Erasmus a Cracovia: un esperienza unica Intervista a Michele Cazzani fotografo free lance sandonatese



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Transcript:

10 Nuvola, periodico giovanile gratuito edito dall Amministrazione Comunale di San Donato Milanese, Numero 10, Novembre 2002 Come il wireless cambierà Internet L inchiesta: la San Donato che i giovani vorrebbero; le proposte più originali Erasmus a Cracovia: un esperienza unica Intervista a Michele Cazzani fotografo free lance sandonatese

NUVOLA NUMERO 10 novembre 2002 SOMMARIO Periodico giovanile trimestrale gratuito dell Amministrazione Comunale di San Donato Milanese edito dall Azienda Comunale di servizi Reg. Trib. di Milano n. 368 del 12/5/1999 Responsabile amministrativo Irene Cristini Direttore Responsabile Simone Castagnini Direttore Editoriale Andrea Titone Caporedattore Matteo Marzoli Redazione Giulia Bassani Sara Battini Sergio Bianco Simone Castagnini Stefania De Donatis Andrea Loro Monica Favara Massimiliano Gatti Marco Guizzi Nicolò Maioli Chiara Marinoni Sara Scaramella Progetto Grafico Simone Castagnini Art Director Monica Favara Art Consultant Massimiliano Gatto Gatti Photo Editor Sergio Bianco Impaginazione Simone Castagnini Andrea Titone Hanno collaborato Cecilia Brianti Andrea Carminati Stefano Foglia Francesca Marinoni Massimiliano Melley Mauro Miorali Beniamino Volta Redazione Nuvola P.zza C. A. Dalla Chiesa 20097 - San Donato Mil. Fotolito News Spa Via N. Bixio 4 - Milano Stampa PMS Colours srl Via E. Ponti 53/11 - Milano Distribuzione Agesci di San Donato Mil. Chiuso il 24/11/2002 Tiratura 3000 copie 04 05 ACQUISTARE SOLIDALE Nuvola documenta l inaugurazione da parte di Manitese della Bottega del commercio equo a San Giuliano. 08 09 GIOVANI PROPOSTE Due sandonatesi ci spiegano le loro proposte: il primo passo per una San Donato a misura di giovane. 12 13 NOI E LA MUSICA Nuvola vi racconta di due giovani band di ragazzi dell omnicomprensivo: fatevi conoscere anche voi. 16 17 FUTURISMO CONTEMPORANEO Nata dalla visita a un importante mostra, una breve panoramica sul fenomeno futurista oltre i facili schemi. 22 23 VIRAL TELECOMMUNICATIONS Cosa succede quando le nuove tecnologie danno la possibilità agli utenti di ricostruire la rete dal basso? 26 29 COMICS CORNER Un fumetto inedito di Massimiliano Gatti e un publiredazionale sulla Scuola del Fumetto. 06 07 REINVENTIAMO SAN DONATO La prima grande inchiesta di Nuvola: cosa vogliono i giovani della nostra città? Cosa si aspettano dalle istituzioni? 10 11 CONCORSI DI PACE Due concorsi organizzati dall Ufficio per la pace di San Donato: un resoconto e un invito. 13 15 PASSIONE TOTALE Un tifoso DOC vi racconta storia e passione del tifo da stadio: uno sguardo diverso su un fenomeno conosciuto. 18 21 ERASMO E COPERNICO Erasmus in Polonia, innamorarsi di Cracovia, lasciare il proprio segno: questo e altro nel racconto di un viaggio. 24 25 GLOBAL BOOKS Per la prima volta Nuvola intavola un dibattito con i lettori; per saperne di più, leggi la storia di questo articolo. 30 32 INTERVISTA Nuvola intervista Michele Cazzani, fotografo free lance (fra gli altri, per Emergency) e sandonatese. Editore Amministazione Pubblicità Azienda Comunale di Servizi Via Unica Bolgiano n.18 20097 - San Donato Mil. www.nuvola.org

EDITORIALE Sono passati ormai circa quattro anni dall inizio del progetto Nuvola. I ragazzi e le ragazze che si dedicano con passione a questo lavoro, sia chi c era fin dall inizio e conosce bene i problemi e le difficoltà di questo progetto, sia chi, appena arrivato in redazione, ha uno sguardo più fresco e imparziale, hanno deciso di rimboccarsi le maniche e risolvere alcuni problemi che affliggevano ormai da tempo il nostro amato giornale. La nuova veste grafica, la foliazione arricchita di 12 pagine, l introduzione del colore nei servizi redazionali sono scelte importanti di per sé, ma che riflettono anche un mutato atteggiamento verso i lettori. Ci siamo chiesti quante delle copie stampate venivano lette, se il metodo di distribuzione scelto tempo fa poteva considerarsi valido, e abbiamo deciso di introdurre una distribuzione di tipo misto e di calibrare la tiratura sulle reali esigenze di distribuzione; quindi da oggi 2000 copie per ogni uscita di Nuvola verranno distribuite nelle caselle della posta, a zone, a rotazione, e 1000 copie continueranno a essere distribuite in alcuni luoghi di aggregazione che indicheremo precisamente in queste pagine, per tutti coloro che vorranno leggerlo quando non è il turno della propria zona di residenza. Ci siamo chiesti se i contenuti espressi dalla redazione fossero di reale interesse per i lettori e abbiamo deciso di puntare la lente di ingrandimento sul nostro territorio, su San Donato, per essere sempre di più una fonte di notizie alternativa, per esprimere contenuti in un certo senso esclusivi. Abbiamo deciso di essere più ambiziosi, di passare alla seconda fase del nostro laboratorio di comunicazione e assegnare temi scaturiti dalle riunioni redazionali ai singoli redattori, incrociando magari l ideatore con l estensore. Di preparare delle grandi inchieste, di ricerca, testuali o fotografiche, su temi locali. Di usare per lo più fotografie scattate da noi, anche scattate all occorrenza. Di rispettare i tempi di chiusura, a ogni costo, e aderire così alle necessità distributive e alle legittime aspettative dell editore e dei lettori. Di promuovere un dibattito attivo con i lettori, anche attraverso il nostro nuovo sito, e di cercare, oltre che accogliere, idee, pensieri proposte differenti da quelle dei componenti della redazione. E tutto questo, anche per dare più forza alla connotazione giornalistica, pur nel dilettantismo, dell esperienza in redazione. Non troverete tanto facilmente un editoriale così su altri giornali. A me lavare i panni sporchi fuori casa in queste poche righe è piaciuto, e mi piace poter scrivere di noi con voi lettori come fossimo seduti al bar a chiaccherare. Noi tutti speriamo che questa nuova Nuvola vi piaccia e che i nostri sforzi di questi mesi siano utili per far crescere Nuvola, perché diventi in primo luogo sempre più utile per te che stai leggendo. SIMONE CASTAGNINI SHORT TALKS Con l inaugurazione di www.nuvola.org, troverai, oltre ai tanti servizi offerti dal sito, integrazioni testuali, fotografiche e multimediali agli articoli qui proposti. Inoltre, nella sezione Articoli Web, aperta a tutti, troverete articoli non pubblicati sulla versione cartacea. La nuova distribuzione non è ancora rodata, e non possiamo comunicare in quale zona verrà recapitato questo numero. Lo trovate in ogni caso nei consueti luoghi (Biblioteca, Comune ecc.). Nel prossimo numero la programmazione delle prossime uscite. Dal prossimo numero, non sarò più il Direttore di Nuvola. Grazie a tutti per la bella esperienza e i migliori auguri di un brillante proseguio. Simone Castagnini info@nuvola.org redazione@nuvola.org Per domande e contatti articoli@nuvola.org Per mandarci il tuo articolo

Pubblicazioni ritrova tutti gli articoli pubblicati su Nuvola; il sito ti offre una comoda interfaccia per cercarli, catalogarli... e votarli! Articoli Web ti piacerebbe vedere un tuo articolo pubblicato sul sito di Nuvola? Inviacelo ad articoli@nuvola.org In esclusiva per gli utenti del sito La Redazione scopri da chi è composta la redazione di Nuvola con le foto e le descrizioni delle Schede dei Redattori! Bacheca per dire la tua su quello che vuoi; lascia in bacheca il pensiero della giornata

ACQUISTARE SOLIDALE SIMONE CASTAGNINI DA OGGI PER PORTARSI A CASA GLI OTTIMI PRODOTTI DEL COMMERCIO EQUO SOLIDALE NON E PIU NECESSARIO ANDARE IN CENTRO. A SAN GIULIANO APRE I BATTENTI LA BOTTEGA DEL COMMERCIO EQUO Mani Tese è un organizzazione non governativa che lavora per lo sviluppo dei paesi più poveri dal 1964, grazie al sostegno di 40.000 donatori, 200 soci, di tutti i volontari e dei finanziamenti pubblici, e ha realizzato in quarant anni di storia duemila progetti di solidarietà. Organizza campi lavoro, campagne di sensibilizzazione ed educazione allo sviluppo nei paesi poveri. I progetti su cui recentemente Mani Tese ha focalizzato il proprio interesse sono quello relativo alla campagna contro lo sfruttamento dei bambini e del lavoro minorile e Operazione Nocciolina, innovativa campagna di commercio equo monoprodotto per il sostegno della difficile fase di sviluppo del poverissimo stato di El Salvador dopo la guerra civile. A San Giuliano, presso la Stazione FFSS sulla Strada Provinciale per Locate, si trova il Gruppo San Giuliano di Mani Tese, che con l aiuto di volontari e obiettori porta avanti i progetti nazionali dell associazione ma si dedica anche a iniziative più incisive in ambito locale. Se volete lavorare con Mani Tese, il Gruppo sta cercando sia obiettori che ragazze per il Servizio Civile Femminile Volontario (30 ore la settimana, retribuzione, fra i 18 e i 26 anni, per informazioni Libera Pota, libera57@hotmail.com). L ultima iniziativa di Mani Tese sul territorio di San Giuliano è l inaugurazione della Bottega del commercio equo che vedete in questa pagina. Aperta dal lunedì al venerdì, dalle 8,00 alle 19,00, e il sabato dalle 14,00 alle 19,00, vi potete trovare i prodotti, alimentari e non, del CTM (commercio equo solidale), nel rispetto delle normative internazionali del lavoro, le noccioline del già citato progetto nazionale, e oggetti di artigianato africano importati direttamente da Mani Tese. Completa il quadro un mercatino dell usato ogni sabato pomeriggio, per il quale Mani Tese accetta donazioni di materiale usato (libri, indumenti). Per altre informazioni potete rivolgervi al responsabile del negozio Dario Conato al tel/fax di Mani Tese, 0298243268. L interno della Bottega del commercio equo, e nel dettaglio in alto un esempio di alcuni pezzi di artigianato africano fra quelli disponibili. 04 05

N REINVENTIAMO SAN DONATO CHIARA MARINONI NUVOLA INDAGA: QUALI SONO I SERVIZI PIÙ APPREZZATI DAI GIOVANI? E COSA MANCA A SAN DONATO? SCOPRITELO QUI! E SE VOLETE DIRE LA VOSTRA, IL SONDAGGIO CONTINUA SU WWW.RECSANDO.ORG In redazione, da un po di tempo, ci si chiedeva come rendere più incisivo il nostro ruolo di megafono dei giovani sandonatesi; poi nelle nostre testoline curiose è nata l idea di andare a chiedere a una manciata di giovincelli (chi più chi meno) quale fosse la loro opinione sulla San Donato a misura di giovane. L idea è poi diventata un elenco di domande e infine un questionario breve, chiaro e mirato (qualcuno avrà sicuramente qualcosa da ridire...). Ho deciso di suddividere il campione, tanto per far vedere che studio, in 5 fasce, cercando di intervistare in linea di massima lo stesso numero di persone per ogni fascia. Ho usato il singolare ma in realtà, oltre a coinvolgere altri redattori, ho tirato in mezzo anche la mia sorellina che per l occasione ha indossato la maschera da persona seria (dopo averla cercata a lungo...), si è fatta insultare dagli amici ma è riuscita comunque a tirare fuori idee interessanti dai suoi coetanei. Lo scopo era, ed è, quello di capire sia quanto i giovani conoscano e apprezzino le proposte loro indirizzate (per esempio i corsi di sport e tempo libero, i corsi della scuola d arte, quelli della scuola di rock, le attività di volontariato o delle associazioni no profit presenti sul territorio nonché ovviamente tutte le iniziative private), sia di stuzzicare la loro fantasia e voglia di pensare per arricchire San Donato di novità. Da qui la divisione del questionario in due parti: una esplorativa, grazie alla quale abbiamo potuto contare i numerosi Ronaldo, Jordan e Agassi mancati (nel valutare la rappresentatività di questi nomi nelle rispettive categorie, tenete presente la mia ignoranza imbarazzante in fatto di sport); l altra creativa, in cui abbiamo cercato di stimolare le nuove proposte. Devo dire che sono uscite idee decisamente degne di approfondimento, a dimostrazione del fatto che i ragazzi non sono assenti e disinteressati (a parte le ecce- Foto di gruppo in Biblioteca e nel dettaglio, la facciata dello storico edificio di via Martiri di Cefalonia, luogo di studio ma anche punto di riferimento ricreativo dei giovani sandonatesi

zioni che confermano la regola ), ma che al contrario sono molto attenti alla vita della loro città e hanno opinioni piuttosto chiare su come questa dovrebbe essere. Oltre alla costante esigenza di nuovi sport, orientali, originali e trendy, la musica, la cultura, il cinema, la fotografia e il teatro sono nei sogni dei giovani, anche dei più piccoli. Forte la richiesta di una migliore vendita del prodotto, nel senso di una maggiore pubblicizzazione delle iniziative già esistenti. Con la speranza che i lettori si riconoscano in questi suggerimenti e che magari ci aiutino a concretizzarli, vi lascio con una delle frasi che mi hanno colpito di più: io eliminerei i 6000 campi di calcio che aumentano il verde ma demoliscono la fantasia di chi ha altri interessi. E basta con le rievocazioni storiche! LE PROPOSTE......PIÙ INTERESSANTI INTERNET POINT (RIGOROSAMENTE GRATIS) PIÙ VISIBILI E CON ORARI PIÙ ELASTICI APERTURA DELLA BIBLIO LA DOMENICA, AUTOGESTITA DAGLI STESSI UTENTI RADIO LOCALE INIZIATIVE CULTURALI DEDICATE A MUSICA, LETTERATURA, TEATRO, CINEMA, FOTOGRAFIA, CON CONCORSI E PREMI UTILI (IL COMUNE DOVREBBE PRODURRE GRATUITAMENTE LIBRI, DISCHI ECC. DEGLI ARTISTI PIÙ MERITEVOLI) RONDE NOTTURNE PER GARANTIRE LIBERTÀ E SICUREZZA A OGNI ORA COPERTURA SERALE (ALMENO FINO ALLE 24) DEI MEZZI PUBBLICI A SDM PIÙ FESTE E SAGRE DI PAESE CON IDEE NUOVE ANCHE PER I GIOVANI...PIÙ SENTITE ALLESTIMENTO DI STRUTTURE SPORTIVE ALL APERTO E AL CHIUSO PER SPORT DIVERSI DAL SOLITO (CLIMBING, BASEBALL, PALLAMANO) E COSTANTE MANUTENZIONE DI QUELLI GIÀ ESISTENTI (I CANESTRI!) MIGLIORE GESTIONE DEL CINEMA TROISI (IMPIANTO AUDIO, RISCALDAMENTO, PROGRAMMAZIONE, CONSIDERATA DA ALCUNI TROPPO MAINSTREAM ) LUOGHI D INCONTRO AL CHIUSO CONCERTI, SALE PROVA E STUDI DI REGISTRAZIONE LA PIÙ GENIALE RISTRUTTURAZIONE RAGIONATA DEL CENTRO SOCIALE DI VIA PARRI CHE PREVEDA SIA LA POSSIBILITÀ DI INCONTRARSI, DIVERTIRSI E LAVORARE INSIEME, SIA QUELLA DI SUONARE, DIPINGERE E CREARE, AL FINE DI RENDERE IL C.S.C. UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER GIO- VANI DI TUTTE LE ETÀ CON VOGLIA DI FARE O ANCHE SOLO DI STARE AL CALDO (INDI- SPENSABILE PER QUESTO LA PRESENZA ALMENO DI UN BAR APERTO GIORNO E SERA). IL TUTTO SOTTO LA COORDINAZIONE DEI DIPENDENTI COMUNALI AIUTATI DAI RAGAZZI E TU CHE TIPO SEI? LO SPORTIVO: È IL PIÙ DIFFUSO, SI NUTRE DI OGNI TIPO DI SPORT, È APERTO ALLE NOVITÀ MA PRETENDE STRUTTURE PER TUTTI GLI SPORT TRADIZIONALI, E SOPRATTUTTO I PLAYGROUND! IL MUSICISTA: DESIDERA CORSI DI OGNI TIPO A PREZZI STRACCIATI (COME SI SA I MUSICISTI SONO POVERI...), CONCERTI OGNI SERA E UN PUBBLICO PAGANTE ED ENTUSIASTA AI SUOI PIEDI IL CREATIVO: SCRIVE, DIPINGE, RECITA, FOTOGRAFA. SOGNA DI VIVERE IN UNA CITTÀ DI ARTISTI E SOVVENZIONI IL POLEMICO: MAI SODDISFATTO, VORREBBE DIRE LA SUA IN OGNI CAMPO (E LO FA!) LO SCAZZATO: NON VUOLE NULLA, RAGGIUNGE IL NIRVANA ALLA FINESTRA DI CASA Non è finita qui! Nuvola si occuperà anche nei prossimi numeri delle vostre idee e delle vostre esigenze... Mandateci una mail con le vostre proposte, le vedrete presto pubblicate 06 07

N La recensione di un nuovo libro di Marion Zimmer Bradley? Proprio no, stiamo invece parlando di una passione che da più di un quarto di secolo accomuna giocatori di tutto il mondo, i giochi di ruolo. Esistono vari tipi di giochi di ruolo: quelli di schermaglie fantasy (come Warhammer), i giochi di ruolo da tavolo (come il famosissimo Dungeons & Dragons), i giochi di ruolo dal vivo (che sono come quelli da tavolo ma vissuti in prima persona) e i giochi di carte (come il famosissimo Magic). A questo punto mi sembra doveroso descrivere almeno uno di questi tipi di giochi, e cioè i GDR veri e propri, come ad esempio Dungeons&Dragon. Per quel che mi riguarda essi sono il meglio del meglio. Mentre lo schema di tutti gli altri giochi vede solo un numero indefinito di giocatori, questo tipo di GDR prevede anche l intervento di un Master, o un narratore, che dir si voglia. Ogni giocatore, o avventuriero, è provvisto di una scheda dove vengono annotati la sua razza (nano, elfo, mezz orco, gnomo ecc ), la sua classe (guerriero, ranger, barbaro, stregone ecc ), le sue caratteristiche (forza, costituzione, destrezza ecc ), il suo equipaggiamento e tutto ciò che lo rende unico. Se si decide di essere un giocatore non occorre conoscere tutte le regole, anzi se i giocatori le imparano a GDRPASSION NICOLO MAIOLI stregoni@hotmail.com memoria è peggio perché mettono il master in difficoltà. Per essere giocatori basta avere molta fantasia e voglia di giocare, che sono i requisiti minimi per partite mozzafiato. Invece il Master, la vera colonna portante del gruppo, è colui che decide cosa dovrà succedere in quel punto ai giocatori, i mostri o i tesori che incontreranno. Questo sotto molti punti di vista può sembrare semplice e divertente, ma vi assicuro che passare ore sui libri a imparare le regole a memoria e a inventare scenari e avventure non è semplice, ma piuttosto stressante. Fare il master presenta anche soddisfazioni uniche, quindi pensateci bene prima di intraprendere una carriera di questo tipo! Una volta deciso chi di voi farà il DM (dungeon master), potete iniziare una sessione di gioco, più comunemente detta partita o avventura: il master deciderà cosa deve accadere al gruppo e descriverà gli incontri e le situazioni che i giocatori si troveranno ad affrontare. Dal canto loro i giocatori diranno cosa hanno intenzione di fare i propri personaggi proprio come se fossero persone realmente esistenti e pensanti. Il gioco di ruolo è quindi un modo come un altro per diventare qualcun altro, proprio come i bambini giocano ai soldati o al dottore facendo finta di essere adulti, io gioco ai giochi di ruolo per sentirmi qualcun altro, non necessariamente me stesso, e questo è molto divertente. Interi eserciti schierati l uno contro l altro pronti a fronteggiarsi, compagnie di eroici avventurieri che esplorano gli spazi più remoti della terra per salvare donzelle in pericolo, cavalieri che duellano sotto il sole cocente della campagna e potenti stregoni che si lanciano magie ed evocano mostri infernali. Se i giochi di ruolo sono la tua passione o ti piacerebbe imparare e conoscere tanti amici invia un email a stregoni@hotmail.com con scritto perché ti sembra una buona idea e se ne senti il reale bisogno.

Ho subito raccolto delle firme e presentato la richiesta al Sindaco, ottenendo la promessa che in breve tempo il progetto sarebbe stato approvato; in realtà si è subito arenato. Così ho pensato di costituire un associazione (seguendo il consiglio di chi aveva già avuto esperienze simili), ma in Comune nessuno mi ha saputo spiegare con chiarezza quale sia la procedura necessaria: pertanto mi sono fatto appoggiare da un associazione già esistente, la Kookaburra, che era a sua volta interessata al progetto e che ha dato ufficialmente la propria disponibilità al Comune per fare da punto di riferimento. Nel frattempo, anche la Consulta Giovani del Comune ha espresso un parere positivo riguardo al progetto. Dopo tutto ciò ancora nessun segno. Dopo qualche tempo ho incontrato l'assessore Taverniti, il quale ha confessato di non sapere che atto comunale fare: gli ho risposto che, considerando che a Cologno Monzese è presente una struttura simile, avrebbero potuto informarsi presso di loro Sorpreso, l Assessore mi ha invitato a spedirgli le foto della rampa (in modo che i tecnici le potessero visionare), cosa che ho fatto nei due giorni successivi. Dopo un altro periodo di silenzio sono riuscito di nuovo a incontrare SKATESTYLE STEFANO FOGLIA stefano_foglia@yahoo.it l Assessore Taverniti, che, alle mie rimostranze, ha risposto che si trattta di un problema di sicurezza (soprattutto per via dell altezza dell half pipe: 3,40 metri): gli rispondo che, se il problema è l altezza, si può anche costruire una rampa di due metri (alta cioè come uno scivolo per bambini!). L importante è che la struttura sia costruita seguendo le norme di sicurezza e che venga svolta una manutenzione adeguata (che, in questo caso, è tutt altro che onerosa). Fatto ciò, i rischi relativi all uso improprio (ad esempio: i bambini possono arrampicarcisi) sono gli stessi legati ad altre strutture come scivoli, canestri da basket o altri giochi presenti nei parchi, mentre i danni legati a un uso corretto della struttura possono capitare svolgendo qualsiasi attività sportiva: in entrambi i casi non è il Comune a risponderne (visto che sono state sollevate anche obiezioni di carattere assicurativo). Dopo tutto, il progetto a quanto ne so non è ancora partito. Ci saranno mai strutture di questo tipo a San Donato? Forse qualcun altro se ne occuperà in futuro, forse prima o poi l Amministrazione supererà i suoi timori. Staremo a vedere, ma soprattutto staranno a vedere gli skaters delle prossime generazioni. Due anni fa ho iniziato a pensare che potesse essere interessante avere a San Donato delle strutture per gli Skaters (per chi come me si diletta con skateboard o pattini, e in particolare, la mia proposta riguardava l installazione di un half pipe), come ce ne sono in altri comuni dell hinterland milanese Chiunque avesse la voglia di pattinare ancora malgrado le mancanza di strutture idonee a San Donato non esiti a contattarmi per organizzare uscite verso altre mete: stefano_foglia@yahoo.it 08 09

N CONCORSI DI PACE SARA SCARAMELLA a_sara@tin.it L UFFICIO PACE DEL COMUNE DI SAN DONATO MILANESE HA ORGANIZZATO DUE CONCORSI NEL GIRO DI POCHI MESI, UNO FOTOGRAFICO E UNO LETTERARIO, ORMAI GIUNTO ALLA SECONDA EDIZIONE VIVERE LA PACE Vivere la pace, alla sua seconda edizione, dopo il successo del 2001, è il concorso letterario dell'ufficio per la pace, che ha fissato la premiazione per il 10 dicembre, così da cogliere l occasione per celebrare l anniversario della Dichiarazione dei diritti dell uomo. Indirizzato agli studenti delle scuole elementari, medie e superiori, Vivere la pace è un efficace strumento dato agli insegnanti per proporre il tema della pace, e ai partecipanti per confrontarsi nel tentativo di realizzare un elaborato completo e competitivo. I nomi e i lavori dei vincitori saranno pubblicati sul prossimo numero di Nuvola! UFFICIOPACE L'Ufficio per la Pace è un'istituzione creata dal nostro Comune con obiettivi come il coordinamento di movimenti già esistenti sul territorio, la promozione dell'obiezione di coscienza al servizio militare, e, soprattutto, l'educazione dei cittadini (in particolar modo dei giovani) alla pace, tramite iniziative culturali, conferenze e concorsi (tra cui La pace nel quotidiano e Vivere la Pace), realizzati con la collaborazione di associazioni presenti sul territorio (come Emergency e Amani). Il nostro, non è un Ufficio Pace "isolato", unico nel suo genere: esso aderisce al coordinamento provinciale e a quello nazionale (con sede a Perugia) degli enti locali per la pace, così da potere, tra le altre cose, influire maggiormente sulle scelte politiche del Governo. Una così ampia diffusione dell'interesse per la pace (intesa come tolleranza, rispetto e solidarietà e non semplicemente come assenza di guerra) è la prova di un cambiamento che si sta diffondendo, da qualche anno, nella società. Si è modificato, si sta modificando, il modo di pensare della gente: la pace non è più qualcosa di delegabile, ma è sentita come fondamentale da ognuno di noi, in prima persona. Nell immagine, un momento della premiazione dell edizione 2001 del concorso Vivere la pace, con Andrea Checchi dell Ufficio per la pace che premia alcune ragazze.

LA PACE NEL QUOTIDIANO Gracianica, Bosnia, Campo profughi, Bambini2 - Vito Lentini Il Priore padre Alberto - Giulio De Paolis Il concorso fotografico dell Ufficio per la pace è La pace nel quotidiano, ed è stato organizzato a livello nazionale (in collaborazione con l Assessorato alla Cultura, il circolo fotografico Il borgo, il mensile Il fotografo e Minolta) invitando i partecipanti a riflettere sugli aspetti quotidiani che la pace assume. Il titolo del concorso, molto libero, è stato interpretato anche come riguardante la tranquillità e la pace interiori: le numerose foto pervenute da tutta Italia sono risultate, così, molto varie! Un bilancio, quindi, decisamente positivo, segno che il tema della Pace è sempre più vivo e sentito da ciascuno infine, complimenti ai vincitori: W. Turcato, C. Comparetto e G. Martinelli nella sezione digitale e V. Lentini, P. De Pardi e G. de Polis nella sezione chimica. La copertina di questo numero di Nuvola è l immagine seconda classificata nella sezione chimica, Uno sguardo al futuro di Paolo De Pardi. In alto, un elaborazione fotografica delle sale di Cascina Roma che ospitano la mostra; più sotto, dall alto, la prima e la terza delle fotografie classificate nella sezione chimica. 10 11

N NOI E LA MUSICA GIULIA BASSANI emidiba@tin.it E ORMAI LUOGO COMUNE CHE LA MUSICA NON SIA PIÙ UN MODO PER COMUNICARE, MA UNA ESPRESSIONE BLASFEMA DI UN MONDO DI STEREOTIPI E OLOGRAMMI DI UNA VITA PERFETTA IN PACE E ARMONIA CON CIÒ CHE CI CIRCONDA Canzoni nate dal nulla che riflettono solo gli aspetti positivi di una vita impossibile, senza significati né una voce propria, cantate da personaggi privi di una qualsiasi moralità che ignorano addirittura i compositori dei loro testi o al contrario persone che scrivono senza sapere a chi le loro canzoni verranno assegnate. Bisogna allora rivolgersi a coloro che forse non sono ancora plagiati o magari non hanno ancora avuto la possibilità di sottomettersi alla politica delle case discografiche. Bisogna rivolgersi a noi, ai giovani e a tutti quelli che esprimono quello che sentono con quella forma d'arte impulsiva e sconvolgente che può essere la musica, è seguendo questo criterio che abbiamo fatto delle semplici ma significative domande ai ragazzi dell'omnicomprensivo del Liceo Primo Levi che si sono riuniti per condividere e confrontare attraverso la musica il loro pensiero. Per il momento siamo riusciti ad individuarne due, i Trent e i Lineout ai quali abbiamo posto alcune domande. Quanti sono i componenti del gruppo? T Siamo in quattro L Siamo in quattro Qual è la vostra età media? L Circa 19 T Va dai 17 ai 19 Da quanto tempo suonate? T Da più o meno due anni L Da circa cinque anni, ma il gruppo da due mesi ha due nuovi elementi Che genere di musica fate? L Hard core melodico T Ska punk Un aneddoto particolare che vi riguarda? T Al Rolling Stones, nell attesa di suonare eravamo andati a mangiare. Chi ci precedeva è stato più veloce del previsto e siamo stati spostati per ultimi. Iniziato il nostro pezzo, per un errore tecnico siamo stati coperti da musica diffusa! Una frase che vi caratterizza? L Here we go again mother and father. E come dice Kurt Cobain in Smells like teen spirit: Our little group has always been and always will until the end. Se desideriamo intensamente qualcosa o essere qualcuno è necessario provare per sapere se lo vogliamo davvero. In alto, i due membri fondatori dei Lineout In basso, Francesca e Angelo, due dei quattro componenti dei Trent

PASSIONE TOTALE ANDREA LORO andrea.loro@tiscali.it DA WEEKEND WARRIORS A VERO E PROPRIO FENOMENO SOCIALE: ALLA SCOPERTA DI UN MOVIMENTO CON PIÙ DI TRENT'ANNI DI STORIA In Italia il calcio non è solo uno sport, ma un fenomeno che richiama attorno a sé molti individui, con forti legami tra i sostenitori della medesima squadra. La presenza diffusa di questi sentimenti in molti strati della società, ha rappresentato il terreno fertile per la nascita di un fenomeno sociale di indubbia rilevanza: il movimento Ultrà. Il nome deriva da una frangia rivoluzionaria che, durante la Rivoluzione Francese, si distinse per intransigenza e fanatismo (se non ricordo male ), e tale fenomeno vide la luce (in Italia) alla fine degli anni Sessanta. Storicamente, il primo gruppo ultrà italiano è la Fossa dei Leoni, nato a Milano (sponda Milan) nel 1968, seguito a breve distanza dai Boys-Furie nerazzurre, poi Boys S.A.N., di fede interista, che vide la luce nel 1969. Dando uno sguardo agli anni di formazione dei gruppi in questione, appare chiaro come essi siano nati in un periodo storico molto particolare, dove il desiderio di cambiamento, ma possiamo dire anche di rivoluzione, era diffusissimo tra i giovani. E importante sottolineare che un decisivo ruolo nella nascita di tale fenomeno e nel suo successivo sviluppo sia stato giocato dalla politica: almeno nella fase iniziale della storia del movimento, quasi la totalità dei gruppi aveva una forte connotazione ideologica, riscontrabile in molti casi ancora oggi. Se si osservano le immagini che decorano gli striscioni presenti nelle curva degli stadi di tutto il mondo, o solamente se si presta attenzione al look delle persone che li popolano, in molti casi sarà agevole identificare una sorta di comune sentire politico all interno del singolo gruppo. Al di là del discorso politico sta di fatto che, a partire dalla fine degli anni Sessanta, l età media della popolazione che frequentava gli stadi si era Un particolare della curva Sud di Milano... una alternativa vincente al compassato tifoso da tribuna centrale! 12 13

N maggiore, rafforzata dal senso di appartenenza ai primi esempi di gruppi organizzati. Portando l esempio dei Boys, vediamo come essi nascano da una costola di uno storico Inter Club, dal momento che era nata, in quei ragazzi milanesi, l esigenza di interpretare il tifo in maniera totale, viscerale, rivoluzionaria in una parola, Ultrà. Fin dalla loro nascita, i gruppi ultras hanno dato rilevanza alla loro identità: da qui l esigenza di elaborare nomi, stemmi e attitudini che li identifichino anche tra i tifosi dello stesso club. fortemente abbassata. Di conseguenza le tribune degli impianti sportivi perdevano progressivamente le caratteristiche che le accomunavano ai parterre dei teatri o ai salotti dei caffè del centro, per divenire naturali appendici delle università, dei locali, dei centri sociali e di tutti i luoghi di aggregazione giovanile. Questo svecchiamento degli spalti determinò la nascita di un modo nuovo di interpretare il tifo per la squadra del cuore che trova la sua principale caratteristica in una passione sempre La sfida non è solo in campo: le tifoserie di Milan e Inter si sfidano a colpi di coreografie... il vincitore? Decidetelo voi!

Si può tranquillamente affermare che tale esigenza rappresenta la forza dell intero movimento, in quanto è proprio il senso di appartenenza al gruppo che spinge la persona oltre i suoi limiti : credo che siano in pochi quelli che, di propria iniziativa, si sobbarchino ore ed ore di treno per assistere ad una partita in trasferta della propria squadra del cuore, ma se lo fanno tutti Questi ideali, ma soprattutto il forte spirito di corpo presente in ogni singolo gruppo ultrà, hanno spesso alimentato eccessivamente lo spirito di antagonismo nei confronti di chi sostiene colori diversi, lasciando spazio a deprecabili episodi di violenza, e significherebbe nascondersi dietro un dito affermare che tali fatti non hanno nulla a che vedere con l universo ultras; quando la passione è senza limiti, il passo dalle parole ai fatti è tutt altro che difficoltoso Sta di fatto che il fenomeno del tifo organizzato si diffuse a macchia d olio in tutta Italia, dando vita ad esperienze interes- santi in tutti i centri urbani che potevano vantare squadre di un certo rilievo (Roma, Torino, Genova, Firenze, Napoli ), ma anche in città di provincia, come Bergamo, Brescia, Verona, Vicenza, Perugia. Se mai un giorno vi capiterà di andare allo stadio (credetemi, ne vale la pena), fermatevi ad osservare le due curve. Guardate le bandiere che sventolano ed i fumogeni che colorano l aria, ascoltate il crescente rullare dei tamburi ed i cori che si alzano osservate quelle migliaia di persone con addosso gadgets improponibili, che all unisono saltano, cantano, urlano e s incazzano. Dietro a loro c è una storia che dura da quasi cinquant anni, mezzo secolo fatto di notti insonni in treno e di centinaia di chilometri percorsi in auto, a piedi, in aereo con addosso, ma soprattutto nel cuore, i colori della propria squadra. Provate ad immaginare di salire delle scale, in un corridoio grigio e sporco, illuminato da fredde luci al neon e, tutto a un tratto, trovarsi di fronte una muraglia umana di ottantamila persone, sentirsi inondati di luce, travolti da un mare di voci e di colori un brivido vi corre lungo la schiena e vi sentite parte di qualche cosa che non riuscite a spiegare ma vi accorgete subito che vi piace un sacco. E quello che ho provato la prima volta che sono andato allo stadio e, lo avrete capito, questa specie di malattia non mi è ancora passata. ADDRESSBOOK www.curvanordmilano.it (per gli inguaribili dell'inter, come me) www.irriducibili.com (il sito ufficiale degli ultrs laziali) www.fdl.it (il sito del più importante gruppo del tifo rossonero) www.fototifo.it (un sito dove potrete trovare foto e links su tutti i gruppi italiani e non) Il fenomeno ultras non è un esclusiva delle grandi città. Nella foto la Nord di Bergamo (in trasferta a Milano), a mio parere una delle migliori curve d Italia. 14 15

N FUTURISMO CONTEMPORANEO STEFANIA DE DONATIS ladysyd81@hotmail.com INTERESSANTE E BEN ALLESTITA È LA MOSTRA, OSPITATA RECENTEMENTE AL PAC (PADIGLIONE D ARTE CONTEMPORANEA), DEDICATA ALLA PIÙ ITALIANA ED ORIGINALE DELLE AVANGUARDIE STORICHE: IL FUTURISMO Dinamismo, colore, movimento, frenesia, vitalità, rottura delle convenzioni e gusto per la provocazione, sono ciò che caratterizza questa poetica. La mostra cerca di riproporre l atmosfera futuribile e briosa attraverso un percorso artistico e storico, che ci porta, per un attimo, a ritroso nel tempo: siamo intorno agli anni 10. A questi anni risale, infatti, il primo manifesto della pittura futurista. Si incomincia qui a parlare di ribellione nei confronti del passato e nei confronti di un Italia biancheggiante di sepolcri. Si sostiene che l arte debba adeguarsi all ambiente che la circonda. Ed ecco, allora, che la città, con la sua frenesia, e tutto ciò che ne fa parte fanno il loro ingresso trionfale nell arte. Magnificare la vita, contemplare la modernità, fissare sulla tela soggetti inediti e mai sfruttati, negare lo spazio come entità fisica e ben definita, porre lo spettatore all interno di una scena che lo avvolge e lo cattura : sono parole d ordine. Saperle mettere in pratica equivale a molto di più che essere artisti: vuol dire essere dei veri e propri poeti. Boccioni, Balla, Severini, Palazzeschi, Marinetti, ne sono consapevoli. Forse, proprio tale consapevolezza ha fatto sì che diventassero i veri grandi protagonisti. Le opere presentate alla mostra arrivano dai più importanti musei e si tratta di capolavori. Ma sono presenti anche numerosi studi e bozzetti che ci illustrano le differenti fasi che hanno portato ai rispettivi risultati finali, nonché lettere e cartoline disegnate a mano. Materia, Mattino, Bambina che corre sul balcone, La città che sale, Stati d animo: quelli che restano e la famosissima scultura raffigurata sulla nostra moneta da venti centesimi: Forme uniche nella continuità dello spazio sono solo alcune delle opere esposte. Ma, indubbiamente l opera simbolo, il non plus ultra, l apice dell espressione artistica futurista è Elasticità, dipinto di Boccioni del 1912 raffigurante un cavaliere che, con ritmo sostenuto, attraversa un campo al confine della città. La periferia milanese con le sue case, i suoi quartieri industriali e le presenze metalliche dei tralicci elettrici, delle gru, delle torri di elevazione che Sopra: Carlo Carrà, Il cavaliere rosso Sotto: Umberto Boccioni, Stati d animo II, Quelli che restano

progressivamente andavano rivestendo con le forme del moderno la campagna suburbana, fa da sfondo all incedere del cavaliere colto nell attimo in cui il sobbalzo della corsa lo fa irrigidire sulle staffe. Il movimento del cavalcare è un continuo susseguirsi di stati di tensione e rilassatezza, una reazione di elasticità, appunto, necessaria per assorbire ogni sobbalzo causato dalla forza che il cavallo impegna dinamicamente nella sua corsa. La galoppata sembra così in grado di catturare e travolgere l ambiente circostante, come se l energia dell animale fosse tale da abbattere e portare via con sé tutto ciò che incontra sul suo lungo cammino. Ma il Futurismo non è solo arte, non è solo un espressione d avanguardia. È anche letteratura, è anche cinema, è anche teatro. Insomma, una vera e propria moda che si insinua nei principali campi della vita quotidiana di ogni uomo. Marinetti, annoiato dalla sintassi di Omero, sente il bisogno di liberare le parole dai legami sintattici e di inventare le parolibere, parole in libertà, sciolte da ogni convenzione. La punteggiatura scompare, il normale uso delle parole viene eclissato per lasciar spazio all analogia che dà vita a veri e propri voli di linguaggio. L immaginazione senza fili diventa quindi la linea conduttrice e la chiave per capire ogni componimento lirico che si trasforma più spesso in rumore, suono; si tratta di descrizioni di attimi, immagini momentanee e fuggenti catturate e rese sulla carta dal poeta, l unico in grado di farlo. L importanza delle opere e dei testi futuristi risiede nel fatto che ognuno apre dei contatti con dei mondi nascosti e misteriosi. I futuristi pensano, infatti, di avere dei cervelli al di sopra della media e si dichiarano possessori di un anima nuova che abbia facoltà superiori per indagare l universo nascosto. Un legame molto profondo esiste nel binomio letteratura-teatro. Gli spettacoli, più spesso noti come serate futuriste, sono grandi esempi di sperimentazione. Si tratta di spettacoli brevissimi, che a volte durano pochi minuti, a volte solo il tempo di un apparizione, di una Detonazione. Le storie trattate sono al limite del pensabile e dell immaginabile. Si tratta di veri e propri nonsense. Ne il corpo che sale la signora del terzo piano risucchia l amante mentre cade dal balcone, ne il regalo un padre di famiglia torna da un viaggio e lascia la valigia in sala; la moglie e i figli aprono la valigia in cerca del regalo e vi trovano la testa sgozzata dell amante del marito ma lo scambiano per un cappellino alla moda Non meno importante, anche se meno nota, è la sperimentazione che i futuristi compiono in ambito cinematografico. Si pensi ad un film quale Amor pedestre dove si scopre chi sta con chi tramite un inseguimento di piedi con scarpe diverse: gli attori protagonisti sono dunque, e per la prima volta, i piedi! Anche qui abbiamo a che fare con espressioni molto brevi, cortometraggi realizzati per lo più fuori dalle logiche del sistema industriale e autofinanziati. Il film vita futurista del 1916, opera di diversi artisti, comprende diversi frammenti sconnessi, ed è attraversato dal gusto per l assurdo: il pittore Giacomo Balla corteggia e infine sposa una sedia. I frammenti del film sopravissuti mostrano l uso di specchi deformanti e sovrimpressioni, secondo modalità che anticipavano quelle delle successive avanguardie cinematografiche. Sopra: Giacomo Balla, un particolare di La mano del violinista Sotto: Filippo Tommaso Marinetti, Prima composizione futurista, da Otto anime in una bomba 16 17

N ERASMO& COPERNICO MONICA FAVARA mochinina@hotmail.com VIAGGIO-STUDIO A CRACOVIA, UNA CITTÀ A MISURA DI STUDENTE. POLO D ATTRAZIONE È IL BELLISSIMO CENTRO STORICO, STARE MIASTO (CITTÀ VECCHIA), DOVE SI MESCOLANO CULTURA E SVAGO Infatti, i locali e i pub non sono solo dei veri e propri luoghi di studio alternativi ma appaiono anche come delle vere e proprie opere d arte. Difficilmente non si rimane stupiti quando, pensando di gustarsi una semplice birra, ci si ritrova in suggestivi micro-musei d arte contemporanea. Comunque vi consiglio di munirvi della rivista Aktivist, corrispettivo polacco di ZeroDue, dove trovate eventi e indirizzi. Ho frequentato per nove mesi l Accademia di Belle Arti Jana Matejki e quindi non ho vissuto la città da semplice turista ma come padrona d ogni singolo spazio. E una sensazione che cogli immediatamente quando riesci a scrollarti di dosso quegli ultimi rimasugli d estraneità, tipici di chi ha l opportunità di andare a vivere all estero. Al contrario di quello che la mitologia cinematografica (vedi Verdone) ha professato sulla Polonia, la gioventù universitaria è meno bigotta e provinciale di quanto non si possa immaginare. Però non posso sfatare il cliché della donna nordica prevaricatrice e indipendente. L emancipazione femminile che ho avuto l occasione di osservare arriva a livelli tali che farebbe impallidire qualsiasi donna italiana. Ma torniamo alle bellezze di Cracovia. Intorno a questa capitale della cultura girano moltissimi miti: il trombettiere della torre, i cavalieri-piccioni della piazza e il drago sputa fuoco; ma il mio preferito, e forse il più curioso, è quello che caratterizza il castello reale, il Wawel. Si dice che in un angolo di questo ci sia uno dei sette punti Chakra della Terra, uno dei più forti flussi energetici che attraversano il nostro pianeta. Due, invece, sono per me i personaggi simbolo di Cracovia. Uno è un anziano signore che possiede una galleria di poster (plakat) dietro la piazza centrale. Copernico (1473-1543), studia presso la Facoltà di Astronomia dell Università di Cracovia, che attualmente porta il suo nome. Nel 1543 conclude De revolutionaribus orbitum coelestium

Cracovia, infatti, è famosa per la realizzazione di manifesti teatrali e cinematografici; in questa galleria è possibile trovarne di tutti i generi: il proprietario ne colleziona fin da quando era bambino! Il secondo personaggio è un altro anziano signore, un violinista ambulante gitano. Si narra che per invidia del suo talento, in tempi di gioventù, un suo coetaneo gli spezzò il braccio per impedirgli di suonare ma, nonostante l anomala calcificazione del braccio, continua a suonare per le vie di Cracovia. Caratteristico è anche il quartiere ebraico, Kazimierz, non molto lontano dalla città vecchia. La maggior parte degli studenti trovano alloggio in questa zona perché i prezzi sono decisamente più bassi rispetto al pieno centro. Le stradine sono molto confuse e buie ma, come nel resto della città, non si corrono pericoli a camminare da soli durante la notte. Assolutamente da visitare il cimitero storico ebraico. In alto, scorcio del Castello Reale Wawel, al centro, scultura presso i giardini della Città Vecchia, sotto, Zakrowek. Nell altra pagina, il mercato della Città Vecchia (Rynek Glowny) 18 19

N Un altro luogo di straordinaria bellezza da vedere, nonostante una certa distanza dal centro storico, si trova nella zona di Zakrowek. Gli scavi iniziati per recuperare del materiale edilizio, sono stati interrotti perché è stata trovata una fonte d acqua limpidissima. Ora in quel punto preciso si trova un bellissimo parco con un enorme piscina naturale d acqua limpidissima. Si possono fare tuffi anche da 20 m d altezza e praticare roccia. Un ultima indicazione. C è un palazzo, poco lontano dal castello, che è stato preso in gestione da alcuni studenti dell Accademia di Belle Arti; si chiama D.O.M. e si trova in via Stradom al 15. L ultima volta che l ho visto era ancora in piena fase di ristrutturazione ma so per certo che ora è un luogo di ritrovo molto apprezzato. L intero arredamento è stato interamente realizzato da giovani studenti dell Accademia (tra cui alcuni miei progetti); il locale ospita al suo interno vari laboratori, persino una camera oscura ed è inoltre possibile alloggiarvi a prezzi modici. Questo articolo sembra un trafiletto della guida Michelin A questo punto vi consiglio di assaporare personalmente l atmosfera magica di questa città e lasciarvi ammaliare dalla sua schiettezza. In alto, il Cimitero ebraico nel quartiere di Kazimierz; a sinistra, il drago sputafuoco del Wawel.

<Il paese delle fiabe, dove tutto è basso e largo, forse perché vogliono far vedere che non sono così instabili come si crede, che stanno aspettando un treno per andare. Tutto quello che serve per divertirsi è nascosto e tutto quello che è rigore è messo in mostra. Le persone sembrano calme e pacate ma traspare che stanno per fare il botto, forse per tutti i tappi che gli abbiamo messo o che gli hanno messo. Sicuramente sono più semplici ed entusiasti di noi ma si lasciano colpire da cose che sono ai nostri occhi molto banali, forse perché le osservano con più semplicità. Lusso sfrenato e povertà si mischiano ma non troppo bene. pulita, cattolica e diffidente ma se capiscono che non sei lì per fare l'occidentale, dove tutto quello che vedi è obsoleto, credo che ti diano tutto quello che hanno. Gli sguardi ti fanno sentire stupido per le cose che occupano i nostri pensieri che, sicuramente per loro, sono tanto speciali quanto un bel Capodanno che il giorno dopo è finito>. Andrea Carminati KRKBYNIGHT Strefa22 Rynek Glowny Discoteca su tre piani in un ex agenzia di viaggi. Ingresso massimo 3 euro, il consiglio è di rimanere fino all alba: splendida vista della Piazza Vecchia al sorgere del sole. Da non perdere le serate del gruppo di djs Vinyl Sombreroz (2funky I miss U) e Chilled Morelas. <Cracovia di notte. Le luci della città lasciano scie su uno sfondo disegnato in carboncino; palazzi austeri e alberi spogli ritagliano uno spazio negativo nell onnipresente biancore della neve. Il freddo ne delinea i contorni, riempiendo l immagine di dettagli. Una città da vivere a piedi, un posto in cui perdersi è facile ma il centro è sempre a due passi. Cosmopolita, ma non enorme. Di giorno Cracovia è attiva, ma pur sempre calma, riservata, come le persone che la popolano. Nelle trattorie i pochi tavoli uniscono sconosciuti; non c è né imbarazzo né invadenza nell atteggiamento di coloro che condividono la mezz ora di un pasto per poi proseguire sulla propria strada. Di notte Cracovia diventa vitale, allegra. Nei bar c è un atmosfera che fa sentire a proprio agio anche chi del polacco conosce solo "pivo"; molti sono gli studenti stranieri che si trasformano in clienti abituali. Mi ricordo di aver dato una mia fototessera al barista del Metro, sotto casa di Monica; gli ho detto di incastrarla nello specchio dietro al bancone. Se fossi tornato in un anno mi avrebbe offerto una pinta di Okocim. Beh, era Novembre dell'anno scorso...>. Benji Miasto KraKoff vicino Biskupi Discoteca con caratteristica parete di televisori che fanno da cornice a singolari opere d arte. Klub Kulturalny ul.szewska Pub che nasconde al suo interno curiosi segreti da scoprire. Ho integrato questo mio articolo con impressioni e fantasiose interpretazioni di alcuni miei amici che hanno avuto la possibilità di visitare questa affascinante città. <Veramente un bel posto (inizio un po banale) se non fosse per la lingua! Avevo sempre l'impressione che i miei interlocutori fossero intenti a masticare vetro (crkrzcr...). Ci ho provato anch io (con il polacco, non a masticare vetro!), infatti dopo poco le mie gengive hanno iniziato a sanguinare abbondantemente (a fiotti direi) ma poi ho scoperto che non era un problema di lingua ma del devastante effetto collaterale degli ettolitri di ottima wodka polacca che mi sono ingerito. Viva il KRUPNIK, tipica wodka al miele, è buonissimo, non potete non provare a provarlo!>. Gatto In alto, il trombettista della chiesa di Santissima Maria Vergine a Sukiennice. 20 21

N VIRAL TELECOMMUNICATIONS SERGIO BIANCO sergioebasta@inwind.it UN SISTEMA CHE POTREBBE COSTITUIRE UNA RIVOLUZIONE NEL CAMPO DELLE TELECOMUNICAZIONI. NUVOLA VI SPIEGA COME FUNZIONA E A CHE PUNTO SIAMO. In principio fu il Wi-Fi. Wi-Fi è l acronimo di wireless fidelity, ossia il nome scelto per indicare tutte le specifiche ed i protocolli utili per la creazione di reti locali senza fili. Questo standard, in poche parole è nato per consentire la creazione di reti informatiche private senza lo sbattimento dei cavi. Il tutto si basa sulla possibilità di trasmettere dati sulla frequenza dei 2,4 o dei 5 Ghz (libere in quasi tutti paesi, nel nostro ancora non si sa ) utilizzando una scheda da installare nel proprio computer dal prezzo intorno ai 200 euro, raggiungendo una banda, concretamente larga, di 11 Mbit (per i 2,4 Ghz) e 54 Mbit (per i 5 Ghz). Finché la comunicazione rimane chiusa fra quattro mura il sistema è interessante, ma non rappresenta molto di più un alternativa più comoda ed economia alle normali LAN (che comunque non è poco), ma la vera rivoluzione avviene quando le antenne vengono puntate verso l esterno. Il WiFi permette di collegare via etere computer a distanze che possono raggiungere i 400 metri. Per fare un esempio con venticinque, trenta postazioni ben posizionate sarebbe possibile costruire una rete civica che copra tutta San Donato. Il bello è che visti i costi ed il funzionamento di questo tipo di tecnologia non c è bisogno di un provider che gestisca l accesso: mentre nella rete Internet tradizionale si utilizza una linea telefonica, che va quindi pagata ed il traffico di dati transita da grossi server gestiti dai provider di servizi internet, con il WiFi è possibile costruire un network i cui nodi sono gli utenti stessi, mentre i dati corrono nell etere senza ingrassare la bolletta telefonica, insomma gli utenti diventano i proprietari della rete. Non è un ipotesi irrealizzabile: Seattle (chissà perché proprio lì..) è stata la prima città dove sia stata sviluppata una rete di questo tipo e Recentemente Nicholas Negroponte (fondatore e direttore del Media Lab presso il MIT, Massachusetts Institute of Technology, Boston), ha definito le viral telecommunications come un fenomeno davvero nuovo e rivoluzionario, dove ognuno costruisce la sua parte e il tutto è tessuto insieme da accordi non vincolanti.

copre quasi tutta l area metropolitana (http://www.seattlewireless.net/) in più alcuni utenti generosi condividono la parte di banda della rete Internet che non utilizzano fornendo dei gateway per passare dalla rete cittadina al www. Questo significa che con una scheda da 150 dollari (lì costano meno) chiunque può collegarsi ad Internet attraverso il loro nodi gratis. Seattle è la prima, ma non è l unica: esistono, infatti, molti altri progetti del genere in corso di sviluppo in tutto il mondo (ne trovate un elenco aggiornato su http://www.toaster.net/wireless/community e vi assicuro che non è corto). Fin qui solo buone notizie, pare. Qual è l altra faccia della medaglia? Il primo problema riguarda la sicurezza. Quando i dati viaggiano liberi nell aria invece che protetti dentro un cavo è più facile acchiapparli anche per chi non ne è il legittimo destinatario. Infatti, è già stata dimostrata la violabilità del WEP (Wired Equivalent Privacy) il protocollo di sicurezza delle reti wireless ed esistono già diversi software (Airsnort è il più famoso) che automatizzano la ricerca di una rete WiFi ed il cracking del protocollo di sicurezza permettendo ad un utente mediamente esperto di ottenere l accesso ad una rete WiFi privata. Questo problema è risolvibile prima di tutto perché per noi comuni utenti mortali solo una piccola parte dei dati che transitano dalla rete sono d importanza tale da meritare un livello di protezione molto alto (voglio dire: che mi frega se un hacker si legge le e-mail che spedisco ai miei amici o le stupidaggini che scrivo in chat? Se si diverte con così poco ) e quando dobbiamo far transitare quei dati che riteniamo sensibili possiamo sempre tornare ad affidarci ai vecchi cavi (certo che quando devo accedere al mio conto in banca preferisco un po di discrezione). In secondo luogo agli albori della rete la situazione non era molto differente e quando avete accettato di installare le prime versioni di Napster (solo per fare un esempio) avete lasciato che il vostro PC fosse in balia di qualunque hacker mediamente esperto. Tutto sta nel lasciare che il sistema si diffonda e si evolva, com è naturale che sia, la mitica sfida fra chi produce protocolli di sicurezza e chi li viola portandolo a raggiungere quel livello d affidabilità che Internet ha raggiunto in venti anni di storia. Il secondo problema è di natura politica e legislativa: in Italia non esiste ancora una regolamentazione precisa riguardo le reti WiFi. Esiste solo un DPR (447 5/10/2001) che, in sintesi, stabilisce che le bande intorno ai 2,4 Ghz sono di libero uso in ambito domestico e che è necessaria la richiesta di un permesso al ministero per collegarle alla rete pubblica. Le ultime dichiarazioni di Gasparri (il nostro ministro delle telecomunicazioni) considerano importante una precisa regolamentazione del settore per dare certezze agli operatori" e vedono l iniziativa del governo volta a ricercare le regole giuste per rendere possibile un mercato aperto, competitivo e soprattutto dinamico. Senza diritti d esclusiva nell'installazione delle infrastrutture e per consentire un accesso non discriminatorio di tutti gli operatori". A quanto pare si sta puntando più a garantire gli operatori che vogliono vendere al pubblico i servizi WiFi piuttosto che gli utenti che vogliono costruire una rete pubblica autogestita. Chi vincerà? Interessi di mercato o libertà d iniziativa degli utenti? Sitografia consigliata: www.portel.it / www.punto-informatico.it / www.wifi.freeinternet.it / www.weca.net www.seattlewireless.org / www.toaster.net/wireless/community / www.wired.com/wired/archive/10.10/wireless_pr Sul sito www.nuvola.org trovate i link ad accesso diretto, la descrizione dei siti e altri contenuti aggiuntivi. 22 23