Con la circolare del Ministero Pubblica Istruzione, 302 del 1993, il concetto di educazione alla legalità entra nel sistema normativo italiano.

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Transcript:

Con la circolare del Ministero Pubblica Istruzione, 302 del 1993, il concetto di educazione alla legalità entra nel sistema normativo italiano.

«Educare alla legalità significa elaborare e diffondere un'autentica cultura dei valori civili attraverso: l'acquisizione di una nozione più profonda ed estesa dei diritti di cittadinanza, a partire dalla consapevolezza della reciprocità fra soggetti dotati della stessa dignità Comprensione di come l'organizzazione della vita personale e sociale si fondi su un sistema di relazioni giuridiche Acquisizione della consapevolezza che condizioni quali dignità, libertà, solidarietà, sicurezza, non possano considerarsi come conseguite per sempre, ma vanno perseguite, volute e, una volta conquistate, protette» Circolare ministeriale 302/ 93

Nella strutturazione di questo progetto siamo partiti innanzitutto da un analisi della situazione di fatto ed abbiamo riscontrato che, "rettitudine" e "legalità" sono termini poco chiari alla cultura italiana, perciò sempre più spesso, ci imbattiamo in fenomeni di grande e piccola criminalità ( droga, mafia bullismo violenza sfruttamento contrabbando.). Per recuperare e per affermare il valore della cultura della legalità, occorre promuovere il concetto di cittadinanza fondato sulla conoscenza di due principi essenziali: quello del"diritto" e quello del"dovere".

L'Educazione alla legalità ebbe formale origine nel contesto storico 1992-'93, quando gravi eventi (le stragi di Capaci e via D'Amelio, gli attentati di Milano, Firenze, Roma) resero forte la percezione di una minaccia al sistema democratico. Così, il Ministero della Pubblica Istruzione emanò il 25 ottobre 1993, la Circolare n. 302, introducendo l'educazione alla Legalità, tesa a valorizzare il ruolo della scuola nella comunità civile.

La «Carta dei valori della cittadinanza e dell integrazione»prevedendo che l insegnamento è diretto alla formazione della persona e promuove la conoscenza dei diritti fondamentali e l educazione alla legalità, le relazioni amichevoli tra gli uomini, il rispetto e la benevolenza verso ogni forma di vita esistente pone il valore della legalità tra i valori fondamentali dell educazione.

Allo scopo di promuovere la cultura della legalità viene proposto un approccio metodologico basato sull unione di varie tecniche: METODO INFORMATIVO: consistente nella realizzazione di cineforum, incontri conesperti, ; METODO COMPARTECIPATIVO: coinvolgimento attivo dei discenti nell'attuazione di pratiche democratiche nel quotidiano e nelle relazioni interpersonali : ricerche sul territorio, ricerche bibliografiche, scambi culturali e gemellaggi, laboratori sulla gestione del conflitto, attività sull'autogestione cooperativa, fino a forme di partecipazione attiva dei ragazzi alla vita culturale e politica del territorio.

Dal punto di vista teorico, le tematiche affrontate ed in essere afferiscono ai seguenti aspetti: memoria; sensibilizzazione verso rischi presenti o emergenti; conoscenza sui principi di legalità, Diritti Umani, Costituzione della Repubblica Italiana; pratiche di democrazia e di affermazione dei principi di legalità.

Il progetto prevede incontri con cadenza trimestrale in cui, partendo da un avvenimento storico, gli studenti sono chiamati ad organizzare l attività di discussione predisponendo una Dibattito/Mostra finalizzato a intraprendere il confronto sulla tematica esaminata partendo dalla rappresentazioni stilistiche e dalle idee degli stessi studenti:

23 novembre 2015 Innocenti nel mirino (Antonio Landieri, Valentina Terracciano, Fava e Antonino Moio ) Spesso gli innocenti sono vittime del sistema dell illegalità. Partendo da avvenimenti storici accaduti, l iniziativa del 23/11/2015 sarà incentrata sulla discussione in merito alle vittime innocenti, loro malgrado.

23 febbraio 2016 L illegalità sfida lo stato (Filippo Salsone, Federico Del Prete) Tra le vittime dell illegalità si trovano anche uomini dello stato che durante attività di servizio sono diventate vittime del prepotente potere criminale.

23 maggio 2016 Il passato non deve essere dimenticato (Giuseppe Diana, Gerardo D'arminio, Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, Antonino Scopelliti, Luigi Staiano ) La giornata conclusiva sarà finalizzata alla discussione di quanto è possibile fare per ridurre il fenomeno dell illegalità partendo dalla vita esemplare condotta da personaggi ormai diventati famosi e da persone che si sono ribellate alla criminalità

Il 23 maggio, dunque, rappresenta la data fondamentale della conclusione del festival della legalità che deve essere visto come una giornata di commemorazione di quanti sono caduti cercando di opporsi al potere criminale, ma guardando al futuro con gli occhi di un bambino che altro non può fare che sorridere alla vita e costruire un mondo in cui non si deve insegnare che esistono i draghi, ma si deve insegnare che i draghi si possono sconfiggere.