Gli alunni con Bisogni educativi speciali (BES)

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Istituto comprensivo di Rivignano Gli alunni con Bisogni educativi speciali (BES) 1. Quali tipologie di alunni rientrano tra coloro che manifestano Bisogni educativi speciali (BES)? Ogni alunno manifesta, con continuità o per determinati periodi, bisogni educativi speciali. Viene dunque esteso a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell apprendimento. Ciò comporta la ridefinizione del tradizionale approccio all integrazione scolastica per affermare il diritto alla personalizzazione dell apprendimento (legge 28 marzo 2003, n. 53). 2. A quale area bisogna fare riferimento? Gli alunni che mostrano di avere Bisogni Educativi Speciali non sono solo quelli in possesso di una certificazione (il 2-3%), ma sono molti di più (10-15%), e in particolare tutti quelli che necessitano come i primi di attenzione e spesso di interventi mirati. Nelle scuole abitano sia alunni con Bisogni Educativi Speciali con diagnosi psicologica e/o medica e alunni con Bisogni Educativi Speciali senza diagnosi. Nel caso di alunni con Bisogni Educativi Speciali con diagnosi psicologica e/o medica le categorie diagnostiche fanno riferimento al DSM-IV e all ICD-10: vi rientrano il ritardo mentale, i disturbi generalizzati dello sviluppo, il disturbo artistico, i disturbi dell apprendimento, i disturbi di sviluppo della lettura, i disturbi di sviluppo del calcolo, i disturbi di sviluppo dell espressione scritta, i disturbi di sviluppo dell articolazione della parola, i disturbi di sviluppo del linguaggio espressivo, i disturbi di sviluppo nella comprensione del linguaggio, i disturbi del comportamento, i disturbi da deficit di attenzione e iperattività, i disturbi della condotta, il disturbo oppositivo-provocatorio e infine vi sono le patologie che riguardano la motricità, quelle sensoriali, neurologiche o riferibili ad altri disturbi organici. Nel caso di alunni con Bisogni Educativi Speciali senza diagnosi rientrano tutti quegli alunni che non corrispondono perfettamente ai parametri appena citati, perché la loro situazione pare meno netta e più sfumata. Tra questi alunni troviamo quelli che, pur non presentando deficit nell apprendimento, risultano non possedere competenze cognitive adeguate nell area metacognitiva, linguistica e sociale; quelli che vivono situazioni famigliari difficili (genitori con patologie psichia- 1

triche, condotte antisociali ); quelli che sono figli di migranti e presentano una serie di problematiche che vanno da una incapacità di comunicare a causa del linguaggio e di una cultura molto differente dalla nostra, a difficoltà legate principalmente alle situazioni spesso precarie e transitorie in cui si trovano a vivere. In questi in casi abbiamo alunni con normali capacità di apprendimento, che però sono ostacolati da una scarsa dotazione di mezzi di apprendimento o da risposte psicologiche e comportamentali eccessive. 3. Quali sono le strategie di intervento? Le strategie di intervento richiedono un elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata dei seguenti documenti/strumenti di lavoro: piano dell offerta formativa; piano didattico personalizzato; piano annuale per l inclusività; monitoraggio, valutazione e piano di miglioramento. 4. Quali soggetti provvedono all organizzazione delle azioni a favore dell inclusione? Le azioni per l inclusione possono essere favorite dai seguenti soggetti: gruppo di lavoro per l inclusione (GLI); centri territoriali per l inclusione (CTI); centri territoriali di supporto (CTS); uffici scolastici regionali. Il Miur assicura il coordinamento nazionale dei centri territoriali di supporto. 5. Quali certificazioni sono necessarie prima di procedere all elaborazione del PDP? Rimane l'obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA; è altresì compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche; ciò al fine di evitare contenzioso. 6. Qual è lo scopo del PDP? Il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), ha lo scopo di definire, monitorare e documentare secondo un elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti. Il Piano Didattico Personalizzato non può più essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con DSA; esso è bensì lo strumento in cui Pagina 2

si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico-strumentale. 7. Chi delibera in merito all attivazione del PDP? È necessario che l attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato per un alunno con Bisogni Educativi Speciali sia deliberata in Consiglio di classe - ovvero, nelle scuole primarie, da tutti i componenti del team docenti - dando luogo al PDP, firmato dal Dirigente scolastico (o da un docente da questi specificamente delegato), dai docenti e dalla famiglia. Nel caso in cui sia necessario trattare dati sensibili per finalità istituzionali, si avrà cura di includere nel PDP apposita autorizzazione da parte della famiglia Nota: alcuni modelli di PDP sono reperibili al seguente indirizzo: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/dsa) 8. Diagnosi di DSA: quando è valida per la scuola? La diagnosi di DSA deve essere rilasciata da parte di strutture sanitarie pubbliche o accreditate. Qualora la famiglia presenti preliminarmente una diagnosi rilasciata da una struttura privata, si raccomanda - in attesa di ricevere la certificazione richiesta di adottare preventivamente le misure previste dalla Legge 170/2010, qualora il Consiglio di classe o il team dei docenti della scuola primaria ravvisino e riscontrino, sulla base di considerazioni psicopedagogiche e didattiche, carenze fondatamente riconducibili al disturbo. Ciò consente di superare e risolvere le difficoltà legate ai tempi di rilascio delle certificazioni (in molti casi superiori ai sei mesi) adottando comunque un piano didattico individualizzato e personalizzato, nonché tutte le misure che le esigenze educative riscontrate richiedono. Negli anni terminali di ciascun ciclo scolastico, in ragione degli adempimenti connessi agli esami di Stato, le certificazioni dovranno essere presentate entro il termine del 31 marzo, come previsto all art.1 dell Accordo sancito in Conferenza Stato-Regioni sulle certificazioni per i DSA (R.A. n. 140 del 25 luglio 2012). 9. Quali elementi oggettivi consentono di procedere all elaborazione di un PDP per alunni con caratteristiche appartenenti all area dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale? Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche. Ciò consentirà di attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure Pagina 3

dispensative (ad esempio la dispensa dalla lettura ad alta voce e le attività ove la lettura è valutata, la scrittura veloce sotto dettatura, ecc.). A differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, le misure dispensative, nei casi sopra richiamati, avranno carattere transitorio e attinente aspetti didattici, privilegiando dunque le strategie educative e didattiche attraverso percorsi personalizzati, più che strumenti compensativi e misure dispensative. In ogni caso, non si potrà accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua straniera se non in presenza di uno specifico disturbo clinicamente diagnosticato, secondo quanto previsto dall art. 6 del DM n. 5669 del 12 luglio 2011 e dalle allegate Linee guida. 10. Quali compiti spettano al GLI (Gruppo di lavoro per l inclusione)? Il GLI si occupa di tutte le problematiche relative ai BES e svolge le seguenti funzioni: a. rilevazione dei BES presenti nella scuola; b. raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell Amministrazione; c. focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi; d. rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; e. raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze, ai sensi dell art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall'art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122 ; f. elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno). 11. Cos è il Piano Annuale per l Inclusività? E un documento redatto dal GLI entro il mese di giugno. Esso tiene conto delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell anno appena trascorso e deve contenere la formulazione di un ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di inclusività generale della scuola nell anno successivo. Il Piano deve essere quindi discusso e deliberato in Collegio dei Docenti e inviato ai competenti Uffici degli UUSSRR, nonché ai GLIP e al GLIR, per la richiesta di organico di sostegno, e alle altre istituzioni territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di competenza, considerando anche gli Accordi di Programma in vigore o altre specifiche intese sull'integrazione scolastica sottoscritte con gli Enti Locali. A seguito di ciò, gli Uffici Pagina 4

Scolastici regionali assegnano alle singole scuole globalmente le risorse di sostegno secondo quanto stabilito dall art 19 comma 11 della Legge n. 111/2011. 12. Quali adempimenti spettano al GLI all avvio dell anno scolastico? Nel mese di settembre, in relazione alle risorse effettivamente assegnate alla scuola ovvero, secondo la previsione dell art. 50 della L.35/2012, alle reti di scuole -, il GLI provvederà a un adattamento del Piano per l Inclusività, sulla base del quale il Dirigente Scolastico procederà all assegnazione definitiva delle risorse, sempre in termini funzionali. Si suggerisce che il GLI svolga la propria attività riunendosi con una cadenza - ove possibile - almeno mensile. 13. Qual è il ruolo dei Centri territoriali di supporto? La direttiva del 27/12/2012 recante Strumenti d intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica affida un ruolo fondamentale ai CTS, quale interfaccia fra l Amministrazione e le scuole, e tra le scuole stesse nonché quale rete di supporto al processo di integrazione, allo sviluppo professionale dei docenti e alla diffusione delle migliori pratiche. Il 19 febbraio 2013 il Direttore generale dell Ufficio Scolastico Regionale del FVG ha firmato il decreto con il quale è stata riorganizzata la rete regionale dei Centri Territoriali di Supporto (CTS) per l integrazione degli alunni disabili: l Istituto Comprensivo di Rivignano è stato scelto come scuola di riferimento del Basso Friuli (territorio corrispondente all ASS n 5) nell ambito del Progetto Nuove tecnologie e disabilità ; gli Istituti che faranno riferimento al CTS con sede presso l IC di Rivignano sono: Istituto Comprensivo di Latisana Istituto Comprensivo di Palazzolo dello Stella Istituto Comprensivo di Gonars Istituto Comprensivo di Fiumicello Istituto Comprensivo di Cervignano del Friuli Istituto Comprensivo di Aiello Istituto Comprensivo di Palmanova Istituto Comprensivo di Lignano Istituto Comprensivo di San Giorgio di Nogaro ISIS di Latisana. Il GLI costituisce l interfaccia della rete dei CTS e dei servizi sociali e sanitari territoriali per l implementazione di azioni di sistema (formazione, tutoraggio, progetti di prevenzione, monitoraggio, ecc.). Rivignano, 10 maggio 2013 Pagina 5