi di osservazione ed obitori Capo II DEPOSITI DI OSSERVAZIONE E OBITORI 1. Il Comune provvede al deposito di osservazione e all'obitorio in locali idonei nell'ambito del Cimitero delle Berbene e Casa di Riposo Ramella. 2. L ammissione nel deposito di osservazione o nell obitorio è autorizzata dal responsabile del servizio cimiteriale ovvero dalla Pubblica Autorità che ha richiesto l intervento del servizio di recupero e trasporto di salma di persona accidentata o, infine, dall Autorità Giudiziaria. 3. Nel deposito di osservazione, di regola è vietata la permanenza di persone estranee (ed anche dei familiari). 4. Le salme di persone morte di malattie infettive-diffusive o sospette tali sono tenute in osservazione in separato locale, ove esistente e qualora si creino condizioni di compresenza di cadaveri, nel quale è vietato l'accesso alle persone non autorizzate. 5. Il mantenimento in osservazione di salme di persone cui sono stati somministrati nuclidi radioattivi deve aver luogo in modo che sia evitata la contaminazione ambientale, osservando le prescrizioni disposte caso per caso dal Dirigente il Servizio di Igiene Pubblica dell'unità sanitaria locale, in relazione agli elementi risultanti dal certificato di morte di cui all'art. 100 del D.P.R. 13 febbraio 1964, n. 185, all'occorrenza anche avvalendosi di apposite strutture dell'unità sanitaria locale o di altri Comuni. Pag. 8

Capo III FERETRI Art. 7 Deposizione della salma nel feretro 1. Nessuna salma può essere sepolta se non chiusa in feretro avente le caratteristiche di cui al successivo art. 9. 2. In ciascun feretro non si può racchiudere che una sola salma; madre e neonato, morti in concomitanza del parto o in conseguenza immediata del parto, possono essere chiusi in uno stesso feretro. 3. La salma deve essere collocata nel feretro rivestita con abiti, preferibilmente di tessuti naturali, o decentemente avvolta in lenzuola. 4. Se la morte è dovuta a malattia infettivo-diffusiva compresa nell'elenco pubblicato dal Ministero della sanità, il cadavere, trascorso il periodo di osservazione, deve essere deposto nella cassa con gli indumenti di cui è rivestito ed avvolto in lenzuolo imbevuto di soluzione disinfettante. 5. Se il cadavere risulta portatore di radioattività, il dirigente dei servizi di Igiene Pubblica dell'unità sanitaria locale detterà le necessarie disposizioni protettive allo scopo di evitare la contaminazione ambientale. 6. E' vietato procedere all'imbalsamazione di un cadavere su richiesta della famiglia senza autorizzazione del Sindaco e in mancanza del controllo dell'asl. Art. 8 Verifica e chiusura feretri 1. La chiusura del feretro è fatta sotto la vigilanza del personale incaricato. 2. Il Dirigente del Servizio di Igiene Pubblica dell'unità sanitaria locale o personale tecnico all'uopo incaricato, vigila e controlla l'applicazione della norma di cui all'art.9. 3. In particolare deve essere accertata la stretta rispondenza del feretro al tipo di sepoltura cui è destinato e al trasporto, nonchè l'identificazione del cadavere. Art. 9 Feretri per inumazione, tumulazione, cremazione e trasporti 1. La struttura dei feretri e la qualità dei materiali sono in rapporto ai diversi tipi di sepoltura o pratica funebre oltre che alla distanza del trasporto funebre secondo quanto disposto dal Regolamento di Polizia Mortuaria approvato con D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e successive integrazioni e modificazioni e in particolare dagli artt. 30 e 75.. Art. 10 Fornitura gratuita di feretri 1. Il Comune fornisce gratuitamente la cassa per salme di persone appartenenti a famiglie bisognose o per le quali vi sia disinteresse da parte dei familiari. 2. Lo stato di indigenza o di bisogno è individuato con le modalità di cui al comma 4 del precedente art. 4. Pag. 9

Art. 11 Piastrina di riconoscimento 1. Sul piano esterno superiore di ogni feretro è applicata apposita piastrina metallica, o in materiale refrattario per la cremazione, recante impressi in modo indelebile, il cognome e il nome della salma contenuta e le date di nascita e di morte. 2. Per la salma di persona sconosciuta, la piastrina contiene la sola indicazione della data di morte e gli eventuali altri dati certi. 3. Altra piastrina di materiale resistente (refrattario per feretri da cremare, di piombo negli altri casi) riportante il numero progressivo e la lettera relativi alla sepoltura nel cimitero, viene collocata assieme al cofano rispettivamente alla cremazione o alla inumazione e ciò al fine di agevolare le operazioni di riconoscimento. Pag. 10

Art. 12 Modalità del trasporto e percorso Capo IV TRASPORTI FUNEBRI 1. I criteri generali per gli orari, le modalità ed i percorsi dei trasporti funebri sono determinati con ordinanza dal Sindaco. 2. Il trasporto, fatte salve le eccezionali limitazioni di cui all'art. 27 del Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza di cui al R.D. 18 giugno 1931, n. 773, comprende: il prelievo della salma dal luogo del decesso, dal deposito di osservazione o dall'obitorio, il tragitto alla chiesa o al luogo dove si svolgono le esequie, la relativa sosta per il tempo necessario ad officiare i riti funebri, il proseguimento fino al cimitero o ad altra destinazione richiesta seguendo il percorso più breve. 3. Nessuna altra sosta, salvo casi di forza maggiore, può farsi durante il percorso. Per eventuali cerimonie, diverse dalle rituali, occorre la preventiva autorizzazione del Dirigente. 4. In casi eccezionali, previo nulla osta dell'asl, il Dirigente potrà autorizzare il trasporto di una salma in sedi particolari al fine di rendere alla stessa, subito dopo la morte, speciali onoranze pubbliche. Tale trasporto, se effettuato prima che sia trascorso il periodo di osservazione prescritto dal D.P.R. 285/90, dovrà essere eseguito in condizioni tali da non ostacolare eventuali manifestazioni di vita. 5. Il Dirigente dei Servizi di Igiene Pubblica dell'unità sanitaria locale vigila e controlla il servizio di trasporto delle salme, ne riferisce annualmente al Sindaco e gli propone i provvedimenti necessari ad assicurarne la regolarità. Art. 13 Trasporti Funebri 1. Nel territorio del Comune i trasporti funebri sono svolti da imprese munite di regolare licenza di P.S. ai sensi dell art. 115 del T.U.L.P.S. previo pagamento a favore del Comune del diritto fisso stabilito ai sensi dell art. 19/2 del citato D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e successive integrazioni e modificazioni. Art. 14 Trasporto a carico del Comune 1. Il trasporto funebre delle salme di persone cui il Comune ha fornito il feretro ai sensi del precedente art. 4, comma 2, lett. g), è a carico del Comune. Art. 15 Orario dei trasporti 1. I trasporti funebri sono effettuati in conformità dell'apposita ordinanza del Dirigente. Con lo stesso provvedimento il Dirigente disciplina le modalità integrative al presente regolamento, nonchè i percorsi consentiti. 2. L'ufficio comunale fisserà di norma l'ora dei funerali secondo l'ordine di presentazione delle richieste di trasporto tenendo conto, se necessario, dell'ora del decesso in caso di pluralità di richieste o, altrimenti, tenendo conto delle indicazioni dei familiari e compatibilmente con l'ordinanza sindacale di cui al comma 1 ; fornirà Pag. 11

i chiarimenti richiesti e prenderà i provvedimenti che si renderanno necessari trasmettendo gli eventuali ordini al personale incaricato. Art. 16 Norme generali per i trasporti 1. I trasporti si effettuano in conformità a quanto previsto dagli articoli da 19 a 32 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e successive integrazioni e modificazioni. 2. Il feretro è preso in consegna dall'incaricato del trasporto e viene accompagnato dai documenti di autorizzazione al trasporto e al seppellimento e, se necessario, dagli altri in relazione alla destinazione. L'incaricato del trasporto, giunto a destinazione, consegnerà il feretro e i documenti al personale incaricato presso il cimitero. 3. Chi riceve il feretro compilerà verbale di presa in consegna, redatto in duplice copia, una delle quali verrà consegnata al vettore e l'altra all'ufficio. Se il trasporto avviene per ferrovia, su nave o per aereo, il decreto di cui all'art. 20 deve restare in consegna al vettore. Art. 17 Riti religiosi 1. I ministri di culto, sia della chiesa cattolica che degli altri culti, di cui all'art. 8 della Costituzione, intervenuti all'accompagnamento funebre, si conformano alle disposizioni relative allo svolgimento dei funerali. 2. La salma può sostare in chiesa o altro luogo di culto per il tempo necessario alla cerimonia religiosa. Art. 18 Trasferimento di salme senza funerale 1. Il trasporto di cadavere al locale di osservazione, per il periodo prescritto o comunque prima che sia trascorso tale periodo e all'obitorio, deve essere eseguito, in condizioni tali da non ostacolare eventuali manifestazioni di vita, con apposito mezzo, avente le caratteristiche di cui agli artt. 19 e 20 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e successive integrazioni e modificazioni e chiuso, anche temporaneamente, in modo che sia impedita la vista dall'esterno. 2. In particolari circostanze il responsabile del servizio, sentito il Dirigente dei servizi di igiene pubblica dell USL, può anche autorizzare il trasporto al luogo di speciali onoranze. 3. I predetti trasferimenti, anteriori al funerale, sono eseguiti in forma privata, senza corteo. Art. 19 Morti per malattie infettive-diffusive o portatori di radioattività 1. Nel caso di morte per malattie infettive-diffusive il Dirigente del Servizio di Igiene Pubblica dell'unità sanitaria locale prescriverà le norme relative al trasporto del cadavere, alle onoranze o al divieto del corteo quando ciò sia indispensabile, e i necessari provvedimenti per le disinfezioni. Pag. 12

Art. 20 Trasporto per e da altri Comuni per seppellimento o cremazione 1. Il trasporto di salme in cimitero di altro Comune, è autorizzato dal Dirigente con decreto a seguito di domanda degli interessati. 2. La domanda deve essere corredata dall'autorizzazione al seppellimento rilasciata dall'ufficiale dello Stato civile; nel caso di traslazione successiva alla prima sepoltura è sufficiente l'indicazione dei dati anagrafici del defunto. 3. Al decreto è successivamente allegato la certificazione del Dirigente dei Servizi di Igiene Pubblica dell'unità sanitaria locale o di personale tecnico da lui delegato, relativo alla verifica di cui all'art. 8. 4. Dell'autorizzazione al trasporto è dato avviso al Sindaco del Comune nel quale la salma viene trasferita per il seppellimento, nonché' ai Sindaci dei Comuni intermedi, quando in essi siano tributate onoranze. 5. Le salme provenienti da altro Comune devono, di norma e qualora non vengano richieste speciali onoranze all'interno del territorio del Comune, essere trasportate direttamente al cimitero, ove è accertata la regolarità' dei documenti e delle caratteristiche dei feretri in rapporto alla sepoltura cui sono destinati, ai sensi dell'art. 9, secondo quanto risulta dalla documentazione prodotta e dal sigillo di ceralacca sul cofano. Art. 21 Trasporti in luogo diverso dal cimitero 1. Il trasporto di salme nell'ambito del Comune ma in luogo diverso dal cimitero, è autorizzato dal Dirigente con ordinanza a seguito di domanda degli interessati. Art. 22 Trasporti all'estero o dall'estero 1. Il trasporto di salme per e da altro Stato ha una diversa regolamentazione a seconda che si tratti di Stati aderenti, come l'italia, alla Convenzione Internazionale di Berlino 10 febbraio 1937, approvata con R.D. 1 luglio 1937, n. 1379, o di Stati non aderenti a tale Convenzione; nel primo caso si applicano le prescrizioni di cui all'art. 27 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e successive integrazioni e modificazioni, nel secondo quelle di cui agli artt. 28 e 29 dello stesso Regolamento. 2. I residenti all'estero devono eleggere domicilio in Loano notificando detta elezione ed ogni eventuale variazione al Comune. In caso di mancata comunicazione i predetti si intenderanno domiciliati ad ogni fine ed effetto di legge presso il Comune stesso. Art. 23 Trasporto di ceneri e resti 1. Il trasporto fuori Comune di ossa umane, di resti mortali assimilabili e di ceneri deve essere autorizzato dal Dirigente. 2. Se il trasporto è da o per Stato estero, la competenza per l'autorizzazione spetta all Autorità di cui agli artt. 27, 28 e 29 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e successive integrazioni e modificazioni. 3. Le ossa umane e i resti mortali assimilabili devono essere raccolti in una cassetta di zinco di spessore non inferiore a mm. 0,660, chiusa con saldatura, Pag. 13

anche a freddo, e recante nome e cognome del defunto o, se sconosciuto, l'indicazione del luogo e della data di rinvenimento. 4. Le ceneri devono essere raccolte in urne sigillate, con ceralacca, piombo o altro analogo sistema, aventi le caratteristiche di cui al successivo art. 46. Art. 24 Rimessa delle autofunebri e sosta autofunebri di passaggio 1. Le rimesse delle autofunebri devono essere ubicate in località individuate con provvedimento del Dirigente, attrezzate anche per i servizi di pulizia e di disinfestazione e disporre delle idoneità' di cui all'art. 21 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e successive integrazioni e modificazioni. Pag. 14

Titolo II CIMITERI Capo I CIMITERI Art. 25 Elenco cimiteri 1. Ai sensi dell'art. 337 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie di cui al R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 il Comune provvede al servizio del seppellimento con i seguenti cimiteri: I) Cimitero del Capoluogo II) Cimitero in località Berbena lll) Cimitero di Verzi Art. 26 Disposizioni generali - Vigilanza 1. È vietato il seppellimento dei cadaveri in luogo diverso dal cimitero, salvo le autorizzazioni di cui agli articoli 102-105 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e successive integrazioni e modificazioni. 2. L'ordine e la vigilanza dei cimiteri spettano al Sindaco. 3. Alla manutenzione dei cimiteri, così come per la custodia e gli altri servizi cimiteriali, il Comune provvede in economia. 4. Le operazioni di inumazione, tumulazione, e di traslazione di salme, di resti, di ceneri, di nati morti, di prodotti abortivi e del concepimento, di resti anatomici, sono riservate al personale del cimitero. Nel caso di dispersione delle ceneri o interramento o affondamento dell'urna contenente le ceneri, in luoghi diversi dal cimitero, le operazioni possono essere effettuate solo in presenza del soggetto appositamente incaricato dal dirigente del servizio, di cui al successivo art. 43, comma 2. In caso di interramento l'urna deve essere posizionata ad una profondità non inferiore a cm. 80 ed è assolutamente vietato apporre in superficie qualsivoglia segno che possa far comprendere che in detto luogo sia avvenuta detta operazione o elementi che possano identificare la persona le cui ceneri sono state interrate. 5. Competono esclusivamente al Comune le operazioni di esumazione, estumulazione e le funzioni di cui agli artt. 52, 53 e 81 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e successive integrazioni e modificazioni. Art. 27 Reparti speciali nei cimiteri 1. Nell'interno dei cimiteri è possibile prevedere reparti speciali, individuati dalla planimetria, destinati al seppellimento delle salme ed alla conservazione dei resti, ceneri ed ossa di persone appartenenti a culto diverso da quello cattolico o a comunità straniere. 2. Le spese maggiori per le opere necessarie per tali reparti, per la maggior durata della sepoltura rispetto a quella comune, compresa l'assegnazione a tempo Pag. 15

determinato dell'area secondo le tariffe vigenti, sono a totale carico delle comunità richiedenti. Art. 28 Ammissione nei cimiteri 1. Nei cimiteri - salvo sia richiesta altra destinazione - sono ricevute e seppellite, senza distinzione di origine, di cittadinanza, di religione, le salme, i resti e le ceneri di persone decedute nel territorio del Comune o che, ovunque decedute, avevano nel Comune, al momento della morte, la propria residenza, o che comunque siano nate nel territorio di Loano in qualsiasi tempo o che vi abbiano avuto in vita la residenza per almeno cinque anni. 2. Indipendentemente dalla residenza e dal luogo della morte, sono parimenti ricevute le salme, i resti e le ceneri delle persone che risultano in vita essere state concessionarie, nel cimitero, di sepoltura privata, individuale o di famiglia, o il cui nucleo familiare od, in mancanza, uno dei parenti sino al secondo grado civile, siano residenti da almeno due anni nel Comune di Loano. Pag. 16

Art. 29 Disposizioni generali Capo II DISPOSIZIONI GENERALI E PLANIMETRIA 1. I cimiteri hanno campi comuni destinati alle inumazioni ordinarie decennali. 2. Le caratteristiche del suolo per tali campi, la loro ampiezza, la divisione in riquadri, l ordine d impiego delle fosse e le misure rispettive, per adulti e per minori di 10 d età, devono essere conformi a quanto dispone il D.P.R. 10/9/1990 n. 285 e successive integrazioni e modificazioni. 3. Compatibilmente con le esigenze di detti campi, i cimiteri hanno pure aree ed opere riservate a sepolture private, individuali, familiari e per collettività, ai sensi e nei limiti dell'art. 90 e seguenti del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e successive integrazioni e modificazioni. 4. La planimetria di ogni singolo cimitero determina, per le sepolture private, l'ubicazione, la misura delle aree, i diversi tipi di opera, le relative caratteristiche tecniche e di struttura in rapporto ai vari sistemi costruttivi (muratura, lastre di pietra, elementi prefabbricati, cemento armato, ecc.), in conformità a quanto disposto dagli artt. 76 e 91 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e successive integrazioni e modificazioni e dal successivo art. 30. Art. 30 Planimetria 1. Il Comune è tenuto a revisionare i piani regolatori cimiteriali approvati da oltre dieci anni, per valutare possibili variazioni nelle tendenze delle sepolture al fine di adottare i provvedimenti consequenziali e comunque conformi a quanto prescritto dal precedente art. 29, comma 4. 2. All'interno del cimitero capoluogo viene individuata l'area, evidenziata nella planimetria allegata al presente regolamento, destinata alla dispersione delle ceneri. Pag. 17

Capo III INUMAZIONE E TUMULAZIONE Art. 31 Inumazione 1. Le sepolture per inumazione si distinguono in comuni e private: a) sono comuni le sepolture della durata di 10 anni dal giorno del seppellimento, assegnate ogni qualvolta non sia richiesta una sepoltura privata. b) Sono private le sepolture per inumazioni effettuate in aree in concessione. Art. 32 Numerazione delle sepolture 1.I quattro lati che delimitano la superficie di ogni campo di inumazione sono divisi in tante parti quante risultano rispettivamente le file e le fosse. Ad ogni fila corrisponde un numero espresso in cifre romane, scritto su cippi collocati sui due lati opposti del campo; ad ogni fossa corrisponde un numero espresso in cifre arabiche, scritto su cippi collocati sugli altri due lati opposti dello stesso campo. Per l'individuazione e l'indicazione delle sepolture vengono usati oltre al numero e alla denominazione del campo i due numeri scritti in cifre romane e arabiche corrispondenti alle coordinate delle sepolture stesse. In conformità a quanto disposto dall'art.70 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e successive integrazioni e modificazioni e salvo diversa soluzione prescelta dai privati a norma del successivo 2 comma, ogni fossa nei campi comuni di inumazione è contraddistinta a cura del comune da un cippo. 2. A richiesta dei privati, può essere autorizzata dal Comune l'installazione, in sostituzione del cippo, di un copritomba di superficie complessiva non superiore ai due terzi della superficie della fossa e/o di una lapide di altezza non superiore a cm. 100 dal piano di campagna. 3. L'installazione delle lapidi e dei copritomba, la loro manutenzione e la conservazione dello stato di decoro, fanno carico interamente ai richiedenti o loro aventi causa. 4. In caso di incuria, abbandono, morte dei soggetti tenuti alla conservazione, il Comune provvede con le modalità' ed i poteri di cui agli artt. 63 e 99 del DPR 10 settembre 1990, n. 285 e successive integrazioni e modificazioni. Art. 33 Tumulazione 1. Sono a tumulazione le sepolture di feretri, cassette resti o urne cinerarie in opere murarie - loculi o cripte - costruite dal Comune o dai concessionari di aree laddove vi sia l'intenzione di conservare per un periodo di tempo determinato o in perpetuo le spoglie mortali. 2. Le sepolture private a sistema di tumulazione sono oggetto di concessione secondo le modalità di cui al titolo III del presente regolamento. 3. A far tempo dalla esecutività del presente regolamento ogni nuova sepoltura a sistema di tumulazione deve avere dimensioni interne adeguate alla collocazione del feretro, le quali non potranno essere inferiori alle seguenti misure: lunghezza m. 2,25, altezza m. 0,70 e larghezza m. 0,75. Pag. 18

A detto ingombro va aggiunto, a seconda di tumulazione laterale o frontale, lo spessore corrispondente alla parete di chiusura di cui all'art. 76 commi 8 e 9 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e successive integrazioni e modificazioni. 4. Per quanto attiene alle modalità di tumulazione ed alle caratteristiche costruttive si applicano le norme di cui agli artt. 76 e 77 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e successive integrazioni e modificazioni. Art. 34 Deposito provvisorio 1. A richiesta della famiglia del defunto, o di coloro che ne hanno diritto, il feretro è provvisoriamente deposto in apposito loculo comunale previo pagamento del canone stabilito in tariffa. 2. La concessione provvisoria è ammessa, in via eccezionale, nei seguenti casi: a) per coloro che abbiano richiesto la concessione di un'area di terreno allo scopo di costruirvi un sepolcro privato, fino alla sua agibilità; b) per coloro che devono effettuare lavori di ripristino di tombe private; c) per coloro che hanno presentato domanda di concessione di sepoltura, da costruirsi a cura del Comune, con progetto già approvato; d) per le salme in attesa di trasferimento in altro cimitero. 3. La durata del deposito provvisorio è fissata dal Responsabile dell'ufficio cimiteriale in relazione alla domanda formalmente inoltrata dai soggetti individuati al comma 1. Detto periodo deve essere inferiore a 24 mesi e solo in casi eccezionali può essere prolungato fino ad un totale di 30 mesi. Il canone di utilizzo è calcolato in semestri, con decorrenza dal giorno della tumulazione provvisoria fino al giorno della effettiva estumulazione. Le frazioni di semestre sono computate come semestre intero. La concessione del deposito provvisorio deve risultare da atto scritto, sottoscritto dai richiedenti, opportunamente protocollato e depositato in originale agli atti dell'ufficio cimiteriale. 4. A garanzia è richiesta la costituzione di un deposito cauzionale infruttifero nella misura stabilita in tariffa. 5. Scaduto il termine di cui al comma 3 senza che l'interessato abbia provveduto alla definitiva sistemazione della salma, il responsabile del servizio solleciterà a mezzo raccomandata r.r. l'osservanza degli adempimenti previsti. Decorsi inutilmente dieci giorni dal ricevimento della diffida il Dirigente, servendosi del deposito cauzionale di cui sopra, provvederà d'ufficio a fare inumare la salma in campo comune. Tale salma, una volta inumata, non potrà essere nuovamente tumulata in un loculo a deposito provvisorio, ma andrà collocata, previo pagamento dei diritti relativi, in una tomba o in un loculo definitivo o inviata alla cremazione. 6. Può essere consentita, con modalità analoghe, la tumulazione provvisoria di cassette ossario e di urne cinerarie. 7. Qualora, in casi eccezionali, il deposito provvisorio in parola venga offerto in tombe private, anziché in loculi, cassette ossario o urne cinerarie comunali, esso dovrà essere preventivamente comunicato al responsabile dell'ufficio cimiteriale il quale provvederà a prenderne formalmente nota. Pag. 19

Capo IV ESUMAZIONI ED ESTUMULAZIONI Art. 35 Esumazioni ordinarie 1. Nei cimiteri il turno ordinario di inumazione è pari a quello fissato dall'art. 82 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e successive integrazioni e modificazioni e cioè di 10 anni. Sono considerate inumazioni ordinarie anche quelle dovute a successiva sepoltura dopo il primo decennio, il cui turno di rotazione viene determinato dal Ministro della Sanità. 2. Le esumazioni ordinarie possono essere svolte in qualunque periodo dell'anno, preferibilmente escludendo i mesi di luglio e agosto. 3. Le esumazioni ordinarie sono regolate dal Dirigente dei Servizi Cimiteriali con propria determinazione 4. Il personale che esegue l'esumazione stabilisce se un cadavere sia o meno mineralizzato. Art. 36 Avvisi di scadenza per esumazioni ordinarie 1. È compito del Responsabile dell'ufficio autorizzare le operazioni cimiteriali svolgentisi nel territorio del Comune e registrarle. 2. Annualmente il Responsabile dell'ufficio curerà la stesura di elenchi o tabulati, distinti per cimitero, con l'indicazione delle salme per le quali è attivabile l'esumazione ordinaria. 3. L'inizio delle operazioni di esumazione ordinaria in un campo comune è reso noto almeno tre mesi prima mediante l'affissione di appositi cartelli agli albi dei cimiteri e del palazzo comunale. 4. Coloro i quali intendono provvedere alla sistemazione dei resti provenienti dalle esumazioni ordinarie in ossari dovranno inoltrare istanza al Responsabile dell'ufficio cimiteriale almeno 10 giorni prima della data di inizio delle operazioni di esumazione e provvedere al pagamento dei relativi diritti previsti nella tariffa. In caso di non completa scheletrizzazione della salma, i resti mortali dovranno essere nuovamente inumati per il tempo di cui al 1 comma del precedente art. 35, nella stessa o in una nuova fossa, con l'eventuale addizione di particolari sostanze biodegradanti conformi alle disposizioni ministeriali - idonee ad agevolare il processo di scheletrizzazione; in alternativa e previo assenso degli aventi diritto, detti resti potranno essere avviati alla cremazione, con tempi e modalità di cui alla L. 30 marzo 2001, n. 130 e successive modificazioni ed integrazioni. Art. 37 Esumazione straordinaria 1. L'esumazione straordinaria delle salme inumate può essere eseguita prima del termine ordinario di scadenza, per provvedimento dell Autorità Giudiziaria o, a richiesta dei familiari e dietro l'autorizzazione del Responsabile del Servizio Pag. 20

Cimiteriale, per trasferimento ad altra sepoltura dello stesso o in altro cimitero o per cremazione. 2. Le esumazioni straordinarie si possono effettuare solo nei periodi e alle condizioni di cui agli artt. 83 e 84 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e successive integrazioni e modificazioni e, in caso di esumazione straordinaria a richiesta da parte degli aventi diritto, saranno assoggettate al pagamento della relativa tariffa vigente. 3. Le esumazioni straordinarie sono eseguite alla presenza del Dirigente del Servizio di Igiene Pubblica dell'unità sanitaria locale o di personale tecnico da lui delegato. Art. 38 Estumulazioni 1. Le estumulazioni si suddividono in ordinarie e straordinarie, entrambe assoggettate al pagamento della relativa tariffa vigente. 2. Sono estumulazioni ordinarie quelle eseguite allo scadere della concessione a tempo determinato o dopo una permanenza nel tumulo non inferiore ai 30 anni. 3. Le estumulazioni straordinarie sono di due tipi: - a richiesta dei familiari interessati, laddove la permanenza del feretro nel tumulo sia inferiore ai 30 anni, per il trasporto della salma in un cimitero di altro comune o per la tumulazione all interno di una tomba di famiglia; - su ordine dell'autorità giudiziaria. 4. Entro il mese di settembre di ogni anno il Responsabile dell'ufficio cura la stesura dello scadenzario delle concessioni temporanee dell'anno successivo. Tale elenco, anche in forma di tabulato, sarà esposto all'albo cimiteriale di ogni cimitero in occasione della Commemorazione dei Defunti e, possibilmente, per tutto l'anno successivo. 5. I feretri sono estumulati a cura degli operatori cimiteriali secondo la programmazione dell attività cimiteriale o gli ordini di servizio. 6. I resti mortali sono raccoglibili in cassette di zinco da destinare a cellette ossario, loculi o tombe in concessione, previa domanda degli aventi diritto e corresponsione della tariffa. Se allo scadere di concessioni a tempo determinato non sussiste domanda, o non è stato provveduto al versamento della tariffa, i resti stessi sono collocati in ossario comune. 7. Se il cadavere estumulato per via ordinaria non è in condizioni di completa mineralizzazione e salvo che non venga richiesta la cremazione dei resti, esso è avviato per l'inumazione in campo comune previa apertura della cassa di zinco con l eventuale addizione di particolari sostanze biodegradanti conformi alle disposizioni ministeriali idonee ad agevolare il processo di scheletrizzazione. 8. A richiesta degli interessati, all'atto della domanda di estumulazione straordinaria, il Responsabile dell ufficio può autorizzare la successiva tumulazione del feretro, previa idonea sistemazione del cofano in legno e rifasciatura con apposito cassone di avvolgimento in zinco. In tal caso non si potrà procedere a nuova richiesta di estumulazione se non siano decorsi almeno due anni dalla precedente. 9. Le estumulazioni ordinarie sono regolate dal Responsabile dell Ufficio Cimiteriale con propria determinazione. Pag. 21

Art. 39 Raccolta delle ossa 1. Le ossa raccolte nelle esumazioni e nelle estumulazioni sono depositate nell'ossario comune, salvo sia richiesto il collocamento in sepoltura privata. Art. 40 Oggetti da recuperare 1. Qualora nel corso di esumazioni od estumulazioni gli aventi diritto presumono possano rinvenirsi oggetti preziosi o ricordi personali, possono darne avviso al Responsabile del servizio al momento della richiesta dell operazione o, in ogni caso, prima che essa sia eseguita 2. Gli oggetti rinvenuti sono consegnati ai reclamanti e della consegna viene redatto processo verbale in duplice esemplare, uno dei quali è consegnato al reclamante e l'altro conservato tra gli atti dell'ufficio di ragioneria. 3. Quando non sia stato attivato il procedimento di cui al comma 1 ovvero il rinvenimento avvenga nel corso di esumazioni o estumulazioni straordinarie, ogni cosa dovrà essere rinchiusa insieme con i resti. Art. 41 Disponibilità dei materiali 1. I materiali e le opere installate sulle sepolture comuni e private, al momento delle esumazioni o alla scadenza delle concessioni, se non reclamati da chi dimostri, documentalmente, di averne titolo entro 30 giorni antecedenti l'esumazione o la scadenza delle concessioni, passano in proprietà del Comune, che può impiegarli in opere di miglioramento generale dei cimiteri o, altrimenti, alienarli con il metodo dell'asta pubblica. Le tombe possono essere nuovamente concesse. 2. Il ricavato delle alienazioni dovrà essere impiegato per interventi di miglioramento degli impianti cimiteriali. 3. Su richiesta degli aventi diritto il Responsabile dell Ufficio Cimiteriale può autorizzare il reimpiego di materiali e di opere di loro proprietà nel caso di cambiamento di sepoltura o in favore di sepoltura di parenti od affini entro il 2 grado, purché' i materiali e le opere siano in buono stato di conservazione e rispondano ai requisiti prescritti per la nuova sepoltura in cui si intende utilizzarli. 4. Le croci, le lapidi e i copritomba che rimangono a disposizione del Comune dopo l'esumazione ordinaria dei campi comuni, possono essere assegnate gratuitamente a persone bisognose che ne facciano richiesta per collocarle sulla sepoltura di qualche parente che ne sia sprovvisto, purché i materiali siano in buono stato di conservazione e rispondenti ai requisiti prescritti per la nuova sepoltura. 5. Ricordi strettamente personali che erano collocati sulla sepoltura possono essere, a richiesta, concessi alla famiglia. 6. Le opere aventi valore artistico o storico sono conservate dal Comune all'interno del Cimitero o, all'esterno, in altro luogo idoneo. Pag. 22

Capo V CREMAZIONE Art. 42 Crematorio 1. Si da atto che il Comune non dispone di impianto di cremazione e, conseguentemente, per procedere alla cremazione, si avvale degli impianti di altri comuni. Art. 43 Modalità per il rilascio della autorizzazione alla cremazione 1. Le autorizzazioni alla cremazione e le operazioni relative all'affidamento delle ceneri o alla dispersione delle stesse vengono rilasciate secondo le modalità stabilite dalla legge regionale N. 24 del 4 luglio 2007 e successive modificazioni ed integrazioni nonché dal relativo regolamento di esecuzione (reg. regionale 11 marzo 2008, N.11). 2. Il Dirigente del servizio nomina l'incaricato di cui all'art. 4, comma 1, del Regolamento Regionale 11 Marzo 2008, N. 1, in presenza del quale viene effettuata la dispersione. 3. L'incaricato di cui al precedente comma deve far pervenire all'ufficio Cimiteriale Comunale il verbale dell'avvenuta dispersione delle ceneri, entro 48 ore dall'orario stabilito per la dispersione stessa. Pag. 23

Capo VI POLIZIA DEI CIMITERI Art. 44 Orario 1. I cimiteri sono aperti al pubblico secondo l'orario fissato dal Sindaco. 2. L'entrata dei visitatori è ammessa fino a 15 minuti prima della scadenza dell'orario. 3. La visita al cimitero fuori orario è subordinata al permesso del Responsabile dell'ufficio, da rilasciarsi per comprovati motivi. 4. L avviso di chiusura è dato di regola a mezzo di segnale acustico, 15 minuti prima della scadenza dell orario, o di appositi cartelli apposti all ingresso del Cimitero, in modo che la chiusura avvenga entro l ora prescritta. Art. 45 Disciplina dell'ingresso 1. Nei cimiteri, di norma, non si può entrare che a piedi. 2. È vietato l'ingresso: a) a tutti coloro che sono accompagnati da cani o da altri animali non muniti di guinzaglio e museruola, laddove prevista; b) alle persone munite di cesti o involti di qualunque sorta se non previamente autorizzate dal custode, o dall'ufficio, al momento dell'ingresso; c) alle persone in stato di ubriachezza, vestite in modo indecoroso o in condizioni comunque in contrasto con il carattere del cimitero; d) a coloro che intendono svolgere all'interno del cimitero attività di questua; e) ai fanciulli di età inferiore agli anni 6 quando non siano accompagnati da adulti; 3. Per motivi di salute od età il Responsabile dell'ufficio può concedere il permesso di visitare ove possibile tombe di familiari a mezzo di veicoli, secondo i criteri fissati con ordinanza del Dirigente. Art. 46 Divieti speciali 1. Nel cimitero è vietato ogni atto o comportamento irriverente o incompatibile con la destinazione del luogo ed in specie: a) fumare, tenere contegno chiassoso, cantare, parlare ad alta voce; b) entrare con biciclette, motocicli o altri veicoli non autorizzati; c) introdurre oggetti irriverenti; d) rimuovere dalle tombe altrui fiori, piantine, ornamentazioni, lapidi; e) gettare fiori appassiti o rifiuti fuori dagli appositi spazi o contenitori, accumulare neve sui tumuli; f) portare fuori dal cimitero qualsiasi oggetto, senza la preventiva autorizzazione; g) danneggiare aiuole, alberi, scrivere sulle lapidi o sui muri; h) disturbare in qualsiasi modo i visitatori (in specie con l'offerta di servizi, di oggetti), distribuire indirizzi, volantini pubblicitari; i) fotografare o filmare cortei, tombe, operazioni cimiteriali, opere funerarie senza la preventiva autorizzazione del Responsabile dell'ufficio. Per cortei ed operazioni cimiteriali occorre anche l'assenso dei familiari interessati; Pag. 24

l) eseguire lavori, iscrizioni sulle tombe altrui, senza autorizzazione dei concessionari; m) turbare il libero svolgimento dei cortei, riti religiosi o commemorazioni d'uso; n) assistere da vicino alla esumazione ed estumulazione di salme da parte di estranei non accompagnati dai parenti del defunto o non preventivamente autorizzati dal Responsabile dell'ufficio; o) qualsiasi attività commerciale. 2. I divieti predetti, in quanto possano essere applicabili, si estendono alla zona immediatamente adiacente al cimitero, salvo non debitamente autorizzati. 3. Chiunque tenga, nell'interno dei cimiteri, un contegno scorretto o comunque offensivo verso il culto dei morti o pronunci discorsi, frasi offensive del culto professato dai dolenti, verrà diffidato dal personale ad uscire immediatamente e, se del caso, denunciato all'autorità giudiziaria. Art. 47 Riti funebri 1. Nell'interno del cimitero è permessa la celebrazione di riti funebri, sia per il singolo defunto che per la collettività dei defunti. 2. Per le celebrazioni che possono dar luogo a numeroso concorso di pubblico deve essere dato preventivo avviso al Responsabile dell'ufficio. Art. 48 Epigrafi, monumenti, ornamenti, sulle tombe nei campi comuni 1. Sulle tombe nei campi comuni possono essere poste lapidi, croci, monumenti, ricordi, simboli, secondo le forme, le misure, il colore e i materiali autorizzati di volta in volta dal Responsabile dell'ufficio cimiteriale in relazione al carattere del cimitero e all'ordinanza del Dirigente che fissi i criteri generali. 2. Ogni epigrafe, o sua modifica od aggiunta, deve essere approvata dal Responsabile dell'ufficio cimiteriale e contenere le generalità del defunto e le rituali espressioni brevi. A tal fine i familiari del defunto, o chi per essi, devono presentare il testo delle epigrafi in duplice copia, unitamente al progetto, anche sommario, della lapide e delle opere. 3. Le epigrafi devono essere compilate in lingua italiana; sono permesse citazioni in altre lingue, purchè il testo presentato contenga la traduzione in italiano. 4. Le modifiche di epigrafi, come le aggiunte, devono essere parimenti autorizzate. 5. Vengono rimosse le epigrafi contenenti, anche soltanto in parte, scritte diverse da quelle autorizzate, o nelle quali figurino errori di scrittura o che abusivamente fossero state introdotte nel cimitero. 6. Si consente il collocamento di piantine di fiori e di sempreverdi, avendo però cura che non superino le altezze stabilite o che non invadano le tombe o i passaggi attigui. Art. 49 Fiori e piante ornamentali 1. Gli ornamenti di fiori freschi non appena avvizziscono dovranno essere tolti a cura di chi li ha impiantati o deposti. Allorchè i fiori e le piante ornamentali siano tenuti con deplorevole trascuratezza, così da rendere indecorosi i giardinetti o i Pag. 25

tumuli, il personale comunale li farà togliere o sradicare, o vi provvederà direttamente, e curerà la loro distruzione. 2. In tutti i cimiteri, avrà luogo periodica falciatura con successiva eliminazione delle erbe. Art. 50 Materiali ornamentali 1. Dai cimiteri saranno tolti d'ufficio i monumenti, le lapidi, i copri tomba, ecc.., indecorosi o la cui manutenzione difetti al punto di rendere tali opere non confacenti allo scopo per il quale vennero collocate. 2. Il Responsabile dell'ufficio cimiteriale disporrà il ritiro o rimozione dalle tombe di tutti gli oggetti quali corone, vasi, piante, ecc..., che si estendono fuori dalle aree concesse o coprano epigrafi in modo da renderne impossibile la lettura, o che in qualunque forma non si addicano all'estetica del cimitero o che, col tempo, siano divenuti indecorosi. 3. I provvedimenti d'ufficio di cui al 1 comma verranno adottati previa diffida diretta ai concessionari interessati, se noti, o pubblicata all'ingresso del Cimitero e all'albo comunale per un mese. 4. Valgono, per la disponibilità dei materiali ed oggetti di risulta, gli stessi criteri stabiliti all'art. 41 in quanto applicabili. Pag. 26

Art. 51 Sepolture private Titolo III CONCESSIONI Capo I TIPOLOGIE E MANUTENZIONE DELLE SEPOLTURE 1. Per le sepolture private è concesso, nei limiti previsti dalla planimetria di cui all'art. 30, l'uso di aree e di manufatti costruiti dal Comune. 2. Le aree possono essere concesse in uso per la costruzione a cura e spese di privati od enti, di sepolture a sistema di tumulazione individuale, per famiglie e collettività oppure concesse per impiantare, sempre a cura e spese di privati od enti, campi a sistema di inumazione individuale, per famiglie e collettività, purché tali campi siano dotati ciascuno di adeguato ossario. 3. Le concessioni in uso dei manufatti costruiti dal Comune riguardano sepolture individuali (loculi, poste individuali, ossari, nicchie per singole urne cinerarie, ecc.); 4. Il rilascio della concessione è subordinato al pagamento del canone di cui all'apposito tariffario. 5. Alle sepolture private, contemplate nel presente articolo, si applicano, a seconda che esse siano a sistema di tumulazione o a sistema di inumazione, le disposizioni generali stabilite dal D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e successive integrazioni e modificazioni, rispettivamente per le tumulazioni ed estumulazioni o per le inumazioni ed esumazioni. 6. La concessione è assentita dal dirigente competente, previa assegnazione del manufatto o dell area da parte dell'ufficio cui è affidata l'istruttoria dell'atto. 7. Il diritto d'uso di una sepoltura consiste in una concessione amministrativa, a tempo determinato e revocabile, su bene soggetto al regime dei beni demaniali e lascia integro il diritto alla nuda proprietà del Comune. 8. Ogni concessione del diritto d'uso di aree o manufatti deve risultare da apposito atto contenente l'individuazione della concessione, le clausole e condizioni della medesima e le norme che regolano l'esercizio del diritto d'uso. 9. In particolare, l'atto di concessione deve indicare: - la natura della concessione e la sua identificazione, il numero di posti salma realizzati o realizzabili; - la durata; - la/e persona/e o, nel caso di Enti e collettività il legale rappresentante pro tempore, concessionari; - le salme destinate ad esservi accolte o i criteri per la loro precisa individuazione (sepolcro gentilizio o familiare); - l'eventuale restrizione od ampliamento del diritto d'uso in riferimento all'avvenuta corresponsione della tariffa prevista; - gli obblighi ed oneri cui è soggetta la concessione, ivi comprese le condizioni di decadenza o di revoca. Pag. 27