LABORATORIO DIGITAL E SOCIAL MEDIA MARKETING PRESENTAZIONE N #7 L ERA DEL VIDEO SHARING: YOUTUBE 24 Gennaio 2017
SOMMARIO #1. LA RIVOLUZIONE SOCIAL VIDEO CENTRICA #2. COME PROGETTARE UN VIDEO #3. LA PIATTAFORMA YOUTUBE #4. IL CANALE YOUTUBE #5. IL BRAND CHANNEL NOTA: Per tutte le fonti del presente elaborato prego consultare la presentazione «Bibliografia e fonti autorevoli».
#1. LA RIVOLUZIONE SOCIAL VIDEOCENTRICA In questi ultimi anni, la visione dei video in generale è divenuta una delle attività preferite degli utenti del web. L'acquisto di Instagram da parte di Facebook e quello di YouTube da parte di Google e il fiorire di App indipendenti o legate ai vari social capaci di realizzare video sempre nuovi, (pensiamo ad esempio a Boomerang o Hyperlapse di Instagram) sono esempi eclatanti in questa direzione. L attuale tendenza del traffico internet oggi, ruota sempre di più intorno al così detto streaming video ovvero la possibilità di trasmettere video in tempo reale sui social media.
#1. LA RIVOLUZIONE SOCIAL VIDEOCENTRICA Alcuni esempi di video streaming: le app Meerkat e Periscope su Twitter, mentre su Facebook da qualche mese è attiva la funzione live (disponibile anche per Instagram dal 20 novembre). Si parla appunto di nuova rivoluzione social videocentrica: il tempo medio di visualizzazione di una diretta è 3 volte superiore a quello di un filmato tradizionale. Queste nuove app infatti arricchiscono la possibilità di comunicazione sui social sia nel campo personale ma soprattutto in quello istituzionale di aziende, partiti politici e organizzazioni di qualsiasi tipo che potranno lanciare eventi e campagne in tempo reale.
#1. LA RIVOLUZIONE SOCIAL VIDEOCENTRICA YouTube, la piattaforma di video sharing più famosa al mondo, risponde alle esigenze del live streaming lanciando la possibilità di proporre video a 360 con audio «spaziale» mediante un Oculus Rift o con un occhiale per la realtà virtuale da attaccare allo smartphone. Questa tecnologia, nata per i videogiochi e associata alla fantascienza, potrà trasformare i social network in un esperienza 3D immersiva?
#2. COME PROGETTARE UN VIDEO Le fasi da seguire per progettare un video da veicolare sul web: Studiare la propria audience: prima di progettare il contenuto, è importante capire cosa ricerca (e dove, interagendo con chi ) il nostro pubblico di riferimento. Creare il contenuto: cercare di capire in che modo si intende attirare l attenzione degli spettatori, e quindi occorre investire tempo per creare un piano di comunicazione. Gestire le risorse: è importante non sottovalutare la distribuzione del video. È necessario assicurarsi che il video venga condiviso per massimizzarne l efficacia. Misurare l efficacia del video: occorre stabilire delle metriche di misurazione delle performance relativamente agli obiettivi proposti per tenere sotto controllo l efficacia delle azioni anche nelle future iniziative di comunicazione.
#2. COME PROGETTARE UN VIDEO Kevin Alloca, responsabile dei trend di Youtube, durante il suo intervento nel novembre del 2011 alla TEDYouth, ci parla di come i video «stupidi» diventano virali. http://www.ted.com/talks/kevin_allocca_why_videos_go_viral
#2. COME PROGETTARE UN VIDEO È il pubblico a decretare la popolarità di un video e Kevin Alloca ci suggerisce tre condizioni necessarie (ma non sufficienti) a rendere un video virale: - È condiviso da tastemakers, ovvero da utenti con grande popolarità e reputazione che accelera il processo di conoscenza del contenuto (es. il doppio arcobaleno a Yosemite o la canzone Venerdì nero); - Ha un format facilmente riproducibile da altri utenti che moltiplicano sia la portata del contenuto, rendendolo partecipativo, sia la conoscenza dello stesso (es. Nyan Cat); - Contiene componenti (soggetto, sceneggiatura, scelte stilistiche) imprevedibili, che tengano alta l attenzione dello spettatore(es. ciclista a NY).
#2. COME PROGETTARE UN VIDEO E aggiungiamo anche altri suggerimenti importanti - Il contenuto è il protagonista https://youtu.be/jozamxo2bde
#2. COME PROGETTARE UN VIDEO - Emozionare https://youtu.be/xedhw7t5ngq
#2. COME PROGETTARE UN VIDEO - Attenzione ai primi 5 secondi https://youtu.be/eakyfw-foj0
#2. COME PROGETTARE UN VIDEO - Prenditi il tempo necessario https://youtu.be/jswdo95hnr0
#2. COME PROGETTARE UN VIDEO - Interattivo è meglio (uso di tecnologia, opzioni sui formati, spazi pubblicitari ma anche giocare sul contenuto) https://youtu.be/dgchuhgnnzi?list=plwtsyirosacim24vpvm- 6Vf_P5AtfvMk9
#2. COME PROGETTARE UN VIDEO - Virale si nasce non si diventa: è giusto impegnarsi per progettare contenuti di successo, ma se la grande idea non arriva, non bisogna dispendere troppe energie in questo segmento. Quello della viralità è comunque un falso mito. - La strategia è il segreto: HHH Hero (video principale), Hub (fulcro) e Help (aiuto). - Pensa alla reperibilità e al mobile: usa titoli, descrizioni, tag, scegli la thumbnail visualizzata per rappresentare il video, evita i piccoli particolari. - Contenuti genuini: un video troppo perfetto, patinato, preciso difficilmente riuscirà ad ottenere la carica empatica necessaria alla diffusione di un contenuto.
#3. LA PIATTAFORMA YOUTUBE You Tube è la piattaforma web che consente la condivisione e visualizzazione in rete di video per eccellenza. Servizio di video sharing che ha avuto un impatto epocale sulle abitudini quotidiane e sui media. La piattaforma web, fondata nel 2005 da Steve Chen, Chad Hurley e Jawed Karim che lo hanno venduto a Google per 1.65 miliardi di dollari nell ottobre 2006 è il terzo sito web più visitato al mondo dopo Google e Facebook.
#3. LA PIATTAFORMA YOUTUBE YouTube attualmente regista oltre un miliardo di utenti, quasi un terzo di tutti gli utenti su internet e ogni giorno le persone in media guardano centinaia di milioni di ore di video, generando miliardi di visualizzazioni.
#3. LA PIATTAFORMA YOUTUBE Le tipologie di video più cercate dagli utenti sono quelle che riguardano contenuti musicali, trailer cinematografici e video di carattere formativo (video-tutorial). Vimeo, la piattaforma concorrente di YouTube di proprietà di IAC nata nel 2004 come la vetrina internazionale per i video creativi, è considerata più di nicchia ed è molto utilizzata da registi e creativi. A differenza di YouTube non consente la pubblicazione di video commerciali, videogiochi e pornografia.
#3. LA PIATTAFORMA YOUTUBE Esempio di interfaccia su Vimeo
#4. IL CANALE YOUTUBE L apertura di un canale su You Tube offre la possibilità di: Essere trovati da Google (ottimizzazione testi e link ); Convogliare i commenti da Google+; Possibilità di fare editing dei video; Creare Video ADS; Aggiungere la sottotitolazione automatica; Attivare un programma di partnership no profit.
#4. IL CANALE YOUTUBE Le aziende possono decidere di sviluppare su YouTube sia un canale standard che un brand channel. Ogni video di YouTube, come impostazione di default, mette a disposizione degli spettatori una serie di statistiche di visualizzazione. Sono dati di sintesi su: - visualizzazioni totali in rapporto al tempo, - numero di like, - commenti, - fonti delle visite, - target.
I CANALI PIÙ INFLUENTI SU YOUTUBE fonte socialbakers.com_dicembre16
I CANALI ITALIANI PIÙ INFLUENTI SU YOUTUBE fonte socialbakers.com_dicembre16
#5. IL BRAND CHANNEL I canali brand, essendo una forma di advertising, sono a pagamento e offrono una serie di funzioni che non sono disponibili su un canale semplice: - Personalizzazione grafica della pagina; - Riproduzione e accessibilità dei contenuti: filtri demografici che limitano l accesso in base alla lingua, alla posizione geografica, all età, al sesso di un utente; - Funzionalità di monitoraggio avanzate; - Aggiornamenti via mail.
#5. IL BRAND CHANNEL
#5. IL BRAND CHANNEL L amministratore di un canale ha a disposizione YouTube Analytics una dashboard di analisi cui accedere dalla sezione Gestione video o dall URL https://www.youtube.com/analytics.
#5. IL BRAND CHANNEL Le metriche più interessanti da monitorare costantemente sono 4: - Sottoscrittori: capire quante persone hanno deciso di iscriversi al canale e monitorarne la crescita nel tempo è basilare. Segnala l interesse verso il canale e l ampiezza della community. Lo strumento offre la possibilità di individuare anche quei video che hanno indotto le persone ad iscriversi. - Visualizzazioni: il numero di visualizzazioni complessive raggiunte dal canale da quando è stato aperto è una classica vanity metric che piace ai responsabili marketing, ma ha poco significato. Vale la pena di dettagliare il numero totale in modo da capire se è in linea con l obiettivo che ci si è prefissi, ossia se col video si volevano stimolare semplicemente mi piace, condivisioni oppure a creare un dibattito, ecc.
#5. IL BRAND CHANNEL - Total Engagement: la somma di mi piace (pollice in su), condivisioni e commenti di ogni singolo video mostra la capacità di un contenuto di stimolare interazioni. È un aspetto che, chiaramente, va letto in sintonia con quello delle visualizzazioni, ma che può offrire spunti utili a tarare la content strategy. - Click Through Rate delle annotazioni: il CTR è una metrica tipica delle attività di advertising e indica il rapporto tra visualizzazioni e click effettivi. Sempre più spesso i video su YouTube contengono le cosiddette annotazioni ossia elementi sovrapposti al video che possono essere cliccati: se occorre è utile modificarle tempestivamente con formule più incisive. Va monitorato anche il CTR delle miniature finali con annotazioni che promuovono altri video in modo da scoprire quali video e/o miniature attirano più clic.
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grazie