economia e politica agraria Energia elettrica prodotta da biomasse: la situazione italiana attuale ed i nuovi incentivi previsti per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili Giovanni Candolo Con i provvedimenti collegati alla legge finanziaria 2008 sono state introdotte delle importanti novità per incentivare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. In particolare viene data la possibilità di usufruire di una tariffa omnicomprensiva per la vendita dell energia elettrica prodotta da impianti con potenza inferiore al Megawatt elettrico, viene inoltre prolungato a 15 anni il periodo di diritto agli incentivi. Questi provvedimenti pongono le basi per una sicura diffusione di impianti di piccola-media dimensione, alimentati con biomasse di origine aziendale. Il consumo di energia elettrica in Italia Per collocare nella giusta prospettiva il contributo che le fonti energetiche rinnovabili ed in particolare le biomasse agroforestali possono dare rispetto al totale dei consumi di energia elettrica, è opportuno considerare quali sono i fabbisogni del nostro Paese. I dati statistici ufficiali relativi al consumo di energia elettrica in Italia nel 2006, indicano un consumo lordo annuo di 359 TWh (1 TWh = 1 miliardo di Wh). A titolo di confronto il consumo medio di una famiglia si colloca sui 3,3 MWh anno. Se si valuta i consumi per settore di utilizzo, primo risulta il comparto industriale, che assorbe quasi la metà dell energia prodotta, seguiti dal terziario e civile; il settore agricolo presenta dei consumi relativamente molto modesti. La produzione di questa energia è dovuta per circa l 85% a fonti tradizionali (fig. 1), le rinnovabili rappresentano quindi una porzione di circa il 15%. In particolare la produzione lorda di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili ha raggiunto il valore di 51,2 TWh. Il maggiore contributo è venuto dalla produzione idroelettrica, pari a 36,5 TWh, seguito dalla produzione da biomasse e rifiuti, con 6,5 TWh, seguono la geotermica con 5,2 TWh, ed eolica, 3 TWh. Impianto a biogas del Consorzio Agrienergy - San Pietro in Campiano (RA). 38 agronomica 2/2008
BILANCIO ELETTRICO ITALIA. ANNO 2006 TOTALE ENERGIA ELETTRICA NETTA RICHIESTA 337,5 TWh TOTALE CONSUMI 317,5 TWh + 20 TWh perdite di rete Da fonti rinnovabili Da fonti tradizionali 51,2 TWh 286,3 TWh Ripartizione Consumi Idrica rinnovabile 10,8% - 36,5 TWh Industriali 49,2% - 156,2 TWh Termoelettrica 69,6% - 234,9 TWh Termoelettrica da rifiuti e biomasse 1,9% - 6,5 TWh Settore terziario 27,8% - 88,3 TWh Idrica da pompaggio 1,9% - 6,4 TWh Geotermica 1,5% - 5,2 Twh Usi domestici 21,3% - 67,6 TWh Saldo estero 13,3% - 45,0 TWh Eolica 0,9% - 3,0 Twh Usi agricoli 1,7% - 5,5 TWh Fig. 1 Bilancio elettrico nazionale anno 2006. La richiesta di energia elettrica annua è stata paria a 337,5 TWh. L energia elettrica richiesta è pari alla somma dei consumi presso gli utilizzatori finali e delle perdite di trasmissione e distribuzione della rete. Le perdite sono dovute principalmente ai trasformatori utilizzati per elevare e calare la tensione ed alla resistenza dei conduttori delle line di distribuzione. In base alla fonte primaria utilizzata per la produzione assume la denominazione di idroelettrica (conversione dell energia di caduta dell acqua), energia termoelettrica (conversione dell energia dovuta alla combustione di combustibili fossili e biomasse), geotermica (conversione dell energia posseduta da vapore geotermico), eolica (conversione dell energia del vento) e fotovoltaica (conversione dell energia del sole in energia elettrica grazie all effetto fotovoltaico). Circa il 15% della produzione elettrica nazionale è attribuibile a fonti energetiche rinnovabili, principalmente dovuta ad impianti idroelettrici e termoelettrici da rifiuti e biomasse. Significativo anche il dato dell energia prodotta da impianti geotermici (1,5% del totale). Eolico e fotovoltaico, pur rappresentando notevoli potenzialità in alcune zone del Paese, attualmente non concorrono in maniera adeguata alla produzione di energia elettrica rinnovabile. Fonte: GSE 39 agronomica 2/2008
economia e politica agraria In fig. 2 sono riportate le produzioni degli impianti da fonte rinnovabile suddivise per le differenti regioni italiane. Come si può notare la produzione idroelettrica è fortemente diffusa nelle regioni del Nord, grazie alle centrali costruite nel dopoguerra, con produzioni che non è prevedibile possano incrementare ulteriormente. Anche le produzioni derivanti dall utilizzo di biomasse sono presenti in tutte le regioni, principalmente derivano dalla combustione della frazione organica dei residui solidi urbani (RSU) il calore così ottenuto viene impiegato per alimentare dei turbogeneratori a vapore. L utilizzo di biomasse legnose e di biogas (fig. 3) ha conosciuto un aumento durante gli ultimi anni, senza tuttavia esprimere le potenzialità del settore. L utilizzo di biomasse legnose in impianti termoelettrici convenzionali, è molto presente in alcuni paesi europei, ove viene impiegato in percentuali che raggiungono il 5% del combustibile utilizzato, generalmente carbone, senza modifiche agli impianti. Gli impianti geotermici rappresentano una peculiarità italiana, in Toscana (Larderello) è localizzata la totalità della produzione. Esaminando la situazione dei principali 15 paesi europei (tab. 1), si può vedere come l Italia si collochi al settimo posto nella graduatoria delle nazioni con la più elevata percentuale di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Il nostro Paese, che in passato grazie alla produzione da idroelettrico e da geotermico era posizionato nella parte alta della classifica, è stato sorpassato da paesi che Sardegna Sicilia Calabria Basilicata Puglia Campania Molise Abruzzo Lazio Marche Umbria Toscana Emilia-Romagna Liguria Friuli Venezia Giulia Veneto Trentino Alto Adige Lombardia Valle D Aosta Piemonte Idrico Eolico Geotermico Biomasse 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 11.000 40 agronomica 2/2008 Produzione lorda annua (GWh) Fig. 2 Produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili in Italia nel 2006. Suddivisione per regione e per fonte. La produzione di energia elettrica da pannelli fotovoltaici è pari a 35 GWh annui, i dati non sono riportati perché non disponibili a livello regionale. Fonte GSE.
7.000 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 0 GWh 2001 2002 2003 2004 2005 2006 NOTA: È considerata Fonte Rinnovabile solo la parte biodegradabile dei rifiuti (stima del 40% nel caso degli Rifiuti Solidi Urbani). Fig. 3 Ripartizione dell energia elettrica prodotta da biomasse e rifiuti in Italia - Anno 2006 Fonte GSE. RSU + Altri rifiuti Biomasse Biogas hanno investito nelle tecnologie emergenti, soprattutto nell eolico. L obiettivo posto dall Unione Europea è di incrementare significativamente la quota delle rinnovabili, in particolare in base alla Direttiva Europea 2001/77/CE, l Italia ha indicato, quale obiettivo realistico al 2010, una produzione interna lorda di elettricità da fonti rinnovabili pari a 76 TWh ed una percentuale di produzione da fonti rinnovabili del 22% (rapporto della produzione rinnovabile nazionale, sommata alle importazioni di energia rinnovabile con certificazione riconosciuta, sul consumo interno lordo di elettricità). Per raggiungere questo obiettivo sono previsti degli incentivi per gli impianti di produzione alimentati a fonti rinnovabili. Gli impianti che si basano sull utilizzo di prodotti agroforestali, allo stato attuale della tecnologia, che paiono assicurare una sicura convenienza sono essenzialmente gli impianti di digestione anaerobica di sostanze vegetali e/o deiezioni animali. La possibilità di poter scegliere tra ampia gamma di biomasse per l alimentazione degli impianti a biogas, consente di rendere remunerativa la conversione in energia elettrica anche dei residui agroindustriali ed animali, il cui smaltimento attualmente rappresenta un costo non trascurabile. Attualmente gli impianti di dimensioni non eccessive (potenza elettrica non superiore al MW) sono quelli che paiono poter meglio coniugare questo duplice aspetto positivo: assicurare la redditività e rendere sostenibile il ciclo dei prodotti agricoli grazie al riutilizzo anche di biomasse residuali dei processi agroalimentari. Gli incentivi per le energie rinnovabili La produzione di EE da fonti rinnovabili è stata incentivata a partire dal 1992, con delle disposizioni note come CIP 6/92 (Comitato Interministeriale Prezzi provvedimento num. 6 1992), che stabilivano delle tariffe agevolate (della durata di 8 anni) per l energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili e delle cosiddette fonti assimilate, in quest ultima categoria furono inserite varie tipologie di materiali, tipo le morchie del petrolio ed i rifiuti urbani. È evidente che l interpretazione italiana delle fonti rinnovabili ha consentito di usufruire di incentivi anche ad impianti che di rinnovabile avevano ben poco. A riguardo la Direttiva Cee 2001/77 nell ottica di chiarire questo aspetto, ha precisato che cosa si debba intendere per biomasse: La parte biodegradabile dei prodotto, rifiuti e residui provenienti dall agricoltura (comprendenti sostanze vegetali ed animali) e dalla silvicoltura e dalle industri connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.. Questa direttiva è stata recepita piuttosto in ritardo, infatti è solamente con la legge finanziaria Particolare del digestato di un impianto a biogas. L utilizzo come fertilizzante è oggetto di sperimentazione su differenti colture. 41 agronomica 2/2008
economia e politica agraria Produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili PAESE Idrica Eolica Altre * Totale Produzione lorda Saldo estero Consumo Interno Lordo % EE rinnovabile sul C.I.L. Austria 34,8 1,8 2,4 39 63,4 6,9 70,3 55,5% Svezia 62,3 1 8,3 71,6 144,2 6,2 150,4 47,6% Portogallo 10,8 5,5 2 18,3 50,8 5,4 56,2 32,6% Danimarca 0 6,1 4 10,1 46,5-6,9 39,6 25,5% Finlandia 11,3 0,2 9,6 21,1 82,2 11,4 93,6 22,5% Spagna 23,4 22,8 3,1 49,3 302,8-3,3 299,5 16,5% Italia 36,9 3 12,4 52,3 314,1 45 359,1 14,6% Francia 58,5 2,2 5,1 65,8 574,5-63,6 510,9 12,9% Grecia 5,6 1,7 0,1 7,5 59,5 4 63,5 11,8% Germania 20,5 30,5 16,6 67,6 635,3-16,1 619,2 10,9% Paesi Bassi 0,1 2,8 6,7 9,6 98,8 21,5 120,3 8,0% Irlanda 0,6 1,6 0,1 2,3 27,6 1,8 29,4 7,8% Lussemburgo 0,4 0,1 0,1 0,6 4,2 3,6 7,8 7,7% Regno Unito 5,1 2,2 9,6 16,9 399,1 9,3 408,4 4,1% Belgio 0,8 0,4 2,1 3,3 85,1 10,2 95,3 3,5% UE 15 271,3 81,8 82,2 435,2 2888,1 35,4 2923,5 14,9% (*)= Biomasse, Geotermica, altre Tab. 1 Produzione lorda annua di energia elettrica in TWh nei principali paesi europei, ordinata in funzione della percentuale derivante da fonti energetiche rinnovabili. L Italia ha assunto l impegno di raggiungere entro il 2010 una quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili pari al 22% del consumo interno lordo. I dati della tabella, relativi al 2006 indicano una quota di rinnovabili pari al 14,6% del consumo interno lordo. Fonte GSE. 2007 (L. 27/12/2006 n. 296) che sono state modificate le precedenti disposizioni escludendo tutti i rifiuti non biodegradabili dal beneficio degli incentivi riservati alle fonti rinnovabili (gli art. 17 commi 1 e 3 del D.Lgs 387/03 sono stati abrogati, in questa legge si stabiliva che la parte non biodegradabile dei rifiuti aveva diritto agli incentivi). Le disposizioni CIP 6/92, sono attualmente superate dall applicazione da un nuovo schema di incentivazione, che prevede un premio (Certificato Verde) per ogni unità di energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile. In base a questa nuova modalità di incentivazione, i grandi produttori di energia elettrica vengono obbligati per legge ad immettere nella rete determinate quote di energia proveniente da fonte rinnovabile, quote prefissate annualmente. Ogni unità (1 MWh) di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili ha diritto ad un incentivo, chiamato certificato verde, emesso dal GSE (gestore del mercato elettrico). Il GSE annualmente stabilisce un valore di riferimento del certificato verde; ad esempio per il 2007 il prezzo di riferimento per i certificati verdi era fissato a 137,49 /MWh (al netto dell IVA del 20%). Qualora un soggetto obbligato ad immettere dell energia elettrica rinnovabile non disponga di tale quota di energia, può assolvere comunque all obbligo comperando un numero di certificati verdi da terzi (che hanno quindi prodotto dell energia da fonte energetica rinnovabile) pari alla quota a lui necessaria. Si viene perciò a creare un mercato tra dei compratori (sono i soggetti obbligati ad immettere in rete energia rinnovabili) e dei venditori (sono i soggetti che producono da fonti rinnovabili e quindi dispongono dei certificati verdi). Il prezzo dei certificati verdi può quindi variare rispetto al prezzo di riferimento. A titolo informativo, nel 2006 i soggetti obbligati all immissione di energia da fonti rinnovabili hanno richiesto sul mercato certificati verdi per un equivalente di 5,9 TWh di energia elettrica. Tutta la domanda è stata soddisfatta da produttori privati. Per raggiungere gli obiettivi prefissati per il 42 agronomica 2/2008 I generatori eolici di piccola potenza, con i nuovi incentivi, troveranno una maggior diffusione.
2010 del 20% della produzione di energia elettrica proveniente da fonte rinnovabile, con un provvedimento collegato alla legge finanziaria 2008, sono state introdotte delle importanti novità. Viene innanzitutto riconosciuto un incentivo diversificato in funzione della tipologia di impianto. L incentivo spettante per ogni unità di energia prodotta viene calcolato moltiplicando il valore del certificato verde per un coefficiente variabile in funzione della fonte (tab. 2). Per gli impianti funzionanti con biomasse prodotte da attività agricola, da allevamenti e da attività agroforestali considerate in filiera corta e/o con contratti di filiera il coefficiente vale 1,8. Se, invece, si utilizzano per la produzione di energia elettrica biomasse non all interno di filiere corte, il coefficiente moltiplicativo scende drasticamente a 1,1. Per una definizione univoca di cosa significhi filiera corta è necessario attendere l emanazione dei regolamenti attuativi (da parte dei ministeri, dell AEEG e del GSE), visto che l interpretazione basata solo sulla distanza chilometrica tra la zona di produzione delle biomasse e l impianto necessità di chiarimenti. La tariffa onnicomprensiva Un importante opportunità riservata agli impianti produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili con potenza inferiore a 1 MWe, è la possibilità di optare per una tariffa onnicomprensiva sia del valore del certificato verde sia del prezzo di cessione dell energia prodotta. Questa possibilità è quindi riservata ai piccoli impianti, che troveranno indubbi vantaggi nella semplificazione della tariffazione dell energia venduta. Anche in questo caso, la tariffa è dipendente dalla fonte utilizzata; per gli impianti biomasse agricole, da allevamento e forestali ottenute nell ambito di intese di filiera o contratti quadro oppure di filiere corte, è pari a 300 /MWh. In questa categoria rientrano gli impianti a digestione anaerobica. Per gli impianti eolici è possibile usufruire della tariffa onnicomprensiva solo se l impianto ha una potenza inferiore ai 0,2 MW (tab. 3). La tariffa onnicomprensiva può essere variata, ogni tre anni, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, assicurando Particolare di un silos di un impianto a biogas. La possibilità di usare biomasse integrative provenienti dagli scarti dell agroindustria consente una maggior redditività agli inpianti. Glossario multipli unità di misura dell energia Chilowattora Megawattora Gigawattora Terawattora 1 kwh = 10 3 Wh = 1000 Wh 1 MWh = 10 6 Wh = 1000 kwh 1 GWh = 10 9 Wh = 1000 MWh 1 TWh = 10 12 Wh = 1000 GWh Il wattora è una misura di energia. Corrisponde alla potenza di 1 W fornita per 1 ora. Ad esempio una lampadina con potenza di 100 W in 3 ore consuma energia pari a 300 Wh. Il wattora, che è una misura di energia non va confuso con il watt, che è una misura di potenza. Fonte coefficiente Eolica per impianti di taglia inferiore a 200 kw 1 Eolica offshore 1,1 Solare ** ** Geotermica 0,9 Moto ondoso e maremotrice 1,8 Idraulica 1 Rifiuti biodegradabili, biomasse diverse da quelle di cui al punto successivo 1,1 Biomasse e biogas prodotti da attività agricola, allevamento e forestale da 1,8 filiera corta* Gas di discarica e gas residuati dai processi di depurazione e biogas diversi 0,8 da quelli del punto precedente * E fatto salvo quanto disposto a legislazione vigente in materia di produzione di energia elettrica mediante impianti alimentati da biomasse e biogas derivanti da prodotti agricoli, di allevamento e forestali, ivi inclusi i sottoprodotti, ottenuti nell ambito di intese di filiera o contratti quadro ai sensi degli articoli 9 e 10 del decreto legislativo n. 102 del 2005 oppure di filiere corte. ** Per gli impianti da fonte solare si applicano i provvedimenti attuativi dell articolo 7 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387. Tab. 2 Coefficienti di moltiplicazione del certificato verde applicabili in funzione della fonte impiegata per produrre energia elettrica rinnovabile. Per l energia elettrica ottenuta da biomasse e biogas in ambito agricolo il coefficiente moltiplicativo è di 1,8. 43 agronomica 2/2008
economia e politica agraria Fonte Tab. 3 Tariffe onnicomprensive spettanti ai produttori di energia elettrica con impianti di potenza inferiore al MW elettrico. I produttori su richiesta, possono scegliere questa tariffa in alternativa al certificato verde. La tariffa vale per l energia immessa in rete. la congruità della remunerazione ai fini dell incentivazione dello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. La durata della tariffa è di 15 anni, periodo che consente di effettuare con tranquillità l ammortamento dell impianto. La tariffa onnicomprensiva viene applicata all energia elettrica immessa in rete, pertanto in questo caso è conveniente immettere tutta l energia elettrica prodotta nella rete. Entità della tariffa (euro cent/ kwh) Eolica per impianti di taglia inferiore a 200 kw 30 Solare ** ** Geotermica 20 Moto ondoso e maremotrice 34 Idraulica diversa da quella del punto precedente 22 Rifiuti biodegradabili, biomasse diverse da quelle di cui al punto successivo 22 Biomasse e biogas prodotti da attività agricola, allevamento e forestale da 30 filiera corta * Gas di discarica e gas residuati dai processi di depurazione e biogas diversi 18 da quelli del punto precedente * E fatto salvo quanto disposto a legislazione vigente in materia di produzione di energia elettrica mediante impianti alimentati da biomasse e biogas derivanti da prodotti agricoli, di allevamento e forestali, ivi inclusi i sottoprodotti, ottenuti nell ambito di intese di filiera o contratti quadro ai sensi degli articoli 9 e 10 del decreto legislativo n. 102 del 2005 oppure di filiere corte. ** Per gli impianti da fonte solare si applicano i provvedimenti attuativi dell articolo 7 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387. Esclusione dagli incentivi Il comma 152 della legge 2 della finanziaria indica che: La produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili, entrati in esercizio in data successiva al 31 dicembre 2008, ha diritto di accesso agli incentivi (coefficiente moltiplicatore del certificato verde o tariffa onnicomprensiva) a condizione che i medesimi impianti non beneficino di altri incentivi pubblici di natura nazionale, regionale, locale o comunitaria in conto energia, in conto capitale o in conto interessi con capitalizzazione anticipata. Questa disposizione dovrà essere chiarita nei provvedimenti attuativi, in quanto diverse fonti indicano che dovrebbe sussistere la possibilità di cumulare gli incentivi riconosciuti per la vendita di energia verde con quelli ricevibili in conto capitale, purchè quest ultimi non eccedano il 40% dell investimento. Previste semplificazioni autorizzative per i piccoli impianti Un aspetto che ha creato forti difficoltà è la disorganicità del quadro normativo di riferimento, che ha contribuito a limitare l interesse per la costruzione di piccoli impianti aziendali. Se si vuole incrementare la quota di energia alternativa, bisogna superare infatti alcune situazioni di criticità dovute alla discrezionalità degli enti locali e centrali, che appesantiscono i costi e burocratizzano eccessivamente questo tipo d energia. Con i nuovi provvedimenti adottati, sono state definite alcune regole che portano alla semplificazione dell iter burocratico in merito, in particolare sono state alzate le soglie fino a cui, per costruire un impianto a fonte rinnovabile, basta la Denuncia di Inizio Attività: eolico 60 kw, solare fotovoltaico 20 kw, idraulica 100 kw, biomasse 200 kw, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas 250 kw. Raccolta biomassa dedicata per agroenergia (sorgo da fibra). 44 agronomica 2/2008
PROVVEDIMENTI ATTI AL RISPARMIO E ALL EFFICIENZA ENERGETICA Al fine di incentivare il risparmio e l efficienza energetica è istituito, a decorrere dall anno 2008, nello stato di previsione del Ministero dell economia e delle finanze, il Fondo per il risparmio e l efficienza energetica con una dotazione di 1 milione di euro. Il Fondo è finalizzato al finanziamento di campagne informative sulle misure che consentono la riduzione dei consumi energetici per migliorare l efficienza energetica, con particolare riguardo all avvio di una campagna per la progressiva e totale sostituzione delle lampadine a incandescenza con quelle a basso consumo, per l avvio di misure atte al miglioramento dell efficienza della pubblica illuminazione e per sensibilizzare gli utenti a spegnere gli elettrodomestici dotati di funzione stand-by quando non sono utilizzati. A decorrere dal 1º gennaio 2010 è vietata la commercializzazione di elettrodomestici appartenenti alle classi energetiche inferiori rispetto alla classe A, nonché di motori elettrici appartenenti alla classe 3 anche all interno di apparati. Il Ministro dell economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il Ministro dello sviluppo economico, stabilisce, ommiss.., che a decorrere dal 1º gennaio 2011 sono vietate in tutto il territorio nazionale l importazione, la distribuzione e la vendita delle lampadine a incandescenza, nonché l importazione, la distribuzione e la vendita degli elettrodomestici privi di un dispositivo per interrompere completamente il collegamento alla rete elettrica. Tab. 4 Il risparmio e l efficienza energetica sono fattori chiave per raggiungere gli obiettivi di Kyoto. Fra i molteplici provvedimenti stabiliti con il collegato alla finanziaria 2008 quelli soprariportati sono di interesse per tutti i cittadini. Conclusioni Le nuove norme che regolano la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile portano il nostro Paese al livello normativo dei Paesi europei più avanzati nel campo delle energie rinnovabili. Ciò porterà indubbiamente ad una maggior diffusione di impianti presso le aziende agricole, diffusi sul territorio e maggiormente sostenibili da un punto di vista della salvaguardia ambientale. Per quelli con potenza inferiore al MW è prevedibile una buona diffusione. Le imprese agricole dovranno tuttavia valutare con prudenza i progetti in fase di avvio fino a quando il quadro di riferimento del settore non verrà chiarito dai provvedimenti attuativi. Per raggiungere il traguardo del 22% di energia elettrica da fonte rinnovabile entro il 2010 tuttavia la strada da percorrere appare ancora lunga, e sarà fondamentale l apporto dei grandi impianti, soprattutto di quelli eolici, come d altronde avviene negli altri paesi europei. Pannelli fotovoltaici muniti di dispositivo inseguitore della sorgente luminosa. Parco Tematico delle Energie Rinnovabili - Bagnile di Cesena (FC). Attività di divulgazione effettuata nell ambito del progetto europeo Life Seq-Cure. Particolare della tramoggia di carico di un impianto a biogas. 45 agronomica 2/2008