La verità e le forme giuridiche



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S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

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Michel Foucault La verità e le forme giuridiche Il testo è una trascrizione di cinque conferenza pronunciate da Michel Foucault(1926-1984) nel 1973 all Università Cattolica di Rio de Janeiro. IL giuridico come luogo privilegiato della verità: Origine o invenzione? Come si formarono i domini del sapere a partire dalle pratiche sociali? Marxismo accademico indagare come le condizioni economiche dell esistenza trovino espressione nella coscienza degli uomini. Difetto soggetto e conoscenza sono a priori e definitivi Lui vuole mostrare che le pratiche sociali generano nuovi soggetti e oggetti di conoscenza. 1- Storia dei domini del sapere 2- Analisi dei discorsi come gioco strategico e polemico 3- Rielaborazione della teoria del soggetto(rielaborata dalla psicoanalisi che ha tolto la posizione assoluta del soggetto) Costruzione storica di un soggetto di conoscenza attraverso un discorso preso come un insieme di strategie che fanno parte delle pratiche sociale(+precisamente quelle giudiziarie) Ci sono 2 storie della verità: - storia interna - luoghi alternativi dove si forma la verità pratiche giudiziarie Qual è l origine dell indagine? Indagine come forma di investigazione della verità in seno all ordine giudico. Si parte da Nietzsche poiché egli fa un analisi storica del formazione del soggetto e della nascita della conoscenza senza ammettere la preesistenza di un soggetto di conoscenza. Egli afferma difatti che la conoscenza è un invenzione, vista sia come rottura sia con un piccolo inconfessabile e meschino inizio RELAZIONI DI POTERE. Quindi la conoscenza non è nella natura dell uomo ma è il risultato della lotta tra istinti un effetto superficie. La conoscenza messa in relazione sia con l istinto che con ciò che i vuole conoscere, genera sempre violenza, domini, forza è una violazione e non una percezione.

ROTTURA CON LA TRADIZIONE FILOSOFICA Nella tradizione era Dio che garantiva la relazione di continuità tra la conoscenza e ciò che si voleva conoscere. Ma dato che per Nietzsche questa relazione non esiste, anche l esistenza di Dio al centro del sistema di conoscenza non è più indispensabile. Essendo per Nietzsche solo una relazione di potere tra conoscenza e istinti,ciò che sparisce non è Dio ma il soggetto nella sua unità. L unità del soggetto nella tradizione era garantita dalla continuità tra desidero e conoscenza, corpo e verità. Ora si può ammettere che il soggetto non esiste. Nietzsche riprende anche un testo di SPINOZA e dice che comprendere non è altro che il risultato di un certo gioco o equilibrio tra ridere,deplorare e detestare. La conoscenza è il gioco,la lotta di questi tre istinti, istinti che tendono ad allontanarsi dall oggetto fino a distruggerlo con l odio. Per sapere cos è realmente la conoscenza bisogna avvicinarsi non come filosofi ma come politici,per capire le relazione di lotta e potere. La conoscenza è prospettica poiché essa è polemica e strategica,essa porta a termine il suo compito senza nessun fondamento di verità ed è per questo che essa è un ignoranza.

Tragedia e Nascita del Diritto: Sacro e Vero nella condanna di Edipo A partire da Freud la storia di Edipo è stata considerata come la narrazione della favola più antica del nostro desiderio e del nostro inconscio. Deluze e Guattari hanno scritto l Anti - Edipo in cui hanno cercato di dimostrare che il triangolo edipico Padre-Madre-Figlio serve a garantire che il desiderio rimanga in seno della famiglia. Edipo per Deluze e Guattari,non è il contenuto segreto del nostro inconscio, ma è uno strumento di potere medico e psicoanalitico che si esercita sul desiderio e sull inconscio. Ora cerchiamo di fare apparire quello che fino ad ora è rimasto occulto e profondamente nascosto nella storia della nostra cultura: le relazioni di potere. La tragedia di Edipo nella lettura di Sofocle è rappresentativa di un determinato tipo di relazione tra potere e sapere, tra potere politico e conoscenza. Foucault crede che vi sia un complesso di Edipo nella nostra civiltà, a livello collettivo, legato al potere e al sapere. La tragedia di Edipo è la storia di una ricerca della verità: un procedimento di ricerca della verità che si rifà esattamente alle pratiche giuridiche greche di quell epoca. La prima testimonianza della ricerca della verità del procedimento giudiziario greco risale all Iliade La disputa di Antiloco e Menelao durante i giochi organizzati per la morte di Patroclo. Non si passa attraverso un testimone,ma attraverso una specie di gioco- prova, una sfida lanciata da un avversario ad un altro. I resti della vecchia tradizione si ripresentano più volte nei corso dell Edipo. Ciò nonostante tutta la tragedia di Edipo è fondata su un meccanismo completamente differente la legge della metà. Metà che si accoppiano per fornire la verità. Questa lettura dell Edipo di Sofocle, non ha solo una funzione retorica,ma anche religiosa e politica. Il potere si manifesta e mantiene la sua unità grazie a questo gioco di piccoli frammenti, di uno stesso insieme, divisi gli uni dagli altri, la cui configurazione generale è la forma manifesta del potere tecnica giuridica,politica e religiosa chiamata dai greci : il Simbolo. Si può dire che tutta l opera è una maniera di spostare l enunciazione della verità da un discorso profetico e prescrittivo (gli dei e l indovino) ad un altro retrospettivo (il pastore e lo schiavo): non è più una profezia, è una testimonianza.

Sono due le linee di fondo della tragedia di Edipo: la comunicazione tra i pastore e gli dei, tra ricordo degli uomini e profezie divine Un mondo simbolico nel quale il ricordo e il discorso degli uomini sono qualcosa come un immagine empirica della grande profezia degli dei. Lo stesso titolo della tragedia di Sofocle è interessante: EDIPO RE Edipo è un uomo del potere, un uomo che esercita un certo potere. Durante tutta la tragedia ciò che è in questione è essenzialmente il potere di Edipo ed è proprio questo che lo fa sentire minacciato Nell EDIPO RE, non invoca né la sua innocenza né si appella all incoscienza del suo operato. Solo in Edipo a Colono vedremo un Edipo cieco e miserabile che dice in tutta l opera < Io niente potevo fare, gli dei mi presero in una trappola che non avevo previsto>. In Edipo Re il sua problema è il potere e come fare per conservarlo. Ad Edipo non fa neppure orrore l idea che potrebbe aver ucciso o suo padre o il re, teme solo di perdere il proprio potere. Il suo fu un destino alterno, conobbe la miseria e la gloria, caratteristica di due tipi di personaggi: l eroe leggendario e il tiranno storico greco del secolo V. Edipo era colui che, dopo aver conosciuto la miseria giunse alla gloria; colui che diventò Re, dopo essere stato eroe uccidendo la DIVINA CANTORA, la sfinge che divorava tutti quelli che non riuscivano a decifrare i suoi enigmi. Ma egli è soprattutto un tiranno, non da importanza alle leggi e le sostituisce con i suoi ordini, la sua volontà. Il tiranno non è caratterizzato solo da uno specifico modo di gestire il potere, ma anche per un certo tipo di sapere superiore a quello degli altri. Il sapere di Edipo è questa specie di sapere di esperienza e allo stesso tempo, questo sapere solitario, di conoscenza, sapere dell uomo che vuole vedere con i suoi occhi. Edipo diventa un personaggio superfluo in quanto il suo sapere tirannico di chi non vuol dar conto agli dei e agli uomini, è contraddetto dalla coincidenza esatta tra ciò che avevano detto gli dei e ciò che sapeva il popolo. Edipo ci mostra il caso di chi per sapere troppo, nulla sapeva.

L Occidente sarà dominato dal gran mito che la verità non appartiene mai al potere politico, che il potere politico è cieco, che il vero sapere è quello che si possiede quando si è in contatto con gli dei o quando ricordiamo le cose. Un mito che Nietzsche cominciò a demolire, mostrando che dietro ogni sapere o conoscenza ciò che è in gioco è una lotta di potere. Il potere politico non è assente dal sapere, è tessuto con questo.

Il diritto medioevale tra prova e inquisitio Ci sono due forme di regolamento giudiziario nella civiltà greca: La prima si trova in Omero e presenta Due guerrieri che si affrontano per sapere Chi è nel giusto. Una sfida che implica un Giuramento, senza giudice né sentenza. La seconda forma è quella che troviamo nell Edipo Re. In cui appare un personaggio nuovo, il testimone. L Edipo Re è un riassunto della storia del diritto greco ; la storia del processo attraverso il quale il popolo si impossessò del diritto di giudicare e di dire la verità opponendosi anche agli stessi signori. Un lungo processo affermatosi definitivamente ad Atene nel secolo V, che diede vita ad una serie di grandi forme culturali come la filosofia, i sistemi scientifici, ma anche la retorica, l arte di persuadere. La nascita dell indagine però rimase dimenticata e ripresa solo nel Medioevo, dove si assiste ad una seconda nascita dell indagine di dimensioni straordinarie. L antico diritto germanico, somigliava alle forme del diritto arcaico greco, le dispute si risolvevano con il gioco della prova, del giuramento. Vi erano sempre due personaggi e mai tre, con una lotta tra i contendenti. Il diritto diviene una maniera regolamentata di fare guerra. L antico diritto germanico, inoltre, offre sempre la possibilità di giungere ad un accordo attraverso una serie di vendette rituali, la cui interruzione può avvenire mediante un patto o il pagamento di un riscatto. L indagine comparve per la prima volta in Grecia e rimase nascosta dopo la caduta dell Impero Romano per vari secoli, tornando solo nei secoli XII e XIII. Perché scomparse l indagine in quest epoca? Si può dire, che una delle note fondamentali della società feudale è che la circolazione di beni era assicurata soprattutto dallo scontro bellico. Ci troviamo in ampia zona di frontiera tra il diritto e la guerra.

L accumulo di ricchezze e il potere delle arme e la costituzione del podere giudiziario in mano a pochi, costituiscono un unico processo che raggiunse la sua maturità con la formazione della prima grande monarchia medioevale. D ora in avanti gli individui devono sottomettersi ad un potere esterno ad essi e che viene loro imposto come potere giudiziario e politico. Appare cosi una figura nuova il procuratore, rappresentante del sovrano anch esso danneggiato in quanto il danno non è stato procurato solo a chi lo rivendica,ma anche all ordine, alla legge e al potere rappresentato dal sovrano. Appare inoltre una nuova nozione: l infrazione, un offesa arrecata allo Stato, al sovrano. Il sovrano non è solo la parte lesa ma anche quella che esige riparazione: nascono multe e confische che arricchiscono le monarchie. Ma l accusatore ed il procuratore non si affrontano su di un piano di eguaglianza. Esistevano due modelli per risolvere il problema Modello intra-giuridico (se le persone sorprendevano qualcuno in flagrante avevano il diritto di portarlo davanti a chi deteneva in potere politico per farlo giudicare Modello extra-giudiziario suddiviso a sua volta in due modelli: procedimento d indagine amministrativa(usato nell Impero Carolingio) e procedimento religioso (usato dalla Chiesa). Il primo modello, intra-giuridico, non era attuabile in quanto non sempre le persone potevano cogliere un individuo in flagrante. Si preferì dunque usare un modello extra-giuridico. Nel procedimento d indagine amministrativa si compiva la inquisitio, ovvero un indagine, nel quale il rappresentante del potere chiamava delle persone ritenute capaci, le riuniva, faceva giurare loro di dire la verità, domandava loro molte cose e infine le lasciava riunire affinché deliberassero e risolvessero il problema. Questo procedimento di indagine amministrativa ha alcune caratteristiche importanti: 1. Il potere politico è il personaggio centrale. 2. Il potere politico si esercita dall inizio attraverso le domande. Non si sa la verità e si cerca di saperla. 3. Per determinare la verità, il potere si rivolge ai notabili, le persone che considera capaci di sapere. 4. Non vi è una forzatura, il potere consulta i notabili senza violenza né minacce.

Queste procedure furono dimenticate nei secoli X ed XI e riprese solo successivamente dalla Chiesa. Il vescovo quando arrivava in un determinato luogo faceva un inquisitio generalis, domandando a tutti coloro che dovevano sapere che cosa fosse accaduto in sua assenza e nel caso di riscontro positivo si passava ad un inquisitio specialis, che consisteva nel verificare che cosaera stato fatto e chi l aveva fatto. La confessione del colpevole poteva interrompere l inquisizione in qualsiasi momento. Il procuratore del re successivamente farà lo stesso di ciò che facevano i visitatori ecclesiastici. Quindi ora finalmente si può dire che l indagine ebbe una doppia origine: un origine amministrativa,legata al sorgere dello Stato nell epoca carolingia, e un origine religiosa, ecclesiastica che attraversa tutto il Medioevo. Non fu, dunque, razionalizzando le procedure giudiziarie che si giunse ad esso, ma fu tutta una trasformazione politica ciò che rese possibile e necessaria l utilizzazione nel campo giuridico di questa procedura d indagine. Quindi solo l analisi dei giochi di forza politica delle relazioni di potere può spiegare le ragioni della nascita dell indagine. Inoltre questo procedimento si estese ad altri campi di pratiche sociali, economiche e in molti cambi del sapere (economia politica, statistica, geografia, astronomia, medicina, botanica.) Nel corso dei secoli, l indagine si sviluppa come forma generale del sapere, da cui nascerà il Rinascimento, mentre la prova tenderà a scomparire (tracce ne troviamo solo nella forma delle torture)

L età dell Illuminismo: splendore della verità e buio della prigione Agli inizi del XIX si costituisce la SOCIETA DISCIPLINARE, la nostra società contemporanea. Foucault vuole mostrare quali sono le forme di sapere, i tipi di conoscenza, i tipi dei soggetti di conoscenza che emergono nel tempo e nello spazio dalla società disciplinare. La formazione della società disciplinare è caratterizzata dall apparizione di un fattore che ha due aspetti: la riforma e la riorganizzazione del sistema giudiziario e penale nei diversi paesi dell Europa e del mondo. Tra queste trasformazioni, una molto importante e il distaccamento della sfera penale da quella religiosa; ovvero un crimine, un infrazione, non deve avere nessuna relazione con la mancanza morale o religiosa. Il crimine o l infrazione penale coincide solo con la violazione di una legge esplicitamente stabilita in seno ad una società legislativamente dal potere politico. Senza una legge formulata prima del crimine, non ci può essere inflazione. Inoltre una legge penale deve semplicemente rappresentare ciò che è utile per la società, definire come riprovevole ciò che è nocivo, determinando così per esclusione ciò che è utile. Quindi il crimine non è più qualcosa di imparentato con il peccato o la mancanza, è qualcosa che danneggia la società, è un danno sociale. Questa idea è espressa con molta chiarezza negli scritti di Rousseau, il quale afferma che il criminale è colui che ha rotto il patto con la società, il criminale è un nemico interno. La legge penale dunque, deve solo permettere la riparazione del danno causato alla società, in modo che il danno causato dall individuo alla società sia pagato; se questo non è possibile occorre evitare che né questo né altri individui provochino ancora danni. Da quest idea si deducono quattro tipi possibili di castigo( elaborati da Beccaria e Bentham): 1. Castigo ---> espulsione, esilio, deportazione in quanto lo stesso individuo, rompendo il patto sociale, si è messo fuori dallo spazio della legalità, quindi viene espulso dallo spazio dove funziona quella legalità che egli non ha voluto accettare 2. Castigo --->vergogna, umiliazione, scandalo isolamento all interno dello spazio morale,; la sua mancanza viene resa pubblica mostrando lo stesso individuo pubblicamente e suscitando nel pubblico reazioni di disprezzo, condanna, avversione 3. Castigo --->teoria del lavoro forzato si obbligano le persone a realizzare un attività utile per lo Stato o la società in modo che il danno causato sia compensato 4. Castigo ---> pena del taglione si fa in modo che il danno non possa essere nuovamente commesso e che l individuo in questione non

sia spinto a causare un danno alla società simile a quello causato, facendo in modo che egli ripugni per sempre il crimine commesso. Questi progetti molto precisi di penalità furono sostituiti da una pena molto curiosa che era stata appena menzionata da Beccaria: l incarceramento, la prigione. La legislazione penale si andrà allontanando da ciò che possiamo chiamare utilità sociale attraverso le grandi riforme della legislazione penale. 1. Circostanze attenuanti: l applicazione della legge può essere modificata per decisione del giudice o del giurato e in funzione dell individuo messo a giudizio. 2. Nozione di pericolosità: sta a significare che l individuo deve essere considerato dalla società a livello delle sue possibilità e non dei suoi atti. 3. Poteri laterali al potere giudiziario: si arriva a mettere in questione la grande separazione attribuita a Montesquieu tra potere giudiziario, potere esecutivo e potere legislativo. Il controllo degli individui non può essere effettuato dalla giustizia, ma da una serie di poteri laterali, ai margini della giustizia, (la polizia.) e tutta una serie di istituzioni di vigilanza e correzione (pedagogiche come la scuola, psicologiche e psichiatriche come gli ospedali, l asilo, ecc..). Queste istituzioni non hanno più la funziona di castigare le infrazioni degli individui ma di correggere le loro potenzialità. Siamo dunque in una società disciplinare per l opposizione alle società strettamente penali che conoscevamo prima. E l età del controllo sociale Tra i teorici c è ne è uno che in qualche modo previde e presentò un modello molto simile alla società che stiamo analizzando, Bentham. Egli descrisse in modo preciso il famoso Panopticon, una struttura architettonica creata per permettere ad un vigilante il pieno controllo su tutti gli anelli (stanze) circostanti (egli poteva vedere chi era all interno delle stanze e cosa faceva, ma nessuno poteva vedere lui). Il Panopticon è l utopia di una società e di un tipo di potere, quello della nostra società, detto panoptismo un potere che non si appoggia più sull indagine ma sulla vigilanza ininterrotta e totale. Colui che vigila, ha un potere, ed ha anche la possibilità di costruire un sapere su coloro che vigila (insegnanti, psichiatri, medici.) Questo nuovo sapere stabilisce cosa è normale e cosa non lo è, cosa si deve fare e cosa non si dev, è un controllo sugli individui durante tutta la loro esistenza. Questa è la base del potere, la forma del potere-sapere che darà luogo non più a grandi scienze di osservazione, ma alle scienze umane( psichiatria, psicologia,sociologia,ecc ). Ma come nacque questa volontà di controllo su tutto e tutti? Basta analizzare l Inghilterra e la Francia del XVII e del XVIII secolo. In Inghilterra nacque come modo di sfuggire al potere politico, spesso uno strumento formidabile, terribile, sanguinario (si poteva essere impiccati in più di 300 casi). Per sfuggire all azione di questo potere giudiziario, gli individui si organizzarono in società di riforma

morale, proibendo l ubriachezza, la prostituzione, il gioco, il furto e tutto ciò che poteva dare appiglio al potere per attaccare il gruppo e distruggerlo, avvalendosi di qualche pretesto per impiegare la forza. Nacquero così gruppi di autodifesa contro il diritto e non tanto gruppi di vigilanza effettiva. Nel corso del XVII questi gruppi cambieranno il loro livello sociale abbandonando la base popolare fino ad essere incoraggiati e composti da personaggi dell aristocrazia, vescovi duchi.. L impresa di riforma morale smette di essere un autodifesa penale, per trasformarsi in un rafforzamento del potere dell autorità penale stessa. A partire da questo momento il controllo morale verrà esercitato dalle classi più alte sugli strati più bassi della società, uno strumento di potere delle classi ricche sulle classi povere. In Francia si produce un processo abbastanza differente da quello inglese, in quanto la Francia era una monarchia assoluta, mentre l Inghilterra si era liberata di questa forma con la rivoluzione borghese. L apparato di Stato poggiava in Francia su un doppio strumento: uno strumento giudiziario classico uno strumento para-giudiziario (i parlamenti, le corti ) (la polizia) La lettre-de-cachet era un'altra forma di potere, un ordine del re riferito ad una pe5rsona a titolo individuale, con la quale la si obbligava a fare qualcosa. Ma queste lettere che venivano scritte dal re, erano in realtà sollecitate del popolo, degli individui, delle comunità. Erano strumenti di controllo spontanei, che la società, la comunità, esercitava su se stessa. Vi sono tre categorie di lettre-de-cachet: Condotte di immoralità-libertinaggio adulterio, sodomia, alcolismo. La richiesta di lettre-de-cachet per questi motivi erano immediatamente accettate.(repressione morale) lettre-de-cachet per sanzionare condotte religiose considerate pericolose(come nel caso dei negromanti) lettre-de-cachet utilizzate per conflitti sul lavoro (padroni scontenti dei loro apprendisti e operai) Quando la lettre-de-cachet era punitiva, l accusato finiva in carcere, per un periodo non determinato anticipatamente, ovvero, era colui che aveva richiesto la lettre-de-cachet che doveva affermare se l individuo in prigione si era corretto o no.

L età industriale: il carcere panottico metafora della società disciplinare Gli aspetti del panoptismo vigilanza, controllo e correzione- costituiscono una dimensione fondamentale e caratteristica delle relazioni di potere che esistono nella nostra società. Il panoptismo si oppone alla teoria della legge che si era formata negli anni precedenti. In realtà, ciò che merita la nostra considerazione è un fatto storico importante: il fatto che questa teoria giuridica sia stata doppiata, in un primo momento, e, più tardi, nascosta e completamente offuscata dal panoptismo che si formò ai suoi margini collateralmente, inizia un era che offuscherà la pratica e la teoria del diritto penale. Lo stato si presenta come una certa disposizione spaziale e sociale degli individui, nella quale tutti sono sottomessi ad un unica sorveglianza. Si organizzano tecniche nel mondo industriale per assicurare le funzioni di internato, reclusione e osservazione della classe operaia, svolte da istituzioni rigide e un po utopiche. Questa reclusione moderna è una diretta eredità di due correnti o tendenze: la tecnica francese di internamento e il procedimento di controllo di tipo inglese. Tuttavia, il fenomeno che si verifica nel secolo XIX comporta una novità in relazione alle sue origini. Ospedali, fabbriche, prigioni, scuole sono tutte istituzioni che non hanno la finalità di escludere, ma piuttosto di fissare gli individui, legarli al processo di produzione e insieme al processo di formazione o correzione dei produttori stessi. Nella nostra società appare una rete istituzionale di sequestro infrastatale, all interno della quale è rinchiusa la nostra esistenza. Ma a che servono queste istituzioni? Possiamo caratterizzare la funzione delle istituzioni nel seguente modo: in primo luogo le istituzioni pedagogiche, mediche, penali ed industriali- hanno la curiosa proprietà di contemplare il controllo, la responsabilità, sulla totalità o quasi la totalità del tempo degli individui, istituzioni che si incaricano, in un certo modo, di tutta la dimensione temporale della vita degli individui. Per far ciò due sono le cose essenziali per la formazione della società industriale: da un lato è necessario che il tempo degli uomini sia messo sul mercato e offerto ai compratori i quali, a loro volta, lo

scambieranno per un salario; e dall altra parte è necessario che si trasformi il tempo in lavoro. A ciò si deve il problema delle tecniche di massimo sfruttamento del tempo in tutta una serie di istituzioni. Vediamo che si moltiplicano le istituzioni in cui il tempo delle persone è controllato, benché non lo si sfrutti effettivamente nella sua totalità, per farlo diventare tempo di lavoro. Attraverso queste istituzioni volte, apparentemente, a procurare protezione e sicurezza, si stabilisce un meccanismo per il quale tutto il tempo dell esistenza umana è messo a disposizione del mercato del lavoro e delle relative esigenze. La prima funzione di questa istituzione è il sequestro è lo sfruttamento della totalità del tempo. La seconda funzione delle istituzioni di sequestro non consiste più nel controllare il tempo degli individui ma, semplicemente, i loro corpi (negli ospedali l attività sessuale è proibita). Ma se analizziamo da vicino le ragioni per le quali tutta esistenza degli individui è controllata da queste istituzioni, vedremo che si tratta non solo di un appropriazione o di uno sfruttamento della massima quantità di tempo, ma anche di controllo, formazione,valorizzazione. Secondo un determinato sistema del corpo dell individuo. fino al secolo XVIII, incluso, il corpo degli individui è fondamentalmente la superficie di registrazione di supplizi e pene; il corpo era stato fatto per essere tormentato e castigato. Nel secolo XIX il corpo acquista un significato totalmente differente, qualcosa che deve essere formato, riformato, corretto, un corpo che deve acquisire attitudini, ricevere certe qualità, qualificarsi come corpo capace di lavorare. La prima funzione del sequestro era di sfruttare il tempo in modo ce il tempo degli uomini, quello vitale, si trasformasse in tempo di lavoro. La funzione di trasformazione del corpo in forza-lavoro, risponde alla funzione di trasformazione del tempo in tempo di lavoro. La terza funzione di queste istituzioni di sequestro consiste nella creazione di un nuovo e curioso tipo di potere, un potere polimorfo, polivalente. In alcuni casi c è da un lato un potere economico ma anche politico. Le persone che dirigono queste istituzioni si arrogano il diritto di dare ordini, stabilire regolamenti, prendere misure, espellere alcuni individui ed accettarne altri, ecc. Questo stesso potere politico ed economico è anche giuridico; si ha anche il diritto di castigare e ricompensare, o di far presentare mediante mandato di comparizione. C è una quarta caratteristica del potere. Si tratta di un potere epistemologico, potere di estrarre un sapere da e su questi individui già sottomessi all osservazione e controllati da questi differenti poteri. Nelle istituzioni di sequestro, attraverso i giochi di potere e sapere potere multiplo e sapere che interferisce e si esercita simultaneamente in queste istituzioni -, abbiamo la trasformazione del tempo del lavoro e della forza del lavoro e la sua integrazione nella produzione. Questa analisi permette di spiegare l apparizione della prigione; la prigione è isomorfa a tutte queste istituzioni. La prigione svolge un ruolo molto più simbolico ed esemplare che economico, penale o correttivo. La prigione è l immagine della società, la sua immagine invertita, un immagine trasformata in minaccia. La seconda conclusione è più polemica. Qualcuno ha detto l essenza completa dell uomo è il lavoro. Il lavoro non è affatto l essenza concreta. Affinché gli uomini siano effettivamente collocati nel lavoro e legati ad esso, è necessaria l operazione o la sintesi operata da un potere politico.