La catena di sicurezza - parte B. I Materiali

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Transcript:

La catena di sicurezza - parte B I Materiali Edizione 2016

Materiali della Catena di Sicurezza Quasi tutti i materiali di dotazione personale dell'alpinista, a partire dal 1995 sono classificati come DPI (dispositivi di protezione individuale, direttiva 89/686/CEE) individuali o meno (per esempio chiodi infissi in parete ), per essere commercializzati, DEVONO rispondere a determinate norme (EN, ente pubblico), e riportare il marchio ("Conformité Européenne") Esistono anche le norme UIAA (ente privato), simili alle EN, anche piu' restrittive, ma legalmente non equivalenti Alcuni materiali non sono soggetti a norme: alcuni autobloccanti, preparati (rinvii),...

www.caimateriali.org Nasce a metà degli anni Sessanta studia i problemi legati alla sicurezza nella progressione studia le caratteristiche di resistenza e le prestazioni delle attrezzature alpinistiche e speleologiche. opera in collaborazione con la Commission de Sécurité dell'uiaa per la definizione delle Norme che regolano l'assegnazione del Marchio di qualità alle attrezzature alpinistiche

CORDA com'e' fatta corde moderne in fibra poliammidica (nylon, perlon,...) struttura centrale (anima, >50% della massa totale) e guaina esterna (camicia o calza, che contribuisce per il 30% alla resistenza)

CORDA com'e' fatta monofilamenti stoppini calza trefoli anima

CORDA caratteristiche normate norma EN892: Resistenza alla rottura per un numero minimo di cadute tipo, tramite macchinario apposito (caduta al Dodero di una massa di 80 kg (55) con Fc=1.77) Forza massima d'arresto alla prima caduta Allungamento statico inferiore ad un certo valore Annodabilità Scorrimento della calza inferiore ad un certo valore ( effetto calzino usura più rapida e rischio di bloccaggio nel secchiello).

CORDA come si prova Le prove sono effettuate su un macchinario chiamato Dodero (dal nome del francese che la invento

CORDA come si prova Massa di 80 kg (o 55, per mezza corda) anello fisso che simula l'ultimo rinvio Spezzone di corda di 2.6m: tratto di 0.3 m tra vincolo ( sosta ) e anello fisso tratto di 2.3m tra anello fisso e massa altezza di caduta = 2.3*2 = 4.6m Fc = 4.6 / 2.6 = 1.77

CORDA come si prova

CORDA altre caratteristiche maneggevolezza anche nelle peggiori condizioni ambientali (ghiaccio, neve, acqua, ) elevata scorrevolezza nei moschettoni Allungamento dinamico: misura dell allungamento della corda al momento della prima caduta: deve essere <40% resistenza alla caduta su spigolo

CORDA quale scegliere CORDA SEMPLICE (o INTERA): Diametro 8,6-11 mm lunghezza 60-80 m, peso 58-70 g/m PRO: Consente, da sola, di assicurare il 1o di cordata CONTRO: permette di arrampicare solo in 2 calate in doppia limitate a 30-40m Il peso se lo deve portare tutto una sola persona

CORDA quale scegliere MEZZA CORDA: diametro 8-9 mm lunghezza 50-70 m, peso 42-50 g/m PRO: Consente di arrampicare in tre Calate in doppia di lunghezza maggiore Trasporto ripartito tra due persone Possibilita' di rinviare le corde in modo sfalsato CONTRO: Il 1o di cordata deve legarsi ad entrambe

CORDA quale scegliere CORDA GEMELLARE diametro <8 mm lunghezza 50-60 m, peso 35-40 g/m PRO: Leggerezza Calate in doppia di lunghezza maggiore CONTRO: permette di arrampicare solo in 2 Il 1o si deve legare ad entrambe Vanno sempre passate INSIEME negli ancoraggi

CORDA quale scegliere Una volta selezionata la tipologia di corda (intera, mezza) piu' opportuna per l'impiego che se ne vuole fare, e' importante scegliere corde con i valori di forza d arresto BASSI

CORDA quale scegliere

CORDA - utilizzo corda bagnata: aumenta forza d arresto, riduce numero di cadute sopportabili corda gelata: peggio di asciutta, ma meglio di bagnata Una volta asciutta riprende caratteristiche originali Con l'uso: si allungano e aumentano leggermente di diametro Calza danneggiata: peggioramento caratteristiche (forza d'arresto, numero di cadute) E' l'uso che la deteriora, non l'eta'

CORDA - utilizzo Le corde si usurano... normale uso (passaggio nel freno e nei rinvii, accavallamento nel mezzo barcaiolo, discese in doppia, moulinette...) polvere, terra sfregamento sulla roccia, o su sbavature dei moschettoni temperature elevate raggi UV

CORDA - utilizzo...e si danneggiano: contatto con acidi/sostanze chimiche calore intenso cadute significative (Fc >1-1,5) caduta pietre calate in doppia troppo veloci ramponate

CORDA - manutenzione se sporca, lavare in acqua fredda con sapone neutro asciugare all'ombra, lontano da fonti di calore e umidita' evitare esposizione ai raggi UV evitare contatto con agenti chimici (acidi, olio e benzina,...) utilizzare sacco porta corda per trasporto e utilizzo alla base delle vie ispezionare dopo ogni utilizzo

CORDA - sostituzione sostituire la corda in caso di: caduta significativa (Fc vicino a 2, o anche piu basso, se bagnata) calza tagliata presenza di discontinuita nell anima avvenuto contatto con acidi ecc dopo un periodo significativo di utilizzo: uso intensivo (quotidiano): 3-6 mesi uso regolare: 2-3 anni uso occasionale: 4-5 anni in assenza di utilizzo, e conservata correttamente, la corda invecchia molto lentamente

ELEMENTI STATICI DI COLLEGAMENTO si utilizzano per vincolare altri elementi tra loro o con la parete trasmettono forze... ma non dissipano energia

ELEMENTI STATICI DI COLLEGAMENTO CORDINI in nylon carico di rottura dipende da: ( D = diametro in mm) sezione del cordino: Fr = 20 * D2 numero di rami (fattore moltiplicativo: *n) effetto spigolo (fattore riduttivo): presenza di nodi (fattore riduttivo: circa 0.5) -

ELEMENTI STATICI DI COLLEGAMENTO CORDINI in nylon per la giunzione (per creare anelli chiusi) si usano: nodo doppio inglese nodo delle fettucce. -

ELEMENTI STATICI DI COLLEGAMENTO CORDINI in kevlar polimero inventato nel 1965 elevata resistenza meccanica (5 volte piu dell acciaio a parita di peso) si decompone a temperature molto elevate (500 C, a differenza del dyneema) In alpinismo: cordini in kevlar di diametro 5,5-6 mm carico di rottura > 19 kn Per la sua giunzione si utilizza esclusivamente il nodo triplo inglese -

ELEMENTI STATICI DI COLLEGAMENTO FETTUCCE Le fettucce non precucite presentano dei fili paralleli, colorati e ben identificabili, detti fili spia. Ciascun filo rappresenta 5 kn. In caso di anello tenere conto del fattore riduttivo del nodo ( nodo a cravatta. - Gli anelli precuciti di fettuccia in base alle normative europee EN566 devono sopportare un carico di rottura non inferiore a 22 kn

ELEMENTI STATICI DI COLLEGAMENTO MOSCHETTONI anello metallico sagomato, apribile da un lato per mezzo di una leva che deve tornare spontaneamente in posizione di chiusura (bloccabile o meno) I moschettoni non contribuiscono alla dissipazione dell energia che si sviluppa durante una caduta. -

MOSCHETTONI - posizionamento

MOSCHETTONI - posizionamento La resistenza a leva aperta e' molto ridotta!!! EVITARE!!!

MOSCHETTONI - marchiatura Ogni moschettone omologato U.I.A.A. deve riportare in modo indelebile i seguenti dati: -Il nome o il marchio del produttore -La sigla UIAA e/o CE -La lettera N o L dentro un cerchio (resistenza normale N o a bassa resistenza L ) -carichi minimi garantiti lungo asse maggiore, asse minore e a leva aperta

MOSCHETTONI diverse tipologie: B: normale K: per ferrata D: direzionale X: ovale H: per mezzo barcaiolo A: per ancoraggio Q: bloccaggio a ghiera non automatico

ELEMENTI STATICI DI COLLEGAMENTO RINVII (o PREPARATI ) Coppia di moschettoni senza ghiera uniti da fettuccia o cordino Consentono di collegare la corda agli ancoraggi. -

RINVII - utilizzo in caso di progressione in diagonale, la leva deve stare dal lato opposto rispetto alla direzione di salita:

RINVII (o PREPARATI ) - utilizzo La corda all interno del rinvio deve essere fatta passare in modo corretto:

RINVII (o PREPARATI ) - utilizzo In caso di gommino anti-spostamento del moschettone, fare attenzione al montaggio:

Come è fatto un buon rinvio?

ANCORAGGI Sono elementi che consentono il collegamento alla parete Si dividono in naturali (spuntoni, clessidre, piante..) e artificiali (chiodi, spit, fix, fittoni, nut, friend...)

ANCORAGGI NATURALI Alberi Clessidre Spuntoni

ANCORAGGI NATURALI Clessidra su ghiaccio ( Abalakov )

ANCORAGGI ARTIFICIALI Chiodi da roccia (EN969) Tasselli ad espansione (EN969): Espansione per trazione ( spit FIX o FIX) Espansione per percussione ( spit ROC o SPIT) Tasselli chimici (EN969): Fittoni resinati

ANCORAGGI ARTIFICIALI VELOCI Friends (EN12276) nut (EN12270)

ANCORAGGI Vite da ghiaccio (EN568) Corpo morto Fittone da neve

TENUTA DI UNA VITE DA GHIACCIO Sollecitazione F vite tende a ruotare intorno a O (posizione dipende da qualita' ghiaccio) aree A e B sollecitate a compressione normalmente B e' meno sollecitata (area piu' grande) e piu' resistente (ghiaccio in profondita' e' migliore) se A cede vite soggetta a momento flettente puo' piegarla (o addirittura romperla) e a quel punto viene estratta con una modalita' di trazione, per cui e' molto meno resistente Foto tratte da The art of Ice Climbing di Jérôme Blanc-Gras e Manu Ibarra Blue Ice

TENUTA DI UNA VITE DA GHIACCIO Cercare ghiaccio buono!!! Ripulire superficialmente, soprattutto se ci sono state grosse escursioni termiche negli ultimi giorni Avvitare la vite completamente!!! (soprattutto se e' preparata con la fettuccia) Se non e' possibile, sostituire con vite piu' corta o mettere la fettuccia (o un cordino) sul tubo a ridosso del ghiaccio, facendo in modo che rimanga in posizione Per fare bene tutto quanto, CHIODARE PRIMA DI TROVARSI IN DIFFICOLTA'..!! Foto tratte da The art of Ice Climbing di Jérôme Blanc-Gras e Manu Ibarra Blue Ice

SOSTA insieme di ancoraggi collegati tra loro, in modo da garantire la massima sicurezza, posti alla fine di un tiro di corda. vie di piu' tiri: e' il punto dove la cordata si ricongiunge, tra un tiro e l'altro monotiri: e' il punto dove si fa passare la corda per la calata e l'arrampicata in moulinette E' punto chiave della catena di sicurezza: dalla sua affidabilità dipende l incolumità di tutta la cordata.

SOSTA è composta da almeno due ancoraggi sicuri (salvo casi eccezionali: grosso albero, grossa clessidra) Ogni ancoraggio mobile va conteggiato come mezzo ancoraggio Su ghiaccio devono essere collegati tra loro in parallelo (per distribuire uniformemente il carico sugli ancoraggi) e con un angolo molto stretto

SOSTE ATTREZZATE - tipologie Ancoraggi in serie Ancoraggi in parallelo Sosta alla francese Chiper Europe

SOSTA per falesia - utilizzo Il maillon originale della sosta alla lunga si usura per ripetere il tiro, utilizzare un proprio moschettone a ghiera (o due rinvii contrapposti) al vertice (l'ultimo che salira' fara' manovra e recuperera' il moschettone)

SOSTA per falesia- utilizzo Nella sosta alla francese, assicurarsi a ENTRAMBI i fittoni e fare manovra su entrambi!!!! A volte in falesia piu' tiri hanno la sosta in comune: MAI fare passare piu' corde nel medesimo anello!!!! in caso di sfregamento, quella ferma verrebbe segata in breve tempo!!!

SOSTE DA ATTREZZARE FISSA a nodo singolo a 2 nodi fissa bilanciata (o inglese ) fissa ad anello

SOSTE DA ATTREZZARE FISSA Vantaggi: In caso di rottura di uno dei rami di cordino la sosta non sarà compromessa In caso di cedimento di uno degli ancoraggi gli strappi e/o sollecitazioni alla catena di assicurazione possono essere di entità inferiore Svantaggi: Non è multi direzionale In caso di ribaltamento, lavorerà solo uno degli ancoraggi

SOSTE DA ATTREZZARE MOBILE mobile ad asola inglobata

SOSTE DA ATTREZZARE MOBILE Vantaggi: Funziona qualunque sia la direzione del carico Suddivide il carico su diversi punti di ancoraggio Svantaggi: In caso di caduta con rinvio in parete, si ribalta forte sollecitazione sull ultimo rinvio e aumento della forza d arresto se cede uno degli ancoraggi forte strappo sugli ancoraggi rimanenti In caso di rottura del cordino tutta la sosta è compromessa

SOSTE DA ATTREZZARE SEMI-MOBILE

SOSTE DA ATTREZZARE SEMI-MOBILE E' una via di mezzo, una sorta di mobile con mobilita' limitata Vantaggi: buona direzionalità suddivide il carico su ancoraggi Riduce lo strappo in caso di cedimento di un ancoraggio non e' compromessa dalla rottura di uno dei due rami Svantaggi: In caso di ribaltamento: lavora solo l ancoraggio inferiore con l assicurazione classica, forte sollecitazione sull ultimo rinvio e aumento forza d arresto

SOSTE DA ATTREZZARE test recenti - premesse Effettuati numerosi test al CSMT (>600!!): focus su caduta direttamente sulla sosta (rinvii successivi abbattono Fc e quindi le forze) cadute reali : effetti dinamici, non rigidezza del corpo umano, caduta fuori asse...

SOSTE DA ATTREZZARE test recenti - risultati caduta direttamente su sosta compatibilita' al ribaltamento perde di importanza confronto mobile/semimobile vs fissa non cosi' favorevole, in termini di ripartizione carico (intervento di un ramo prima dell'altro -->40%-60%) strozzamento del nodo della fissa bilanciata smorza comunque l'impatto (si possono event. aggiungere altri nodi)

SOSTE DA ATTREZZARE test recenti - considerazioni su terreno di avventura: criterio di scelta piu' importante e' il comportamento in caso cedimento di un ancoraggio meglio sosta fissa bilanciata per assenza impatto su ancoraggio rimanente) materiali statici (cordini/fettucce) forze molto elevate (compromissione ancoraggi / cordini/fettucce) utilizzo spezzone dinamico per la sosta

SOSTA assicurazione al 1 di cordata diverse tecniche: senza sollevamente dell'assicuratore: Classica con sollevamento dell'assicuratore: Classica bilanciata Ventrale

SOSTA assicurazione al 1 di cordata Classica: freno su vertice (mezzo barcaiolo, solitamente) assicuratore collegato ad ancoraggio piu' affidabile caratteristiche: Assicuratore non è coinvolto dal volo ribaltamento sosta Minori problemi nelle manovre di autosoccorso forze d'arresto elevate (anche su sosta e ultimo rinvio) difficile con due mezze se con mezzo barcaiolo: NON SFALSARE!! no effetto carrucola su sosta ritardo intervento (lasco+ribaltamento)

SOSTA assicurazione al 1 di cordata Classica bilanciata: freno su vertice (mezzo barcaiolo, solitamente) assicuratore su vertice caratteristiche: sollevamento (contenuto) dell assicuratore ribaltamento contenuto della sosta manovre di autosoccorso piu' difficili forza frenante (e sollecitazioni) inferiore difficile con due mezze con mezzo barcaiolo: NON SFALSARE!! no effetto carrucola su sosta ritardo intervento (lasco+ribaltamento)

SOSTA assicurazione al 1 di cordata Ventrale: freno su anello di servizio (secchiello, solitamente) assicuratore su vertice pseudo-rinvio!!! caratteristiche: sollevamento dell assicuratore ribaltamento sosta ancora piu' contenuto manovre di autosoccorso piu' difficili scorrimento nel freno piu' elevato ( guanti!!) ulteriore riduzione forza frenante (e sollecitazioni) ok con due mezze (se con secchiello o analogo) effetto carrucola su sosta!!!! riduzione del ritardo intervento

SOSTA recupero del 2 dal vertice della sosta!!! con piastrina: necessaria con 2 secondi ramo carico deve stare sopra usare il lato privo di costola con una sola corda ripassare il moschettone di bloccaggio dentro l'altro per evitare ribaltamento con mezzo barcaiolo: Più rapido se si procede a comando alternato preferibile in caso di traversi

IMBRAGATURE Lo scopo principale dell imbracatura è quello di distribuire sul corpo umano, in modo razionale e non traumatico, la forza d arresto, nonché consentire la sospensione indolore dello scalatore. In commercio esistono sostanzialmente tre tipi di imbracature: 1- Imbracatura bassa 2- Imbracatura alta 3- Imbracatura combinata

IMBRAGATURA bassa modello più diffuso la forza d arresto viene ripartita sui cosciali e sulla cintura in vita in caso di cadute significative al massimo strappi muscolari di lieve entità il punto dove ci si lega alla corda è circa all altezza del nostro baricentro apprezzabile in certe situazioni (attraversamento ghiacciai), dannoso in caso di arrampicata con lo zaino in quanto può provocare un arresto della caduta a testa in giù

IMBRAGATURA combinata + Formata da una qualsiasi imbracatura bassa alla quale viene accoppiata una parte alta detta pettorale. La forza d arresto si scarica completamente sulla parte bassa, il pettorale entra in funzione solo in caso di ribaltamento.

IMBRAGATURE In base al terreno e alle condizioni in cui si svolge la scalata occorre utilizzare il giusto tipo di imbracatura al fine di ridurre al minimo i danni derivanti da un eventuale caduta. Tipologia ascensione Attraversamento ghiacciaio Arrampicata da capocordata o secondo (con zaino) Arrampicata da capocordata o secondo (senza zaino) Discesa a corda doppia (con zaino) Discesa a corda coppia (senza zaino) Verricellate da elicottero (con e senza zaino) Imbracatura bassa Imbracatura combinata X X X X X X X X Imbracatura alta