MANUALE DI MANUTENZIONE

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Comune di ABBADIA SAN SALVATORE Provincia di SIENA PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE (Articolo 40 D.P.R. 554/99) OGGETTO: PIANO DI MANUTENZIONE PROGRAMMATA PER IMPIANTO ELETTRICO CASERMA DEI CARABINIERI SEDE ABBADIA SAN SALVATOTE VIA S. GIOVANNI, 1. COMMITTENTE: AMMINISTRAZIONE COMUNALE ABBADIA SAN SALVATORE ABBADIA SAN SALVATORE, 29/03/2008 IL TECNICO DELLA LENA P.I. GABRIELE - DOTT. ING. VISCONTI LUCA Pagina 1 DLG STUDIO TECNICO IMPIANTISTICO VIA MENCATTELLI, 21 MONTEPULCIANO (SI) TEL 0578/757338

Manuale di Manutenzione Comune di: Provincia di: Oggetto: ABBADIA SAN SALVATORE SIENA PIANO DI MANUTENZIONE PROGRAMMATA PER IMPIANTO ELETTRICO CASERMA DEI CARABINIERI SEDE ABBADIA SAN SALVATOTE VIA S. GIOVANNI, 1. RELAZIONE GENERALE PREMESSA Nel presente documento, per ogni elemento manutenibile delle unità tecnologiche che fanno parte delle opere in appalto, vengono evidenziati gli interventi manutentivi minimali e la frequenza degli stessi. Ciascun Concorrente dovrà presentare in sede di gara la propria proposta di organizzazione dei servizi di manutenzione nel rispetto dei minimi indicati. Rimane comunque inteso che la frequenza di questi ultimi dovrà aumentare qualora gli interventi medesimi risultino necessari per garantire il regolare esercizio degli impianti, senza oneri aggiuntivi per la Stazione Appaltante. Più in generale, l'assuntore dovrà effettuare tutti gli interventi manutentivi ordinari anche esulanti dall'elenco proposto, ma ritenuti necessari per perseguire le finalità del Capitolato Speciale di Appalto e per garantire la perfetta ottemperanza alla normative vigenti CEI e UNI, sempre senza oneri aggiuntivi per la Stazione Appaltante. Il calendario operativo e le modalità di esecuzione degli interventi dovranno essere preventivamente concordate oltre che con i Responsabili della Stazione Appaltante anche con i responsabili delle attività o dei servizi che si svolgono all'interno dei locali e degli spazi oggetto dell'appalto, al fine di limitare nella misura più ampia possibile i disagi al normale svolgimento delle attività stesse. Per determinate zone e locali, potrà essere richiesta l'esecuzione degli interventi manutentivi anche in tempi frazionati, in orari notturni ed in giorni festivi ed in presenza di personale di controllo della Stazione Appaltante. L'Assuntore ha l'obbligo di organizzarsi per rispondere a tali particolari esigenze, disponendo negli orari e nei periodi prescritti personale e mezzi numericamente e professionalmente adeguate a rispondere alle necessità. RIFERIMENTI NORMATIVI UNI 10224 - Manutenzione- Processo, sottoprocessi e attività principali - Principi fondamentali UNI 10144 - classificazione dei servizi di manutenzione UNI 10145 - definizione dei fattori di valutazione delle imprese fornitrici di servizio di manutenzione UNI 10146 - criteri per la formulazione di un contratto per la fornitura di servizi finalizzati alla manutenzione UNI 10147 - manutenzione terminologia UNI 10148 - gestione di un contratto di manutenzione UNI 10366 - criteri di progettazione della manutenzione UNI EN 15341:2007 - indici di manutenzione PRINCIPI FONDAMENTALI I principi fondamentali dell'istituzione dell'organizzazione degli interventi di manutenzione sono i seguenti : Conservare il patrimonio per l'intera vita utile Garantire la sicurezza delle persone e la tutela ambientale Effettuare le operazioni di manutenzione con la massima economicità OBIETTIVI Gli obiettivi da mantenere nell'intera organizzazione degli interventi di manutenzione sono: 1. Selezione delle politiche di manutenzione più idonee 2. Dimensionamento delle risorse di mezzi, uomini e materiali per attuare le politiche selezionate nel rispetto dei vincoli tecnici ed economici 3. Controllo tecnico ed economico dei risultati mediante costituzione di apposite registrazioni Tecniche economiche. CONTENUTI I contenuti della manutenzione consistono in: 1. Definizione dei piani di manutenzione preventiva ed ispettiva 2. Formazione e aggiornamento del personale per le attività di manutenzione 3. Messa a punto e aggiornamento della documentazione tecnica necessaria per tutte le apparecchiature 4. Rilevamento delle cause, tipo, frequenza e costi degli interventi in modo da costituire uno strumento per la diagnostica 5. Registrazione per ogni dispositivo tecnico dei risultati delle attività di diagnostica. POLITICHE DI INTERVENTO Pianificazione dei lavori di manutenzione 1. Compiti tecnici Elaborazione di principi tecnici relativi alle politiche di manutenzione 2. Compiti operativi Pagina 2

Manuale di Manutenzione 3. Compiti di controllo Verifica del lavoro svolto, valutazione e certificazione del risultato Organizzazione La funzione manutentiva deve svolgere i seguenti compiti: 1. Definizione ed elencazione degli elementi da sottoporre alle operazioni ispettive 2. Definizione e catalogazione degli elementi da sottoporre alle operazioni manutentive 3. Elaborazione del programma di svolgimento delle operazioni ispettive e delle operazioni manutentive 4. Rilievo e registrazione delle operazioni ispettive; 5. Rilievo e registrazione delle operazioni manutentive 6. Analisi dello stato di efficienza ed affidabilità dei singoli elementi in rapporto alla funzione svolta ed alla loro tempestiva sostituibilità in caso di anomalia. Risorse da gestire Le risorse da gestire sono: 1. La manodopera 2. 1 materiali 3. 1 mezzi manutentivi (rif UNI 10147) Piano di manutenzione preventiva La manutenzione preventiva ha lo scopo di ridurre la possibilità di guasto o il degrado del funzionamento dì ogni entità, pertanto il piano di manutenzione preventiva deve: a) stabilire gli uomini, i materiali e le attrezzature necessarie per realizzare il preventivo su base annuale; b) disporre di margini per l'esecuzione di lavori non programmabili oltre la settimana; c) disporre di margini per l'esecuzione di lavori a breve entro la settimana ed in ernergenza; d) programmare i piani di rilevazione di stato di funzionamento e le attività di controllo. REGISTRAZIONE DELLE VERIFICHE E MANUTENZIONI Premessa Tutte le verifiche e manutenzioni riportate nel presente piano devono essere opportunamente integrate, a cura dell'utente e del responsabile della manutenzione, con eventuali specifiche di manutenzione e di verifica prodotte dai singoli fornitori ed installatori di apparecchiature e dispositivi. Al termine dell'integrazione, in base a quanto effettivamente installato e realizzato nonché in base alle indicazioni dei fornitori dei materiali e degli impianti, l'utente ed il responsabile della manutenzione devono redigere un elenco codificato di tutti gli interventi di verifica e di manutenzione da eseguire. e le installazioni originali delle apparecchiature Non fanno parte degli interventi oggetto di registrazione: a) le pulizie che rientrano nella normale e diretta gestione dell'utente; b) le eventuali operazioni di disinfezione, disinfestazione, derattizzazíone e similari risultassero necessarie sulle canalizzazioni; c) le opere di tinteggiatura di parapetti, qualora dette operazioni non comportino alterazione di particolari caratteristiche dei materiali; d) la sostituzione di lampadine ed altri materiali di consumo facenti parte dei corpi illuminanti, purché tali operazioni di normale ripristino siano affidate a personale competente e non alterino le caratteristiche medesime. Responsabilità di gestione Tutte le direttive di verifica e di manutenzione dovranno essere affidate ad un responsabile che dovrà comunque affidare tutte le operazioni di verifica, manutenzione e riparazione a personale specializzato ed in possesso dei requisiti tecnici idonei nel caso di strutture e materiali. Tutte le modifiche alle strutture originali ed ogni variante apportata dovrà essere preceduta da relativa progettazione dimensionale e, al termine dell'esecuzione, dovrà essere accompagnata da relativa dichiarazione di conformità. L'utente è responsabile del mantenimento delle condizioni di efficienza del sistema composto da strutture, materiali ed attrezzature che compongono l'oggetto, restando affidate alla sua responsabilità, deve pertanto provvedere: - alla continua sorveglianza del sistema; - alla sua manutenzione richiedendo, ove necessario, le opportune istruzioni al fornitore; - a far eseguire le necessarie ispezioni; - a far eseguire i necessari interventi di ripristino e/o riparazione, una volta accertate eventuali anomalie; L'utente deve tenere un apposito registro, costantemente aggiornato, firmato dai responsabili, su cui devono essere annotati: a) i lavori svolti sul sistema o nell'area sorvegliata, qualora essi possano influire sull'efficienza del sistema stesso; b) le verifiche e le prove eseguite; c) eventuali guasti e, se possibile, le cause; d) gli interventi in caso di sinistro precisando: tipologia, cause, modalità ed estensione dei sinistro, numero di rilevatori entrati in funzione, punti manuali di segnalazione utilizzati. Pagina 3

Manuale di Manutenzione Il registro delle verifiche e delle manutenzioni deve costituire documento ufficiale che permette di accertare le condizioni d'uso, di affidabilità e di sicurezza dell'oggetto. Pertanto ogni libro-registro deve essere protocollato al suo inizio e deve contenere il riferimento di protocollo del libro-registro precedente. Ogni pagina deve essere numerata e timbrata; ogni verifica o intervento di manutenzione deve riportare: a) la data e l'ora della verifica e/o intervento manutentivo e/o annotazione di evento; b) l'oggetto della verifica e/o intervento manutentivo e/o annotazione di evento; c) gli estremi completi dei tecnici esecutori della verifica e/o intervento manutentivo; d) il riferimento al codice dei tipo di verifica e/o intervento manutentivo. Consistenza delle Opere in appalto. Le opere consistono negli interventi necessari per rendere gli impianti dell'edificio in oggetto conformi alle vigenti norme di sicurezza elettrica in relazione alle attività ivi svolte. L'edificio è attualmente adibito ad accogliere la sede del comando comunale dei carabinieri. Caratteristiche strutturali dell'edificio e destinazione d'uso dei locali L'edificio ha struttura portante in muratura e si articola su un piano seminterrato, un piano terra ed un piano primo. L attuale destinazione d uso dei locali è : piano seminterrato : cantine, camere di sicurezza, locale centrale termica, vano tecnico per il gruppo elettrogeno, locali ripostigli e legnaia piano terra: uffici, sala di attesa uffici, locale corpo di guardia, locali camerate, archivio e locali servizi. piano primo : locale centrale operativa, locale server di rete, mensa e cucina, uffici, locale camerata, locale armeria, archivio e locali servizi. A fianco dell edificio principale, al piano terra, è realizzato il garage per la rimessa degli autoveicoli. A sud dell edificio, in zona opportunamente delimitata, c è la presenza di un distributore di carburante al solo servizio dei carabinieri. Riguardo al distributore, vista la documentazione relativa al possesso del CPI, si prevede la sola rialimentazione del quadro esistente. L appartamento del comandante, posto al secondo piano dell edificio ed alimentato da una fornitura separata, è escluso dal presente progetto. Elenco dei Corpi d'opera: 01 CASERMA DEI CARABINIERI Pagina 4

Manuale di Manutenzione Corpo d'opera: 01 CASERMA DEI CARABINIERI Opere elettriche L'impianto elettrico da eseguire prevede la realizzazione delle seguenti opere: installazione di cassetta stagna contenente l'interruttore generale e il gruppo scaricatori di tensione, in prossimità della fornitura dell' E.E. ; nuova linea dorsale da quadro consegna a quadro generale; nuovo quadro generale di distribuzione [rif. QG] al piano terra dell'edificio; nuovo quadro generale di distribuzione [rif. QPP] al piano primo dell'edificio; nuovo quadro generale di distribuzione [rif. QPS] al piano seminterrato dell'edificio; nuovo quadro generale di distribuzione [rif. QGG] nel locale garage; rialimentazione del quadro di centrale termica; rialimentazione del quadro presso il distributore di carburante; rialimentazione del quadro presso il centro operativo; rialimentazione degli impianti elettrici della cucina e della mensa nuova distribuzione principale in canale isolante installato lungo il corridoio e le scale; nuova distribuzione secondaria in canale isolante posato in cornice e/o battiscopa nei vari locali; realizzazione di nuovo impianto TD con riutilizzo apparati attivi esistenti; realizzazione di nuovo impianto citofonico; realizzazione di nuovo impianto di videosorveglianza ;; realizzazione di nuove prese e nuova linea montante per impianto TV terrestre e satellitare; realizzazione di nuovo impianto in centrale termica; realizzazione di nuovo impianto nel locale del gruppo elettrogeno; impianto di terra e collegamenti equipotenziali. Per tutti i locali si è provveduto a suddividere l'impianto in : illuminazione di sicurezza (lungo le vie di esodo, gli uffici e luoghi comuni) illuminazione ordinaria; distribuzione F.M ordinaria.; distribuzione per sistema elaborazione dati (prese EDP) e telefonia TP ; collegamenti all'impianto di terra 2. DESCRIZIONE IMPIANTO 2.1 Suddivisione impianto di distribuzione E.E. La suddivisione dell'impianto prevede una configurazione di tipo dorso-radiale basata sull'adozione di un nuovo quadro generale di distribuzione posto al piano terra e di nuovi sottoquadri di piano posti rispettivamente al piano primo e al piano seminterrato. Le linee terminali, posate all'interno del canale multiscomparto in PVC, saranno tali da raggiungere i vari punti utenza e comando. Il nuovo quadro generale sarà ubicato al piano terra nel locale corpo di guardia (zona presidiata). Nella scelta del sistema di distribuzione al quadro generale si è provveduto a distinguere l'impianto nelle seguenti sezioni: Quadro generale [rif. QG]: sezione gruppo scaricatori; sezione spie presenza tensione; sezione gruppo di misura integrato ; sezione montanti ai nuovi quadri da installare [QPP] quadro piano primo [QPS] quadro piano seminterrato [QGG] quadro generale garage sezione montanti ai quadri esistenti Pagina 5

[QCT] quadro centrale termica [QDC] quadro distributore di carburante [QCO] quadro centrale operativa N 2 sezioni dedicate ai locali adibiti a residenza militari (camerate) ciascuna suddivisa in : illuminazione ordinaria ; circuiti F.M. (prese di servizio 10A ); illuminazione di sicurezza ; N 3 sezioni dedicate ai locali adibiti ad uffici ciascuna suddivisa in in: illuminazione ordinaria ; illuminazione di sicurezza; circuiti F.M. per postazioni PC e prese di servizio ; N 1 sezione dedicata al locale archivio suddivisa in: illuminazione ordinaria ; illuminazione di sicurezza; circuiti F.M. per postazioni PC e prese di servizio; N 1 sezione dedicata al vano scale suddivisa in : Illuminazione ordinaria; Illuminazione di sicurezza; N 1 sezione dedicata al locale corpo di guardia suddivisa in : Illuminazione ordinaria; Illuminazione di sicurezza; Circuiti F.M: per postazioni PC e prese di servizio; N 1 sezione dedicata alle utenze esterne suddivisa in : Illuminazione ordinaria; Cancello 1; Cancello 2 ; Impianto di video sorveglianza; N 4 sezioni dedicate ai locali wc bagno ciascuna suddivisa in : Illuminazione ordinaria; Illuminazione di sicurezza; sezione dedicata ai circuiti ausiliari ; sezione dedicata all'insegna esterna; sezione dedicata al centralino TV satellitare. Manuale di Manutenzione 2.2 Dispositivi di protezione delle condutture contro le sovracorrenti I conduttori attivi risultano protetti da sovraccarichi e corto circuiti da dispositivi automatici ad intervento magnetotermico secondo quanto previsto dalle norme sugli impianti elettrici utilizzatori CEI 64-8 VI Ed.. 2.3 Dispositivi di protezione contro i guasti a terra (contatti indiretti) La protezione degli impianti contro i contatti indiretti prevede l'utilizzo di dispositivi ad interruzione automatica del tipo ad intervento differenziale. Talvolta i dispositivi indicati risultano combinati assemblando, in un unico blocco, sia la protezione magnetotermica che la differenziale. 2.4 Posa dei cavi e caratteristiche dei conduttori La posa dei cavi e le caratteristiche dei conduttori saranno diverse in funzione del tipo di circuito alimentato e della destinazione d'uso del locale. In particolare: Per i locali adibiti a garage wc bagni locali archivi con carico d'incendio >15 Kg/mq (considerati Pagina 6

M.A.R.C.I. ai soli fini elettrici) e tutto il piano seminterrato compreso il vano scale: Manuale di Manutenzione Tali locali sono stati classificati come ambienti per i quali il grado di protezione assunto per tutti i componenti dell'impianto elettrico è pari a IP55. Pertanto sono stati presi in considerazione i seguenti materiali : canalizzazioni in tubo rigido pesante autoestinguente conforme alle norme CEI EN 61386 (CEI 23-80/1/); raccordi, scatole ed accessori vari in materiale autoestinguente ed idonei per garantire il grado IP55 prescritto; cavi del tipo unipolare senza guaina isolati in PVC con caratteristiche non propaganti l'incendio CEI 20-22 II UNEL 35752 con conduttore a corda flessibile di rame ricotto (N07V-K) In ogni caso la sezione minima dei conduttori dovrà essere di 1.5 mm 2 e dovrà essere rispettata la colorazione delle guaine secondo le tabelle CEI-UNEL 00722. Per le linee dorsali da quadro c/o consegna E.E. a QG e da QG ai vari sottoquadri e le linee terminali da QGPP verso l'armeria canale in PVC autoestinguente di colore bianco RAL 9001 a 7 scomparti fissato a parete nel corridoio per contenimento dorsali ; caratteristiche di elevata resistenza al calore anormale ed al fuoco (prova al filo incandescente a 850 C); buone caratteristiche meccaniche (resistenza all'urto 6 J); resistenza ai raggi UV. Cavi del tipo multipolare con guaina EPR e tensione nominale 0.6/1kV tipo FG7R/OR Per tutti gli altri locali (uffici, camerate, archivi con carico d'incendio < 15kg/mq, etc): Tali locali sono stati classificati come ambienti ordinari e per essi il grado di protezione assunto per tutti i componenti dell'impianto elettrico è stato pari a IP2X. Pertanto sono state prese in considerazione i seguenti materiali : cavi del tipo unipolare senza guaina isolati in PVC con caratteristiche non propaganti l'incendio CEI 20-22 II UNEL 35752 con conduttore a corda flessibile di rame ricotto (N07V-K) canale in PVC autoestinguente di colore bianco RAL 9001 a 3-4 scomparti fissato a cornice e battiscopa nei vari locali per contenimento linee terminali e punti comando e prese; caratteristiche di elevata resistenza al calore anormale ed al fuoco (prova al filo incandescente a 850 C); buone caratteristiche meccaniche (resistenza all'urto 6 J); resistenza ai raggi UV. canale in PVC autoestinguente di colore bianco RAL 9001 a 1 scomparto fissato a soffitto/parete per l'allacciamento dei corpi illuminanti ordinari e di segnalazione; caratteristiche di elevata resistenza al calore anormale ed al fuoco (prova al filo incandescente a 850 C); buone caratteristiche meccaniche (resistenza all'urto 6 J); resistenza ai raggi UV. Per il locale armeria, l'impianto sarà ridotto all'essenziale ed i punti luce e il punto di comando dovranno essere realizzati con scatole portafrutto, scatole di derivazione e condutture tutte in materiale metallico in acciaio zincato. Unità Tecnologiche: 01.01 Impianto di illuminazione 01.02 Impianto di messa a terra 01.03 Impianto antintrusione e controlli accessi 01.04 Impianto elettrico 01.05 Impianto telefonico, citofonico, TV, TVCC. Pagina 7

Unità Tecnologica: 01.01 Impianto di illuminazione Manuale di Manutenzione L'impianto di illuminazione consente di creare condizioni di visibilità negli ambienti. L'impianto di illuminazione deve consentire, nel rispetto del risparmio energetico, livello ed uniformità di illuminamento, limitazione dell'abbagliamento, direzionalità della luce, colore e resa della luce. E' costituito generalmente da: - lampade ad incandescenza; - lampade fluorescenti; - lampade alogene; - lampade compatte; - lampade a scariche; - lampade a ioduri metallici; REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 01.01.R01 (Attitudine al) controllo del flusso luminoso Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: Aspetto I componenti degli impianti di illuminazione devono essere montati in modo da controllare il flusso luminoso emesso al fine di evitare che i fasci luminosi possano colpire direttamente gli apparati visivi delle persone. Prestazioni: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Riferimenti normativi: -DECRETO N. 37/08: "Norme per la sicurezza degli impianti"; -CEI 34-22; -CEI 64-53.UNI EN 12464, D.M. 22/02/06. 01.01.R02 (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale Classe di Requisiti: Sicurezza d'intervento Classe di Esigenza: Sicurezza I componenti degli impianti di illuminazione capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione di acqua di condensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma CEI 64-8. Prestazioni: Si possono controllare i componenti degli impianti di illuminazione procedendo ad un esame nonché a misure eseguite secondo le norme CEI vigenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Riferimenti normativi: -DECRETO N. 37/08: "Norme per la sicurezza degli impianti"; -CEI 34-22; -CEI 64-53.UNI EN 12464, D.M. 22/02/06. 01.01.R03 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti di illuminazione devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l impianto di terra dell edificio. Pagina 8

Manuale di Manutenzione Prestazioni: Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componenti degli impianti mediante misurazioni di resistenza a terra. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell ambito della dichiarazione di conformità prevista dall art.7 del regolamento di attuazione della legge 5.3.1990 n.46. Riferimenti normativi: -DECRETO N. 37/08: "Norme per la sicurezza degli impianti"; -CEI 34-22; -CEI 64-53.UNI EN 12464, D.M. 22/02/06. 01.01.R04 Accessibilità Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti. Prestazioni: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Riferimenti normativi: -DECRETO N. 37/08: "Norme per la sicurezza degli impianti"; -CEI 34-22; -CEI 64-53.UNI EN 12464, D.M. 22/02/06. 01.01.R05 Assenza di emissioni di sostanze nocive Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi degli impianti di illuminazione devono limitare la emissione di sostanze inquinanti o comunque nocive alla salute degli utenti. Prestazioni: Deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Riferimenti normativi: -DECRETO N. 37/08: "Norme per la sicurezza degli impianti"; -CEI 34-22; -CEI 64-53.UNI EN 12464, D.M. 22/02/06. 01.01.R06 Comodità di uso e manovra Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Gli impianti di illuminazione devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. Prestazioni: I componenti degli impianti di illuminazione devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria. Livello minimo della prestazione: In particolare l altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0.40 e 1.40 m, ad eccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad. es. telecomando a raggi infrarossi). Riferimenti normativi: -DECRETO N. 37/08: "Norme per la sicurezza degli impianti"; -CEI 34-22; -CEI 64-53.UNI EN 12464, D.M. 22/02/06. 01.01.R07 Efficienza luminosa Pagina 9

Manuale di Manutenzione Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: Aspetto I componenti che sviluppano un flusso luminoso devono garantire una efficienza luminosa non inferiore a quella stabilita dai costruttori delle lampade. Prestazioni: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Riferimenti normativi: -DECRETO N. 37/08: "Norme per la sicurezza degli impianti"; -CEI 34-22; -CEI 64-53.UNI EN 12464, D.M. 22/02/06. 01.01.R08 Identificabilità Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Prestazioni: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Riferimenti normativi: -DECRETO N. 37/08: "Norme per la sicurezza degli impianti"; -CEI 34-22; -CEI 64-53.UNI EN 12464, D.M. 22/02/06. 01.01.R09 Impermeabilità ai liquidi Classe di Requisiti: Sicurezza d'intervento Classe di Esigenza: Sicurezza I componenti degli impianti di illuminazione devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa. Prestazioni: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Riferimenti normativi: -DECRETO N. 37/08: "Norme per la sicurezza degli impianti"; -CEI 34-22; -CEI 64-53.UNI EN 12464, D.M. 22/02/06. 01.01.R10 Isolamento elettrico Classe di Requisiti: Protezione elettrica Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche. Prestazioni: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Riferimenti normativi: Pagina 10

Manuale di Manutenzione -DECRETO N. 37/08: "Norme per la sicurezza degli impianti"; -CEI 34-22; -CEI 64-53.UNI EN 12464, D.M. 22/02/06. 01.01.R11 Limitazione dei rischi di intervento Classe di Requisiti: Protezione dai rischi d'intervento Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modo agevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone o cose. Prestazioni: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Riferimenti normativi: -DECRETO N. 37/08: "Norme per la sicurezza degli impianti"; -CEI 34-22; -CEI 64-53.UNI EN 12464, D.M. 22/02/06. 01.01.R12 Montabilità / Smontabilità Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di necessità. Prestazioni: Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere montati in opera in modo da essere facilmente smontabili senza per questo smontare o disfare l'intero impianto. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Riferimenti normativi: -DECRETO N. 37/08: "Norme per la sicurezza degli impianti"; -CEI 34-22; -CEI 64-53.UNI EN 12464, D.M. 22/02/06. 01.01.R13 Regolabilità Classe di Requisiti: Funzionalità in emergenza Classe di Esigenza: Funzionalità I componenti degli impianti di illuminazione devono essere in grado di consentire adeguamenti funzionali da parte di operatori specializzati. Prestazioni: Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere facilmente modificati o regolati senza per questo smontare o disfare l'intero impianto. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Riferimenti normativi: -DECRETO N. 37/08: "Norme per la sicurezza degli impianti"; -CEI 34-22; -CEI 64-53.UNI EN 12464, D.M. 22/02/06. 01.01.R14 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli impianti di illuminazione devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. Prestazioni: Gli elementi costituenti gli impianti di illuminazione devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all azione di Pagina 11

Manuale di Manutenzione sollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli utenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Riferimenti normativi: -DECRETO N. 37/08: "Norme per la sicurezza degli impianti"; -CEI 34-22; -CEI 64-53.UNI EN 12464, D.M. 22/02/06. 01.01.R15 Stabilità chimico reattiva Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza L'impianto di illuminazione deve essere realizzato con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche. Prestazioni: Per garantire la stabilità chimico reattiva i materiali e componenti degli impianti di illuminazione non devono presentare incompatibilità chimico-fisica. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Riferimenti normativi: -DECRETO N. 37/08: "Norme per la sicurezza degli impianti"; -CEI 34-22; -CEI 64-53.UNI EN 12464, D.M. 22/02/06. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.01.01 Lampade a ioduri metallici 01.01.02 Lampade ad incandescenza 01.01.03 Lampade alogene 01.01.04 Lampade fluorescenti Pagina 12

Elemento Manutenibile: 01.01.01 Lampade a ioduri metallici Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.01 Impianto di illuminazione I vari tipi di lampade a scarica sono: lampade a vapori di alogenuri; lampade a vapori di sodio ad alta e bassa pressione; lampade a vapori di mercurio; lampade a luce miscelata. Lampade a vapori di alogenuri Loro peculiarità, oltre al massimo abbattimento di costi nell impianto di illuminazione, è un ottima resa dei colori che si riesce ad avere allegando al mercurio elementi (che vengono introdotti nel tubo in forma di composti insieme ad uno o più alogeni - iodio, bromo - al fine di sfruttare il processo ciclico di composizione e scomposizione degli elementi) per completare la radiazione emessa dall elemento base. Le sostanze aggiunte possono essere: - tallio, emissione verde; - sodio, emissione gialla; - litio, emissione rossa; - indio, emissione blu. Lampade a vapori di sodio ad alta pressione La luce che emettono è giallo-oro e l indice di resa cromatica arriva fino a 65. Quando si desidera ridurne il numero si adoperano in alternativa a quelle a vapori di mercurio per illuminazioni industriali e urbane. Hanno molteplici forme e il tubo in ossido di alluminio sinterizzato. Alcuni tipi hanno bisogno di accenditori a ristori. Lampade a vapori di sodio a bassa pressione Sono formate da un tubo ripiegato a U riempito di neon e sodio. La luce emessa è monocromatica e consente, quindi, di differenziare bene la forma degli oggetti ma non il colore. È consigliabile il loro utilizzo per piazzali, strade, svincoli autostradali montandole da una altezza di circa 8-15 metri. Lampade a vapori di mercurio Possono essere a bulbo (per una migliore distribuzione della temperatura) o a cilindro di vetro termico (per resistere allo sbalzo termico e allo stillicidio). Si adoperano per edifici industriali, possono essere montate fino a 20 metri e hanno bisogno di dispositivi per l innesco della scarica. Lampade a luce miscelata Sono costruite in maniera tale da emettere una luce mista mercurio+incandescenza. All interno del bulbo vi è un filamento che produce radiazioni rosse mantiene stabile la scarica successiva rendendo inutili accessori di innesco. Si adoperano per creare effetti di luce. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.01.A01 Abbassamento livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle lampadine. 01.01.01.A02 Avarie Possibili avarie dovute a corti circuito degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti. 01.01.01.A03 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO Pagina 13

Manuale di Manutenzione 01.01.01.C01 Controllo generale Cadenza: ogni mese Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del flusso luminoso; 2) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 3) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 4) Accessibilità; 5) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 6) Comodità di uso e manovra; 7) Efficienza luminosa; 8) Identificabilità; 9) Impermeabilità ai liquidi; 10) Isolamento elettrico; 11) Limitazione dei rischi di intervento; 12) Montabilità / Smontabilità; 13) Regolabilità; 14) Resistenza meccanica; 15) Stabilità chimico reattiva. Anomalie riscontrabili: 1) Abbassamento livello di illuminazione. Ditte specializzate: Elettricista._ MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.01.I01 Sostituzione delle lampade Cadenza: ogni 50 mesi Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Nel caso delle lampade a ioduri metallici si prevede una durata di vita media pari a 9000 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada ogni 50 mesi) Ditte specializzate: Elettricista. Pagina 14

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Elemento Manutenibile: 01.01.02 Lampade ad incandescenza Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.01 Impianto di illuminazione Le lampade a incandescenza sono formate da: - ampolla in vetro resistente al calore o vetro duro per usi particolari; - attacco a vite tipo Edison (il più diffuso è quello E27); per lampade soggette a vibrazioni (sull automobile) esistono gli attacchi a baionetta; per lampade a ottica di precisione, in cui è necessario che il filamento sia posizionato in un punto preciso, ci sono gli attacchi prefocus; per le lampade a potenza elevata esistono gli attacchi a bispina; - filamento a semplice o a doppia spirale formato da un filo di tungsteno; l emissione luminosa è proporzionale alla quarta potenza della temperatura assoluta e l efficienza luminosa è maggiore nelle lampade a bassissima tensione. Si ottiene l emissione luminosa dall incandescenza (2100-3100 C) del filamento in atmosfera inerte o in vuoto a bassa potenza. Le lampade a incandescenza hanno una durata media di 1000 ore a tensione nominale, i tipi più diffusi sono: - lampade a goccia; - lampada con cupola speculare argentata o dorata; - lampade con riflettore incorporato per ottenere luce direzionale; - lampade con riflettore incorporato, parte laterale argentata, cupola satinata e angolo di apertura di 80 (si utilizzano per arredamenti e illuminazione localizzata); - lampade con riflettore a specchio e riflettori che diminuiscono l irradiazione termica. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.02.A01 Abbassamento livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle lampadine. 01.01.02.A02 Avarie Possibili avarie dovute a corto circuiti degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti. 01.01.02.A03 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.02.C01 Controllo generale Cadenza: ogni mese Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del flusso luminoso; 2) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 3) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 4) Accessibilità; 5) Comodità di uso e manovra; 6) Efficienza luminosa; 7) Identificabilità; 8) Impermeabilità ai liquidi; 9) Isolamento elettrico; 10) Limitazione dei rischi di intervento; 11) Montabilità / Smontabilità; 12) Regolabilità; 13) Resistenza meccanica; 14) Stabilità chimico reattiva. Anomalie riscontrabili: 1) Abbassamento livello di illuminazione. Ditte specializzate: Elettricista._ Pagina 17

Manuale di Manutenzione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.02.I01 Sostituzione delle lampade Cadenza: ogni 5 mesi Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Nel caso delle lampade ad incandescenza si prevede una durata di vita media pari a 1000 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada circa ogni 5 mesi) Ditte specializzate: Elettricista. Pagina 18

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Elemento Manutenibile: 01.01.03 Lampade alogene Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.01 Impianto di illuminazione Al fine di scongiurare l annerimento delle lampade a incandescenza si riempie il bulbo con alogeni (iodio, bromo) che, evaporando a 300 K danno origine ad una miscela con le particelle di tungsteno stabilizzandosi a 500-1700 K. Le lampade ad alogeni possono arrivare ai 3000 K con dimensioni inferiori del bulbo e aumentando nello stesso tempo il flusso luminoso e la vita media fino a 20.000 ore. Qualcuna di queste lampade può, attraverso un dimmer (variatore di luce) regolare il flusso luminoso. Gli apparecchi su cui vanno montate le lampade ad alogeni necessitano di fusibile di sicurezza e di vetro frontale di protezione. Considerate le alte temperature di esercizio non è consigliabile toccare il bulbo (che è realizzato in quarzo) con le dita poiché il grasso dei polpastrelli provoca la vetrificazione del quarzo e, quindi, la rottura del bulbo. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.03.A01 Abbassamento livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle lampadine. 01.01.03.A02 Avarie Possibili avarie dovute a corti circuito degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti. 01.01.03.A03 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.03.C01 Controllo generale Cadenza: ogni mese Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del flusso luminoso; 2) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 3) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 4) Accessibilità; 5) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 6) Comodità di uso e manovra; 7) Efficienza luminosa; 8) Identificabilità; 9) Impermeabilità ai liquidi; 10) Isolamento elettrico; 11) Limitazione dei rischi di intervento; 12) Montabilità / Smontabilità; 13) Regolabilità; 14) Resistenza meccanica; 15) Stabilità chimico reattiva. Anomalie riscontrabili: 1) Abbassamento livello di illuminazione. Ditte specializzate: Elettricista._ MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO Pagina 21

01.01.03.I01 Sostituzione delle lampade Cadenza: ogni 10 mesi Ditte specializzate: Elettricista. Manuale di Manutenzione Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Per le lampade alogene si prevede una durata di vita media pari a 2.000 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada circa ogni 10 mesi) Pagina 22

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Elemento Manutenibile: 01.01.04 Lampade fluorescenti Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.01 Impianto di illuminazione Durano mediamente più di quelle a incandescenza e, adoperando alimentatori adatti, hanno un ottima efficienza luminosa fino a 100 lumen/watt. L interno della lampada è ricoperto da uno strato di polvere fluorescente cui viene aggiunto mercurio a bassa pressione. La radiazione visibile è determinata dall emissione di radiazioni ultraviolette del mercurio (emesse appena la lampada è inserita in rete)che reagiscono con lo strato fluorescente. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.04.A01 Abbassamento livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle lampadine. 01.01.04.A02 Avarie Possibili avarie dovute a corto circuiti degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti. 01.01.04.A03 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.04.C01 Controllo generale Cadenza: ogni mese Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del flusso luminoso; 2) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 3) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 4) Accessibilità; 5) Comodità di uso e manovra; 6) Efficienza luminosa; 7) Identificabilità; 8) Impermeabilità ai liquidi; 9) Isolamento elettrico; 10) Limitazione dei rischi di intervento; 11) Montabilità / Smontabilità; 12) Regolabilità; 13) Resistenza meccanica; 14) Stabilità chimico reattiva. Anomalie riscontrabili: 1) Abbassamento livello di illuminazione. Ditte specializzate: Elettricista._ MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.04.I01 Sostituzione delle lampade Cadenza: ogni 40 mesi Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Nel Pagina 25

Ditte specializzate: Elettricista. Manuale di Manutenzione caso delle lampade fluorescenti si prevede una durata di vita media pari a 7500 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada circa ogni 40 mesi) Pagina 26

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Unità Tecnologica: 01.02 Impianto di messa a terra Manuale di Manutenzione L'impianto di messa a terra ha la funzione di collegare determinati punti elettricamente definiti con un conduttore a potenziale nullo. E il sistema migliore per evitare gli infortuni dovuti a contatti indiretti, ossia contatti con parti metalliche in tensione a causa di mancanza di isolamento o altro. L impianto di terra deve essere unico e deve collegare le masse di protezione e quelle di funzionamento,impianto di terra e collegamenti equipotenziali. L'impianto in oggetto è costituito da nuovi pozzetti di terra completi di dispersore verticale in picchetto di acciaio zincato 50x50x5x1500mm. collegati tra loro con dispersore orizzontale in treccia nuda di rame di sezione 35 mmq e diametro del filo elementare di 1.8mm. e la fornitura e posa in opera di conduttore di terra di sezione 16mmq. fino alla barratura del quadro. Nei locali wc-bagno dovrà essere realizzato il collegamento equipotenziale supplementare alle tubazioni dell impianto di riscaldamento in prossimità dell ingresso delle tubazioni al locale. Lo scopo è quello di ridurre allo stesso potenziale, attraverso i dispersori e i conduttori di collegamento, le parti metalliche dell impianto e il terreno circostante. Per il collegamento alla rete di terra è possibile utilizzare. L impianto di terra è generalmente composto da collettore di terra, i conduttori equipotenziali, il conduttore di protezione principale e quelli che raccordano i singoli impianti. I collegamenti devono essere sconnettibili e il morsetto principale deve avere il contrassegno di terra. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 01.02.R01 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi ed i materiali dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture. Prestazioni: I dispersori per la presa di terra devono essere realizzati con materiale idoneo ed appropriato alla natura e alla condizione del terreno. Livello minimo della prestazione: I dispersori per la presa di terra devono garantire, per il complesso delle derivazioni a terra, una resistenza non superiore a 20 A per gli impianti utilizzatori a tensione fino a 1000 V. Per tensioni superiori e per le cabine ed officine il dispersore deve presentare quella minore resistenza e sicurezza adeguata alle caratteristiche dell'impianto. Riferimenti normativi: Decreto n. 37/08 -CEI 11.1 fasc. 206 bis; -CEI 64-8/4 art. 413,1,4,2.; -D.P.R. 462/01 art.2, 4,3; - Impianti di terra negli edifici civili ed assimilabili - Raccomandazioni per l'esecuzione. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.02.01 Conduttori di protezione 01.02.02 Sistema di dispersione 01.02.03 Sistema di equipotenzializzazione Pagina 29

Elemento Manutenibile: 01.02.01 Conduttori di protezione Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.02 Impianto di messa a terra I conduttori di protezione principale o montanti sono quelli che raccolgono i conduttori di terra dai piani dell edificio. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 01.02.01.R01 Resistenza alla corrosione Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi ed i materiali del sistema di dispersione dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. Prestazioni: La resistenza alla corrosione degli elementi e dei conduttori di protezione viene accertata con le prove e le modalità previste dalla norma UNI ISO 9227. Livello minimo della prestazione: La valutazione della resistenza alla corrosione viene definita con una prova di alcuni campioni posti in una camera a nebbia salina per un determinato periodo. Al termine della prova devono essere soddisfatti i criteri di valutazione previsti (aspetto dopo la prova, tempo impiegato per la prima corrosione, variazioni di massa, difetti riscontrabili, ecc.) secondo quanto stabilito dalla norma UNI ISO 9227. Riferimenti normativi: - D.L.gs. 81/08; Legge 186/1968; -CEI 11.1 fasc. 206 bis; -CEI 11.8 fasc. 1285; -CEI 64.8 fasc. 1916; -CEI 11.1 fasc. 147 e variante S 468; -CEI S/423. Impianti di terra negli edifici civili - Raccomandazioni per l'esecuzione; -UNI ISO 9227. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.01.A01 Difetti di connessione Difetti di connessione delle masse con conseguente interruzione della continuità dei conduttori fino al nodo equipotenziale. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.01.C01 Controllo generale Cadenza: ogni mese Tipologia: Ispezione strumentale Verificare con controlli a campione che i conduttori di protezione arrivino fino al nodo equipotenziale. Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione; 2) Resistenza meccanica. Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di connessione. Ditte specializzate: Elettricista._ Pagina 30